Volo così 1986-1996 è una raccolta del 1996 di Paola Turci, pubblicata dall'etichetta discografica BMG.
L'album nasce per celebrare i dieci anni di attività musicale della cantante romana. Contiene sedici successi del passato e due inediti, Volo così, brano presentato al Festival di Sanremo 1996 e La felicità, singolo estivo con cui la Turci partecipò al Festivalbar dello stesso anno.
Con questo album la cantante ha chiuso definitivamente il contratto con la BMG, per la quale aveva in precedenza pubblicato altri due album di inediti.
Tracce
Volo così - 4:04 (inedito) Ringrazio Dio - 4:46 Io e Maria - 3:47 Bambini - 4:08 Mi chiamo Luka - 3:54 Ti amerò lo stesso - 3:09 Ancora tu - 4:44 Una sgommata e via (remix) - 4:22 Nosy-Be - 4:38 L'uomo di ieri - 3:35 Due donne - 3:52 Frontiera - 4:56 Qualcosa è cambiato - 5:27 Stato di calma apparente - 3:58 Dove andranno mai i bambini come noi - 4:23 Stringimi stringiamoci - 4:26 Fine di un amore - 3:30 La felicità - 4:10 (inedito)
(5) (10) da: Ragazza sola ragazza blu (4) (6) (11) (17) da: Paola Turci (2) (12) da: Ritorno al presente (15) (16) da: Candido (3) (7) (14) da: Ragazze (8) (9) (13) da: Una sgommata e via (1) (18) inediti
Paola Turci si racconta in un libro: «Così sono tornata alla vita» dopo l'incidente del '93
Paola Turci e le sue cicatrici. Le canzoni, il dolore, la paura della morte, le sedute dall’analista, l’odio verso lo specchio, poi lo psicologo, il viaggio a Lourdes, i concerti, la serenità di oggi. Ha voluto raccontare tutto questo, in un ordine felicemente disordinato, Paola Turci. La cantante che, nel 1993, dopo un grave incidente, ha cambiato la sua vita interiore ed esteriore. Tutto in un libro, “Mi amerò lo stesso” che esce oggi per Mondadori.
Lei inizia a raccontare di quando era bambina, ribelle e poco incline a dire sì. Chiude il libro disegnando una donna che ha attraversato foreste buie, ancora ribelle ma felice di credere finalmente in se stessa e di mostrarsi. In mezzo c’è l’incidente stradale, che cosa accadde?
«La mia vita è finita ed è ricominciata il 15 agosto del 1993 sulla Salerno-Reggio Calabria. Mi trovai costretta a guidare l’auto durante una tournée. Ero furibonda. Mi chino per spingere nel portasigari il cavo del caricabatteria del telefono e mi rendo conto di aver oltrepassato il guardrail. Il tachimetro segna centoventi km all’ora. Sterzo verso destra, in un attimo sono nella corsia di emergenza. Controsterzo. No airbag, no cintura di sicurezza. Chiudo gli occhi».
Quando li riapre che vede?
«Sento una randellata all’altezza del sopracciglio destro, intravedo il cofano accartocciato, il parabrezza in frantumi. Sangue sul mio viso. La bocca piena di detriti. Sputo i vetri uno ad uno, uno mi resta in gola. Sono stata sbalzata dal sedile. Gli altri due, Chiara e Roberto, che erano con me mi aiutano».
Da quel giorno, oltre 25 operazioni di chirurgia plastica, la paura di non essere più accettata, la nuova faccia, la schiena che non le ha dato pace, l’umore che precipita, la rinascita. Vero?
«Sì, ho descritto tutto perché credo che molti possano riconoscersi in parti di questa mia storia. L’incidente mi ha segnata nel cuore, nel corpo e nell’anima, ma mi ha anche aiutata a uscire da una relazione tormentata. Mi ha aperto porte prima di allora né pensate né conosciute».
Lei ricorda tutte le parole che le sono state dette in ospedale, le ha trascritte nel libro. Che valore hanno oggi?
«Molte mi facevano rabbia allora e anche adesso. “Poverina, era così carina” ripetevano al pronto soccorso. Ero coperta di sangue, ma sono parole da dire? “Ora è come se tu fossi nata di nuovo” mi disse il chirurgo. Oltre cento punti di sutura. Sfigurata, un corpo a pezzi. Mi rendo conto che l’incidente mi ha cambiato letteralmente i connotati».
E, su tutti i pensieri, trionfa quello più punitivo, il non piacere più a nessuno?
«Ho paura di essere rifiutata come artista e come donna. Sono ricoverata per trauma cranico, ferite lacero-contuse e perdita di sostanza dallo zigomo. Mi manca anche un pezzo di pelle della palpebra. Niente concerti, sta per uscire l’album “Ragazze”. Mi sembra tutto un incubo».
E gli amici?
«La sera prima delle dimissioni, mi viene a trovare Luca Barbarossa con i suoi musicisti. Visto che la stanza accanto alla mia era libera, gli infermieri tolgono anche i letti e allestiscono un lungo tavolo dove vengono portate delle pizze. Mi sembra di reagire bene, gli amici mi sono vicini. Ma io comincio a pensare, pensare».
Oltre a rimettersi in sesto, oltre alle operazioni a che pensa?
«Che si sta ammalando il mio umore. Di fatto, anche mesi dopo l’incidente, non mi faccio più vedere in pubblico. In tv nascondo il viso dietro i capelli e gli occhiali scuri. Comincio a chiedermi se ci possa essere un motivo per cui ho fatto quel dannato incidente. Mi domando se sia stato un tentativo inconscio di uscire da una situazione sentimentale in cui ero bloccata. Solo pochi mesi prima di tutto questo casino ho cantato “Stato di calma apparente” a Sanremo. Un presagio...». Così inizia la sua vita con il volto coperto.
«Nascondo persino quelle poche cose che si potrebbero scorgere. Mi rendo conto che devo trovare sicurezza, instaurare un nuovo rapporto con il pubblico. Fatico ma, al tempo stesso, continuo a pensare che questo incidente mi stia dando una forza inaspettata. Nonostante molti alti e bassi e molti dubbi».
Lei fonde il suo malessere fisico con quello sentimentale. Parla anche dei tradimenti del suo compagno, riconosceva il confine tra il male di cuore e quello del suo fisico?
«Non riuscivo ad essere forte e decidere di lasciarlo, la mia incapacità di dire “basta” rendeva tutto più difficile. Finalmente decido di partire sola, vado in Madagascar. Lui resta a casa. Vivo in mezzo a gente di mille colori alla ricerca di un posto che mi faccia tornare nella realtà e mi permetta di lasciarmi alle spalle tutto quello che ho passato Finalmente vivo». Poi la decisione di lavorare duro su sé, l’avvicinamento alla religione, l’incontro con un’altra Paola Turci che doveva ancora venire fuori. «Penso che il percorso che ho compiuto sia stato importante e mi abbia dato sollievo. Ho capito che il mio incidente è accaduto quando avevo smarrito l’entusiasmo e ogni dettaglio della mia esistenza si traduceva in sconforto. L’occhio ancora oggi mi fa male, lacrimo spesso. Ma, “mi amerò lo stesso”!».
di Carla Massi fonte: ilmessaggero.it foto:.ladyblitz.it - librimondadori.it
Paola Turci, quell'incidente che mi cambiò la vita. Esce l'autobiografia Mi Amerò lo Stesso
Un viaggio tra musica e anima della cantante romana tra luci e ombre
(di Nicoletta Tamberlich) (ANSA) - ROMA - "Il tachimetro segna 120 chilometri all'ora. Sterzo verso destra, ma il volante è di burro: in un attimo sono nella corsia di emergenza. Ho forse meno di un secondo per rendermi conto che da questo lato non c'è alcuna protezione. Abbastanza per pensare: 'Rischio di finire nel fosso e, se ci finisco dentro, non arriverò mai a Salerno'. Controsterzo a sinistra. Se vado a sbattere da questa parte, infatti, è meglio, perché ammaccherò la macchina contro il guardrail, ma almeno potrò continuare il viaggio. No abs, no airbag, no cintura di sicurezza. La macchina sta rallentando: sono sicura di fermarmi non appena tocco la barriera. Chiudo gli occhi. Una randellata all'altezza del sopracciglio destro, lo schianto del cofano che si accartoccia, il fracasso del parabrezza che si frantuma...". Da "Mi amerò lo stesso", l'autobiografia di Paola Turci edita da Mondadori a cura di Enrico Rotelli, in cui l'artista racconta, per la prima volta senza filtri, il drammatico incidente stradale nel 1993 mentre viaggiava sull'autostrada Salerno Reggio Calabria.
Cantautrice raffinata e di grande successo, Paola racconta per la prima volta il proprio percorso artistico e privato con la massima sincerità. Il rapporto con la musica e il suo pubblico, l'incidente d'auto che le segna cuore, corpo e anima ma l'aiuta a uscire da una relazione tormentata, un viaggio che le apre porte prima di allora né pensate né conosciute fanno della Turci una donna che ha attraversato un periodo di luci e ombre per arrivare all'equilibrio di oggi, un equilibrio che le permette di condividere con tutti un percorso assolutamente originale e coinvolgente. Tra esperienze dolorose e maestri spirituali che l'hanno aiutata a passare dall'idea di non piacere più agli altri alla realtà di suonare su centinaia di palchi italiani di fronte a migliaia di spettatori, questo libro racconta senza censure una donna che affronta la strada per trovare dentro di sé la forza di credere in se stessa.
Classe 1964, romana, Paola Turci è ospite della serata inaugurale del Premio Tenco, il 2 ottobre a Sanremo dove omaggerà uno dei padri della canzone d'autore russa, Bulat Okudava.
Tra i passaggi più toccanti del libro Turci scrive con lucida memoria ogni secondo di quel maledetto giorno del 1993 che le cambiò la vita: "Tengo le mani fisse sul volante: sono magra mi sento fisicamente in grado di sopportare le botte e assecondare ogni movimento dell'auto. Prendo un sacco di colpi in ogni parte del corpo, ma sono invincibile. Lo stridio continuo del metallo che ha agganciato la fiancata mi assorda. Non so quanto tempo duri. Il rumore del botto scema. L'auto adesso è ferma. Dio, sento caldo. Sento freddo. Sento zampilli di sangue scorrere sul mio viso, continui e regolari. Mi sembra di essere una doccia da cui esce acqua. La bocca è piena di detriti: 'Cazzo, i denti'. Passo la lingua sulle due arcate, ma per fortuna li ritrovo tutti al loro posto. Ho la bocca piena di vetri. No, non sta succedendo a me. Io sto solo assistendo a una tragedia, la vivo addosso. Tengo le mani immobili. Sputo i vetri uno per uno, con molta cautela. Ne sento uno conficcato in gola. 'Stai calma, Paola' mi dico. Questo è il momento peggiore. 'No, Paola, non devi vomitare.' Sono una fontanella, una pioggia torrenziale di sangue e ho il terrore di mettermi a vomitare. Se non associassi il vomito alla morte, forse scoppierei a ridere. Tossisco e riesco a sputare il vetro. Ora c'è silenzio, sento le cicale frinire. 'Cosa mi sta succedendo?'".
Paola Turci ha pubblicato 15 album da solista e un romanzo dal titolo Con te accanto.
Oltre le nuvole è il settimo album di Paola Turci, pubblicato nel 1997. È il primo disco della cantante pubblicato dall'etichetta discografica WEA.
Primo e unico album della cantautrice romana composto da sole cover, attinge al repertorio del pop anglosassone risalente agli anni ottanta e anni novanta, con una sola eccezione per gli anni settanta. Nel libretto del disco, l'artista ha scritto: Grazie agli autori delle canzoni di questo album sono riuscita a realizzare il disco che volevo.
La scelta dei brani è caduta di proposito su canzoni che non hanno avuto una popolarità eccessiva in Italia, affinché la cantante potesse farle proprie senza un confronto ingombrante con l'originale e apparentarle il più possibile (per sonorità e interpretazione) alle canzoni scritte da lei e pubblicate nei precedenti lavori.
Anticipato dal singolo Sai che è un attimo, cover del misconosciuto cantante pop statunitense Jude Cole, l'album confermò la popolarità di Paola presso il grande pubblico, tanto da guadagnarsi il disco di platino.
Il disco è stato ristampato dopo la partecipazione al Festival di Sanremo 1998, dove la cantante romana ha presentato Solo come me, canzone scritta con Roberto Casini, ex Steve Rogers Band). La canzone sanremese è stata pubblicata insieme ad un altro inedito, Ho bisogno di te, che vide la partecipazione in prima persona dello stesso Jude Cole come produttore, musicista e corista. Un altro singolo estratto da quest'album fu poi Fammi battere il cuore, altra cover di Cole.
Tracce
(sono indicati titolo, interprete e anno delle versioni originali)
Solo come me - 4:02 (bonus track CD 1998) Ho bisogno di te - 4:32 (bonus track CD 1998) Sai che è un attimo - 4:53 (Time for Letting Go, Jude Cole 1990) Oltre le nuvole - 4:22 (Broken Land, Adventures 1988) Non ti voglio più - 4:02 (I'll Stand by You, Pretenders 1994) L'amore va - 3:38 (That's Love, Jim Capaldi 1983) Fammi battere il cuore - 3:46 (Baby It's Tonight, Jude Cole 1990) È solo per te - 4:18 (I Should Have Known Better, Jim Diamond 1985) Non piango mai - 4:26 (See the Lights, Simple Minds 1991) Lei non c'è - 4:20 (No One Is to Blame, Howard Jones 1985) Tu non vuoi capirmi - 4:23 (You Don't Understand Me, Roxette 1995) Mi manchi tu - 4:31 (Missing You, John Waite 1984)
Non voglio arrendermi A un fiume che non va dove vorrei Non voglio dire si A chi farà del male ai sogni miei Dimmi che tu sei come me Che prendi un'altra via E non ti arrendi facile A questa corrente Dimmi cos'è che accende il tuo cuore E illuminerà la strada che fai Dimmi perchè se guardo il sole Io vedo te oltre le nuvole E mi accompagnerai Nei sogni che con te dividerò Ma non fermarti mai Ma non scordarti di gridare no E d'ora in poi se ci sei tu Che corri insieme a me Questo deserto non c'è più E cambia orizzonte Dimmi cos'è che accende il tuo cuore E illuminerà la strada che fai Dimmi perchè se guardo il sole Io vedo te oltre le nuvole Dimmi che tu mi porti l'amore Dimmi che sarà più forte che mai Dimmi che tu vorrai volare insieme a me Oltre le nuvole
Video
Non ti voglio più
Video
L'amore va
Io dico no tu dici si lei dice mah Lui mi amerà.. oh no, d'amore morirò Poi c'è chi non dà C'è chi non ha Chi sa mentire e chi non lo fa That's love.. non è mai come vuoi E non ti fa vivere Ma l'amore va E gira e gira il mondo credimi Non puoi capirlo mai Non puoi cambiarlo mai Eccoci qua'pubblicità! Si ferma il mondo l'amore no lui va Fa male o guarirà Ma l'amore va E gira e gira gira intorno arrenditi Non puoi difenderti Magari spogliati Lui non ci sta lei partirà Chi ha perso il treno ma non lo sa That's love Sempre una novità Non è mai come vuoi Non è mai come vuoi.. no no no no!
È solo per te E' solo per te Per tutto quello che mi hai dato tu E' solo per te Che amo I miei peccati più delle virtù Dovrei perderti e lo so Non perdonarti...mai Ho amato un altro come amo te E tu che giochi sempre a fare il re Eh come no Oh si ti senti un uomo e un uomo fa così Lui può tradire e poi tornare qui amore no E' solo per te Che non riesco neanche più a sorridere E' solo per te Per la tua voglia di essere invincibile Ma non ti perdonerò.. non potrò farlo.. Solo per te.. solo per te Tu, un altro giro un'altra storia in più Indifferente come sempre tu Amore no Lo sai che prima o poi da me ritornarai E un'altra volta e sempre sbaglierai Ma tornerai ..... E' solo per te Perchè senza di te non so più vivere E' solo per te Perchè hai la faccia di chi non sa perdere Allora ti perdonerò Io devo farlo Solo tu solo tu E' solo per te Perchè senza di te non so più vivere ........
Tu che non vuoi credere a un amore così Lei non ti sorride e non ti dice di si Vorresti non amarla più ma è troppo tardi ormai Scegli tu la vita l'amore non si sceglie mai E tu vuoi lei e tu vuoi lei Per tutto quel che hai E tu vuoi lei e tu vuoi lei Non ti accorgi che lei non c'è Senti un nodo in gola che non sai cos'è Cade il mondo intero e sta cadendo su di te Non vivi più ma cosa importa ormai Ti resta solo un sogno per quando dormirai E tu vuoi lei e tu vuoi lei Per tutto quel che hai E tu vuoi lei e tu vuoi lei No non ti accorgi che lei non c'è Lei non c'è.. lei non c'è.. Non ti accorgi che Vuoi toccare il cielo e salire più su Lei non è mai partita e tu non hai mai toccato il blu E una storia finisce e un motivo non c'è Una rosa che fiorisce non ha mai perchè E tu vuoi lei e tu vuoi lei E non la scorderai E tu vuoi lei e tu vuoi lei No non ti accorgi che lei non c'è Lei non c'è.. lei non c'è Non ti accorgi che lei non c'è
Mi basta il paradiso è l'ottavo album di Paola Turci, pubblicato nel 2000 dall'etichetta discografica WEA.
Prodotto da Roberto Casini (ex Steve Rogers Band), l'album contiene sei cover e cinque brani inediti.
Oltre a Questione di sguardi, brano di successo dell'estate 2000 nonché cover della canzone This Kiss di Faith Hill, nel disco sono presenti cover di Rod Stewart (I Don't Want to Talk About It, diventata per l'occasione Non voglio ricordare), Texas (Say What You Want, trasformata in Fai che ci sei), fino ad arrivare alla sempreverde ballata di Richard Marx (Right Here Waiting), che in italiano diventa Io scrivo canto e vivo per te.
Tra gli inediti Sabbia bagnata, pezzo scritto assieme all'amica e collega Carmen Consoli, pubblicato come secondo singolo, e Non dirmi tutto, scritta a quattro mani con Enrico Nascimbeni.
Il disco è stato ristampato nel 2001, dopo la partecipazione dell'artista al Festival di Sanremo, con l'aggiunta del brano presentato al festival Saluto l'inverno. La canzone vede la partecipazione di Carmen Consoli come co-autrice, chitarrista e corista e di Max Gazzè agli arrangiamenti degli archi e al basso. Il brano si è classificato quinto nell'ambito della manifestazione canora.
Con questo album l'artista ha chiuso il contratto iniziato nel 1997 con la casa discografica WEA, con la quale ha pubblicato due dischi.
Tracce
CD (WEA 8573 87011 2 (Warner) / EAN 0685738701124)
Saluto l'inverno – 4:06 (testo: Paola Turci – musica: Carmen Consoli, Paola Turci) Questione di sguardi (This kiss) – 3:43 (testo: Andrea Righi – musica: Beth Nielsen Chapman, Annie Roboff, Robin Lerner) Fai che ci sei (Say what you want) – 4:06 (testo: Andrea Righi – musica: Johnny McElhone, Sharleen Spiteri) Non voglio ricordare (I don't want to talk about it) – 3:58 (testo: Enrico Nascimbeni – musica: Danny Whitten) Sabbia bagnata – 4:05 (testo: Paola Turci – musica: Carmen Consoli, Paola Turci) Non ci sei tu (The best inside you) – 3:51 (testo: Roberto Casini, Larry Klein – musica: David Baerwald, Larry Klein) Non è così che si fa – 3:55 (testo: Roberto Casini – musica: Raniero Gaspari, Roberto Casini) Troppo tardi – 4:14 (testo: Andrea Righi, Roberto Casini – musica: Andrea Righi, Roberto Casini) Mi basta e avanza il paradiso (Tuesday morning) – 3:11 (testo: Enrico Nascimbeni – musica: Peter 'Spider' Stacy (Peter Richard Stacy)) Io scrivo canto e vivo per te (Right here waiting) – 3:58 (testo: Enrico Nascimbeni – musica: Richard Marx) I Don't Cry – 4:11 (testo: Roberto Casini – musica: Raniero Gaspari) Non dirmi tutto – 4:23 (testo: Enrico Nascimbeni – musica: Paola Turci)
Video Io scrivo canto e vivo per te Oceani lontani, il giorno che va solitudine sei qua suona il telefono, sei tu ma il dolore non passa più quel tuo per sempre allora, rimane una parola Ti aspetto perché, dovunque sarai io scrivo canto e vivo per te qualcosa farò per te ci sarò io scrivo canto e vivo per te Certi momenti, che ho di te non finiscono perché sento i sorrisi, lacrime che mi allontanano da te mi sembra di impazzire, no che non può finire Ti aspetto perché, dovunque sarai io scrivo canto e vivo per te qualcosa farò per te ci sarò io scrivo canto e vivo per te Ma dimmi sopravviveremo a una poesia? mi prendo il rischio e insieme a te ce la farò mi sembra di impazzire, no che non può finire Ti aspetto perché, dovunque sarai io scrivo canto e vivo per te qualcosa farò per te ci sarò io scrivo canto e vivo per te..
Questa parte di mondo è il nono album di Paola Turci, uscito nell'autunno 2002 per l'etichetta discografica NUN e distribuito dalla Edel. Si tratta del primo e unico album della cantante pubblicato con questa etichetta.
Il disco è stato anticipato dal singolo Mani giunte, è il primo album scritto e musicato interamente dall'artista romana. Al contrario dei precedenti contiene esclusivamente brani inediti.
Si fanno notare Un bel sorriso in faccia, brano con sfumature politiche e L'arte della seduzione, con chiari riferimenti al sesso e non del tutto inedito, visto che la Turci l'aveva già presentata ai suoi fan molti mesi prima dell'uscita del disco durante le varie date dei concerti a supporto del disco precedente.
Tra i musicisti che accompagnano la Turci figurano il gruppo napoletano Solis String Quartet e Massimo Giuntini, ex Modena City Ramblers.
All'interno del libretto è rintracciabile un acrilico su tela, dipinto dalla cantante stessa.
Secondo singolo estratto dal disco è stato Questa parte di mondo, mentre Adoro i tramonti di questa stagione è stato scelto come singolo finale.
Tracce
CD (NUN 0141762 (Edel) / EAN 4029758417621)
Testi e musiche di Paola Turci.
Mani giunte – 3:45 Qualcosa da fumare – 4:11 Adoro i tramonti di questa stagione – 4:21 Questa parte di mondo – 3:45 Meccanismi diabolici – 4:04 Armata fino ai denti – 4:32 Verso casa (6 luglio) – 4:06 Groviglio di regole – 3:38 Un bel sorriso in faccia – 3:40 L'arte della seduzione – 4:25 Via... dove – 3:26