Le copertine degli LP..la storia

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  1. gheagabry
     
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    OPERE D’ARTE …



    ...le copertine dei dischi …


    Eravamo ragazzi, a scuola uno degli argomenti più frequenti di discussione e di confronto era la musica. Il telefono di casa squillava, quello col disco bucherellato con i numeri, e l’amico ci avvisava che aveva acquistato un nuovo disco. Una corsa sfrenata presso l’abitazione dell’amico, e, come fosse un rituale sacro, avveniva l’apertura della confezione del vinile. Il 33 giri più spesso, o il 45 giri raramente, erano avvolti, custoditi nella pellicola trasparente all’interno di un involucro colorato e ammaliante … la copertina. Un’ affresco, come la tela di un quadro, la copertina rappresentava i temi trattati sul disco. Spesso i testi delle canzoni erano scritti con caratteri curati e d’effetto. Il dito indice accompagnava il “braccetto” del giradischi facendo poggiare dolcemente la puntina dello stereo sul vinile. Quel disco nero pieno di righe concentriche era un libro con le sue pagine da sfogliare. Piccoli rumori accompagnavano rendendola vera ed affascinante la corsa di quella puntina sul disco, dall’estremo esterno fino al centro. Le note iniziavano a fuoriuscire da quel disco come per magia e noi, con quella copertina del disco in mano cercavamo in quelle figure di farci rapire per avere anche un senso materiale alle immagini che la nostra mente produceva grazie alla melodia. Così col passare del tempo, acquistavamo i dischi non solo per la musica, ma soprattutto per quelle opere d’arte rappresentate dalle copertine.
    Sull’isola in ogni luogo cerchiamo di cavalcare i ricordi per rafforzare in noi il senso della nostra storia, delle nostre origini. Un uomo senza passato è una persona senza futuro; così abbiamo pensato che per completare la raccolta musicale, di autori, cantanti e compositori, non potevamo dimenticare o omettere l’importanza delle copertine nei nostri ricordi. La musica rappresenta spesso un paio di ali che ci permette di volare e lasciarci andare cullati da quella sequenza di suoni che magicamente gli altoparlanti lasciano uscire; per tutti coloro che hanno vissuto l’emozione di vedere quelle copertine, di assaporare il gusto di aprire dalla confezione un vinile, credo non potranno non sentire un brivido sulla pelle nel rivedere quelle opere d’arte. Per chi invece, più giovane, non avrà potuto assaporare quel gusto sarà l’occasione questa per comprendere cosa si viveva nell’ascoltare musica e leggerla attraverso le immagini contenute nelle copertine. Perché il suono digitale è certamente puro … ma nulla vale come le emozioni di quel suono a volte gracchiante della puntina del giradischi su un vinile .


    (Claudio)





    “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”

    l'ottavo album dei Beatles



    Edited by gheagabry - 10/7/2013, 00:27
     
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