Sassuolo Calcio

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  1. arca1959
     
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    La favola del Sassuolo: senza storia, senza tifoseria e senza stadio. Ma in serie A
    Sarà tra le più piccole città mai state in massima serie e vanta una delle tifoserie più scarne in assoluto (1.500 abbonati). Nessun merito sportivo passato e nemmeno un impianto sportivo in cui giocare. Questo è il Sassuolo di patron Squinzi capace di trascinare i neroverdi dalla C2 alla A. Con in progetto di restarci a lungo.
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    Mai in 91 anni di vita il Sassuolo Calcio è arrivato così in alto. Ma da sabato pomeriggio con la vittoria al 96′ sul Livorno (bastava un pareggio) ha coronato il sogno proibito, quello della serie A raggiunta grazie ad una società presa per mano da patron Squinzi e costruita con un progetto a lungo termine. E da oggi inizia davvero la parte più difficile dell’avventura.

    Non ha una storia calcistica alle spalle degna di essere ricordata, è tra i più piccoli centri abitati mai stati in serie A (41.000 abitanti) e non vanta nemmeno una vera e propria tifoseria (1.500 abbonati). Non ha nemmeno uno stadio, il Sassuolo che avrà però la serie A. Incredibile ma vero, assurdi del nostro calcio che si pasce di controsensi e paradossi. Ospite per l’intera stagione al Braglia di Modena, la società neroverde ha costruito il proprio successo lontano da casa, costantemente in trasferta, malgrado le due cittadine siano distanti una manciata di chilometri. Dopotutto, il Sassuolo è il ‘cugino’ povero rispetto al Modena che ha una storia calcistica molto più gloriosa, oltre ad avere uno stadio a disposizione. Ma in Serie A non sarà più così: dopo aver conquistato la promozione nello stadio dei cugini più blasonati (uno smacco che resterà indelebile nella rivalità delle due tifoserie), il Sassuolo probabilmente emigrerà al Giglio di Reggio Emilia in attesa di capire se un domani potrà avere un impianto conforme alle normative federali.

    In mano a padron Squinzi (milanista dichiarato), oggi numero uno di Confindustria, il Sassuolo è riuscito nell’impresa più difficile. Il coronamento di un progetto a lunghissima gettata come il patron della Mapei aveva già saputo dimostrare nel ciclismo dove, prima di entrare nel calcio, aveva investito le proprie finanze condite da successi. Ha preso il Sassuolo nel 2002 e in 11 anni l’ha portato dalla periferia del calcio alla vetta più alta sapendo valorizzare giovani talenti e costruire un ambiente sano e vincente. Erano 5 le stagioni in serie cadetta, troppe per chi voleva fare il grande salto e soprattutto una serie B che oramai vestiva stretta per chi l’anno scorso sfiorò la A nei contestatissimi e sfortunati play-off contro la Sampdoria che ritroverà in massima serie. Oggi il Sassuolo è una realtà del nostro calcio: ha lanciato allenatori come Max Allegri e Stefano Pioli e oggi ha fatto conoscere Eusebio Di Francesco che ha condotto in testa dall’inizio alla fine tutto il campionato. Ha saputo mixare la voglia di riscatto di attaccanti come Leonardo Pavoletti al talento giovane di Domenico Berardi, 19 anni, talentino fatto in casa, affidandosi agli eterni capitan Francesco Manganelli e Alberto Pomini, in neroverde dai tempi della C2, diventati un po’ il simbolo della cavalcata del Sassuolo.


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    U.S. Sassuolo Calcio
    Calcio


    Detentore della Coppa Ali della Vittoria 11px-Coppa_Ali_della_Vittoria


    140px-Unione_Sportiva_Sassuolo_nuovo_logo
    Neroverdi, Emiliani
    Segni distintivi
    Uniformi di gara


    Casa Trasferta Terza divisa



    Colori sociali 20px-600px_Nero_e_Verde_%28Strisce%29Nero-Verde

    Inno Cuore Neroverde
    Dati societari
    Città Sassuolo

    Paese 20px-Flag_of_Italy.svg Italia

    Confederazione UEFA

    Federazione 20px-Flag_of_Italy.svgFIGC

    Campionato Serie A

    Fondazione 1922

    Presidente 20px-Flag_of_Italy.svgGiorgio Squinzi

    Allenatore 20px-Flag_of_Italy.svgEusebio Di Francesco

    Stadio
    ( posti)
    Sito web www.sassuolocalcio.it

    Palmarès


    Titoli nazionali 1 Campionato di Serie B 11px-Coppa_Ali_della_Vittoria
    1 Supercoppa di Serie C1
    1 Campionato di Serie C1

    L'Unione Sportiva Sassuolo Calcio è una società calcistica di Sassuolo, città della provincia di Modena dove fu fondata nel 1922. Per la prima volta nella sua storia, dalla stagione 2013-2014 militerà in Serie A.

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    I suoi colori sociali sono il verde e il nero. La sede degli incontri interni in principio era lo Stadio Enzo Ricci di Sassuolo; con la promozione in Serie B la squadra disputa le partite casalinghe presso lo Stadio Alberto Braglia di Modena, condividendo l'impianto con il Modena.
    Storia


    Dagli inizi agli anni settanta

    La società sassolese venne fondata nel 1922 ed utilizzava gli stessi colori dello stemma comunale, ovvero giallo e rosso. La squadra partecipò per molti anni ai tornei dilettantistici emiliani dove nacquero molte rivalità: Carpi, Roteglia, Vignola, Guastalla, Mirandolese, Baracca Lugo le principali.
    Il primo risultato significativo la squadra lo ottenne nel campionato 1968-69 quando partecipa al campionato di serie D, girone B con squadre lombarde e altre squadre emiliane: (Carpi e Mirandolese). Al termine della stagione arriva la salvezza. L'annata successiva in un girone simile, con l'inserimento dell'allora Parmense, ovvero l'attuale Parma, la Cremonese e la Gallaratese, la squadra si piazza a centro classifica con 33 punti. Dalla stagione 1970-71 sempre in Serie D gli emiliani si presentano con i colori nero-verdi e la denominazione F.C. Sassuolo, la sede è in via Mazzini, presso il campo comunale, al tempo formato da una sola tribuna in legno. Presidente è Primo Costi con allenatore Angelo Ottani, che porta il club ad una salvezza
    sofferta sempre nel girone B; 2 punti di vantaggio sui rivali di sempre del Carpi che retrocedono. Nel campionato 1971-72 il sodalizio emiliano cambia ancora nome e diventa F.C. Sassuolo Sportiva (mantenendo sempre i colori sociali nero-verdi) sempre con Costi alla presidenza, mentre Angelo Ottani in panchina dura solo 5 giornate sostituito da Augusto Vaccari.
    Nel campionato di 1972-73, inserito ancora nel girone B, troviamo due squadre sassolesi, il San Giorgio Sassuolo, che fino ad allora svolgeva attività minore, nota localmente come Giofil, dai colori viola-nero che si piazzerà al 14º posto e la storica F.C. Sassuolo Sportiva classificatasi ultima e quindi relegata con Cisanese e Guastalla.
    Nell'estate del 1973, sotto la guida del Presidente Cantelli, la Giofil e la F.C. Sassuolo sportiva decidono di dare vita ad un sodalizio comune: le due squadre si fondono, dando vita ad una nuova società che prende la denominazione di Sassolese, con maglia a strisce verticali rosso-blu e pantaloncini bianchi, probabilmente in onore del Bologna, da cui arriva anche l'allenatore, una gloria del calcio nazionale come Ezio Pascutti, che da poco aveva smesso di giocare, proprio con i felsinei. La Sassolese inserita nel girone D, della Serie D, piazzandosi al 9º posto, campionato vinto dai rivali di sempre del Carpi.
    Nell'estate del 1974, la Sassolese diventa U.S. Sassuolo Calcio, sempre con maglia rossoblu e calzoncini bianchi. Il sodalizio ha inizialmente sede nella vicina Fiorano, così come anche il campo da gioco è situato nella vicina cittadina. Presidente è Carlo Alberto Giovanardi mentre allenatore è sempre l'ex bomber del Bologna. I sassolesi raggiungono cosi un buon 7º posto, a pari punti (36) con la Maceratese. Nell'annata seguente (1975-76) in panchina non troviamo più Pascutti, ma il ritorno di Angelo Ottani con Igino Guazzi alla presidenza. Stagione certo non fortunata che si conclude con il ritorno nei campionati dilettantistici, dopo un arrivo a pari punti con Boca San Lazzaro di Savena e Baracca Lugo, che vede questi ultimi salvarsi per la miglior differenza reti. Sassuolo che vive solo un anno di purgatorio e ritorna in Serie D. Nel campionato 1977-78, stagione dell'ultima riforma dei campionati, gli emiliani che hanno cambiato ancora presidenza e guida tecnica, sono sempre nel girone D, con formazioni marchigiane, romagnole ed emiliane. Salvezza di un soffio con un solo punto di vantaggio sul quartetto delle retrocesse. Nuova stagione sportiva (1978-79) e nuovo staff con Gilberto Prati alla Presidenza che riporta alla guida tecnica Augusto Vaccari. Cambio anche nella tenuta da gioco, con i pantaloncini che diventano blu.
    Cambiamenti che non giovano, infatti il club retrocede mestamente con soli 17 punti conquistati.

    Gli anni ottanta

    La U.S. Sassuolo calcio si ripresenta al campionato di Interregionale al via della stagione 81-82, sempre con Prati alla presidenza e Franco Martinelli in panchina, partecipando nel girone C, emiliano-romagnolo, ottenendo il 6º posto finale grazie alle 13 reti del bomber Maini. L'annata seguente il bomber locale si conferma con 12 segnature e per i neroverdi è 8º posto, in un girone misto emiliano-veneto, ponendo le basi per il salto di categoria, con la società che passa nelle mani di un nuovo proprietario il Rag. Claudio Sassi.
    La stagione 1983-84 è una di quelle storiche per la squadra di Sassuolo, si ha un primo appoggio esterno di Squinzi con la Mapei ed i risultati si vedono; al termine di un lungo duello a distanza con il Rovigo, gli emiliani vincono il girone D, con sole 3 sconfitte, approdando per la prima volta nel campionato di Serie C2. Sempre con l'attaccante Maini sugli scudi questa volta con 15 reti.
    Per la C2, dove viene inserito nel girone C, si ha la conferma di tutto lo staff a partire dal tecnico della promozione Aurelio Dotti, per una squadra formata da quasi tutti giocatori della zona, nel primo anno di Interregionale. Una stagione da incorniciare per i neroverdi, con un ottimo sesto posto finale, una sola sconfitta interna, spinti come sempre dal bomber Piero Maini, che conferma le sue qualità anche nella categoria superiore con 11 centri. Nel campionato successivo 85-86, il Sassuolo pur confermando lo stesso gruppo, incontra alcuni problemi sul cammino, riuscendo comunque a centrare una sofferta salvezza.
    La stagione 1986-87, vede gli emiliani spostati nel girone B; presidente è sempre il Rag. Sassi, mentre in panchina Ezio Galbiati, che in squadra può contare su buoni giocatori di categoria come lo stopper Malaguti, il mediano Residori ed il centrocampista Alessandro Pane in seguito all'Empoli. Per i sassolesi, da registrare anche il ritorno di Ezio Pascutti a rilevare Galbiati, per cercare di centrare la salvezza che arriva. Nel 1987-88, sempre inseriti nel girone B, da registrare alcuni cambiamenti importanti. La Mapei diventa sponsor e mette come general manager, l'ex ala di Inter e Fiorentina Giorgio Mariani, mentre in panchina troviamo Giancarlo Magrin. Viene abbandonata la storica sede di via Fossetta 1, per passare in Piazza Risorgimento 47, dove è situato lo stadio "Ricci". Confermati Residori, Montanini, in prima squadra si affacciano anche il bomber Cosimo Francioso (6p 1r), prelevato dal Galatina ed anche un giovanissimo Schenardi, al tempo nemmeno ventenne, arrivato in prestito dalla Cremonese. Per il centrocampista alla fine della stagione saranno 33 le presenze e due reti, ma la squadra arranca, arrivando terz'ultima con 28 punti ed arriva la retrocessione con il Suzzara e la Pro Patria. Al termine del campionato per Suzzara e Sassuolo ci sarà anche il ripescaggio in categoria.
    Nel campionato successivo il tecnico è Guido Mammi, con un Sassuolo che trova una suo precisa identità con Aloise, Paraluppi, Zuccheri in difesa Schenardi, Liset, Residori e Lagrasta a centrocampo oltre agli attaccanti Paraluppi e D'Agostino con 24 goals complessivi. Un gruppo che nonostante il cambio di panchina da Mammì ad Adelmo Capelli, ottiene un 5º posto di tutto rispetto.
    La stagione 89-90, vede la formazione neroverde sempre nel giorne B di C2, si registrano alcune partenze importanti come Liset che approda all'ambiziosa Solbiatese di Caravatti, che poi verrà sconfitta nello spareggio promozione dalla SPAL a Verona. Il Sassuolo, conferma comunque la solita l'intelaiatura con Schenardi sempre più simbolo della squadra; inizialmente in panchina Adelmo Capelli, quindi Raffaello Vernacchia ex ala dell'Atalanta in B e poi il sempiterno Gianni Seghedoni, ma non riesce a raddrizzare la baracca. Al termine del campionato i sassuolesi non possono evitare la caduta in Interregionale accompagnati da JuveDomo ed Orceana.

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    Gli anni novanta
    Il ritorno nei dilettanti vede l'abbandono di Squinzi, che si defila preferendo le sponsorizzazioni ciclistiche e la conseguente cessione dei pezzi più importanti, come Marco Schenardi, prelevato dal Bologna, dell'allora presidente Corioni, il quale lo piazza momentaneamente nella sua società satellite Ospitaletto. Gli emiliani vengono inseriti nel girone C, dove ritrovano vecchie avversarie come la Virtus Roteglia, il Fanfulla, Reggiolo, Vogherese, Crema e Brescello. La formazione sassolese che si piazza dunque a centro classifica. Stessa posizione raggiunta anche nelle due annate successive.
    5º posto invece nel campionato 1993-94, mettendo in evidenza il bomber Spezia con 16 centri, secondo solo al mitico Pompini che ne siglò 17 nella Casalese. Altro 7º posto nel 1994-95 e 6º nel campionato seguente dove si evidenzia il tandem d'attacco Luconi (18 goals) e Mollica (8).
    La stagione 1996-97 è invece di sofferenza nonostante un duo d'attacco formato sempre da Luconi (14) e da Paraluppi (13), tornato alla base dopo un lungo girovagare nelle squadre emiliane di categoria. Arriva una salvezza stentata per un solo punto, che vale però come trampolino di lancio per la stagione seguente, che segna una nuova era per il Sassuolo con il riavvicinamento di Squinzi e di conseguenza della Mapei, con Giorgio Mariani che ritorna nelle vesti di general manager.
    Il girone C del Cnd, vede un lungo duello tra Trento e Sassuolo, che hanno tra le proprie fila l'ex comasco Oreste Didonè, con le due squadre che conquistano gli stessi punti sia all'andata che al ritorno. Inevitabile quindi lo spareggio che viene disputato allo stadio di Masnago a Varese. Trentini trascinati da Daniele Giulietti che segna 20 reti. La promozione si decide ai rigori con i gialloblu che hanno la meglio sui neroverdi per 5-4. Per il Sassuolo arriva comunque la promozione in C2 con un ripescaggio per inadempienze finanziarie di altre società.
    Ai nastri di partenza della C2, con l'iscrizione nel girone B, con squadre adriatiche, i verde-neri si presentano con Baldelli alla presidenza, Mariani come G.M. e l'ex centrocampista del Pisa Stefano Garuti in panchina. In campo il portiere Bizzarri, il difensore Rosario Biondo, che poi approderà in Serie A e Serie B, il centrocampista ex Padova Andrea Cuicchi oltre ad una buona punta di categoria come Ramacciotti. La squadra non ingrana e soffre il salto di categoria, Garuti viene sostituito da Roberto Busi, che guida la formazione al 10º posto. Nel campionato 1999-2000 arriva la salvezza con allenatore l'esperto Gianni Balugani in porta anche Graziano Vinti (ex Perugia).


    Il nuovo secolo

    Stagione 2000-2001: per gli emiliani arriva una salvezza sofferta con un solo punto di vantaggio dai play-out. In evidenza l'esterno sinistro Emanuele Pennacchioni autore di otto reti. Nel campionato successivo i neroverdi passano nel girone C, si salvano solo ai play-out superando il Faenza (0-0 e 1-0). Una stagione tormentata con continui cambi di allenatore da Balugani a Magnani, Lamagni ancora Magnani per
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    concludere con il solito Balugani. Sassuolo che presenta ancora Vinti, oltre a Di Cintio una della tante promesse non mantenute del calcio italiano, Battafarano, Dal Compare ed il fratello maggiore di Ciccio Ruopolo, Luca (81), in una stagione che vede l'avvicinamento ulteriore di Squinzi e la Mapei con la presidenza che passa a Belfasti.
    Prospettive che paiono buone per la stagione 2002-2003, che invece si rivela un disastro. Arrivano buoni giocatori di categoria come Terrera, Lambrughi e Leoni, ma anche qualche fiasco clamoroso dalle giovanili delle squadre maggiori. In panchina Cesare Maestroni, ma la squadra non gira arriva come sempre Balugani a sistemare le cose, oltre al rinforzo di Marco Giandebiaggi, che arriva a Sassuolo in pratica a chiudere la carriera. La formazione neroverde raccoglie solo 32 punti che portano al penultimo posto con i play-out contro l'Imolese. Il Sassuolo retrocede in virtù delle due sconfitte sempre per 2-1. In estate arriva però arriva il ripescaggio, sempre per inadempienze finanziarie di diverse società di Serie C.
    La stagione successiva il club torna nel girone A, partendo con ben altre ambizioni con la Mapei che entra decisamente a prendere le redini finanziarie, con gli innesti del difensore Ardenghi, Santunione, degli attaccanti Sforzini, Semprini e Federici, oltre del giovane Gilioli in prestito dal Modena. Ben presto la formazione sassolese si trova a sul fondo. Chiude il girone di andata a 12 punti ed a Balugani subentra l'ex difensore della Lazio Cristiano Bergodi. Stagione regolare terminata al penultimo posto con soli 27 punti all'attivo e quindi ennesimi play-out, questa volta contro la blasonata Pro Vercelli. Le bianche casacche bicciolane, vengono sconfitte in Emilia per 2-1 (Morello e Federici per il Sassuolo e Tozzi-Borsoi per i piemontesi), mentre al ritorno una rete in avvio di gara di Federici, chiude ogni discorso con la gara che termina sull'1-1 finale consegnando la salvezza ai neroverdi.
    Nel 2004-05 il patron Squinzi decide di dare l'assalto alla categoria superiore, affidando le chiavi della squadra al D.S. Nereo Bonato (ex portiere del Brescello dei miracoli). In panchina arriva Giuseppe Brucato che aveva fatto bene nei campionati minori piemontesi, in particolare al Moncalieri. La rosa viene rinforzata, inserendo elementi che poi saranno l'asse portante per le stagioni a venire. Dal Monza arrivano il centrocampista Filippo Pensalfini (cresciuto nelle giovanili del Cesena), Benetti, Pagani e Piccioni mentre dall'Udinese Margheriti e dal Verona si ottiene la riconferma del prestito del giovane attaccante Sforzini e la stessa cosa avviene con il Modena per Cris Gilioli. Il girone di andata non è certo dei migliori con 21 punti conquistati così al mercato di gennaio arrivano gli inserimenti di giocatori come Serrapica, centrocampista di sostanza ex Prato, e del bomber Andreini (ex Varese ora alla Pro Vercelli). La squadra cambia marcia e centra i play-off a quota 52, con l'ultimo posto disponibile. In semifinale trova il Pizzighettone (poi promosso in C1) dell'ex portiere biancoblu Arcari. I cremonesi sbancano all'andata Sassuolo con una rete di Parmesani al 90', con la gara di ritorno che si chiude sull'1-1, con i sassolesi in vantaggio con Andreini e poi raggiunti da Tacchinardi.
    Nel 2005-06 si punta senza mezze misure al salto di categoria sfuggito, Bonato si ricorda del suo vecchio compagno al Brescello Gianmarco Remondina (ex giocatore settepolmoni della Carrarese di Orrico), al quale nel campionato appena concluso era riuscito il miracolo di portare la Canzese in C2, poi tutto svanito per la non omologazione dell'impianto della squadra brianzola. Al nuovo tecnico viene in pratica affida la squadra della stagione precedente con solo 3 nuovi arrivi. Gli avversari sono quelle del così detto girone adriatico e si chiamano Ancona, SPAL, Reggiana, oltre a Benevento e Cavese.
    L'undici di Remondina pratica immediatamente un calcio concreto ma piacevole, che porta la squadra nelle prime posizioni. Concludendo la stagione regolare al 2º posto dietro la Cavese. Alla 30ª di campionato gli emiliani, si recano a Cava dei Tirreni, dove i padroni di casa festeggiano la promozione in C1. Durante il primo tempo gli uomini di Remondina passano a condurre ed al ritorno negli spogliatoi succede di tutto; nel tunnel inservienti ed altri personaggi intimidiscono verbalmente e con calci e pugni i giocatori del Sassuolo. La stessa cosa avviene in tribuna alla dirigenza ed ai componenti dello staff neroverde. I padroni di casa nella ripresa rimontano e vincono per 2-1, con i giocatori ospiti choccati da quanto è successo nell'intervallo. Il ricorso alla Lega Calcio, produce solo una multa di 3 000 euro per i campani con la dirigenza emiliana che va su tutte le furie. Il secondo posto garantisce comunque un'ottima posizione ai play-off ed in semifinale il team di Remondina supera ogni ostacolo. Prima vincendo la semifinale di andata ad Ancona per 2-3, con un rigore di Andreini al 90', che scatenerà la furia della tifoseria locale. Il ritorno vede i dorici vincere al "Ricci" per 1-0, ma la finale era ormai acquisita. Sassuolo che quindi si gioca la storica promozione in C1 con un'altra neofita come la Sansovino. In Toscana pareggia per 2-2, mentre in casa una rete di Pensalfini al 26' regala la certezza della C1.
    Nel campionato 2006/2007 la società del patron Squinzi, ancora con pochi ma mirati innesti come il portiere Agazzi ed il centrocampista italo-argentino Erpen dalla Triestina, i centrocampisti Gambadori e Giardina dal Pisa, Jiday dal Castel San Pietro, il roccioso difensore Tarozzi e la guizzante punta Selva dal Padova, sfiora lo storico traguardo della promozione in Serie B rimanendo sempre nelle primissime posizioni e spesso in vetta solitaria. La formazione di Remondina centra i play off con il secondo posto a una sola lunghezza dal Grosseto. In semifinale incontra il Monza; gli emiliani vanno a vincere al "Brianteo" per 0-1 per poi soccombere malamente in casa per 2-4, consegnando la finale ai biancorossi, dove verranno sconfitti dal Pisa. Durante l'estate l'allenatore dei miracoli Gian Marco Remondina lascia il Sassuolo, non senza polemiche, per accasarsi al Piacenza Calcio che disputa il campionato di Serie B.
    Nel campionato 2007/2008 la squadra di mister Massimiliano Allegri trova la storica promozione in Serie B con una giornata d'anticipo nella partita casalinga contro il Manfredonia vinta per 1 a 0 con il gol di testa siglato da Capitan Piccioni al 22' del primo tempo.
    Al primo anno di Serie B il nuovo allenatore è Andrea Mandorlini. Fin dall'inizio la squadra stupisce e prima di Natale la squadra si trova in testa alla classifica. Nel girone di ritorno, però, il cammino non è altrettanto brillante, sprofondando in un periodo di otto partite senza vittoria. Il Sassuolo conclude il campionato al 7º posto mancando così la qualificazione ai play-off. Obiettivo che viene raggiunto nella stagione successiva, quando, dopo un inizio non brillante, la squadra chiude al quarto posto in classifica. Nelle semifinali, però, il Torino estromette i neroverdi, vincendo 2-1 in trasferta dopo il pareggio dell'andata.

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    Dal 2011 ad oggi

    Nella stagione 2010-2011 i neroverdi terminano il campionato al 16º posto. L'anno seguente il Sassuolo sfiora la promozione diretta in Serie A terminando la stagione al 3º posto con 80 punti (a 3 punti da Pescara e Torino, giunti rispettivamente primo e secondo), qualificandosi per i play-off; qui viene eliminato subito dalla Sampdoria perdendo per 2-1 allo Stadio Marassi e pareggiando al Braglia per 1-1.
    Nella stagione 2012-2013, con l'allenatore Eusebio Di Francesco, il Sassuolo si laurea Campione d'inverno con una giornata d'anticipo grazie alla vittoria per 2-0 sulla Virtus Lanciano.[1] Sabato 18 maggio 2013 grazie alla rete del reggino Simone Missiroli vince in casa 1-0 contro il Livorno, conquistando per la prima volta nella storia del club la Serie A.

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    L'impianto della città di Modena, che ha accompagnato i neroverdi nella scalata per la Serie A


    Strutture

    Stadio


    Quando i Neroverdi erano in C1, disputavano le partite interne nello Stadio Enzo Ricci, un piccolo impianto da 4 008 posti composto da un solo settore, la tribuna centrale coperto. Le due curve, quella ospiti e quella destinata ai supporters della squadra di casa, sono removibili, in ferro. È situato a fianco alla Sede ufficiale del Sassuolo, in Piazza Risorgimento. Attualmente lo stadio è utilizzato per le partite del settore giovanile del Sassuolo, ed ha ospitato anche un'amichevole della Nazionale Under-21 di Serie B. In passato sono stati presentati vari progetti per cercare di ristrutturarlo e di metterlo a norma per le partite di Serie B e Serie A in modo così da riportare la squadra locale nell'impianto della sua città.
    Da quando è in B il Sassuolo disputa le sue partite interne allo Stadio Alberto Braglia di modena. L'impianto è di proprietà del Comune ed il Sassuolo versa una quota annuale per disputare le partite in casalinghe.
    Con la prima promozione della storia dei neroverdi in Serie A, datata 2013 si aprono nuovi scenari sul versante stadio. Infatti diventata ormai complicata la convivenza con i rivali supporters modenesi e per motivi di ordine pubblico il Sassuolo potrebbe di nuovo cambiare casa. L'ipotesi più plausibile appare lo Stadio Giglio di Reggio Emilia.
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    Società

    Organigramma societario
    U.S. Sassuolo Calcio
    Patron dott. Giorgio Squinzi
    Presidente/Amministratore Delegato Carlo Rossi
    Vice presidente dott. Sergio Sassi
    Relazioni Esterne Giovanni Santamaria
    Direttore sportivo Nereo Bonato
    Segretario generale Gerardo Esposito
    Team Manager Stefano Fattori
    Area Marketing e comunicazione Massimo Pecchini
    Area commerciale e Ufficio Stampa Massimo Paroli
    Amministrazione Rossana Nadini
    Gestione area biglietteria Barbara Prati
    Sviluppo Web e Social Network Chiara Bellori
    Stewarding e gestione magazzino Luigi Piccolo

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    Allenatori e presidenti
    Allenatori
    • 1920-1970 ?
    • 1970-1972 Angelo Ottani
    • 1972-1973 Augusto Vaccari
    • 1973-1975 Ezio Pascutti
    • 1975-1977 Angelo Ottani
    • 1977-1978 ?
    • 1978-1979 Augusto Vaccari
    • 1986-1987 Ezio Galbiati - Ezio Pascutti
    • 1987-1988 Giancarlo Magrini
    • 1988-1989 Guido Mammi
    • 1989-1990 Gianni Seghedoni
    • 1991-1994 ?
    • 1994-1995 Gianni Seghedoni
    • 1995-1997 ?
    • 1997-1998 Loris Boni
    • 1998 Stefano Garuti
    • 1999-2000 Gianni Balugani
    • 2000-2002 Paolo Magnani
    • 2002-2003 Gianni Balugani
    • 2003-2004 Cristiano Bergodi
    • 2004-2005 Giuseppe Brucato
    • 2005-2007 Gian Marco Remondina
    • 2007-2008 Massimiliano Allegri
    • 2008-2009 Andrea Mandorlini
    • 2009-2010 Stefano Pioli
    • 2010 Daniele Arrigoni
    • 2010-2011 Angelo Gregucci
    • 2011 Paolo Mandelli
    • 2011-2012 Fulvio Pea
    • 2012-2013 Eusebio Di Francesco

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    Giocatori
    Organico 2012-2013
    Rosa

    N. Ruolo Giocatore
    1 P Alberto Pomini
    3 D Alessandro Longhi
    4 C Francesco Magnanelli (C)
    5 D Luca Antei
    6 C Tommaso Bianchi
    7 C Simone Missiroli
    8 A Leonardo Pavoletti
    9 A Richmond Boakye
    10 C Michele Troiano
    11 D Paolo Frascatore
    13 C Yussif Raman Chibsah
    14 A Gaetano Masucci
    16 C Carl Valeri
    18 A Davide Luppi
    19 A Gennaro Troianiello
    20 D Paolo Bianco
    21 C Karim Laribi
    22 P Mirko Pigliacelli
    23 D Marcello Gazzola
    24 D Lino Marzorati
    25 A Domenico Berardi
    26 D Emanuele Terranova
    27 D Lorenzo Laverone
    28 A Andrea Catellani


    Staff tecnico

    Allenatore: Eusebio Di Francesco

    All. in seconda Danilo Pierini

    Collaboratore tecnico: Francesco Tomei

    Preparatore atletico: Prof. Luca Morellini

    Preparatore atletico: Prof. Nicandro Vizoco

    Preparatore dei portieri: Rino Gandini

    Staff sanitario: Dott. Donato Rutigliano

    Staff sanitario: Dott. Alessandro Bellucci

    Staff sanitario: Dott. Manfredo Dugoni

    Fisioterapista: Prof. Nicola Daprile

    Fisioterapista: Prof. Luca D'Alessandro

    Fisioterapista: Prof. Davide Valle

    Responsabile Magazzino: Sig. Alfonso De Santo

    Tifoseria

    Il Sassuolo non ha mai potuto contare su una tifoseria molto numerosa, eppure gli aficionados neroverdi si sono fatti sempre trovare al seguito dei propri colori. Difficoltà, soprattutto logistiche, sono emerse al momento della storica promozione degli emiliani in Serie B. Infatti non essendo a norma per il campionato cadetto lo Stadio Enzo Ricci, piccolo impianto della città modenese, i tifosi si sono dovuti adeguare allo spostamento della sede delle partite casalinghe allo stadio Stadio Alberto Braglia di Modena. La presenza media alle partite casalinghe durante gli anni trascorsi in Serie B si è sempre mantenuta costante intorno alle 3.000 unità. A livello di tifoseria organizzata, gli Ultras Sassuolo sotto il loro nome raccolgono i più caldi tifosi della squadra neroverde. Sostengono rapporti di amicizia con i corregionali di Piacenza e Bologna e con i piemontesi del Bra. Rivalità, alcune anche molto accese, sono nate con gli empolesi, con i mantovani, con i marchigiani dell'Ancona e con i toscani del Grosseto. In campo regionale tesi sono i rapporti con i tifosi del Carpi e con i bianconeri cesenati. Negli anni degli scontri in Serie B e della forzata condivisione dello stadio si sono decisamente inaspriti i rapporti con i rivali del Modena. I supporters dei canarini hanno spesso rivendicato l'utilizzo del Braglia esclusivamente per gli incontri casalinghi dei modenesi.



    da wikipedia...foto dal web!!
     
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1 replies since 18/5/2013, 19:26   1458 views
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