Giorgio Faletti morto a 63 anni a Torino: il successo da Drive In ai bestseller

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    Giorgio Faletti morto a 63 anni a Torino:
    il successo da Drive In ai bestseller


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    di Redazione Il Fatto Quotidiano | 4 luglio 2014

    Il cantante, comico e scrittore era malato da tempo. Aveva iniziato facendo cabaret negli anni di Zuzzurro e Gaspare, Diego Abatantuono e Teo Teocoli. Grande successo editoriale con "Io uccido"

    L’ultimo post pubblicato su Facebook e Twitter da Giorgio Faletti sembrava presagire quanto sarebbe successo il giorno dopo: “A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia”. Un messaggio che risale alla notte tra il 2 e il 3 luglio, il giorno prima che il comico, scrittore e cantante (in questa intervista ripercorre la sua carriera – video) morisse all’ospedale Molinette di Torino, dove dal 1 luglio era ricoverato nel reparto di radioterapia oncologica. Faletti, scomparso questa mattina alle 11, aveva 63 anni. Per sconfiggere il cancro, l’artista era stato anche in cura negli Stati Uniti. Nei giorni scorsi aveva annunciato l’annullamento dei suoi spettacoli per motivi di salute.

    Festival Internazionale del Libro di Torino, Faletti
    “Cari amici – aveva scritto sul suo sito – purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore. Giorgio”. Tantissimi i messaggi di cordoglio degli utenti su Twitter.

    A dare notizia per primo della morte di Faletti è Mario Calabresi, direttore de La Stampa, su Twitter. “E’ morto Giorgio #Faletti un uomo dalle tante vite, tutte ben fatte, cabarettista, cantante, scrittore, attore”.

    mario calabresi ✔ @mariocalabresi

    E' morto Giorgio #Faletti un uomo dalle tante vite, tutte ben fatte, cabarettista, cantante, scrittore, attore
    11:44 AM - 4 Jul 2014


    “E’ un dispiacere enorme, la sua perdita fa male al cuore perché la nostra era una grande amicizia – dice Teo Teocoli, che con Faletti aveva condiviso gli esordi nel cabaret al Derby di Milano - Giorgio è stato un compagno d’avventura quando fare cabaret era davvero un’avventura. Nel tempo – aggiunge – ci ha sorpresi per la sua poliedricità: attore, cantautore eppoi scrittore di grande successo. Viene a mancare un amico carissimo con cui ho condiviso gli anni più belli della carriera e della vita. E non sono frasi di circostanza”. Pippo Baudo, intervistato da ilfattoquotidiano.it (qui), lo definisce “un artista puro”, sensibile anche sul piano sociale. Un ultimo saluto anche da parte del club della Juventus, di cui lo scrittore era grande fan. “Un tifoso fedele, bianconero nel cuore – spiegano da Torino -. Un uomo squisito, dai modi garbati e dal sorriso sincero che ci ha regalato e trasmesso ogni volta che abbiamo avuto occasione di incontrarlo, a Vinovo come allo stadio. Giorgio Faletti ci lascia all’età di 63 anni e la Juventus lo ricorda con affetto infinito, unendosi al dolore della famiglia per la scomparsa di un dolcissimo amico”. Cordoglio anche da parte del sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo. L’artista era anche presidente della Biblioteca del Comune. “A nome degli astigiani – scrive Brignolo – esprimo il rammarico per la perdita di una persona che con la sua arte ha dato tanto, gioia, divertimento, sensazioni forti, con il teatro, la musica e la letteratura, agli italiani e ai lettori che in tutto il mondo hanno acquistato milioni dei suoi libri”. Così il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, sulla scomparsa di Faletti. “

    L’ultimo tweet dell’artista risale a giovedì mattina poco dopo le 5:

    Giorgio Faletti @Giorgio_Faletti

    A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore.... http://fb.me/1k6iYlHJT
    2:26 PM - 3 Jul 2014


    Nato ad Asti il 25 novembre 1950, dopo la laurea in Giurisprudenza aveva iniziato a fare cabaret, negli stessi anni di Diego Abatantuono, Zuzzurro e Gaspare, Massimo Boldi e Teo Teocoli. In seguito approda al Drive In. Partecipa più volte a Sanremo, sia in veste di interprete sia di autore. Arriva secondo nel 1994 con Signor Tenente (guarda il video) e l’anno dopo canta L’assurdo mestiere. Nel 2002 pubblica il suo primo thriller, Io uccido, che vende più di quattro milioni di copie. Nel 2004 esce il secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi, anche questo caso editoriale di successo. Jeffery Deaver, ricorda Wikipedia, ha detto di lui e del suo lavoro: “Uno come Faletti dalle mie parti si definisce ‘larger than life’, uno che diventerà leggenda” . Nel 2006 recita in Notte prima degli esami e tre anni dopo in Baaria di Giuseppe Tornatore.

    Anche la casa editrice Einaudi, per la quale ha pubblicato i suoi libri, ritwitta alcuni messaggi di cordoglio.

    Libri Come @libricome

    Dispiaciuti per la scomparsa di Giorgio Faletti. Lo ricordiamo così, con la sua voce www.auditorium.com/eventi/5258135 @Einaudieditore @marinosinibaldi
    12:15 PM - 4 Jul 2014


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    Faletti e la pittura

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    Fonte:
    www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/04...arbara-de-rossi,
    web,lucca2009.luccacomicsandgames.com,www.lastampa.it,www.haisentito.
    it,archivio.grazia.it,cultura.nanopress.it,www.arduinosacco.it,caffetteriadellemore.
    forumcommunity.net,www.artelabonline.com,www.savonanews.it
     
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    GIORGIO FALETTI È MORTO: UN UOMO DALLE MILLE VITE


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    Questa è una copertina del 1994. L’attore famoso per i suoi personaggi di «Drive In» ed «Emilio» aveva appena partecipato, per la seconda volta, al Festival di Sanremo (la prima fu nel 1992 al fianco di Orietta Berti) con «Signor tenente». Questa cover celebrativa ritorna su Sorrisi.com oggi, 4 luglio 2014, giorno della scomparsa di Giorgio Faletti. Comico (il suo Vito Catozzo è indimenticabile), attore di cinema, autore e scrittore di successo. Un uomo dalle mille vite.

    «A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia». Questa sua frase Faletti l’aveva postata il 3 luglio su Facebook e su Twitter. A causa della malattia, aveva annullato anche una tournee teatrale. Una scelta forzata che Faletti aveva spiegato così sul suo sito ufficiale:

    «Cari amici, purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournee per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore».

    La malattia, il ricovero e poi la morte. Giorgio Faletti combatteva contro un tumore ai polmoni, sul quale lui continuava a scherzare con gli amici. Il percorso di cura in Italia e a Los Angeles, l’illusione della guarigione. Faletti sarà seppellito nella sua Asti, dove ci saranno i funerali martedì 8 luglio.

    Ecco cosa ha dichiarato Pippo Baudo, la persona che lo volle a Sanremo e che ha seguito grande parte della sua carriera:

    «Un vero artista, sensibile, delicato, ispirato, una persona perbene. È morto troppo giovane. Sono molto dispiaciuto perché è una perdita improvvisa. Non sapevo che soffrisse da sei mesi se no mi sarei fatto sentire. Giorgio ha fatto una carriera bellissima. Quando mi fece sentire il Signor tenente gli dissi “mettici un’introduzione musicale” e glielo feci fare a Sanremo. Non pensavamo che avrebbe avuto un così grande successo e Faletti, che era una persona sempre attenta agli altri, decise di devolvere i diritti d’autore ai parenti delle vittime di mafia. A Fantastico faceva la parte di uno stilista gay che ogni volta lanciava improbabili costumi ed era irresistibile. Provava in un modo e poi quando andava in onda lo sketch era tutt’altro. Lo faceva anche per stupire me. Io, per non far preoccupare l’azienda, la rassicuravo che l’esibizione era in un certo modo. Ha avuto un grande successo anche come romanziere e ha venduto in tutto il mondo. Non c’è campo che non abbia frequentato, anche il cinema, e non c’erano limiti nella sua voglia di sperimentarsi. Io, quando scelgo un personaggio mi affeziono e lo curo come se fossi io. Lo ho fatto con lui, con il Trio, con tanti. Con Faletti eravamo molto amici. Due anni fa lo ho avuto ospite a Domenica in ed è stata l’ultima volta che ci siamo visti. Forse non ha voluto far sapere che stava male. Aveva una sensibilità enorme. Era legatissimo alla mamma. La sua scomparsa davvero mi addolora, l’ho presa molto male».

    Il suo esordio come attore cinematografico arriva con «Notte prima degli esami» nel 2006. Un film di grande successo che verrà trasmesso domani 5 luglio 2014 in prima serata su Raiuno. Ecco cosa ha dichiarato il protagonista Nicolas Vaporidis per ricordare Faletti:

    «A Giorgio Faletti devo tutto! È un maestro per la mia professione, per la mia vita. Con lui, grazie ai suoi consigli, alle nostre lunghe chiacchierate, anche a qualche cazziata, sono diventato un uomo. Ha saputo indicarmi la strada, un autentico faro. In questo momento sono confuso i ricordi mi investono tutti insieme ma quelli li voglio tenere solo per me sono troppo preziosi. Ci tengo a ribadire come artisti a 360 gradi come lui non è facile incontrarli. A me personalmente non è mai capitato: qualsiasi cosa facesse diventava oro, scrittore, attore, cantante, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore, comico, di una cultura al di sopra di ogni cosa. Non riesco a parlare di Giorgio al passato, mi sembra una mancanza di rispetto nei suoi confronti. Non trovo le parole, sono incazzato nero. Non è giusto. Ma ripeto qualsiasi cosa facesse riusciva a farla al meglio. In notte prima degli esami io ero un ragazzino è lui un uomo eppure mi trattava alla pari, mi dava un sacco di consigli. Siamo diventati amici negli anni e poi abbiamo recitato ancora insieme in cemento Armato, lui nei panni di un primario, imprenditore e delinquente, intenzionato a rovinami la vita (ancora la sua vittima predestinata). Ma al di la di tutto è incredibile quante vite professionali sia riuscito ad avere Giorgio Faletti, è la dimostrazione vivente che se il talento è autentico si vede eccome. Non ci possono essere scorciatoie. Dal “Drive in” televisivo ai tanti Festival di Sanremo (dove sfiorò la vittoria con “Signor tenente”), dai thriller diventati best seller al cinema, una carriera all’insegna dei continui cambiamenti. Giorgio ha regalato al suo pubblico, ai suoi colleghi, agli amici tanto. Tutti noi siamo in debito con lui. Per quanto mi riguarda posso solo aggiungere che incrociarlo sul mio cammino è stato un autentico privilegio».

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    fonte;http://www.sorrisi.com/

     
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    È morto Giorgio Faletti, era malato da tempo


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    di Gennaro Marco Duello 4 luglio 2014 11:57

    Giorgio Faletti è morto oggi a Torino all’età di 63 anni. Lo scrittore e cantante era malato da tempo, in carriera ha vissuto tante vite da artista. I funerali si svolgeranno martedì ad Asti, presso la Collegiata di San Secondo.

    È morto Giorgio Faletti, attore, scrittore, cantante, noto paroliere, compositore e sceneggiatore, pittore e comico italiano. Era nato ad Asti, il 25 novembre 1950 è morto oggi a Torino all’età di 63 anni. Il poliedrico artista è morto oggi nel reparto di radioterapia del Molinette di Torino, ospedale diretto da Umberto Ricardi, dove lo scrittore era ricoverato. I funerali si svolgeranno martedì ad Asti, presso la Collegiata di San Secondo alle ore 15. Era malato da tempo, combattendo la sua battaglia contro il tumore con grandissimo coraggio. La scoperta della malattia era avvenuta solo pochi mesi fa, era rientrato da qualche settimana a Los Angeles dove aveva trascorso un periodo di cure in un centro specializzata. Aveva annullato le tappe del suo tour estivo, rivolgendosi con il solito garbo e l’ironia di sempre: “Cari amici sapete, a volte l’età…”. È una notizia che scuote l’Italia. Faletti era laureato in giurisprudenza, ha iniziato la carriera come cabarettista nel Derby, lo storico locale milanese che ha lanciato le carriere di Diego Abantantuono, Teo Teocoli, Paolo Rossi e Massimo Boldi. Tra i suoi personaggi più famosi c’è quello di Vito Catozzo, il metronotte. Protagonista assoluto di “Drive In”, tra i tanti personaggi anche Suor Daliso. Si è ben espresso televisivamente a fianco di Zuzzurro e Gaspare in “Emilio” su Italia 1 dove crea anche il personaggio di Franco Tamburini, stilista di Abbiategrasso.

    Tantissima televisione per Giorgio Faletti, da “Fantastico” a “Stasera mi butto…e tre!”, poi “Colletti bianchi”, colonna sonora del telefilm Meadiset. Sul finire degli anni ’80 comincia ad avvicinarsi nel mondo della musica, parte la sua seconda vita artistica che culminerà con due partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 1992 con Orietta Berti, la canzone era “Rumba di Tango”, nel 1994 con la sorprendente “Signor tenente”, ispirata alle stragi di Capaci e via D’Amelio che vinse il Premio della Critica, arrivando al secondo posto. Al Festival di Sanremo ci tornerà nel 2007 come autore della canzone “The Show Must Go On”, interpretata da Milva, brano che fa parte dell’album “In territorio nemico”, scritto interamente da lui.

    Giorgio Faletti, lo scrittore

    È nel 2002 che comincia la terza vita artistica di Giorgio Faletti, forse la più inaspettata, quella di scrittore. Nel 2002 “Io uccido”, il suo primo romanzo vende quattro milioni di copie: nello stesso anno lo viene colpito da un ictus che riesce a superare senza gravi conseguenze. Ma la carriera di scrittore è ormai lanciata, e mentre “Io uccido” comincia a vendersi in tutta Europa e negli Usa, nel 2004 esce il suo secondo romanzo “Niente di vero tranne gli occhi”, arrivato a tre milioni e mezzo di copie vendute.

    “Larger than life”, questo disse di Giorgio Faletti il maestro del thriller Jeffery Deaver: “Uno che diventerà leggenda”. Nel 2006 una breve parentesi al cinema nel ruolo del Prof. Antonio Martinelli in “Notte prima degli esami”, un’interpretazione che gli vale anche la nomination come miglior attore protagonista ai “David di Donatello”. “Fuori da un evidente destino” è il suo terzo libro, pubblicato nell’ottobre 2006, ed ambientato in Arizona e del film furono acquistati i diritti per realizzarne un film da Dino De Laurentiis. Intanto cresceva la fama di Faletti come scrittore: Cina, Russia, Giappone, tutto il Sud America. I suoi libri sono stati tradotti in 25 lingue.

    “Pochi inutili nascondigli” è stata la sua prima raccolta di racconti, nel 2009 esce “Io sono Dio”, quarto romanzo, nello stesso anno recita in “Baarìa” di Giuseppe Tornatore e ne “Il sorteggio” di Giacomo Campiotti. Il suo quinto lavoro è “Appunti di un venditore di donne”, il primo romanzo che lo scrittore ha ambientato in Italia, nella sua Milano, entrato da subito in testa alle classifiche dei più venduti. Il suo ultimo romanzo, “Tre atti e due tempi”, è stato pubblicato il 4 novembre 2011.

    L’ultimo post su Twitter

    Giorgio Faletti @Giorgio_Faletti

    A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore.... http://fb.me/1k6iYlHJT
    2:26 PM - 3 Jul 2014


    “A volte immaginare la verita’ e’ molto peggio che sapere una brutta verita’. La certezza puo’ essere dolore. L’incertezza e’ pura agonia”. Questo è stato l’ultimo post di Giorgio Faletti su Twitter, pubblicato nella giornata di ieri.

    Il sindaco di Asti: “Sono sconvolto”

    Fabrizio Brignolo, sindaco di Asti, si è detto sconvolto. “Eravamo amici da sempre, sono sconvolto”. è il commento alla morte dell’astigiano suo concittadino, nonché grande amico. “Nonostante la fama raggiunta - afferma all’ANSA – aveva conservato grande affetto per Asti e per i suoi concittadini, tanto che lo avevo nominato presidente della Biblioteca comunale. Sono senza parole…”.

    Teo Teocoli: “Sua perdita fa male al cuore”

    E’ un dispiacere enorme, la sua perdita fa male al cuore perchè la nostra era una grande amicizia. Giorgio è stato un compagno d’avventura quando fare cabaret era davvero un’avventura!”. Cosi’ Teo Teocoli ricorda il collega Giorgio Faletti scomparso oggi, con il quale aveva condiviso gli esordi nel cabaret al Derby di Milano. “Nel tempo -aggiunge Teocoli- ci ha sorpresi per la sua poliedricità: attore, cantautore eppoi scrittore di grande successo. Viene a mancare un amico carissimo con cui ho condiviso gli anni più belli della carriera e della vita. E non sono frasi di circostanza”.



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    ...con Lando Buzzanca..

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    Giorgio Faletti con la moglie Roberta Bellesini

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    ...nelle vesti di attore



    Fonte:
    http://gossip.fanpage.it/e-morto-giorgio-faletti/,
    web,www.iodonna.it,www.corriere.it,iochiaraeloscuro.
    blog.rai.it,www.fobiasociale.com,www.gazzetta.it
     
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    Giorgio Faletti, oggi


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    Foto Ansa, Olycom


    Dall'ospedale Molinette di Torino la salma è stata trasferita al teatro Alfieri di Asti, i funerali si terranno martedì pomeriggio nella chiesa della Collegiata di San Secondo

    7 luglio 201408:26 - E' stata chiusa all'ospedale Molinette di Torino la camera ardente di Giorgio Faletti, l'artista morto venerdì per un male incurabile. La salma è stata trasferita al teatro Alfieri di Asti. Tanti fan e amici a rendergli omaggio, con la moglie Roberta che ha deposto alcune rose rosse accanto al feretro. I funerali si terranno martedì pomeriggio nella chiesa della Collegiata di San Secondo, sempre ad Asti, sua città natale, che ha proclamato il lutto cittadino.

    Decine di amici, conoscenti ma soprattutto ammiratori, gente comune, si sono alternati nella camera ardente allestita all'ospedale Molinette. La salma dell'artista era in una camera molto sobria, senza fiori, per volontà sua e della famiglia, che ha richiesto invece donazioni all'associazione per la ricerca sul cancro. Faletti indossa una maglia a girocollo nera, look che lo ha contraddistinto negli ultimi anni di vita. "Sono qui per salutare Vito Catozzo, mi faceva ridere", dice uno dei visitatori poco dopo avere lasciato la camera ardente. "Per me era un mito - aggiunge un'altra - mi viene da piangere".


    Fonte:
    http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/...e_2055771.shtml
     
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    Addio a Giorgio Faletti, oltre 5mila persone ai funerali



    (LaPresse)


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    Paolo Conte con la moglie (Ansa)


    Luca Jurman e Ugo Conti (LaPresse)


    (LaPresse)


    (Ansa)


    Roberta Bellesini, moglie di Giorgio Faletti (LaPresse)


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    Il giornalista e scrittore Massimo Cotto (LaPresse)


    Il comico Enrico Beruschi (LPresse)


    L'attrice Margherita Fumero (LaPresse)


    Il musicista Franco Mussida (LaPresse)


    Il comico franco Neri (LaPresse)


    La moglie di Faletti in lacrime (Ansa)


    Il corteo funebre al termine della messa (Ansa)


    Alle esequie anche tanti volti noti del mondo dello spettacolo. Il prete durante l'omelia: "La malattia non lo aveva spento"

    Asti, 8 luglio 2014 - Oltre 5mila persone hanno preso parte ai funerali di Giorgio Faletti, morto lo scorso 4 luglio per una malattia. Un addio a cui non sono voluti mancare tanti suoi amici del mondo dello spettacolo, dagli attori Enrico Beruschi e Ugo Conti al musicista Franco Mussida, da Paolo Conte al comico Franco Neri.

    Centinaia le persone che non sono riuscite ad entrare dentro la collegiata di San Secondo ad Asti e sono rimaste nell'antistante piazza di San Secondo. Lunghi applausi hanno accompagnato il corteo funebre dal Teatro Alfieri, dove era allestita la camera ardente.

    "La malattia non aveva spento Giorgio - ha detto durante l'omelia don Giuseppe Gallo, parroco della collegiata che ha celebrato le esequie -. La sua vita è stata vissuta nella fede. Una vita bella, ma non molto facile dal punto di vista della salute. Giorgio però era una persona molto volitiva, che non si faceva condizionare da nessuno". ll prete ha anche letto uno scritto che Faletti elaborò su richiesta di Avvenire nel 2003 in occasione della Pasqua. "Anche per me che mi considero un laico - aveva scritto - la Pasqua è la festa della speranza, era così fin da bambino... sono sempre stato un sognatore". "Renzi - ha ricordato il parroco - ha definito Giorgio una delle espressioni migliori della creatività italiana. Io a Giorgio dico auguri di buona eternità e continua a volerci bene".


    Fonte:
    www.quotidiano.net/faletti-funerali-asti-1.30987#1
     
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    Roberta Bellesini, a quasi un mese
    dalla morte, ricorda il marito Giorgio Faletti


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    Giorgio Faletti insieme alla moglie Roberta Bellesini: sono stati insieme 14 anni (Foto: Olycom)


    'Vorrei che tutti sapessero che non ha mai avuto un momento di rabbia o di sconforto

    E' scomparso lo scorso 4 luglio a Torino. Giorgio Faletti, 63 anni, con la sua morte ha lasciato sgomenti e addolorati i tanti che lo ammiravano e gli volevano bene. A quasi un mese dall'addio, Roberta Bellesini, la moglie del comico e scrittore, 43 anni, ha voluto ricordarlo rilasciando un'intervista a un amico, Luca Bianchini, per Vanity Fair.
    Quattordici gli anni trascorsi insieme. Speciali. Tutto è cominciato con un invito a cena: "Ero un po’ agitata perché pensavo di non aver argomenti di conversazione per via della differenza di età. Invece fu tutto facile, poi io sono sempre sembrata più adulta e lui più bambino, per cui la distanza era minore. Però ci vollero altre cene prima che ci baciassimo, finalmente, a casa sua. E dopo un po’ mi chiese di andare a vivere da lui a Milano".

    Nell 2002 la grande paura, quando Roberta lo trovò disteso sul letto per colpa di un ictus: "Sì, era il giorno in cui avrebbe dovuto fare la sua prima presentazione di "Io uccido" alla Mondadori di via Marghera. Per fortuna ebbi la lucidità di descrivere bene i sintomi al pronto soccorso, per cui lo portarono al Niguarda. Poco dopo, però, dovetti prendere la decisione più difficile della mia vita. C’era un farmaco che poteva sbloccare la situazione, ma in Italia era ancora in via sperimentale. E, non sapendo bene da quanto tempo Giorgio era in coma, avrebbe potuto essere letale. Più il tempo passava, più aumentava il rischio. Il medico mi lasciò dieci minuti per decidere, e io rischiai. Ho sempre pensato che per avere risultati si debbano correre rischi". Quando Giorgio si svegliò e seppe come si era comportata la sua compagna nella situazione critica, prese una grande decisione: "Mi chiese di sposarlo. Parallelamente, la sua guarigione venne accelerata dai risultati clamorosi delle vendite di "Io uccido"".
    Faletti ha venduto molti milioni di copie di romanzi, eppure la critica non gli ha mai dato il giusto tributo: "Infatti ne soffriva. Lui faceva comodo agli editori e ai festival, perché portava pubblico e faceva vendere tante copie. Però gli intellettuali non lo hanno mai veramente accettato".
    Il 2014 gli ha 'regalato' il cancro: "A gennaio, per caso. Doveva fare una risonanza magnetica perché aveva un’ernia da controllare, e da un po’ aveva un fastidioso mal di schiena". Roberta ha cercato di mantenere la calma: "Ho detto solo: “Cazzo”. Poi ci siamo presi qualche giorno per decidere che cosa fare, io e lui. Ci hanno consigliato un medico di Los Angeles che lavorava con le eccellenze di tutto il mondo (...) Ma la nostra decisione di curarci in America era dettata soprattutto dalla necessità di avere un po’ di privacy". Tutto poi è andato in malora: "Nell’ultimo mese. Ha iniziato a non sentirsi più bene...faticava a camminare..a parlare... Hanno fatto diversi esami prima di capire che aveva metastasi al cervello. Era il 20 giugno. Lui aveva già deciso di tornare per fare la radioterapia in Italia, ma sono sicura che in cuor suo avesse capito che non c’era più nulla da fare. Desiderava tantissimo tornare in Italia, lo desiderava con tutto se stesso. Tant’è che ha tenuto duro fino a che siamo arrivati qui. Poi ha mollato. Vorrei però che tutti sapessero che non ha mai avuto un momento di rabbia o di sconforto. Mi diceva: "Comunque vadano le cose, io ho avuto una vita che altri avrebbero bisogno di tre per provare le stesse emozioni. E se penso che sarei dovuto morire nel 2002 e in questi 12 anni ho fatto le cose a cui tenevo di più, devo ritenermi l’uomo più fortunato del mondo"".

    scritto da Annamaria Capozzi il 30/7/2014


    Fonte:
    http://www.gossip.it/news/roberta_la_mogli...5947&refresh_ce
     
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