GRANDI INVENTORI

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  1. gheagabry
     
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    JOHANNES GUTENBERG



    Gutenberg: vita e opere
    Non conosciamo con esattezza la data di nascita dell'inventore della stampa a caratteri mobili, collocata dagli studiosi tra il 1393 e il 1403. Sugli anni giovanili di Johannes Gutenberg possiamo fare soltanto congetture. La buona conoscenza della lingua latina e il suo bagaglio tecnico lasciano intendere che con ogni probabilità Gutenberg avesse studiato in una scuola conventuale, forse pure in una università. Il padre, Friele Genfleisch zur Laden, era patrizio di Magonza, mercante di professione, e ricoprì per un periodo l'incarico di mastro comunale dei conti. Probabilmente già da ragazzo Johannes fu costretto a lasciare la città con il padre e i fratelli, poiché nell'agosto del 1411 i contrasti tra i patrizi e le corporazioni si erano riacutizzati: sembra che la famiglia si trasferisse temporaneamente da Magonza a Eltville. Forse in questi anni egli riuscì anche a frequentare l'università di Erfurt. Sappiamo però con certezza che a partire dal 1430 Gutenberg non era più a Magonza, dove le corporazioni avevano nel frattempo assunto il governo cittadino. Quattro anni più tardi ritroviamo le sue tracce nella città di Strasburgo: le fonti ci mostrano un Gutenberg diventato intraprendente uomo d'affari, abile inventore e maestro artigiano. A partire dal 1437 egli poteva così insegnare ad Andreas Dritzehn di Strasburgo l'arte di levigare e molare le pietre preziose, ossia una sorta di apprendistato nella lavorazione delle monete e dell'oro, e, come altre volte nel corso della sua esistenza, si imbarcò ben presto con alcuni soci nella creazione di una società per il finanziamento di un nuovo procedimento tecnico e di produzione di oggetti. In vista del futuro grande pellegrinaggio ad Acquisgrana, infatti, era nato il progetto di smerciare come ricordo specchi del santuario (prodotti con una lega di piombo e stagno), oggetti allora molto diffusi nella devozione popolare, perchè si credeva possibile catturare con essi qualche riflesso salvifico delle reliquie esposte. La società rischiò tuttavia subito il tracollo, poichè la produzione era stata malcalcolata, ma Gutenberg agiva già come maestro dell'arte orafa nella lavorazione di questi specchi. Non sappiamo che cosa egli abbia fatto tra il 1444 e il 1448. Soltanto il 17 ottobre 1448 lo ritroviamo ancora in quel di Magonza, in occasione di un prestito di 150 fiorini avuto dal cugino Arnold Gelthus, con un interesse del cinque per cento. Come già a Strasburgo, centro di fiorenti traffici con la Francia meridionale, l'Italia e anche con l'Oriente, Gutenberg cercava contatti con banchieri e mercanti al fine di trovare risorse utili a mettere immediatamente in pratica le sue nuove acquisizioni tecniche. Nel 1450 i suoi esperimenti erano a buon punto, ed egli poteva così procedere alla composizione e alla stampa di fogli singoli e libri voluminosi. Le prime stampe che con tutta probabilità possiamo attribuire a Gutenberg si dividono in due gruppi principali. Da un lato le opere minori, lettere di indulgenza, calendari e dizionari; dall'altro il capolavoro di 1282 pagine a stampa, la Bibbia in latino (B42). Gutenberg si rifece alla Vulgata di san Gerolamo. Molto probabilmente copiò per la stampa un manoscritto della Bibbia di cui disponeva a Magonza: imitò il manoscritto in tutti gli aspetti, riproducendone la ripartizione in colonne, la composizione a blocco nonché la disposizione delle colonne sulla pagina, che formavano un modulo ideale. Il carattere da messale (gotico) da lui usato consentiva una veste tipografica molto compatta, dato che le singole lettere accentuano la verticalità e visivamente fanno l'effetto di una grata, per cui la pagina finita sembra una trama (in latino, textura). Per sfruttare al meglio la carta, Gutenberg fece diverse prove con il numero di righe per colonna; in un primo tentativo di composizione cominciò con 40 e 41 righe per poi passare a 42 in una nuova versione. Nella composizione del testo furono impegnate in tal modo fino a sei persone. La fusione dei centomila caratteri occorrenti avrà richiesto almeno sei mesi di tempo, il lavoro compositorio all'incirca due anni. Inoltre furono impiegati non meno di dodici stampatori con sei torchi, senza contare il personale che si occupava dell'inchiostrazione, della messa in opera dei fogli ecc. La stampa delle 1282 pagine di 180 esemplari comportava infatti ben 230.670 passaggi al torchio. Per la carta importata dall'Italia si dovettero sborsare 600 fiorini; per la pergamena 400 fiorini. Gutenberg non poteva assolutamente sostenere da solo costi così elevati. Dopo il primo prestito avuto dal cugino, ebbe allora altri ingenti finanziamenti, per centinaia di fiorini, da Johann Fust, il quale divenne suo socio d'affari nella comune fabbricazione dei libri. Nel 1455 Fust accusò tuttavia Gutenberg di non aver pagato i suoi interessi e di appropriazione indebita, per poi avviare una stamperia a Magonza in società con Peter Schoeffer, già lavorante di Gutenberg. Gli esemplari della Bibbia a noi pervenuti sono quarantanove, alcuni dei quali decorati evidentemente per iniziativa degli stessi Fust e Schoeffer. Ogni esemplare è una copia unica, essendo rubricato e miniato a mano. Esiste comunque tutta una serie di testi minori, fogli volanti, lettere di indulgenza, compendi di grammatica e calendari, databili in concomitanza con la produzione della Bibbia gutenberghiana. Di sicuro interesse è notare che questi testi furono in realtà composti con altri caratteri, i quali, in base al loro uso, vengono ora comunemente definiti "protocaratteri" di Gutenberg, anch'essi gotici, ma più grossolani e in corpo più grande di quelli della B42. Le tracce biografiche di Gutenberg dopo la parziale cessione dell'azienda a Fust sono assai scarse; nel 1458 il suo nome compare quale debitore nei libri contabili del convento di Sankt Thomas a Strasburgo. Nemmeno più tardi ha restituito la somma presa in prestito nel lontano 1442, dato che soltanto nel 1474 (dopo la sua morte) il debito è stato cancellato dai libri contabili del convento. La faida magontina del 1462 tra Adolf von Nassau e Diether von Isenburg, sui beni ecclesistici, con strascichi nella storia della città, non lasciò indenne neppure Gutenberg. Con ogni probabilità Gutenberg fu bandito dalla città di Magonza e costretto a trasferirsi nuovamente a Eltville. Ma nel 1465 Adolf von Nassau lo nomina uomo di corte, e Gutenberg riceverà da lui ogni anno vestiario, grano, vino, forniti direttamente al suo domicilio di Magonza; inoltre egli verrà esentato da imposte e corvée, e il vescovo lo ringrazierà espressamente per i suoi servigi. Non è pero dato appurare con esattezza fino a che punto a Magonza o a Eltville Gutenberg fosse al servizio di Adolf von Nassau come stampatore: nel 1467 troviamo una certa quantità del suo materiale tipografico a Eltville, nella prima stamperia dei fratelli Bechtermuenze, il che lascia supporre una attività intrapresa in comune. Evidentemente anche a Magonza Gutenberg non era in grado di operare finanziariamente in proprio, e infatti dopo la sua morte furono restituite a Konrad Humery attrezzatture dell'officina, che questi aveva prestato a Gutenberg. L'inventore della stampa morì a Magonza il 3 febbraio 1468 e fu sepolto nella Franziskanerkirche.

     
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