-
gheagabry.
User deleted
Condividi BALLI POPOLARI
Pizzica
La pizzica (detta nella sua forma più tradizionale pizzica pizzica, informalmente taranta) è una danza popolare attribuita oggi particolarmente al Salento, ma tutt'oggi diffusa anche in un'altra regione della Puglia, la Bassa Murgia. Viene ballata, inoltre, in Basilicata (nel Materano); nella bassa Campania, precisamente nel Cilento, e in alcune zone della Sicilia. Fino ai primi decenni del XX secolo presente in tutto il territorio pugliese, assumeva nomi differenti rispetto ai vari dialetti della regione confondendola spesso con le tarantelle.
Fa parte della grande famiglia delle tarantelle (ma molto più antica di essa), come si usa chiamare quel variegato gruppo di danze diffuse dall'Età moderna nell'Italia meridionale.
La pizzica nella storia
La prima fonte scritta, che oggi si conosca, risale al 20 aprile 1797 e si riferisce alla serata da ballo che la nobiltà tarantina offrì al re Ferdinando IV di Borbone in occasione della sua visita diplomatica nella città. Il testo parla di "pizzica pizzica" come di una "nobbilitata tarantella". Già dal XIX secolo la pizzica si è legata alle pratiche terapeutiche coreomusicali del tarantismo, ma è accertato che dal XIV sec. in poi musici e tarantolati hanno adoperato per curare e curarsi dal veleno di tarantole e scorpioni le danze locali del periodo, che si sono alternate, succedute, o adattate, lungo il corso dei secoli. Alcune di queste danze (moresca, spallata, catena, pastorale, ecc.) hanno avuto un'ampia circolazione ben oltre l'area pugliese e lucana, si ritrovano presenti in altre regioni europee. La pizzica pizzica, dunque, era essenzialmente una danza ludica dei momenti di festa e di convivialità sociale, ma veniva praticata durante i rituali terapeutici dai morsicati (veri o presunti) dalla tarantola Lycosa tarantula.
Nella stessa area della pizzica pizzica si è continuata a praticare anche la tarantella, tant'è che oggi è difficile anche da parte degli anziani percepire la differenza tra le due danze, sia sotto l'aspetto musicale che coreutico. La pizzica è stata eseguita da molti strumenti musicali: dalla zampogna sino ai primi decenni del XIX secolo (nel Materano ancora oggi), da vari aerofani agro-pastorali, da violino e mandolino. La fondamentale scansione ritmica del ballo era determinata dal tamburello, dal cupa cupa (tamburo a frizione), dal triangolo, castagnole (oggi scomparse nell'uso della coppia, una per ciascuna mano del/la ballerino/a)) e da altri idiofoni rurali. Dagli ultimi decenni dell'Ottocento in poi si sono poderosamente introdotti negli organici strumentali della pizzica l'organetto prima e la fisarmonica dopo.
Video
Video
Edited by gheagabry - 2/10/2014, 23:36. -
gheagabry.
User deleted
Danza latino-americana
Le danze latino-americane sono delle danze di coppia e fanno parte delle danze di stile internazionale.
Le danze ufficialmente classificate come latino-americane sono le cinque sotto elencate:
samba;
cha cha cha;
rumba;
paso doble;
jive.
Le figure relative a questi balli differiscono da continente a continente e da una nazione all'altra perché diverse sono le tradizioni locali e le abitudini. Di conseguenza sono state prodotte specifiche codificazioni che hanno tecnicamente una loro validità e una loro giustificazione. Il momento unificante è rappresentato dall'adesione di quasi cento paesi all'IDSF (International Dance Sport Federation) che stabilisce regole e programmi validi per tutti. Per ognuna di esse sono state costruite nel corso degli anni molte decine di figure e ne vengono continuamente inventate di nuove. Ciò è dovuto al fatto che sono molto diffuse e per la loro stessa natura si prestano più di altri balli ad originali interpretazioni personali e fantasia creativa. Attraverso l'insegnamento e la pratica anche spontanea sono state assimilate molto bene dalla cultura europea, nonostante si tratti di danze (specialmente CHA CHA, RUMBA, SAMBA) lontane dal nostro codice genetico.
Rumba
Per gli studiosi di storia della danza, il termine rumba indica qualcosa di più che un semplice ballo: identifica un genere musicale e coreico comprensivo di un insieme di balli. Nella lingua spagnola il verbo rumbear definisce un particolare modo di ballare, basato sui movimenti seducenti dei fianchi e del bacino. L'origine della rumba è collocabile agli inizi del 1900 a Cuba, dopo l'abolizione della schiavitù, avvenuta il 10 febbraio 1878. Grandi masse di negri lasciarono i campi, dove non possedevano alcun bene, e si trasferirono nelle periferie delle città per organizzare una nuova vita. Per questa gente, povera ma libera, la musica e la danza diventarono ben presto un modo di essere e di vivere. Gli ex-schiavi non possedevano strumenti musicali. Per la produzione dei ritmi usavano di tutto:
maracas
marimba
claves
cassoni vuoti che fungevano da tamburi e bum bum
Cha cha cha
La figura caratteristica di questo ballo è lo chassè che consiste in una serie di tre passi il secondo dei quali chiude sul piede fermo. I primi due passi dello chassè si ballano su due mezzi battiti che vengono fuori dividendo a metà il battito contraddistinto dal numero 4. Poiché il tempo è 4/4 e la battuta musicale ha l'accento sul primo battito.
Il principiante deve avvicinarsi a questo ballo iniziando dallo chassè. Lo deve eseguire tante volte a destra e a sinistra fino ad assimilare lo stile adatto: le anche si devono spostare nella direzione del piede che conduce, verso destra o verso sinistra. Poiché il cha cha cha può essere eseguito anche avanti e dietro (lock) il movimento delle anche deve essere effettuato come sopra. Quando la esecuzione dello chassè diventa disinvolta è facile inserire lo stesso nelle varie figure di base. Esistono 4 differenti ipotesi sul significato letterale dell'espressione "Cha Cha Cha":
Attributo onomatopeico strettamente legato al ritmo della danza, scandito dal tempo delle percussioni.
Riproduzione del suono prodotto dalle scarpe durante la danza, in particolar modo nel triplo passo.
"Cha cha" è il nome di un sonaglio cubano, propriamente adoperato durante la danza.
Riproduzione del suono emesso dallo sbattere dei piedi sulla battigia.
Le prime figure costruite su questo nuovo ritmo furono abbastanza semplici, molto simili a quelle che oggi rispondono al nome di CHA CHA CHA CHASSE, LOCK FORWARD, LOCK BACKWARD, CLOSE BASIC, SPOT TURN, ALEMANA.
Paso doble
Tradotto alla lettera significa: passo doppio. Il nome originale era pas a dos = passo a due Le figure costruite per questo ballo sono di grande spessore artistico, tutte ispirate alle azioni del torero nella lotta contro il toro. Non è facile ballare il paso doble se non si entra nello spirito giusto. La coppia deve essere motivata ed esprimere energia. In questa danza sono coinvolte tutte le parti del corpo: le gambe, le mani, lo sguardo, il volto nel suo insieme. Il cavaliere deve dimostrare carattere e forza fisica notevoli. Il corpo della dama deve essere scattante: docile e nervoso. È una danza spagnola nata nei primi anni del 1900 nell'ambiente culturale e sociale delle arene. Le figure coreiche sono però una costruzione che è venuta cronologicamente dopo, rispetto alla musica. In pratica, inizialmente, si trattava di una particolare base musicale che accompagnava la sfilata delle quadriglie negli spettacoli di corrida. La musica era potente, molto ritmata e coinvolgente: il semplice passo di camminata diventava una marcia militare. Uno squillo di tromba annunciava l'inizio della esecuzione musicale. Nel corso degli anni il paso doble ha assimilato anche diverse figure appartenenti al flamenco e ha elevato a figura-simbolo il sur place che impone di battere il tacco ad ogni chiusura di piedi. Nel 1954 fu inserito nella disciplina DANZE LATINO-AMERICANE.
Samba
Sulla derivazione del termine samba prendiamo in considerazione due ipotesi: Samba deriva da zampo, una denominazione che serviva ad identificare due categorie di brasiliani:
quelli di discendenza negra,
i meticci del filone indios.
Samba deriva da semba che è il particolare movimento del bacino di alcuni balli tipici dell'Angola portoghese. In Brasile si usò il termine samba per indicare il modo di ballare degli schiavi importati dall'Angola e dal Congo e utilizzati nelle piantagioni di canna da zucchero. Il samba fu inserito nelle danze da competizione (disciplina LATINO-AMERICANE) dopo aver acquisito una forma compiuta: da un lato, addolcendosi sul piano musicale fino a scendere alle attuali 50-52 battute al minuto; dall'altro, attraverso la codificazione di figure compatibili, molte delle quali di notevole pregio artistico e coreografico. I movimenti caratteristici di questo ballo sono: SAMBA BOUNCE ACTION (Walter Laird); PENDULUM MOTION.
Jive
Il jive è il ballo più movimentato fra le danze latino-americane. Il suo ritmo è frenetico, le sue figure richiedono stile, resistenza fisica, forza ed elasticità. L'uso delle mani ha un ruolo determinante non inferiore a quello dei piedi. Si tratta degli otto passetti ballati e contati con la classica tecnica del jive appunto: sinistro dietro per il cavaliere + destro che batte sul posto contando 1, 2 3 & 4 sinistro-destro-sinistro in chassè laterale 5 & 6 destro-sinistro-destro in chassè laterale Su ritmi fortemente sincopati furono inizialmente create due figure particolari: due passi in controtempo (piede sinistro cavaliere, destro dama; e viceversa) il break-away: la dama eseguiva una separation ed un riavvicinamento, senza lasciare la presa del cavaliere. Nella sua prima formulazione, il jive fu ballato esclusivamente da danzatori negri. Successivamente fu ripreso dai bianchi che vi aggiunsero numerose figure e vi apportarono modifiche tecniche che ne complicarono e appesantirono l'esecuzione. Dopo la seconda guerra mondiale, con l'evoluzione del jazz verso il bebop, il break-away diventò la base del rock 'n' roll, mentre il jive fu sottoposto ad una serie di revisioni e perfezionamenti stilistici che ne hanno fatto uno dei balli ancor oggi più prestigiosi a livello internazionale.
Agonismo
La danza latino-americana viene praticata anche a livello agonistico. Per quanto riguarda l'Italia (in particolare la FIDS, federazione italiana danza sportiva, unica riconosciuta dal CONI) troviamo una suddivisione di categorie e classi a seconda, rispettivamente, dell'età e del livello di preparazione della coppia, come di seguito:
Le categorie, ovvero le suddivisioni in età, sono le seguenti: 08/09 10/11 12/13 14/15 16/18 19/34 35/44 45/54 55/60 61/64 65/ol (prendendo in considerazione l'età del componente più anziano della coppia).
Le classi, ovvero le suddivisioni a seconda della preparazione della coppia, sono le seguenti: la classe più bassa è la classe C (promozionale), poi salendo troviamo rispettivamente le classi B3, B2, B1, A [A2, A1], AS che è la classe più alta. Si parla di agonismo dalla classe B3 alla classe AS (A Special, classe internazionale). Inoltre, coloro che svolgono l'attività di tecnico, ma continuano la loro carriera agonistica è prevista la M (Classe Master) dove la categoria più bassa è la 18/ol.
Nelle categorie 08/09 e 10/11 le classi presenti sono solo C, B3, B2, B1.
Nelle categorie 19/34 e 55/60 la classe A è suddivisa nelle classi A2 e A1, dove la classe A2 è preceduta dalla classe e la classe A1 è seguita dalla classe AS.
Per passare da una categoria all'altra, vengono disputate delle gare a ognuna delle quali a seconda del piazzamento raggiunto vengono attribuiti un certo numero di punti, che permettono l'accesso a una Ranking List (una lista di punteggi). L'Italia viene divisa in tre settori (Nord, Centro, Sud), ognuno dei quali ha una propria Ranking List. In base al risultato di diverse gare ufficiali, ogni coppia acquisisce un determinato punteggio che permette di stillare la Ranking List. Tanto più alta è la posizione raggiunta in una gara tanto più alto sarà il punteggio acquisito. In base ai punteggi ottenuti e ai risultati del Campionato Italiano, accederanno alla classe successiva un numero di coppie definito dal regolamento.
Le Federazioni Internazionali sono la WDSF (World Dance Sport Federation) e la WDC (World Dance Council), tuttavia, i tesserati FIDS possono competere a sole competizioni WDSF (in base al regolamento).
Video
fonte,Wikipedia. -
gheagabry.
User deleted
da lussy
Mazurca
La Mazurca o Mazurka (in polacco Mazurek) è una danza di coppia con ritmo ternario diffusa in tutta l'Europa.
"Mazurka" è un termine di origine polacca, anche se non è chiara l'etimologia, potrebbe derivare da Masuria (in polacco Mazury) o Masovia, nomi di due regioni polacche, da Mazurek, villaggio nei pressi di Varsavia (dove nel primo 500 ebbe origine l'omonima danza) o da Mazur, il contadino polacco. Da notare che in polacco il nome mazurek è maschile; il nome mazurka diffusosi nelle altre lingue può essere dovuto al fatto che il genitivo della parola è mazurka, o anche che il plurale sia mazurki, che potrebbe essere stato portato al singolare come mazurka.
Nata in Polonia come danza popolare (alcune fonti ne farebbero risalire l'origine al XVI secolo), si è diffusa nei ceti medi in Europa dal 1700; la sua ulteriore diffusione dall'800 è stata favorita dalla riscrittura "colta" (Chopin, Tchaikovsky, Borodin, Debussy, Ravel...)
Come il Valzer, la Mazurca è una danza a volteggi su tempo ternario ma con un ritmo molto più moderato e movimenti molto più secchi accentuati dal colpo di tacco che accompagna la chiusura di ogni sequenza coreografica.
La peculiarità musicale di questo ballo si trova nella caduta dell'accento ritmico sul secondo tempo della misura. Tale peculiarità, che appartiene anche ad altre danza nazionali polacche, avrebbe un'origine assai curiosa: deriverebbe dal trotto dei cavalli. Infatti, ascoltando il trotto di un cavallo con attenzione, si avverte che il secondo battito degli zoccoli è più accentuato rispetto al primo. In origine la Mazurca era ballata da un numero di coppie indeterminato e solo in un secondo momento assunse la forma di una danza per quattro o per otto coppie disposte in cerchio attorno alla sala da ballo.
Secondo Curt Sachs tale aspetto è da ricollegarsi alle antiche danze in circolo, nelle quali il numero dei danzatori era indeterminato. La mazurca sarebbe la sola danza di gruppo a ricollegarsi all'antico cerchio delle danze primitive, simbolo di unione e di forza per i membri della comunità e connesso alla sfera della magia.
Le origini
Nata come danza popolare, per la sua natura vivace e frizzante, la mazurca sin dall'inizio si scostò dalla polacca (polonaise), danza tipica degli ambienti aristocratici del tempo caratterizzata da cadenze lente e tempo binario. Come l'usanza prevedeva, le due danze si affiancarono nelle suite di balli rinascimentali, la prima ricoprendo il posto riservato alla bassa danza e la seconda quello riservato all'alta danza (era infatti tipico suddividere le danze di corte cinquecentesche in gruppi diversi a seconda che esse fossero più o meno solenni e perciò dotate di differenti caratteristiche tecniche).
Dalla Polonia venne introdotta, nel secolo XVII, in Russia e in Ungheria e, attorno alla metà del XVIII, in Germania da Augusto III. Le prime vere e proprie notizie riguardanti la mazurca, infatti, risalgono al 1770, periodo nel quale essa cominciò a trovare ampio favore nelle sale da ballo del resto d'Europa; solo un secolo dopo registrò un vero e proprio salto di qualità ottenendo popolarità soprattutto in Francia e Inghilterra.
La sua diffusione in Europa fu soprattutto merito degli immigrati polacchi e dei rifugiati politici. Riguardo ciò, G. Desrat, riferendosi alla città di Parigi, scrisse: «I saloni dell'Hotel Lambert, dove la principessa Czartoryska riuniva tutta la nobiltà polacca rifugiata, unita alla nobiltà francese, e sotto forma di pensionato donava l'educazione e l'istruzione ai giovani polacchi fino al loro matrimonio, erano il luogo d'incontro dei più fedeli ballerini di mazurka. È in seguito alle lezioni date (ma io direi piuttosto prese per ciò che concerne la mazurka) che ho pubblicato la teoria sotto riportata, la più in uso in Polonia e in Russia.»
In Inghilterra, invece, la mazurca venne introdotta dal duca di Devonshire al suo ritorno da una missione diplomatica in Russia e in Polonia (nel 1826). Per via della sua esuberanza espressiva, dovuta anche al tipico accento sulla seconda battuta marcato dal colpo di tacco, questo ballo portò con ogni probabilità un certo entusiasmo e desiderio di partecipazione nelle sale da ballo inglesi, dove far rumore con i piedi era considerata usanza propria solo agli scozzesi.
L'aspetto coreografico
La mazurca si diffuse poco prima della polca e, dal 1844 in poi, il loro successo fu notevole anche se la prima risultava molto più complessa dal punto di vista tecnico.
Fu proprio questo il periodo in cui vennero inventate notevoli danze di facile apprendimento che portavano il nome del loro luogo d'origine.
Tuttavia la mazurca, pur essendo molto complessa, risultò così innovativa da far sì che i più insigni maestri di danza del tempo, come Coralli, Laborde e Cellarius, se ne occupassero e creassero le proprie forme stilistiche e tecniche.
Il più creativo nel campo dell'adattamento fu il professor Cellarius, riusciva ad adattare meglio di chiunque le varie tipologie di ballo alle esigenze del pubblico.
Per di più la mazurca, non possedendo un infinito numero di figure coreografiche, permise alla sua fantasia di spaziare liberamente. Non fu però l'unico a lavorare in questo campo, uno storico tedesco del primo Ottocento, Rosenheim arrivò a descrivere ben 56 figure di ballo.
Ciascuno poteva esprimere la propria individualità improvvisando e era infatti la libertà di esecuzione l'aspetto più interessante della mazurca. Ma il grande spazio lasciato all'invenzione personale era difficilmente gestibile da coloro che non erano ancora padroni del ballo.
Cellarius spiega che solo una parte della mazurca veniva insegnata e constava precisamente di quattro passi: il pas glissè devant o passo di mazurca, il pas de basque sautè, il pas boietaux e il pas polanaise o coup de talon. Il resto s'inventava, s'improvvisava durante l'esecuzione ed era questo ispirazione costante a rendere la mazurca così attraente e variata. Oltre a questi quattro passi vi era una promenade che il cavaliere seguiva in lungo e in largo, a seconda dello spazio a sua disposizione, conducendo la dama per mano. Solo quando un ballerino eseguiva bene la promenade, secondo Cellarius, poteva dire di saper danzare la mazurca, poiché le quattro figure basilari non erano che un gioco per il quale erano sufficienti solo un po' di attenzione e di memoria. La promenade si concludeva con un giro di coppia chiamato holubiec o tour sur place, il passo più grazioso e allo stesso tempo più complicato. "Il tour sur place, soprattutto, esige da parte della dama molta precisione e presenza di spirito. Ella deve obbedire con completo abbandono ai movimenti del cavaliere che la prende fra le sue braccia. La minima esitazione da parte della dama farà mancare interamente l'effetto del passo, che perderà tutto il suo carattere se non ci sarà intesa perfetta tra la danseuse ed il suo cavaliere."
Ma se Cellarius analizzò soprattutto gli aspetti tecnici di questo ballo, e ciò per ovvie esigenze professionali, il compositore ungherese Franz Liszt si soffermò invece sui suoi contenuti poetici offrendoci una descrizione ancora più suggestiva: "Come in una sfida, il cavaliere accentua i suoi passi, abbandona la dama per un momento, quasi per contemplarla con rinnovato piacere, si unisce nuovamente a lei con passionale ardore o gira su se stesso rapidamente, come sopraffatto da un'improvvisa gioia e completamente abbandonato alla deliziosa vertigine del trasporto."
Maestà, abbandono e grazia erano dunque gli elementi propri della mazurca. E per seguirla bene occorreva che anche le dame – le quali tra l'altro avevano in questa danza il privilegio di scegliere il proprio partner – avessero un portamento maestoso e fiero.
Le varianti della mazurca
L'operazione che permise a Cellarius di ottenere la massima autorità nella sua professione fu l'invenzione di tre nuove danze create sulla base della mazurca: la polca-mazurca, il valzer-mazurca e la quadriglia-mazurca.
La polca-mazurca non fu una versione particolare della mazurca o della polca: fu un ballo del tutto nuovo dal momento che accentuava la terza battuta e non la seconda ed era in 3/4 e non nei 2/4 tipici della polca. Fu molto di moda a Vienna e a Budapest. Negli altri paesi europei non ottenne grandissimi favori e probabilmente ciò fu dovuto alla sua difficoltà d'esecuzione, stando alla descrizione dei passi che fu data da Monsieur James Harvey d'Egville: "I piedi non devono mai lasciare completamente il suolo e devono essere usate molto le ginocchia, che si dovrebbero flettere e stendere continuamente durante i movimenti. I passi del galop e del valzer a due tempi possono essere occasionalmente inclusi nel corso della variazione, ma ciò deve essere fatto con giudizio e destrezza, altrimenti potrebbero verificarsi conseguenze poco raccomandabili per i danzatori, sebbene senza dubbio divertenti per gli spettatori".
Più fortuna ebbero invece il valzer-mazurca (conosciuto anche come Cellarius valse) che, su un ritmo più veloce del valzer e con il classico colpo di tacco della mazurca, fu molto amato dagli Inglesi, e la quadriglia-mazurca, una sorta di compromesso tra la quadriglia francese e la danza polacca.
La musica
Durante il 1800 in Polonia vennero composte molte Mazurche. Un contributo essenziale per lo sviluppo e la nobilitazione di questo genere musicale deve essere riconosciuto a Fryderyk Chopin, il quale favorì la riuscita e l'emergere di successivi artisti fra i quali possiamo ricordare Joseph Strauss.
La produzione di Chopin fu esclusivamente pianistica; oltre ai notturni e alle ballate che lo resero famoso in tutto il mondo, compose polacche, valzer e mazurche. Egli scrisse più di cinquanta mazurche nell'arco di tutta la sua vita: alcune vivaci, altre più introspettive, ma tutte ugualmente dotate di grande intensità espressiva. Ogni sezione musicale si apriva con una melodia popolare e poi si procedeva a svilupparne il tema principale con grande delicatezza.
In questo periodo la nobilitazione della musica popolare da parte dei grandi compositori dell'Ottocento offrì alla danza popolare nuove ed originali possibilità espressive: molte di queste danze furono inserite all'interno del balletto classico costituendo interessanti spunti coreografici.
Una mazurca di Chopin venne impiegata dal ballerino e coreografo russo Michel Fokine (1880-1942) nella suite del balletto noto con il nome "Les Sylphides". Egli ne presentò una versione in stile neoclassico sfruttando le caratteristiche musicali del pezzo chopiniano.
Sul finire del Secolo
Gìà a metà dell'Ottocento la mazurca aveva cominciato la sua lenta decadenza, tanto che nel 1895 essa veniva praticata solo in Russia, Austria e Polonia. Il suo declino fu strettamente legata alla costante diminuzione delle sale da ballo, che nel giro di una settantina d'anni fece ritirare la società dai palazzi pubblici per dare più spazio alla moda delle feste private nelle grandi abitazioni cittadine delle classi più agiate. Persino l'esclusiva Alamack londinese, un social club che dal 1765 ospitava donne e uomini di classe agiata, cominciò a perdere successo nel 1840 circa, sebbene le sue magnifiche sale furono adoperate fino al 1871. Negli anni ottanta dell'Ottocento, però, la democratizzazione che culminò nell'estensione del diritto di voto anche alle classi meno abbienti (ma non ancora alle donne) influenzò anche il mondo del ballo. Non essendoci più spazio per l'artificiosità di una società ormai in declino e per la sua danza d'élite, nasce, proprio in questo periodo, un nuovo tipo di sala da ballo, aperta a tutti. I palazzi che ospitavano queste sale non erano di nobili famiglie ma erano edifici pubblici, la maggior parte dei quali sprovvisti di parquette, nati per soddisfare un'esigenza di massa e il cui scopo principale era quello di accogliere il maggior numero possibile di ballerini e di nuove danze. L'America in particolare, durante lo sviluppo industirale che caratterizzò la fine del diciannovesimo secolo cominciò a sviluppare una propria cultura autonoma, svincolata dall'infuenza e dai canoni europei, che fu responsabile della nascita di nuovi generi musicali i quali conquistarono in poco tempo il vecchio continente; la Barn Dance ne è uno dei primi esempi. Importata dagli Stati Uniti nel 1888 catturò il pubblico inglese, proprio per le sue caratteristiche poco comuni in quegli anni: di origini popolari, era caratterizzata da un volteggio molto veloce in 4/4 che richiedeva più energia che abilità pratiche, la qualità del ballo era infatti subordinata alla vitalità con cui lo si doveva praticare.
La Mazurca Oggi
In Polonia, durante le festività e cerimonie nazionali, la mazurca ancora oggi viene danzata da ballerini che indossano i costumi tipici. Questo particolare tipo di danza popolare si usa ballare anche in Italia ed è conosciuto particolarmente nella regione della Romagna. Le orchestre romagnole mantennero viva la mazurca nella tradizione del ballo liscio (assieme alla polca, al valzer veloce e al tango ). Fra tutti i generi è uno di quei balli che implica la minor difficoltà esecutiva ed interpretativa, nonostante sia caratterizzato da una notevole varietà di figure coreografiche.
L'Orchestra Spettacolo Casadei, fondata nel 1925 dal musicista Secondo Casadei, è quella che più si è dedicata al repertorio costituito da rivisitazioni in chiave folk dei più celebri tanghi, valzer, mazurche e polche. La sua musica ebbe molto successo soprattutto negli anni del dopoguerra.
Successivamente, il ballo liscio aveva vissuto qualche trasformazione di stile che permise di andare oltre il solo concetto di musica regionale.
Video. -
gheagabry.
User deleted
da lussy
Bolero
Il bolero è una danza di origine spagnola nata alla fine del XVIII secolo.
Danza popolare spagnola tuttora presente nel repertorio delle grandi coppie di danzatori. § Alcuni attribuiscono la creazione del bolero al celebre ballerino Sebastián Cerezo (ca. 1780), altri al sivigliano Anton Boliche; la presenza di numerosi passi difficili e brillanti sembra confermare che se ne debba l'invenzione a un professionista. Derivante da varietà delle seguidillas, è in tempo ternario moderato; l'accompagnamento (chitarra e nacchere) è caratterizzato da poche insistenti formule ritmiche. La danza, che nella fase iniziale evoca il corteggiamento e nella fase finale l'abbandono, è divisa secondo Capmany in 3 parti (introducción, adorno, exaltación) e secondo Blasis in 5 (paseo, traversias, diferencias, final, bien parado); impegna l'uomo (bailador) e ancor più la donna (bailadora) in una serie di passi terre-à-terre e movenze altamente espressive eseguiti con grande agilità dei piedi e lenti movimenti delle braccia. Nel sec. XIX il bolero fu introdotto in opere da autori come C. M. von Weber (Preciosa), D. Auber (La Muette de Portici), H. Berlioz (Benvenuto Cellini) e Verdi (I Vespri siciliani); entrò nel teatro di danza (si ricordi il bolero danzato da Maria Taglioni) e il suo schema musicale fu utilizzato anche in brani vocali caratteristici (romanze, arie da salotto, ecc.). Chopin e Ravel, autore questo di un celeberrimo Bolero (1928) che ha ispirato a sua volta numerose versioni coreografiche (della Rubinstein, della Nijinska, di S. Lifar, A. Milloss, M. Béjart, ecc.), lo hanno trattato come pezzo strumentale autonomo. Altra cosa da quello spagnolo è il bolero cubano, in ritmo binario.
A Cuba il bolero ha avuto origine verso la metà del XIX secolo a Santiago, dove è stato completamente reinventato rispetto alla tradizione spagnola ed è diventato una danza caratterizzata da un tempo in 2/4. Da Santiago il Bolero si è poi diffuso in tutta l'isola, negli altri Paesi caraibici e nel resto del mondo.
Pepe Sanchez, (nato Jose Sanchez a Santiago de Cuba il 19 marzo 1856 e morto il 03 gennaio del 1918) è conosciuto come il creatore del bolero cubano. Tra i più importanti autori di Bolero si ritrovano poi Omara Portuondo, Ibrahim Ferrer, Beny Moré, il portoricano Rafael Hernández, i messicani Agustín Lara, Jose Feliciano e Luis Miguel, l'ecuadoriano Julio Jaramillo e il cileno Antonio Prieto.
Video. -
gheagabry.
User deleted
Country
Il country, anche detto country music, country and western music o country-western, è il risultato dell'unione di forme popolari della musica americana sviluppatasi nel sud degli Stati Uniti.
Si sviluppa grazie agli influssi della musica tradizionale del sud (caratterizzata da violino e banjo, anche chiamata Old Time Music), dei tradizionali duos, gruppi musicali formati da fratelli (e caratterizzati dalla presenza di chitarra, mandolino e di una affascinante affinità vocale) e della musica folk degli immigrati anglo-irlandesi.
Questo genere musicale si compone di molti filoni artistici; i principali tra essi sono:
il Bluegrass, parte acustica della Country Music, caratterizzata da veloci assoli di mandolino, banjo e violino, genere popolarizzato da Bill Monroe e dai Foggy Mountain Boys
la musica western, caratterizzata da tradizionali ballate.
Altri generi che derivano o originano dalla country music sono il Western swing, il Bakersfield sound, l'Outlaw Country, il Cajun e l'Honky tonk.
Vernon Dalhart fu il primo cantante country ad avere successo nazionale (maggio 1924 con "The Wreck of Old '97"). Altri artisti famosi di quell'epoca furono i Blue Sky Boys, Riley Puckett, Don Richardson, Fiddling John Carson, Ernest Stoneman, Charlie Poole and the North Carolina Ramblers e Gid Tanner & The Skillet Lickers.
Alcuni tracciano le origini della country music moderna a due influenti gruppi: il cantante country Jimmie Rodgers e la Carter Family. Le loro canzoni furono le prime ad avere un riconoscimento nazionale, come le famose Sessions di Bristol in Tennessee, il 1º agosto 1927, nelle quali Ralph Peer fu il talent scout e registratore di suono.
L’influenza di Jimmie Rodgers
Jimmie Rodgers contribuì in maniera decisiva allo sviluppo della musica country, ed in particolare del country folk. Costruendo le sue ballate tradizionali sulle influenze musicali del Sud, Jimmie scrisse e cantò canzoni in cui la gente comune poteva rispecchiarsi. Vi incluse tra l'altro le sue esperienze nelle aree del Meridian e Mississippi, e quelle della gente che incontrò, sulle ferrovie, nei bar e sulle strade. Per creare le sue melodie, si ispirò alle ballate tradizionali e alla musica folk. A Meridian, dal 1953, ogni anno nel mese di maggio, si svolge il Jimmie Rodgers Memorial Festival, per commemorare l'anniversario della morte di Rodgers. Il primo festival fu celebrato per la prima volta il 26 maggio 1953.
Pathos, divertimento, donne, whiskey, omicidi, morti, malattie e povertà sono presenti nelle sue canzoni. Temi che in seguito saranno ripresi e sviluppati da gente come Hank Williams, Merle Haggard, Waylon Jennings, Willie Nelson, George Jones, Townes Van Zandt, Kris Kristofferson e Johnny Cash. Jimmie Rodgers cantò della vita e della morte da una prospettiva maschile e questo punto di vista ha prevalso in diverse aree della musica country. Sarebbe ingiusto non ricordare l’influenza che Rodgers ebbe nello sviluppo dell’honky tonk, del rockabilly e del Bakersfield sound.
Hank Williams
Jimmie Rodgers è una pietra miliare nella struttura della musica country, ma l'artista più influente dopo di lui è indubbiamente Hank Williams. Nella sua breve carriera (aveva solo 29 anni quando morì), dominò la scena del country: le sue canzoni sono state cantate praticamente da ogni altro artista country, sia uomo che donna. Inoltre, le sue canzoni furono interpretate anche da artisti jazz, pop e rhythm and blues già agli inizi della sua carriera. Canzoni come “Cold Cold Heart” e “I’m So Lonesome I Could Cry” sono da tempo dei classici del pop.
Williams interpretava due personaggi: Hank Williams, il cantante-compositore ed intrattenitore e “Luke the Drifter” (Luke il vagabondo) personaggio moralista e dispensatore di buoni consigli. La complessità del suo carattere si rifletteva nelle canzoni introspettive in cui si parlava di cuori spezzati, felicità e amore (per esempio "I'm So Lonesome I Could Cry" e “Your Cheating Heart”), ma anche nei pezzi più allegri e ottimisti sulla vita Cajun (“Jambalaya”) o sugli indiani di legno posti fuori dai negozi di tabacco (“Kaw-Liga”). Egli innalzò la musica ad un livello diverso e la portò ad un pubblico sempre più vasto.
Diversi artisti country hanno incluso Williams nelle loro composizioni. Waylon Jennings nel suo pezzo Are You Sure Hank Done It This Way si chiedeva se la sua carriera fosse all’altezza di quella di Hank, mentre Hank Williams Jr, in “Family Tradition”, racconta dettagliatamente i burrascosi trascorsi delle sue band e di quelle del padre. David Allen Coe, nella canzone Longhaired Redneck, si vanta: ”So cantare tutte le canzoni che Hank Williams abbia mai scritto”.
Sia Hank Williams Jr che suo figlio Hank Williams III hanno portato innovazioni nella musica country, Hank Jr spingendosi verso sonorità rock e verso l’"outlaw country" mentre Hank III è andato parecchio oltre fino a raggiungere il death metal e il soul psychobilly.
L’influenza dalla Carter Family
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi The Carter Family.
L’altra scoperta di Ralph Peer, la Carter Family, consisteva in A.P. Carter, sua moglie Sara e la loro cognata Maybelle. Questo gruppo costruì una lunga carriera discografica grazie alla sonora voce bassa di A.P., alla bellissima voce di Sara e al particolarissimo stile chitarristico di Maybelle. Il maggior contributo di A.P. fu la collezione di canzoni e ballate da lui raccolte nelle sue spedizioni nella campagna collinosa attorno alla loro casa a Maces Springs, Virginia. Inoltre, la sua presenza maschile, fece sì che Sara e Maybelle potessero esibirsi senza tema di macchiare la loro reputazione. Le due donne arrangiavano le canzoni che A.P. raccoglieva ma scrivevano anche canzoni proprie. Esse furono le antesignane di una serie di cantanti country femminili di notevole talento come Kitty Wells, Patsy Cline, Loretta Lynn, Skeeter Davis, Tammy Wynette, Dolly Parton e June Carter Cash, figlia di Maybelle e moglie di Johnny Cash.
Bluegrass
Il Bluegrass porta avanti la tradizione della vecchia String Band Music, eseguita da gruppi musicali composti solamente da strumenti a corda, e fu inventata, nella sua forma pura, da Bill Monroe. Il nome “BlueGrass” fu preso direttamente dalla band di Monroe, i “Blue Grass Boys”. La prima incisione con la formazione classica fu fatta nel 1945: Bill Monroe voce e mandolino, Lester Flatt voce e chitarra, Earl Scruggs al banjo 5 corde, Chubby Wise al violino e Cedric Rainwater al contrabbasso. Questa band stabilì lo standard per tutte le formazioni bluegrass che seguirono; molti dei primi e più famosi musicisti bluegrass hanno fatto parte dei Blue Grass Boys, come ad esempio Lester Flatt & Earl Scruggs, Jimmy Martin e Del McCoury, o hanno suonato con Monroe occasionalmente, come Sonny Osborne, Ralph & Carter Stanley (i Stanley Brothers) e Don Reno. Monroe ha influenzato anche artisti come Ricky Skaggs, Alison Krauss, Rhonda Vincent e Sam Bush che propongono la tradizione del folk e della ballata nello stile bluegrass.
Altre influenze
Tra le poche star di colore della musica country, spiccano Deford Bailey e Charley Pride. Nonostante quest’ultimo avesse vinto un Grammy Award nel 1967 con la canzone Just Between You and Me, la sua carriera non fu facile. Gli artisti di colore non godevano di buona fama nell’ambiente musicale ed erano considerati quasi “indegni” di cantare il country. Nel 1967 Pride fu il secondo artista di colore ad esibirsi al Grand Ole Opry; il primo fu Deford Bailey nel 1925.
Nonostante l’esiguo numero di artisti di colore nel country, non si può certo negare l’influenza che la musica nera ha avuto sui musicisti country. D’altra parte, anche nelle canzoni dei musicisti di colore come Ray Charles e Keb’Mo’ sono rintracciabili delle ispirazioni country.
Nashville Sound
Panorama di Nashville, città del Tennessee, è considerata la capitale della musica country; vi si tiene un famoso festival denominato Fan Fair[1].
A questa città sono intitolati il film Nashville di Robert Altman, girato nel 1975, che è stato assolutamente mal visto dalla città di Nashville, per la rappresentazione "falsata" di un ambiente dedito solo al business, e l'album di Bob Dylan Nashville Skyline (1969), il cui brano guida è un rag in puro stile country.
Durante gli anni ‘60, la country music divenne una industria, centrata a Nashville nel Tennessee, capace di fruttare milioni di dollari. Sotto la direzione di produttori come Chet Atkins, uno degli inventori del genere, Owen Bradley e più tardi Billy Sherrill, il Nashville sound portò la country music a un pubblico diverso. Questa sonorità prese a prestito elementi dello stile pop degli anni cinquanta: vocalità rilevanti e "lisci" accompagnate da Steel guitar ( che divenne lo strumento caratterizzante del genere) e cori vocali. Agli assoli strumentali fu data secondaria importanza per dar spazio a fraseggi e abbellimenti caratteristici. Tra i principali artisti di questo genere troviamo Patsy Cline, Jim Reeves, e più tardi Tammy Wynette e Charlie Rich. Sebbene la musica country abbia una grande varietà stilistica, alcuni critici sostengono che questa diversità fu soffocata da un approccio troppo rigido da parte dei produttori del Nashville Sound; secondo altri, invece, le cause sono da ricercarsi nella necessità di reinventare il country di fronte al predominio del rock’n’roll anni ’50 e della successiva invasione britannica. Persino oggigiorno, la grande varietà della musica country non viene ben rappresentata nelle trasmissioni radio e la percezione popolare della musica country (fuori dagli USA)è piena di stereotipi di ballate hillbilly suonate con il mandolino, che e presente nel bluegrass ma non certo nella Country Music attualmente in classifica, dove a parte coretti (refrain) orecchiabili melodie in rima, Pedal Steel Guitar, Violino,Pianoforte e sonorita computerizzate non vi sono strumenti acustici tradizionali, se non "corretti" in sala di registrazione.
Reazioni al Nashville sound
I suoni all’apparenza poco particolari che provenivano da Nashville sotto l’influenza di Chet Atkins e dei suoi colleghi produttori suscitarono la reazione dei musicisti fuori Nashville, che pensavano ci fosse ben altro nel genere country che non “le solite vecchie arie con il violino e la chitarra…” (Waylon Jennings).
Dalla California si sviluppò il Bakersfield sound; uno dei primi gruppi esponenti di questo sound furono i leggendari Maddox Brothers and Rose il cui miscuglio selvaggio ed eclettico di country vecchio stile, swing hillbilly e gospel rappresentava, negli anni ’40 e ’50, uno spettacolo di grande richiamo nelle sale da ballo e nei locali honky-tonk. Agli inizi degli anni ’60, Buck Owens e Merle Haggard, tra gli altri, fecero conoscere il Bakersfield Sound ad un pubblico più vasto ed esso divenne presto uno dei generi più popolari della musica country. Negli anni ’80 Dwight Yoakam aiutò a rilanciare il Bakersfield Sound e Brad Paisley a tutt'oggi lo utilizza ampiamente nella sua musica.
Nella Nashville degli anni ’80, Randy Travis, Ricky Skaggs e altri proposero un ritorno ai valori tradizionali. La loro abilità musicale di compositori e produttori aiutarono a far rivivere il genere per un breve periodo. Tuttavia, anche loro e altri grandi e longevi autori come Jones, Cash e Merle Haggard persero popolarità allorché le case discografiche imposero nuovamente la loro formula e si rifiutarono di promuovere tali artisti pur di grande fama. La Capitol Records fece piazza pulita di quasi tutti i suoi artisti country negli anni ’60.
Sviluppi della Country music
I due filoni della musica country hanno proseguito il loro sviluppo fino agli anni ’90. L’influenza di Jimmie Rodgers può essere individuata nell'immagine predominante di operaio e lavoratore presentata da cantanti come Brooks & Dunn e Garth Brooks. Invece cantanti come Iris Dement e Nanci Griffith, dallo stile simile alla Carter Family, hanno scritto canzoni dalle tematiche più tradizionali, sebbene da un punto di vista più contemporaneo.
Nella metà degli anni ’90, la musica country western fu influenzata dalla popolarità delle danze in linea, in cui solitamente si balla in gruppo ma senza un partner. Questa influenza era davvero notevole e si dice che Chet Atkins abbia così commentato: “Penso che la musica sia caduta parecchio in basso. Non c’è altro che quel dannato ballo in linea”.
Negli anni ’90 emerse un nuovo tipo di musica country, definito da alcuni “country alternativo”, da altri “country neotradizionale” o “country rivoluzionario”. Eseguito generalmente da musicisti più giovani ed ispirato sia dal country tradizionale che dal country reazionario, sfuggì al modello annacquato e tendente al pop dettato da Nashville e prese in prestito sonorità dal rock e dal punk.
Ci sono almeno tre reti via cavo dedicate al country negli Stati Uniti: Country Music Television (di proprietà Viacom), VH-1 Country (anche questa di proprietà Viacom) e GAC (di proprietà The E.W.Scripps Company).
Video. -
gheagabry.
User deleted
Danza hip hop
Per danza hip hop si intende una disciplina di ballo,o recentemente anche considerata come "danza sportiva" dalla IDSF (International Dance Sport Federation), che proviene o aderisce ai principi culturali ed estetici del movimento Hip Hop. B-boying (Breakdance), Locking, Popping e Uprock sono le originali danze Hip hop "di strada" (street dance). La principale danza Hip hop è considerata il B-boying, poiché nata assieme alle altre discipline dell'Hip hop (Dj'ing, Writing, Mc'ing). Nati nello stesso periodo (ma in luoghi diversi) sono l'Uprock, il Locking e il Popping e C-Walking; danze che vengono considerate da alcuni sullo stesso piano d'importanza del B-boying. Recentemente si sono sviluppati nuovi stili di danza come il New style, il Krumping e l'House che non sono accettate da tutti come danze hip hop, poiché sviluppatisi in contesti culturali differenti da quelli originali..
Old school
Quella che viene chiamata Old school nella danza hip hop è una corrente evolutasi durante gli anni settanta e ottanta su suoni funk e old school rap. Di questi stili di danza, la breakdance è la più conosciuta ed è considerata per altro una pietra miliare della cultura hip hop tanto da essere annoverata tra le Quattro Discipline fondanti, come sopra detto. Negli anni '80 gli stili di danza funk originariamente nati al di fuori della cultura hip hop, come popping ed il locking, iniziarono ad esservi incorporati, tanto da essere sempre più ballati assieme alla breakdance stessa.
New school/new style
Negli anni 1990, la musica hip hop crebbe distaccandosi dal funk e facendosi più lenta, dura e aggressiva. Lo stile di danza nato da questo particolare momento storico dell'hip hop si ispirava allo stile old school, focalizzandosi su una danza in piedi opponendosi alla breakdance che andava sviluppando movimenti al suolo.
Alcuni altri stili specifici di danza new school sono il Clown Walk, il Krumping e l'1, 2 Step.
Classificando questi nuovi stili come un unico stile di danza ha dato modo di svilupparsi anche ad un certo numero di competizioni di danzatori di questo genere, come ad esempio il francese Juste Debout che comprende la categoria new style come sezione a sé stante all'interno della manifestazione. La maggior parte dei nuovi stili di danza hip hop si possono comunemente trovare nei video musicali in rotazione nei principali canali televisivi musicali.
L'hip hop nei centri danza
Oggigiorno molte scuole di ballo offrono l'opportunità di imparare le danze hip hop. Solitamente si tratta di breakdance o combinazione di elementi di varie danze di genere diverso. Poiché le danze hip hop sono un genere molto vasto, l'insegnante ha la possibilità di dare una propria interpretazione personale alle lezioni, mescolando i generi persino andando ad avvicinarsi a quella che più propriamente viene definita danza jazz.
Le critiche a questo tipo di insegnamento sono legate soprattutto al fatto di essere troppo rigoroso e coreografico, disperdendo elementi di primaria importanza come l'improvvisazione e l'interpretazione personale. Anche per questo alcuni insegnanti preferiscono non etichettare il proprio lavoro come di genere "hip hop", specialmente se l'insegnamento prevede la combinazione con stili non originariamente correlati con l'hip hop. Tuttavia, malgrado le polemiche, l'hip hop coreografico è ancora ampiamente accettato oggi, particolarmente dai gruppi più giovani.
Competizioni
La IDO (International Dance Organization) organizza diverse competizioni a carattere annuale, le più importanti sono la European Streetdance Championships (che nel 2006 si tenne a Espoo, Finlandia e nel 2007 a Graz, Austria) ed il World Championships che si tiene tutti gli anni a Brema, Germania.
La Hoopdreamz Enterprises, gruppo australiano che si occupa di intrattenimento, si occupa di organizzare alcune importanti manifestazioni nell'emisfero australe. Groove è l'appuntamento australiano del Urban Dance Championships, si svolge dal 2001 e recentemente la competizione si è espansa comprendendo gruppi di ballo della Nuova Zelanda, la stessa organizzazione si occupa del Battleground.
In Italia il più grande evento della cultura hip hop è l'Mc hip hop contest, competizione nata nel 1995 a Jesolo e che da sei anni si svolge a Riccione. Organizzata e promossa da Idea srl e dal marchio Cruisin' è riuscita a portare negli anni, molti dei pionieri della danza e della musica hip hop, contribuendo in maniera importante allo sviluppo di questa cultura in Italia. Ogni anno registra presenze record con migliaia di giovani provenienti da tutta Italia e dall'Europa.
Video. -
gheagabry.
User deleted
Danza orientale
La danza orientale, (in arabo raqs al sharqi, رقص شرقي, danza orientale) è praticata in molte varianti, tra cui il Baladi, una danza del ventre da cabaret esclusivamente egiziana, l'Arabiya (l'orientale), anche noto come danza del ventre, e il Saidi, anch'esso esclusivamente egiziano. Quest'ultimo comprende il Tahtib, praticato solo da uomini, e il Raks Al Assaya, lo stile maschile che viene insegnato alle ballerine occidentali.
Storia
La danza orientale è una danza originaria del Medio-Oriente e dei paesi arabi, eseguita soprattutto, ma non esclusivamente, dalle donne. È considerata come una delle più antiche danze del mondo, soprattutto nei Paesi del Medio-Oriente e del Maghreb, come Algeria, Tunisia, Libano, Irak, Turchia, Marocco, Egitto.
In senso stretto, il termine indica la danza classica orientale che si è sviluppata nelle corti principesche del Medio-Oriente ma non solo. In un senso più vasto, può indicare tutte le forme che si conoscono al giorno d'oggi.
Durante la Campagna d'Egitto di Napoleone, i soldati francesi vennero a contatto con questa danza: provenendo da una società relativamente puritana, il movimento sinuoso dei corpi delle danzatrici veniva percepito come un potente afrodisiaco. È da questo motivo, ancora oggi associato alla danza, che dipende il termine "danza del ventre".
Danza Orientale
La danza orientale è tradizionalmente praticata dalle donne, perché esprime interamente la femminilità, la vitalità e la sensualità. La danza orientale è unica nel suo genere: esistono diversi stili, che cambiano a seconda del Paese d'origine, come la danza col velo. In generale, questa danza è caratterizzata dalla sinuosità e dalla sensualità dei movimenti: è di effetto sia con musiche ritmate che lente. Di solito è praticata da danzatrici professioniste.
La pratica della danza orientale è giunta in Europa e in America grazie ai cabaret degli anni trenta e quaranta: è da questo periodo, ma soprattutto dagli anni novanta, che questa danza è diventata famosa in tutto il mondo.
La danza orientale è particolarmente adatta al corpo femminile, perché aumenta la flessibilità e la tonicità del seno, delle spalle, delle braccia, del bacino, ma soprattutto della pancia: gli addominali sono coinvolti profondamente nei movimenti, modellando la linea e giovando agli organi interni. Tonifica le cosce, migliora l'agilità delle articolazioni e sembra ritardare l'osteoporosi, migliora la postura e rafforza il pavimento pelvico. Inoltre, la danzatrice orientale ha il diritto di essere in carne - le danzatrici formose sono le più apprezzate - e può mostrare le proprie forme, come una statua di Maillol. Quello che importa non è la rotondità ma la sensualità, la grazia e la sinuosità dei movimenti.
Le danze popolari
Nei villaggi algerini, la danzatrice professionista è CHATTAHA. Dei popoli nomadi di Oulad Nail, Qui abbiamo grande nomi El Hasnawia, Jamila Atabou, Warda Chawuiya, Saliha , Taous, Khoukha Che hanno avuto un successo notevole in Siria e soprattutto in Egitto. La maestra di Samia Gamal è stata Khoukha di origine algerina in preciso da Orano la città di Cheikha Rimiti.
La bibliografia di riferimento, si basa prevalentemente sulle opere redatte dai "visitatori" occidentali che nel secolo scorso esplorarono, avidi di sapere un mondo straordinario ed a loro quasi sconosciuto. L'opera che a mio avviso costituisce la pietra miliare sulle "riscoperte" per uno studio delle tradizioni culturali dell'Egitto è sicuramente quella dell'inglese Eduard W. Lane. In questa opera un vero spaccato di vita sociale sono riportate utilissime informazioni sulla vita quotidiana in Egitto ai primi dell'Ottocento. Relativamente alla specifica trattazione, sulle danzatrici Ghawazee, esistono però diverse interpretazioni che, messe in relazione con altri testi dello stesso periodo, creano non poca confusione. Il punto in questione è rappresentato dalla confusione che nasce dalle due contemporanee ma ben distinte figure professionali quali le Almeh e le Ghawazee. Le prime, come già ampiamente descritto nella sezione a loro dedicata "Musica, canto e danza delle Almeh d'Egitto" a differenza delle Ghawazee, come appartenenti ad una più elevata classe sociale non erano solite esibirsi in rappresentazioni pubbliche e di strada. Cosa questa invece ampiamente frequente nelle narrazioni e gli incontri spesso riportati nelle bibliografie classiche di riferimento. Le Ghawazee
Senza approfondire troppo l'argomento vista la complessità, le contraddittorie e poco certe fonti di provenienza credo sia più logico accennare solo per grandi linee alle ipotesi formulate in merito alla presenza delle Ghawazee, come di altre popolazioni nomadi sia nel bacino del Mediterraneo che in Europa. Alcune teorie formulano l'ipotesi di una grande migrazione costituita da un possibile unico ceppo etnico ma linguisticamente diverso che abbandonando le regioni dell'Asia centrale mosse su direttrici diverse. Uno in direzione della penisola Arabica, con la successiva penetrazione nel territorio Nord Africano e forse attraverso questo proseguì l'accesso in Europa attraverso la Spagna.(Il nome inglese "Gipsy" e quello Spagnolo "Gitano", hanno infatti per lungo tempo fatto pensare alla possibile provenienza degli "zingari" dal territorio Egiziano - cosa anche questa ancora da dimostrare)
Un altro flusso, spostandosi invece verso le coste dell'Anatolia, risalì i Balcani per raggiungere il cuore dell'Europa Centrale. In questo caso la presenza di Zingari detti "Cingene" in territorio Turco è databile intorno al XII secolo e le successive migrazioni verso l' Europa centrale vengono indicate intorno al 1300.
A differenza di altre popolazioni zingare quali i cingene dei quali esistono ben documentate tracce della loro presenza durante la originaria espansione dell'Impero Ottomano, in quanto oltre che ad essere presentii nella vita sociale, facevano anche parte delle regolari truppe militari impegnate contro gli eserciti Cristiani, delle citate Ghawazee si hanno invece notizie molto più tarde e documentate solo a partire dalla fine del XVII secolo. Dal periodo della spedizione Napoleonica (1798) in poi, la presenza delle "Ghawazee" diviene sempre più ricorrente ed a loro si attribuisce la più viva tradizione popolare Egiziana nel settore della Danza.
Con l'arrivo delle truppe Napoleoniche al Cairo, come già ampiamente illustrato, l'altra categoria di Danzatrici-musiciste, le Almee, abbandonò i luoghi di origine per non esibirsi alla presenza di un pubblico invasore e principalmente maschile. Questa condizione invece non turbò affatto le Ghawazee che contrariamente alle prime e per tradizione artiste di strada, familiarizzarono con le truppe Francesi. Lo stretto contatto con le truppe militari fu anche segnato da terribili episodi che portarono al conseguente allontanamento delle troppo "disponibili" danzatrici dalla città del Cairo.
Quattrocento Ghawazee furono "giustiziate" (decapitate e gettate nel Nilo) allo scopo di dare un esempio al fine di sedare i ripetuti incidenti che si verificavano tra le truppe. Questo atto di terribile "barbarie" legittimato dai generali francesi portò gradualmente tali personaggi, ritenuti scomodi ed indecorosi, agli occhi dell'invasore occidentale, verso l'allontanamento dai grandi centri. La "sorte" delle Ghawazee, ed il loro definitivo allontanamento dalla vita e le rappresentazioni nei grandi centri urbani quali Il Cairo, venne segnata dall'allora reggente Muhammed Ali, che nel 1834 ne ordinò l'allontanamento immediato verso le campagne e le città del sud, infliggendo pene severissime a chiunque contravvenisse al divieto imposto.
Di questa particolare condizione, creatasi assai fortunosamente, a trarne gran vantaggio furono i "Kocek (danzatori uomini, che in abiti femminili interpretavano danze e ruoli destinati alle donne), banditi anche loro nello stesso periodo per motivi di ordine pubblico dalla vicina Turchia dal Sultano Mahmut II. Quando, gli esuli "Kocek" arrivarono in Egitto si integrarono con un'altra schiera di danzatori "simili" e già presenti in Egitto, conosciuti con il nome di "Khawals". La presenza dei Khawals egiziani è stata anche documentata dallo scrittore E. W. Lane nel suo già citato testo. Questi nuovi "particolari" soggetti, i Kocek, furono rapidamente accettati, in quanto assai raffinati nel vestire, dai modi gentili e padroni nell'arte della danza, si integrarono ed a volte sostituirono le danzatrici Ghawazee allontanate dalle aree metropolitane. Non è poi affatto raro che in questo stesso periodo alcuni dei numerosi visitatori occidentali abbiano assistito a spettacoli di danza eseguiti da uomini credendoli delle "autentiche" danzatrici egiziane. Una analoga circostanza è anche descritta nel libro del 1929, The Woman of Cairo, dallo scrittore G. de Nerval che fu incredulo e stupefatto spettatore di uno spettacolo simile.
La condizione sociale delle Ghawazee, risulta dalle informazioni in nostro possesso, simile a quella di tutte le popolazioni "zingare", una vita prevalentemente relegata ai bordi delle società così dette più evolute. Anche in questo caso vale a dire nell'Egitto del XVIII secolo valeva la stessa regola e le Ghawazee appartenenti alla schiera delle tribù nomadi, viveva al di fuori dei grandi centri urbani in accampamenti provvisori. Distinguendosi dall'atra più "rispettabile" categoria quella delle Almee, le rappresentazioni delle Ghawazee, spontanee manifestazioni di strada, si avvalevano spesso,della collaborazione dei componenti maschile della tribù per l'accompagnamento musicale.
La discutibile "cattiva" reputazione di cui godevano tali danzatrici, malviste anche dagli esponenti religiosi, impediva loro l'accesso ai riservati Harem ed era ritenuto sconveniente, ospitare una "zingara" nella propria abitazione. Anche se in molte celebrazioni, quali matrimoni, circoncisioni ecc, veniva loro concesso di esibirsi ma quasi sempre in luoghi all'aperto. La reputazione delle Ghawazee non è di molto dissimile da quella che accomuna le Ouled Nail al pari di Danzatrici-prostitute.
La presenza iconografica di cui siamo in possesso, permette come già accennato, di porre l'attenzione anche su quelle che sono le caratteristiche sia del vestiario che della danza. In merito all'abbigliamento, anche in questo caso minuziosamente descritto da Lane e molti altri coevi autori e riccamente illustrato da grandi artisti quali Prisse e David Roberts nelle sue dettagliatissime litografie , risulta evidente la stretta somiglianza con l'abbigliamento dello stesso periodo in uso presso le Cingene Ottomane rappresentate nelle splendide miniature dell'artista Levni.
Il vestiario, prevedeva nelle sue diverse combinazioni l'uso variabile sia di un lungo che un corto abito. Quello lungo,detto "Yelek", che generalmente stretto in vita e dall'ampia scollatura era indossato lasciato aperto dalla vita sino ai piedi.Il più corto, più simile ad un coprpetto era lungo sino al giro vita e sempre dalla profonda scollatura era aderente in vita.
In quest'ultimo caso una gonna (Tob) veniva indossata in mancanza dell'abito lungo.Una aderente "camicetta" dalle ampie lunghe maniche era generalmente indossata sotto i due precedenti indumenti. Comune alle possibili varianti era sempre l'uso dell'ampio ed a volte decorato pantalone "shintyan" (harem pants). Immancabile naturalmente l'uso della fascia annodata sui fianchi, ricordo forse ancestrale degli antichi costumi rituali, emblema simbolico della dea Ishtar, le ricche decorazioni tra i capelli e la ricorrente mancanza di veli sul volto
Monili, bracciali, cavigliere e orecchini completavano insieme alle immancabili decorazioni con l'henna e l'antico e sapiente uso del khol, usato sia per il trucco che per la stessa protezione degli occhi, l'abbigliamento delle originarie danzatrici Ghawazee del Diciannovesimo secolo.
Secondo la descrizione riportata da Wendy Buonaventura nel suo libro "Il serpente e la sfinge", nell'Egitto del IX secolo, al tempo di Harun al Rashid, periodo questo considerato come l' età d'oro della musica e delle arti nel mondo Arabo, la presenza di danzatrici non aveva confronti con l'esiguo numero di cantanti. Si scelse quindi di istruire alcune di queste danzatrici anche nell'arte della musica e del canto. Il risultato fu quello di avere avuto sino alla metà del XX secolo delle superbe interpreti abili sia nella danza, nel canto e nella musica.
Il nome Almeh o Almee, al plurale Awalim, deriva dalla parola Araba "Alema" e sta a significare "una donna istruita". È proprio la ricevuta "istruzione" che rendeva questa categoria estremamente raffinata e privilegiata a cui era consentito l'ingresso agli ambiti sociali più ristretti e primo tra tutti il riservatissimo Harem.
Esiste purtroppo, in merito a questo argomento, molta confusione in quanto nelle descrizioni riportate da molti autori del XVIII e XIX secolo la figura della Almeh viene confusa con quella delle famose interpreti Ghawazee.
La grande differenza tra queste due distinte categorie di interpreti si basa sul fatto che le Ghawazee sono da considerarsi come interpreti "popolari" di bassa estrazione sociale, che si esibivano prevalentemente in spettacoli di strada, al pari degli ambulanti alla presenza di un qualsiasi pubblico "pagante".
Le Almeh, sicuramente più raffinate ed appartenenti ad una classe sociale più elevata avevano libero accesso ed erano assai gradite presso i ranghi sociali più elevati, esibendosi prevalentemente in presenza di un pubblico femminile nelle arti del canto e della danza con eleganza ed estrema raffinatezza. Altra particolarità che distingueva questa specifica categoria, era la rigida consuetudine di portare sempre, a differenza delle ghawazee, il velo nei luoghi pubblici.
Le prime notizie documentate sull'esistenza negli harem Egiziani di "donne musiciste" abili sia nella danza che nel canto si devono attribuire agli scritti del Francese Savary risalenti al 1785. Da questa data in poi, come già accennato, la limitata documentazione di cui disponiamo confonde spesso queste due differenti ma ben distinte "figure professionali".
Anche avvalendoci del supporto visivo, quello che per intenderci è stato rappresentato nelle opere degli esponenti della corrente degli orientalisti, non permette una chiara distinzione di queste due ben distinte interpreti. Due tra dipinti più noti, "The Dance of the Almeh" e "Almeh with pipe" entrambi eseguiti dal grande Jean-Leon Gerome, raffigurano tutti e due una "ipotetica" quanto forse improbabile Almeh.
Le due raffigurazioni, ovviamente simili tra loro differiscono fortemente dalle seppur esigue informazioni di cui siamo in possesso. L'abbigliamento, l'assenza del velo e la rappresentazione di fronte ad un pubblico "esclusivamente" maschile lascia pensare ad una interpretazione più vicina alle caratteristiche di una Ghawazee piuttosto che ad una Almeh. Anche il solo confronto visivo con la prima immagine "Almee ou danseuse egyptienne" mette in evidenza la netta discrepanza con un abbigliamento fondamentalmente diverso e decisamente più "castigato". La diversità di informazioni in nostro possesso è quindi molto contraddittoria e non permette una valutazione effettiva sull'argomento. Si deve forse alla originaria danza delle Almeh l' attuale Raqs Sharqi che trova nella raffinata esecuzione e nella elegante gestualità delle braccia la sua forse più possibile erede.
La figura delle Almee, rinomate nelle arti canore, musicali e della danza, ha il suo inevitabile declino intorno agli anni 30. Epoca questa di cambiamenti che contrariamente ad una propria origine culturale mirata allo straordinario connubio tra canto e danza, si sposta esclusivamente verso l'intrattenimento visivo ed esibizionistico sviluppandosi secondo direttrici prettamente occidentali che portarono a quella particolare esecuzione della danza comunemente detta stile "cabaret".
Il cinema egiziano ha reso note grandi danzatrici come Tahia Carioca, Samia Gamal, Neima Akif.
Gli stili
Per una maggior conoscenza della danza orientale, occorre classificare i numerosi stili in alcune categorie principali.
Stile danza orientale autentica con danza Hawzi Caratterizzato da movimenti eleganti, ampi e dolci, la danza viene resa fluida grazie al coinvolgimento armonico del corpo della danzatrice.
Stile Šarqī
Lo stile Šarqī, inizialmente legato alla tradizione di danze ballate nelle corti islamiche, si evolve nei primi decenni del Novecento. Le interpreti dei cabaret egiziani iniziarono a ricorrere a coreografie e all'utilizzo di strumenti quali il velo, il candelabro e le scarpe col tacco, introducendo inoltre passi derivanti dal balletto classico come l'arabesque e lo chassé.
Stile Baladī
È uno stile caratterizzato dalla movenza del bacino carica di intensità. I movimenti delle braccia sono meno ampi e svolazzanti rispetto a quelli dello stile Šarqī. Si prediligono le camminate con il piede a terra e non in mezza punta come nello stile classico. Lo stile Baladī è una danza popolare cittadina che nasce dall'incontro della popolazione rurale con quella urbana.
Stile Ša'abī
La danza Ša'abī è legata alla terra, caratterizzata dalla spontaneità, semplicità e allegria. Lo stile Ša'abī è lo stile popolare egiziano. Le danze popolari comprendono repertori zingari (ġawāzī) e delle campagne (fellahī). La variante egiziana è quella interpretata con il bastone, chiamata sayydī.
Stile Danza di Iaset: La Danza del Ventre dell'Egitto Faraonico
Questo stile è stato creato nel 1993 in Brasile dall'insegnante di ballo Regina Ferrari come una rappresentazione artistica della danza dell'Antico Egitto, con simbolismo fittizio e immaginario. Non è una danza con finalità esoterica, da essere utilizzata nei riti di magia. Questa danza è composta con i movimenti della danza del ventre arabo, mescolati con i passi del balletto classico e una interpretazione fittizie per ogni movimento. Ci sono diverse coreografie con l'uso di vari veli, fino a nove, che portano la sensazione di mistero, però non c'è nessun legame tra le coreografie create e la vera danza praticata nei riti di magia nell'Antico Egitto.
La proposta è di promuovere gioa, e il benessere delle donne, portando la bellezza e la femminilità verso questa arte.
Gli accessori
La danza orientale viene spesso accompagnata da numerosi accessori tra i quali troviamo: doppio Velo Chiamata Danza Hawzi Danza Hawzi considerata nel mondo arabo è la più raffinate delle danze orientali di tutti i tempi, origine dall Algeri
Velo La prima ballerina ad interpretare questo tipo di danza fu Hanan El Jazairiya, che negli anni venti , conquistò il pubblico avvolgendosi nel trasparente velo per poi farlo volteggiare nell'aria.
Sagat Sono dei cimbali, piccoli strumenti a percussione in ottone che vengono tenuti sul pollice e sul medio di entrambe le mani.
Bastone La danza del bastone deriva dal tahtīb, un'arte marziale che si tramutò in danza maschile folcloristica. Questa danza è caratterizzata da gioiosi saltelli.
Tamburello Alcune danzatrici accompagnano la loro danza suonando un tamburo Grande - Bandir. Soprattutto in Neili e Sidi Bel Abbas.
Candelabro La danzatrice si esibisce tenendo in equilibrio sulla testa un candelabro con tanto di candele accese, nelle feste di matrimonio.
Spada Due Spade La danzatrice Tuareg di Tamanrassette esegue durante la danza esercizi di equilibrio con la spada.
Karkabou
Ali di Iside Sono un'introduzione moderna, come i fan veils, si possono considerare un'evoluzione del velo.
C'è da specificare che molti degli stili sopra elencati non sono di origine medio orientale ma molti sono stati importati dall'occidente come le ali di iside e la spada.
fonte:wikipedia!!. -
gheagabry.
User deleted
Il Merengue
Il merengue è una danza caraibica nata nella Repubblica Dominicana intorno alla metà del XVI secolo. Tuttavia la disputa sulla sua origine resta ancora irrisolta.
Caratteristiche
La struttura musicale ruota attorno agli strumenti a corda e alle percussioni; il ballo invece segue movimenti molto ritmati, per lo più delle spalle e dei piedi, e non è difficile notare le decise influenze africane.
Come in tutte le danze latino-americane la musica è caratterizzata da un ritmo molto veloce (in 2/4) e sincopato: il primo battito di ogni misura è fortemente accentato e, come in una marcia sul posto, ad ogni battito musicale corrisponde un piccolo passo con trasferimento di peso. Tuttavia, il merengue si distingue dagli altri balli caraibici per il profondo contatto tra i partner che danzano strettamente allacciati in gran parte delle figure, e per un movimento di fianchi e di ginocchia (simile a quello della recente lambada) molto pronunciato. Oltre alle figure base, la tecnica prevede una serie di volteggi semplici ma d'effetto.
Storia
Il Merengue è il ballo nazionale della Repubblica Dominicana[senza fonte] e rappresenta una sintesi dei 3 elementi che hanno formato la cultura del paese. Il "tipico" gruppo musicale di merengue è formato da un suonatore di güira (strumento dei nativi dominicani), uno di tambora (strumento africano) e uno di fisarmonica (strumento europeo).
Si dice che le radici di questo ballo siano da ricercare ad Haiti, ma questo è contraddetto dal fatto che il 'Merengue' fosse diffuso in molti altri paesi dell'America Latina già nel 1800.[senza fonte]
La parola merengue significa meringa (una preparazione dolce a base di albume di uova e zucchero a velo). Non si conosce il vero motivo per cui questa parola sia stata associata al genere musicale, si pensa però che sia a causa della traccia del movimento dei ballerini sulla pista da ballo che ricorderebbe quella del movimento necessario a montare l'uovo nella preparazione del dolce[senza fonte]
La sua vera e propria diffusione inizia con gli anni Trenta grazie all'incontro con il jazz che determinò la formazione di orchestre più grandi e negli anni Cinquanta, con la diffusione del genere latino-americano negli Stati Uniti e in Europa, il merengue conobbe un discreto successo: veniva ballato anche sulla musica del samba e su tutti i ritmi afro-latini dotati di un battito molto accentuato. Alla fine degli anni Ottanta il merengue si diffuse nelle discoteche, in una forma per la verità più veloce e meno melodica; il rinnovato successo di questo ballo di coppia, oltre che polarizzare l'attenzione verso i musicisti Juan Luis Guerra, Jossie Esteban, Fernando Villalona e gruppi come la Coco Band, ha stimolato la crescita dell'interesse nei confronti di tutta la musica latino-americana.
È uno dei ritmi caraibici più popolari in Europa. Si tratta del ballo popolare della Repubblica Domenicana. La sua affermazione in quest'isola ha passato i limiti del mondo della musica e del ballo, facendolo assurgere ad un vero e proprio momento di folclore: essere nella Repubblica Domenicana oggi significa essere sommersi senza sosta da musica Merengue.Questa isola ha avuto una storia assai martoriata: terra di pirati e filibustieri, venne assoggettata dalla Spagna, che successivamente ne cedette il territorio occidentale alla Francia che lo battezzò con il nome, che tuttora conserva, di Haiti. Durante i secoli vi furono conquiste, liberazioni e rivolte di schiavi e ancora oggi, nonostante la ricca industria del turismo, vi sono enormi contraddizioni sociali e sono diffusi l'analfabetismo e la disoccupazione.La popolazione cerca e trova, dunque, in questo ritmo, il pretesto per non darsi pensiero della dura realtà del vivere quotidiano ed il fatto che il Merengue abbia raggiunto una popolarità mondiale li rende fieri e ha fatto scegliere loro questa musica come emblema della loro isola nel mondo.Diversamente da altri balli di origine caraibica, che fondendosi con la tradizione rock e jazz statunitense sono andati incontro a radicali trasformazioni, il Merengue ha mantenuto la propria identità e spontaneità. È un ballo che esprime sensualità, passione e voglia di vivere attingendo dall'energia delle percussioni e riversandola nei movimenti del bacino. In Nordamerica ed in Europa si è accentuata la carica erotica del ballo, tanto che viene insegnato e ballato stando allacciati al partner. In realtà la tradizione domenicana prevede che i ballerini si trovino uno di fronte all'altro ma con i corpi staccati. La carica passionale, in questo modo è meno esplicita, ma pervade comunque la coppia. Personalmente ritengo che stringersi al partner sia un facile trucco per esibire quella sensualità che più difficilmente potrebbe venire espressa stando a distanza. I trucchi possono essere facili scorciatoie, ma non soddisfano lo spirito dei veri interpreti della musica e del ballo.I passi codificati sono in verità ben pochi. Si basa sull'improvvisazione e sulla fantasia, soprattutto dell'uomo, che guida la compagna nelle figure. È il ballo ideale per il principiante: facile, ben ritmato, allegro. L'uomo può imparare facilmente a condurre la donna e questa a rilassarsi per lasciarsi guidare.
VideoBalliamo!!!!
Salsa (danza)
La salsa è il ballo di coppia danzato sulle note dell'omonimo genere musicale, ed ha movimenti e regole codificate. Esistono varie scuole, stili e tecniche diverse; tuttavia le principali sono la salsa cubana, la salsa venezuelana e la salsa portoricana, le quali a loro volta possono dividersi in altre sottocategorie (come la NY Style, altrimenti nota come Mambo On2).
Struttura
Uno degli elementi chiave di questo ballo è la pausa (chiamata anche battuta, sospensione o stop) sul quarto tempo del ritmo: durante l'esecuzione dei passi, per ogni tre "step" ballati ce n'è uno non ballato. Tale caratteristica subisce varianti ed evoluzioni a seconda della scuola e del gusto dei ballerini.
Pur esistendo sequenze di movimenti predefinite, chiamate figure o coreografie, la concatenazione di queste l'una all'altra è basata sull'improvvisazione; sta quindi alla fantasia dei ballerini costruire i vari passi di danza durante tutto l'arco del brano.
La posizione di partenza del ballo è un abbraccio frontale asimmetrico con 4 punti di contatto tra uomo e donna:
l'uomo posa la sua mano destra dietro la schiena della propria ballerina all'altezza della spalla;
la mano sinistra dell'uomo le tiene la mano destra (col braccio leggermente piegato e sotto l'altezza della spalla);
la mano sinistra della donna tocca la spalla (destra) dell'uomo;
entrambi si guardano diritto negli occhi.
Tale posizione è detta di coppia chiusa. Ma in genere viene abbandonata quasi subito, durante la danza, per lasciare spazio alla posizione di coppia aperta, che è il vero punto di partenza per le varie figure: uomo e donna si tengono uno davanti all'altra mano destra con mano destra e sinistra su sinistra, non abbracciati, in genere l'uomo mette le mani sotto quelle della donna.
Esiste anche un momento in cui la coppia si divide e i due ballerini eseguono un assolo di passi (chiamati Pasitos, o Shines), molto presenti soprattutto nella salsa portoricana. Meno frequente nello stile cubano, nel quale l'unico momento di assolo è lasciato alla rumba cubana.
Questo ballo sottostà alla convenzione (comune anche ad altri balli) che vuole che l'uomo guidi e la donna segua. In buona sostanza l'uomo, mediante il linguaggio corporeo, comunica alla donna i vari spostamenti, giostrando opportunamente le varie pressioni con la mano destra sulla parte alta della schiena, sotto la scapola sinistra della donna, o alzando e abbassando le braccia, e imprimendo movimenti di rotazione.
L'uomo dà il comando alla dama per le varie figure. Le mani si muovono in modo coordinato ai passi, per indicare alla donna quale movimento stanno per eseguire entrambi o solo uno dei due (cambio posto, ponte, cambio coppia; giro dx/giro sx esterni, oppure interni verso il petto). Senza indicazioni, l'altro continua a eseguire il passo base.
L'uomo esegue il tempo 1 sempre sul piede sinistro, il 5 sul destro. Le figure hanno un 3 tempi di preparativo (+ pausa) in cui l'uomo prepara la mano per indicare alla donna la figura da eseguire (apro, giro, guelta, ecc) e 3 tempi di esecutivo (+ pausa) in cui la donna o l'uomo mettono in atto la figura: la donna inizia la figura sempre al tempo 5.
I pasitos che si eseguono in assolo (e in coppia) sono: base avanti e indietro, laterale dx/sx, calcio (al tempo 1 sx coi due piedi lato dx, e 5 col piede dx e i due piedi a lato sx), gancio (al 3 dx incrocia indietro sx; al 5 sx incrocia dx indietro), unghia e, guelta dx/sx, una sola gamba, passo lungo (al tempo 2) e sempre più stretti fino a marcia sul posto, incrocio indietro e incrocio avanti (sul tempo 3), con le varianti:
tre passi incrociati avanti o indietro (sx incrocia avanti a destra, dx incrocia avanti a sx, e di nuovo sx chiude a destra);
quadrato (sx indietro, dx incrocia avanti a sinistra, sx avanti, dx laterale a dx);
sussicue (rivolti al lato dx piede sx incrocia avanti a dx fino al 3, poi girati dal lato sx piede dx incrocia avanti sx);
tripla punta, o punta-punta (sx incrocia avanti dx, torna a sx e incrocia di nuovo dx avanti come al tempo 1; dx incrocia sx avanti, torna a dx e di nuovo come al tempo 3);
Oltre ai pasitos, abbiamo la guelta destra/sinistra che si distingue a in giro esterno (dx/sx) e giro interno (dx/sx), e il mezzo giro (dx e sx), sia per l'uomo che per la donna. Il giro esterno è più frequente nelle figure.
In coppia il passo principale per l'uomo, ripetuto più di frequente nelle varie figure, è il cambio posto.
Con la caricia (carezza) la mano destra del ballerino prende la mano dx della dama e la porta sopra la testa della dama fino a toccare il collo, dopodiché la mano sinistra prende la mano sinistra della dama e la porta sopra la testa del ballerino fino a toccargli il collo (lato destro). La caricia si può eseguire durante un passo base, sia dopo una guelta destra (giro in senso orario) della dama, dove però i contatti tra le mani sono invertiti rispetto alla norma (che è: mano sinistra uomo con destra donna, destra uomo con sinistra donna).
Ritmo
La clave è lo strumento musicale il cui suono viene solitamente preso come punto di riferimento per gli attacchi dei passi. In realtà, per un ballerino di salsa, la difficoltà principale è trovare la prima battuta (che coincide con la prima battuta della quartina musicale); essendo la sezione ritmica spesso molto articolata ed eterogenea, nei brani di salsa, i numerosi strumenti percussivi che si sovrappongono necessitano di un orecchio allenato, per far sì che il movimento del corpo si coordini al ritmo. Tale esercizio è sovente difficile per il principiante, ma man mano che si procede nell'apprendimento del ballo, l'abitudine all'ascolto genera la capacità di decodificare all'istante gli accenti delle varie percussioni.
Per trovare l'uno musicale, e quindi la prima battuta di salsa, è necessario anche un attento ascolto della voce solista e del coro, l'inizio del canto o particolari accenti della voce solista indicano l'uno musicale, mentre l'inizio del canto del coro spesso coincide con la quinta battuta (la prima della seconda terzina di movimento).
Il tempo è 4/4 e la battuta è di tipo composto, da due cellule ritmiche, quindi due sequenze di 4/4, di cui: il tempo 1 ha accento metrico forte (4/2), il terzo beat ha accento ritmico mezzoforte (4/4), la terza e la quarta nota hanno accento ritmico debole (4/8). La somma dei tempi è appunto 4/4. Uguale si ripete nella seconda cellula ritmica da 5 a 8: tempo 5 (4/2), tempi 6 e 8 (8/4), tempo 7 (4/4). La pausa sui tempi 1 e 5 è solo per chi balla che non esegue movimenti, non per la musica che continua. Pertanto, non è la semplice ripetizione di una battuta di due note-passi (come nel cha cha cha), perché la prima nota ha durata doppia della terza. A ciò corrisponde nella danza che si marca con maggiore forza il passo 1 e 5, che il maestro o conta tutti i passi o dà il tempo ai beat 1 e 5, e chi perde il ritmo si ferma e riprende a ballare in genere a questi due passi.
Esistono due modi principali di ballare la salsa: "sulla melodia" (quindi attaccando sul tempo 1) oppure "sulle percussioni" (quindi sul tempo 2) denominato "dos". Ballando sull'1 o sul 2 si è anche "in frase" (Frase musicale). Questo è un discorso di tipo musicale, che si basa sugli "accenti" dei tempi forti. La salsa cubana solitamente si balla sul tempo 1 cioè sulla melodia, mentre la portoricana sul 2 cioè sul "dos".
Un'ulteriore evoluzione è ballare sul break, tipico dello stile newyorkese ma ormai utilizzato anche nella portoricana perché più semplice da eseguire.
La frase della salsa cubana e composta da otto tempi (uno, dos, tres, cuatro, cinco, seis, siete, ocho) però il quattro e l'otto non si contano perché sono considerate pause.
Tipi di salsa
Nei paesi d'origine, il ballo della salsa ha sempre fatto parte della cultura e dell'identità collettiva in modo molto radicato. La versione che è stata esportata nel mondo occidentale, ad uso delle scuole di danza, dei circoli, delle balere, è spesso "modificata" confezionata secondo lo stile della salsa da spettacolo, contrapposto invece alla salsa da strada, ovvero quella propria dei paesi caraibici.
Nella salsa da strada, ritroviamo infatti un modo di ballare legato all'improvvisazione estemporanea, a volte poco coreografico, e improntato soprattutto nei movimenti corporei effettuati in perfetta sintonia con il partner e con la musica.
La salsa da spettacolo, invece, è più figurata e costruita, si dà maggiore risalto allo stile dei movimenti negli spazi e nei tempi "canonici" del ritmo, numerose sono le coreografie e le sequenze di passi codificate e acquisite come bagaglio personale dei ballerini; e a volte, ciò va a discapito della "spontaneità" istintiva nel sentire 'proprio' il ritmo e le vibrazioni musicali. Ad ogni buon conto, pregi e difetti sussistono in entrambi gli stili.
Anche in questo genere, non mancano le contaminazioni con altri balli: alcuni maestri infatti, insegnano passi che includono dei movimenti presi a prestito dall'hip hop, dal funky, spesso inserendoli nelle coreografie abituali.
In genere, ciò che attrae il principiante e lo invoglia ad imparare questo ballo, è innanzitutto il clima di divertimento e allegria evocato dal tipico ritmo musicale, movimentato e festoso. Un altro motivo è senz'altro la socializzazione: questo tipo di ballo infatti, specie nelle scuole di salsa, presuppone ed invita ad instaurare rapporti umani con i vari partner.
Stile venezuelano
Questo stile nasce nei sobborghi di Caracas e si caratterizza per essere molto romantico. Si balla in coppia, avendo come passo base l'uomo che avanza con il piede sinistro e la ballerina che indietreggia con il destro; successivamente, viene effettuata da entrambi un'apertura laterale che prosegue con alcuni giri coreografici. Lo stile venezuelano è molto diffuso anche in Europa dove viene ballato ovunque.
New York Style
Il New York Style (che possiamo vedere più volte nel film Dirty Dancing, ambientato negli anni cinquanta) è molto simile alla Salsa portoricana, tanto che molti interpreti newyorkesi non riconoscono l'esistenza di una salsa portoricana, ma dichiarano che Mambo New York style ha dato origine alla Salsa Portoricana. Quindi il Mambo New York style non si distingue in modo netto dalla portoricana, ma alcuni ballerini la interpretano in modo diverso soprattutto perché si utilizza il "Break". Questi due stili di salsa compresa la salsa Los Angeles style si ballano in linea . Un altro fondamentale della salsa in linea e nel giro della donna che deve girare cercando di posizionare i piedi ''DRITTI'' sulla linea immaginaria che si segue durante il ballo. La salsa in linea e' uno stile molto elegante privo di movimenti del bacino ma ricco di movimenti puliti e sobri.
Los Angeles Style
Il Los Angeles Style invece si balla "sull'uno" quindi sul ritmo tipico della salsa cubana, ma mantenendo una ideale linea di ballo come nella salsa portoricana, con la novità che vengono inserite molte figure presenti in altri stili o provenienti dal rock and roll, in particolare figure e prese acrobatiche (questo stile viene chiamato anche salsa free style). L'origine della salsa Los Angeles style è attribuita al coreografo del film Salsa del 1988, che per esigenze di copione costruì una salsa free style. Nel film rock and roll acrobatico e salsa coesistono fino a contaminarsi, in seguito questo nuovo modo di ballare la salsa divenne un vero e proprio stile grazie al ballerino e coreografo messicano (di adozione statunitense) Francisco Vasquez.
Tra le sottocategorie, è da evidenziare anche la nascita di una variante del ballo non ancora molto diffusa: la salsa cubana acrobatica, dove vengono inserite posizioni acrobatiche; a differenza della Los Angeles - dove queste vengono eseguite mantenendo la linea tra i ballerini - in questo caso le acrobazie vengono effettuate durante la rotazione verso destra tipico della salsa cubana.
Uno stile che si è molto diffuso grazie agli artisti che lo hanno abbracciato è la Salsa Hip Hop. Questo stile è un insieme tra la salsa in linea (Los Angeles Style, New York Style, Portoricana) o la Salsa Cubana e l'Hip Hop.
Lo stile è divulgato da salseri internazionali quali: Tropical gem (Fernando Sosa), U-Tribe, Effecto Latino (Maximo Rea), Chiquito & Dominican Power, Latin Black (Seo Fernandez), Leo Garcia (Raulin y Aaron), Salsachè (Lieb J.).
Video
Edited by gheagabry - 29/9/2014, 16:31. -
gheagabry.
User deleted
Il Samba
Il samba è uno stile musicale originario del Brasile. Il nome "Samba" proviene probabilmente da semba, dialetto angolano che significa "panciata" a causa del modo in cui si ballava. In lingua portoghese è sostantivo maschile ma in italiano è consolidata la versione al femminile, come avviene per la Bossa Nova, la Rumba, ecc. Il samba più conosciuto a livello internazionale è "Aquarela do Brasil" di Ary Barroso
Storia
Il samba si sviluppò come genere alternativo di musica all'inizio del XX secolo a Rio de Janeiro (allora capitale del Brasile) sotto la forte influenza degli afrobrasiliani immigrati dallo stato brasiliano di Bahia. La vera "scuola di samba" (escola de samba), Mine, è stata adottata dai più grandi gruppi di musica samba nel tentativo di prestare l'attenzione verso le prestazioni del samba; le città universitarie locali erano spesso luoghi di pratica e performance per questi musicisti.
Storia del samba
Il Samba trova la sua origine a Salvador di Bahia, il porto dove venivano sbarcati gli schiavi rapiti nell'Africa occidentale. Alla sua formazione contribuirono le tradizioni musicali di varie etnie africane, soprattutto joruba e naghò; nel samba originario (bajano) troviamo miscelati i ritmi delle liturgie di varie divinità appartenenti alle religioni di vari popoli africani: jongo, cateretè, batuque, bajao ed altri. L'origine del Samba è legato alla formazione del candomblé, la religione sincretica afro-brasiliana che si formò in Bahia dall'incontro delle varie etnie che, sottoposte alla cristianizzazione forzata, furono costrette a nascondere le loro credenze nei simboli del cattolicesimo.
Significativamente nei testi del samba si ritrovano tali divinità ed il poeta Vinicius de Moraes con il chitarrista Baden Powell rivendicarono tale origine scrivendo afro-samba dedicati agli dei del candomblé. Il termine samba sembra derivi da due parole africane: sam ("paga!") e ba ("ricevi!"). Il samba fu coltivato sui morros ("colline") dove gli emarginati costruivano le favelas in cui vivevano, ma divenne termine ufficiale per definire questo tipo di musica (con i suoi vari generi) nel 1917, quando venne inciso il primo disco.
Pelo Telefone (1917), di Donga (Ernesto dos Santos) e di Mauro Almeida (detto Peru dos pés frios cioè "Tacchino dai piedi freddi"), è considerato la prima registrazione samba. Il relativo successo ha trasportato il nuovo genere fuori dai ghetti neri. Il testo di Pelo Telefone parla del capo della polizia che manda a chiamare il sambista per calmare la confusione e l'agitazione del gioco d'azzardo bicho; ciò fa comprendere l'origine del samba come espressione umile, emarginata, accomunato alla delinquenza comune e comunque elemento di disturbo sociale. È singolare il fatto che allora la polizia, quando arrestava qualcuno per vagabondaggio o aspetto poco raccomandabile, controllasse se avesse callosità sui polpastrelli della mano sinistra; queste erano considerate sicuro indizio di reato poiché si trattava di suonatore di violão, dunque malandro o sambista.
A Rio il samba fu coltivato nella casa di Tia Ciata (Maria Hilaria Baptista de Almeida) a Praça Onze; Tia Ciata era una bajana trasferitasi a Rio, sacerdotessa del Candomblé, e la sua casa era il punto di incontro dei più famosi sambisti (Sinhò, Donga, Heitor dos Prazeres, Pixinguinha, Caninha, Joao da Baiana ed altri). Il samba si insediò sui morros (colline) di Rio, dando vita alle famose escolas di samba, di cui la più famosa e quella di Mangueira, frequentata anche da Antonio Carlos Jobim, Luiz Bonfá, Chico Buarque de Hollanda, che le hanno dedicato molte musiche. A Mangueira appartengono anche il più grande sambista popolare, Agenor de Oliveira (più famoso come Cartola perché, essendo muratore, portava un cappello di carta), Nelson Sargento, attualmente ancora attivo, Alcione, Joao Nogueira, Leci Brandao e molti altri grandi sambisti.
Il samba di Bahia ha trovato i suoi massimi interpreti in Dorival Caimmy, Wilson Simonal e Jorge Ben Jor, e poi in Joao Gilberto, che dal samba si spinge, insieme a Jobim, fino alla bossa nova, una forma di samba molto raffinata che, grazie a Jobim, utilizza armonizzazioni molto complesse ricavate dalle tecniche semitonali del jazz. Fu esportato con successo in Europa da Tati Casoni.
Il Samba
In tutto il pianeta l'immagine del Brasile è associata ai festosi e colorati ritmi del Samba. Questo ritmo è divenuto popolare ovunque per la sua forza turbinosa accompagnata spesso da una vena di tristezza. Il Brasile è infatti un'enorme terra, capace di offrire grandi speranze, ma anche di graffiare con brucianti disinganni. La fame è spesso compagna dei contadini e la miseria è sempre pronta a ferire: forse è proprio per questo che la musica Samba, per quanto festosa, allegra e colorata, è sempre velata da una vena di malinconia.Il nome Samba tradisce le sue evidenti origine africane: nella terra oggi corrispondente all'Angola i giovani indigeni ballavano una danza locale chiamata Semba per propiziare la divinità collegata all'amore ed alla fertilità.La forza di questa musica sta certamente nel ritmo, tanto travolgente da travalicare i confini nazionali e continentali e da diventare presto ovunque un sinonimo di festa. Il Samba è diventato quindi un vero e proprio ambasciatore del Brasile in tutto il mondo.La moderna versione del Samba nasce tra il 1910 ed il 1920 dall'esigenza di contenere le movenze scatenate dei ballerini all'interno degli spazi angusti delle sale da ballo. Il suo ascendente diretto è probabilmente il Samba Carioca, così chiamato perché veniva ballato dai contadini della regione del fiume Carioca. All'inizio del '900 i neri delle province che si recavano a Rio de Janeiro in occasione del tradizionale carnevale, vi introdussero questo ballo. Quando, nel 1933, Fred Astaire e Dolores del Rio portarono il Samba sul grande schermo venne fatto il grande salto internazionale.Normalmente si tratta di un tipo di musica molto ricco, impreziosito dalla fusione di un'infinità traboccante di strumenti e di armonie. Le composizioni finalizzate al ballo sono caratterizzate dalla presenza imperante delle percussioni, mentre quelle scritte più per un fine di ascolto puntano maggiormente sull'esplosività dei fiati e sulla solarità degli arrangiamenti.In Italia il Samba è famoso soprattutto per due cose: dal punto di vista musicale per le sue interpretazioni da parte di famosi artisti della canzone e, dal punto di vista del ballo, per il trenino, che abbiamo tutti sicuramente visto o addirittura ballato in qualche festa.
Video
Edited by gheagabry - 2/10/2014, 23:46. -
gheagabry.
User deleted
. Boogie Woogie
Il boogie-woogie è uno stile musicale derivato dal blues per pianoforte, diventato molto popolare a partire dagli anni trenta e anni quaranta, ma che vede le proprie origini in tempi molto precedenti, e che fu successivamente esteso dal piano a formazioni di tre pianoforti, alla chitarra, alle big band, alle formazioni di musica country e western ed avvolte a formazioni gospel. Come il blues, il boogie-woogie descrive tradizionalmente una vasta gamma di emozioni, ed è principalmente legato ad un genere di ballo. Le parole dei primi brani di successo come "Pinetop's Boogie Woogie", erano spesso le istruzioni per eseguire il ballo:
Storia
All'inizio del Novecento i pianisti neri nel Texas hanno cominciato a sviluppare una forma più veloce e ritmata del blues. Lo scopo era d'intrattenere la gente nei juke joints dei bar dove, alla sera, ci si divertiva e si ballava. Questi locali si trovavano negli accampamenti dei lavoratori ad esempio nei pressi dei cantieri delle linee ferroviarie. Spesso persino sui treni c'era un pianista. Un brano caratteristico è Honky Tonk Train Blues (1927). Il compositore Meade Lux Lewis imita con le sonorità un treno a vapore. A quei tempi questo nuovo tipo di musica fu designata con svariati nomi: fast blues, rolling blues, the dozen, shuffle ecc. fino alla famosa registrazione "Pinetop's Boogie Woogie". In questa composizione, che risale al 1928, Clarence Smith spiegava come ballare il boogie woogie.
Un motivo forse per cui il boogie woogie rimase una musica esclusivamente per piano (fino a che non divenne sbiadito e commerciale) va ricercato nelle condizioni ambientali dalle quali prese le mosse. Anche il ragtime era per piano, ma il fatto stesso che fosse una musica ‘composta’ (potevano cioè circolare spartiti su larga scala), gli consentiva di essere eseguito da qualsiasi numero di strumenti, e in tutti gli ambienti. Ci volle invece più tempo prima che venissero pubblicati spartiti di boogie, e questo perché si trattava di una musica ancora largamente improvvisata.
La parola indicava dunque un modo di ballare, e grazie a Smith (che non saprà mai niente, perché morì poco dopo, venticinquenne, colpito da una proiettile vagante in una sparatoria) questo genere musicale prese il nome di Boogie Woogie.
Nel 1938 alla Carnegie Hall di New York suonarono artisti del calibro di Benny Goodman (ormai all’apice del successo), Ted Wilson, Gene Krupa, Lionel Hampton, Count Basie, Lester Young, Cootie Williams e altri nomi leggendari del jazz. Il New York Times definì l’evento come qualcosa di straordinario. Sul palco, in un clima elettrizzante, si esibivano insieme, in un grande concerto, gli esponenti più importanti del jazz nero e bianco, ciascuno con il proprio stile inconfondibile e una carica tale da suscitare nel pubblico manifestazioni di entusiasmo che si ripeteranno soltanto in occasione dei grandi concerti rock.
Qualche tempo dopo, ma sempre nel 1938, Albert Ammons, Pete Johnson e Meade Lux Lewis, tre pianisti neri, vennero scoperti da un bianco: John Hammond. Per la prima volta nella storia della musica, questo stile è presentato ad un pubblico bianco nella famosa Carnegie Hall di New York e da quel giorno è iniziato un vero e proprio boom frenetico. Boom che ha inserito questo nuovo stile musicale ai primi posti di tutte le vendite discografiche e che ha sancito il sorpasso del boogie sulla musica jazz. Questo stile di musica, infatti, non fu soltanto patrimonio dei neri, ma influenzò anche molti musicisti bianchi, primo fra tutti Glenn Miller. Il genere boogie-woogie ha finito così per essere suonato e ballato in tutti gli USA grazie a lui proprio mentre gli Stati Uniti si preparavano ad entrare nel secondo conflitto mondiale. Furono proprio i soldati americani a portare il boogie woogie in Europa. Il dipartimento della guerra aveva chiesto agli artisti più famosi di incidere gratuitamente una serie di 78 giri noti come V disc (dove V stava per vittoria), allo scopo di tenere alto il morale delle truppe al fronte. Al termine della guerra dischi e matrici sarebbero stati distrutti.
Anche Miller partecipò all'operazione e la sua musica conquistò ben presto anche Italiani e Francesi. Nel 1942 entrò nell'esercito per suonare per le truppe americane al fronte, ma nel 1944 l'aereo sul quale viaggiava con l'orchestra precipitò nella Manica creandone il mito e segnando la fine del boogie.
Gli europei avevano conosciuto il jazz (anche se in una versione addolcita) soprattutto grazie a lui e, a guerra finita, quando le matrici dei V disc furono messe al macero continuarono ad interessarsi a questo genere musicale. Forse il successo di questa danza in Europa rappresentò una sorta di reazione ai mali della guerra, ma fu anche il simbolo dell'influenza economica e culturale che da quel momento gli Stati Uniti avrebbero esercitato sugli Europei.
Dal 1991 la World Rock'n'Roll Confederation organizza i campionati mondiali di boogie woogie.
Stile musicale
È caratterizzato da un accompagnamento di basso eseguito con la mano sinistra, il cosiddetto basso ostinato, e da trilli ed abbellimenti eseguiti con la destra. Qualche volta è denominato eight to the bar (eight sta per la suddivisione della battuta in otto note del basso). Le due forme di basso più suonate con la mano sinistra sono il rolling bass e il walking bass.
Origini del termine boogie-woogie
Per i più le origini di questo termine sono misteriose. L'Oxford English Dictionary afferma invece che consiste nella ripetizione di Boogie, termine usato a partire dal 1913 per indicare i rent party, feste di intrattenimento non ufficiali, in occasione delle quali veniva ingaggiato un pianista. Si può scrivere con lo spazio o con la lineetta. L'origine del boogie-woogie per pianoforte è incerta; sicuramente fu influenzata dal genere Honky tonk, diffusosi nel sud degli Stati Uniti. I musicisti W.C. Handy e Jelly Roll Morton riferirono di aver sentito pianisti interpretare brani con questo stile ancora prima del 1910. Secondo Clarence Williams, questo stile fu inventato dal pianista texano George W. Thomas. Il Boogie Woogie è un genere di andamento rapido e con un accompagnamento ostinato del basso.
Video
.. -
gheagabry.
User deleted
. DANZA INDIANA
La danza, come la musica e il canto, è una delle forme espressive che nella cultura dell'India sono considerate non solo forme artistiche ma raffinati linguaggi spirituali.
La parola ‘danza’ male si presta a rispecchiare la complessa realtà coreutica indiana, in cui appunto la dicotomia occidentale tra il teatro e la danza, si assottiglia enormemente.
Nel campo delle arti performative la danza indiana occupa una posizione molto speciale.
In essa vi è la combinazione di movimenti del corpo, delle mani, di espressioni del volto e degli occhi con un accompagnamento musicale che esalta il tema che la danza vuole descrivere; un tema che può avere un carattere religioso, mitologico, leggendario o tratto dalla letteratura classica.
I termini sanscriti con cui ci si riferisce alla danza confermano tale affermazione. Essa è suddivisa, infatti, in tre categorie: natya, nrtta e nrtya.
Nel dramma e quindi nella danza classica indiana la preoccupazione non è tanto rivolta all’esatta imitazione del reale; piuttosto si osserva il desiderio di suscitare emozioni capaci di stimolare l’immaginazione dello spettatore. È questa l’idea dell’abhinaya. Questo termine spesso tradotto con ‘arte istrionica’ è spiegato da un verso del Natyashastra in cui si legge: “Quando la rappresentazione dei deva (dèi), dei daitya (demoni), dei re, dei capofamiglia e delle loro attività quotidiane è espressa attraverso i gesti del corpo e tutto ciò che è a essi correlato, si ha il natya ” (Natyashastra, I,121).
Sia l’artista sia lo spettatore hanno una parte attiva nel conseguimento del fine dell’opera d’arte: il godimento estetico, il rasa. La profonda relazione tra l’attore-danzatore e lo spettatore impone che entrambi posseggano qualità specifiche; inoltre è in tale legame che si cela il nocciolo della teoria estetica: l’idea di bhava e rasa. Bhava viene generalmente tradotto con ‘emozione’ mentre rasa con ‘sentimento’ o con ‘gusto’.
La danza indiana è un’arte basata sulla trasmissione orale del sapere e quindi sulla stretta relazione tra il maestro e il discepolo.
Nella cultura tradizionale indiana si osserva un certo disinteresse nei confronti dell’identità degli artisti o rispetto al tentativo di collocare gli eventi storicamente.
In questa luce tracciare la storia esatta della danza non è quindi sempre facile.
...nel corso dei secoli alcune danze divennero parte della religione e acquistarono una rigida codificazione, gettando così i semi dei successivi stili di danza classica indiana:
Bharathanatyam
Kathakali
Odissi
Kuchipudi
Kathak
Manipuri
La prima si riferisce alla rappresentazione drammatica in cui la danza gioca in ogni caso un ruolo molto importante; la seconda è solitamente tradotta con ‘danza pura’; in questo aspetto della danza si esalta l’estetica del movimento e della forma mentre il corpo non racconta alcun tema; la terza si riferisce invece all’interpretazione danzata di un poema o di un’opera letteraria espressi in canzone. Ne consegue un’armonica miscela di danza, musica e recitazione. La danza indiana impiega il corpo come strumento principale di espressione. L’attore-danzatore è chiamato a rispettare regole codificate molto precise, relative non solo allo spostamento nello spazio ma anche alla capacità di raggiungere una qualità scultorea di fissità, raramente ricercata nelle danze occidentali. Nella danza pura si osserva, infatti, un alternarsi di movimenti accompagnati da un ritmo a pose statiche. In essa è posta un’attenzione quasi ossessiva alla precisione delle linee che devono essere descritte con il corpo. Esso diventa una sorta di pennello con cui la danzatrice dipinge dei disegni ben precisi, forniti di ricchi significati spirituali.
Nella porzione di danza drammatica il corpo dell’attrice-danzatrice si trasforma invece in un elaborato alfabeto di simboli, in grado di narrare storie, di interpretare liriche, comunicare emozioni, immagini e pensieri.
BHARATHANATYAM
Il Bharatanatyam è con molta probabilità uno degli stili più antichi di danza classica indiana.
La sua antichità è documentata dalla letteratura, dalla scultura, dalla pittura e dalla storia delle varie dinastie che si sono succedute in India.
Il ‘Bharatanatyam’ è tradizionalmente associato a uno dei testi portanti, fondamentali della danza e del teatro indiani: il Natya-Shastra ascritto al saggio Bharata muni.
Si ritiene che il Bharatanatyam sia ‘nato’ nel sud dell’India diffondendosi, nel corso degli anni principalmente in Tamil Nadu.
È difficile, nonostante l’abbondanza di dati esistenti, tracciare una storia verosimile dei circa 2000 anni che questa danza ha percorso.
La peculiarità del Bharatanatyam è quella di concepire il movimento nello spazio principalmente lungo linee rette o in triangoli; viene data importanza precipua alla precisione delle linee e alla nitidezza delle forme.
Si potrebbe affermare che nel Bharatanatyam prevalgono movimenti angolari e simmetrici, si ricerca la geometria perfetta nata dalla poesia e composta da bhava, raga e tala.
La musica, ingrediente fondamentale, è quella del sud, karnatica.
KATHAKALI
Il Kathakali rappresenta uno degli stili più interessanti e complessi in cui la danza pura il teatro e la musica lavorano all’unisono. Il moderno Kathakali è la sintesi della maggior parte delle forme teatrali del sud dell’India. Ciò che spicca in questo stile è infatti la qualità drammatica raggiunta attraverso l’attento utilizzo di tutte le parti del corpo; il movimento dei muscoli facciali è l’aspetto principale della disciplina. Si può affermare che le figure geometriche base del Kathakali sono il quadrato e il rettangolo; all’interno di queste figure tuttavia il danzatore può tracciare diagonali o disegnare degli 8 con le mani.
È credenza comune che durante una rappresentazione di Kathakali, dèi ed eroi, demoni e spiriti giungano sul palco direttamente da altre dimensioni. Ciascuno di loro ha un trucco, un costume e un copricapo conformi alla sua indole. I personaggi o forse è meglio parlare di tipi, nel Kathakali si dividono in tre ampie classi che rispecchiano la loro qualità dominante che può essere: sattvica (virtuosa, spirituale); rajasika (tesa al possesso, feroce) e tamasika (oscura, di tipo basso).
I personaggi appartengono esclusivamente al mondo del mito e della leggenda.
Il Kathakali ha assorbito le grandi tradizioni di danze che sono esistite fin da tempi remoti nella sua patria, il Kerala.
ODISSI
Sulla base delle testimonianze archeologiche, l’Odissi od Orissi come è anche chiamata, risulterebbe essere la forma più antica di danza classica indiana. I reperti archeologici che sostengono questa tesi si trovano nella grotta, Rani Gumpha, datata al II secolo a.C. circa.
La flessione del fianco e la tipica posa tribhanga è comune alla maggior parte di queste figure.
La tecnica dell’odissi segue i principi esposti sia nel Natyashastra sia nei Shilpashastra dell’Orissa.
Nell’Odissi il corpo umano è studiato in termini di tre inclinazioni possibili. Il peso del corpo non è distribuito in modo equo rispetto all’asse mediana ma passa continuamente da un piede all’altro.
Come negli altri stili, la testa, il torso, il bacino e le ginocchia rappresentano unità di movimento importanti. Una peculiarità esclusiva di questo stile e dello stile Kuchipudi, è il movimento del bacino.
KUCHIPUDI
Il Kuchipudi nasce come una forma di teatro-danza in un paese omonimo, in Andra Pradesh.
La tradizione vuole che circa cinquecento anni fa un gruppo di bramini del villaggio di Kuchipudi si riunissero per dare vita a questa tradizione artistica. A quel tempo esistevano molti tipi di danze popolari ma quando la corrente vaishnava si diffuse, gli insegnanti di danza composero delle coreografie ispirate agli episodi del Bhagavata-purana creando una forma di teatro-danza che avrebbe preso il nome di Kuchipudi.
Il Kuchipudi si diffonde maggiormente come danza per il popolo e come mezzo di sostentamento degli artisti. In origine esistevano gruppi di artisti, rigorosamente uomini, infatti questa danza era preclusa alle donne, che erano soliti girare per le corti dei re e per i villaggi circostanti a presentare la loro arte. Questi artisti erano mossi da un profondo sentimento religioso che avevano il compito di trasmettere alla gente comune attraverso la danza.
In questo stile si sottolinea in modo particolare la compresenza degli aspetti tandava e lasya della danza.
KATHAK
È una danza del nord dell’India.
Il lavoro dei piedi è centrale. I movimenti sono direttamente influenzati dai cicli metrici, tala, sulla base dei quali si devono eseguire le variazioni ritmiche.
Il corpo del danzatore nel Kathak si mantiene nell’asse centrale, mediana; sono caratteristici i salti e piroette ma lo spazio è concepito soprattutto fronte e retro e anche quando si eseguono queste piroette, la danzatrice o il danzatore mantengono una certa linearità, senza flessioni o spostamenti eccessivi.
La musica è hindustani. I due stili che si cantano prevalentemente nel Kathak sono il kirtan e il dhrupad. Sono presenti anche pada, bhajan, hori e dhamar. Di derivazione mussulmana gli stili thumri, dadra e ghazal, sono anch’essi presenti nel Kathak.
MANIPURI
Il Manipur è un piccolo stato nord-orientale situato tra le montagne; il picco più alto è il monte Kobru che fa parte della catena himalayana. Qui vive una popolazione chiamata Meithei.
Il fatto che il Manipur sia uno stato di confine spiega perché la popolazione sia composta da diverse etnie e, la religione, l’arte e la cultura siano una miscela di elementi distinti.
La danza e la musica sono parte della routine quotidiana della gente che la ritiene come un’offerta alla divinità.
La danza tandava e lasya sono molto distinte, la prima praticata dagli uomini prevede salti e rotazioni in aria accompagnate dal suono delle percussioni che lo stesso danzatore suona; la parte lasya, danzata dalle donne comprende movimenti sinuosi e spiraliformi, indistinti e ondulati. Molte le danze ispirate ai kirtan cantati nello stile della musica del nord, hindustani.
fonte:http://www.danzaindiana.it/. -
gheagabry.
User deleted
. La Musica e gli Strumenti della Tarantella
Cos'è la musica fra la danza tradizionale si chiama "La Tarantella"? La musica usa gli strumenti che usano l'aria, le stringhe, e la precussione per creare la musica appropriata per una danza selvaggio e energetica. Il tempo della musica è rapida e nel tempo di 6/8 per la maggior parte della danza. Ovunque l'Italia ci sono gli strumenti regionali che sono ustati per suonare i diversi tipi della tarantella. Per esempio qualche strumenti si usa per suonare la tarantella napolitano includono: il putipu, lo scetavajesse, e la nacchere.
un tipo di tamburo in qui c'è un bastone che si può muovere dentro e fuori per creare un suono molto particolare.
Il scetavajasse è uno strumento a percussion in cui si muove il piccolo bastone attraverso il legno con i spigoli per creare un suono quasi come una rana.
La nacchere è uno strumento ritmico che si suona con le mani. Ci sono due pezzi di lengo e la musicista chiuse le mani rapidamente e si sente qualcosa come un tipo di battimani.
Tuttavia ci sono gli strumenti più o meno standard per la musica della tarantella, per esempio la fisarmonica.
La fisarmonica è uno strumento che tante persone associa all'Italia perché la fisarmonica è utilizzato nelle danze e nelle canzoni tradizionali. Suonare questo strumento è un po' complicato perché ci sono tante cose di fare. La fisarmonica usa l'aria quindi la musicista deve comprimere e espandere la fisarmonica per creare i suoni attraverso le valvole e le canne dentro lo strumento. La musicista deve anche schiacciare le buttoni e le chiave per ultilizzare gli accordi belli.
Un altro strumento standard è il tamburello. Il tamburello è uno strumento nella famiglia della percussione. Ci sono piccoli piatti intorno il tamburello e qualche volta c'è anche "la testa del tamburo" che funziona come un tamburo nel senso che si può sbatterlo. Il tamburello è uno strumente speciale perché è uno dei pochi strumenti che i ballerini possono suonare ballando!
Adesso, ascolitiamo a tutti gli strumenti insieme! Questo è un piccolo video in cui si può vedere e sentire gli strumenti e la musica della tarantella! Nel video il tipo della tarantella è la "Pizzica" (dal verbo "pizzicare") e si suona la Pizzica normalmente nel Salento.
fonte:http://letradizione.blogspot.it/. -
gheagabry.
User deleted
.
Burlesque
Il burlesque (propriarmente «burlesco») è un genere di spettacolo satirico che nacque in Inghilterra nel XVIII secolo e acquisì durante l'Ottocento caratteristiche più comiche e parodistiche. Importato negli Stati Uniti dove venne molto apprezzato, lo spettacolo, a causa delle molteplici trasformazioni, era composto alla fine del XIX secolo da caricature, canzoni e danze di ballerine (col tempo sempre più svestite) che eseguivano anche spogliarelli. Quindi, col passare del tempo il burlesque ha perso il suo elemento caricaturale divenendo sempre più simile al varietà.
Etimologia
L'origine del termine «burlesque» è attribuibile alla definizione francese burlesque, derivata dall'italiano burla, ispirato a sua volta dalla parola latina burra (inezia), derivante da inetto.
Cenni storici
Il genere burlesque seguì due sviluppi diversi in Inghilterra e negli Stati Uniti.
In Gran Bretagna
In Gran Bretagna con la definizione burlesque ci si riferisce ad uno scritto comico, con sfumature e intenti satirici e parodistici, ispirato o da un testo drammatico o da un tipico modo di recitare i drammi, magari in auge in quel determinato periodo. Il 'burlesque' in versi e in prosa si espanse intorno al XIV secolo grazie all'opera satirica di Geoffrey Chaucer intitolata The Canterbury Tales (I racconti di Canterbury).
Una delle prime rappresentazioni del genere burlesque fu The Rehearsal (La prova) del 1671 scritto dal duca di Buckingham che burlò le tragedie di John Dryden. I capolavori riconosciuti prodotti da questo genere furono The Critic (Il critico) del 1779 di Richard Sheridan, parodia di drammi strappalacrime e la famosa The Beggar's Opera (L'opera del mendicante) del 1728 di John Gay, presa in giro del melodramma italiano.
Nel Seicento e nel Settecento il burlesque si accostò anche a tematiche sociali e politiche come accadde nelle opere di William Makepeace Thackeray. Anche scrittori come Henry Fielding si cimentarono nel genere burlesque durante la loro carriera di autori teatrali.
Nell'Ottocento si assistette ad una svolta, sospinta dalla maggiore eterogeneità e quantità del pubblico teatrale. Il burlesque smise la sua funzione di critica letteraria burlesca, parodistica e satirica, per divenire una forma di passatempo leggero, simile alla extravaganza e alla burletta, per lo più comico e cantato. Questa evoluzione inglese produsse le light operas di Gilbert & Sullivan e perdurò nei siparietti delle riviste.
Negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti invece, il burlesque si diffuse intorno alla metà del Settecento e per oltre un secolo non godette di consensi e popolarità. Solamente intorno al 1865 venne rivitalizzato grazie ad una trasformazione di stile, genere e contenuti, che gli fece assumere una funzione di spettacolo di divertimento per adulti, imperniato su scene comiche a sfondo erotico o colte a piene mani dall'attualità, danze del ventre, siparietti improvvisati basati su doppi sensi, numeri di equilibristi o giocolieri, canti e danze. Lydia Thompson e la sua troupe, "the British Blondes", apparsa per la prima volta negli Stati Uniti nel 1860, suscitò scalpore ed entusiasmi con i suoi siparietti derivati dal minstrel show.
Il periodo aureo del burlesque si può inquadrare dalla fine dell'Ottocento alla prima guerra mondiale, mentre nei decenni seguenti venne introdotto lo strip-tease e aumentarono le esibizioni di nudi scenici. Quindi nel giro di pochi anni, grazie al burlesque divennero celebri i nomi di decine di favolose artiste che sapevano spogliarsi con sensualità ed ironia in dosi ben calibrate: Dixie Evans, Gipsy Rose Lee, Tempest Storm, Blaze Starr, Ann Corio, etc...
E' da sottolineare che anche Bettie Page - la celebre pin-up, icona del gusto fetish e, ancora più importante, icona dello stile pin-up - è spesso associata al burlesque, nonostante non si sia esibita quasi mai sul palco, ma solo in alcuni film girati da Irving Klaw.
Negli Stati Uniti, sulla falsariga del vaudeville, anche il burlesque deve molto alla clownerie del circo, unendo:
momenti comici semplici ed immediati;
danze di ballerine, col tempo sempre più svestite. Da questo tipo di spettacolo derivano gli odierni strip-show;
col tempo l'elemento satirico si è in parte perduto, trasformando il burlesque in un genere più simile al varietà.
In Italia già dagli anni trenta fino a tempi più recenti è stato possibile trovare similitudini del burlesque nell'arte del mimo e nel trasformismo di Leopoldo Fregoli nel teatro di rivista e di Ettore Petrolini nell'avanspettacolo, e poi nel cinema e nel teatro leggero (fino a Gigi Proietti e Paolo Villaggio).
Il new-burlesque
Negli anni novanta, sull'onda della moda legata alla cultura vintage, è nato il new-burlesque, da cui viene fatto derivare anche il dark cabaret. I nomi più famosi del panorama contemporaneo di questa forma artistica sono quelli di Immodesty Blaize, Dirty Martini, Julie Atlas Muz, le Pontani Sisters, Catherine D'Lish, Dita Von Teese.
Dopo la riscoperta all'interno dello showbiz statunitense, il burlesque si è diffuso anche in Australia e in diversi paesi d'Europa. Molti divi musicali contemporanei si sono ispirati alla cultura del burlesque per le loro esibizioni: tra di loro Madonna, Christina Aguilera e Gwen Stefani.
Video
fonte:wikipedia. -
gheagabry.
User deleted
. Flamenco
Il flamenco è uno stile musicale, ed è possibile ballarlo sia ad uno che a due , una tecnica di pittura e una danza tipica dell'Andalusia. Fortemente influenzato dai gitani, il flamenco affonda le sue radici nella cultura musicale dei Mori e degli Ebrei. Oggi il flamenco fa parte della cultura e della tradizione musicale spagnola. Dalla seconda parte dell'Ottocento il flamenco ha inoltre attraversato i confini nazionali venendo rappresentato in tutto il mondo. Secondo Félix Grande l'origine del nome "flamenco", che in spagnolo significa "fiammingo", è legato alla rivalità tra i ballerini spagnoli e i professionisti che giungevano in Spagna dalle Fiandre (all'epoca sotto il dominio spagnolo).
Palos e compás
Gli stili musicali del flamenco sono detti palos. Ne esistono più di 50, anche se alcuni di questi sono eseguiti molto raramente. I palos sono classificati secondo criteri musicali (ritmo, tonalità, melodia), e non ad esempio l'origine geografica. Alcuni di essi provengono da altri generi musicali e sono stati "aflamencados" nel corso del tempo come la sevillana, il fandango, la farruca e altri "Canti del Levante".
Il modello ritmico del "palo" con il numero di battiti e l'accentazione è chiamato "compás". Lo stesso termine è usato anche per indicare la base melodica tipica di un "palo". All'interno di una rappresentazione tipica di flamenco il chitarrista suona degli assoli melodici (falsetas) intervallati a dei momenti in cui predispone un "tappeto sonoro" (compas) per il cantante. Quest'ultimo intona delle "letras" (strofe), mentre quando il ballerino esegue un assolo di battito di piedi (zapateado) si dice che sta eseguendo una "escobilla".
Alcuni palos vedono la presenza di chitarra, canto e ballo, altri solo di canto (si dicono "a palo seco"), altri solo canto e chitarra e non vengono di norma accompagnati dal ballo.
La classificazione dei "palos" flamenchi è controversa anche se di massima vengono divisi due grandi gruppi: il "cante jondo" (cioè profondo) e il "cante chico" (piccolo). Al primo appartengono palos solitamente di sofferenza con presenza di cante tragico, come la soleà, la seguiriya, la petenera, ecc. Al cante chico appartengono generi più leggeri come la buleria, il tango flamenco, l'alegria ecc. Tra questi sono presenti anche palos detti "de ida y vuelta", cioè di andata e ritorno (dall'america) come la guajira che presenta sonorità più latinoamericane. Caratteristica del flamenco sono le sonorità musicali tipiche del modo musicale frigio dominante.
Componenti dell'espressione flamenca
Il flamenco nasce come espressione popolare e si sviluppa in molti altri ambiti, fino ad arrivare ai palcoscenici dei teatri ed ai concerti rock. In particolare possiamo trovarlo in questi ambiti:
festa in famiglia - dove si vedono "cante" (canto), "baile" (danza) e chitarra, affiancati dallo "jaleo" (incitazioni a voce) e "palmas" (battito delle mani) di non professionisti.
tablao - il tipico locale spagnolo dove spesso si cena o si beve qualcosa e si assiste ad uno spettacolo dal vivo con assoli e coreografie di 2 - 3 persone. Le figure presenti sono sostanzialmente quelle dell'ambito familiare.
teatro - nelle esecuzioni delle compagnie di flamenco si possono vedere oltre al "cante" al "baile", alla "palmas" e al "toque" rappresentato dalla chitarra anche altri strumenti musicali di recente introduzione come il violino, il contrabbasso, il flauto traverso, la chitarra elettrica e percussioni come il cajon ed altri strumenti.
Negli ultimi anni il flamenco si è contaminato con altri generi musicali come il jazz, il pop e il rap, è possibile quindi vedere spettacoli di band collegate con il flamenco anche in stadi o festival.
Si pensa spesso che l'essenza del flamenco sia la danza. In realtà l'anima del flamenco è il "cante". Infatti il flamenco nasce come canto, senza musica (a palo seco) chitarra e danza si aggiungono solo in seguito. I cantanti "cantaores" possono cantare nella stessa serata in pezzi dove è presente il "baile" sia in pezzi di assolo con o senza chitarra. Negli assoli di norma il chitarrista dopo aver suonato qualche "falseta" (assolo di chitarra) prepara un tappeto sonoro suonando il "compas" di un determinato "palo". Su questo il cantaor improvvisa una sequenza di "letras" o "coplas" (strofe) che si possono susseguire a suo piacimento. Ogni "letra" è un mondo a parte per significato e melodia e la partecipazione del pubblico presente (jaleo) dimostra l'apprezzamento per l'intensita di esecuzione di una particolare letra famosa o per la scelta del repertorio.
Quando il cantaor canta per il baile la scelta delle letras è più obbligata, ma anche qui una dose di improvvisazione è presente grazie all'interazione degli artisti sul palco. Naturalmente più il contesto coinvolge un numero maggiore di persone (teatro) più l'improvvisazione riveste un ruolo meno importante.
FONTE:wikipedia!!
Video(Lussy)
. -
gheagabry.
User deleted
.
Danza su ghiaccio
La danza su ghiaccio è una specialità del pattinaggio di figura. Dal 1952 l'International Skating Union ha inserito questa disciplina nel programma ufficiale dei Campionati mondiali di pattinaggio di figura e nel 1976 ai Giochi olimpici invernali di Innsbruck è divenuto sport olimpico..
La danza su ghiaccio deriva dalla danza sportiva praticata nelle sale da ballo. Componenti fondamentali della disciplina sono la coppia, composta da un uomo e una donna, la musica, il ritmo e lo spettacolo.
Il Programma
I danzatori prima di ogni competizione, devono presentare un programma, a cui vengono associati dei livelli di difficoltà.
Tale programma è composto da diversi balli, alcuni obbligatori, decisi dalla federazione internazionale nel programma tecnico stilato per ogni stagione sportiva, altri originali e liberi che, comunque, devono presentare alcuni elementi tecnici.
Dopo l'esecuzione i balli sono valutati dai giudici che assegnano un punteggio in base a tre differenti componenti: "Skating skills", Performance and execution, Timing and interpretation of the music.
Lo Skating skills riguarda principalmente la qualità della pattinata, la scivolata, la velocità e il piegamento di ginocchia e caviglia; la Performance and execution concerne la qualità delle posizioni, la precisione di esecuzione dei movimenti, il portamento e la flessibilità; il Timing and interpretation of the music si riferisce invece al senso musicale dell’atleta, ossia alla sia capacità di muoversi in conformità col ritmo e il carattere della musica e l'interpretazione della pezzo musicale..