SLOVACCHIA - Bratislava

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    Slovaquie


    Slovacchia



    Da Wikipedia
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    La Slovacchia (Slovàcchia o Slovacchìa) o Repubblica Slovacca (in slovacco Slovensko o Slovenská republika) è uno Stato membro dell'Unione europea, costituito come repubblica, situato nell'Europa centro-orientale, la cui capitale è Bratislava. Confina con la Repubblica Ceca a nord-ovest, con la Polonia a nord, con l'Ucraina a est, con l'Ungheria a sud e con l'Austria a sud-ovest; è uno stato senza sbocco al mare. La Repubblica Slovacca e la Repubblica Ceca sono nate il 1º gennaio 1993 dalla divisione, sancita dal parlamento, della Cecoslovacchia, che già dal 1990 aveva assunto il nome di Repubblica Federale Ceca e Slovacca.
    Dal 1º gennaio 2009 ha adottato l'euro.


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    Il paesaggio slovacco è principalmente montuoso, con i Carpazi che si estendono in quasi tutta la parte settentrionale della nazione. Tra queste catene montuose, i picchi più alti appartengono ai Monti Tatra. Nel nord, vicino al confine polacco, vi sono gli Alti Tatra, che costituiscono una popolare meta sciistica e presentano molti laghi e valli scenografiche, come anche il punto più elevato della nazione, il Gerlachovský štít, situato a 2.655 metri, e la montagna simbolica più alta della Slovacchia, il Kriváň.
    I principali fiumi slovacchi sono il Danubio, il Váh e il Hron. Il Tibisco segna il confine slovacco-ungherese per soli 5 km.
    Il clima slovacco sorge tra le zone temperate e continentali, con estati relativamente tiepide e inverni freddi, nuvolosi e umidi. L'area della Slovacchia può essere suddivisa in tre regioni a seconda del tipo di clima; la prima di esse può essere ulteriormente suddivisa in due sotto-gruppi.


    La popolazione è composta in prevalenza da slovacchi (80,7% del totale). La principale minoranza del paese è rappresentata dagli ungheresi (8,5%), che abitano soprattutto le regioni meridionali e orientali. Vi sono poi rom, cechi, ruteni, ucraini, tedeschi e polacchi. Stando all'ultimo censimento, i rom sono il 2,0% della popolazione; tuttavia, sulla base di interviste a sindaci e altri rappresentanti degli enti locali, sarebbero il 5,6% (il che contrasterebbe con le stime secondo cui slovacchi e ungheresi insieme compongono il 96% della popolazione)[senza fonte] Segue il quadro etnico della Slovacchia secondo l'ultimo censimento (2011):
    Slovacchi 80,7%,
    Ungheresi 8,5%,
    Rom 2,0%,
    Cechi 0,6%,
    Ruteni 0,6%,
    Ucraini 0,1%,
    altri (Croati, Tedeschi, Polacchi, Serbi, Ebrei, altri) 7,5%.


    La lingua ufficiale è lo slovacco, facente parte della sottofamiglia delle lingue slave. In certe regioni meridionali si parla l'ungherese. Altre minoranze linguistiche sono quella rom e quella rutena, diffusa soprattutto nella Slovacchia nord-orientale.



    Storia


    Dopo la prima guerra mondiale la Slovacchia subì un periodo di influenza comunista, che portò alla fondazione - sul modello dell'esperienza di Bela Kun - della Repubblica sovietica slovacca, che durò solo pochi giorni: già dal luglio 1918 infatti, una volta crollato il regime sovietico, il Paese si unì a Boemia e a Moravia, costituendo la Cecoslovacchia, insieme ai Cechi, a cui gli Slovacchi però non si sentivano poi così affini, e con forte connotazione antiungherese (elemento ancora oggi persistente nell'identità slovacca) per via del comportamento arrogante e umiliante subito dagli slovacchi durante il lungo dominio di Budapest.
    Il 14 marzo 1939, poco prima dell'annessione della regione cecoslovacca dei Sudeti da parte della Germania, il Parlamento Slovacco dichiarò l'indipendenza. Si instaurò un regime conservatore guidato dal parroco di Bánovce nad Bebravou Jozef Tiso, che diventò Presidente della Repubblica slovacca e segretario del Partito Popolare Slovacco di Hlinka, fondato dall'abate Andrej Hlinka, fautore dell'autonomia slovacca. Durante questo periodo di separazione dalla Boemia e dalla Moravia, lo stato slovacco assunse il nome di Prima repubblica slovacca, per distinguerlo dalla seconda (quella attuale).

    Dopo la Seconda guerra mondiale la Slovacchia passò sotto la zona d'influenza sovietica, perse la sua indipendenza, e venne ricostituita la Cecoslovacchia, sebbene con la perdita dei territori della Rutenia subcarpatica annessi all'Ucraina. Durante il periodo dal 1969 al 1990 la repubblica assunse il nome di Repubblica socialista slovacca, pur restando insieme alla repubblica socialista ceca in un'unione federale detta RS cecoslovacca.


    Indipendenza

    Il 17 luglio 1992 il Consiglio nazionale slovacco proclamò la Dichiarazione d'indipendenza della Repubblica Slovacca. Il 1º gennaio 1993 la Slovacchia si separò dalla Federazione cecoslovacca, costituendo una repubblica autonoma e indipendente a tutti gli effetti. Protagonista del processo che portò all'indipendenza slovacca fu Vladimír Mečiar, a lungo anche Primo ministro del giovane Stato. Spesso accusato di demagogia, Mečiar cadde nel 1999. Si ripropose poi nelle elezioni presidenziali del 2004 perdendole però al ballottaggio in favore del nuovo uomo politico emergente Ivan Gašparovič. La Slovacchia ha vissuto in un ambiguo clima generale, che oscillava tra l'euforia e la preoccupazione per le crescenti disparità sociali; è in piena ascesa dopo l'entrata nell'Unione europea e successivamente nell'euro.
    Dopo la dissoluzione della Federazione cecoslovacca il nazionalismo slovacco assunse definitivamente una valenza antiungherese. Le pressioni della comunità internazionale e le preoccupazioni legate ai rischi di un fallimento del processo di integrazione del paese nell’UE hanno però mitigato le concrete manifestazioni di discriminazione. Nel 1995 si arrivò a un “trattato di buon vicinato e amichevole collaborazione” tra Ungheria e Slovacchia. Quest’ultima però ne dette una interpretazione restrittiva, mantenendo lo slovacco come lingua ufficiale del paese, in netto contrasto con l’impegno - assunto nell’accordo - di difendere i diritti della minoranza ungherese, fra i quali il pieno riconoscimento del diritto all’insegnamento nella propria lingua madre, oltre che all’uso nei procedimenti amministrativi e nei documenti. La riorganizzazione del territorio operata dalla legge del primo gennaio 1997 - che ha portando il numero delle regioni da 4 a 8 (con 79 province) - ha poi inciso negativamente sulla possibilità di poter ottenere qualche diritto in più (magari sul modello sudtirolese) da parte della minoranza ungherese, che adesso si trova divisa in quattro regioni. Tale carattere antiungherese è stato poi successivamente rinnovato, per esempio dalla nuova legge sulle lingue minoritarie, il cui uso pubblico è stato vietato e sanzionato con pesanti multe (fino a 5000 euro), e, in risposta alla legge ungherese che considera magiari anche coloro che vivono al di fuori del paese, con l'annullamento della cittadinanza slovacca se un cittadino della nazione ne richiede un'altra.



    Città


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    Città importanti sono, oltre alla capitale Bratislava:


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    Košice,


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    Prešov,

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    Žilina,


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    Nitra


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    e Banská Bystrica
    .


    La cucina slovacca è l'espressione dell'arte culinaria sviluppata in Slovacchia, con forti influenze della cucina austriaca, ceca e ungherese.

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    Kapustnica zuppa a base di crauti e salsicce


    Piatti tipici



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    Tra i piatti tipici della nazione sono da menzionare:
    Bryndzové halušky, sono il piatto nazionale slovacco, a base di gnocchi di patate conditi con bryndza e lardini abbrustoliti.
    Strapačky, simili al bryndzové halušky ma conditi con crauti stufati.
    Kapustnica, una minestra di crauti e salsicce.


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    Sviečková na smotane - lombo di maiale arrosto con senape e salsa a base di panna.


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    Pstruh na rasci a zemiaky, trota al forno con cumino e contorno di patate.

    Husacia pečienka, piatto a base di fegato d'oca.


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    Pirohy s lekvárom, una specie di ravioli con interno di marmellata e ricoperti di noci tritate.

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    Palacinka, crêpe dolce diffusa anche in Austria e Ungheria.

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    Zázrivský korbáčik, formaggio intrecciato.


    Bevande

    Nel paese viene prodotto e consumato abitualmente vino, prodotto nella zona di Bratislava. Nella zona orientale del paese viene prodotto il Tokaj. Più diffusa del vino è la birra: accanto ai prodotti dei birrifici cechi sono presenti birre slovacche con analoghe caratteristiche.
    Tra i superalcolici i più noti sono la slivovica, la borovička (grappa a base di ginepro), e la demänovka (un liquore alle erbe)

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    Bratislava

    Bratislava (in ungherese Pozsony, in tedesco Pressburg - in passato Preßburg - , in italiano - ambedue desueti - Presburgo o Posonio, in slovacco era chiamata Prešporok fino al 1919) è la capitale della Slovacchia e, con una popolazione di circa 460.000 abitanti, è anche la sua città più importante.
    Bratislava è il centro economico, politico, scientifico e culturale della Slovacchia e, in seguito alla notevole crescita economica del Paese ed al suo ingresso nell'area euro, una città in costante trasformazione. È sede del Parlamento e del Presidente della Slovacchia, nonché dell'esecutivo. Ospita molte università, centri di cultura, musei, teatri, gallerie d'arte ed altre importanti istituzioni culturali. Le principali attività economiche e finanziarie del Paese hanno la propria sede nella capitale.
    La storia della città è stata fortemente influenzata da popoli di diversa nazionalità come slovacchi, austriaci, tedeschi, cechi, ungheresi ed ebrei. La città fu capitale del Regno d'Ungheria sotto la monarchia d'Asburgo dal 1536 al 1783, quando Budapest era sotto occupazione ottomana, ed è stata la casa di molte personalità storiche slovacche, tedesche e ungheresi.

    La città assunse il nome di Bratislava (pronuncia slovacca: [ˈbracɪslava]) il 6 marzo 1919, in seguito ad un concorso pubblico indetto per sceglierne un nome spiccatamente slovacco in luogo di Prešporok, derivato da Pressburg, nome tedesco della città; nel corso della storia è stata conosciuta con molti nomi in diverse lingue. Il suo primo nome, riportato negli Annales Iuvavenses del X secolo, fu Brezalauspurc. Alternative al nome sono, in tedesco Pressburg o Preßburg [ˈpʁɛsbʊɐk] (ancora oggi utilizzato nei paesi di lingua tedesca, soprattutto in Austria, ma anche in Germania), in ungherese Pozsony [ˈpoʒoɲ] (ancora utilizzato in Ungheria oggi). Altri nomi sono o sono stati: in greco Istropolis (che significa città sul Danubio, utilizzato anche in latino), in ceco Prešpurk, in francese Presbourg, in italiano Presburgo, in latino Posonium, in croato Požun. Il nome Pressburg fu anche utilizzato nelle pubblicazioni in lingua inglese fino al 1919 ed è ancora occasionalmente utilizzato oggi.


    Storia



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    Rovine di Gerulata


    Il primo insediamento nella regione si ebbe con la Civiltà della Ceramica Lineare intorno al 5000 a.C. nell'era neolitica. Poi intorno al 200 a.C. la tribù celtica dei Boii fondò il primo significativo insediamento, una fortificazione (oppidum) e stabilì anche una zecca che produsse monete d'argento conosciute come biatecs. La regione cadde sotto l'influenza dei Romani dal I al IV secolo e formò parte del Limes Romanus, un sistema di confine difensivo. Dal I al V secolo il confine dell'Impero Romano corse lungo il fiume Danubio. Una città romana chiamata Gerulata, con un castellum (fortezza militare) era posizionata sul luogo della Rusovce, a sud di Bratislava. Qui stazionò sotto Domiziano l'Ala I Cannanefatium civium romanorum. A Devín fu costruita una fortezza e varie costruzioni di origine romana sono state scoperte nelle diverse parti della città. I romani introdussero la coltivazione della vite nell'area e cominciarono la tradizione della viticoltura, che è giunta sino ai giorni nostri ed è tuttora presente. Alla città romana che sorgeva anticamente presso Bratislava è dedicata la Gerulata, relazione ferroviaria tra Lökösháza e Bratislava stessa.
    Gli Slavi arrivarono dopo gli Avari tra il V ed il VI secolo durante il periodo della migrazione. La locale tribù slava si ribellò e stabilì l'impero di Samo (623-658), la prima entità politica slava conosciuta. Nel IX secolo, i castelli di Bratislava (Brezalauspurc) e di Devín (Dowina) furono importanti centri degli stati slavi dei principati di Nitra e della Grande Moravia. Il primo riscontro documentale della città è datato al 907 ed è relativo ad una battaglia, durante la quale un'armata bavarese fu sconfitta dagli ungheresi e la quale è connessa alla caduta della Grande Moravia sotto gli attacchi degli Ungheresi.

    Nel X secolo, il territorio di Presburgo (che sarebbe diventato più tardi Contea di Pozsony) divenne parte dell'Ungheria (chiamata Regno di Ungheria dal 1000) e divenne un centro chiave, dal punto di vista economico ed amministrativo, sulla frontiera del Regno. La posizione strategica costrinse la città ad essere oggetto di frequenti attacchi e teatro di battaglie, ma portò anche al suo sviluppo economico e ad un importante status politico. Esso fu dovuto ai privilegi concessi alla città nel 1291 dal re Andrea III e Bratislava fu dichiarata una libera città regale nel 1405 dal re Sigismondo di Lussemburgo, che consentì alla città di usare il suo stemma nel 1436.
    Nel XV secolo è un ricco centro commerciale e culturale. Il grande re umanista Mattia Corvino nel 1467 vi fonda l'università denominata Universitas Istropolitana e Accademia Istropolitana, centro di studi umanistici. 1536–1784: capitale dell'Ungheria (che a quel tempo era stata ridotta all'Alta Ungheria e a parti dell'Ungheria Occidentale); l'Ungheria fu retta dalla dinastia degli Asburgo dal 1526 al 1918.

    Il Regno di Ungheria fu sconfitto dall'impero Ottomano nella battaglia di Mohács nel 1526. Poi i Turchi assediarono e danneggiarono Pozsony, ma non riuscirono a conquistarla. A causa dell'avanzata ottomana nel territorio ungherese, la città fu designata nuova capitale dell'Ungheria nel 1536, diventando parte della monarchia austriaca degli Asburgo e segnando l'inizio di una nuova era. La città divenne sede del re, dell'arcivescovo di Strigonio (1543) della nobiltà e di tutte le maggiori organizzazioni e uffici. Tra il 1536 e il 1830 undici re e regine furono incoronati presso la cattedrale di San Martino. Tuttavia, il XVII secolo fu segnato da disordini antiasburgici, lotte con i Turchi, inondazioni, pestilenze e altre calamità.

    A Pozsony fiorì durante il XVIII secolo il regno di Maria Teresa d'Austria, che la fece diventare la più grande e più importante città nel territorio dell'attuale Slovacchia e Ungheria. La popolazione fu triplicata; molti nuovi palazzi, monasteri e strade furono costruiti e la città fu il centro della vita sociale e culturale della regione. Tuttavia, la città iniziò a perdere la sua importanza sotto il regno del figlio di Maria Teresa Giuseppe II, soprattutto quando i gioielli della corona furono trasferiti a Vienna nel 1783, nel tentativo di rafforzare l'unione tra l'Austria e l'Ungheria. Molti uffici centrali furono successivamente trasferiti a Buda, seguiti da un ampio segmento della nobiltà. I primi giornali in lingua ungherese e slovacca furono pubblicati qui, Magyar hírmondó nel 1780 e Presspurske Nowiny nel 1783. Nel corso del XVIII secolo, la città divenne un centro per il movimento nazionale slovacco.

    Dopo il 1919

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    Bratislava sotto i bombardamenti alleati nel settembre del 1944


    Dal 1919 la città divenne parte della Cecoslovacchia; il 14 marzo 1938 venne dichiarata la Repubblica slovacca con Bratislava come capitale. Nel 1945 la Cecoslovacchia venne ricostituita, gli abitanti tedeschi di Bratislava furono espulsi e molti ungheresi evacuati in Ungheria e la città divenne prevalentemente slovacca. Nel 1968 la Cecoslovacchia divenne una federazione e Bratislava fu la capitale della Repubblica Socialista Slovacca.
    Dopo la scissione della Cecoslovacchia, il 1º gennaio 1993 Bratislava divenne la capitale della Repubblica Slovacca.
    Recentemente Bratislava è divenuta meta di una forte immigrazione delle aree rurali della Slovacchia, con una perdita del tessuto sociale tipico slovacco a vantaggio di modelli più individualistici: come risultato l'ospitalità degli abitanti di Bratislava è nettamente inferiore a quella del resto del paese[senza fonte]. Grazie al poderoso boom economico, si respira in città aria di cambiamento e Bratislava è divenuta una città elegante e anche una meta turistica importante.


    Patrimonio artistico, storico e culturale

    Nella città ci sono diverse università, musei, teatri e centri culturali. La prima università del Regno d'Ungheria (ed anche del territorio dell'attuale Slovacchia), fu l'Accademia Istropolitana, fondata nel 1465 dal re Mattia Corvino. Fu chiusa nel 1490 dopo la sua morte. Bratislava è oggi sede di importanti università: la Comenius (Komenského Univerzita), che conta circa 30 000 studenti, il Politecnico, con circa 20 000 studenti, e l'Accademia d'Arte Slovacca. Altre istituzioni importanti in ambito universitario sono la Public University of Economics e la City University of Seattle, il primo college privato in Slovacchia. Circa 60 000 studenti frequentano le università di Bratislava. A Bratislava ci sono 65 scuole primarie pubbliche, nove scuole primarie private e dieci scuole primarie religiose. Esse hanno nel complesso oltre 25 000 studenti. Il sistema di istruzione secondaria cittadino (scuole medie e superiori) consiste in 39 ginnasi con circa 16 000 studenti, 37 scuole superiori con circa 10 000 studenti e 27 scuole vocazionali con circa 9 000 studenti. Di grande prestigio il Conservatorio della città, che ha formato musicisti importanti. Anche l'Accademia Slovacca delle Scienze (Slovenská Akademia Vied) si trova a Bratislava.
    La città presenta un interessante centro storico caratterizzato da un'architettura mista influenzata da diversi popoli, tra cui ungheresi, cechi e austriaci.



    Castelli e fortificazioni


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    Il Castello


    Il Castello di Bratislava (Bratislavský hrad) è sicuramente l'edificio più noto di Bratislava e parte integrante della skyline della città. È una costruzione massiccia, a pianta rettangolare, con quattro torri angolari; sito sulla sommità di una collina, a circa 85 metri s.l.m., domina la Città Vecchia e il Danubio. Il sito su cui sorge il castello era abitato già nel periodo di transizione dall'Età della pietra a quella del bronzo e nel tempo è stato l'acropoli di una città celtica, una parte del limes romano, un importante insediamento fortificato slavo, ed un centro politico-religioso-militare della Grande Moravia. Un castello in pietra non fu costruito prima del X secolo, quando l'area apparteneva al Regno d'Ungheria. Il castello fu trasformato in fortezza gotica in funzione anti-hussita sotto Sigismondo di Lussemburgo nel 1430, divenendo un castello rinascimentale nel 1562, e fu ricostruito nel 1649 in stile barocco. Sotto la regina Maria Teresa d'Austria, il castello divenne una prestigiosa dimora reale. Nel 1811, per incuria, il castello fu distrutto da un incendio e rimase un cumulo di rovine sino agli anni 1950 quando fu riedificato principalmente nel suo originario stile teresiano.

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    Castello di Devín


    Il Castello di Devín (in slovacco: hrad Devín o Devínsky hrad, in ungherese: Dévény) sorge nell'omonimo quartiere, sulla cima di una roccia in cui il fiume Morava, che segna il confine tra Austria e Slovacchia, entra nel Danubio. È uno dei siti archeologici slovacchi più importanti, ed ospita un museo dedicato alla sua storia. Per la sua posizione strategica, il castello di Devín fu un importantissimo baluardo di frontiera della Grande Moravia e dell'antico stato ungherese. Fu distrutto dalle truppe napoleoniche nel 1809. È un simbolo importante nella storia slovacca ed in quella slava. È situato in un'area molto rurale rispetto al resto della città, tanto che il villaggio adiacente era una volta indipendente, mentre oggi costituisce un quartiere periferico, per quanto sempre isolato, di Bratislava.
    Anticamente Bratislava era cinta da solide mura, oggi visibili in parte in alcuni luoghi come il duomo.


    Edifici di culto

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    La Cattedrale di San Martino

    La Cattedrale di San Martino (Katedrála svätého Martina) è la chiesa più importante di Bratislava. Venne costruita nel XV secolo sui resti di una precedente chiesa romanica e pur avendo subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti conserva l'originale impianto gotico. Al suo interno sono sepolti personaggi illustri ed esponenti delle famiglie più in vista della città. Merita una particolare menzione il monumento equestre in piombo di San Martino di G.R. Donner conservato nella navata di sinistra. La cattedrale è nota per essere stata per tre secoli la sede dove venivano incoronati i re di Ungheria; a ricordo di questo fatto sul campanile è posta una copia dorata della Corona di Santo Stefano, Re di Ungheria. Il campanile, alto 85 metri, un tempo era parte integrante delle fortificazioni della città.

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    Facciata della Chiesa Blu


    Molto amata dagli abitanti di Bratislava e famosa tra i turisti quasi quanto San Martino più per le sue particolarità architettoniche che non per una certa importanza storica è la Chiesa di Santa Elisabetta (Kostol svätej Alžbety), più conosciuta in città e non solo come "Chiesa Blu" (Modrý Kostolík) per il suo particolare colore. In evidentissimo stile Sezession, come del resto anche altri edifici circostanti e contemporanei, si tratta di una piccola chiesa dalle forme morbide e dall'evidente uso cromatico improntato sul turchese e sul blu, con solo qualche decorazione bianca. Ulteriore caratteristica della Chiesa Blu è la sua posizione, più decentrata rispetto alla quasi totalità dei monumenti e luoghi d'interesse di Bratislava inseriti nel vecchio centro storico chiuso al traffico. Questo edificio non ha particolari connotati storici, essendo stata eretta soltanto all'inizio del secolo scorso e dedicata a Santa Elisabetta d'Ungheria.

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    La Chiesa dei Trinitari vista da piazza Župné námestie

    La chiesa dei Trinitari o della Trinità (in slovacco: Kostol trinitárov, Trinitársky kostol, o Trojičný kostol, o Kostol svätého Jána z Mathy a svätého Felixa z Valois) è una chiesa barocca nel quartiere Staré Mesto (Città Vecchia) di Bratislava. Sorge sulle rovine di una più antica chiesa di San Michele, demolita nel 1529 per esigenze tattiche legate alle guerre ottomane. Settecentesca, è ritenuta un'opera che prende a modello la Peterskirche viennese. Vanta un affresco trompe-l'œil del pittore barocco italiano Antonio Galli da Bibbiena.
    La chiesa dei Francescani è una chiesa gotica a tre navate, forse la più antica della città. Costruita tra il 1280 ed il 1297, infatti, fu consacrata da Andrea III d'Ungheria. Fu però trasformata in chiesa rinascimentale nel XVII secolo e poi ancora in chiesa barocca nel Settecento. Fu sede d'incoronazione per diversi sovrani d'Ungheria.
    Degne di menzione infine sono la chiesa e convento delle Clarisse e la chiesa dei Gesuiti.

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    Palazzi e residenze imperiali


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    Palazzo Grassalkovich


    Bratislava è ricca di palazzi barocchi e di imponenti ville di famiglie della corte imperiale austro-ungarica.
    Tra i più importanti vi è senz'altro il Palazzo Grassalkovich (Grasalkovičov palác), elegante dimora barocca ed attuale sede del Presidente della Slovacchia. Venne fatto costruire dal conte Anton Grassalkovich, influente consigliere dell'imperatrice Maria Teresa, come sua residenza estiva su progetto di A. Mayerhorfer. Il palazzo è provvisto nel retro di un ampio e pregevole giardino francese.

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    Villa Rusovce

    Forse meno importante per storia e funzione, ma decisamente più imponente è la Villa Rusovce, con il suo giardino all'inglese, situata nell'omonimo quartiere. La casa fu originariamente costruita nel XVI secolo e fu convertita in villa inglese di gusto neogotico soltanto tra il 1841 ed il 1844. Il quartiere è anche noto per i resti del castrum romano di Gerulata inserito nel limes romano, un sistema di difesa confinario. Gerulata fu costruita ad usata tra il I ed il IV secolo d.C.

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    Il Palazzo Pálffy (in slovacco: Pálfiho palác) è un palazzo che più per i suoi pregi architettonici desta curiosità per il fatto che a sei anni Mozart vi tenne un concerto. Eretto nel 1747, oggi è sede dell'ambasciata austriaca.


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    Palazzo Primaziale

    Al contrario è sia pregevole sia importantissimo il Palazzo Primaziale, fatto costruire, su disegno dell'architetto Melchiorre Hefele, da József Batthyány, arcivescovo di Strigonio e primate di Ungheria nel 1778. È un palazzo in stile neoclassico che ha ospitato, nella famosa Sala degli Specchi, la firma della Pace di Presburgo tra l'Impero Asburgico e la Francia dopo la battaglia di Austerlitz vinta da Napoleone. Il palazzo, dipinto di rosa, conserva un'interessante collezione di arazzi inglesi scoperti casualmente in corso di lavori di ristrutturazione all'inizio del secolo scorso. Gli arazzi, in tutto sei, illustrano il mito di Ero e Leandro e il loro sfortunato amore. Il Palazzo Primaziale è oggi municipio cittadino.
    Altro palazzo molto apprezzato di Bratislava è la cosiddetta Casa del Buon Pastore,

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    edificio in stile rococò situato ad angolo tra le strade che portano a castello, così stretto che ad ogni piano c'è solo una stanza. Ospita un museo di orologi antichi. Meritano menzione infine, tra i numerosi altri, il Palazzo Keglevich, il Palazzo dell'Accademia Istropolitana ed il Palazzo Erdödy.


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    Palazzo Keglevich


    Piazze e porte antiche


    La Piazza Principale (Hlavné námestie) è il cuore del centro antico. Completamente ristrutturata secondo lo stile originario, ospita le ambasciate francese e giapponese, nonché caffè storici come il Kafé Mayer. È il salotto buono della città, ove vengono spesso tenuti concerti, manifestazioni pubbliche e mostre d'arte. Di particolare interesse, nel periodo natalizio, sono i tradizionali mercatini, che richiamano l'attenzione di molti turisti stranieri, e "Partyslava", la festa della notte di San Silvestro, che viene celebrata solitamente con concerti ed esibizioni dal vivo in attesa del nuovo anno.


    Bratislava


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    Panoramica della Hlavné námestie di notte



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    Hviezdoslavovo námestie con l'Opera sullo sfondo




    La piazza per eccellenza invece, ampia e monumentale, è sicuramente Piazza Hviezdoslav (Hviezdoslavovo námestie), una delle piazze più importanti della città situata in pieno centro storico, nella zona pedonale che parte dalla Porta di San Michele e attraversa la Piazza Centrale, anche se in una zona più dislocata. Ospita il Teatro dell'Opera (Slovenské národné divadlo) e il Palazzo della Filarmonica di Bratislava, nonché l'Hotel Savoy, uno dei più prestigiosi della città, presso il quale hanno soggiornato personaggi storici come Mozart e Francesco Giuseppe. Questo luogo è stato pesantemente restaurato in tempi recenti, con l'introduzione di un'ampia area pedonale molto curata, numerose fontane e opere d'arte moderna.


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    Porta di San Michele.



    È dedicata, come il nome suggerisce, al drammaturgo slovacco Pavol Országh Hviezdoslav, celebrato con un'imponente statua.
    La Porta di San Michele (Michalská brána), forse uno degli edifici più conosciuti di Bratislava, è l'unica rimasta delle quattro porte medioevali della città. Costruita nel 1300, nel 1758 subì una serie di modifiche che hanno conferito alla costruzione l'attuale aspetto barocco; in quella occasione vennero issate le statue di San Michele e del Drago sulla sommità della torre che sovrasta la porta. Questa particolare costruzione è inserita in una cornice molto suggestiva, dato che per accedere alla città vecchia dalla strada esterna bisogna passare un vecchio barbacane, che si affaccai su case antiche, per poi successivamente varcare l'arco della porta e accedere al centro antico che si apre in maniera molto suggestiva allo spettatore. All'interno della torre c'è un piccolo museo di armi antiche mentre ai suoi piedi una rosa dei venti bronzea con le distanza dal luogo delle maggiori città europee.



    Ponti sul Danubio

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    Il Nový Most


    Bratislava è attraversata dal Danubio, sulle cui sponde sono stati costruiti alcuni ponti cittadini.
    Il più famoso è sicuramente il Novy Most, una costruzione moderna che collega il residenziale quartiere di Petržalka con la città vecchia (Staré Mesto). Si tratta di un imponente ponte strallato dall'accattivante struttura poggiata su un solo lato del Danubio, all'apice del quale si trova una costruzione a forma di disco, che viene chiamata Ufo dai cittadini di Bratislava e che ospita un ristorante di lusso, uno skybar e, sulla sommità, una piattaforma dalla quale è possibile godere di una vista dall'alto sull'intera città. Il ponte, per la sua imponenza ed iconicità, è visibile da gran parte di Bratislava ed è divenuto in breve tempo uno dei suoi simboli. Il ponte è membro della World Federation of Great Towers ed è l'unico ponte al mondo ad essere annoverato in questa categoria. Il Novy Most è stato realizzato sotto la dittatura comunista e la sua realizzazione è alquanto controversa, in quanto la strada sorretta dal ponte passa a soli tre metri dalla Cattedrale di San Martino e dal momento che per permettere la sua costruzione è stato abbattuto il Quartiere Ebraico di Bratislava, già devastato in epoca nazista.

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    Apollo Bridge


    Di più recente costruzione è l'Apollo Bridge, completato nel 2005. È diventato uno fra i simboli della nuova Bratislava degli anni 2000. L'Apollo Bridge vanta il primato di essere l'unico progetto in Europa ad essere arrivato fra i primi cinque finalisti dell'OPAL Award della American Society of Civil Engineers.


    Altri luoghi di interesse storico e culturale


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    Il Teatro Nazionale Slovacco

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    Il nuovo Teatro Nazionale Slovacco




    Lo Slovenské národné divadlo (Teatro nazionale slovacco), che consta di due edifici: uno, il più antico, è situato nel centro storico ed è un palazzo in stile neorinascimentale; il secondo è stato inaugurato nel 2007 ed è adesso vicino al nuovissimo complesso della Galleria Eurovea.


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    Galleria Eurovea

    Lo Slavín è un monumento eretto a ricordo dei caduti dell'Armata Rossa che entrarono in città per liberarla dal giogo nazista nel 1945. Vi si trova annesso un cimitero.


    La Regione di Bratislava è oggi la più ricca ed economicamente prospera della Slovacchia, pur essendo anche la più piccola per estensione e la penultima per popolazione tra le otto regioni del paese. Essa produce infatti il 26% circa del PIL slovacco. Il PIL pro capite, valutato a 33.124 € nel 2005, equivale al 147,9% della media UE ed è il secondo più elevato (dopo Praga) tra le regioni appartenenti ai nuovi stati membri dell'Unione Europea. Il salario medio lordo a Bratislava nei primi quattro mesi del 2008 è stato di 29.722 Sk (€ 986,6).
    Il tasso di disoccupazione nella città era dell'1,83% nel dicembre del 2007. Molte istituzioni governative e società private hanno i loro quartieri generali a Bratislava. Più del 75% della popolazione di Bratislava lavora nel settore dei servizi, composto soprattutto da commercio, attività bancarie, tecnologie informatiche, telecomunicazioni e turismo. La Borsa di Bratislava (BSSE), che regola il mercato pubblico dei titoli, è stata fondata il 15 marzo 1991.
    La casa automobilistica Volkswagen ha aperto nel 1991 uno stabilimento a Bratislava che si è poi esteso. Attualmente, la sua attività riguarda principalmente i SUV, che rappresentano il 68% di tutta la produzione. La VW Touareg è prodotta a Bratislava, ma anche la Porsche Cayenne e l'Audi Q7 vengono parzialmente costruite qui. Inoltre qui si costruiscono le citycar Volkswagen up!, Seat Mii, Skoda Citigo.

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    Porsche Cayenne, una delle auto di lusso in produzione nelle industrie di Bratislava

    Negli ultimi anni, le imprese rivolte ai servizi e all'alta tecnologia sono aumentate a Bratislava. Molte compagnie globali, tra cui IBM, Dell, Lenovo, AT&T, SAP e Accenture, hanno aperto sedi delocalizzate e centri di servizi qui o progettano di farlo presto. Le ragioni dell'afflusso di compagnie multinazionali sono la vicinanza all'Europa occidentale, una forza lavoro qualificata e l'alta densità di università e strutture di ricerca.
    Altre importanti società con quartieri generali a Bratislava sono Telekom Slovacchia (settore delle telecomunicazioni), Orange Slovensko (telecomunicazioni), Slovenská sporiteľňa (banca), Tatra banka (banca), Doprastav (edilizia e trasporti), Hewlett-Packard Slovacchia (elettronico), Slovnaft (petrolifero), Henkel Slovensko (chimico), Slovenský plynárenský priemysel (gas), Kraft Foods Slovacchia (alimentare), Whirlpool Slovacchia (elettronico), Železnice Slovenskej republiky (ferroviario), e la catena di negozi Tesco (grande distribuzione).

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    Vista aerea del Business Center

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    La sede della Banca Nazionale Slovacca


    La forte crescita dell'economia slovacca negli anni 2000 ha portato ad un boom nell'industria edilizia e diversi importanti progetti sono stati completati o pianificati a Bratislava. Le aree che attirano più interessi comprendono il lungofiume sul Danubio, dove due grandi progetti sono già in via di realizzazione: il parco fluviale a ridosso della Città Vecchia (Staré Mesto) e il complesso Eurovea vicino al ponte Apollo. Altri siti in fase di sviluppo comprendono le aree attorno alla principale stazione ferroviaria e degli autobus, quelle della ex-zona industriale nei pressi della Città Vecchia e i quartieri di Petržalka, Nové Mesto e Ružinov. Si prevede che gli investitori impegneranno 1,2 miliardi di € in nuovi progetti entro il 2010. La città ha un bilancio stabile di quasi sei miliardi di corone slovacche (182 milioni di € al 2007), un quinto dei quali utilizzato per nuovi investimenti. L'amministrazione di Bratislava possiede direttamente azioni in 17 società, ad esempio nella Compagnia dei trasporti pubblici (Dopravný podnik Bratislava), nell'Azienda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e nei servizi idrici. La città controlla anche enti municipali come la Polizia urbana (Mestská polícia), il Museo civico di Bratislava e lo Zoo di Bratislava.



    Turismo

    Negli ultimi anni Bratislava ha accentuato la sua forte vocazione turistica. Il centro storico, ormai quasi interamente pedonalizzato, attrae molti turisti per la presenza di numerosissimi locali, anche all'aperto, nonché di musei, teatri, cinema e gallerie d'arte.
    Molto ricco è il cartellone degli eventi in città, in particolare per quanto riguarda mostre, esposizioni e convegni culturali, soprattutto in ambito musicale. Le produzioni del Teatro dell'Opera e della Filarmonica attraggono un numero sempre crescente di visitatori. La Expo Incheba Arena è invece il tempio del pop e del rock in città: tra i numerosi artisti che vi si sono esibiti di recente i Depeche Mode, Bob Dylan, i Kiss, gli AC/DC, Alicia Keys, Rihanna e molti altri, facendo di Bratislava una delle città più vivaci sulla scena musicale europea. È di Bratislava, inoltre, il gruppo thrash metal Majster Kat.
    L'espansione dell'aeroporto cittadino, collegato con le più importanti capitali europee ed anche con città extraeuropee, ha implementato ulteriormente la presenza turistica in città.

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