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Pronostici Mondiali 2014. Chi vincerà?E perchè
E' facile prevederlo e anche le agenzie di scommesse non si azzardano a rischiare. Il Brasile viene considerato da tutti favorito per la vittoria finale del Mondiale: gioca in casa, ha una delle formazioni più forti del mondo e appunto è pur sempre il Brasile. Su tre agenzie agenzie prese in considerazione (Sisal, Bet Clic e William Hill) i carioca vengono dati a 4.
Anche sugli avversari dei verdeoro non c'è più disparità di giudizio. Per Sisal ) hanno possibilità di salire sul podio l'Argentina (2,2) e la Germania (2,5). Anche per Bet Clic e William Hill il podio sarà completato da queste nazionali.
Per me....L'Olanda e Belgio metterei anche Francia sono ottime squadre e dipenderà molto di clima,e metabolismo dei giocatori più esperti ...
Finale:Brasile-Argentina
Brasile-Germania
Brasile-Olanda...
ecco si legge favorita per sempre il Brasile contro tanti possibili avversari..
Vostro finale??
Chi vincera???
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Risultati Mondiali 2014 | Ottavi | Brasile-Cile 4-3 (dcr) e Colombia-Uruguay 2-0
Sono iniziati gli ottavi di finale dei mondiali 2014 in Brasile, Sabato vittoria sofferta del Brasile ai rigori contro il Cile e della Colombia senza difficoltà contro l’Uruguay orfano di Suarez
. Domenica Olanda che ha battuto 2 a 1 il Messico con una rocambolesca rimonta, poi in serata la Costa Rica ha sconfitto ai rigori la Grecia conquistando degli storici quarti di finale.
Ma andiamo a vedere da stasera Martedì 1 Luglio alle ore 18 Argentina Svizzera diretta tv Sky, alle 22 su Sky e Raiuno Belgio Stati Uniti.
Ottavi di finale mondiali 2014, rissa nel tunnel durante Brasile-Cile. Indagine Fifa
La delegazione cilena ha denunciato spintoni e pugni nel tunnel che portava agli spogliatoi dello stadio Mineirao di Belo Horizonte al termine del primo tempo. Tutto è iniziato in campo, con un contatto tra Fred e Medel poi la situazione è degenerata
di Redazione Il Fatto Quotidiano
Indagine della Fifa sul primo ottavo di finale dei Mondiali, quello tra Brasile e Cile. La Federazione vuole far luce su quanto accaduto nel tunnel che portava agli spogliatoi dello stadio Mineirao di Belo Horizonte al termine del primo tempo: la delegazione cilena ha infatti denunciato una serie di episodi spiacevoli come spintoni e pugni, uno incassato da Pinilla, scambiati con alcuni membri della Seleçao di Scolari.
Tutto è iniziato in campo, con un contatto tra Fred e Medel, poi nel percorso che portava agli spogliatoi la situazione è degenerata. Il preparatore fisico della squadra di casa, Paulo Paixao, e l’addetto stampa Rodrigo Paiva sono rimasti coinvolti in un parapiglia e hanno spintonato Sebastian Beccacece, assistente del ct dei cileni Jorge Sampaoli. Poi Paiva, secondo la denuncia del Cile, avrebbe colpito con un pugno l’attaccante del Cagliari Mauricio Pinilla. Per riportare la calma è intervenuto, fra gli altri, l’arbitro Webb.
I cileni hanno parlato di “strategia intimidatoria precisa” da parte del Brasile che, anche nel Mondiale 2002 contro la Turchia in semifinale (sempre Scolari in panchina), fece la stessa identica cosa. Dal ritiro della Seleçao viene respinta ogni accusa. La portavoce della Fifa Delia Fisher ha comunque confermato che ci sarà un’indagine: “Ieri ci sono stati dei problemi. L’analisi dei fatti compete alla commissione disciplinare, che è già al lavoro ed è l’unico organo competente per comminare eventuali sanzioni. Ci sono anche immagini di quanto è accaduto, e verranno visionate”
Mondiali, ottavi: Francia-Nigeria 2-0, gol di testa di Pogba e autorete di Yobo
Finisce 2-0: il centrocampista della Juve sfrutta un errore del portiere Enyeama, nelle altre occasioni perfetto, poi l'autogol di Yobo. Ora la sfida alla vincente di Germania-Algeria
Pogba è un fenomeno e lo sappiamo, ma anche Griezmann non scherza. È il giovane attaccante della Real Sociedad con la faccia d’angelo a cambiare completamente Francia-Nigeria, inchiodata sullo 0-0 e a rischio supplementari. Pogba ci mette la testa e segna l’1-0 (34’ st), è vero, ma è Griezmann la svolta tattica e anche il protagonista dell’autogol di Yobo che chiude la sfida nei supplementari sul 2-0 (46’ st), bloccando ancora una volta i nigeriani al cancello dei quarti.
FALSA PARTENZA — Finché non entra Griezmann, all’11’ s.t., non sembra avere sbocchi la manovra di Deschamps che non sviluppa il solito gioco arioso e veloce fatto di pochi tocchi e profondità. Perché la Nigeria si chiude attenta e intelligente. E perché nello schieramento dei Bleus qualcosa non va: l’attacco. Con Giroud dentro, tocca a Benzema spostarsi a sinistra. Un’agonia fatta di passaggetti sbagliati, anticipi dei difensori e poca profondità. In tutto il primo tempo il gioco preferito dai francesi riesce soltanto in un’occasione, al 22’, quando Pogba parte al ritmo conosciuto nella Juve, lascia nella polvere tutta la mediana nigeriana, scambia con Valbuena e colpisce al volo. Solo un po’ centrale però: così Enyeama respinge.
NIGERIA BELLA MA NON PERICOLOSA — Il resto è una sofferenza perché la Nigeria non ripete gli errori di Honduras (ben chiuso solo i primi 10’) e Svizzera (che presto finì con sbracare): si difende compatta, come Deschamps aveva ipotizzato alla vigilia, si protegge con la coppia Onazi-Obi Mikel e si muove bene davanti. Se Musa è una scheggia incontrollabile, prima di sfinirsi, e Emenike ha il tiro prontissimo, quello che piace è la bella ragnatela di passaggi alla quale la Francia non riesce a opporsi. Di negativo, però, il fatto che il primo tiro in porta arrivi soltanto al 43’ – botta terrificante da fuori del solito Emenike – respinta da Lloris. Troppo poco per il volume di manovra. E deficit del genere si pagano.
SVOLTA GRIEZMANN — Quindi la svolta. Griezmann dentro, Nigeria che comincia a non reggere il ritmo del primo tempo e allunga le distanze tra i reparti. C’è anche un episodio al limite, quando Matuidi entra con piede a martello su Onazi costringendolo a uscire. Il laziale sembra essersi fatto molto male, l’arbitro Geiger, bravo comunque, opta per il "giallo" ma se ne può discutere. S’eclissa la Nigeria, splende la Francia che non si arrende mai di Deschamps. Pogba è quello che dà più profondità e, quando ha licenza di sganciarsi, mette paura alla difesa. Cominciano le occasioni in serie: Benzema fermato sulla linea da Moses (serve ancora la tecnologia!); la traversa che stoppa la gran botta di Cabaye; l’1-0 di testa di Pogba (su uscita sconclusionata di Enyeama); la gran botta al volo di Griezmann (paratissima del portiere); e infine il 2-0, l’autogol sgraziato di Yobo, complice Enyeama, sull’assalto ancora di Griezmann. E sono quarti. Meritatamente.
dal nostro inviato Fabio Licari
Ottavi finale mondiale 2014, Herrera: “Arbitro disastroso, rigore inventato”
di Redazione Il Fatto Quotidiano
La sesta eliminazione consecutiva agli ottavi di finale di un Mondiale, stavolta per mano dell’Olanda, non va giù al commissario tecnico del Messico, Miguel Herrera: “In tre delle quattro partite che abbiamo giocato qui in Brasile, abbiamo avuto un arbitraggio disastroso – sbotta El Pjojo a fine partita – Il rigore su Robben è stata un’invenzione. Spero che la Fifa intervenga e che Proença venga rispedito a casa come tutti noi”.
Herrera non si ferma qui: “Siamo stati arbitrati da un direttore di gara (portoghese, ndr) che fa parte della stessa confederazione di una delle due squadre. Ogni volta che c’erano episodi dubbi, le sue decisioni erano sempre a sfavore del Messico”. Polemiche arbitrali a parte, alla Tricolor resta il rimpianto per non avere centrato i quarti di finale, traguardo che ormai manca dall’edizione casalinga del 1986. Per la sesta consecutiva l’avventura Mondiale finisce agli ottavi: nell’ordine, da Usa ’94 in poi, i messicani si sono dovuti arrendere a Bulgaria, Germania, Stati Uniti, e Argentina due volte (Germania 2006 e Sudafrica 2010).
Costa Rica – Grecia, ottavi di finale: ellenici fuori tra le lacrime
I Ticos battono 6-4 la nazionale di Santos dopo i calci di rigore all'Arena Pernambuco di Recife e si qualificano per la prima volta ai quarti di finale di un Mondiale. Sabato prossimo a Salvador sfideranno l'Olanda
di Redazione Il Fatto Quotidiano
Chi l’avrebbe mai detto. Alla vigilia era la vittima sacrificale del Girone D, poi quel girone lo ha vinto. Prima degli ottavi non era la sola sorpresa del Mondiale, ora è ai quarti e diventa un fenomeno da studiare. La Costa Rica è nella storia: i Ticos battono 6-4 la Grecia dopo i calci di rigore all’Arena Pernambuco di Recife e si qualificano per la prima volta ai quarti di finale di un Mondiale. Sabato prossimo a Salvador sfideranno l’Olanda. I centramericani, in vantaggio al 52′ con Ruiz, restano in dieci al 67′ (espulso Duarte) e si fanno raggiungere sull’1-1 al 91′ da Papastathopoulos. Si va ai rigori ed è Keylor Navas, già protagonista durante i 120 minuti con almeno tre interventi miracolosi, a indossare i panni dell’eroe nazionale parando il tiro di Gekas, unico errore della serie. Il penalty decisivo che manda in estasi la Costa Rica è firmato da Umana.
L’Arena Pernambuco di Recife ospita l’ottavo di finale di Brasile 2014 che nessuno, alla vigilia, avrebbe mai potuto immaginare. Lo spettacolo non è certo dei migliori e nella prima frazione il pubblico si scalda solo al 37′ quando Salpingidis, servito da un cross perfetto di Holebas dalla sinistra, colpisce a botta sicura ma trova la miracolosa risposta di Keylor Navas. Prima dell’intervallo non succede più nulla e le due squadre tornano negli spogliatoi tra i fischi del pubblico.
La musica non cambia nemmeno a inizio ripresa, ma alla prima fiammata (52′) la Costa Rica passa in vantaggio: Bolanos serve al limite dell’area Ruiz che, senza troppa convinzione, lascia partire un piattone rasoterra di sinistro che si infila nell’angolino. Karnezis, come tutta la difesa greca, resta immobile e Ruiz (già giustiziere dell’Italia) può festeggiare il suo secondo gol a Brasile 2014. La Grecia accusa il colpo, ma a dare una mano alla squadra di Santos ci pensa Duarte che, già ammonito, stende ingenuamente Holebas sulla trequarti e rimedia il cartellino rosso (67′). Quando sembra non esserci più speranza per gli ellenici, ci pensa Papastathopoulos al 91′ a tenere in vita i suoi: Gekas spara col destro, Keylor Navas respinge e il difensore del Borussia Dortmund, di stinco, insacca la rete dell’1-1. E prima dei supplementari Mitroglou ha sulla testa la palla dell’incredibile 2-1, ma Navas è reattivo e alza in corner.
Forte della superiorità numerica, è la Grecia ovviamente a spingere di più nel tentativo di trovare il secondo gol. La Costa Rica si difende coi denti e gioca col cronometro: evidente la volontà dei Ticos di giocarsi tutto ai rigori. Squadre stremate, ma la palla gol clamorosa capita sul destro di Mitroglou che, su sponda di Gekas, colpisce col destro ma trova ancora sulla sua strada lo splendido Keylor Navas. Si va ai rigori. Prima, però, l’arbitro australiano Benjamin Williams espelle per proteste il ct della Grecia Fernando Santos. Dal dischetto la Costa Rica è infallibile: segnano Borges, Ruiz, Gonzalez, Campbell e Umana. Fatale ai greci l’errore di Gekas, il cui destro viene respinto da un eroico Navas. Alla fine piangono tutti: i costaricensi di gioia, i greci per la disperazione.
Le prossime partite
Ottavi
Argentina - Svizzera
01/07 18:00
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Ottavi
Belgio - Usa
01/07 22:00
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Quarti
Francia - Germania
04/07 18:00
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Quarti
Brasile - Colombia
04/07 22:00
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Quarti
Olanda - Costa Rica
05/07 22:00
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Orari tv Calendario quarti di finale mondiali 2014 Raiuno e Sky 4 e 5 Luglio
Mondiali 2014 quarti di finale, 4 Luglio Francia Germania e Brasile Colombia, 5 Luglio Olanda Costa Rica e Argentina Belgio. Ci si gioca l’accesso alle semifinali.
Calendario quarti di finale mondiali 2014, orari tv Raiuno e Sky - Ieri si sono conclusi gli ottavi di finale dei mondiali in Brasile con le partite Belgio Usa e Argentina Svizzera, vittorie per Belgio e Argentina ai tempi supplementari.
Poi sarà il turno dei quarti di finale. Andiamo a vedere da vicino date e calendario dei quarti ai mondiali 2014. Si comincia il 4 Luglio con un derby europeo affascinante, Francia Germania alle ore 18, diretta tv al momento prevista solo su Sky. Poi in serata alle 22 su Raiuno e Sky Brasile Colombia, qui si affrontano sue formazioni sudamericane, con i padroni di casa favoriti, ma occhio alla velocità di Cuadrado e a Rodriguez. Sabato 5 Luglio gli altri due quarti di finale dei mondiali 2014, uno definito: Olanda Costarica alle 22 con diretta tv Raiuno e Sky, l’altro alle 18, Argentina Belgio.. -
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Mondiale 2014: Brasile-Germania 1-7, tedeschi in finale
La squadra di Low cancella la Seleçao con i gol di Muller, Kroos (2), Khedira, Schurrle (2) e Klose, che diventa il miglior marcatore in un Mondiale
CESARE ZANOTTO
Nella prima semifinale del Mondiale, la Germania spazza via il Brasile con un incredibile 7-1 e si qualifica per la finale in programma domenica prossima contro la vincente di Olanda-Argentina. A Belo Horizonte, la nazionale di Low vola sul 5-0 già nel primo tempo grazie a Muller, Klose, Kroos (doppietta) e Khedira. I tedeschi non si fermano nella ripresa e infilano altre due reti con Schurrle. Nel finale l'inutile gol di Oscar
LA PARTITA
Belo Horizonte, 8 luglio 2014. Sessantaquattro anni dopo il Maracanazo, il Brasile fallisce un altro Mondiale casalingo lasciando sotto shock un intero paese. E' una data che entrerà nella storia, non solo quella calcistica. Un'umiliazione senza precedenti. Sette gol che sono una lezione di calcio, una dimostrazione di onnipotenza, un insegnamento di vita.
La Germania di stasera è la perfezione traslata su un campo da gioco, ai confini dell'umano. Ma un'uscita di scena così, inerme e indegna, non trova giustificazione nel pur profondo gap tecnico che esiste tra le due formazioni. La Seleçao è tradita da se stessa. Da una pressione mostruosa - che questa squadra non ha saputo reggere - prima ancora che dai propri limiti. Soprattutto, da una carica emotiva fuori controllo, che ha tolto lucidità e annebbiato il cervello.
Una fase a gironi a singhiozzo, le lacrime piene d'ansia prima dei rigori col Cile, l'arrivo in ritiro di uno psicologo in vista del quarto con la Colombia. Tutti segnali strani, pericolosi. Una serie di problemi mascherati con qualche pezza qua e là, ovvero Neymar e Thiago Silva. E non è dunque un caso che, alla prima gara senza i due leader, questa mediocre Seleçao sia affondata miserabilmente come mai nella sua storia. David Luiz, per l'occasione capitano, prova a trascinare i compagni con pathos e orgoglio, trascurando ogni senso tattico proprio del gioco del calcio. Contro la Germania, un suicidio. Muller, dimenticato dal neo difensore del Psg, sblocca dopo 11 minuti su azione d'angolo. Al 23', con la difesa del Brasile schierata, arriva il 2-0: Kroos serve a centro area Muller, che libera con una magia Klose; il laziale si fa parare la conclusione da Julio Cesar ma segna sulla respinta. E' il suo 16° gol nella fase finale di un Mondiale: superato Ronaldo, adesso è il numero uno di sempre. Passano sessanta secondi ed è già 3-0: cross di Lahm da destra e Kroos - posizionato sul secondo palo - infila di sinistro all'angolino. I tedeschi, assetati del sangue brasiliano, non si fermano mai. Minuto 26: Kroos ruba palla a Fernandinho, uno-due con Khedira e 4-0. Minuto 29: Khedira a sinistra per Ozil, che restituisce la sfera al madridista ed è 5-0. E' una mattanza.
Nell'intervallo pagano Hulk e Fernandinho per tutti, ma Scolari se potesse caccerebbe tutti sul pullman e lascerebbe lo stadio all'istante per la vergogna. Il Brasile costruisce subito un paio di occasioni con Oscar e Paulinho, ma entrambe sono disinnescate da uno strepitoso Neuer, che conferma lo stato di grazia. La Germania sceglie di rispettare l'avversario nel miglior modo possibile: spingendo fino alla fine, senza mai guardare il tabellone. I tedeschi non hanno pace fino al triplice fischio di Rodriguez. Così arrivano i due gol di Schurrle (69' e 79'), che confezionano un incredibile 7-0. E potrebbe pure arrivare l'ottavo, se solo Ozil non calciasse a lato con la porta spalancata. C'è spazio invece per l'1-7 di Oscar in pieno recupero. Mentre il pubblico del Mineirao applaude la perfezione di questa Germania, celebrando gli ultimi scambi dei tedeschi con "olè" incantati. Il disonore più grande. Da domani, nessuno parlerà più del Maracanazo.
LE PAGELLE
Muller 8,5 - Spiana l'autostrada segnando il suo quinto gol in questo Mondiale (decimo totale, a 24 anni). Giocatore totale: parte largo a destra ma è ovunque, sforna assist, salta l'uomo, non perde un duello fisico. Un mostro.
Kroos 8,5 - Idee, ritmo, geometrie. Tutto, o quasi, parte dai suoi piedi. Entra nella festa con due gol.
Neuer 7,5 - Nel primo tempo gli basta tenere alta la guardia (uscite puntuali e qualche palla controllata) per non correre pericoli. A inizio ripresa è sensazionale su Paulinho e Oscar.
Fred 4 - Chiude un disastroso Mondiale uscendo tra i fischi del suo pubblico dopo un'altra prestazione indecente. Fermo, appesantito, scarico. Perché, Scolari?
David Luiz 3 - Comincia perdendosi Muller sul primo gol. Poi è un crescendo di errori in fase di disimpegno e, soprattutto, di posizionamento. E' un difensore: faccia il difensore. E basta.
IL TABELLINO
Brasile-Germania 1-7
Marcatori: 11' Muller (G), 23' Klose (G), 24' Kroos (G), 26' Kroos (G), 29' Khedira (G); 69' Schurrle (G), 79' Schurrle (G), 90' Oscar (B).
Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar 5; Maicon 5, Dante 4, David Luiz 3, Marcelo 4; Fernandinho 4 (46' Paulinho 5); Luiz Gustavo 4,5; Bernard 4, Oscar 5, Hulk 3 (46' Ramires 5); Fred 4 (71' Willian 5). A disp.: Jefferson, Victor, Dani Alves, Henrique, Maxwell, Hernanes, Jo. All.: Scolari 4.
Germania (4-2-3-1): Neuer 7,5; Howedes 7, Boateng 7,5 Hummels 7,5 (46' Mertesacker 6,5), Lahm 7; Khedira 8 (75' Draxler 6,5), Schweinsteiger 7,5; Muller 8,5, Kroos 8,5, Ozil 7; Klose 7,5 (58' Schurrle 7,5). A disp.: Weidenfeller, Zieler, Durm, Grosskreutz, Ginter, Gotze, Kramer, Podolski, Mustafi. All.: Low 8.
Arbitro: Marco Rodriguez.
Ammonito: Dante (B).
Note: Angoli 7-5. Rec.: pt 1', st 2'.
Olanda-Argentina in diretta dalle 22
Scendono in campo "Orange" e sudamericani per decidere chi affronterà la Germania nella finalissima del Maracanà. Gli uomini di Van Gaal con Robben, Sabella risponde con Messi. Fuori Di Maria
ROMA - Olanda contro Argentina. Si decide la seconda finalista del Mondiale 2014. Si decide chi dovrà affrontare il prossimo 13 luglio la Germania di Klose e Mueller. Van Gaal e Sabella si affidano agli uomini più in forma per non mancare il grande appuntamento del Maracanà. Il tecnico degli Orange punta tutto su Robben per cercare di replicare il risultato del 2010 in SudAfrica, mentre i sudamericani di Sabella dovranno far a meno di Di Maria ancora alle prese con l'infortunio muscolare alla coscia. Al suo posto spazio a Enzo Perez che già nella sfida contro il Belgio aveva rimpiazzato l'esterno del Real Madrid. Corrieredellosport.it segue tutto in tempo reale dalle 22.
PROBABILI FORMAZIONI
Olanda (3-4-3): Cillessen; Vlaar, De Vrij, Indi; Kuyt, Wijnaldum, Sneijder, Blind; Depay, Van Persie, Robben. All.: Van Gaal.
Argentina (4-2-3-1): Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis, Rojo; Mascherano, Biglia; Perez, Messi, Lavezzi; Higuain. All.: Sabella. -
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Coppa del Mondo 2014, Olanda-Argentina 0-0 (2-4 dcr): risultato, marcatori e tabellino A San Paolo, dopo 120 minuti senza reti, la spunta l'Albiceleste ai calci di rigore: per la terza volta sfiderà la Germania in una finale Mondiale
di Nicola Bambini
Germania-Argentina, atto terzo. L’Albiceleste batte 4-2 ai rigori l'Olanda nella seconda semifinale della Coppa del Mondo 2014 e sfiderà dunque la corazzata tedesca nell’ultimo atto del torneo, per la terza volta nella storia. Diventa la finale Mondiale più gettonata, la scuola europea contro quella sudamericana, che vede al momento la vittoria della Seleccion a Messico '86 e il trionfo della Germania quattro anni dopo in Italia: domenica sera al Maracanà andrà in scena lo spareggio tra le due squadre che fin qui hanno meglio figurato in Brasile, seppur nella piovosa notte di San Paolo abbiano messo in campo il peggio di loro stesse dando vita così a 120 minuti di noia mortale, con zero gol e mezzo tiro in porta.
Dominatrice assoluta delle semifinali Mondiali con 5 vittorie su 5 incontri, l'Argentina non fallisce neppure questo appuntamento, nonostante la coriacea resistenza arancione: l'esperto Van Gaal conosce bene l'inequivocabile statistica e opta subito per un centrocampo più folto in grado di arginare gli spunti in velocità di Leo Messi, che nel giorno dell'ultima finale della sua Nazionale aveva appena tre anni. La tattica attendista dà ragione al ct degli Orange ma di certo non fa felice il pubblico: partita fin da subito paralizzata dalla tensione, con la Pulce e Arjen Robben guardati a vista dai rispettivi marcatori e incapaci di accendere la luce. Dopo la raffica di gol ed emozioni di Belo Horizonte, all’Arena Corinthians è buio pesto.
Passano i minuti, ma d'intensità cresce solo la pioggia. Gli arancio, tre volte finalisti ma mai campioni, sognavano di alzare finalmente la Coppa regolando le tre Nazionali che gliel'hanno soffiata in passato: dopo la goleada alla Spagna, sarebbe poi toccato all’Argentina e in finale alla Germania. Un sogno che però resta tale, dato che la Seleccion - due vittorie in nove precedenti con l'Olanda - ha il vizietto di battere gli Orange solo quando la posta in palio è particolarmente alta, vedi finalissima 1978 a Buenos Aires. Crolla anche il progetto del portiere Tim Krul, che dalla panchina bramava un'altra notte da para-rigori ma al 96' ha visto il suo sogno infrangersi con l’ingresso in campo di Huntelaar, ultimo cambio a disposizione di Van Gaal.
Occasioni poche, è vero, ma a dirla tutta l'Olanda la chance per vincere ce l'ha avuta eccome: al 90' Robben entra in area indisturbato e al momento di calciare a botta sicura è contrastato in extremis dall'inesauribile Mascherano. Nei supplementari arriva la risposta dell'Argentina, con Sabella che torna in sé dopo aver messo dentro 4 attaccanti: Messi sale in cattedra, ma i suoi suggerimenti sono sprecati dal prevedibile colpo di testa di Palacio e dal destro debole di Maxi Rodriguez. Si va ai rigori, i secondi consecutivi per l’Olanda dopo quelli col Costa Rica: senza Krul i riflettori sono tutti per Romero che respinge i tiri di Vlaar e Sneijder e conduce l’Argentina alla sua quinta finale Mondiale. In casa del Brasile, stavolta vale doppio.
Il tabellino della partita
Olanda-Argentina 2-4 dcr
Rigori: Vlaar (O) parato, Messi (A) gol, Robben (O) gol, Garay (A) gol, Sneijder (O) parato, Aguero (A) gol, Kuyt (O) gol, Maxi Rodriguez (A) gol.
Olanda (3-5-2): Cillessen, De Vrij, Martins Indi (46' Janmaat), Vlaar, Blind, De Jong (62' Clasie), Sneijder, Wijnaldum, Kuyt, Robben, Van Persie (96' Huntelaar). A disp.: Krul, Vorm, Kongolo, Veltman, Verhaegh, De Guzman, Fer, Depay, Lens. All.: Van Gaal.
Argentina (4-3-3): Romero, Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo, Biglia, Mascherano, Perez (81' Palacio), Higuain (82' Aguero), Lavezzi (101' Rodriguez), Messi. A disp.: Andujar, Orion, Basanta, Campagnaro, Fernandez, Alvarez, Fernandez, Gago. All.: Sabella.
Arbitro: Cüneyt Cakir.
Ammoniti: Demichelis (A), Huntelaar, Martins Indi (O).
Note: angoli 4-4. Rec.: pt 2', st 3'; pts 1', sts 1'.
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Mondiali, Germania campione! Argentina battuta 1-0: Götze al 113'
Quarto titolo mondiale per i tedeschi: decide una magìa dell'attaccante del Bayern. L'Argentina e Messi sprecano troppo
La Germania è campione del mondo per la quarta volta nella sua storia. Al Maracanã, la partita con l’Argentina si chiude simbolicamente con una punizione sbilenca di Leo Messi, che dovrà aspettare ancora, se un giorno vorrà entrare nella leggenda mundial con la Seleccion del suo Paese. Finisce 1-0, come a Italia ’90: allora fu un contestato rigore di Brehme a decidere, oggi un capolavoro di Götze servito da Schürrle. Due ragazzi entrati dalla panchina, a testimonianza di quanto sia profonda la rosa tedesca e di quanto meritato, alla fine, sia il successo di una squadra vera, che gioca insieme da anni e ora raccoglie i frutti.
AHI, HIGUAIN — E dire che i favori del pronostico non sembravano portare fortuna alla Germania, perché la macchina perfetta s’inceppa subito: guaio muscolare nel riscaldamento per Khedira, primo dramma sportivo della giornata. Il secondo riguarda proprio Kramer, che lo sostituisce in mediana accanto a Kroos e Schweinsteiger: la partita del 23enne del ‘Gladbach dura mezz’ora, poi cede il posto "maledetto" a Schürrle per i postumi di un duro colpo alla testa, incassato da Garay qualche minuto prima. Che i tedeschi non siano quelli del 7-1 al Brasile lo si capisce al 21’, quando Kroos colpisce di testa all’indietro e regala a Higuain il sogno di ogni calciatore, la corsa solitaria verso il portiere avversario in una finale mondiale. Ma Neuer è gigantesco anche quando non deve parare, il Pipita fallisce la conclusione e comincia il suo incubo, che si arricchirà di un altro capitolo al 30’: Messi dà il primo segno di vita con un’apertura sulla destra per l’indiavolato Lavezzi, Gonzalo corregge in rete il cross ed esulta per il gol della redenzione, non accorgendosi di essere in netto fuorigioco. Se ne accorge, eccome, la terna arbitrale italiana. E Rizzoli annulla.
PALO DI HOWEDES — I brasiliani in tribuna festeggiano, come chi organizza un party e poi spera che non sia proprio l’ospite indesiderato (l’Argentina) a conquistare la ragazza più ambita (la Coppa). All’errore di Kroos risponde quello di Mascherano (caso singolare, sono i due giocatori con più passaggi all’attivo nel torneo), che sul finire di tempo regala il pallone a Özil e il tiro proprio a Kroos: Romero c’è, come c’era stato al 37’ con un grande intervento su Schürrle. Se si fa eccezione per il secondo acuto di Messi, una volata interrotta alla disperata da Boateng, i minuti pre-intervallo sono tutti della Germania, che si scuote dopo una fase iniziale di predominio argentino. E al 46’ Höwedes, in difficoltà come terzino sinistro, quasi diventa l’eroe dalla parte opposta, ma il suo colpo di testa su corner sbatte sul palo. Si va al riposo col brivido.
Germania campione del mondo: Mario Goetze, subentrato nella ripresa, segna il gol partita che decide la finale mondiale.
MESSI SPRECA — Anche l’avvio di ripresa regala emozioni: nemmeno il tempo di chiedersi il motivo del cambio Lavezzi-Aguero ed ecco Messi che s’invola verso la storia, lanciato da Biglia. Ma sbaglia strada. Diagonale fuori bersaglio. I lanci a scavalcare il centrocampo, però, sono un’arma che dà buoni frutti all’Argentina: Neuer deve uscire su Higuain rischiando il rigore, risponde Klose con una zuccata debole dopo una volata di Lahm. Passano i minuti, il tifo albiceleste inizia ad acclamare Messi e Leo risponde con due sprazzi ravvicinati. Dentro Palacio per Higuain, poi anche Gago per Perez e Götze per Klose, ma la chance migliore prima dei supplementari capita a Kroos, sprecone su un assist al bacio di Özil.
GOETZE-GOL — La terza gita dell’Argentina nell’extra time inizia coi guanti di Romero, che negano la rete a Schürrle. E prosegue con l’occasionissima buttata da Palacio, che non sfrutta il primo errore di Hummels e si siede sulla poltrona dei rimpianti accanto a Higuain. Si gioca ormai pochissimo, la stanchezza genera scontri, falli e interruzioni. Ma quando pare che i rigori siano dietro l’angolo, all’8’ del secondo supplementare ecco la giocata che decide il Mondiale: Schürrle scappa via sulla sinistra, Demichelis non segue Mario Götze e l’ex bambino-prodigio del calcio tedesco diventa grande per sempre, col controllo e il sinistro volante dell’1-0. L’Argentina, che non aveva mai incassato reti dopo i gironi e non era mai andata sotto nell’intero torneo, non ha tempo e forza per reagire. Rizzoli fischia la fine, inizia la festa tedesco-brasiliana a Rio. La Germania, prima squadra europea a vincere un Mondiale nel continente americano, raggiunge l’Italia nell’albo d’oro. E dire che noi i tedeschi li battiamo sempre… ma stavolta il Mario giusto ce l'avevano loro. E noi ci siamo battuti da soli, parecchi giorni fa.
dal nostro inviato Stefano Cantalupi
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