Azzurra e il suo mondo

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  1. Chris Benoit Is 4 Real
     
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    Il tempo non prometteva bene, le strade erano trafficate e tante donne tornavano dal supermercato cariche di spese settimanali, costose tra l'altro. Azzurra invece, dal canto della sua tenera età, tornava da scuola..Una scuola molto antica. Quei muri imbrattati da scritte poco conformi al buon costume, quei banchi mal ridotti dal terremoto degli studenti, quella classe formata da studenti ancora bimbi ribelli, urlanti..Quei bimbi che perdevano denti ma acquistavano la voglia di disturbare il prossimo come se fosse normale...Quanto urlare per niente. E poi, quella scuola così vecchia da far venire il voltastomaco anche ad un anziano che s'accinge a lasciare la vita terrena per far spazio all'eterno riposo..Un vero e proprio incubo. Era tutto così spiacevole per lei, Azzurra..Una bimba bassina, dagli occhi chiari, dai capelli lunghi scuri e dai movimenti incerti di chi stava per iniziare a conoscere la vita, quella vita che le avrebbe un giorno donato tante gioie forse, ma anche molte sofferenze. Terminata la giornata scolastica, ritornava a casa, una grande casa, quasi villa,costruita da quel papà, gran lavoratore di strumenti ma molto ignorante di sentimenti e da quella mamma sfiacchita dal mestiere di casalinga che tante emozioni le aveva privato. La bimba guardava con occhi innocenti tutto ciò che aveva intorno, dalla casa, fino ad arrivare alle persone che condividevano quell'aria tanto inquinata, aria inquinata dalla stanchezza e dalla pesante quotidianità..Quella casa in fondo non le offriva tanti spunti, non era poi così colorata, apparte quel quadro, un quadro sulla destra che raffigurava un marinaio che non avrebbe fatto più ritorno nella sua patria. Molto triste se si pensa a ciò ma per lei era solo un signore barbuto che guardava l'orizzonte con fiducia e dedizione. Si era fatta ora di cena, una cena composta unicamente da un trancio di pizza che non era poi nemmeno così buono. Dopo aver visto la tv per pochi minuti, era arrivato il momento di andare a letto, un letto morbido ma che non dava un sonno pieno che riusciva a farla alzare piena di energia, piena di forze. La sua stanzetta era spoglia di ogni cosa, tende macchiate, lampadario traballante e delle mura che erano tutto tranne che solide. Ma il segreto era ben altro, il segreto era il soffitto. Azzurra era solita stendersi sul suo lettino e guardare il soffitto, immaginarlo con tutte le sue sfumature e rappresentarci i più bei disegni che la sua mente poteva raffigurare in quel momento. Mercoledi ci era riuscita, come sempre si era lasciata alle spalle quella giornata spenta, che poco le aveva offerto e con un umore simile a quello di un fante alla sua prima corsa, accendeva la sua lampadina privata. Iniziava così il suo viaggio con la fantasia. Un viaggio fatto di colori, di bei pensieri e di tante melodie soavi. Sulla sinistra c'era una bellissima fontana che riservava spruzzi d'arcobaleno..Una fontana contenenti tanti bei paperi, erano lì felici e rilassati, festeggiavano la vita. Un inno alla gioia. E poi, sulla destra c'era un albero che emanava tante belle sensazioni e tanti buoni profumi, niente a che vedere con lo smog cittadino che ogni secondo investe un paesino...Su quell'albero c'era un uccellino, cinguettava e cantava serenamente una canzoncina dolcissima, sconosciuta agli esseri umani, una musichetta che solo uno spirito profondo poteva capire e comprendere..Profondo come l'animo della bimba..La bimba fissava il soffitto, giù in strada non c'erano auto che passavano, che infastidivano..In casa non c'era nessuno che dialogava..Il mondo era formato esclusivamente da lei e dalla sua stanzetta. Il mondo era suo. Al centro della sua rappresentazione, nel mezzo, non c'erano animali, non c'erano uccellini, non c'erano stelle, tantomeno cieli sereni. Erano lì raffigurati, tanti individui da lontano sconosciuti ma da vicino familiari. C'erano le persone a cui voleva bene, la sua famiglia, le sue amichette e tanti volti nuovi che si abbracciavano, si stringevano la mano mettendo da parte tutto ciò che era successo in passato, tutte le angherie che si sono eseguiti a vicenda e sorridevano, sorridevano coperti da un volto felice e colorato. Quella era la sua immaginazione, sognare un Mondo sorridente, composto da tanta beatitudine, da tanta pace. Ogni notte, ad Azzurra piaceva pensare quadri umani, quadri felici. Riempiva il suo animo di tutto ciò. L'ora era tarda, il quadro del soffitto era ormai concluso, aveva pennellato per bene ogni minimo dettaglio ed aveva tanto sonno. Era ormai giunta l'ora di chiudere gli occhi per poi ritornare, il mattino dopo, a rivedere la triste realtà, quella scuola e quella famiglia diversa da ciò che immaginava...Inizia un nuovo giorno.
     
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0 replies since 5/6/2014, 21:27   126 views
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