LA PUGLIA - I suoi castelli

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  1. tomiva57
     
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    Castello di Massafra


    Da Wikipedia
    foto web




    Francobollo raffigurante il Castello di Massafra, emesso il 13 aprile 2007
    Il castello di Massafra si trova nel centro storico di Massafra, in località lo Pizzo e si affaccia sulla gravina San Marco. La sua struttura e i motivi architettonici sono simili ad altri castelli pugliesi, con quattro torrioni disposti a quadrilatero e legati da cinte murarie. Le torri più antiche sono a pianta circolare mentre il torrione a sud-est è ottagonale.

    Le prime notizie sicure del castello risalgono al 970. In un diploma del 1081 il castello risulta di proprietà di Riccardo Senescalco. Con il dominio angioino, il castello assunse l'aspetto di un fortezza con bastioni e torri merlati. Subì ulteriori trasformazioni sotto gli Aragonesi e nel XVIII secolo la famiglia degli Imperiali ricostruì la torre ottagonale e la facciata verso la gravina, opera dell'architetto leccese Mauro Manieri. Il castello passò successivamente in possesso di diversi proprietari e fu infine acquistato dal Comune.


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    L'ingresso principale, su via La Terra, è tramite un ampio portale da cui si accede all'atrio, con al centro un pozzo ed una rampa che portava al ponte levatoio, di cui sono ancora visibili le carrucole. Da una scala d'onore si accede agli ambienti della residenza signorile. Si conservano locali adibiti a diversi usi: scuderia, fienili, armeria, prigioni (corrispondenti alle torri su via La Terra e alla torre ottagonale), magazzini, neviere e pecerie (dove si conservava la pece per le fiaccole). Vi era anche una cappella dedicata a San Lorenzo. Secondo la tradizione popolare esistono passaggi segreti e una galleria che collega il castello al mare.
    Negli anni recenti sono stati eseguiti diversi restauri alla struttura. Nel 1965 venne riparata la torre a sud-ovest, che era crollata e nel 1975 il parapetto che era franato. Intorno al 2000 è stata consolidata la torre est e risistemato il piazzale antistante il Castello, i cui lavori sono stati co-diretti dell'arch. Francesco Coratella. È stato inoltre costruito un moderno ascensore. Gli ambienti del castello sono utilizzati come sede della "Biblioteca civica" e del "Civico museo storico-archeologico della civiltà dell'olio e del vino".
    Nel 2007 il castello è stato immortalato, come simbolo della città, in un francobollo dedicato a Massafra, emesso il 13 aprile 2007.


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    Castello Dentice di Frasso

    Il castello di Carovigno sorge in posizione eccentrica, sul punto più alto del paese e, per questo, strategicamente più adatto alla difesa. Si presenta a pianta triangolare, con una torre quadrata sul vertice orientale, una circolare sul vertice occidentale e una "a mandorla" sul vertice settentrionale.
    Dall'alto delle torri si domina tutta la fascia costiera che si estende da Torre Canne sino a Brindisi.

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    Il primo nucleo del Castello con ogni probabilità di origine normanna, è da identificarsi nella torre quadrata a forte controscarpa adiacente Porta Ostuni. Sul lato sud, a ridosso di questa torre doveva svilupparsi il "palatium" descritto nell'Inventario di Maria d'Enghien del 1440. Le fabbriche successive a questa data insistono sulla zona nord, inglobando in una struttura triangolare sia la torre quadrata, normanna, sia quella circolare, forse aragonese.

    Il torrione a mandorla posto sullo spigolo nord-est fu fatto costruire, tra Quattro e Cinquecento, dai Loffreda, feudatori di Carovigno in questo periodo come testimonia la presenza dell'arma di matrimonio di Pirro Loffreda, murata nella stessa torre. Pare che i costruttori della torre a mandorla di Carovigno abbiano subito l'influsso dell' architetto senese Francesco di Giorgio Martini, la cui presenza in Puglia è attestata nel 1492 per sopraintendere alla costruzione delle piazzeforti di Taranto, Otranto, Gallipoli e Brindisi.

    Tutte queste fabbriche e dunque anche quella di Carovigno, risentono del clima innovativo che ha investito, tra Quattrocento e Cinquecento, l'arte della guerra e delle fortificazioni. Con la costruzione della torre a mandorla, il castello assume la planimetria triangolare che rimarrà immutata nel tempo, nonostante i numerosi interventi di restauro. Fra questi ricordiamo quello "integrativo" del 1906, affidato dal proprietario, il conte Alfredo Dentice, all'ingegnere Marshietzek. Si intervenne sul coronamento ricostruendo "in stile" le merlature, le caditoie e alcune parti mutile della tessitura muraria, si costruì, infine, un loggiato sugli spalti e un portico-altana a sei archi che affaccia sul cortile interno. Il complesso residenziale, destinato negli anni 30 dai Principi Dentice di Frasso a sede di lanificio, di proprietà dell'Amministrazione Provinciale è concesso in uso al Comune che, dopo aver completato i restauri, destinerà la struttura ad attività socio-culturali (museo, biblioteca, archivio comunale, ecc.).


    fonte: comune.carovigno.br.it
    foto web



    Castello-Carovigno


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