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I nuovi siti UNESCO in Italia
Sono 981 i siti riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti, presenti in 160 Paesi del mondo. Ad oggi l’Italia è il Paese che detiene il record di presenze: 49 siti inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. Un bel riconoscimento, che valorizza l’eredità culturale e paesaggistica del nostro territorio e sottolinea l’importanza degli investimenti per preservarla.
E' entrato in lista quest’anno il Monte Etna, lo stratovulcano più attivo al mondo e il più alto sulle isole del Mediterraneo. La sua storia eruttiva risale a 500.000 anni fa, di cui almeno 2700 anni sono documentati
Rappresentano una new-entry anche le Ville Medicee: 12 ville rinascimentali e 2 giardini ornamentali nella campagna toscana che testimoniano il prestigio della famiglia Medici e costituiscono il primo esempio di connessione tra edifici e ambiente, in armonia con la natura, tanto da diventare un punto di riferimento per le residenze principesche di tutta Italia ed Europa.
Nel 2011 hanno ricevuto questo riconoscimento i Siti palafitticoli preistorici delle Alpi, 111 siti archeologici costituiti dai resti di insediamenti costruiti tra il 5000 e il 500 a.C. nei pressi di laghi alpini, fiumi o zone umide.
E i Luoghi di potere dei Longobardi, sette gruppi di edifici, tra cui fortezze, chiese e monasteri, che danno testimonianza del ruolo deI Longobardi in Italia tra il VI e l’VIII secolo, che ha segnato il passaggio dall'antichità al Medioevo.
Nel 2009 sono diventate Patrimonio dell’Umanità le Dolomiti, uno dei paesaggi di montagna più affascinanti al mondo, con le 18 vette che superano i 3.000 metri, pareti rocciose, guglie, pinnacoli e valli strette e profonde.
L’anno prima il riconoscimento è andato alla Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina, che mette insieme due linee ferroviarie storiche che attraversano le Alpi svizzere e che con tunnel, gallerie e viadotti hanno permesso di superare l'isolamento degli insediamenti nelle Alpi centrali all'inizio del XX secolo.
E a Mantova e Sabbioneta, due simboli eccezionali delle realizzazioni urbane, architettoniche e artistiche del Rinascimento, secondo gli ideali promossi dalla famiglia Gonzaga.
Nel 2006 è entrata in lista Genova con le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli, un insieme di palazzi rinascimentali e barocchi che rappresentano il primo esempio in Europa di un progetto di sviluppo urbano voluto da un'autorità pubblica, in un quadro unitario e associato a un particolare sistema di “alloggio pubblico” in residenze private.
L’anno prima è toccato a Siracusa, con il suo nucleo originario di Ortigia, e alla necropoli rupestre di Pantalica, con più di 5000 tombe scavate nella roccia, risalenti al XII-VII secolo a.C.
Nel 2004 sono entrate la Val d’Orcia, nell’entroterra senese, modello idealizzato di buona gestione del paesaggio agricolo e pastorale, con villaggi, casali, abbazie, santuari, e fonte di ispirazione per molti artisti.
E le Necropoli etrusche di Cervetri e Tarquinia, con tombe datate dal IX al I secolo a.C., alcune sormontate da imponenti tumuli, con incisioni sulle pareti o pitture murali.
Nel 2003 è stata la volta dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, gruppi di cappelle e altri elementi architettonici realizzati nel XVI e XVII secolo e dedicati a differenti aspetti della fede cristiana.
Nel 2002 è toccato alle 8 città tardobarocche della Val di Noto, nella Sicilia sudorientale: Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli.
Nel 2001 il riconoscimento è andato alla Villa d’Este a Tivoli, che con il suo palazzo e il giardino – uno dei primi giardini delle meraviglie - è un esempio raffinato di cultura rinascimentale.
Nel 2000 hanno fatto il loro ingresso 3 siti: la città di Verona, con i suoi edifici antichi, medievali e rinascimentali, e grandioso esempio di roccaforte militare.
Assisi, città natale di San Francesco, con i suoi capolavori d'arte medievali, come la Basilica di San Francesco e i dipinti di Cimabue, Pietro Lorenzetti, Simone Martini e Giotto.
E infine le Isole Eolie, eccezionale esempio di isole di origine vulcanica prezioso anche per lo studio dei fenomeni vulcanici in corso.
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