THE CURE - Copertine dischi in vinile

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    THE CURE: Faith.
    Un tenebroso giro di basso apre il disco e "The Holy Hour" scorre ritmata, oscura e distaccata, così come la voce di Smith che diventa più stentorea e sinistra che in passato, se "Seventeen Seconds" era immerso in una densa foschia, "Faith" si discosta dal disco precedente e il suono del gruppo diventa più lento, il tempo è scandito da ritmi meccanici e senza variazioni, le chitarre sono taglienti e scarne, i sintetizzatori creano vortici malinconici e tristi litanie, il basso di Gallup sorregge ogni canzone con linee avvolgenti e fosche.

    Con le eccezzioni di "Primary" e "Doubt" (che sono 2 tracce post-punk veloci non molto in linea con l'oscurità dell'album) il disco si muove su sonorità a tratti immobili, quasi a fermare il tempo in un grigiore infinito. "Other Voices" è cupa e dai toni intimi. Un rallentato ritmo tribale regge le fondamenta di "All Cats Are Grey", evocativa, epica e scura, con delle linee melodiche emozionanti quanto tristi. Uno dei punti più alti del disco si ha con "The Funeral Party" eterea, un viaggio intenso e drammatico dove la vita è finita e l'inverno ha congelato ogni movimento e ogni segno vitale.

    Continua l'oscura e intensa marcia con "The Drowning Man" piena di echi e riverberi nel lavoro di batteria e nella voce di Smith, l'ansietà e la disperazione sono sempre presenti e come nubi di temporale si impossessano di ogni nota. Alla title-track il compito di chiudera l'album, una canzone che rappresenta l'intero spirito dell'opera, oscura, lenta, malinconica e piena di quella "monotonia" e immobilità musicale che da al disco un'impronta unica, personale e oscura.

    Un disco che fa di dei "punti deboli" i suoi punti di forza. Onore ai Cure per essere riusciti a creare un'opera così evocativa e abbattuta, un'infinito cielo grigio prima della notte più buia e allucinata di "Pornography".
    (debaser.it / Recensione: Rocky Marciano)

    Curiosità sulla Copertina

    Il chitarrista inglese Porl Thompson, originariamente faceva parte dei primi Cure, quando la band aveva ancora il nome di Easy Cure. Siccome il leader del gruppo Robert Smith cercava un suono più spartano, Porl decise di farsi da parte proprio mentre i Cure esordivano con il loro album "Three Imaginary Boys" del 1979. Nel 1981 Thompson tornò a collaborare con il gruppo, non come musicista, ma in veste di grafico per l'album "Faith". Fu quindi la società Parched Art, composta da Porl Thompson insieme al fratello Andy, a elaborare, con una leggera distorsione e offuscamento, una fotografia in bianco e nero della Bolton Abbey nel North Yorkshire, monastero Agustiniano sulle rive del fiume Wharfe. (dal web)
     
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