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  1. arca1959
     
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    Altri 40 posti speciali in Italia
    Quali sono i luoghi che aspirano a diventare "patrimonio dell'umanità" dell'UNESCO: magari ne avete uno a pochi chilometri e non lo sapete


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    2013
    Spazio transfrontaliero Marittime-Mercantour (Alpi Marittime)
    Si trova nella parte più meridionale delle Alpi, tra i dipartimenti delle Alpi Marittime e quello delle Alpi dell’Alta Provenza in Francia, e tra le regioni Piemonte e Liguria in Italia. Il sito, oltre a essere una delle “200 ecoregioni del mondo” individuate dal WWF, è anche una straordinaria testimonianza del processo tettonico che portò alla rottura dell’asse alpino-himalayano e l’apertura di un bacino oceanico.



    Qualche giorno fa abbiamo elencato la lista completa dei 49 luoghi che l’UNESCO – l’organizzazione dell’ONU che si occupa di promuovere l’educazione, la scienza e la cultura nel mondo – ha dichiarato “patrimonio mondiale dell’umanità”, una celebre iniziativa nata nei primi anni Settanta. Ma ci sono molti altri luoghi che potrebbero diventarlo presto, in Italia: sono quelli che fanno parte della lista di candidature depositata presso l’UNESCO per le successive valutazioni, che oggi comprende 40 località.

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    2012
    Parco Nazionale della Sila – Sila, gran bosco d’Italia
    Il parco nazionale si trova nella Sila, un vasto altopiano di forma rettangolare che è emerso circa 7 milioni di anni fa nell’attuale regione della Calabria. È una zona di montagna e boschi, con un vasto altopiano tra i 1200 e i 1500 metri: la sua montagna più alta è il Monte Botte Donato, che raggiunge i 1929 metri. È considerato una rarità in tutto il mondo, grazie alla grande varietà di processi tettonici che nel corso del tempo ne hanno modificato e determinato la conformazione attuale.



    Il primo passo della procedura di riconoscimento, infatti, è la compilazione di un “inventario” dei luoghi nazionali che hanno un importante valore naturale e culturale secondo lo stesso paese membro. Questa lista – chiamata tentative list - può essere integrata e rivista in qualsiasi momento: la stessa UNESCO invita a fare revisioni periodiche. Si presenta poi una nomination: cioè un dossier in cui si danno tutte le informazioni su una specifica candidatura, scelta tra i luoghi della lista, in modo che possa partire il processo di valutazione. Questa è fatta da due organismi indipendenti: l’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS, per i luoghi di interesse culturale) e la World Conservation Union (IUCN, per i luoghi naturali). Un terzo organismo indipendente fornisce pareri sulle attività di conservazione dei siti.

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    2012
    Ivrea città industriale
    È stata costruita tra il 1930 e il 1960 da Adriano Olivetti, seguendo due modelli diversi di città industriale che si erano sviluppati nel corso del 20esimo secolo: da una parte le città come Crespi d’Adda, dall’altra i sistemi industriali utilizzati nei grandi centri urbani, che produssero effetti enormi anche sulla società. A Ivrea si coniugarono entrambi questi modelli, di fatto inventandone uno diverso e alternativo, basato su un sistema sociale e produttivo ispirato dalla comunità stessa che abita la città.



    La decisione finale è fatta dal World Heritage Committee, che si riunisce una volta all’anno e decide quali luoghi dichiarare patrimonio mondiale dell’umanità. Il ritmo con cui vengono nominati nuovi siti è piuttosto alto: a giugno scorso ne sono stati aggiunti diciannove – due italiani, il vulcano Etna e le ville medicee – portando il totale a 981.

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    2010
    Architettura arabo-normanna palermitana, Cefalù’ e Monreale
    Il sito di “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale” ha una serie di monumenti con dei mosaici decorativi, dipinti e sculture di eccezionale valore artistico e architettonico.I singoli edifici e monumenti non sono semplicemente un “insieme”, ma uno “strato” che rappresenta il mondo socio-culturale di un determinato tempo e luogo (1071-1194). È un esempio della sovrapposizione di diversi stili di differente provenienza storica, culturale e geografica.


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    2010
    Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
    L’area si estende nella fascia collinare della provincia di Treviso, in Veneto, e comprende Conegliano e Valdobbiadene, le due città del vino Prosecco. L’area è particolarmente importante anche per la sua geologia, e per la sue conformazione geografica prodotta da un processo di progressiva erosione. La maggior parte delle città e dei paesi della zona risale all’Undicesimo e Sedicesimo secolo, e ha un grande valore storico.


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    2008
    Massiccio del Monte Bianco (candidatura come patrimonio naturale transfrontaliero con Francia e Svizzera)
    Il Monte Bianco è la montagna più alta di Europa (4810 metri) e ha un ambiente unico ed eccezionale, per la sua flora e la sua fauna: è circondato da valli molto profonde, difficili da attraversare e posizionate a un’altitudine molto elevata (tra gli 800 e i 4800 metri). Ghiaccia per 170 chilometri quadrati, e sul terreno si forma una grande varietà di forme di ghiaccio.


    5_Bradisismo-Flegrea
    2006
    Bradisismo nell’area Flegrea
    Si trova nell’area del parco regionale dei campi Flegrei, che include le città di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e le isole Flegree (Ischia, Procida e Vivara) e le aree occidentali di Napoli. Il bradisismo è un fenomeno legato al vulcanismo, che provoca un periodico abbassamento o innalzamento del livello del terreno – molto lento sulla scala dei tempi umani (1 centimetro all’anno circa) ma molto veloce rispetto ai tempi geologici. Nei campi Flegrei questo fenomeno si ripete in maniera ciclica: recentemente si è verificato due volte, tra il 1970 e il 1972, e tra il 1983 e il 1984.
    (Julia Janßen/Flickr)


    4_Arcipelago-Bonifacio
    2006
    Arcipelago della Maddalena ed isole delle Bocche di Bonifacio
    L’arcipelago della Maddalena di trova nello stretto di Bonifacio, tra la Sardegna e la Corsica. Comprende sette isole principali – Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria – e fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, fondato nel 1994. Ciascuna isola è circondata da un’area marina protetta, e la somma complessiva delle zone costiere raggiunge i 180 chilometri. L’area è stata anche inclusa nel gruppo “Santuario dei Cetacei”, a causa dei frequenti avvistamenti di cetacei in autunno e in primavera. Ad eccezione della Maddalena e di poche altre isole, l’intero arcipelago è disabitato.
    (Isola Lavezzi, Bonifacio/PASCAL POCHARD-CASABIANCA/AFP/Getty Images)


    6_Cascata-Marmore
    2006
    Cascata delle Marmore e Valnerina: luoghi del Monachesimo e antiche bonifiche idrogeologiche
    Valnerina si trova nell’area sud-orientale dell’Umbria, ed è delimitata dal bacino del fiume Nera. È formata da alcune ripide vallate degli Appennini e da due altipiani, dove si sono sviluppati dei centri abitati. L’area si trova in parte sotto l’amministrazione della provincia di Perugia (Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spoleto e Vallo di Nera) e in parte sotto quella di Terni (Arrone, Montefranco, Ferentillo, Polino e Terni). A differenza di molti altri paesaggi italiani ed europei che sono diventati irriconoscibili a causa di estese alterazioni subite nel corso del secolo scorso, la Valnerina mantiene le sue caratteristiche originali e autentiche. Le cascate delle Marmore, che si trovano in quest’area, sono le più alte d’Europa (165 metri): sono artificiali, costruite dal 271 a.C. dal console romano Curio Dentato.
    (priscilla flower/Flickr)


    7_Cattolica-di-Stilo
    2006
    La Cattolica di Stilo e i complessi basiliano-bizantini
    I complessi basiliano-bizantini sono un esempio della “bizantizzazione” dell’Italia, e della contemporanea diffusione del monachesimo orientale. La maggior parte dei monumenti che sopravvivono originali e intatti, con la loro architettura e le loro strutture autentiche, fanno dell’intero complesso un sito storico molto importante, nonostante l’evoluzione dei canoni artistici nei secoli successivi e molti lavori di ricostruzione dopo eventi catastrofici.
    (ser_lorenz/Flickr)


    8_Cittadella-Alessandria
    2006
    Cittadella di Alessandria (Piano indicante la posizione e Superficie dei Giardini esistenti nell’interno di Cittadella d’Alessandria annesso alla lettera della Direzione in data 20 agosto 1844 n. 915)
    Si trova a nord-ovest della città di Alessandria, da cui è separata dal fiume Tamaro. È la zona più bassa della regione Piemonte, a circa 90 metri sul livello del mare, ed è stata rinominata “Mesopotamia” da molti umanisti, per essere da sempre una specie di terra di confine. Fu usata come fortezza durante il periodo del Basso Medioevo: fu costruita nell’ex quartiere di Borgoglio, dopo il Trattato di Utrecht del 1713, quando Alessandria passò dalla dominazione spagnola a quella di Casa Savoia. In quell’occasione, la fortezza fu completamente ricostruita. Dal punto architettonico e urbanistico, i caratteri principali della fortificazione sono stati conservati.
    (Wikimedia)


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    2006
    Città-fortezza di Palmanova
    Fu costruita dalla Serenissima Repubblica di Venezia nel 1593 ed è tra gli esempi più importanti e meglio conservati di architettura militare tardo rinascimentale. Mantiene ancora oggi un grande livello di autenticità, sia per quanto riguarda la concezione della sua struttura urbana, sia per le sue strutture di difesa. Nel 1960 è stata classificata come “Monumento Nazionale” con un decreto del presidente della Repubblica.
    (Civitates Orbis Terrarum,Wikimedia)


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    2006
    Giardini botanici Hanbury
    Si trovano sul promontorio della Mortola, sulla costa ligure, a pochi chilometri dal confine francese e in provincia di Imperia. Furono realizzati dal 1867 grazie al viaggiatore inglese Sir Thomas Hanbury, che acquistò diverse proprietà circostanti, tra cui il palazzo dei marchesi Orengo di Ventimigia. Le strutture della Mortola furono acquistate dallo stato italiano nel 1960, anche se i suoi elementi architettonici originali e la sua specificità scientifica sono stati preservati nel tempo.
    (Wikimedia)


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    2006
    Centro storico di Lucca
    Lucca è famosa soprattutto per la sua intatta cinta muraria del Quindicesimo e Diciassettesimo secolo, lunga 4.223 metri, che ancora oggi è una delle meglio conservate in tutta Europa. Anche il centro storico monumentale è rimasto pressoché intatto in diverse zone: al suo interno si possono trovare molte chiese medievali di eccezionale ricchezza architettonica – Lucca è stata soprannominata anche la “città delle 100 chiese”.
    (Axel Vogt/Flickr)


    12_Centro-storico-di-Parma
    2006
    Centro storico di Parma
    Parma è una città di nobili tradizioni culturali e le sue innumerevoli opere d’arte sono una testimonianza del suo passato glorioso, come una delle più grandi città europee. Si trova a metà strada tra il fiume Po e le ultimi pendici dell’Appennino, lungo la via Emilia – romana, costruita nel Primo secolo a.C. per collegare Milano a Rimini – in una zona che è sempre stata un crocevia tra i diversi popoli della Valle del Po. Uno dei monumenti più famosi del centro storico di Parma è il Duomo, che è fra le maggiori opere dell’architettura romanica in Italia e la cui cupola è stata dipinta dal Correggio.
    (Flickr/parmacitysearch)


    13_Centro-storico-di-Pavia-e-Certosa-
    2006
    Centro storico di Pavia e Certosa
    Pavia si trova sul fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza del Ticino nel Po. È stata fondata in epoca romana con il nome Ticinum, e ancora oggi conserva importanti architetture in stile romanico. Nel centro storico di Pavia si trovano anche molti edifici storici e abitazioni di antiche e potenti famiglie cittadine, come la Reggia di re Alboino, il Palazzo Malaspina, il Palazzo Bottigella e il Palazzo Mezzabarba, oggi sede del municipio. Della diocesi di Pavia fa parte la Certosa di Pavia, un monastero risalente al Quattordicesimo secolo e uno dei monumenti più celebri dell’arte rinascimentale in Italia.
    (Ugo Franchini/Wikimedia)


    14_Isola-Asinara
    2006
    Isola Asinara
    Si trova nel nord-ovest della Sardegna e fa parte del comune di Porto Torres, in provincia di Sassari. Ha una superficie di 52 chilometri quadrati ed è completamente disabitata, visto che gli ultimi abitanti la lasciarono nel 1855. Sul suo territorio dal 3 ottobre 2002 si trova il parco nazionale dell’Asinara. L’ambiente marino circostante all’isola è stata classificata come area naturale protetta.
    (Jordi Joan Fabrega/Flickr)


    16_Grotte-carsiche-Puglia
    2006
    Grotte carsiche della Puglia preistorica
    Si trovano in Salento, nel sud-est della Puglia. Come il Gargano e le Murge, il Salento è ricco di calcare, e proprio per le sue caratteristiche geologiche è oggetto di diversi fenomeni carsici che hanno dato origine a molte grotte naturali, alcune delle quali si trovano lungo la costa. Tra le grotte più famose, ci sono la Grotta Romanelli (Castro), la Grotta delle Veneri a Parabita – entrambe abitate nel Paleolitico -, e la Grotta dei Cervi a Porto Badisco.
    (Capo Caccia, grotta dei cervi/Flickr/ArchiMete ArchiMete)


    17_Lago-dOrta
    2006
    Paesaggi lacustri del Lago Maggiore e del Lago d’Orta
    Si trovano in Piemonte, nelle province di Novara, Verbania e Pallanza, tra i 220-220 metri (Lago Maggiore) e i 280-300 metri sul livello del mare (Lago d’Ora). I paesaggi lacustri di questa zona sono molto diversi da quelli di altre valli: il clima mediterraneo favorisce la diffusione di specie botaniche delle regioni peninsulari, come alberi di ulivi e altri tipi di piante. Lo sviluppo della regione si è avuto dal Sedicesimo secolo, al tempo di quella che era conosciuta come “Antica Civiltà della Riviera”, durante la quale si diffusero il commercio e le arti. Nello stesso periodo furono costruite anche le celebri ville sul Lago Maggiore, ispirate allo stile del Rinascimento e del Barocco.
    (Thomas Mueller/Flickr)


    18_Monte-sangelo
    2006
    Monte Sant’ Angelo e la Via Sacra Langobardorum
    Monte Sant’Angelo si trova in Puglia, e ha presentato la sua candidatura insieme ad altre città italiane che sono accumulate da un passato longobardo: Cividale del Friuli, Brescia, Castelserpio e Gornate Olona (Varese), Spoleto, Campello sul Citunno (Perugia), e Benevento. Sul sito di Rivista Unesco si legge che queste città conservano importanti testimonianze dei Longobardi in Italia, a livello storico-artistico, archeologico documentario-epigrafico, linguistico e storico-agiografico.
    (Flickr/Verity Cridland)


    19_civilt%C3%A0-fenicio-punica-in-Italia-Mozia-
    2006
    La civiltà fenicio-punica in Italia: isola di Mozia e Lilibeo
    Mozia si trova sull’isola di San Pantaleo, sotto Trapani, che è situata al centro di una grande laguna, oggi conosciuta come lo “stagnone”. Fu fondata nel Settimo secolo a.C., e grazie alla sua posizione favorevole per il commercio marittimo Mozia divenne presto una delle più floride colonie fenicie occidentali. Le opere pubbliche più importanti per l’isola furono fatte nella seconda metà del Sesto secolo a.C. – erano per lo più fortificazioni, oltre che una strada sommersa che collegava l’isola alla terraferma, vicino a Birgi. Nel 397 d.C. ci fu un attacco molto violento da parte dell’esercito siracusano: i sopravvissuti di Mozia si riunirono nella vicina Capo Lilibeo, dove i cartaginesi avevano costruito Lilibeo, città che prosperò nei secoli seguenti e che mantenne il ruolo di importante scalo marittimo anche sotto gli arabi e i normanni.
    (Mura fortificate di Mozia./b.roveran/Flickr)


    20_Orvieto
    2006
    Orvieto
    Orvieto è una città dell’Umbria e si trova in cima a una rupe tufacea alta 150 metri. È di origine etrusche: le tracce più antiche di insediamenti etruschi risalgono al Nono secolo a.C., anche se la necropoli e altri reperti indicano che il massimo sviluppo si raggiunse solo tra il Sesto e il Quarto secolo a.C. Col passare del tempo, e sfruttando la sua posizione strategica, Orvieto si sviluppò rapidamente, grazie anche alla costruzione di case signorili, torri e chiese, e alla diffusione delle arti e della produzione dell’artigianato. Il monumento più conosciuto e più imponente di Orvieto è la sua cattedrale, costruita tra la fine del Tredicesimo e la prima metà del Quattordicesimo secolo.
    (Flickr/sara.scara)


    22_Pelagos
    2006
    Pelagos: il Santuario dei Cetacei
    È stato istituito in Italia dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, con il nome di “Santuario per i mammiferi marini” e conosciuto in Francia come “Santuario Pelagos”. Pelagos è un’area marina protetta comprese nel territorio di Francia, Italia e Principato di Monaco – le regioni italiane coinvolte sono Liguria, Sardegna e Toscana. Le zone marine del Santuario sono conosciute fin dai tempi antichi per ospitare molte specie di balene e altri animali marini. Un recente rapporto di Greenpeace ha documentato una forte diminuzione della popolazione di cetacei in quest’area, e una inadeguatezza delle misure di tutela messe in atto.
    (Flickr/Stefano Bertolotti)


    23_Stagni-golfo-oristano
    2006
    Stagni del Golfo di Oristano e penisola del Sinis – isola di Mal di Ventre
    Il sito si trova al centro della costa occidentale della Sardegna. La baia di Oristano comprende i più famosi stagni costieri del Mediterraneo: da nord a sud, Putzu Idu, Sal’e Porcus, Cabras, Mistras, Santa Giusta, Pauli Maiori, S’Ena Arrubia, Corru S’Ittiri, Marceddì e S. Giovanni. L’isola di Mal di Ventre, praticamente tutta pianeggiante, si trova a 8 chilometri dalla costa: è di origine paleozoica e grazie alla sua particolare geomorfologia è l’habitat ideale per diverse specie di uccelli. L’intera area ha un grande valore naturale, e si unisce alla presenza di antichi siti archeologici, come Tharros, tra i più importanti della Sardegna, e diverse testimonianze di insediamenti umani molto antichi.
    (Stagni del Golfo di Oristano/ada prunas/Flickr)


    24_cattedrali-romaniche-Puglia
    2006
    Cattedrali romaniche della Puglia
    In Puglia lo stile romanico si sviluppò tra l’Undicesimo e il Tredicesimo secolo, e influenzò diversi settori artistici, come l’architettura, la scultura e il mosaico. L’esempio più conosciuto di stile romanico è la Basilica di San Nicola a Bari, terminata verso la fine del Dodicesimo secolo, che ha un aspetto molto particolare: da fuori ha un aspetto massiccio, con una facciata a salienti chiusa ai lati da due torri incompiute. Altri esempi notevoli di stile romanico sono la cattedrale di Trani, ancora più spettacolare per essere a lato del mare, il duomo di Bitonto, la cattedrale di Otranto e la concattedrale di Ruvo di Puglia.
    (Cattefrale di oristano, LinoM/Flickr)



    25_Barocco-leccese
    2006
    Salento e centri del Barocco leccese
    Il barocco leccese è una forma artistica e architettonica che si sviluppò tra la fine del Sedicesimo secolo e la prima metà del Diciottesimo secolo, sia a Lecce che nel resto del Salento (nella regione della Puglia). Fu molto particolare anche per la qualità della pietra locale impiegata – la pietra leccese – un calcareo tenero e compatto adatto alla lavorazione con lo scalpellino. Lo stile barocco inizialmente influenzò solo l’architettura degli edifici sacri e nobili, ma poi arrivò anche nell’architettura privata. Fu realizzato da molti architetti locali, che contribuirono a rafforzarne l’originalità: tra questi, ci fu Giuseppe Zimbalo e Giuseppe Cino. Le città salentine che si caratterizzano oggi per lo stile barocco sono molte, e non sono solo i grandi centri: ci sono, tra gli altri, Nardò, Gallipoli, Martina Franca, Ostuni, Francavilla Fontana, Galatina, Galàtone.
    (Santa Croce, Lecce/Federico Filacchione/Flickr)


    26_Cappella-scrovegni
    2006
    Cappella Scrovegni
    Si trova nel centro storico di Padova e ospita un famosissimo ciclo di affreschi di Giotto dei primi del Quattordicesimo secolo, considerato uno dei capolavori dell’arte occidentale. Le pareti sono ricoperte interamente con le storie della Vergine e di Cristo, mentre nella controfacciata è dipinto il Giudizio Universale.Nel 1880 la Cappella è stata acquisita dalla città di Padova; nel corso dell’Ottocento e del Novecento sono stati compiuti diversi interventi conservativi sugli affreschi.
    (Giotto di Bonone (1267-1337) Vita di cristo, il bacio di Giuda /Flickr/Carla216)


    27_Sulcis
    2006
    Sulcis Iglesiente
    È una regione storica della Sardegna sud-occidentale, e comprende il territorio di Sulcis e Iglesiente. È conosciuta per l’attività estrattiva di molti minerale nel territorio di Iglesias, e per quella del carbone nel Sulcis. Del Sulcis fanno parte anche due isole, S. Pietro e S. Antioco. La prima è chiamata “isola verde” per l’integrità del paesaggio: presenta coste vulcaniche rocciose modellate dal vento e dall’acqua, e diverse baie incontaminate. La seconda, che è collegata alla costa attraverso un istmo naturale di 3 chilometri, è conosciuta per le sue particolari scogliere.
    (Pan di Zucchero, Masua/Flickr/Sara Palmas)


    28_Taormina
    2006
    Taormina e Isola Bella
    Taormina, in provincia di Messina, è una delle destinazioni turistiche internazionali di maggiore importanza per la Sicilia. La sua fortuna è da sempre dipesa dalla sua posizione geografica, per cui è stata considerata una fortezza naturale di grande importanza strategica e politica, da cui dipendeva il controllo della costa orientale della Sicilia. Taormina è conosciuta anche per i suoi marmi colorati, che possono essere trovati ancora oggi in monumenti e abitazioni private. I Siculi furono i primi ad abitare l’area di Taormina, come dimostrano i resti di una necropoli.
    Isola Bella è collegata alla città di Taormina da un sistema di baie: ha una vegetazione spontanea molto varia, che si unisce a numerose piante esotiche introdotte verso la fine del Diciannovesimo secolo. L’isola è attraversata da rampe di scale, sentieri e piccole terrazze, ed è un parco di grande interesse naturalistico e culturale.
    (Dean Russell/Flickr)


    29_Villa-Tivoli
    2006
    La Valle dell’Aniene e la Villa Gregoriana in Tivoli
    La Villa Gregoriana è un’area naturale che si trova a Tivoli, in provincia di Roma, nella valle tra la sponda destra del fiume Aniene e l’antica acropoli romana. La valle, che è particolarmente scoscesa, era detta anticamente “Valle dell’inferno”: al suo interno si trova la Grande Cascata, che si può considerare un esempio molto particolare di giardino romantico, per la sua conformazione e la sua architettura. La Villa Gregoriana prende il nome da Papa Gregorio XVI, che nel 1835 destinò al pubblico l’uso dell’area. Dopo un lungo periodo di degrado, il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) è intervenuto e ha restaurato l’intera zona.
    (Mibac)


    30_Bergamo
    2006
    Bergamo
    La città di Bergamo è divisa in due parti: la Città Alta, costruita sulle colline, e la Città Bassa, dove si trovano le attività finanziarie, industriali e amministrative. Le due parti sono separate dalle mura veneziane, costruite dalla Serenissima Repubblica di Venezia nella seconda metà del Sedicesimo secolo per difendere la città. Bergamo fu probabilmente fondata da popolazioni celtiche, che si stabilirono sulle colline che si affacciano sulle valli prealpine del Brembo e Serio, due fiumi affluenti dell’Adda. Oggi è una delle cinque città italiane, assieme a Padova, Ferrara, Lucca e Grosseto, il cui centro storico è rimasto completamente circondato dalle mura, che a loro volta sono rimaste pressoché intatte nel loro aspetto originario.
    (Flickr/Niels Sienaert)


    31_Notarchirico
    2006
    Le paleosuperfici del Paleolitico Inferiore di Isernia La Pineta e Notarchirico
    Nonostante le tracce archeologiche dei primi abitanti in Italia risalgano a circa 1 milione-800mila anni fa, è solo a partire da 700mila anni fa, nel Paleolitico inferiore, che le tracce dell’uomo diventano più frequenti e documentano un più diffuso tipo di insediamento: gli scavi relativi a questo secondo periodo di trovano in due posti diversi: uno a Isernia La Pineta, in Molise, l’altro a Notarchirico, in provincia di Potenza, Basilicata. Il sito di Isernia fu scoperto per caso durante la costruzione di una parte della Strada Statale 85, alla fine degli anni Settanta.
    (Wikimedia)


    33_Carrara
    2006
    I bacini marmiferi di Carrara
    Formano le Alpi Apuane, e i più consistenti sono quelli di Carrara. L’escavazione si è sviluppate in tre vallate, Colonnata, Fantiscritti e Ravaccione, dove oltre al famoso bianco Carrara di estraggono altre varietà di marmo: statuario, venato, paonazzo, calacata e bardiglio. Lo sfruttamento su larga scala delle cave di Carrara iniziò nel I secolo d.C., con i romani. Ancora oggi rimangono tracce di quell’antica attività di estrazione, come le circa 30 cave di epoca romana e la cava romana di Colonnata, la più grande cava ben conservata di tutto il mondo.
    (FABIO MUZZI/AFP/Getty Images)


    34_Altamura
    2006
    Le Murge e Altamura
    Le Murge sono un vasto altopiano carsico, 50 chilometri di larghezza e 150 di lunghezza, che si trova in Puglia, tra le province di Bari, Baretta-Andria-Trani, Brindisi e Taranto. Sono formate da ripiani paralleli alla linea di costa adriatica, i cui rilievi sono costituiti da formazioni di roccia calcare del Cretacico. In questa zona ci sono fenomeni di carsismo, come le doline (conche chiuse, che non si riempiono d’acqua perché le pareti e il fondo sono impermeabili), le più grandi delle quali sono dette “Puli”. Nelle Murge si possono trovare Puli ad esempio a Molfetta, Gravina e Altamura. Caratteristica tipica della parte meridionale delle Murge sono le gravine, erosioni carsiche paragonabili ai canyon americani, con pareti ripide e profondità anche superiori ai 100 metri.
    (Cattedrale di Altamura/Flickr/Jack Flash)


    35_Portici-di-Bologna
    2006
    I portici di Bologna
    Il centro storico di Bologna, cioè l’area che si trova all’interno delle mura risalenti Tredicesimo secolo, presenta circa 38 chilometri di portici, costruiti tra l’Undicesimo e il Ventesimo secolo. A Bologna la costruzione dei portici seguì all’inizio le regole delle altre città: i portici erano il frutto della necessità di spazio per nuove abitazioni e attività durante un periodo di sviluppo economico, e allo stesso tempo di uno scarso controllo dello spazio pubblico da parte delle autorità. Alla fine del Dodicesimo secolo, a causa del grande sviluppo economico e dell’aumento della popolazione di Bologna, le autorità comunali decisero di fare ordine in città: ulteriori invasioni dello spazio pubblico furono proibite e i portici furono costruiti su suolo privato. Quando alla fine del Tredicesimo secolo le altre città iniziarono a vietare la costruzione dei portici, Bologna li rese obbligatori: uno Statuto del Comune stabilì nel 1288 che tutte le case nuove dovevano essere costruite con il portico in muratura e quelle già esistenti che non ce l’avevano erano tenute ad aggiungerlo. Oggi non esiste al mondo un’altra città che abbia tanti portici come Bologna.
    (Jenny Audring/Flickr)


    36_la-transumanza
    2006
    La transumanza: I Regi Tratturi
    La transumanza è la migrazione stagionale e temporanea delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano dalle zone collinari o montane verso quelle di pianura (demonticazione, si verifica in autunno) o viceversa (monticazione, si verifica in primavera). In Italia le vie delle transumanza si svilupparono nel sud del paese, attraverso l’Abruzzo, il Molise, la Campania e la Puglia, e comprendono il pascolo del Gran Sasso e della Maiella, fino ad arrivare a Capitanata (Foggia). Passano per la parte interna degli Appennini, e attraversano territori molto diversi tra loro – montagne, colline, e anche la zona archeologica di Sepino, in Molise. Le vie della transumanza in Italia risalgono all’età pre-romana, ma furono sviluppate ulteriormente dai romani che le collegarono alla rete di strade consolari, rendendo la transumanza un ‘attività economica organizzata e protetta.
    (Peltuinum, Prata d’Ansidonia (AQ) – Panorama/Wikimedia)


    37_Via-appia
    2006
    La Via Appia “Regina Viarum”
    La via Appia è la prima e più importante delle grandi strade costruite dagli antichi romani, e per questo è nota anche come “regina viarum”. Fu costruita nel 312 a.C., per permettere una via di transito più veloce tra Roma e Capua. La via Appia mostra una concezione della “via di comunicazione” sorprendentemente moderna: bypassa tutte le città intermedie, rivolgendosi direttamente verso la destinazione finale, e utilizza grandi opere ingegneristiche, come ponti e viadotti, per attraversare distese di acqua, paludi e montagne. Inoltre, fu costruita in maniera molto diversa rispetto a come era stato fatto con le strade fino a quel momento: i romani progettarono una strada capace di garantire stabilità anche in condizioni atmosferiche non ideali, utilizzando ad esempio il sistema di drenaggio.
    (Edoardo Forneris/Flickr)


    38_Ville-bontificie
    2006
    Ville della nobiltà pontificia nel Lazio
    Nella campagna della regione Lazio ci sono molte case signorili costruite a partire dalla seconda metà del Sedicesimo secolo per il clero e membri dell’aristocrazia collegati alla corte del papa a Roma. Queste ville sono concentrate principalmente in due aree: nella zona nord della regione, attorno Viterbo, e nel sud-est, sui Colli Tuscolani. Per il fatto di essere molto vicine tra loro, hanno formato un sistema residenziale di alto livello che ha profondamente influenzato lo sviluppo di tutta la campagna laziale. Le ville furono progettate e decorate dagli architetti e artisti più importanti dell’epoca, che si occuparono anche di sviluppare vasti parchi e giardini attorno agli edifici. Tra queste ville ci sono Palazzo Farnese a Caprarola, Palazzo Giustiniani a Bassano Romano e Palazzo Chigi ad Ariccia.
    (Bomarzo/Marcos Méndez Filesi/Flickr)


    39_Volterra
    2006
    Volterra: città storica e paesaggio culturale
    Si trova su un altopiano di 554 metri sopra il livello del mare, in provincia di Pisa. I primi insediamenti nell’antica Volterra si verificarono nell’area di Piano di Castello – che corrisponde all’acropoli della città – in una fase già avanzata dell’età del Ferro, alla fine dell’Ottavo secolo d.C.. Fu, probabilmente, il risultato dell’aggregazione di due villaggi separati, un processo poi concluso dagli etruschi, che fondarono Velathri. Nel Terzo secolo a.C. la città passò sotto il controllo dei romani, che la chiamarono Volaterrae. Tra il Dodicesimo e il Tredicesimo secolo si sviluppò come Comune, avviando anche una riorganizzazione della struttura urbana che si mantenne nei secoli successivi e che incluse la costruzione del Palazzo del Popolo e del Palazzo dei Priori, che tuttora è il centro dell’intera città. Volterra è anche conosciuta per le sue caratteristiche geologiche e morfologiche particolari e per l’intensa attività di lavorazione ed estrazione dell’alabastro.
    (Dave & Margie Hill / Kleerup/Flickr)


    41_Langhe
    2006
    Paesaggi vitivinicoli: Langhe, Roero, Monferrato e Valtellina
    Le aree delle Langhe, Roero e Monferrato, in Piemonte, sono formate da una grande distesa di colline, in cui grazie alla combinazione di un certo tipo di clima, di tecniche di coltivazioni e di varietà di uva – usata per produrre il vino – si sono sviluppati diversi ecosistemi naturali. Il paesaggio è caratterizzato da un susseguirsi continuo di vigneti, la cui architettura dipende molto dal sistema usato di produzione, distribuzione ed esportazione del vino. Questi paesaggi sono stati molto celebrati nelle arti e nella letteratura, a partire da un vasto patrimonio di antiche tradizioni e leggende legate al territorio.
    (ign11/Flickr)






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    Edited by gheagabry1 - 27/1/2022, 21:07
     
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    "L' Italia è come quella tipa che ha più talento di tutti,
    perché è nata bella, più bella di tutte.
    È quella più ingegnosa, che si inventa mille cose, perché è piena di risorse.
    Sa discutere di storia, di mare, di montagne, sa di cibo, di buon vino,
    di dialetti, di pittori, di scultori, di scrittori, di eccellenze nella scienza,
    non c'è niente che non sa.
    E quando questa tipa bella e talentuosa inciampa e cade,
    la platea delle sfigate esulta.
    È la rabbia delle povere gelose, quelle al buio,
    perché lei è comunque bella anche quando cade a terra.
    L'Italia è una tipa con stivale tacco 12,
    che nessuna sa portare meglio di lei...
    solo il tempo di rialzarsi".


    Testo scritto da un belga anonimo
     
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