ARTI MARZIALI e SPORT DA COMBATTIMENTO

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  1. gheagabry
     
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    Arti marziali tradizionali cinesi
    Le arti marziali tradizionali sono le arti marziali propriamente dette, in cui lo studio delle tecniche di combattimento viene accompagnato dallo studio delle rispettive applicazioni. Le arti marziali tradizionali sono discipline incentrate su principi filosofici e fisici profondi, e la loro pratica ha come obbiettivo, da una parte il raggiungimento di una reale capacità di combattimento, dall'altra la cura del corpo e della mente. Le arti marziali cinesi vengono tramandate da più di duemila anni, e nel corso dei secoli hanno subito vari mutamenti. I maestri che le hanno praticate, spesso non si sono limitati ad apprenderle e riproporle così come gli erano state insegnate, ma le hanno modificate per adattarle alle proprie capacità, ai propri principi filosofici, alle necessità strategiche e geografiche. Questo processo ha consentito alle arti marziali di migliorarsi continuamente col passare dei secoli, ma ha anche causato una frammentazione che rende molto difficile una classificazione. Si calcola che gli stili andati perduti siano centinaia. Oggi gli stili più praticati sono stati codificati dalle federazioni internazionali che si occupano non solo di tenere vivo lo spirito marziale di quest'arte, ma anche di far sopravvivere un'antichissima tradizione culturale. La principale suddivisione tra gli stili è tra interni ed esterni. Esiste anche un'altra importante categorizzazione, nata dalle esigenze di adattamento alle condizioni geografiche in cui le arti marziali venivano praticate, quella tra stili del nord e stili del sud. Nel nord della Cina venivano praticati stili con posizioni ampie, con un gran numero di tecniche di gamba e di salti acrobatici. Nel sud invece gli stili si sono caratterizzati per un minore utilizzo delle gambe e per posizioni più corte, questo probabilmente a causa del fatto che in queste regioni vi erano molte risaie, in cui era difficile poter utilizzare gli arti inferiori per combattere.

    Stili interni (nèijiāquán)
    Gli stili interni si basano sullo studio e lo sviluppo di elementi come lo spirito, la mente ed il qi (respiro, o energia interiore). La pratica degli stili interni si caratterizza per una completa rilassatezza muscolare che viene chiamata "morbidezza" o "cedevolezza". Con questi termini non si intende un'abbandono del corpo, ma ci si riferisce ad uno stadio psico-fisico in cui i muscoli sono decontratti e i sensi sono reattivi, pronti a reagire. "Cedevolezza" in particolare vuol dire che non bisogna oppore la forza muscolare a quella dell'avversario, ma bisogna sfruttare la sua, cedere, farlo passare oltre, di modo che questo si ritrovi in una posizione sfavorevole nella quale non possa più nuocere. Per questa carretteristica di completa decontrazione muscolare, gli stili interni vengono chiamati anche morbidi, mentre quegli esterni duri.

    * Taijiquan (T'ai Chi Ch'üan, letteralmente: "boxe del sommo polo")
    Forma di combattimento basata sul controllo dell'avversario secondo i principi taoisti dell'alternanza fra Yin e Yang, le tecniche di questo stile vengono applicate evitando il contrasto e ricercando la fluidità e le linee di minor sforzo. È divisa principalmente in cinque stili (Chen, Yang, Wu, Wu Yu-Xiang e Sun) di cui il più antico (lo stile Chen) può esser fatto risalire al 1600. Sebbene sia a tutti gli effetti una disciplina marziale e di combattimento in occidente è diventata popolare nella sua forma di ginnastica per la salute (che è quello che viene insegnato nella maggior parte delle scuole).

    * Xíngyìquan (Hsing I Ch'üan, "boxe dei cinque elementi")
    Stile basato su tecniche rettilinee esplosive e da un controllo lineare dello spazio; le sue tecniche di base sono catalogate, seguendo la cosmologia taoista, secondo i cicli costruttivi e distruttivi dei cinque elementi (metallo, legno, acqua, fuoco e terra) e dei dodici animali (Drago, Tigre, Scimmia, Cavallo, Coccodrillo, Gallo, Aquila e Orso,Uccello Tai, Serpente, Falco, Rondine) in modo che ad ogni attacco corrisponda, in modo più o meno univoco, una parata ed un contrattacco.

    * Baguazhang (Pa Kua Chang, "palmo degli otto trigrammi")

    Sviluppato nel XIX secolo sulla base degli esercizi taosti della "meditazione camminando in cerchio" è ben presto divenuta uno dei capisaldi delle tecniche di combattimento interne delle arti marziali cinesi. Le tecniche del Bagua sono principalmente circolari e fluide, tanto da essere spesso viste come il naturale contraltare dello Hsing-Yi. Il nome di questo stile deriva dagli otto trigrammi che formano la base del Yijing (il libro dei mutamenti) e che sono alla base della cosmologia taoista.

    * Wudangquan (Wu Tang Ch'üan)
    Inizialmente sviluppato sul monte Wudang, dove, nel corso dei secoli si sono diffusi numerosi monasteri Taoisti, e dove, intorno all'anno 1000, viene collocata la leggenda del monaco, alchimista e grande esperto di arti marziali, Zhang San Feng, al quale viene anche attribuita l'invenzione del Taijiquan. Alla scuola interna di Wudang, resa nota alla massa anche grazie al film pluripremiato agli Oscar "La tigre e il Dragone" del cinese Ang Lee, appartengono i seguenti stili: Wudang Taiji quan, Ba Zhe, Wudang tayi wuxing qinpu quan, Juigong shibatui, Kongmen quan, Liubu sanshou, Wuji quan (si ispira ai principi filosofici taoisti del Tao Te Ching di Lao Tzu), Yaozi chang quan, Yanzhou fudi quan, Yumen quan;

    * Qìgong (Ch'i Kung, "tecniche di energia")
    Insieme eterogeneo di tecniche di ginnastica, respirazione e meditazione volte allo sviluppo delle energie interne (qi) che, secondo la filosofia cinese, scorrono nel nostro corpo attraverso i canali ed i meridiani.

    * Yinggong (Ying Kung, "tecniche forti di energia")
    Variante del Qigong dove gli esercizi di respirazione e di meditazione sono finalizzati alla fortificazione del corpo ed all'aumento della resistenza agli urti. È comune che i maestri di questa disciplina mostrino la loro bravura facendosi rompere mattoni e/o pietre appoggiate su varie parti del corpo o resistendo a colpi inferti con le armi tradizionali senza riportare danni. Attorno a queste tecniche sono nate molte delle leggende metropolitane e dei luoghi comuni sulle arti marziali.[/color]
     
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  2. gheagabry
     
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    I NINJA E LE LORO ABILITA’
    Il termine “Ninja Jūhakkei” si riferisce alle 18 abilità nelle quali era specializzato un Ninja. Veniva studiato parallelamente al “Bugei Jūhappan”, le 18 arti nelle quali erano specializzati i Samurai. L’unione di queste due liste formava il curriculum completo di un Ninja conosciuto come “Ninpo Sanjūrokkei”, le 36 arti del Ninpo. Oltre alle 36 abilità di “base”, ogni famiglia Ninja possedeva delle abilità segrete. Per fare un esempio, i segreti della scuola Togakure Ryū Ninjutsu erano: SHŪKO due bande di metallo da applicare alle mani con 4 artigli utilizzati per bloccare i fendenti della Katana o per arrampicarsi sugli alberi; TETSHUBISHI cioè dei piccoli chiodi a 4 o più punte che venivano cosparsi nell’erba per rallentare il nemico durante gli inseguimenti; SENBAN SHURIKEN l’arma Ninja per eccellenza, delle lame quadrate in metallo che venivano lanciate contro le mani e gli occhi dell’avversario.

    NINJA JŪHAKKEI
    TAI JUTSU – Combattimento disarmato
    NINJA KENPO - Arte della spada (Shinobigatana)
    BO JUTSU – Arte del bastone
    SHURIKEN JUTSU – Lancio di lame di varie forme
    SO JUTSU – Arte della lancia
    NAGINATA JUTSU – Arte della alabarda
    KUSARIGAMA JUTSU – Arte della falce con catena e di altre armi simili
    KYAKU JUTSU – Utilizzo del fuoco come arma
    HENSO JUTSU – Arte del travestimento
    SHINOBI IRI – Mimetismo e tecniche di infiltrazione
    BA JUTSU - Equitazione
    SUIREN – Tecniche acquatiche
    INTON JUTSU – Tecniche di fuga e di inganno
    TEN MON - Meteorologia
    CHI MON – Conoscenze pratiche degli ambienti (Geografia)
    BO RYAKU – Strategie sul campo di battaglia
    CHO HO – Strategie di spionaggio
    SEISHIN TEKI KYOYO – Perfezionamento spirituale

    BUGEI JUHAPPAN

    JU JUTSU – Combattimento disarmato
    KEN JUTSU – Arte della spada
    IAI JUTSU – Arte di sfoderare e tagliare con la spada in un unico movimento
    KUSARI FUNDO JUTSU - Arte della catena/peso
    KUSARI GAMA JUTSU – Arte della falce con catena
    BO JUTSU – Arte del bastone lungo (180 cm)
    SO JUTSU – Arte della lancia
    NAGINATA JUTSU – Arte della alabarda
    SUIEI JUTSU – Nuoto
    BA JUTSU – Equitazione
    KISHA JUTSU – Tiro con l’arco a cavallo
    JO JUTSU – Arte del bastone medio (150 cm)
    KYU JUTSU – Tiro con l’arco giapponese
    YOROI KUMIUCHI – Combattimento in armatura
    HOJO JUTSU – Arte della corda
    JUTTE JUTSU – Arte del Jutte (una sorta di manganello in ferro)
    HO JUTSU – Utilizzo dei cannoni
    SHURIKEN JUTSU – Lancio di lame di varie forme

    E’ interessante notare che molte delle voci del Ninja Juhakkei e del Bugei Juahappan sono praticamente identiche o molto simili, ma è importante sapere che, nella stessa arte, ci sono grandi differenze nell’applicazione e nell’utilizzo. Ad esempio il Kenjutsu ed il Ninja Kempo sono completamente diversi anche se si parla di “arte della spada”. I Ninja utilizzavano una lama più corta rispetto alla Katana dei Bushi ed il combattimento avveniva prevalentemente a corta distanza. Una Shinobigatana quando era riposta nel suo Saya (fodero), poteva sembrare una semplice Katana, ma in realtà la lama era circa 20 cm. più corta. Questo permetteva al Ninja di depositare nel fondo del Saya, delle polveri accecanti o di trasportare dei documenti importanti in modo totalmente sicuro. La lama più corta permetteva anche di eseguire tecniche di IAI, in maniera molto più rapida rispetto ad una lama standard. La shinobigatana può essere considerata uno strumento multifunzione. Poteva essere usata come supporto per scalare le mura dei castelli, in alcuni casi il Saya era forato sul fondo e poteva servire come tubo per respirare sott’acqua ed il Sageo molto più lungo del normale, veniva usato per imprigionare l’avversario con tecniche di Hojo Jutsu (arte della corda). Un altro esempio è il Bo Jutsu. Nel Ninjutsu i bastoni sono sempre associati allo Shinobi Zue (bastoni animati). Tutte le tecniche con il bastone, che fosse un Rokushaku Bo (180 cm), un Jo (150 cm), oppure un Hanbo (90 cm) potevano essere applicate con le infinite versioni dello Shinobi Zue. Questa arma spesso appariva come un semplice bastone o canna di bamboo, ma al suo interno conteneva una molteplice varietà di armi, come una catena con un peso, una corda con un uncino, una lama di Katana, una punta di lancia, delle polveri accecanti e molte altre ancora. Il Ninpo Sanjurokkei viene ancora insegnato dal Soke Masaaki Hatsumi, fondatore dell’organizzazione mondiale Bujinkan (casa del guerriero divino), ed alcune parti vengono trasmesse soltanto per via orale (Kuden).[/color]
     
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  3. gheagabry
     
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    Jeet Kune Do

    Storia, principi, scuole di pensiero
    “Il Jeet Kune Do è solo un nome”

    (Bruce Lee).

    Cosʼè il Jeet Kune Do?

    La “via per intercettare il pugno” così come lo stesso Bruce Lee , suo ideatore, lʼaveva definita sul finire degli anni sessanta sfugge ad una definizione precisa. Arte marziale o sistema di combattimento? Metodologia dʼallenamento? Stile di vita? Tutte queste cose assieme? Il Jeet Kune Do nasce, stando a quanto racconta la moglie Linda Lee, inizialmente dalla semplice necessità di evolvere e adattare alle proprie necessità il Wing Tsung, sistema di combattimento che Bruce Lee praticava ed insegnava anche agli occidentali. Fu proprio questo fatto a metterlo in contrasto con la comunità cinese e a procurargli una sfida da parte di un loro campione. Bruce vinse ma, a suo dire, con troppa difficoltà rispetto alle abilità marziali del suo avversario. Attribuì questo fatto alla limitatezza del proprio metodo di combattimento e intraprese una ricerca nellʼambito delle arti marziali per colmare le lacune che riteneva di avere e rendere più dinamico il suo “Kung Fu”.

    Dal Wing Tsung al Jun Fan Kung Fu
    A quanto riporta Dan Inosanto, allʼepoca uno dei migliori allievi di Bruce Lee e oggi universalmente considerato una vera e propria enciclopedia vivente delle arti marziali, la ricerca di Bruce Lee lo portò ad integrare il proprio sistema con elementi presi dalle più disparate discipline marziali nonché a sfruttare lʼesperienza fatta sul ring dei sistemi sportivi. Il Jun Fan Kung Fu (Da Jun Fan,nome cinese di Bruce Lee) divenne una versione devastantemente migliorata del Wing Tsung che includeva oltre a tecniche di percussione prese da altri sistemi anche proiezioni, lotta in piedi e al suolo e tecniche di sottomissione. A questa prima fase di ricerca e sperimentazione, che Bruce Lee attuava in sparring con i suoi studenti più avanzati, ne seguì unʼaltra nella quale il neonato Jun Fan Kung Fu veniva elaborato in un discorso sul combattimento a più ampio respiro che includeva tattica e strategia, metodiche di allenamento e filosofia di vita. Il Jeet Kune Do, la via per intercettare il pugno, prendeva per la prima volta forma.

    La tua via sia non avere via, il tuo limite non avere limiti.
    A “spingere” Bruce Lee verso questa nuova evoluzione fu ancora una volta un evento esterno. Durante una sessione di pesi particolarmente impegnativa probabilmente a causa di un riscaldamento eseguito male Bruce si lesionò la schiena eseguendo il “good morning” e fu costretto per sei mesi ad un riposo forzato. Durante questo periodo non potendo lavorare sul corpo Bruce sfrutto il tempo che aveva per raccogliere, riorganizzare e rielaborare le sue teorie sul combattimento. Da quegli appunti (che poi daranno vita al famoso libro “il Tao del Jeet Kune Do”) nasce per la prima volta lʼidea concettuale di unʼarte marziale senza schemi fissi, in continua evoluzione, capace di adattarsi al praticante che la usa e alla situazione in cui si trova a dover agire.

    Il Jeet Kune Do non esiste.
    Il Jeet Kune Do non esiste, il Jeet Kune Do è solo un nome. Il Jeet Kune Do è un processo di crescita ed è un processo personale pertanto non esiste un percorso uguale ad un altro. " Quando parliamo di Jeet Kune Do è importante sottolineare che ciò che intendeva Bruce con la via per intercettare il pugno era in qualche modo identificare, etichettare un sistema nuovo che non aveva forma e che pertanto risultava non definibile. Il Jeet Kune Do, malgrado si sia evoluto molto dai suoi albori diventando molto differente da ciò che Bruce aveva ideato, conserva un nucleo di tecniche, metodologie di allenamento e strategie di combattimento. In tal senso è identificabile ma come questi ingredienti base vengono miscelati, adattati o integrati con soluzioni eterogenee, è, e rimane, unico, personale e non generalizzabile.

    Il Jeet Kune Do oggi: le scuole principali
    Un sistema non sistema può avere un successore unico? Oggi molte sono le scuole che seguono gli insegnamenti di Bruce Lee e ognuna, comʼè logico che sia, li interpreta secondo quanto ritiene più giusto. Le tre principali scuole di pensiero in questʼambito sono: Jeet Kune Do Concepts, Jeet Kune Do Original, Progressive Fighting System.
    Nel Jeet Kune Do Concepts cui il massimo rappresentante è Dan Inosanto, si prosegue idealmente la ricerca di Bruce Lee continuando ad evolvere il sistema come arte marziale. Nel Jeet Kune Do Original , cui il Massimo Rappresentante è Ted Wong si studia solo ciò che Bruce Lee insegnava cercando di tramandarlo il più fedelmente possibile.
    Nel Jeet Kune Do Progressive Fighting System, cui il massimo rappresentante è Paul Vunak, si studia e si integra il sistema solo con ciò che funziona in un combattimento da strada. Ognuna di esse ha il proprio personale modo di continuare lo studio della “Via per intercettare il pugno” e ognuna di esse probabilmente si adatta meglio a seconda di cosa uno cerchi in unʼarte marziale. Nessuna di esse può dirsi lʼunica e la vera espressione dellʼarte marziale di Bruce Lee semplicemente perché il suo si identificava con la sua pratica. Il Tal senso il Jeet Kune Do non esiste e non può esser insegnato. Allo stesso tempo se attraverso la pratica si riesce a trovare il proprio personalissimo stile di combattimento allora qualsiasi di queste “vie” riesca in questʼintento è quella giusta. Perché il Jeet Kune Do è solo un nome e, se non può essere insegnato, può essere mostrato, imparato e vissuto.

    Bruce Lee
    Nome: Lee Jun Fan
    Data nascita: 27 Novembre 1940 (Sagittario), San Francisco (California - USA)
    Anno morte: 1973, Hong Kong (Cina)

    Figlio di un teatrante di una compagnia cantonese che si trovava negli USA in tour, nasce nell'anno del drago nel distretto cinese di San Francisco con il nome di Lee Jun Fan, cambiato in seguito in Bruce Lee. Il nome originale, datogli dai genitori nella speranza che il figlio tornasse prima o poi in America, in cantonese significa "torna ancora Lee" e celebra l'amore dei genitori stessi per gli Stati Uniti. Nel 1941 torna ad Hong Kong dove vivrà per molti anni nella città della sua famiglia, Kowloon.
    Intorno al 1953, coinvolto in alcune risse da strada, decide di imparare il Kungfu. Studierà sotto gli insegnamenti del maestro Sifu Yip Man lo stile Wing Chun dal 1954 al 1957. In poco tempo dimostra di avere doti al di sopra del normale e rende lo stile Wing chun famosissimo ad Hong Kong vincendo numerossimi combattimenti contro esponenti di altre arti marziali. Esperto ballerino di Cha Cha Cha, vince alcuni premi in gare di ballo locali (Crown Colony Cha-Cha Championship). Negli anni sucessivi inizia la sua esperienza cinematografica: debutta in "Beginning a Boy" e nel 1958 appare diciottenne in "the Orphan", oltre che in altre numerose produzioni del sud-est asiatico. In questi anni comincia a insegnare Kungfu e guadagna il suo diploma alla "Edison Technical School". Nel 1959 il ragazzo è nuovamente coinvolto in numeroso risse, spesso sedate dalle polizia, e i genitori decidono di mandarlo in America; Bruce torna così a San Francisco. Si sposta a Seattle dove si iscrive all'università di Washington e ottiene una specializzazione in Filosofia. Conosce la futura moglie Linda all'univesità, dove insegna arti marziali agli studenti; si sposeranno a Seattle nell'agosto del 1964, anno in cui comincierà a tenere importanti stage dimostrativi sulle arti marziali e a far conoscere il suo nome nell'ambiente. Durante il 1964 è costretto a combattere per fronteggiare le minacce della comunità cinese locale che pretende di imporgli di insegnare il Kungfu solo a cinesi. Vince tutte le sfide a cui vene chiamato, ma non soddisfatto del proprio stile comincia a elaborare il Jeet-Kune-Do, variazione Kungfu di sua invenzione ibrida di varie arti marziali e documentata in sucessive pubblicazioni. Il primo Febbraio del 1965 nasce il suo primo figlio Brandon e tra un viaggio ad Hong Kong e l'altro la famiglia di Bruce si trasferisce a Los Angeles, dove si stabilisce nel Marzo del 1966. Notato da Hollywood per la sua attività come maestro di arti marziali, viene scritturato per la serie "Green Hornet", dove interpreterà il personaggio di Kato, autista esperto di combattimento. La serie chiude i battenti nel 1967, ma presto gli verrà proposto un ruolo nel fim Marlowe con James Garner (1969). Il 19 Aprile dello stesso anno nasce la figlia Sharon. Deluso dalla mancanza di ulteriori proposte decide di tentare fortuna ad Hong Kong dove immediatamente viene scritturato per "The Big Boss" (Il furore della Cina colpisce ancora, 1971) e "Fist of Fury" (Dalla Cina con Furore, 1972), per il mercato americano rispettivamente "Fists of Fury" e "Chinese Connection". Nel 1972 l'attore, oramai acclamata superstar di Hong Kong, è protagonista, regista e sceneggiatore di "The Way of the Dragon" (L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente, titolo USA "Return of the Dragon"), clamoroso successo ai box office girato anche in Italia (Roma). Di seguito girerà parzialmente "Game of Death", produzione americana interrotta dallo stesso Lee che, rifiutato in quanto asiatico per la parte da protagonista della serie TV "Kung Fu", assegnata in seguito a David Carradine, tornerà disgustato ad Hong Kong. "Game of Death" (L'ultimo combattimento di Chen) uscirà dopo la sua morte (1978) dopo essere stato completato tramite l'uso di controfigure e "imitatori" per colmare le scene mancanti. Viene poi raggiunto ad Hong Kong da una nuova proposta americana: "Enter the dragon" (I Tre dell'Operazione Drago), produzione associata del cinema di USA e Hong Kong. Accettata la proposta con il proposito di dimostrare a Hollywood di che pasta è fatto gira il film le cui riprese si concludono nell'Aprile del 1973. Il film, giudicato da molti il suo capolavoro, è l'ultimo girato dall'attore che non sarà presente per la prima del film; Il 20 Luglio 1973, infatti, Bruce Lee muore, ufficialmente per un edema cerebrale causato da una reazione allergica. Leggendario personaggio, verrà ricordato per sempre come il più rappresentativo esponente del cinema di arti marziali.

     
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  4. gheagabry
     
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    Sport da combattimento


    Gli sport da combattimento sono la versione agonistica ed a contatto generalmente pieno delle arti marziali tradizionali. In talune arti marziali tradizionali come karate e kung fu, il contatto è limitato o addirittura inesistente.
    Alcuni sport da combattimento:
    Arti marziali miste

    Le arti marziali miste, conosciute anche come Mixed martial arts o MMA, sono lo sport da combattimento più completo che esiste attualmente. Questo sport comprende una grande gamma di tecniche come pugni, calci, ginocchiate, gomitate, proiezioni, lotta a terra, leve articolari, strangolamenti. Le arti marziali miste possono essere praticate come sport di contatto regolamentato o in tornei con regole minime nei quali gli atleti vincono essenzialmente mandando l'avversario KO o sottomettendolo. Un ulteriore disciplina, derivante dalle arti marziali miste, è il Valetudo, nato in Brasile, chiamato così per le pochissime regole a cui la specialità è sottoposta.
    Boxe Cinese
    La boxe cinese è conosciuta anche come sanda o sanshou. Si combatte in calzoncini corti e con alcune protezioni (a seconda delle federazioni organizzatrici) corporali: le minime consistono nei classici guantoni, fino a paradenti, corpetto, paratibie, conchiglia e caschetto (nella versione "leggera" è opzionale anche l'uso della rete protettiva). Il combattimento si svolge all'interno di un quadrato di circa 10m x 10m, solitamente rialzato dal suolo, a circa 50cm, senza corde perimetrali. L'abito usuale sono i calzoncini corti e una maglietta. Le tecniche che si possono usare sono pugni, calci, proiezioni e tecniche di sacrificio. Le riprese durano solitamente 3 minuti.
    Boxe Tailandese
    La boxe thailandese, conosciuta anche come Thai Boxing o Muay Thai, è una tecnica da combattimento autonoma, molto antica, nata in Thailandia. Si combatte con i calzoncini corti. Si utilizzano pugni, calci, gomitate, colpi di ginocchia e si lotta in clinch senza che l'arbitro fermi a meno che il combattimento non sia passivo. Si usano guantoni, paradenti, conchiglia e nessuna protezione per i piedi. È proibito colpire ai genitali ed alla nuca ma si può colpire di ginocchio in clinch. I match sono in riprese da 3 minuti, tre per i dilettanti e 5 per i professionisti.
    Escrima
    Escrima o Eskrima è il nome di un antico sistema di combattimento filippino, conosciuto anche come Kali o Arnis de Mano, o ancora come FMA (Filipino Martial Arts). La particolarità che più colpisce dell'Escrima è che si comincia lo studio dell'arte marziale imparando ad usare le armi da subito. Si divide in tre aspetti; il "Panantukan" (che riguarda l'arte di colpire e difendersi utilizzando gli arti superiori, come pugni, colpi di gomito, di avambraccio o con la mano aperta); il secondo aspetto riguarda i modi di colpire con gli arti inferiori e viene chiamato "Sikaran" (ma anche con altri nomi a seconda dello stile e dell'area di provenienza di quest'ultimo), contemplando l'uso di calci e colpi di ginocchio. L'ultimo aspetto è il cosiddetto "Dumog" che comprende genericamente la "lotta", ovvero le tecniche di "controllo", di "sbilanciamento", di "proiezione" e soprattutto le "leve", le quali rivestono una particolare importanza in questa arte marziale per il loro utilizzo anche nelle tecniche di disarmo.
    Full contact karate
    Il nome originale è "Full contact karate", sottolineando la comunanza con il karate tradizionale. Si combatte indossando pantaloni lunghi come quelli del kimono tradizionale, del colore preferito dal pugile. È permesso indossare la cintura, e soprattutto negli anni settanta ed ottanta leggende viventi come Joe Lewis e Bill Wallace combattevano mettendo in mostra la cintura nera. I colpi consentiti sono pugni e calci al tronco ed al viso, sono proibiti, è chiaro, colpi alla nuca ed ai genitali. Si usano paradenti, conchiglia, guanti da boxe, protezioni per tibie e piedi. Le riprese sono da due minuti cadauno, e la durata del match è in base al livello degli atleti (come nel pugilato) ed il titolo mondiale è di 12 riprese.

    (Gina)

     
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  5. gheagabry
     
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    L’ISOLA NELLO SPORT

    Judo
    Il judo è un'arte marziale giapponese, nato alla fine del XIX secolo; i praticanti di tale disciplina vengono denominati judoka (柔道家 jūdōka?) o judoisti. Trae le sue origini dall'antico jujitsu. L'obiettivo di un incontro di judo è lanciare l'avversario a terra sulla sua schiena o di immobilizzarlo a terra, preferibilmente sulla schiena o forzarlo ad arrendersi per un soffocamento, uno strangolamento o una leva articolare. Ognuno di questi requisiti permette la realizzazione del punto atto a vincere immediatamente l'incontro chiamato ippon. Gli altri due punteggi sono il Waza-ari e lo Yuko.
    Kendō
    è un'arte marziale giapponese, evolutasi come versione sportiva delle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzate dai samurai nel kenjutsu. Kendō significa letteralmente "La via (dō) della spada (ken)". Si pratica indossando un'armatura (bogu) costituita da men (a copertura di testa, viso, spalle, gola), dō (corpetto rigido), tare (intorno ai fianchi), kote (guanti rigidi), tenogui (fazzoletto che viene legato alla testa prima di indossare il men). La classica sciabola (katana) è stata sostituita dal bokutō (detto anche bokken), usato solo per una serie di dieci esercizi, i kata, che racchiudono l'essenza del kendō, e dallo shinai, una spada costituita da quattro listelli di bambù uniti dal manico di pelle (tsuka), che è usata per il combattimento vero e proprio (jigeiko).
    Karate
    Il Karateè un'antica arte marziale, atta alla difesa delle persone originaria dell'isola giapponese di Okinawa. Prevede tecniche di percussione con tutti gli arti del corpo (pugni, gambe, gomiti, ginocchia ecc.) e tecniche complementari di proiezioni, leve articolari, strangolamenti e colpi ai punti vitali. Con il tempo il Karate si è trasformato in filosofia di vita, in impegno costante di ricerca del proprio equilibrio, in insegnamento a "combattere senza combattere". I colpi, ad eccezione del Kyokushinkai (e degli stili a contatto pieno da esso derivati), non vengono affondati alla ricerca del knockout (KO) dell'avversario, ma vengono arrestati per motivi di incolumità.
    Kickboxing
    La Kick Boxing o Kickboxing è uno sport da combattimento che combina tecniche di calcio caratteristiche di arti marziali orientali ai colpi di pugno propri dello sport occidentale.Si combatte con i calzoncini corti. I colpi consentiti sono pugni e calci a gambe, si possono colpire tronco e viso ma sono proibiti i colpi alla nuca, alla schiena e ai genitali. Si usano guantoni da boxe, conchiglia, paradenti e protezioni per i piedi. Il numero delle riprese e dei minuti per ognuna di queste dipende dal tipo di disciplina (Low kick,K1 rules,Shoot boxing).
    Lotta libera
    La lotta libera è una sport da combattimento, nato in Grecia, analogo alla lotta greco-romana; è differente da quest'ultima in quanto si possono eseguire tecniche di atterramento o ribaltamento che prevedano azioni sulle gambe. La lotta stile libero è praticata da atleti di sesso sia maschile sia femminile. Il combattimento, della durata di 3 round da 2 minuti l'uno, si svolge su un tappeto (chiamato materassina) delimitato da un cerchio rosso (detto zona) che limita la zona dove si svolge il combattimento. L'obiettivo del combattimento è di "schienare" l'avversario oppure aggiudicarsi due delle tre riprese. La schienata equivale al KO, ed i contendenti per ottenerla tentano di eseguire diverse mosse (es. proiezioni, atterramenti, sbilanciamenti, controlli) alle quali vengono attribuiti dei punteggi che variano da 1 a 5 secondo la difficoltà. In assenza dello schienamento, la vittoria viene assegnata ai punti.
    Lotta greco-romana
    La lotta greco-romana è una sport da combattimento, analogo alla lotta libera; è differente da quest'ultima in quanto non si possono eseguire tecniche di atterramento o ribaltamento che prevedano azioni sulle gambe. L'obiettivo principale nella lotta greco-romana consiste nel riuscire a portare l'avversario al tappeto, facendogli successivamente poggiare entrambe le spalle (schienamento). In questo caso l'incontro viene interrotto e viene assegnata la vittoria. Se invece l'incontro si protrae per tutta la sua durata, che è di circa 5 o 6 minuti, vince chi ha conquistato più punti. La lotta greco-romana prevede due fasi: lotta in piedi e lotta a terra.
    Luta livre
    La luta livre è una disciplina brasiliana, creata nella prima metà del XX secolo a Rio de Janeiro, specializzata nel grappling al suolo senza kimono e nel combattimento libero. Il termini luta livre è stato impiegato anche in riferimento al free fight. Si divide in Luta Livre Esportiva (o Submission) che è uno stile focalizzato esclusivamente sulle prese, concentrandosi in particolar modo nella lotta a terra con sottomissioni, e in Luta Livre Vale Tudoche rappresenta un'estensione della specialità esportiva e diventa a tutti gli effetti una forma di combattimento libero e completo, a cui vengono aggiunte le percussioni, come pugni, calci, gomitate e ginocchiate (l'introduzione dei colpi permette, fra l'altro, di facilitare la sottomissione dell'avversario).

    (Gina)

     
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  6. gheagabry
     
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    Sport di combattimento


    Pancrazio
    Il pancrazio è uno sport di origine greca, un misto di lotta e pugilato. Il termine significa "intera forza (del corpo)". Lo scopo era vincere l'avversario utilizzando tutte le proprie forze, a mani nude, ed i contendenti avevano la possibilità di usare tutte le tecniche possibili: sgambetti, proiezioni, leve articolari, pugni, calci, ginocchiate, gomitate, unghiate, tecniche di rottura delle dita, morsi, possibilità di strozzare l'avversario. Il pancrazio è diventata una delle più complete discipline da combattimento, poiché comprende tecniche diverse tra loro, ed allena quindi ad un uso generale del proprio corpo
    Pugilato
    Il pugilato, conosciuto anche come box in inglese o boxe in francese, è uno sport da combattimento che consiste nel confronto, all'interno di uno spazio quadrato chiamato ring, tra due atleti che si affrontano colpendosi con i pugni chiusi (protetti da appositi guantoni), allo scopo di indebolire e atterrare l'avversario. Questo sport è conosciuto, a partire dal XI secolo, anche come la nobile arte, richiedendo ai suoi praticanti le qualità caratteristiche dell'uomo, come il coraggio, la forza, l'intelligenza.
    Sambo
    Sambo, acronimo di Samozaščita Bez Oružija ovvero "difesa personale senz'armi", è un'arte marziale di origine russa sviluppata a partire dagli anni venti come metodo di lotta destinato all'addestramento dei soldati dell'Armata Rossa. Le tecniche del sambo si suddividono fondamentalmente in tre tipi di attacco: alla parte superiore del corpo, alla parte inferiore del corpo, lotta al suolo. Nella competizione sportiva per ciò che riguarda la lotta a terra sono proibite le tecniche di lussazione degli arti e gli strangolamenti, a differenza di quanto avviene nel judo. Ciò è dovuto al fatto che le prese possono includere tecniche di lotta stile libero e lotta greco-romana, la cui stretta potrebbe essere altamente lesiva. I due contendenti sono autorizzati a usare pugni e calci, assieme a colpi di ginocchio e gomito, oltre alle normali prese di strangolamento e sottomissione.
    Ssirûm
    La lotta coreana o ssirûm è uno sport da combattimento coreana, che ha origini antiche, praticata in occasione di festeggiamenti tipici locali, e si svolgeva fra i giovani più robusti dei villaggi, l'ultimo a restare in piedi era proclamato vincitore e coronato col titolo di changsa, uomo forte ed era premiato con un bue. È un combattimento fra due lottatori all'interno di una buca di sabbia. I due atleti si prendono per il satpa, il pezzo di stoffa che cinge vita e coscie, e con l'uso della forza di braccia, gambe e dorso cercano di rovesciare l'avversario fino a farlo cadere. Tecnica chiamata "capovolgimento" dove l'atleta non usa la propria forza, ma quella dell'avversario contro di lui. Gli incontri possono sembrare lenti ad una visione superficiale, in realtà sono molto dinamici e attraggono un grande numero di spettatori, grazie alla sorprendente rapidità con cui viene capovolto l'avversario ed ottenuta così la vittoria.
    Savate
    La savate è uno sport da combattimento nato in Francia, a Parigi, nei primi anni del XIX secolo. Le tecniche di braccia utilizzate nella Savate sono le stesse tecniche usate nel pugilato: diretto, gancio e montante. Si possono inoltre utilizzare colpi di piede, come il Fouetté, il Charlemont e il Reverse. I calci possono essere combinati con colpi di braccia e portati in sequenza, fintati oppure doppiati. I calci possono essere anche acrobatici.
    Sumo
    Il sumo è una forma di lotta corpo a corpo, nella quale due lottatori si affrontano con lo scopo di atterrare o estromettere l'avversario dalla zona di combattimento detta dohyo. Il sumo è lo sport nazionale del Giappone. Per tradizione, prima di ogni incontro, i rikishi raccolgono da un apposito contenitore una manciata di sale e la lanciano sul dohyo. Tale gesto è propiziatorio e ben augurante finalizzato a proteggere i rikishi da sfortunati scontri, ferite, infortuni e cadute.
    Taekwondo
    Il taekwondo è un'arte marziale coreana è uno sport da combattimento a contatto pieno che si basa principalmente sulle tecniche di piede. Le competizioni si svolgono su un tappeto (tatami), lungo metri 8x8, i combattenti devono indossare diverse protezioni obbligatorie (caschetto, paratibie, conchiglia, guantini e corpetto). I colpi consentiti sono calci al tronco, al viso e alla nuca, sono vietati i colpi ai genitali. Con tutte le tecniche di pugno si può colpire solo il tronco (sul corpetto), poiché a differenza della boxe (o di altri sport da combattimento), gli atleti indossano dei guanti abbastanza rigidi. Se nessuno dei due atleti riesce a mettere ko l'avversario, vince colui che è riuscito a sferrare più colpi (vincita ai punti).
    Taekwondo PRO
    Il taekwondo pro è uno sport da ring che deriva dall'arte marziale Nord coreana Taekwondo ITF ("International Taekwondo Federation") unita a quella Sud coreana Taekwondo WTF (World Taekwondo Federation). Il taekwondo PRO è molto simile al full contact ma con più ampia scelta di calci e con la possibilità di sferrare pugni anche in volo o girati. I colpi consentiti sono pugni e calci al tronco, al viso e alla nuca, mentre sono proibiti i colpi ai genitali.

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    Arti marziali


    « Se mi accorgo che qualcuno mi guarda con odio, non reagisco. Mi limito a fissarlo negli occhi, avendo cura di non trasmettergli alcuna sensazione d'ira o di pericolo. E il combattimento, prima ancora di cominciare è già finito. Il nemico da battere è dentro di noi. Le arti marziali non significano violenza, ma conoscenza di sé stessi e degli altri. »
    (Wang Wei, Maestro di Kung Fu e Tai Chi; 1996 )
    Con arte marziale si intende una disciplina legata al combattimento che raccoglie al suo interno determinate pratiche e tecniche codificate fondate a loro volta su particolari principi fisici, culturali e filosofici. Il termine è entrato nell'uso agli inizi degli anni sessanta quando vennero introdotte in occidente le arti marziali orientali e talvolta viene associata solo a queste ed in particolare alle arti marziali giapponesi e cinesi. Oggi, le arti marziali vengono studiate per varie ragioni: ottenere abilità di combattimento, autodifesa, sport, salute fisica, autocontrollo, meditazione, acquisire confidenza col proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacità e consapevolezza dei propri limiti.Indice
    Visione d'insieme
    Esiste una grande varietà di arti marziali sviluppatesi in luoghi e periodi molto diversi tra loro. In generale, esse condividono un obiettivo comune: sconfiggere fisicamente una persona, o difendersi da un'aggressione fisica. In molte arti marziali, l'apprendimento va al di là dell'abilità di combattimento, includendo l'accrescimento delle capacità fisiche, mentali e spirituali. Una caratteristica comune delle arti marziali è la codifica di tecniche di combattimento. Un metodo tradizionale di insegnamento, soprattutto nelle arti marziali dell'Asia orientale, è la "forma" (in cinese: lu 路, in giapponese: kata 型). Questa è una sequenza di tecniche prestabilite da eseguire contro uno o più avversari immaginari; in alcune discipline sono presenti forme in cui due o più praticanti si affrontano. In generale, nei vari sistemi di combattimento si utilizzano una o più delle seguenti tecniche: tecniche di mano (pugni, mano aperta, gomiti), tecniche di gamba (calci, ginocchia), prese, proiezioni, leve articolari, pressione su punti vitali, armi. Alcune arti marziali uniscono conoscenze mediche a quelle di combattimento, in particolare le arti marziali tradizionali cinesi insegnano anche alcuni aspetti della medicina tradizionale cinese come il qigong, l'agopuntura,e l'agopressione.
    Storia e diffusione
    La storia delle arti marziali di tutto il mondo è complessa. Molti gruppi di persone hanno avuto bisogno di difendersi in qualche momento e hanno per questo sviluppato tecniche di combattimento. Sebbene queste tecniche di combattimento si siano rivelate col tempo obsolete, soprattutto con l'avvento delle armi da fuoco, le arti marziali sono sopravvissute. Questo è in parte dovuto all'importanza culturale che le arti marziali hanno rivestito in determinate aree, e in parte alle loro funzioni di ginnastica e allenamento fisico e mentale; altri motivi sono l'applicazione sportiva che alcune di queste hanno assunto col tempo, e l'utilizzo che ne viene fatto nell'addestramento militare di alcuni paesi.
    Arti marziali in Asia
    La scarsa presenza di fonti storiche riguardanti le arti marziali in Asia non ci permette di stabilire con esattezza la nascita e l'evoluzione di queste arti. Si sa però che la maggior parte di esse deriva per lo più da alcune tecniche di lotta della Cina del nord sviluppatesi durante la dinastia Zhou (XI-III secolo a.C.). Da queste prese forma una serie di tecniche di combattimento che già allora erano considerate un'arte e che durante la dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.) venivano chiamate Chi Ch'iao, che significa "abilità e talento", o Shou Po, ossia "mano che colpisce a pugno". Le tecniche di lotta diffuse in Cina entrarono in contatto con i principi filosofici del Buddhismo Chán intorno al VI secolo d.C.; questo incontro si fa tradizionalmente risalire all'arrivo del leggendario monaco Bodhidharma nel tempio di Shaolin, anche se questo avvenimento si confonde con la leggenda. I principi filosofici del buddhismo influenzarono moltissimo le arti marziali in Cina e in Giappone, elevandole da semplici metodi di combattimento, ad arti per la ricerca della perfezione fisica e spirituale. Con la successiva diffusione di queste elaborate arti marziali per tutta la Cina, avvenne una gran differenziazione dovuta all'incontro con altre filosofie come il Taoismo e il Confucianesimo e alle condizioni geografiche in cui andarono a svilupparsi. Fu forte l'influenza che queste arti marziali proveniente dalla Cina ebbero sulle nascenti arti marziali nel resto dell'Asia. L'insegnamento delle arti marziali in Asia ha storicamente seguito il tradizionale principio insegnante-discepolo, comune ad ogni tipo di apprendimento. Gli studenti apprendono attraverso uno stretto sistema gerarchico al cui vertice sta il maestro: Sensei (先生?) in giapponese; 老師?, pinyin lǎo shī Wade-Giles Lao Shih – vecchio maestro o 師傅?, pinyin Shī fu Wade-Giles Shih fu – maestro padre in cinese; Sah Bum Nim 사범님? in coreano; Guru (गुरू) in hindi; Kallari Gurukkal in malayalam dell'India meridionale. In alcune arti marziali influenzate dal confucianesimo, gli studenti più anziani sono considerati come fratelli e sorelle maggiori, quelli più giovani come fratelli e sorelle minori. Tali intime relazioni servono per formare un buon carattere, pazienza e disciplina. Nella tradizione di alcune arti marziali gli studenti devono ricevere una certificazione da un maestro che gli permette di continuare negli studi; in altri sistemi, specialmente in Cina, lo studente non riceve alcuna certificazione rimanendo semplicemente per anni sotto la continua guida e valutazione di un maestro. Questa pedagogia, che è ancora preservata e rispettata in molti stili tradizionali, si è indebolita a vari gradi in altri ed è stata completamente rifiutata da alcune scuole, soprattutto in occidente. In occidente l'interesse per le arti marziali dell'Asia orientale è iniziato alla fine del XIX secolo, a causa dell'incremento degli scambi commerciali tra l'America e Cina e Giappone. Le prime dimostrazioni di arti marziali erano fatte da asiatici negli spettacoli vaudeville, e questo le rese, agli occhi degli occidentali, mere esibizioni drammatiche. Con la permanenza in Giappone di molti militari statunitensi dopo la Seconda guerra mondiale, cominciò l'adozione in occidente di alcune tecniche e poi successivamente dell'intero sistema delle arti marziali, e dagli anni sessanta arti giapponesi come il karate e il Jūdō divennero molto popolari. Allo stesso modo, con la guerra in Corea, l'esercito statunitense ebbe la possibilità di scoprire la principale arte coreana, il Taekwondo, e farla conoscere in occidente. Dagli anni settanta il cinema di Hong Kong cominciò ad interessarsi alle arti marziali cinesi (lì fu coniato il termine Kung-fu per queste arti), soprattutto grazie alle grandi capacità dell'attore Bruce Lee, inventore del Jeet Kune Do, il quale contribuì enormemente alla diffusione del genere dapprima negli USA e successivamente nel resto del mondo. Già dagli anni ottanta i film di kung fu divennero un grande successo anche ad Hollywood. Anche in altre regioni dell'Asia si sono sviluppate complesse arti marziali che a loro volta si suddividono in svariati stili, che sono molto meno noti in occidente. Tra esse va citata lo sport da combattimento thailandese denominato Muay Thai noto per via di alcune pellicole cinematografiche (come Ong Bak) e più in generale per il fatto che nei vari tornei di Mixed Martial Arts (combattimenti nei quali ogni combattente può scegliere l'arte che più lo aggrada) il Muay thai ha dimostrato la propria efficacia divenendo lo standard per i calci; esso deriva però da un'antica arte marziale chiamata Muay Boran che venne poi accorpata al pugilato moderno per accrescerne l'efficacia. In Indonesia si trovano un gran numero di arti che vanno sotto il nome di Silat, tra cui il Kateda e il Sindo. In India si trova la complessa arte del Kalarippayattu, in Malesia il Kuantao, in Vietnam i più noti Vovinam Viet Vo Dao e Thuật Cổ Truyền Việt Nam ( tra cui Lam Sơn võ đạo, Hóa Quyền Đạo- Phakwondo, Bình Định, Tây Sơn, Hồng Gia Việt Nam, Nhất Nam, Sa Long Cương). È difficile stabilire le origini di queste arti, che alcuni ritengono siano nate in questi luoghi, ma che hanno molti aspetti in comune con le più antiche arti provenienti dalla Cina, ad eccezione delle arti marziali indiane che sembrano essere ancora più antiche, o delle arti marziali malesi, indonesiane e filippine (Kali, Arnis, Eskrima) che hanno effettivamente una discendenza diversa, soprattutto indiana ed araba pur avendo successivamente assorbito anche dalle arti cinesi con le quali sono venute in contatto.
    Arti marziali in Europa
    Alcune forme di arti marziali erano già presenti nelle civiltà classiche europee. Nell'antica Grecia lo spirito di combattimento faceva parte dello stile di vita e il pugilato (pygme, pyx), la lotta (pale) e il pancrazio (pankration, da pan che significa "tutto" e kratos che significa "forza") erano fra le forme di competizione olimpiche più apprezzate. A Roma erano praticate tecniche di pugilato derivanti dal pancrazio e nelle arene si scontravano gladiatori alle volte in combattimenti marziali. Alcune forme di scherma storica (quelle forme di scherma nate prima delle tre classiche armi da scherma inserite nei giochi olimpici moderni) sono sopravvissute, e molti gruppi stanno lavorando per ricostruire le antiche arti marziali europee. Il processo di ricostruzione avviene attraverso lo studio di dipinti e di rappresentazioni di diagrammi di movimento. Questo è comunque insufficiente a carpire la dinamica di un'arte marziale, e diventano necessari sperimentazioni pratiche. In genere le persone addette alla ricostruzione di un'arte marziale sono esperte anche in un'altra simile che abbia ancora una tradizione viva, dalla quale attingono principi comuni a entrambe. Molte delle arti marziali praticate in Europa divennero presto obsolete con l'avvento delle armi da fuoco. Alcune come il pugilato, la lotta, la scherma sono sopravvissute divenendo sport. Anche in Italia c'erano diversi tipi di arti marziali, soprattutto quelle legate all'utilizzo di uno o due bastoni, spesso di lunghezze differenti, dato che non era spesso permesso a chi non era nobile di portare la spada. Un esempio è il bastone genovese. Arti marziali senza armi che sono sopravvissute sino ad oggi includono il pugilato inglese, la lotta olimpica, il savate francese, s'istrumpa sarda. Alcuni sistemi con armi sono sopravvissuti come sport tradizionali e come metodi di autodifesa, e sono ad esempio il Jogo do Pau del Portogallo, e il Juego del Palo delle isole Canarie. Altre tecniche di arti marziali sono diventate sport a cui noi non diamo più un valore combattivo, tra queste ci sono alcuni esercizi ginnici come il cavallo con maniglie che simula la necessità di un cavaliere di cambiare posizione e di combattere sul dorso di un cavallo. Origini più antiche sono per il getto del peso e il lancio del giavellotto, entrambe armi usate specialmente dai romani, e le tecniche di Scherma moderna nelle sue tre specialità: Fioretto, Spada e Sciabola.
    Arti marziali in America
    I popoli nativi del Nord America avevano i loro addestramenti marziali che cominciavano sin dall'infanzia. Molti nativi americani si consideravano guerrieri e si allenavano con archi, coltelli, lance, asce e mazze da guerra. Queste ultime erano considerate le armi marziali più nobili, con le quali si disputavano i duelli. I guerrieri acquistavano le loro abilità nell'arco e nella mazza per tutta la loro vita. Secondo le testimonianze storiche più recenti, dimostrarono un'impressionante abilità nell'uso delle mazze da guerra, tanto da essere paragonati ai maestri di spada europei. Se si escludono le arti di combattimento degli indigeni americani, nel Nord America non sono state inventate arti marziali, ma sono piuttosto state importate quelle europee in seguito alla colonizzazione (come la boxe, la scherma e la lotta), e più tardi quelle asiatiche che hanno avuto una notevole diffusione e sviluppo nel XX secolo. Nell'America meridionale la più famosa e diffusa arte marziale è la Capoeira, creata dagli immigrati africani in Brasile intorno al XVI secolo. Per evitare di essere puniti dai padroni, gli schiavi neri che praticavano la Capoeira la dissimulavano in una danza. Col tempo questi due aspetti si sono uniti formando un'arte che è a metà tra un ballo acrobatico e una tecnica di combattimento. Un'altra arte marziale di origine brasiliana è il Brazilian Jiu-Jitsu (noto anche come BJJ): è lo sviluppo, principalmente ad opera di Carlos ed Hélio Gracie, degli insegnamenti di jiu-jitsu impartiti dal Diplomatico e Maestro Mitsuyo Maeda durante la sua permanenza in Brasile. A metà del secolo scorso ha avuto inizio la diffusione del Vale Tudo.


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    Arti marziali nel mondo


    La varietà e ricchezza delle Arti Marziali e Sport di Combattimento: tutte le discipline marziali conosciute, e qualcosa di nuovo.
    Le Arti Marziali e gli sport di Combattimento sono in continua evoluzione. Vi sono realtà che nascono dalla pratica di Maestri che sviluppano nuovi sistemi dopo decenni di pratica, tra quelle che conosco personalmente si annoverano, solo in Italia: DaoShi, Rough Program
    Ma esiste una panoramica vastissima. Questo è l’ elenco delle arti marziali praticate nel mondo.
    1 Arti marziali africane
    Camerun, Egitto, Kenya, Senegal, Sudafrica, Sudan,
    2 Arti marziali asiatiche
    Arti marziali cinesi (中國武術), Indonesia, Arti marziali indiane, Arti marziali giapponesi (日本武芸), Okinawa, Arti marziali coreane (韓國武術), Mongolia, Borneo, Myanmar, Cambogia, Laos, Tibet, Malesia, Filippine, Samoa Orientali,Singapore, Sri Lanka, Taiwan, Thailandia, Arti marziali vietnamite, Uzbekistan,
    3 Arti marziali europee
    Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Italia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Polonia,Russia, Romania, Scozia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria,
    4 Arti marziali mediorientali
    Iran, Israele, Turchia,
    5 Arti marziali sudamericane
    Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela,
    6 Arti marziali nordamericane
    Canada, U.S.A, Hawaii, Messico, Costa Rica, Cuba, Haiti, Porto Rico.
    Arti marziali africane
    Camerun(Lotta dei Duala)/Egitto(Scherma egiziana)/Kenya(Massaï)/Senegal (Dioula arte marziale),Lotta senegalese,Sudafrica(Amok),Scherma Zulu/Sudan(Lotta della Nuba)/Altre arti marziali africane(Canarian fighting,Kalindi Lyi)
    Arti marziali asiatiche
    Arti marziali cinesi (中國武術). I centinaia di differenti stili di arti marziali cinesi sono chiamate collettivamente Kung-fu (功夫), Wu-shu (武術), Kuo-shu (國術), o Quan-Fa (拳法) a seconda delle persone o gruppi di esse che le praticano.
    Interni o stili morbidi 內家, nei chia, (pinyin nèi jiā):
    Baguazhang (八卦掌 Pa Kua Chang),Liuhe Bafa (六合八法 Liu He Pa Fa, Lok Hup Ba Fa),Kenpō,Taijiquan (太極拳 T’ai Chi Ch’uan),Wuji quan,Xingyiquan (形意拳 Hsing-i Ch’uan),Yiquan (意拳 I Ch’uan),Wing Chun (詠春),
    Esterni o stili duri 外家, wei chia (py wài jiā):
    Bai He Quan,Bajiquan (八極拳),Black Tiger Kung Fu (黑虎拳),Chin Na (擒拿),Choy Lay Fut (蔡李佛),Chuo Jiao (戳腳),Do Pi Kung Fu,Yingzhaoquan (鷹爪翻子拳),Emei Quan (峨嵋拳),Fanziquan (翻子拳),Hop Gar,Hung Gar (洪家),Lohan Quan,Mei hua quan (梅花拳),Houquan (猴拳),My Jong Law Horn (迷蹤羅漢拳),Nanquan (南拳)
    Pak Mei (白眉拳),Wu Jia Quan Fa,San shou (散手),Sanda,Shaolinquan (少林拳),Shuai Chiao (摔跤 Shuaijiao),Shequan (蛇拳),Tantui (彈腿/譚腿),Ta Fang Tao (Da Feng Dao),Tang Lang Quan,Tompei Quan (通背拳),Yau Kung Mun,Indonesia,Kuntao,Silat,Tarung Derajat,
    Arti marziali indiane,
    Gatka,Kalarippayattu = Kalari payattu,Nillaikalakki Silambam,Marma Adi,mallak-rida,malla-yuddha,niyuddha-kride,Vajra Mushti
    Arti marziali giapponesi (日本武芸)
    Aikido (合気道),Aikijutsu (vedi Daito Ryu),Bōjutsu (棒術), praticata con l’ausilio di un bastone di legno (Bo) lungo circa 182 cm.,Bujinkan (武神館),Iaido (居合道、居合術 Iaijutsu),Jikishinkage ryu,Jojutsu (杖術),Jodo,Jūdō (柔道),Jujutsu (柔術、 Jiujitsu, Jujitsu),Jutaijutsu (柔体術), Karate (空手),Daido Juku,Shotokan Karate,Shotokai Karate,Wado-ryu Karate: lo stile della pace,Shorin-ryu Karate,Shorei-ryu Karate,Goju-ryu Karate,Uechi-ryu Karate,Isshin-ryu Karate,Kyokushin-kai Karate,Kyokushin-kan Karate,Seido Karate,Shito-ryu Karate,Chito-ryu Karate,Fudokan Karate,Shuri-te (Tode di Okinawa),Naha-te (Tode di Okinawa),Tomari-te (Tode di Okinawa),Kenpo (拳法),Kendo (剣道),Kenjutsu (剣術),Kick boxing,Kyujutsu,Kyudo (弓道),Kobudo (古武道),Nanbudo (南武道) (originariamente Sankukai Karate),Naginata-jutsu,Naginata-do (薙刀道),Ninjutsu (忍術),Ninpō (忍法),Shinseikai,Shintaido (新体道),Shinwa-Taido,Shorinji Kenpō (少林寺拳法),Shooto (修斗),Shoot boxing (シュートボクシング),Sōjutsu ( o Yarijutsu),Sumo (相撲),Taijutsu (体術),Taido (躰道),Taikiken (太気拳),Tantojutsu (短刀術),Tegumi (手組),
    Tennen Rishin Ryū (天然理心流),Tessenjutsu,Yarijutsu,Yoseikan budo,Yoseikan Ryu,Okinawa,Kobudo,Okinawate (karate okinawense),
    Arti marziali coreane (韓國武術)
    Geomdo,Bonguk-Geomdo,Jundo Hapkido,Gjogsul,Hapkido (合氣道),Haidong Gumdo (海東劍道),Hoi Jeon Moo Sool,Hup Kwon Do,Hwa Rang Do (花郎道),Kong Soo Do,Kuk Sool Won (國術院),Kumdo (劍道 Gumdo),Kwon Pup (拳法),Kyeoktooki,Kyuki Do,Soo Bahk Do (手搏道),Ssireum (씨름) – o lotta coreana,Sul Sa Do,Taekyon (택견),Tae Soo Do,Tae Kwon Do (跆拳道),Tangsudo (唐手道),Tukong moosul (特攻武術),Yudo (柔道),Yusul (柔術),Mongolia,Buh o Lotta mongola,Borneo,Silat,Myanmar,le arti marziali Burmese sono collettivamente chiamate thaing,Bando,Banshay,Lethwei,Naban,Cambogia,Bokator o Khmer Boxing,Laos,Lao Boxing,Ling Lom,Tibet,Sengueï Ngaro,Choy gar,Pak Hok Pai,Malesia,Silat,Filippine
    Troppe per elencarle qui; controlla la lista degli stili eskrima. La maggior parte delle arti marziali native sono derivati dell’Eskrima. Le altre arti che sono state importate recentemente o anche create o che son qualcosa di diverso sono:
    Arnis,Buno,Combat Judo,Dumog,Estoca,Estocado,Gokusa,Kali Sikaran,Kino utai,Kombatan,Kuntaw,Kuntaw Silat,Panandata,Sagasa,Sikaran,Silat,Suntukan,Samoa Orientali,Limalama,Singapore,Anam Kombat,Rhee Tae-Kwon-Do,
    Sri Lanka,China adi,AngamporaTaiwan,Bujindo Jugempo,Thailandia,Krabi Krabong,Lerdrit,Muay Boran,Muay Thai,
    Arti marziali vietnamite
    Vovinam Viet Vo Dao,Vo Co Truyen,Vo Thuat (武秫),Viet Vo Dao/ Viet Vu Dao/ Viêt-Võ-Dao (越武道),Viet boxing (o Vo Tu Do),Viet Tai Chi,Qwan Ki Do (Quan Khi Dao),Han Bai,Thanh Long,Tu-Thân,Tran Minh Long,Nguyen Trung Hoa,Binh Dinh (Tay Son) (平定),Kim Ke,Cuong Nhu,Yong Chun,Wu Tao,Uzbekistan,Kurash,
    Arti marziali europee
    Boxe,Lotta greco-romana,Pancrazio,Scherma sportiva,Scherma storica,Leonese,Wrestling amatoriale,Danimarca,Four Range Fighting System,Selvforsvarsmaerket,Finlandia,Kas-pin,Mil Fight,Baltkast o Lotta finlandese,Francia,Brancaille e altri stili di ‘lutte’- vedia anche link esterno [1] Brancaille e altre arti marziali francesi,Lutta corsa,Lutte Parisienne,Savate o Boxe francese,Savate-Danse du Rue,Gouren,Gure o Lotta bretone,Germania,Anti Terror Kampf,Gojutedo,Individual Fighting Concepts Mallepree,Kampfringen,Kenjukate,MilNaKaDo,Nindokai,Stockfechten,Taijutsu Goju Ryu,Taijutsu Kobu Ryu,JuJutsu tedesco,Grecia,Pancrazio (combattimento totale),Pygmachia (pugilato),Orthepale (lotta),Gran Bretagna,Cornish wrestling,Cumberland wrestling,Kosho (fictional),Llap-goch (a parody),Lutte Breton,Purring,Ryoute,Spirit combat (derivato dell’inglese Aiki-Jutsu),Westmoreland wrestling,Lancashire wrestling,Irlanda,Bata,Collar and Elbow,Islanda,Glima o lotta islandese,Italia,Kick jitsu,Gladiatura,Haito
    Huraghen,Liu-bo,Taccaro,Bastone genovese,Lotta libera,Scherma,Scherma tradizionale,S3T PROGRAM,Metodo globale autodifesa (MGA),Sa strumpa,Scherma salentina,Taj gawa,Norvegia,Stav,Olanda,Amsterdams Vechten,Esgrima olandese,Kickboxing olandese,Portogallo,Jogo do Pau,Pombo,Polonia,Combat 56,Signum Polonicum,BAS-3,Russia,Armeiskii rukopashnyi boi,Boevoi Gopak,Buza,Kolo,Kulachnoi Boya,ROSS,Rukopaschnij Boj,Russky Stil,Boxe russa,Sambo (Sombo, Cambo, Combo),Samoz,Skobar,Slada,Slawjano-Goritzkaja Borba,Systema,UNIBOS,Velesova Borba,Vyhlyst,Wjun,Romania,Club Sportiv Knock-Down Timisoara,Scozia,Greenoch,Scottish Backhold,Serbia,Aikido reale,Fudokan-Šotokan (WTFSKF),Svibor (Society of Serbian Knightly Fighting),Spagna,Lucha leonesa,Palo canario,Lucha canaria,Zipota,Trisistema,Pelea gitana,Esgrima española,Svezia,Byxhast-Balgtag o lotta svedese,Svizzera,Schwingen o osenlupf o lotta svizzera,Rangein o lotta tirolese,Ungheria,Esgrima magiara,
    Arti marziali mediorientali
    ,Iran,Kung Fu Toa,Razm Avar Koshti Pahlevanee, Koshti Azad,Tua system,Sistema Zur Khuneh,Israele,Sistema Haganah,Krav Maga,Kapap Lotar,Turchia,Yağlı güreş,Lotta turca o Lotta anatolica,Arti marziali sudamericane,Argentina,Esgrima criolla,Juego de cañas,Ryong Do,Boxeo marcial argentino,Shangai kid,Bolivia,Tinku,Lucha de cholitas,Brasile,Capoeira,Valetudo,Ju jitsu brasiliano,Luta livre,Kombato (Arte marziale militare brasiliana)Cile,Kollellaullin,kechu rëpü,16 cortes,Cai-ten,Esgrima corvo,Sung-thru,Colombia,Grima,Ecuador,Jutekwon,Perù,Lu-Ju-Tai,Venezuela,Garrote tocuyano,Hiramatsu Kai,Sanjal Uiam,Karate libre,
    Arti marziali nordamericane,
    Canada,Oki-Chi-Taw,U.S.A,10th planet jiu-jitsu,American Kempo o Kempo,Karate,Amok,Catch As Catch Can Wrestling,Chun Kuk Do,Combat Submission Wrestling,Combat Hapkido,Grappling,Hurricane Combat Arts (Frank Monsalve’s Hurricane, Hurricane),Jeet Kune Do (Jeet Kuen Do, JKD, Jun Fan Gung Fu),Inoue grappling,Jim Wagner Reality-Based Personal Protection,Kajukenbo,Kickboxing,Marine Corps LINE Combat System sistema di combattimento del corpo dei marines,Miletich Fighting Systems,
    Stili di combattimento dei nativi americani
    PraMek,Pro-Wrestling,Progressive Fighting System,Ryukyu Kempo,Red Warrior o Tushka-homa,Savate and Muay Thai rosstraining (STX),S.C.A.R.S.,Taiho-Jitsu americano,To-shin do,World War Two Combatives,Defendo (Combato, Underwood Systems),Defendu (Close Quarters Combat System, Gutter Fighting, Fairbairn System),Zipota,Hawaii,Hawaiian Lua,Kajukenbo,Messico,Yaomachtia,Xilam,Esgrima Colonial,Lucha tarahumara,Chupa porrazo,Taekworkuot,Lucha de piernas mexican,Costa Rica,Retsuken Ryu,Cuba,Machete cubano,Lucha del tolete,Mani,Kaisendo,Kansen Ryu,ShinKaiDo Ryu,Kenpo cubano,Haiti,
    Machete haitiano,Porto Rico,Kyo dai Ryu,Jiuwaithai,Jedan-Ryu Jujitsu,Altre arti marziali,Chi Ling Pai Gung Fu,C’hi Kung Tit-Po-San,Grappling,Nanbudo,Sanshinkai Karate,Taekido,Taiho-Jitsu.

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    Tai Chi - Taijiquan
    Il taijiquan (pinyin: tàijíquán; Wade-Giles: T'ai Chi Ch'üan; o Tai Chi), stile interno delle arti marziali cinesi nato come tecnica di combattimento, è oggi conosciuto in occidente soprattutto come ginnastica e come tecnica di medicina preventiva.

    Origine storica
    In Cina l'uso dell'esercizio fisico può essere fatto risalire già al 1000 a.c. Il Neijing, antico testo fondamento della medicina tradizionale cinese, prescrive esercizi di respirazione, massaggi della pelle e della carne, esercizi delle mani e dei piedi per gli abitanti del centro, regione pianeggiante e umida, che soffrono di paralisi delle giunture, raffreddamenti e febbri. Nel periodo dei regni combattenti (403-221 a.c.) i taoisti introdussero esercizi fisici e mentali ed esercizi di respirazione come tecniche efficaci per la prevenzione e cura di alcune malattie ed il mantenimento della salute, generalmente conosciute come Qi gong. Già verso la fine della dinastia Han, Hua Tuo (141-203 d.c.), noto medico e scienziato, sosteneva l'efficacia dell'esercizio per aumentare le difese immunologiche e aveva elaborato un sistema di cura attraverso movimenti noto come il gioco dei cinque animali. Da allora le ginnastiche energetiche vennero studiate e approfondite negli ambienti buddisti e taoisti con lo scopo di mantenere l'organismo efficiente, preservarsi dalle malattie e dalla vecchiaia, conservarsi in buona salute e favorire la longevità. Da queste ginnastiche e dagli antichi stili di Kung-fu si evolvette il Taijiquan che inoltre eredita molti contenuti dalla teoria del taiji e dei cinque elementi. Sono presenti infatti i cinque principi dei cinque elementi: la fluidità dell'acqua essenza di ogni movimento; il principio e la forza del movimento sono come il legno: dall'interno verso l'esterno (spesso si usa l'esempio di una radice che crescendo è capace di rompere anche un muro); il fuoco presente nell'attimo in cui un colpo va a segno; la terra presente nella posizione salda e stabile; il metallo (es: il mercurio) è nel peso, del corpo, che si lascia scendere verso la terra e più rende la pratica efficace. Esistono due teorie accreditate sulla nascita di questo stile: la prima ne situa la nascita durante la dinastia Yuan (1279-1368) ad opera del monaco Zhang San Feng, la seconda la fa coincidere con l'origine dello stile Chen, ad opera di Chen Wang Ting, durante la dinastia dei Ming (1368-1644).

    Principi fondamentali
    Lo studio del tai-ji quan non è solamente uno studio legato al movimento fisico ma una profonda filosofia di vita che affonda i suoi contenuti in antichissime filosofie e teorie come il Bagua l'Yi_Jing e più in generale il Taoismo. Il principio fondamentale è il Wu wei traducibile in italiano in tanti modi, ma nessuno pienamente soddisfacente: non agire, niente fare, lasciar andare... Dove però il non-agire è un'"azione" compiuta con coscienza: spesso è più difficile non fare e lasciare che le cose seguano il loro corso naturale invece di cercare di cambiarle... ed oltretutto potrebbe rivelarsi molto più efficace. Ci sono inoltre quattro parole, concetti (ideogrammi) che rappresentano il tai-ji quan, i suoi contenuti filosofici, ed i benefici che con la pratica si possono ottenere e sono: Movimento(Attività), Quiete(Calma, Quiescenza), Gioiosità(Felicità, Serenità), Longevità(Vitalità). Nel tai-ji quan ritroviamo inoltre i concetti principali del taoismo, ogni movimento esprime l'alternanza dello Yin e dello Yang di vuoto e pieno: l'uomo e l'universo entrano in unione.

    Stili di taiji
    Ci sono 5 differenti Stili di taiji riconosciuti dal Governo Cinese, un sesto ancora non è riconosciuto. I 5 stili sono collegati l'uno all'altro ed anche se i loro movimenti esterni sono un po' differenti le energie interne sono le stesse.

    Stile Chen
    sono movimenti rapidi e lenti combinati insieme con alcuni salti e passi pesanti. Forma antica e pugno lungo creati dalla 17ª generazione. È stato creato da Chen Wangting. Si divide in due rami: Grande Struttura (Dajia) e Piccola Struttura (Xiaojia). Oggi i rappresentanti della Grande Struttura sono Chen Zhenglei, Chen Xiao Wang, Wang Xian e Zhu Tian Cai (noti anche come i 4 guerrieri custodi di Budda). I rappresentanti della Piccola Struttura sono Chen Liqing, Chen Peishan e Chen Peiju.

    Stile Yang
    Yang Luchan ha imparato la forma antica da Chen Changxin, 14ª generazione della Famiglia Chen. I movimenti Yang sono lenti, omogenei, gentili, grandi e ampi. La discendenza dell'attuale famiglia Yang è: Yang Luchan - 1ª generazione, forma antica; Yang Jianhou - 2ª generazione, forma media; Yang Chengfu - 3ª generazione, grande forma. Ha diffuso il taiji nel mondo; Yang Zhenduo - 4ª generazione; Yang Jun - 6ª generazione. È stato creato da Yang Luchan. Il rappresentante attuale è Yang Zhenduo, 4ª generazione della famiglia Yang.

    Stile Wu/Hao
    il 1° stile Wu deriva dagli stili Yang e Chen ed è lento, omogeneo, piccolo e la posizione è alta. Wu Yuxiang (Hao) ha studiato con Yang Banhou, 2ª generazione Yang, e poi con Chen Qingping, 14ª generazione Chen. La forma Wu/Hao è più piccola. È stato creato da Wu Yuxiang. Attualmente il rappresentate è Qiao Song Mao.

    Stile Wu
    il 2° stile Wu viene da Wu Quanyu che ha studiato con Yang Banhou. Viene praticato con piedi paralleli, più stretti e corpo inclinato. È stato creato da Wu Jianquan (figlio di Wu Quanyu). I suoi rappresentanti sono Li Bing Ci e Wang Pei Sheng.

    Stile Sun
    Il creatore, Sun Lutang, ha imparato da Hao Weijian. I movimenti combinano 3 stili di arti marziali interne insieme, taiji Wu/Hao, Xingyi e Bagua. Oggi è rappresentato da Sun Yong Tian e Sun Jian Yun. Un sesto stile, ancora non riconosciuto, è lo stile Zhao Bao, creato da Chen Qingping.

    Shaolin
    Shaolin Quan significa pugno/pugilato (Quan) della giovane (Shao) foresta (Lin).

    La Giovane Foresta in questione è quella che circondava il famoso Tempio Shaolin (Shaolin Su). Questo monastero o tempio buddista si trovava nella provincia settentrionale della cina nella regione di nome Henan sui monti Songshan e fu abbattuto più volte sotto la Dinastia Cinese 'Qing' a seguito di insubordinazioni da parte dei Monaci nei confronti dell'Imperatore. Questo almeno da quanto ci viene riportato dalla storia ufficiale. Il tempio che oggi si trova in Cina più o meno nel posto originale è infatti una ricostruzione voluta dal governo Cinese che risale ai primi anni 70.

    Localizzazione del Tempio Shaolin (Shaolin Si)
    Il tempio si trova a Nord sulle Montagne Songshan nella Provincia di Henan a 15 Km dalla città di Dengfeng. Sembra che fu proprio questo Tempio, migliaia di anni fa, a fare da culla alle prime vere e proprie Arti Marziali grazie al contributo della leggendaria figura di Bodhidarma o Ta Mo o Daruma secondo la lingua. In questa sede le arti marziali si sono sviluppate e sono state tramandate nei secoli.

    PRECISAZIONE
    Quando si parla di stile Shaolin è doveroso fare una precisazione per evitare di creare confusione o infondate critiche.
    Per Kung fu Shaolin non si intende uno stile in particolare ma si intendono tutti quelli stili di Kung fu Tradizionale del Nord (Waijia Chang Quan) originari del omonimo Tempio tra i quali menzioniamo Mei Hua Quan, Tang Lang Quan, Hong Quan, Ba Ji Quan, come nel caso della nostra Scuola Chang ma si possono anche intendere alcuni stili codificati talvolta sotto il nome "Shaolin Wushu" o "Kung fu Wushu" che oggi sono praticati dagli attuali Monaci e dai loro allievi e che rappresentano un punto d'incontro tra il Wushu Moderno e il Wushu Tradizionale. Le caratteristiche principali degli stili tradizionali di Shaolin sono abbastanza comuni tra loro essendo tutti stili "lunghi". Spesso in questi stili Shaolin, l'idea principale è quella di eseguire attacchi e parate con la massima forza e velocità immaginando sempre di essere circondati da un gran numero di avversari. Per poter arrivare a questo è necessario combinare potenza e morbdezza. Ovviamente questo massimo comune denominatore è fine a se stesso ed ogni stile ha chiaramente le proprie peculiarità che lo distinguono. Molti stili Shaolin non seguono linee rette ma bensì linee curve sfruttando così la forza centrifuga ed evitando l'interruzione dell'azione proprio come nello stile Mei Hua Quan, uno dei più antichi, praticati a Shaolin e che rappresenta lo stile principale alla base della Scuola Chang. Le doti che si ricercano maggiormente nella pratica di questi stili sono il rilassamento muscolare, l'elasticità o flessibilità fisica e la cedevolezza che permette di passare più velocemente possibile da una tecnica eseguita con il massimo della forza e della velocità ad un altra tecnica egualmente veloce e potente. L'esecuzione delle forme di Shaolin deve essere svolta con talmente tanta potenza e velocità che se non si ha un buon allenamento ed un corretto modo di respirare nel giro di pochi minuti è facile rimanere senza fiato... per questo la respirazione anche in questi stile come in tutti gli altri è fondamentale. Il tipo di Qigong praticato negli stili di Shaolin e quindi negli stili esterni del Nord in generale è di tipo Waidan (Qigong del Cinabro esterno).[/color]
     
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    Brazilian Jiu Jitsu



    Il brazilian jiu jitsu è una disciplina che studia la lotta corpo a corpo ed in particolare lo sviluppo che ne deriva al suolo. Ha le sue radici nel jujutsu giapponese, dal quale sin dai primi anni del secolo scorso si è lentamente distaccato, evolvendosi in forma meno tradizionale, ma sicuramente molto efficace, con particolare finalità volta all'approfondimento di tecniche utili nei combattimenti senza regole. Il brazilian jiu jitsu (e la sua forma più estrema, il vale tudo) è stato reso famoso da Royce Gracie nelle prime edizioni dell'UFC (torneo di vale tudo di fama mondiale) agli inizi degli anni '90. Royce fu sicuramente il primo lottatore di Bjj a farsi conoscere anche dai "non addetti", grazie al luogo in cui si svolgevano i primi tornei di vale tudo: gli USA. La diffusione immediata via Pay TV e l'incredibile e rivoluzionario metodo di sopraffazione dell'avversario, anche se molto più grosso, grazie all'immediato approccio con il corpo a corpo e successivo trascinamento al suolo con finalizzazioni di ogni tipo come triangoli, chiavi di braccio e soffocamenti, RIVOLUZIONO', è il caso di dirlo, IL MONDO DELLE ARTI MARZIALI MODERNE. Il Brazilian Jiu Jitsu ha origine in Brasile, come si evince dal nome, ed è stato creato ed evoluto nel tempo dalla famiglia Gracie, ora disciplinato da un'organizzazione internazionale, La Confederazione Brasiliana di BJJ, che ne gestisce competizioni sportive, regolamenti e graduazioni.

    Taekwondo


    Il Taekwondo (Arte dei calci e dei pugni) è un'arte marziale coreana basata principalmente sull'uso delle gambe, il cui nome significa "arte di tirare calci in volo e colpire di pugno".

    La Storia
    Inizi

    Nel VI secolo la Corea era divisa in tre stati: Silla, Koguryo e Paekche. Il regno di Silla era minacciato dai guerrieri Koguryo, e Re Chingchung sapeva che il suo esercito non sarebbe stato in grado di affrontare l'invasione. Il re si rivolge allora al monaco buddista Won Kwang Bopsa, che istituisce in breve tempo un ordine di guerrieri chiamato Hwarang ("fior della gioventù"). A questi guerrieri, scelti tra i giovani nobili del regno, viene insegnato un sistema di combattimento chiamato Taekkyeon ("combattimento con le gambe"). I membri del Hwarang sono educati secondo i principi della filosofia buddhista e seguono un codice d'onore i cui cinque punti fondamentali sono:

    1. lealtà verso la patria
    2. lealtà verso i propri genitori
    3. fratellanza e fiducia reciproca tra i membri del Hwarang
    4. coraggio: mai ritirarsi di fronte al nemico
    5. senso di giustizia: mai sacrificare una vita senza una valida ragione

    Grazie ai guerrieri del Hwarang, la dinastia Silla riesce a difendersi dall'attacco degli invasori e successivamente i tre regni verranno unificati. L'arte del Taekkyeon continuerà ad essere praticata dai militari coreani.

    L'occupazione giapponese e la scissione della Corea

    Nel 1910 il Giappone invade la Corea, vietando la pratica di ogni arte marziale. Alcuni marzialisti emigrano in Giappone per apprendere le arti locali, altri continuano a praticare il Taekyeon clandestinamente. Al termine della seconda guerra mondiale il Giappone, sconfitto, ritira le sue truppe dalla Corea, che torna ad essere libera così come la pratica delle arti marziali: nascono così diverse scuole aperte a tutti.

    La nascita del Taekwondo
    Parallelamente a queste crisi politico-sociali avviene una crisi delle arti marziali: si sono sviluppati infatti molti stili differenti che hanno subito pesantemente l'influenza giapponese. Ed è in questi anni che il grande maestro Choi Hong Hi fonda il Taekwond-do. Nel 1955 viene indetta un'assemblea, con l'intenzione di riunire i diversi stili nati dall'operato del generale Choi: lo stesso generale propone il nome Taekwondo, che viene adottato ufficialmente nel 1958. Nel 1966, in seguito a un viaggio di promozione del Taekwondo in Nord Corea, il generale Choi cade in disgrazia con il governo della Corea del Sud. Di conseguenza egli fonda l'ITF (International Taekwon-Do Federation), un'organizzazione privata e indipendente. Nel 1973 in Corea del Sud viene costituita la WTF (World Taekwondo Federation). Nel 15 Giugno 2002, il Generale Choi si spegne a Pyongyang a causa di un tumore allo stomaco. Ci lascia senza essere riuscito a portare a termine il suo sogno, far tornare la sua creatura nel suo paese di origine. Dopo la sua morte una spaccatura all'interno della ITF crea tre organismi internazionali: 1)La ITF con l'organico storico capeggiata dal M° Tran Trieu Quan. 2)La ITF con a capo il figlio del Generale Choi Hong Hi, Grand Master Choi Jung Hwa c.n.IX°dan. 3)La ITF con a capo un nordcoreano membro del CIO, allenatore di pallacanestro, tale Chang Ung. Choi Jung Hwa, figlio del generale Choi Hong Hi venne eletto all'unanimità durante le libere elezioni avvenute a Rimini nel 2001, l'ultimo congresso unificato, in cui avenne la rielezione del Generale Choi per i successivi due anni e in cui venne precisato che dopo la fine del suo mandato il figlio sarebbe stato al comando della ITF per i successivi due anni, cosa che non avvenne data la sua espulsione messa in atto dal M°Tran Trieu Quan supportato da una parte dei Maestri storici dell'organizzazione. La ragione dell'espulsione asserita dal gruppo del M° Tran è che il Grand Master Choi Jung Hwa ha attaccato fisicamente il M° Tom MacCallum. La ragione della propria espulsione asserita dal Grand Master Choi Jung Hwa è che prima della sua nomina a presidente della ITF informò i nordcoreani che sarebbero stati i benvenuti all'interno della federazione come paese aderente alla ITF, ma che non avrebbero potuto esercitare alcuna influenza all'interno della federazione data la sua natura non politica della federazione. Dopo questa affermazione (che segue la filosofia di pensiero del padre e fondatore del Taekwon-Do ITF) viene espulso a maggioranza durante un congresso straordinario (non richiesto dai membri, anti costituzionale dato il mancato raggiungimento della quota minima di membri). In Italia la federazione ITF "storica" (International Taekwon-Do Federation) è rappresentata dalla FITAE, mentre la ITF "Choi Jung Hwa organization" è rappresentata dalla ITF-ITALIA. La federazione WTF (World Taekwondo Federation) è rappresentata dalla FITA e a livello "dilettantistico" dalla Federazione Dilettantistica Tae Kwon Do Italia.

    Il Taekwondo come sport olimpico
    L'edizione delle Olimpiadi del 1988 viene ospitata a Seul, la capitale della Corea del Sud. Per la prima volta il Taekwondo WTF compare alle olimpiadi come sport dimostrativo, così come accadrà a Barcellona nel 1992. In occasione dell'Olimpiade di Seul inoltre, grazie alla medaglia d'argento conquistata dal puteolano Luigi D'Oriano, l'Italia ottiene il più alto piazzamento a tutt'oggi raggiunto in questa disciplina per quanto riguarda l'ambito olimpico. Nell'edizione di Sydney 2000 diviene sport olimpico ufficiale. L'ultima edizione (Atene 2004) ha visto un gran seguito di pubblico con il palazzetto sempre colmo di gente grazie alla grande passione dei greci per questo sport.
     
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  11. gheagabry
     
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    Capoeira
    La capoeira (pronuncia: Capuéra) è una lotta brasiliana di origine africana caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza).

    Storia
    La storia della capoeira è molto complessa e difficile da tracciare in maniera precisa, soprattutto per la carenza di documenti scritti a riguardo; di certo sappiamo che trae le sue origini dalla mescolanza di rituali di lotta e danza di alcune tribù di schiavi africani deportati in Brasile dai portoghesi. Il 22 aprile 1500 Pedro Álvares Cabral sbarca in Brasile e dietro di lui la civilizzazione portoghese. I colonizzatori per risolvere il problema di manodopera schiava cominciano a catturare negri africani (più robusti fisicamente degli indios autoctoni, decimati dalle malattie portate dai colonizzatori). Gli schiavi venivano sfruttati nelle piantagioni (canna da zucchero, tabacco, caffè, ecc.) per molte ore al giorno, ritirandosi poi nelle Sem-Alas (sem = senza, ala = lato di muro), grandi e miseri dormitori sotterranei, bui e senza mura divisorie, vivendo in condizioni pessime. Con le ingerenze olandesi nelle colonie portoghesi (1624-1654) in Brasile gli schiavi approfittarono degli scontri per darsi alla fuga. Alcuni si organizzarono in comunità indipendenti, nei villaggi detti quilombos. Questo periodo fu sicuramente un catalizzatore dello sviluppo della capoeira. Uno di questi villaggi, Palmares, all'epoca probabilmente collocato nello Stato nordestino Alagoas, è assurto a simbolo della lotta degli schiavi contro i loro carnefici. Fondato nel 1610, il primo Palmares sopravvisse per più ottant'anni resistendo all'incalzare dei portoghesi; fu distrutto nel 1695 dopo un assedio di 5 anni e 9000 soldati impiegati. I primi documenti che parlano di capoeira risalgono al 1624, si tratta di diari dei capi di spedizione incaricati di catturare e riportare indietro gli schiavi neri che tentavano di scappare. Questi documenti fanno riferimento ad uno strano modo di combattere, "usando calci e testate come fossero veri animali indomabili". Il mito diffuso è che la capoeira fosse un modo per gli schiavi di allenarsi a combattere dissimulando, agli occhi dei carcerieri, la lotta con la danza. Questo può essere vero solo per uno stadio molto primitivo del suo sviluppo, perché in realtà la pratica della capoeira a partire dal 1814 venne vietata agli schiavi, assieme ad altre forme di espressione culturale, principalmente per impedirne l'aggregazione. Il 1888 fu l'anno di liberazione dalla schiavitù, ma gli schiavi liberati non ebbero modo di integrarsi facilmente nel tessuto socio-economico. La capoeira fu presto associata alla delinquenza di strada, tanto da venire proibita a livello nazionale già dal 1892. La pratica della capoeira rimase clandestina (da questo deriva l'uso per ogni capoeirista di un apelido, un soprannome ), spesso violenta e praticata solo nelle strade da individui malfamati, schedati appunto dalla polizia come capoeiras. Nel 1930 la politica nazionalistica del presidente/dittatore Getúlio Vargas, in cerca di uno sport da promuovere come sport nazionale, dette l'opportunità a Mestre Bimba di riscattare la capoeira con lo stile di "Lotta Regionale di Bahia", da lui ideato. Nel 1932 gli venne permesso di aprire la prima academia nella quale impose anche delle regole di disciplina per ripulire la cattiva immagine che l'opinione pubblica aveva della capoeira. Dopo una pubblica esibizione di Mestre Bimba e dei suoi allievi finalmente lo sport ebbe il suo riscatto, e cominciò la sua lenta ascesa. Nel 1974 la capoeira è stata riconosciuta come sport nazionale brasiliano.

    Capoeiristi storici

    * Zumbi dos Palmares
    * Besouro Mangangá
    * Nascimento Grande
    * Manduca da Praia
    * Major Miguel Nunes Vidigal
    * Manoel dos Reis Machado
    * Mestre Pastinha
    * Madame Satã

    Sport

    La capoeira è, nella sua origine, una lotta di liberazione dissimulata nella danza, in un gioco di arguzia. Con ogni probabilità affonda le sue origini nelle tecniche di lotta tribali dell'Africa centro-occidentale, ma si sviluppa in Brasile durante l'epoca coloniale, quando vi vennero deportati gli schiavi africani. La tradizione vuole che gli schiavi di origini africane si esercitassero nella lotta con l'intento di conquistare la libertà; l'apparenza di danza tribale li avrebbe messi al sicuro dalla punizione dei padroni. La capoeira è divisa in due stili: la capoeira Angola e quella Regional. La prima, perfezionata da Mestre Pastinha, è più strettamente legata alla capoeira praticata all'epoca "pre-Bimba" e agli aspetti originali e rituali della capoeira, ha movimenti più lenti e più vicini al suolo, il jogo dura più a lungo ed enfatizza il dialogo fra i due corpi, l'estetica e la ritualità dei movimenti, le strategie e le tattiche, la malandragem (cioè l'astuzia, la malizia nel gioco); venne codificata come disciplina sportiva nel "Centro Esportivo de Capoeira Angola" di Pastinha. La seconda fu presentata negli anni '30 da Mestre Bimba come attività culturale (la sua Académia si chiamava "Centro Cultural de Luta Regional Baiana"), ed ebbe un ruolo centrale nel processo di integrazione nella società Brasiliana degli schiavi da poco affrancati (1888): tecnicamente, adottò alcune tecniche derivate da altre arti marziali per restituire alla capoeira la sua valenza di lotta, persa nel tempo in favore di valori puramente folcloristici, ed introdusse un metodo di insegnamento sistematico nella sua scuola; enfatizza la verticalità e l'oggettività del jogo, in genere praticato ad un ritmo più veloce, integrando anche l'aspetto musicale con l'introduzione di nuovi toques appositamente creati. Oggi, in realtà, la mescolanza di stili e tecniche non permette una classificazione così netta per molti gruppi di capoeira, tranne che per chi pratica la Capoeira Regional di Mestre Bimba, che ha sue specifiche e rigorose regole. Elemento comune a qualsiasi stile di capoeira è la musica. Il ritmo del berimbau (lo strumento simbolo della capoeira) scandisce ogni fase del gioco nella roda (il cerchio di persone che si forma attorno ai due capoeiristi che stanno giocando). Esistono tipi di gioco diversi a seconda del ritmo infatti attraverso la musica i suonatori possono modificare il gioco, comunicare messaggi al pubblico e ai giocatori.

    Regole
    Il berimbau detta lo stile del gioco (es. Angola, Regional, gioco di Iuna, etc.) e il suo svolgimento: può chiamare qualcuno dalla roda a giocare, può richiamare l'attenzione dei capoeiristi nella roda o interrompere il gioco. Si gioca solo durante la musica. Quando la batteria di strumenti al completo sta suonando, se la musica lo permette si entra in roda in coppia a partire dal berimbau e si comincia a giocare. Si esce dalla roda quando uno dei due giocatori fa capire di non volere continuare a giocare, o quando il berimbau lo comanda. In questo caso subentrano altri due giocatori (sempre passando dal berimbau). Certi ritmi del berimbau permettono il gioco di compra (inserirsi in mezzo ai due giocatori nella roda per prendere il posto di uno dei due). Un giocatore stanco può chiedere all'altro di fare assieme a lui un giro defaticante della roda per recuperare le energie, ma in realtà spesso si tratta di "imboscate" in cui si rischia di essere colpiti a sorpresa. Nella Capoeira Regional questo non è contemplato, in quanto non si può fermare il jogo se non si ferma anche la musica. Riguardo al contatto fra i giocatori non esistono regole specifiche. Tutto dipende dal contesto e dall'abilità e intenzioni dei giocatori. Spesso i colpi non vengono portati al bersaglio: se un giocatore viene sorpreso scoperto, il colpo viene accennato per dimostrare che si avrebbe potuto colpirlo, se il giocatore è coperto non si tenta di portare il colpo a segno forzando la sua difesa. In entrambi i casi quindi non si avrà contatto fisico. Questa non è una regola. Ci sono scuole in cui vengono insegnate tecniche (prese, proiezioni a terra) che implicano il contatto fisico, e ci sono contesti in cui un giocatore scoperto viene effettivamente colpito. È molto importante rendersi conto, quando si vuole entrare nella roda, del contesto, dello stile dell'altro giocatore e delle proprie possibilità di confrontarsi con lui. Comunque molto spesso un giocatore molto più abile dell'altro si accontenta di mostrare la sua superiorità senza colpire fisicamente, magari ironizzando sull'avversario, facendo acrobazie o mostrandosi scoperto per poi reagire in modo fulmineo ad un tentativo di attacco (un esempio di malandragem).

    Corde e gradazioni
    Nella maggior parte dei gruppi di Capoeira Angola non esistono corde, né gradi che distinguano l'abilità o il tempo di pratica di un capoerista (ad eccezione del Mestre). Alcuni mestre di capoeira angola concedono il titolo di "trenel" o "professor" ad alunni già in grado di insegnare. Nell'accademia di mestre Bimba esistevano graduazioni molto semplici, che servivano a distnguere - con l'attribuzione di un fazzoletto colorato - gli allievi principianti da quelli avanzati (formados). Oggi molte scuole di capoeira regional contemporanea usano il "cordao" o "cordel" (corda): nella capoeira è l'equivalente delle cinture nelle arti marziali come karate e judo. Viene assegnato durante una cerimonia detta batizado (battesimo). Spesso consiste in una treccia di nove fili ed è adottato nella Capoeira Regional e da alcuni gruppi di Angola. Ogni scuola ha il suo peculiare sistema di cordel, ciò rende impossibile giudicare il livello di un capoeirista solo dal colore del cordel se non si conosce la scuola. Comune a molte scuole invece è il riconoscimento del livello raggiunto con un titolo.

    In linea di massima si diventa (in ordine crescente di esperienza):
    * Allievo
    * Monitor -(primo stadio di graduazione abilitato all'insegnamento)
    * Instrutor - (insegnante a livello più alto, a sua volta ancora allievo non del tutto formato)
    * Aluno Formado
    * Professor - (insegnante ma non ancora mestre, allievo completamente formato).
    * Contra-mestre
    * Mestre - (maestro)
    * Gran Mestre- (maestro a cui viene dato un riconoscimento speciale)
     
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  12. gheagabry
     
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    Escrima - Kali Filippino



    Nelle oltre 7000 isole dell'arcipelago delle Filippine si praticava il Kali, un'antica ma poco conosciuta arte marziale, termine il cui significato è incerto: secondo alcuni è la contrazione di due termini KAmot (corpo) LIhook (movimento); secondo altri indicava un particolare tipo di lama, Kalis o Keris o Kris; oppure potrebbe testimoniare un qualche coinvolgimento col culto della Dea Kali, come molti sostengono. Dal XVI - XVII secolo in poi l'arte marziale fu anche chiamata Escrima, Arnis de mano o Arnis, a testimonianza di come la colonizzazione spagnola avesse influito sulle popolazioni autoctone. Se le origini e il nome sono oscure e confuse, il programma tecnico è alquanto sfuocato; il Kali, infatti, non è mai stato codificato in stili, ma praticato con caratteri propri in ogni isola o villaggio. Secondo la tradizione, prima della colonizzazione ispanica il Kali veniva insegnato in scuole dette bothoan e ogni regione aveva il suo metodo particolare; dopo il XVIII secolo gli invasori, riconoscendo in esso un pericoloso strumento di offesa e un mezzo di identità culturale, lo vietarono costringendo i filippini a celarne i movimenti in danze sacre e folcloristiche cambiando così il sistema di insegnamento. Solo agli inizi del XX secolo il Kali riemerse dalla clandestinità, furono fondate numerose scuole e associazioni e dagli anni '80 entrerà alla ribalta internazionale grazie a una generazione di maestri formatisi sotto la guida di filippini trasferitisi negli Stati Uniti, principalmente, in due massicce ondate migratorie, negli anni '30 e negli anni '50. Inizialmente l'arte era trasmessa con un criterio tradizionale, ovvero senza un programma preciso; ogni maestro insegnava un aspetto del vasto repertorio del retaggio marziale del Paese d'origine, solo dalla seconda metà degli anni '60 il Kali iniziò a essere strutturato per essere praticato in palestre e club, da giovani maestri che sentirono l'esigenza di conformarsi alla mentalità occidentale e con un approccio moderno. Pur avendo in comune un vasto repertorio tecnico e un insieme di principi teorici, ogni metodo tende a enfatizzare un aspetto anziché un altro. In linea di massima possiamo affermare, comunque, che il Kali si struttura in due branche: a mani nude e con le armi; la prima è suddivisa in quattro aree, di cui la prima si riferisce al settore dei calci (Sikaran), la seconda a quello dei pugni (Panantukan), la terza a quello del "Trapping" (Hubud Lubud) e la quarta a quello della lotta (Dumog). Il repertorio delle armi è vastissimo: bastoncino di 15-20 cm (tabak maliit), bastone corto 60-70 cm (olisi), doppio bastone corto (doppio olisi o sinawali), bastone lungo (bangkaw), lancia (sibat), flagello (olisi tuyok), una gran quantità di armi da taglio lunghe e corte (Kris, Barong, Kampilan, Bolo, Golok, Pinunte, Balisong, ecc.) e la tecnica della "Espada y daga", mutuata dal particolare metodo di combattimento spagnolo con una spada impugnata con la mano destra e una daga con la sinistra. Tra gli aspetti teorici più interessanti del Kali ci sono i concetti di intercambiabilità dell'arma e la reversibilità dei principi: con il primo si intende l'apprendimento di una metodologia nel maneggiare le armi che può essere poi applicata a qualsiasi strumento, sia esso un bastone, una spada, un pugnale o semplicemente le mani nude; con il secondo si evidenzia che è più funzionale avere un'unica soluzione per diversi problemi, piuttosto che trovare una risposta specifica a ogni singolo caso; ma di questo parleremo nei prossimi capitoli, per il momento occorre capire che il Kali è una disciplina che si colloca in un ambito geoculturale, il sud-est asiatico, diverso dalle arti marziali orientali più note, quali il Kung Fu, il Karate, il Tae Kwon Do, ecc., le quali, con le loro diversità, sono ascrivibili a una matrice comune, ovvero l'arte marziale cinese.
    L'insieme delle isole e penisole che si dipanano tra India e Cina e che danno vita a Paesi quali l'Indonesia, la Malesia, le Filippine, la Birmania, la Tailandia, il Borneo, il Vietnam, ecc., hanno avuto un'evoluzione storico-sociale frutto di un sincretismo di religioni, culture e tradizioni, tale per cui la loro civiltà e la loro produzione artistica, letteraria, architettonica, ecc. sono tra loro affini ma del tutto originali rispetto al resto dell'Asia; naturalmente anche le arti marziali risentirono di questa situazione è per questo che per comprenderle appieno occorre avere una visione d'insieme. Il Kali filippino, il Silat indonesiano, il Bersilat malese, il Bando birmano, la Muay Thai tailandese, il Viet Vo Dao vietnamita per le loro caratteristiche possono essere prese in esame insieme; non siamo etnologi, ma crediamo di non sbagliare affermando che, seppur abbiano un denominatore comune, queste discipline si sono sviluppate autonomamente. Il sud-est asiatico è composto da una miriade di isole, isolette, penisole che nel corso della storia hanno dato vita a regni, imperi o piccole comunità, molto spesso in lotta tra loro; è tra lussureggianti foreste e bianche spiagge che nacquero e si svilupparono queste affascinanti arti marziali. Venivano insegnate a una ristretta cerchia di persone, in un ambiente intriso di religiosità e misticismo, dove il maestro, Guru, era considerato una guida spirituale e il più delle volte era uno sciamano; l'allievo, per diventare tale, doveva sottoporsi a un rito di iniziazione, per purificarsi ed essere interiormente pronto a ricevere gli insegnamenti. Questo rito simboleggiava anche, quello che l'adepto era disposto a "pagare" per essere accettato nella sua nuova comunità. A partire dal XVI-XVII sec., le grandi potenze europee (Portogallo, Spagna, Olanda, Inghilterra, Francia) iniziarono a colonizzare il sud-est asiatico; il tutto avvenne con grande spargimento di sangue. Le popolazioni autoctone si difesero strenuamente, combattendo a mani nude e all'arma bianca, ma nulla poterono contro la straordinaria macchina bellica degli europei; le potenze occidentali imposero nuove usanze, religione, sfruttarono le risorse naturali, vietarono molti usi e costumi locali, tra cui la pratica delle arti marziali. In questi secoli, fino a tutto l'ottocento, si formarono sacche di resistenza, società segrete, gruppi più o meno organizzati che depredavano le navi o combattevano con atti di guerriglia gli occidentali. E' questo un periodo eroico e sotto molti aspetti romantico, tanto da ispirare numerosi romanzieri, tra cui il nostro Salgari che narrò le gesta di un coraggioso e patriottico malese, Sandokan, e dei suoi fedeli e abili guerrieri. Le arti marziali venivano insegnate segretamente e, spesso, alcune tecniche o movimenti di piede erano calati nelle danze locali; il '900 segna lentamente, ma inevitabilmente, il declino delle discipline da combattimento del sud-est asiatico, a causa della loro sportivizzazione e contaminazione con altre arti, tuttavia il Kali è riuscito a conservare il suo fascino arcaico.
     
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  13. gheagabry
     
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    NOTIZIE CURIOSE NELLO SPORT

    Krav Maga
    Il Krav Maga è un'arte marziale nata in ambienti ebraici dell'Europa centro-orientale nella prima metà del XX secolo La parola Krav Maga, in ebraico moderno, significa letteralmente "combattimento con contatto". La traduzione più utilizzata è comunque "combattimento corpo a corpo".

    Origini
    Il Krav Maga nasce dall'opera di sintesi di Imi Lichtenfeld su indicazione dell'esercito israeliano. Agli inizi degli anni '50, parallelamente alla nascita dello stato di Israele, a Lichtenfeld viene richiesto di sviluppare un sistema di combattimento efficace ma rapido da apprendere, al fine di addestrare le neonate forze speciali israeliane, fin da subito impegnate in una durissima lotta. L'esperienza di Lichtenfeld influenzò pesantemente lo stile e la filosofia del Krav Maga. Grande ginnasta, pugile e campione di lotta libera, alla base teorica aggiunse una grande esperienza di lotta di strada, maturata in una gioventù in parte passata a lottare per la vita nei vicoli della Bratislava occupata dai nazisti.

    Caratteristiche
    Il Krav Maga è una "tecnica di combattimento" semplice e pratica (chi la insegna preferisce non chiamarla arte marziale). Infatti è nata per essere appresa in breve tempo ed essere usata in un contesto bellico. Il Krav Maga predilige un approccio offensivo, che caratterizza questo sistema di combattimento. Se altre arti marziali tradizionali, soprattutto di matrice orientale, tendono ad associare oltre all'insegnamento delle tecniche un sistema filosofico e spirituale, il Krav Maga risponde a criteri di tipo militare quali l'efficacia e la rapidità con cui si arriva al risultato desiderato, che è la neutralizzazione dell'avversario. Dove spesso molte arti marziali (tra le quali anche quelle da cui il Krav Maga ha attinto, come Judo, Ju-Jitsu, kung fu ecc...) prediligono una impostazione attendista che lascia all'avversario la prima mossa, il Krav Maga punta a una rapida neutralizzazione dell'avversario prima che questi possa diventare una minaccia, con un mix di colpi a mano aperta diretti a punti sensibili come naso e gola, pugni di stile pugilistico, leve agli arti del Judo e del Ju-Jitsu, e calci e ginocchiate tipici della Thai Boxe. Questa impostazione, adatta ad ambienti ad alto rischio come i teatri operativi mediorientali, potrebbe essere fonte di problemi in situazioni di vita quotidiana: infatti l'approccio aggressivo e anticipatorio potrebbero portare a complicazioni di natura penale. Per questo, nell'ambito civile della difesa personale, il Krav Maga viene insegnato da istruttori esperti per essere usato solo in casi estremi di pericolo per la propria vita (violenza da strada, tentativi di stupro, aggressioni a mano armata ecc...). La classificazione del Krav Maga come sistema di combattimento ravvicinato (come bene evidenzia la traduzione del nome) si evidenzia anche nella sua scarsa attitudine a essere praticato come sport da competizione. Puntando soprattutto a zone del corpo (genitali, carotide, occhi etc.), ritenute normalmente intoccabili per altri sport di contatto, il Krav Maga difficilmente può essere praticato in forma sportiva, come avviene per Karate e Tae Kwon Do e altri sport da combattimento. A ciò si aggiunga la grande attenzione che riveste la preparazione per fronteggiare nemici armati, anche con armi da fuoco come pistole e fucili, per comprendere l'elevata specificità di impiego di questo sistema di combattimento, in cui lo scontro fra due avversari a mani nude è solo una delle possibilità.

    Gran Master Imrich Lichtenfeld


    Imi nasce a Budapest nel 1910. Cresce nella città di Bratislava capitale della Slovacchia, dove esercita varie attività fisiche, principalmente la ginnastica e la difesa personale insegnatali da suo padre Samuel (istruttore della Polizia locale, famoso per i moltissimi arresti che aveva fatto). Eccellente nuotatore, ginnasta, e lottatore, vince nel 1928 il campionato giovanile di lotta della Slovacchia. Nel 1929 diventa campione nazionale di lotta e pugilato, nella categoria Seniores, oltre che campione internazionale di ginnastica. Fino al 1939 si dedica principalmente alla lotta. Vince dozzine di medaglie e viene considerato uno dei più forti lottatori dell'Europa. Intanto l'antisemitismo nazista aumenta a macchia d'olio, e Imi organizza un gruppo di giovani atleti (per la maggior parte pugili, lottatori o culturisti) il cui compito era di proteggere la comunità ebraica locale, combattendo le truppe naziste. Partecipa a numerosi scontri che lo temprano nello spirito egli fanno rendere conto della differenza tra il combattimento sportivo e quello da strada. Qui nascono le prime basi del Krav Maga. Nel 1940 Imi diventa un problema per le autorità locali e decide di scappare da Bratislava cercando rifugio verso la terra d'Israele (allora chiamata Palestina). Riesce a imbarcarsi sull'ultima nave il Pentcho, che serviva a trasportare gli ultimi rifugiati dell' Europa centrale alla Palestina, ma la loro odissea durerà 2 anni. (tutta la storia del Pentcho è descritta perfettamente nel libro "Odyssey" di John Birman). Anche nel lungo viaggio, Imi dimostra più volte il proprio coraggio, tuffandosi in mare per salvare chi cadeva dalla nave, oppure per recuperare gli alimenti, mettendo in pericolo la propria vita. Per salvare un bambino caduto in mare, prende una grossa infezione all'orecchio, ma non ci fa caso più di tanto. Intanto la caldaia della nave scoppia e va fondo vicino all'isola Greca di Kamilanisi. Imi decide di raggiungere Creta con una barchetta e 4 amici, ma non ci arriveranno mai. Dopo 5 giorni passati in mare, vengono recuperati da una nave da guerra Inglese, e portati in Egitto. Le condizioni di Imi sono gravissime a causa dell'infezione all'orecchio, viene ricoverato, ma i medici lo danno per spacciato. Anche in questo caso Imi riesce a reagire e dopo poco tempo si riprende. Si unisce alla legione Ceca guidata dall'esercito Britannico e dopo 1 anno e mezzo entra in Palestina, presentandosi con i suoi 4 compagni al Generale Yitzhak Sadeh, che guidava l'Hagana (organizzazione paramilitare ebraica), mostrando le sue particolari doti nel combattimento corpo a corpo Nel 1944 diventa l'addestratore dell'Hagana, insegnando; l'educazione fisica, il nuoto, l'uso del coltello, tecniche con la baionetta, bastone, eliminazione delle sentinelle e il combattimento corpo a corpo. Insegna ad altre unità di elite come il Palmach e il Palyam. Nel 1949 nasce lo stato d'Israele e l'I.D.F (Israel Defence Force) che Imi servirà per 20 anni, raffinando il Krav Maga. Ritiratosi dall'esercito, Imi adatta il Krav Maga alle esigenze civili (uomini, donne e bambini) e apre 2 centri di Krav Maga, uno a Tel Aviv e uno a Netanya. Nel 1972 il Krav Maga viene riconosciuto dal Wingate Institute of Sport and Physical Education, e viene integrato nelle scuole, negli istituti privati e nei Kibbutz e Moshavim.. Nel 1978 nasce l'associazione Israeliana Krav Maga (Israeli Krav Maga Association) per far conoscere il Krav Maga anche fuori Israele, in cui Imi ricopre la carica di presidente. Nel 1987 Richard Douieb, viene delegato direttamente da Imi a rappresentarlo in tutta Europa, negli Stati Uniti il Krav Maga, viene conosciuto grazie a Darren Levine. Nel 1996 Eyal Yalinov forma l'I.K.M.F (International Krav Maga Federation) per contribuire a far conoscere il Krav Maga nel mondo. Questo sistema che Imi ha creato è basato sui valori morali ed umani, che danno risalto all'importanza dell'umiltà e del rispetto per gli altri. Fino agli ultimi giorni della sua vita Imi ha continuato a sviluppare le tecniche e i concetti del Krav Maga, controllando il progresso di tutti gli Istruttori, perfezionandoli uno ad uno. Imrich (Sde Or) Lichtenfeld muore il 9 Gennaio del 1998 all'età di 87 anni ed il Krav Maga sta continuando a diffondersi in tutto il mondo senza fare distinzioni di razza, sesso e classe sociale.

    Diffusione
    Seguendo la diffusione resa possibile grazie ai primi studenti di Imi Lichtenfeld, oltre che in Israele, il Krav Maga si è diffuso in paesi dove forte è la presenza delle comunità ebraiche o si sono sviluppati solidi canali di collaborazione in ambito militare e di intelligence. Per questo le principali scuole di combattimento e la maggior diffusione di questi sistemi si trovano negli USA, in Russia e in Francia, paesi tutti che hanno forti legami con Israele e il mondo ebraico. Il Krav Maga è insegnato nelle accademie dei più famosi servizi segreti (Mossad, CIA ecc...) e corpi speciali di polizia (come l'FBI) con una sempre più massiccia diffusione in Italia tra le Forze dell'Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, corpi di polizia locale ecc..), i reparti militari d'elite fino ad arrivare agli operatori della sicurezza e vigilanza privata (es. guardie del corpo). Da un decennio a questa parte il Krav Maga è divenuto una realtà anche per i semplici cittadini nell'ambito della difesa personale (self defense), in quanto le diverse federazioni e organizzazioni esistenti hanno scientificamente studiato e sviluppato metodi specifici adatti ad ogni individuo di qualsiasi corporatura (donne, uomini e ragazzi), che si prestano all'autodifesa in qualsiasi luogo e situazione (a piedi, in auto, in ambienti chiusi o aperti ecc...). Attualmente esiste una federazione internazionale cui fanno riferimento le singole e spesso diverse federazioni nazionali. Tuttavia, l'assenza di una vera e propria scuola con un connesso stile, ha dato vita a numerose varianti a seconda dell'influenza dei singoli maestri nei vari paesi.

     
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  14. gheagabry
     
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    Jeet Kune Do

    Storia, principi, scuole di pensiero
    “Il Jeet Kune Do è solo un nome”

    (Bruce Lee).

    Cosʼè il Jeet Kune Do?

    La “via per intercettare il pugno” così come lo stesso Bruce Lee , suo ideatore, lʼaveva definita sul finire degli anni sessanta sfugge ad una definizione precisa. Arte marziale o sistema di combattimento? Metodologia dʼallenamento? Stile di vita? Tutte queste cose assieme? Il Jeet Kune Do nasce, stando a quanto racconta la moglie Linda Lee, inizialmente dalla semplice necessità di evolvere e adattare alle proprie necessità il Wing Tsung, sistema di combattimento che Bruce Lee praticava ed insegnava anche agli occidentali. Fu proprio questo fatto a metterlo in contrasto con la comunità cinese e a procurargli una sfida da parte di un loro campione. Bruce vinse ma, a suo dire, con troppa difficoltà rispetto alle abilità marziali del suo avversario. Attribuì questo fatto alla limitatezza del proprio metodo di combattimento e intraprese una ricerca nellʼambito delle arti marziali per colmare le lacune che riteneva di avere e rendere più dinamico il suo “Kung Fu”.

    Dal Wing Tsung al Jun Fan Kung Fu
    A quanto riporta Dan Inosanto, allʼepoca uno dei migliori allievi di Bruce Lee e oggi universalmente considerato una vera e propria enciclopedia vivente delle arti marziali, la ricerca di Bruce Lee lo portò ad integrare il proprio sistema con elementi presi dalle più disparate discipline marziali nonché a sfruttare lʼesperienza fatta sul ring dei sistemi sportivi. Il Jun Fan Kung Fu (Da Jun Fan,nome cinese di Bruce Lee) divenne una versione devastantemente migliorata del Wing Tsung che includeva oltre a tecniche di percussione prese da altri sistemi anche proiezioni, lotta in piedi e al suolo e tecniche di sottomissione. A questa prima fase di ricerca e sperimentazione, che Bruce Lee attuava in sparring con i suoi studenti più avanzati, ne seguì unʼaltra nella quale il neonato Jun Fan Kung Fu veniva elaborato in un discorso sul combattimento a più ampio respiro che includeva tattica e strategia, metodiche di allenamento e filosofia di vita. Il Jeet Kune Do, la via per intercettare il pugno, prendeva per la prima volta forma.

    La tua via sia non avere via, il tuo limite non avere limiti.
    A “spingere” Bruce Lee verso questa nuova evoluzione fu ancora una volta un evento esterno. Durante una sessione di pesi particolarmente impegnativa probabilmente a causa di un riscaldamento eseguito male Bruce si lesionò la schiena eseguendo il “good morning” e fu costretto per sei mesi ad un riposo forzato. Durante questo periodo non potendo lavorare sul corpo Bruce sfrutto il tempo che aveva per raccogliere, riorganizzare e rielaborare le sue teorie sul combattimento. Da quegli appunti (che poi daranno vita al famoso libro “il Tao del Jeet Kune Do”) nasce per la prima volta lʼidea concettuale di unʼarte marziale senza schemi fissi, in continua evoluzione, capace di adattarsi al praticante che la usa e alla situazione in cui si trova a dover agire.

    Il Jeet Kune Do non esiste.
    Il Jeet Kune Do non esiste, il Jeet Kune Do è solo un nome. Il Jeet Kune Do è un processo di crescita ed è un processo personale pertanto non esiste un percorso uguale ad un altro. " Quando parliamo di Jeet Kune Do è importante sottolineare che ciò che intendeva Bruce con la via per intercettare il pugno era in qualche modo identificare, etichettare un sistema nuovo che non aveva forma e che pertanto risultava non definibile. Il Jeet Kune Do, malgrado si sia evoluto molto dai suoi albori diventando molto differente da ciò che Bruce aveva ideato, conserva un nucleo di tecniche, metodologie di allenamento e strategie di combattimento. In tal senso è identificabile ma come questi ingredienti base vengono miscelati, adattati o integrati con soluzioni eterogenee, è, e rimane, unico, personale e non generalizzabile.

    Il Jeet Kune Do oggi: le scuole principali
    Un sistema non sistema può avere un successore unico? Oggi molte sono le scuole che seguono gli insegnamenti di Bruce Lee e ognuna, comʼè logico che sia, li interpreta secondo quanto ritiene più giusto. Le tre principali scuole di pensiero in questʼambito sono: Jeet Kune Do Concepts, Jeet Kune Do Original, Progressive Fighting System.
    Nel Jeet Kune Do Concepts cui il massimo rappresentante è Dan Inosanto, si prosegue idealmente la ricerca di Bruce Lee continuando ad evolvere il sistema come arte marziale. Nel Jeet Kune Do Original , cui il Massimo Rappresentante è Ted Wong si studia solo ciò che Bruce Lee insegnava cercando di tramandarlo il più fedelmente possibile.
    Nel Jeet Kune Do Progressive Fighting System, cui il massimo rappresentante è Paul Vunak, si studia e si integra il sistema solo con ciò che funziona in un combattimento da strada. Ognuna di esse ha il proprio personale modo di continuare lo studio della “Via per intercettare il pugno” e ognuna di esse probabilmente si adatta meglio a seconda di cosa uno cerchi in unʼarte marziale. Nessuna di esse può dirsi lʼunica e la vera espressione dellʼarte marziale di Bruce Lee semplicemente perché il suo si identificava con la sua pratica. Il Tal senso il Jeet Kune Do non esiste e non può esser insegnato. Allo stesso tempo se attraverso la pratica si riesce a trovare il proprio personalissimo stile di combattimento allora qualsiasi di queste “vie” riesca in questʼintento è quella giusta. Perché il Jeet Kune Do è solo un nome e, se non può essere insegnato, può essere mostrato, imparato e vissuto.

    Bruce Lee
    Nome: Lee Jun Fan
    Data nascita: 27 Novembre 1940 (Sagittario), San Francisco (California - USA)
    Anno morte: 1973, Hong Kong (Cina)

    Figlio di un teatrante di una compagnia cantonese che si trovava negli USA in tour, nasce nell'anno del drago nel distretto cinese di San Francisco con il nome di Lee Jun Fan, cambiato in seguito in Bruce Lee. Il nome originale, datogli dai genitori nella speranza che il figlio tornasse prima o poi in America, in cantonese significa "torna ancora Lee" e celebra l'amore dei genitori stessi per gli Stati Uniti. Nel 1941 torna ad Hong Kong dove vivrà per molti anni nella città della sua famiglia, Kowloon.
    Intorno al 1953, coinvolto in alcune risse da strada, decide di imparare il Kungfu. Studierà sotto gli insegnamenti del maestro Sifu Yip Man lo stile Wing Chun dal 1954 al 1957. In poco tempo dimostra di avere doti al di sopra del normale e rende lo stile Wing chun famosissimo ad Hong Kong vincendo numerossimi combattimenti contro esponenti di altre arti marziali. Esperto ballerino di Cha Cha Cha, vince alcuni premi in gare di ballo locali (Crown Colony Cha-Cha Championship). Negli anni sucessivi inizia la sua esperienza cinematografica: debutta in "Beginning a Boy" e nel 1958 appare diciottenne in "the Orphan", oltre che in altre numerose produzioni del sud-est asiatico. In questi anni comincia a insegnare Kungfu e guadagna il suo diploma alla "Edison Technical School". Nel 1959 il ragazzo è nuovamente coinvolto in numeroso risse, spesso sedate dalle polizia, e i genitori decidono di mandarlo in America; Bruce torna così a San Francisco. Si sposta a Seattle dove si iscrive all'università di Washington e ottiene una specializzazione in Filosofia. Conosce la futura moglie Linda all'univesità, dove insegna arti marziali agli studenti; si sposeranno a Seattle nell'agosto del 1964, anno in cui comincierà a tenere importanti stage dimostrativi sulle arti marziali e a far conoscere il suo nome nell'ambiente. Durante il 1964 è costretto a combattere per fronteggiare le minacce della comunità cinese locale che pretende di imporgli di insegnare il Kungfu solo a cinesi. Vince tutte le sfide a cui vene chiamato, ma non soddisfatto del proprio stile comincia a elaborare il Jeet-Kune-Do, variazione Kungfu di sua invenzione ibrida di varie arti marziali e documentata in sucessive pubblicazioni. Il primo Febbraio del 1965 nasce il suo primo figlio Brandon e tra un viaggio ad Hong Kong e l'altro la famiglia di Bruce si trasferisce a Los Angeles, dove si stabilisce nel Marzo del 1966. Notato da Hollywood per la sua attività come maestro di arti marziali, viene scritturato per la serie "Green Hornet", dove interpreterà il personaggio di Kato, autista esperto di combattimento. La serie chiude i battenti nel 1967, ma presto gli verrà proposto un ruolo nel fim Marlowe con James Garner (1969). Il 19 Aprile dello stesso anno nasce la figlia Sharon. Deluso dalla mancanza di ulteriori proposte decide di tentare fortuna ad Hong Kong dove immediatamente viene scritturato per "The Big Boss" (Il furore della Cina colpisce ancora, 1971) e "Fist of Fury" (Dalla Cina con Furore, 1972), per il mercato americano rispettivamente "Fists of Fury" e "Chinese Connection". Nel 1972 l'attore, oramai acclamata superstar di Hong Kong, è protagonista, regista e sceneggiatore di "The Way of the Dragon" (L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente, titolo USA "Return of the Dragon"), clamoroso successo ai box office girato anche in Italia (Roma). Di seguito girerà parzialmente "Game of Death", produzione americana interrotta dallo stesso Lee che, rifiutato in quanto asiatico per la parte da protagonista della serie TV "Kung Fu", assegnata in seguito a David Carradine, tornerà disgustato ad Hong Kong. "Game of Death" (L'ultimo combattimento di Chen) uscirà dopo la sua morte (1978) dopo essere stato completato tramite l'uso di controfigure e "imitatori" per colmare le scene mancanti. Viene poi raggiunto ad Hong Kong da una nuova proposta americana: "Enter the dragon" (I Tre dell'Operazione Drago), produzione associata del cinema di USA e Hong Kong. Accettata la proposta con il proposito di dimostrare a Hollywood di che pasta è fatto gira il film le cui riprese si concludono nell'Aprile del 1973. Il film, giudicato da molti il suo capolavoro, è l'ultimo girato dall'attore che non sarà presente per la prima del film; Il 20 Luglio 1973, infatti, Bruce Lee muore, ufficialmente per un edema cerebrale causato da una reazione allergica. Leggendario personaggio, verrà ricordato per sempre come il più rappresentativo esponente del cinema di arti marziali.

     
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  15. gheagabry
     
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    Sanda
    Il Sanda è uno sport da combattimento cinese uno-contro-uno. Visto a volte come uno stile indipendente, è considerato uno dei componenti delle Arti marziali cinesi. Il termine Sanda è il più antico e il più usato, anche se il termine ufficiale stabilito dal governo cinese è Sanshou. Come sport, competizioni di Sanda vengono svolte durante i campionati di wushu, affiancate dalle competizioni di taolu (forme). Per la sicurezza dei partecipanti, durante gli incontri di Sanda non sono ammessi colpi con il gomito, con il ginocchio, strangolamenti e leve articolari. È invece possibile sconfiggere l'avversario buttandolo letteralmente fuori dal tappeto, tramite spinte, colpi o proiezioni. Ai combattenti è permesso di stare corpo a corpo solo per 4 secondi. Se nessuno dei due riesce a liberarsi o a proiettare l'avversario a terra, l'arbitro interrompe il clinch. La maggior parte delle competizioni di Sanda vengono svolte su di una pedana rialzata chiamata Leitai, e i combattenti indossano protezioni alla testa (caschetto), al torace (corpetto), alle mani (guantoni) e alle gambe (paratibie), ai genitali e alla bocca. Durante gli incontri di Sanda sono permessi i colpi di pugno, di calcio, e le proiezioni a terra. Questo per quanto riguarda il Sanda dilettantistico. In Cina vengono organizzati tornei chiamati "King of Sanda" che vengono svolti su di un ring simile in tutto e per tutto a quelli usati per il pugilato occidentale, in cui i combattenti indossano come protezione solamente i guantoni e possono usare, oltre ai pugni e ai calci, anche i colpi di ginocchio. Alcuni di questi atleti di Sanda partecipano anche ad altri tornei di combattimento tra cui il K-1 e lo Shoot Boxing. A volte hanno successo, specialmente nelle competizioni di Shoot boxing, in cui il regolamento è simile a quello del Sanda. Atleti di Sanda hanno partecipato anche alle famose sfide "stile contro stile", molto frequentemente contro atleti di Muay Thai, ma anche contro atleti di Karate, Kickboxing e Taekwondo.

    Questi eventi servono soprattutto a pubblicizzare il Sanda, nella speranza di allargarne la popolarità. Il Sanda è una sorta di Kickboxing: si combatte solo in due, in posizione di guardia molto alta (simile alla boxe). Per le tecniche di pugno, si usano i normali diretti, ganci e montanti, più altre forme di pugno più rare. Per quelle di calcio, normali sono calci circolari, laterali, frontali. Nelle gare ufficiali si proteggono la testa, il torace con un corpetto, i pugni con dei guantoni e le tibie. Tutto il corpo è bersaglio valido, tranne le ginocchia che non si possono colpire, pena la squalifica. Dopo un iniziale periodo di studio, i contendenti si attaccano, generalmente prima con tecniche di calcio (più lunghe) e poi di pugno, a distanza più ravvicinata. Infine, tentano la presa bassa (dietro le cosce) e la proiezione (l'avversario viene sollevato, oppure semplicemente atterrato). Generalmente i round durano tre minuti.

    Origini
    I combattimenti di Sanda si possono vedere ormai durante qualsiasi gara o manifestazione relativa al Kung Fu Wushu e sta conoscendo la via del professionismo soprattutto negli USA. Le sue origini si perdono nelle antiche scuole di Wushu cinesi, esistenti dalla notte dei tempi delle arti marziali. La nascita di questa arte marziale si può retrodatare all'epoca della società primitiva. Per ottenere le risorse necessarie alla sopravvivenza, la gente imparò, pian piano, la lotta con il pugno e il calcio, a proiettare a terra l'avversario con l'uso delle gambe ed altre tecniche. Durante il periodo delle Primavere e degli Autunni e degli Stati Combattenti (720 a.C. - 221 a.C.), lo scambio culturale tra le popolazioni fu molto fiorente, così come le influenze delle vari stili di arte marziale. Le prime gare marziali furono quelle del Lei Tai, termine con il quale siamo soliti indicare la piattaforma rialzata dove si svolgono i combattimenti: i due contendenti si affrontavano applicando le tecniche più efficaci apprese durante la pratica, a mani nude oppure anche con armi, con l'obiettivo di mettere ko l'avversario. Purtroppo gli incontri spesso causavano gravi menomazioni fisiche o a dirittura la morte di uno dei contendenti. Dalla dinastia Song (960 d.C. - 1279 d.C.) alla dinastia Qing (1644 d.C. - 1911 d.C.), seguendo il movimento contadino e le organizzazioni segrete, nacquero molte società che si dedicavano agli esercizi marziali. Era necessario scambiare le esperienze tramite la concorrenza marziale, esistevano diversi tipi di famiglie e diverse tecniche di lotta, tra la popolazione le gare sul Lei Tai erano molto diffuse. Nei giorni di festa un combattente organizzava un "palco" e accettava le sfide di ogni altro combattente, i partecipanti non avevano bisogno di registrarsi in anticipo. Il combattimento era inteso come una forma popolare per socializzare, al tempo erano molte anche le donne che si dedicavano agli esercizi di Sanda. Pare che durante i campionati cinesi di Wushu del 1928 a Nankino (Cina Orientale) si svolsero sul Lei Tai dei combattimenti di una tale brutalità che ai 12 finalisti fu proibito di combattere per non rischiare di perdere la vita. Per questo motivo negli anni '60 il governo cinese diede il mandato ai più grandi Maestri della Cina di riorganizzare l'enorme patrimonio tecnico del Kung Fu Wushu e fu così che, dopo estenuanti trattative, nacque il Sanda che oggi conosciamo: uno sport completo, marziale, e da allora, non violento. Infatti furono sancite regole ben precise, molto severe atte ad evitare che gli atleti si potessero ferire, così permettendo ad ogni scuola di esprimere la loro esperienza e capacità.

    Sanda Moderno
    I combattimenti uno contro uno hanno una storia molto lunga in Cina, e sono stati chiamati con nomi diversi, come Xiangbo, Shoubo, Chaishou, Qiangshou, Jiji e Daleitai. Come parte però dei moderni sport da competizione e da combattimento a contatto pieno, il Sanda ha una storia relativamente breve. Nel marzo 1979, la Commissione Nazionale per lo Sport della Cina (CNSC), la più alta organizzazione sportiva ufficiale cinese, decise che tre istituti (Zhejang Provincial Sports Training Center, Bejing Physical Education University e Wuhan Physical Education College) dovevano iniziare a sperimentare il Sanda come sport da competizione. A causa della mancanza di pubblicità prima di allora, il Sanda non aveva tecniche e metodi di allenamento standardizzati, e soprattutto non aveva un regolamento.
    I tre istituti scelti per sviluppare lo sport Sanda dovevano formulare delle regole, criteri di giudizio e metodi di allenamento, nonché di pubblicizzare il Sanda come sport in Cina. Nel Maggio 1979, i tre istituti presentarono il Sanda in pratica durante una gara nazionale di Wushu a Nanning, nella provincia di Guangxi. Contemporaneamente, vennero organizzati altri esperimenti in altre località e province. Durante il meeting nazionale dell'ottobre 1979, il CNSC organizzò la prima performance pubblica di Sanda e gli atleti vennero selezionati dagli istituti di Zhejang, di Pechino, e della provincia di Hebei. La performance consistette non solo di tecniche, ma anche di esercizi di allenamento. Dal maggio 1980, vennero costituite molti altri istituti di Sanda, e fecero tutti una dimostrazione ai campionati nazionali di Wushu a Taiyuan. Nello stesso periodo, l'Università di Educazione Fisica di Pechino teneva competizioni sperimentali di Sanda per i propri atleti con lo scopo di migliorare l'esperienza degli organizzatori e dei giudici. Nell'ottobre 1980, il CNSC chiamò esperti dai tre istituti iniziali per formulare un regolamento da competizione. Nel maggio 1981, le università di Pechino e di Wuhan tennero per la prima volta in pubblico una competizione sperimentale di Sanda ai campionati nazionali di Wushu a Shenyang. Nel gennaio 1982, il CNSC organizzò una Conferenza Nazionale per le Regole del Sanda, per decidere il regolamento ufficiale. I sei istituti invitati furono: Pechino città, Università di Pechino, provincia di Shandong, provincia di Hebei, provincia di Guangdong, e Università di Wuahn. Dalla reintroduzione del Sanda alle prime competizioni ufficiali, un periodo di circa tre anni, il CNSC spese una grossa somma di denaro e coinvolse centinaia di atleti ed esperti di arti marziali per promuovere lo sport Sanda. Finalmente, nel gennaio 1982, furono stabilite le regole ufficiali, i criteri di giudizio e i metodi di allenamento. Dopo circa 30 anni di silenzio a causa dell'instabilità politica della Cina, il Sanda era finalmente rinato. Pechino tenne i primi campionati nazionali ufficiali di Sanda nel novembre 1982, la competizione si svolse su un cerchio di nove metri di diametro, che verrà poi modificato in un più tradizionale quadrato rialzato chiamato Leitai. Anche il regolamento è stato in seguito leggermente modificato, in modo da rendere le regole più dettagliate. Come parte delle Arti Marziali Cinesi, il Sanda sta attirando attenzione da ogni parte del mondo, con sempre più atleti e nazioni coinvolte in questo sport.

    Etimologia
    Anticamente il Sanda era conosciuto anche con i nomi di Xiangbo (lotta contro l'altro), Shou-Bo (lotta con le mani), Bian (impetuosità), Baida, Shou-zhan. Il termine Sanda significa letteralmente "pugni liberi", viene spesso inteso come la possibilità di colpire liberamente il proprio avversario, ma può essere meglio tradotto con "combattimento libero". Questo modo di chiamare la Boxe Cinese è tipico del Nord della Cina ed è un vocabolo molto in uso nelle scuole europee e africane.

    Esponenti famosi
    Alcuni combattenti di Sanda, famosi soprattutto negli Stati Uniti, sono Cung Le, Rudi Ott e Marvin Perry. Tra gli esponenti cinesi più famosi troviamo Liu Hailong e Yuan Yubao.

     
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