NUOVI CHEF ... “gli emergenti”

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    Il Friuli conquista MasterChef Usa:
    vince l’avianese Luca Manfè



    di Federica Barella


    Pochi giorni fa aveva conquistato la finalissima di MasterChef Usa, trasmissione regina tra i vari cooking show con tre super giudici: il temutissimo Gordon Ramsay, il restaurant man Joe Bastianich e la stella della cucina americana, il pignolissimo Graham Elliot. E ora il trionfo. L'intervsita



    AVIANO. Lo chef di Aviano
    Luca Manfè ha vinto la finalissima:
    è lui il MasterChef Usa 2013.

    Pochi giorni fa Manfè aveva conquistato la finalissima di MasterChef Usa, trasmissione regina tra i vari cooking show in onda dall’altra parte dell’oceano con tre super giudici: il temutissimo Gordon Ramsay, il restaurant man Joe Bastianich e la stella della cucina americana, il pignolissimo Graham Elliot.



    In quella occasione aveva proposto il frico.





    Luca Manfè, il 31enne di Aviano ma trapiantato a New York da anni, dopo esser stato bocciato all’ultimo nella terza edizione (sempre americana) quest’anno alle selezioni è entrato di diritto tra i 40 sfidanti della quarta edizione.

    Quaranta sfidanti, ridotti subito a venti, che Luca Manfè ha affrontato uno dopo l’altro, barcollando un po’ all’inizio ma poi dimostrando talento e simpatia da vendere. Tanto da conquistare sulla sua pagina personale di Facebook e su quella come concorrente di MasterChef Usa “season 4” frotte di sostenitori.

    L'intervista. Il libro di ricette con la grande scritta “MasterChef Usa 2013” deve essere ancora completato. Ma una cosa è praticamente certa: la dedica, almeno morale, alla nonna Anita, quella che gli ha fatto scoprire e amare la cucina tradizionale friulana e veneta. Luca Manfè, 31 anni, avianese doc, ha sbaragliato oltre un centinaio di concorrenti nell’edizione americana del cooking show più amato e seguito al mondo, dopo la prima bocciatura arrivata nelle selezioni della terza edizione. Da quasi 10 anni Luca infatti vive negli Stati Uniti, e a New York fa il general manager nel settore delal ristorazione. E da ieri sera è il nuovo MasterChef, avendo battuto nella finalissima, per ora andata in onda solo negli Usa, la californiana Natasha.

    Quando hai capito di aver vinto?

    «Quando Gordon Ramsay ha detto il mio nome. Cinque secondi prima ho guardato mia moglie Cate e le ho fatto cenno di no col capo. Natasha è sempre stata la “prima della classe”. Ero convinto che alla fine scegliessero lei».

    Cosa hai cucinato in finalissima per strappare la vittoria alla californinana?

    «Piatti della cucina internazionale. Foie gras, che io adoro, e costicine di manzo. Se pur con ricette con un tocco di originalità e italianità. Ma per il dolce volevo qualcosa che rimandasse alla mio paese d’origine. Così mi sono inventato un piatto tricolore: panna cotta al basilico con marmellata di pomodori».

    La tua esperienza a MasterChef 4 Usa è stata un po’ altalenante, all’inizio. Quando è arrivata la svolta?

    «Quando c’è stata la puntata con i nostri familiari come ospiti a sorpresa. Ho fatto per mia moglie Cate un filetto di ippoglosso con un risotto agli asparagi...molto friulano. Ho vinto la prova. E ho capito che potevo arrivare lontano».

    In semi-finale poi hai cucinato il frico...

    «Sì, è stato il piatto che mi ha aperto la porta per la finalissima. E ne sono orgoglioso. Anche il mio libro sarà pieno di ricette friulane e tradizionali-familiari. Sarà un libro della cucina intesa come declinazione degli affetti familiari e non solo. L’ho scritto basandomi su quello che mi ha insegnato mia nonna Anita, che purtroppo non c’è più da poco, e mia madre Bruna».

    Oltre alla possibilità di pubblicare un libro, hai vinto anche un trofeo e 250 mila dollari...Progetti?

    «Un po’ godermeli in un viaggio con mia moglie. E anche farmi qualche regalo, come una Vespa vintage da guidare qui a New York. Ma poi fare qualche opera di beneficenza».

    Ma tra i tuoi sogni non c’è anche un ristorante tutto tuo?

    «Sì. Ho già in mente il nome: “Frico”, ovviamente. Un bel ristorante friulano nel cuore di Manhattan. Sto già cercando la giusta location».

    La trasmissione è stata registrata tra fine inverno e primavera. Poi eravate tutti vincolati al segreto fino alla messa in onda delle varie trasmissioni...Come è stato essere MasterChef e non poterlo dire?

    «Anche divertente. L’altra settimana qualche cliente del locale dove lavoro ora mi ha riconosciuto. Poi mi ha detto: “sì, ma non hai vinto se sei qui a fare il cameriere!!!”. Comunque è stato molto emozionante rivedere le puntate “montate”. Anche per noi erano prime assolute!».

    Come vive, durante la registrazione, un concorrente di MasterChef?

    «In pratica in clausura. Sono vietati i contatti con l’esterno. Stiamo in studio di registrazione anche 15 ore al giorno. Poi a nanna in albergo. Per questo io ho iniziato a scrivere un diario che poi ho regalato a mia moglie».

    E Joe Bastianich, il giudice “friulano”, com’era con te?

    «Mi ha molto supportato. Ma tutti i giudici supportavano tutti i vari concorrenti. Cercavano sempre di creare un’atmosfera rilassata. Soprattutto quando le telecamere erano spente. Gordon Ramsay ha un grande umorismo. E Graham Elliot, che all’inizio era stato l’unico giudice a dirmi di no, alla fine era straconvinto della mia vittoria».

    Ti rivedremo in Friuli?

    «A dicembre sicuramente torno ad Aviano per una vacanza. E forse non solo...Ora intanto devo curare il mio nuovo business “Dinner con Luca”, lezioni di cucina tenute da me a casa di chi vuole, con cena insieme a seguire...Ovviamente con piatti elaborati da me e annaffiati da vino friulano, solo friulano».

    (12 settembre 2013)









    Fonte:messaggeroveneto.gelocal.it,web
     
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