ROMANIA

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  1. gheagabry
     
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    ROMANIA


    Il nome "Romania" deriva dall'aggettivo latino Romanus, romano. Il nome "Romania" viene usato ufficialmente per denominare le terre dell'attuale stato di Romania solo dalla seconda metà del XIX secolo. Prima si parlava di Valacchia e Moldavia, per denominare i principati a popolazione romena. Mentre il nome Valacchi deriva dai termini Vlah, Walsch ecc. utilizzati dalle popolazioni germaniche e slave per denominare tutte le genti europee di lingua latina, i valacchi chiamavano se stessi "romani". Il motivo per cui i romeni si identificano attraverso la parola latina "romanus" (română român/ e quindi român) comincia a essere menzionato a partire dal XVI secolo da alcuni autori, tra i quali alcuni umanisti italiani che ebbero modo di viaggiare in Transilvania, Moldavia e Valacchia.

    ...la storia...


    Attorno al 200 a.C. il territorio dell'attuale Romania fu abitato dai Daci, tribù dei Traci. Alla fine nacque uno stato sotto il governo del re Burebista (70 a.C.-44 a.C.). Grazie a Burebista i Daci divennero uno stato potente che arrivò anche a minacciare gli interessi dell'Impero Romano. Giulio Cesare prese la decisione di dichiarare guerra ai Daci, ma fu assassinato nel 44 a.C. Qualche mese più tardi, Burebista fece la stessa fine, assassinato dai suoi stessi nobili. Fu tradito per un sacco di monete d'oro. Lo stato Daco ebbe una serie di conflitti con l'Impero Romano. Il re Decebal era un grande stratega militare, lo aiutavano anche le montagne grandi, con le foreste abbondanti dove lui preparava le tecniche di attacco. L'impero Romano aveva una grande armata.
    I Daci erano di meno, pero hanno vinto ennesime battaglie contro il impero con le sue tecniche di guerra, imboscava nel fango intere divisioni romane, finché viene tradito dai suoi uomini, venne decapitato e la testa viene portata davanti al imperatore Traiano, cosi viene conquistato impero Dacico nel 106 d.C. dall'Imperatore romano Traiano, sotto il re dacico Decebal. Non avendo possibilità di proteggere in modo efficace la provincia dai popoli barbari, nel 271 d.C. l'imperatore Aureliano ordinò all'esercito romano di abbandonare la Dacia e ritirarsi al di là del Danubio. La Dacia, attuale Romania non fu mai conquistata interamente dal impero romano, solo la meta. L'altra parte della Dacia e sempre stata libera e indipendente, la lingua latina si parlava già da quelle parti, il popolo romano hanno acquisito il latino puro dopo la conquista della Dacia. Seguirono delle vaste ondate di invasioni: nuovi popoli di cultura iranica, germanica, slava, turco-tartara, ugrica e pacifiche immigrazioni. Giunsero in varie ondate a partire dal III secolo d.C. Ma furono soprattutto gli Slavi, giunti nel VII secolo e gli Ungheresi, giunti entro il IX secolo ad avere una certa influenza sulla storia della Romania fino al momento della conquista ottomana. I Genovesi crearono colonie commerciali sulle coste a partire dal Duecento.

    Le prime formazioni politiche «cnezate» e «voivodate» sono apparse fra il IX e il XIII secolo in Moldavia, in Valacchia e in Transilvania, regioni circondate in quei secoli da potenti Stati feudali con mire egemoniche. L'ondata delle invasioni barbariche, durata fino alla seconda metà del XIII secolo, ha ritardato la formazione dei tre voivodati. La loro lotta, proseguita contro le tendenze espansionistiche degli Stati confinanti (il regno di Polonia e quello d'Ungheria), ha assunto un peso decisivo durante l'instaurazione del dominio ottomano. Con il declinare della potenza turca verso il principio del XVIII secolo, i Paesi romeni divennero campo di lotta fra i contrastanti espansionismi dell'Impero austriaco e di quello zarista. Ma in pari tempo si diffusero, con la cultura dell'Europa occidentale, le idee di libertà e di indipendenza proclamate dalla Rivoluzione francese e nel 1822 i Fanarioti, posti dal governo ottomano sui troni di Valacchia e di Moldavia, furono sostituiti con prìncipi nazionali. Il risultato più interessante di questa particolare situazione giuridico-internazionale fu determinato dall'introduzione del «Regolamento organico»6 (una vera e propria Costituzione), che stabilì la separazione dei poteri ed istituì un'Assemblea generale, un consiglio dei ministri, un'apparato burocratico, un sistema fiscale e un esercito estesi su tutto il territorio dei due Principati. Grazie ad esso - come giustamente è stato sottolineato - iniziò un processo di trasformazione politica, che da un lato portò ad una concentrazione del potere nella classe dei boiardi e dall'altra consentì lo sviluppo dell'industria manufatturiera e una maggiore circolazione di merci e persone. Divennero così numerosi i giovani, che si recarono all'estero per studiare, soprattutto in Francia, dove assorbirono le idee liberali e diedero vita ai movimenti patriottici7.
    La rivoluzione del 1848 risvegliò un sentimento nazionale, che pose le condizioni per l'abbattimento del dominio turco. Nel decennio successivo i contrasti tra la Russia e la Sublime Porta favorirono un processo unitario, che si concluse nella seconda metà del XIX secolo, quando si consolidò l'idea di nazione e si affermò il progetto di uno Stato nazionale. (balcanicaucaso.org)

    ....la Transilvania....


    La Transilvania è una spettacolare regione ai piedi dei Carpazi ricca di fortezze medievali e di boschi. Nella sua storia la Transilvania è stata abitata anche da Magiari, Tedeschi, Ebrei che hanno lasciato una forte eredità architettonica, culturale e gastronomica. Sin dal Duecento i coloni sassoni hanno fortificato le loro città, conosciute con il nome di “Siebenburgen“: Brasov, Sibiu, Sighisoara, Cluj Napoca, Bistrita, Sebes e Medias. Per secoli le mura, le torri e le chiese fortificate di queste città, hanno protetto gli abitanti dalle invasioni dell’impero ottomano e oggi sono ancora ben conservate. Da Attila a Dracula, da Traiano a Mattia Corvino, i personaggi legati alla storia della Transilvania vivono nello spazio del mito e popolano leggende tramandate per secoli. Accanto ai personaggi della storia antica, medievale e moderna, la memoria collettiva delle popolazioni transilvane ha custodito, in un patrimonio linguisticamente vario di fiabe tra i più ricchi d'Europa, anche elementi mitici decisamente arcaici, che affondano le radici in un universo di valori preesistente alle grandi civiltà del Vicino Oriente e del Mediterraneo.

    ...miti le leggende...


    La Romania è per tutti conosciuta per la leggenda del Conte Dracula, ma non si sa che invece è una terra estremamente fertile dal punto di vista magico. Numerose sono, infatti, le tradizioni relative a esseri fantastici come le fate. Le fate sono conosciute come dame bianche, le dolci, le coraggiose, le valorose, le leggiadre e le ribelli. Spesso si prendono gioco degli uomini e possono assumere qualsiasi forma esse vogliano. La notte del Todoroussalies (24 giorni prima della Pentecoste) , queste Fate vanno in giro alla ricerca di affascinanti principi della notte, che sono anch’essi dotati di poteri misteriosi, e sono chiamati feti-frumosi. Durante questa notte si scatenano in danze e festeggiano fino all’alba. Queste fate possono essere molto vendicative e, infatti, possono non avere pietà per coloro che non ricordano il giorno del Todoroussalies.

    ...il convento di Curtea di Arges...


    Il principe di Vallacchia Nagoe Basarab disse al capomastro Manole:
    -Pagherò tantissimo te e le tue maestranze se costruirete una chiesa bellissima come non si è mai vista…altrimenti vi faccio murare vivi! Il mastro Manole acconsentì e i suoi muratori si misero al lavoro. Ma cosa succede?! Quello che costruiscono di giorno crolla durante la notte…Succede oggi, domani, sempre…
    Il principe impazientito minacciò di murare gli operai nelle fondamenta. Il più disperato era mastro Manole. Una notte fece un sogno: il muro sarebbe sempre crollato se non muravano dentro la prima donna che sarebbe venuta all’indomani mattina al cantiere per portare il pranzo, fosse pure moglie o sorella di uno di loro.Dopo aver sentito il sogno ogni operaio giurò di eseguire la sentenza, anche se la prima donna fosse stata la loro moglie o sorella.Mastro Manole salì sull’impalcatura per vedere chi sarebbe stata la prima donna ad arrivare…
    Disgrazia! Cosa vide? Sua moglie che si avvicinava al cantiere con un grande cesto.Il povero Manole cominciò a piangere e ad implorare Dio di non fare arrivare sua moglie a destinazione! Dio ebbe pietà di lui e fece scoppiare un fortissimo temporale …ma la moglie non cambiò strada. Manole pregò il Signore di nuovo… Dio fecce alzare un vento fortissimo, una tempesta da sradicare gli alberi ma la moglie giunse lo stesso al cantiere. Manole cominciò a parlare e scherzare con la sua donna per distrarla. Intanto cominciò il muro. Anna, sua moglie distratta dal marito, si accorse tardi del muro che la cingeva e cominciò a piangere. Manole sospirava e piangeva ma continuò a costruire. Dopo poco tempo non si vide più Anna, ma si sentivano i suoi lamenti. Mastro Manole piangente inginocchiato abbracciò il muro che non crollò più. Fù così che riuscì a finire con i suoi muratori il magnifico convento di Curtea di Arges. Non è possibile realizzare senza sacrificio, niente di duraturo, niente di bello, niente di divino…… (leggenda Rumena)
     
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  2. tomiva57
     
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    Bucarest


    Bucarest (romeno București /bu.ku'reʃtʲ/) è la capitale e la città più popolosa della Romania e la sesta più popolosa dell`Unione Europea (1.944.367 abitanti, 2,1 milioni con l'area metropolitana). Posta nel sud del Paese, sul fiume Dâmbovița, è il maggiore centro industriale e commerciale del paese. Il territorio della città è interamente circondato dal distretto di Ilfov, pur non facendone parte.


    Probabilmente il nome della città deriva dalla parola rumena "bucurie", che significa felicità, gioia. La giusta traduzione sarebbe quindi, probabilmente, "città della gioia".


    Storia

    Secondo antiche scritture è stata fondata sulla riva del fiume Dâmbovița nel 1459 da Vlad Ţepeş.

    Durante la seconda metà del XIX secolo la popolazione di Bucarest è cresciuta molto rapidamente. La particolare architettura d'ispirazione francese e l'ambiente culturale cosmopolita dell'epoca diedero l'appellativo di Piccola Parigi alla città, anche se le differenze sociali tra un crescente ceto agiato e la massa di poveri continuarono a crescere.

    Il 6 dicembre del 1916, la città fu occupata dalle forze tedesche e la capitale fu trasferita a Iași. La città fu finalmente liberata nel dicembre del 1918, tornando capitale del Regno di Romania.

    Bucarest ha sofferto grosse perdite e distruzioni durante la Seconda guerra mondiale a causa del terremoto del 1940 e dei bombardamenti anglo-americani. Il 30 dicembre 1947, i comunisti, giunti al potere con l'appoggio dell'URSS, abolirono la monarchia instaurando una dittatura comunista che gravitava nell'orbita sovietica.

    Alla fine degli anni '70, durante la dittatura di Nicolae Ceaușescu, a seguito di un forte terremoto una rilevante parte del centro storico della città (stimabile in un terzo), incluse alcune sue antiche chiese, è stata distrutta e successivamente rimpiazzata con edifici e quartieri di tipici stilemi comunisti. Di quest'epoca è il Centro civico e Palazzo del Popolo, divenuto poi sede del Parlamento dopo la caduta di Ceaușescu, che è reputato essere il più esteso edificio al mondo, dopo il Pentagono.

    Fino a pochi decenni addietro le zone circostanti erano principalmente rurali, però dal 1989 si è iniziato a costruire nuovi quartieri intorno alla città; le zone periferiche a Nord (Pipera, Băneasa) sono più ambite dalla per ora limitata parte di popolazione benestante, mentre quelle a Sud ospitano maggiormente quella a basso reddito.



    Monumenti e luoghi di interesse

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    Palazzo del Parlamento


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    Casa del popolo

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    Palazzo del Municipio

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    Palazzo Crețulescu


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    Palazzo di Giustizia


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    Palazzo CEC



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    Palazzo Vittoria (sede del governo)



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    Palazzo dell'Università



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    Palazzo della libreria universitaria centrale



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    Palazzo Cotroceni


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    Palazzo della Banca centrale di Romania




    Luoghi di culto

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    Chiesa Stavropoleos



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    Chiesa del patriarca rumeno


    Cattedrale cattolica di San Giuseppe


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    Chiesa Stavropoleos


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    Chiesa ortodossa russa di san Nicola


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    Chiesa di san Silvestro


    Nuova chiesa di san Spiridone


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    Chiesa Crețulescu



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    Chiesa italiana


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    Chiesa anglicana


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    Chiesa Bucur


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    Chiesa Cașin


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    Monastero Mihai Voda


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    Tempio corale di Bucarest (sinagoga)

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    Sinagoga Yeshua Tova



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    Arcul de Triumf

    “L Arco di Trumf” costruito dopo il modello di Parigi. Per questo motivo Bucharest e designoto “il picolo Parigi”.



    da Wikipedia
    foto web




    Cosa Visitare

    Molti turisti sicuramente si chiederanno: Cosa visitare a Bucarest? Quali sono le attrazioni, i musei, le chiese e i castelli che meritano l'interesse di chi visita la Romania?

    Durante la dittatura di Ceausescu il cuore di Bucarest, è rappresentato dalla gigantesca Casa del Popolo, un edificio di 12 piani che si voleva fosse il più grande del mondo, dopo il Pentagono.

    Da non dimenticare nella Città Vecchia di Bucarest, la Chiesa della Corte Antica, del XVI secolo, dove all’interno è possibile riscontrare alcuni affreschi perfettamente conservati.

    Nei dintorni si trova l'Athenee Palace Hotel, il punto di incontro di personaggi di spicco. La facciata è stata recentemente restaurata, ed attualmente è il più costoso albergo della città. Nella parte occidentale di Bucarest si trova il Cimitero civile di Ghencea, ultimo luogo di riposo per Ceausescu. La sua tomba è ornata e decorata di fiori e candele.

    La Città Nuova è caratterizzata da numerose piazze,le quali sono punto di partenza di strade e grandi viali.

    Le due principali strade, sono Bulevardul Balcescu e Bulevardul Unirii, le quali hanno subito delle trasformazioni durante gli anni '80 sotto il dittatore Nicolae Ceausescu.

    Una delle più belle piazze di Bucarest è la piazza della Repubblica, dove si erge la Chiesa Cretulescu, risalente al 1722. Bucarest, inoltre e' ricca di chiese, soprattutto piccole e di stile bizantino. Per fare degli esempi ricordiamo le chiese: Curtea Veche, Monastero Antim (1715), Stavropoleos (1724) e Spiridon (1747).

    La Vecchia Città si è costituita nel Cinquecento attorno alla Corte Principesca, la quale è diventata la residenza ufficiale dei principi di Vallachia. La corte era una calamita per politici, mercanti e commercianti. Ogni gruppo viveva in una comunità in miniatura, del suo genere, e anche i nomi delle strade riflettono le categorie di uomini che vissero lì: Caldarari (calderaio), Selari (bardellaio), Zafiri (usuraio), Cavafii Vechi (ciabattino), Covaci (ferraio), Bacani, (pizzicagnolo) Blanari (pellicciaio) ecc.

    Nel Seicento crebbero locandi grandi per far alloggiare il flusso di commercianti viaggiatori. oggi sopravvive soltanto la Locanda di Manuc.

    Sebbene questa zona sia la più vecchia di Bucarest, pochi degli edifici datano prima dell'Ottocento. Questo è dovuto a un incendio avvenuto il 23 marzo del 1847. Le fiamme hanno distrutto più di 200 edifici: 354 di grandi magazzini, 713 negozi, 10 alberghi, 7 chiese.

    Gli abitanti di Bucarest si sono rimboccati le maniche e hanno ricostruito quest'area conservando il gusto architettonico dell'Ottocento europeo ma nello stesso tempo hanno mantenuto anche il sapore tipico rumeno.

    Numerosi monumenti storici e culturali sono invece sopravvissuti alle interperie hanulluimanuc2del tempo:
    le rovine del Palazzo del Principe situate a 27-31 Strada Francese. Datate Trecento - Quattrocento, le rovine sono state messe in luce dagli scavi archeologici del 1958 e 1967-72. Sono collegate alla più vecchia menzione della città di Bucarest nel documento di Vlad Tepes del 20 settembre 1459. Attualmente queste rovine sono strate trasformate in un museo.

    "La Buona Annunciazione" oppure Chiesa di S. Antonio, costruita nel 1659 da Mircea Ciobanul, è stata un tempo parte della Corte del Principe. Restaurata dopo l'incendio del 1847 questa chiesa è adesso il più vecchio monumento religioso di Bucarest. Costruita nello stile Vallachiano, il suo altare mantiene ancora gli affreschi originali. Vale la pena ammirare il portale scolpito in pietra nel 1715 nel bello stile Bracovenesco.

    L'elegante Hanul lui Manuc (la Locanda) comprende resti della Corte Principesca nella sua ala di nord: "puscaria" (magazzino di polvere da sparo) è la residenza principesca del Settecento. Costruita tra il 1804-1808 la locanda è fortemente influenzata dallo stile tradizionale rumeno, con i suoi balconi di legno e archi sostenuti dalle colonne in legno.

    Precursore degli alberghi moderni di Bucarest, La locanda di Manuc è stata restaurata completamente durante il 1968-1970.

    chiesa-principessa-bucarestVicino a questa locanda, in Strada Covaci 1, si trova il Vecchio Caffè. Come si può capire dal nome questo è uno dei più vecchi caffè di Bucarest (per la prima volta menzionato el 1801).
    La Chiesa della Principessa (Biserica Doamnei) situata sulla strada di Calei Victoriei, vicino all'incrocio con viale Regina Elisabetta. Fu costruita nel 1863 per ordine della Principessa Maria, moglie del Principe Serban Cantacuzino. Questo Principe ha costruito la Chiesa di Cotroceni dove ora si trova la residenza presidenziale.

    Più lontano, a est, su Viale I.C. Bratianu ci sono non meno di cinque monumenti rimarchevoli:

    La Chiesa e l'Ospedale Coltea, costruiti tra il 1699 e il 1704 dal grande guerriero Mihail Cantacuzino. L'ospedale è il più vecchio di Bucarest. l'edificio presente data dal 1880. La torre della chiesa (completata nel 1714) dominava la città ed è anche servita come torre di controllo per gli incendi. Nel 1888 la strada principale è stata allargata e la torre della chiesa fu distrutta insieme all'ala occidentale dell'ospedale.

    palazzo-sutu-bucarestPiù lontano, al n.2 sorge il Palazzo Sutu, oggi la sede del Museo di Storia della Città di Bucarest. Costruito tra il 1832 e il 1834 da due architetti austriaci, il palazzo incorpora elementi neogotici. Questa è l'unica casa aristocratica della zona che è sopravvissuta fino a oggi. Nel 1862 il palazzo fu ridecorato nella sua forma presente dal noto pittore e scultore Karl Stork. La famiglia Sutu, che allora viveva in quel posto, era famosa per le sue lussuose feste nella città.

    La Chiesa del Nuovo S. Giorgio fu costruita in memoria del grande martire rumeno Principe Costantin Brancoveanu (1866-1714) il quale fu decapitato dai turchi a Costantinopoli assieme ai sui quattro figli. Le sue ossa si trovano adesso nella navata. La chiesa intera è stata restaurata recentemente nel suo stile originale.

    La Chiesa Baratei è la seconda chiesa cattolica costruita in Bucarest. Datata 1672, come una guardia sopra la chiesa si trova una torre con una campana che porta lo stesso nome, eretta nel 1813. Si può ancor oggi ammirare il suo stile classico.

    In ultimo la Torre Coltea, che è riuscita a superare indenne l'incendio del 1847. La torre si erge tra Viale Bratianu e le strade Coltea, Cavafii Vechi e S. GIorgio.

    Mentre la residenza del Principe e le istituzioni dello Stato si spostarono verso nord, all'inizio dell'Ottocento, il centro storico divenne il fulcro del commercio, delle attività bancarie e finanziarie. Queste attività hanno conferito alla zona un aspetto moderno.

    Però le strade strette e serpeggianti mantengono il loro aspetto medievale a dispetto degli edifici attuali moderni.

    Mentre l'area ha un'unità di stile, ogni casa ha il suo fascino unico. La maggioranza di queste furono costruite per servire a tre scopi: officine, negozi, casa privata, ciascuna su un piano diverso.

    Tra gli edifici più nuovi dall'Ottocento tardo, ci sono L'Ufficio Postale Centrale (1900), Il Palazzo CEC (1895), La Banca Nazionale (1895), La Banca di Commercio Straniero, La Banca di Sviluppo, La Camera di Commercio, La Banca Romena (1890) e il supermercato Galerie Lafayette oppure Brunescu, ora Magazin Victoria. Tutte queste si trovano attorno alla Strada Lipscani, una delle principali del centro storico di Bucarest.

    fonte:bucarestappartamenti.it


     
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