-
.
Condividi
Trentino, la Cattedrale
che vive e che muore
Arte Sella è un museo a cielo aperto, dove sculture e installazioni si fondono al bosco. In nome della natural art
di Francesca Bussi
poi ti fermi all'improvviso. Intorno a te solo il bosco, mentre poco più oltre, dietro il profilo degli alberi, si apre il cielo che cerca di sfuggire alle montagne. Quello che ci si ritrova davanti, se non lo si sapesse già, bisognerebbe guardarlo più volte per capire che si tratta di un'opera d'arte e non di un capriccio divino.
Arte Sella, in Valsugana, nel basso Trentino, è la patria italiana della natural art, la corrente artistica che si rifà solo a elementi del territorio e della natura per le proprie creazioni.
E al momento sono 56, tra sculture e installazioni, le opere che popolano questo luogo, arrampicandosi lungo i fianchi della valle. Surreali, quasi magiche, sono fatte di legno, rocce, terra, fronde. Gli artisti recuperano ciò di cui hanno bisogno dai boschi, non modificano il territorio.
Nata nel 1986, le sue origini si perdono nella leggenda, come per ogni favola che si rispetti. L'idea sarebbe partita da un viaggio a Samarcanda: vero o falso? Poco importa, ciò che conta davvero è che si tratta della realizzazione di un gruppo di sognatori locali.
Cerca, Roberto Conte, 2012 © Arte Sella - Foto di Giacomo Bianchi
Ciò che ti colpisce di più è la filosofia di questo luogo, dove quello che si costruisce è effimero, destinato a modificarsi seguendo i ritmi delle stagioni. Destinato, soprattutto, a perire: come tutto in natura. È questo che lo rende un posto speciale, da meditazione, scelto non a caso da più di 300 artisti da tutto il mondo.
Elisa l'ha voluto per il suo lungometraggio Ivy, Jovanotti sul booklet del suo album Il quinto mondo.
E tanti altri da qua sono passati, in cerca di ispirazione, dai Marlene Kunz a Marco Paolini, fino a Vinicio Capossela e Goran Bregovic, che hanno suonato sotto le volte della Cattedrale Vegetale.
Perché, dal 2011, questa installazione è l'attrazione principale di Arte Sella. Realizzata da Giuliano Mauri, ha le dimensioni di una cattedrale gotica: tre navate di 12 metri d'altezza e una superficie di 1220 mq.
Ottanta gabbie di rami intrecciati racchiudono altrettanti carpini, fino a che non diventeranno adulti: ci vorranno circa vent'anni, e solo allora gli alberi diventeranno vere e proprie colonne.
Ma in Valsugana non si vive di sola arte. Per chi vuole visitarla, in un weekend o in un periodo più lungo, la vacanza non può che essere all'insegna dello sport: vela, windsurf, canoa, sci nautico e nuoto, grazie ai due laghi, di Caldonazzo e di Levico, con acque tra le più pulite d'Italia.
Chi ama le due ruote può ricorrere al bike sharing su una ciclabile di 80 km tra Trentino e Veneto. Salendo poi sulle malghe di montagna, i bambini possono «adottare una mucca»: sostenendola a distanza, e andandola a trovare di persona, si potranno ricevere prodotti caseari.
Ad Arte Sella nel bosco succede così: che si guarda anche una cacca per terra col dubbio che sia merda d'artista.
Marco Paolini
(14/06/2013 17:00)
fonte:http://www.vanityfair.it/. -
tomiva57.
User deleted
foto:castellitrentini - WordPress.com
Viaggio nella Valle dei Laghi, alla scoperta dei più incantevoli specchi d’acqua del Trentino.
Chi l’ha detto che si va in montagna solo d’inverno o in estate? Oggi vi suggeriamo un itinerario breve ma indimenticabile per esplorare alcuni dei laghi più affascinanti di tutto il Trentino. In primavera il paesaggio alpino offre il meglio di sé: i colori esplodono in una tavolozza senza fine di chiaroscuri e il sole tiepido crea le condizioni perfette per concedersi una passeggiata romantica lungo le sponde dei tanti specchi d’acqua lacustri che punteggiano il Trentino. Il clima, poi, è una vera e propria rarità per questa regione, perché unisce alla salubrità dell’aria tipicamente alpina una flora e un’atmosfera già mediterranea. L’olivo, l’alloro e i lunghi filari di vigneti convivono con gli abeti secolari, i faggi e i muschi del bosco. Il benessere che proverete in questo ambiente è unico, proprio come il viaggio che vi proponiamo.
Il nostro itinerario si snoda nello splendido scenario della Valle dei Laghi, paradiso naturale percorso dalle acque del fiume Sarca, che dal Monte Bondone, a pochi minuti da Trento, scende verso sud fino al Lago di Garda. In quest’area sono ben nove i laghi, in gran parte di origine glaciale. Iniziamo dal più noto, il Lago di Toblino, ritenuto da molti il più romantico fra i tanti bacini lacustri del Trentino. Il lago si trova a circa quindici chilometri a ovest di Trento, in un paesaggio idilliaco di verdi colline, vigneti, boschi di abeti e querce e ameni viali di cipressi. Sullo sperone roccioso che si protende nelle acque del lago emerge il profilo del Castel Toblino, maniero duecentesco più volte ammodernato nel corso del Cinquecento.
foto:Fotografie dell'Angolo dei Sogni
Intorno a questo castello sono sorte in tempi più o meno recenti molte leggende. La vulgata popolare racconta che duemila anni fa, la piccola penisola, un tempo isolotto, era abitata addirittura dalle fate.
foto:Blog di Dimore D'Epoca
Accanto al Lago di Toblino ecco il Lago di Santa Massenza: i due specchi d’acqua sono uniti fra loro da un breve canale attraversato dalla strada Gardesana Occidentale. Il bacino è d’origine glaciale ed è noto in Italia per la presenza, sulla sua sponda settentrionale, d’una centrale idroelettrica, scavata nella roccia e fra le più grandi al mondo. Se volete cogliere la bellezza del luogo, arrivate sulla sponda orientale del lago, costellata di vigneti e alberi da frutto che s’arrampicano lungo i dolci declivi. I più piccoli bacini lacustri della Valle dei Laghi sono il Lago Bagatol e il Lago Solo, ridenti specchi d’acqua a breve distanza l’uno dall’altro. Le loro sponde offrono alcune piacevoli passeggiate immerse fra i lunghi filari di vigneti.
foto:Camping.it
Sul versante meridionale del gruppo della Paganella troviamo un’altra coppia di specchi d’acqua: sono il Lago di Lamar e il Lago Santo, distanti l’uno dall’altro solo centocinquanta metri. Le loro acque sono molto conosciute dai pescatori della zona per la ricchezza e la varietà della fauna ittica. Da questi due laghi partono sentieri escursionistici che conducono fin sulla vetta della Paganella. A soli due chilometri ecco il Lago di Terlago, frequentato dagli appassionati di pesca sportiva: nelle sue acque, dal caratteristico colore bruno-olivastro, nuotano carpe, tinche, cavedani e le rare trote autoctone lacustri.
foto:Trentino
Lungo le pendici del Monte Bondone, a novecento metri di quota, incontriamo il laghetto alpino di Lagolo, riconoscibile per la sua forma ellittica quasi perfettamente regolare: si tratta di uno dei più piccoli ed elevati specchi d’acqua balneabili di tutto il Trentino. Il Lago di Lagolo è adagiato in una verde conca di prati abbracciati da faggi antichissimi. Le sue acque, poco profonde e piuttosto calde, sono perfette per un bagno – la credenza popolare suggerisce che le acque di questo lago siano efficaci contro le malattie della pelle. In inverno lo specchio ghiaccia e diventa una piccola pista di pattinaggio.
foto:Il Trentino dei Bambini
Per concludere il nostro breve viaggio non ci resta che raggiungere il Lago di Cavedine, specchio collocato appena a nord del Garda, nel basso corso del Sarca. Questo lago si trova a breve distanza dai Laghi di Toblino e Santa Massenza, ai quali è collegato da un corso d’acqua scavato artificialmente. Vi si giunge percorrendo una strada panoramica, che dalla frazione di Pietramurata devia verso la valle di Cavedine. È il paesaggio d’attorno che affascina e stupisce il turista: le chiamano “Marocche” e sono una vasta distesa di massi franati dai vicini Monte Brento e Monte Casale.
Se decidete di godere di questo itinerario per più giorni, sappiate che a pochi minuti dall’inizio della Valle dei Laghi vi attendono Trento e due incantevoli Dimore D’Epoca tutte per voi.
fonte:viaggiare.dimoredepoca.it. -
.Attached Image.