CARLO CRACCO ... “genio e sregolatezza”

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    Carlo Cracco


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    Sguardo magnetico, capelli spettinati, un’indubbia presenza scenica e un pizzico di perfidia hanno fatto di Cracco una star.


    Carlo Cracco (Vicenza, 2965) è uno dei cuochi più famosi d’Italia. Dopo aver ottenuto il diploma di maturità presso l'Istituto Alberghiero intitolato a Pellegrino Artusi di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, a soli ventuno anni, nel 1986, inizia a collaborare a Milano con Gualtiero Marchesi, uno dei più importanti cuochi italiani. È l'inizio di una svolta professionale che lo porta a lavorare, in seguito, a Garlenda, in provincia di Savona (presso il ristorante "La Meridiana"), e a Ponteranica, in provincia di Bergamo, nella trattoria "Da Gerbione".


    Carlo+Cracco


    Carriera culinaria

    Quindi si sposta in Francia per tre anni, dove presso l'"Hotel Paris" apprende i segreti della cucina transalpina, grazie all'aiuto di Alain Ducasse; poi, sempre a Parigi, lavora a Senderens per Lucas Carton. Tornato in Italia, diventa chef dell'"Enoteca Pinchiorri", a Firenze, conquistando ben tre stelle Michelin. A questo punto, il suo antico mentore Gualtiero Marchesi lo sceglie per inaugurare il ristorante "L'Albereta" di Erbusco, in provincia di Brescia: qui Carlo resta per tre anni, prima di aprire a Piobesi d'Alba, in provincia di Cuneo, "Le Clivie": il locale gli vale una stella Michelin.

    Anche questa esperienza dura pochi anni, perché Cracco decide di assecondare l'invito giuntogli dalla famiglia Stoppani (una delle famiglie più importanti di Milano, proprietaria del negozio di gastronomia più celebre all'ombra della Madonnina, aperto fin dal 1883) di aprire il ristorante "Cracco Peck", dove Carlo lavora in qualità di Chef Executive. Il locale in breve tempo diviene uno dei più frequentati del Milanese, e conquista riconoscimenti importanti: due forchette dal "Gambero Rosso", una votazione di 18.5 su 20 dalla "Guida Espresso" e due stelle Michelin. Da luglio del 2007 è unico proprietario del ristorante, che si chiama semplicemente "Cracco".


    Carriera televisiva

    Carlo Cracco non è uno chef che ama essere in vista, per questo le sue apparizioni televisive sono rare e sporadiche. Ha partecipato ad alcune trasmissioni di Gambero Rosso Channel, per la serie Cucina teatro d'Autore, dove grandi cuochi preparano, a La Città del Gusto, menù davanti ad un pubblico "degustante" in sala, cucinando come se fosse nel suo ristorante. Nel 2011, in giuria insieme a Bruno Barbieri e Joe Bastianich, partecipa al talent show culinario più famoso al mondo, che arriva per la prima volta in Italia; Masterchef Italia 2011. Reality culinario in onda su Cielo riproposto anche per il 2012.
    È stato ospite di Benedetta Parodi nella trasmissione "I menù di Benedetta", insieme hanno preparato un tuorlo d’uovo fritto con spinaci. Sempre con Benedetta Parodi è stato ospite di Fabio Fazio nella trasmissione "Che tempo che fa", in cui i due si affrontano bonariamente sui due modi di vedere e fare cucina, quello "casalingo" della giornalista che spesso è costretta ad affidarsi a cibi già pronti e quello professionale e creativo di Cracco.

    (Tratto da: www.alimentipedia.it/carlo-cracco.html
    Copyright © Alimentipedia.it)


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    Nel 2011, poi, Cracco diventa, insieme con altri due cuochi di fama mondiale come Joe Bastianich e Bruno Barbieri, uno dei tre giurati della trasmissione "Masterchef Italia", reality culinario in onda su Cielo, riproposto anche per il 2012.

    Nel corso degli anni, Cracco ha dato vita a una cucina che intende in primo luogo sorprendere costantemente il commensale grazie a creazioni sempre nuove, anche mediante la rivisitazione di piatti classici, che con poche e all'apparenza banali invenzioni cambiano completamente aspetto: basti pensare all'insalata russa, che acquista eleganza nel momento in cui viene caramellata, o al tuorlo d'uovo sottoposto a marinatura, da mangiare in un sol boccone e che però presuppone una preparazione impegnativa e molto lunga. Cracco, insomma, a volte dà vita a dei veri e propri esperimenti scientifici, alla base dei quali, comunque, si trova l'amore per il cibo, affinché la ricerca, per quanto esasperata, non si allontani mai dal gusto.





    Nel 2012 è stato protagonista di una delle copertine di Wired Italia, ritratto ricoperto di cavallette. Non una provocazione, ma più semplicemente la spiegazione del suo nuovo menù che prevedeva l’introduzione di larve alla nocciola caramellata e insetti vari, pare che siano squisite e croccanti.



    ... I suoi libri ...


    I libri di Cracco non contengono solo ricette, anche se chiamarle ricette è riduttivo. Citazioni, commenti filosofici e formule matematiche hanno lo scopo di stimolare la mente, non solo il palato.
    Intenzionato a stupire il cliente con una cucina che egli definisce di cuore e cerebrale al tempo stesso, è autore di diversi libri tra cui ricordiamo:


    "L'utopia del tartufo bianco" (2002 Folini Editore)
    "La quadratura dell'uovo" (2004)
    "Cracco. Sapori in movimento" (2006 Giunti Editore)
    "Panettone a due voci" (2010 Giunti Editore)
    "Se vuoi fare il figo usa lo scalogno" (2012 per la Rizzoli)


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    Autore: Carlo Cracco
    Titolo: Se vuoi fare il figo usa lo scalogno
    Editore: Rizzoli
    Collana: Cucina
    Pagine: 252
    Prezzo: 15,90 Euro
    Anno prima edizione: 2012


    Ricette classiche della tradizione e piatti rivisitati dall’estro di uno chef stellato, lezioni di cucina con procedimenti spiegati fin nei minimi dettagli (per non sbagliare) e racconti di una vita ai fornelli e non: dai picnic al lago con il sugo di pomodoro fresco della mamma, alla cucina di Gualtiero Marchesi a Milano e di Alain Ducasse a Montecarlo. Carlo Cracco accompagna gli amanti della cucina (veri esperti e semplici principianti) in un percorso esclusivo e innovativo che permetterà a tutti di apprendere le preparazioni di base, le tecniche di cottura dei cibi, i trucchi e i segreti ai fornelli, con la soddisfazione garantita di portare in tavola piatti di alto livello. Si impara cucinando, eseguendo le ricette dello chef che con precisione e rigore fa da Cicerone nell’affascinante universo del cibo. Un corso di cucina unico, adatto sia a chi muove i primi passi, sia a chi vuole avere l’opportunità di mettersi alla prova con le idee più sorprendenti della cucina di Carlo Cracco. Che non manca di aggiungere ai piatti suggerimenti personali per servire portate degne del suo nome (e delle stelle Michelin!).


    Vita privata

    Carlo Cracco, prima di iscriversi all’istituto alberghiero aveva espresso il desiderio di diventare prete, i genitori fortunatamente avevano preferito assecondare la sua bravura ai fornelli e la sua passione per i viaggi. E' sposato con Rosa e papà di due bambine, Irene e Sveva e di Piero, nato la scorsa estate.



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    Carlo Cracco con la moglie Rosa Fanti


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    con le sue bambine, foto tratte da un vecchio servizio di Style Piccoli




    e con Sveva oggi


    ... Dal successo di Masterchef Italia al nuovo libro ...



    di Mariella Boerci


    Ha il fascino di un attore e il genio di un artista. Grazie al programma MasterChef “il Clooney dei fornelli” è ormai un divo. Però, ammette, tra il ristorante e la tv ha poco tempo da passare con i tre figli. E allora, per farsi perdonare cucina per la famiglia. I suoi detrattori raccontano che si atteggia a divo. Invece Carlo Cracco, 47 anni, punta di diamante del talent televisivo MasterChef Italia e fra i 50 migliori cuochi del Pianeta, è un uomo nient’affatto montato. Bello come un attore (non per caso è stato soprannominato “il Clooney dei fornelli”), è celebrato dalla stampa internazionale, e il suo libro Se vuoi fare il figo usa lo scalogno (Rizzoli) è da due mesi nella classifica dei più venduti. Cracco minimizza: «Diciamo che è un buon periodo, ma non posso dire di essere arrivato». Guai poi a toccare il tasto della sua consacrazione a sex symbol. Il guru della quadratura dell’uovo (dal libro omonimo che ha scritto nel 2004) arrossisce e si nasconde dietro il suo educato sorriso vicentino: «Per carità...».


    Ha preso anche lei per la gola?

    (Ride) «Come no? In realtà è stata lei a conquistarmi. Anzi, a folgorarmi proprio. Poi ho cercato di corromperla in ogni maniera, gola compresa, perché in amore tutto è lecito e ognuno sfoggia quello che ha. D’altra parte, bisogna dire che come cuoco sono bravino e Rosa, per fortuna, è una a cui piace mangiare».

    A casa chi cucina?

    «Io, sempre. Cose semplici, ovviamente, non piatti da Formula Uno: verdure, paste, dolci. Mi piace aprire il frigorifero e improvvisare con quello che trovo. Per me non è soltanto un divertimento: è anche un gesto d’amore nei confronti di Rosa e dei miei figli».

    Le bambine hanno la sua stessa passione per i fornelli?

    «Sembra di sì: Sveva ha 10 anni, Irene 6, e a entrambe piace pasticciare con me in cucina, soprattutto quando preparo i dolci. Io non le spingo, ma loro sono curiose e cominciano a capire la differenza fra un piatto preparato bene e uno no, fra una cosa buona e una eccezionale. “Da che cosa?”, chiedo io. E loro: “Eh, tu lo fai molto meglio”...».

    Ora ha anche un piccolo di 5 mesi, Pietro.

    «Pietro è un patatone che mi ha fatto letteralmente perdere la testa: gli cambio i pannolini, lo guardo, lo coccolo. La sua nascita ha portato in casa una bella ventata di allegria e di novità. Io amo molto i bambini e le famiglie grandi, dopo di lui ne vorrei almeno un altro».

    Si ritiene un buon padre?

    (Si fa serio) «C’è una domanda di riserva? La verità è che ho troppo poco tempo e, per forza di cose, non sono molto presente: per essere un buon padre dovrei lavorare la metà. La 2 paternità però è una sensazione impagabile».

    le ha cambiato la vita?

    «No, è solo un’occasione di lavoro che mi ha dato stimoli nuovi e mi ha fatto conoscere a un pubblico diverso. A cambiarmi la vita, semmai, è stata, nel 2007, la decisione di acquistare il ristorante Peck. Volevo un locale tutto mio».

    Bisogna dire che il suo ristorante non è per tutte le tasche. Specie di questi tempi.

    «Lo so. Per questo sto accarezzando l’idea di aprire un locale low cost: piatti basici realizzati con ingredienti di altissima qualità. Si può essere inarrivabili anche con uno spaghetto al pomodoro».

    Mario Monti è sempre suo cliente?

    «Lo era e lo è. Ma da quando ricopre una carica istituzionale, mangia in sala, tra la gente, anziché nel tavolo in cucina. È un uomo di rara eleganza».

    E che cosa ama ordinare?

    «Oh, lui non ordina mai, lascia decidere a me. “Mi fido”, dice. La sua unica raccomandazione è che le porzioni siano piccole, altrimenti non saprebbe resistere: è uno a cui il cibo piace molto, un vero gourmet».

    Per concludere, Cracco, ci tolga una curiosità: in cosa consiste “la fighezza dello scalogno”, che dà il titolo al suo ultimo libro?

    «È una questione di cultura: chi non si ferma alla cipolla e conosce lo scalogno, che ne è il parente nobile, è una persona informata, non banale. Lo scalogno ha un sapore meno forte, si può mangiare crudo, nelle insalate e perfino con il caviale. Lo sapeva?».



    [..]Stupire il commensale con sempre nuove creazioni è la sua gioia, rivoluzionando con semplici ed essenziali invenzioni piatti classici, come l’insalata russa, che caramellata diventa un piatto di grande glamour, o il tuorlo d’uovo marinato, simbolo dell’ossessione dello chef per questo alimento, un piatto che si mangia in un solo boccone, ma che richiede invece una preparazione lunga e elaborata, quasi fosse un esperimento scientifico, una vera e propria magia per il palato. Cracco definisce la sua una cucina cerebrale e di cuore, un atto d’amore basato sul grande rispetto per il cibo, perché la ricerca costante non si separa mai dalle emozioni gustative. “Lo chef vuole stupire la persona che assaggia un suo piatto. Ma non per avergli cucinato chissà cosa, ma piuttosto per avergli fatto riscoprire un sapore familiare in una veste completamente nuova.”[..]



    Fonte:http://it.wikipedia.org,http://www.alimentipedia.it/carlo-cracco.html
    Copyright © Alimentipedia.it,http://biografieonline.it,http://gossip.it.msn.com,http://www.donnamoderna.com,www.gossip.it,masterchef.sky.it,web
     
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    Carlo Cracco: "La cucina mi ha preso per fame"


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    di Candida Morvillo - 14 settembre 2012


    "Da piccolo ero cicciottello e mi davano da mangiare meno dei miei fratelli". Nasce così l’attrazione tra Carlo Cracco e i fornelli. Ora lo chef "stellato" sfida i vari “cotti&mangiati” con un libro di ricette d’autore. "Ma alla portata di chiunque sappia friggere un uovo"


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    Ho visto Carlo Cracco preparare il suo celebre uovo marinato. Il minuto bocconcino è costato otto ore di lavoro e il supporto dell’intera squadra- antipasti del suo ristorante milanese a due stelle Michelin. Per la marinara di pesce, pare che di ore ne servano 24. Cucinare come lui sembra impossibile. Perciò, fa effetto che ora firmi un libro il cui sottotitolo è “imparare a cucinare in 60 ricette”. Il cuoco reso popolare dal reality Sky MasterChef sarà in libreria dal 19 settembre con Se vuoi fare il figo usa lo scalogno, edito da Rizzoli.

    Che cosa intende per “imparare a cucinare”?
    Trasformare il cibo fino a renderlo un grande piatto. Al ristorante faccio pietanze da formula Uno, replicabili solo in pista, ma le ricette del libro sono alla portata di chiunque sappia friggere un uovo.

    Vuole misurarsi con i due milioni di persone che hanno comprato i libri di Benedetta Parodi, con ricette a base di surgelati?
    Si può mangiare molto bene e cucinare velocemente anche senza surgelati. Quando sono stato in tv da lei, l’ho fatta arrabbiare: mi aveva chiesto un piatto da cinque minuti che costasse meno di cinque euro, l’ho stupita con un tuorlo passato nel pangrattato e fritto che si fa in due minuti e costa pochi centesimi.

    Un’altra ricetta che compete col metodo “cotto e mangiato”?
    Focaccia ai broccoli. Solo che non ti mando in panetteria a comprare la “biga”, ti faccio fare in pochi minuti la pasta madre.

    La Parodi userebbe pasta pronta.
    La mia è più buona e costa meno. La cucina è come l’iPhone: puoi limitarti a telefonare o entrare in un mondo in cui è tutto facile. Ogni ricetta del libro è un’app multifunzione. La cremolada in frolla di cioccolato può avere guarnizioni di petali di rose, se li trovi, o di frutta se non li trovi. E dalla frolla che avanza puoi ricavare cioccolatini.

    Ricette aperte.
    Cucinare è come comporre musica: quando hai scritto ognuno esegue con la sua sensibilità. E la musica può piacere o no. La frustrazione è che, a volte, il pezzo più forte per te non viene capito, o il più apprezzato è quello in cui ti riconosci meno.

    Come Albano che odia il "Ballo del Qua Qua".
    Diciamo. Resti inchiodato a un piatto. Lo stesso in tv. Lavoro da trent’anni, ora ho fatto MasterChef e per tanti sono solo “il cuoco severissimo”. Ma fa parte del gioco e farò anche la seconda serie.

    In qualche recensione scrivono che, ora che è un divo tv, cucina peggio.
    È l’invidia. Ma se fai schifo, chiudi. Da quando aprii a Milano con Peck, ci ho fatto il callo. Ce n’erano tanti più famosi di me, come Davide Oldani o Claudio Sadler.

    Le invidie tra chef non sono leggenda.
    L’invidia nasce quando non arrivi a fare il piatto.

    Una stella in meno è una tragedia?
    Fa parte della vita. Se il ristorante va e i clienti sono felici, per me ho tre stelle.

    Come nasce la passione per la cucina?
    Fame atavica. Da piccolo ero cicciottello e mi davano da mangiare sempre meno dei miei fratelli.

    All’alberghiero prese 4 in cucina.
    Facevo troppe domande, non sapevo niente, venivo da una famiglia semplice: papà ferroviere, quattro figli, ero andato al ristorante solo il giorno della comunione. Come pesce,conoscevo il baccalà e forse le seppie.

    Perché aveva scelto quella scuola?
    Perché volevo viaggiare ed era la più lontana da casa, Recoaro, 50 chilometri da Vicenza.

    Come si raddrizzò coi voti?
    Il professore disse ai miei: «Mandatelo a lavorare, capirà che non fa per lui». A 14 anni, d’estate, mi ritrovai in un ristorante. Il primo giorno mi scottai, il secondo mi tagliai, ma alla fine vinsi la sfida di velocità nel disossare la coscia di vitello: tre minuti.




    Fonte:www.iodonna.it,web
     
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    Curiosità su Carlo Cracco


    cracco


    Una giornata tipo di Carlo Cracco:


    7,30 Sveglia.
    8,30 Al ristorante per pensare ai nuovi menu con i collaboratori Matteo, Diego e Luca.
    10,30 Intervista telefonica Radio Rai 1 per presentare il libro «Se vuoi fare il figo usa lo scalogno».
    11,00 Conferenza stampa Masterchef con Bruno Barbieri e Joe Bastianich.
    12,30 Inizio servizio pranzo al ristorante.
    15,00 Riunione per evento padelle Tvs presso Cargo, a Milano, dove verrà presentato anche il suo libro.
    16,00 Incontro nelle cucine del suo ristorante con cuochi della Singapore Airlines per presentazione menu e ricette che verranno servite sulla business e first a partire da febbraio (Cracco ha firmato un accordo per la consulenza con la Singapore Airlines, ndr).
    18,00 A casa per godersi il figlio appena nato, Pietro.
    20,00 Al ristorante per il servizio della cena.
    02,00 Finalmente a letto.



    ... Oltre i fornelli ...


    Carlo Cracco a 105 all'Una


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    Lo chef in diretta con Daniele Battaglia


    ... Le cover ...


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    Sulla discussa copertina di GQ

    Carlo-Cracco-su-GQ



    Carlo Cracco con Benedetta Parodi su Oggi


    ... In TV ...




    Carlo Cracco e Benedetta Parodi a Che tempo che fa.



    Benedetta Parodi e Carlo Cracco parlano a Che tempo che fa del successo dei programmi culinari nei palinsesti di tutto il mondo


    ... Gli affetti ...




    Con la figlia Sveva



    Con la compagna Rosa in attesa del figlio Pietro


    ... Ricordi ...


    [..] Cracco in veste di poliziotto, tratte da un un servizio fotografico, Carlo Cracco racconta:
    in realtà il poliziotto l’ho fatto perchè non volevo fare il cuoco durante il servizio militare… anche se già lavoravo in cucina ed ero diplomato… perchè solo l’idea mi rendeva triste… ho scoperto, facendo domanda in Polizia, che anche in possesso di un diploma non saresti mai andato in cucina perchè essendo un corpo amministrativo, i cuochi sono civili.

    L’intervista prosegue con racconti d’infanzia della famiglia Crocco, papà operaio, mamma casalinga, 4 figli; Carlo il più piccolo, pigro e cicciotello che, messo a dieta dalla mamma, guarda nei piatti degli altri, sempre più gustosi e pieni. E da qui la curiosità che forse l’ha portato a diventare cuoco [..]


    Fonte:societa.panorama.it,speciali.105.net,www.youtube.com,rai,www.gustoblog.it,web

    Edited by giuliascardone - 3/8/2013, 18:53
     
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    Carlo Cracco testimonial TVS



    Per l'azienda campagna multimediale con il noto chef 'stellato'


    Un nuovo marchio, ridisegnato in chiave moderna e proteso verso nuove sfide, segna un passaggio storico per TVS. Protagonista sulla scena internazionale del made in Italy di pregio, il brand, che oggi esprime tecnologia all’avanguardia e design creando oggetti per la cottura antiaderente di grande livello esportati in oltre 57 Paesi, torna a investire in Italia con una grande campagna di comunicazione dedicata al mercato nazionale. Obiettivo dell'operazione riaffermare la forza del gruppo puntando sul concept 'L’ispirazione è ovunque'. TVS ha pianificato in una prima fase una campagna stampa e radio, per poi partire subito all'attacco nei centri commerciali più importanti d’Italia al fianco dei fan Facebook di 'Cotto e Mangiato'. Ma il clou della campagna arriva nella seconda fase, quando TVS finalmente svela il proprio compagno di viaggio, colui che aiuterà l’azienda a far crescere la propria notorietà. Si tratta di Carlo Cracco, chef milanese 2 stelle Michelin, fra i più amati personaggi televisivi. Il cuoco 'stellato' sarà per i prossimi due anni l'uomo immagine di TVS presso il grande pubblico. Su stampa la campagna è partita ieri e prevede annunci su un bouquet di magazines quali Donna Moderna, GCasa, Oggi, TuStyle, Sale&Pepe che accoglieranno fino ad agosto un primo flight di advertising in cui Cracco presenterà i prodotti di punta del marchio. L'azienda ha inoltre ideato uno spot con protagonista lo chef che andrà in onda in una versione da 40” nei cinema e da 30” in tv. Il commercial è stato realizzato dalla casa di produzione Pat&Billy di Roma in collaborazione con il regista Umberto Spinazzola e con la direzione creativa di Raimondo Mantacheti. La campagna approderà nei cinema (380 sale) non solo con lo spot, ma anche con azioni di comunicazione one-to-one nei foyer di 10 multiplex strategici sul territorio italiano. Nel corso dell’anno, Carlo Cracco sarà con TVS anche in occasione di importanti happening, quali l’inaugurazione del Centro del Gusto di Roma (il più importante presidio italiano di Eataly, ambasciatore dell’alta qualità italiana nel mondo del food), dove l'azienda rappresenterà con la nuova linea Arco di Giugiaro Design il Top of Quality del pentolame italiano antiaderente. Il sodalizio con lo chef culminerà poi ad ottobre in un evento dedicato presso il Salone Internazionale del Gusto di Torino. E' ancora in fase di definizione la pianificazione degli spot in tv. Il piano media prevede passaggi sui canali Sky Uno e Cielo, per accompagnare da vicino Cracco e i suoi fan nella sua famosissima trasmissione MasterChef, in diretta e nelle repliche settimanali.


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    Fonte:www.pubblicitaitalia.it
     
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    “Panettone a due voci”


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    Titolo: Panettone a due voci. Carlo Cracco, Davide Oldani e il lievito delle feste. Storia, tradizioni, cucina d'autore
    Autori: Carlo Cracco, Davide Oldani
    Editore: Giunti Editore
    Collana: Peccati di gola
    Data di Pubblicazione: Maggio 2010
    Formato: illustrato, brossura
    Prezzo: € 14.00
    Pagine: 144


    Immancabile come l'albero di Natale, compare sulla tavola delle feste. Ne conosciamo ormai di tutti i tipi: panettoni casalinghi, artigianali o "di gran marca". Saperne qualcosa di più (la storia e tradizione, le tecniche di lavorazione) aiuta a saper scegliere, e soprattutto a rendere piena giustizia a questo dolce semplice e antico, inconfondibile, nato per celebrare degnamente la festa più importante dell'anno. Una volta degustato il migliore "in purezza", perché non farne un dolce d'autore con l'aiuto di uno chef come Davide Oldani? o un insolito salato seguendo le originali ricette firmate da Carlo Cracco? Al termine di questo sorprendete ricettario di alta cucina, degno della tavola delle feste, qualche consiglio sull'abbinamento con i vini e sull'apparecchiatura.


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    Intervista a Carlo Cracco


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    Lei afferma che alcuni piatti della tradizione milanese devono sempre essere presenti nel suo menu. Penso, per esempio, alla cotoletta alla milanese. Mi spiega come l’ha cambiata rispetto a quella classica?

    «Non è un vero cambiamento, più un’evoluzione, in fondo non si mangia più come una volta, per cui la cotoletta che si faceva grande, a orecchia di elefante, è diventata piccola. L’importante è conservare il gusto e le caratteristiche del piatto: carne, uovo, pane e la cottura con burro chiarificato e olio. È la stessa cosa, solo che cambia la forma: tagliando la carne a cubo poi, rimane un po’ più rosa, ed è molto più buona di quella troppo cotta. Forse siamo riusciti perfino a migliorare la cotoletta, e soprattutto a renderla più attuale.»

    Quindi si può dire che la sua cucina sia in evoluzione continua, un cambiamento legato al suo stato d’animo, perché la cucina è strettamente legata all’istinto?

    «La cucina cambia sempre, indipendentemente dai cuochi. Cambiano la terra, il tempo, il modo di mangiare, le persone. Noi siamo solo degli interpreti momentanei, di passaggio: tra cent’anni il panettone, per esempio, lo mangeranno ancora, forse non sarà come oggi, ma l’importante è che ne rimangano le caratteristiche.»

    Lei si definisce un “interprete di qualcosa”, in cui la ricetta è una sua visione soggettiva di questo “qualcosa”, che resta però ancorato al prodotto e al gusto. Possiamo quindi affermare che le proposte che ci presenta in questo libro sono la sua visione soggettiva del panettone gastronomico?

    «Sì, certo. Il panettone gastronomico è un libro aperto che va interpretato, penso al panettone classico, quello intero farcito a cui aggiungo le orchidee e le rose. Il panettone gastronomico si può abbellire e presentare in maniera originale, ma in ogni caso rimane il fatto che quella del panettone gastronomico è proprio una cultura tipica milanese: da Peck lo preparano da quasi 130 anni, è un piatto che fa parte delle ricette di Francesco Peck, il fondatore.»

    Lei afferma che l’ideazione del menu è un momento complesso: il piatto principale è il secondo e da qui discendono (o risalgono) le altre portate. Ma se, come in questo caso, si inizia con il panettone gastronomico, cosa consiglierebbe come altre portate?

    «Noi in realtà abbiamo pensato queste ricette come “atti unici”, come piatto principale. Sono tutti piatti abbastanza completi: se ne possono preparare due o tre, magari scegliendone uno a base di verdura, uno con le uova e uno di pesce e così si compone un menu in cui non c’è nemmeno bisogno di mangiare il pane. Il carboidrato è già presente nel panettone gastronomico. L’idea è proprio quella di preparare le ricette, metterle in mezzo al tavolo e assaporarle tutti insieme.»

    Lei ha scelto per questo libro, in parallelo a Davide Oldani che si occupa delle ricette dolci, di cimentarsi nelle ricette salate. Perché?

    «Perché come cuoco sono salato.»

    Questa è una frase che rivela tutto Carlo Cracco.


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    [..] Due percorsi inediti di abbinamenti dolci e salati, per questo progetto di Tre Marie, Carlo Cracco e Davide Oldani. Venti ricette gourmet per “Panettone a due voci” e due interviste in cui gli chef raccontano il loro Natale e ripercorrono le ricette, legandole ai tratti salienti della loro cucina. Il libro, si presenta come un viaggio alla scoperta del lievito delle feste, delle leggende che rendono suggestiva la sua storia, del suo antico sapore che ogni anno si rinnova e si evolve. Un cammino denso di ricordi, di profumi, di immagini e racconti che si fondono con l’atmosfera di festa e lo spirito di condivisione che sempre accompagnano il panettone durante le festività natalizie [..]


    Fonte:www.libreriauniversitaria.it,www.tremarie.it,www.donnamoderna.com,web
     
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    Carlo Cracco e la modella svestita su Gq:

    "Critiche incomprensibili"


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    Nell'epoca in cui la cucina impazza in tv, succede che anche uno chef riservatissimo come Carlo Cracco, uno dei più grandi al mondo, diventi una star da prima pagina. L'idea di stamparlo in copertina è venuta al settimanale GQ, che ha proposto una lunga intervista al protagonista di Masterchef sul numero di dicembre, con un servizio fotografico piuttosto pepato. Già a partire dal titolo: Sex, food & rock’n'roll.


    Come un qualunque divo del cinema, l'affascinante Cracco, 47 anni, è stato immortalato in compagnia di supermodelle bellissime e poco (anzi per niente) vestite. La cover di GQ, firmata da Chris Heads, lo ritrae elegantissimo in abito scuro di Cavalli, abbracciato da una prorompente top model, Jessica Dykstra, con indosso solo un paio di stivali lucidi dal tacco altissimo. Cosa c'entra con l'arte culinaria di Cracco? Beh, la bionda e sinuosissima cover girl lo guarda bramante e impugna fiera una gigantesca orata nella mano sinistra. Segue un'intervista a tutto campo allo chef, in cui si spazia tra la cucina e il concetto di piacere in senso lato.

    L'immagine ha suscitato stupore un po' per la proverbiale riservatezza di Cracco, un po' per lo stile troppo audace degli scatti. La prima a scagliarsi contro il servizio di GQ è stata la direttrice del Manifesto Norma Rangeri, che ha parlato di "vetero-machismo" e di "un balzo indietro di trent'anni". Una bocciatura senza appello al giornale e, neanche tanto indirettamente, allo stesso Cracco. Perchè quel titolo e quelle immagini offendono la figura femminile: "Il sex, naturalmente, è rappresentato da una ragazza nuda, di profilo, vestita solo di un tacco vertiginoso, avvinghiata a un uomo. Lui è il food, un cuoco famoso, Carlo Cracco. Ci guarda con la faccia seria, nel suo elegante smoking con farfallino, come a dire 'io sono l’uomo che non deve chiedere mai'. La ragazza ha la bocca laccata di rosso, socchiusa, desiderante e, non bastasse l’allusione costruita dal patetico quadretto, con l’unica mano libera stringe un pesce. Enorme".

    Cracco non ci sta e reagisce alle critiche spiegando che il servizio era in tema con l'agomento dell'intervista: "Ma l’aveva letto l’articolo? - chiede retorico alla giornalista - Il tema è il food e la sua attrazione. Di conseguenza, anche il cuoco è oggetto del desiderio (...) Trovo incomprensibili queste critiche. Non credo che la copertina, ironica e brillante, di GQ inneschi reazioni tanto esagerate. La copertina deve o non deve colpire il lettore?". E Norma Rangeri prova a scherzare sulla metafora sessuale implicita nello scatto di copertina: "Ci avessero messo un’acciuga al posto di quel pesce gigante avrei, forse sì, trovato un briciolo di ironia...".

    Alle critiche sulla riproposizione dello stereotipo di donna-oggetto ha voluto rispondere la stessa protagonista delle foto. Professionista delle passerelle, la ragazza ha spiegato di non essersi certo sentita sminuita nella sua dignità da quello che voleva essere un servizio ironico: "Suvvia, io non trovo che ci sia nulla di volgare negli scatti: sono nuda e allora? Tutti siamo nati nudi e non trovo che nessuno stia sfruttando il mio corpo (...) Per me è un onore mostrarlo sulla cover di un mensile come GQ. Non mi sono certo mostrata a gambe divaricate, ciò che vedete è solo una parte del mio seno e pure di profilo. Il problema sarebbe davvero quello?". E poi l'affondo finale a chi non ha colto il senso della copertina: "Credo che non si sia capito che dietro quel servizio c'era solo parecchia ironia, molte donne hanno ingigantito il potenziale di volgarità di quelle foto soltanto perchè probabilmente non hanno molto senso dell'umorismo".

    Quel che è certo è che il primo effetto della copertina incriminata è quello di aver distolto l'attenzione dal contenuto dell'intervista e dal suo focus principale, quello dell'arte di stare ai fornelli e di procurare piacere cucinando. Anche perchè nelle immagini di GQ lo chef taglia le verdure e serve a tavola, ma sempre e comunque attorniato da ragazze completamente svestite. Da anni sulla cresta dell’onda gastronomica, Cracco è ormai un divo del piccolo schermo e gli effetti si vedono.



    Fonte:magazine.excite.it,web
     
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    Visto n°6 - Solo il mio bebè boccia le pappe che preparo io


     
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    Sanremo 2013.Sfida Cracco vs Parodi


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    di Scatti di Gusto


    A Sanremo 2013 ci saranno Carlo Cracco e Benedetta Parodi, insieme alla sorella Cristina, e ci sarà anche Luciana Litizzetto insieme a Fabio Fazio. Ma non aspettatevi un rivisitazione dell’intervista a Che Tempo che fa che mise insieme il diavolo e l’acqua santa, ovvero Cracco e Parodi intervistati proprio da Fazio.

    Carlo Cracco sarà la star gastronomica del palcoscenico di Sanremo che conta altre iniziative come Casa Sanremo con lo show cooking. Sarà Iuliana Ierugan a presentare il “Cooking Show” (il nome non tradisce un grande sforzo di fantasia) al terzo piano del Palafiori di Sanremo assieme a Fofò Ferriere e Giuseppe Greco. Negli stessi giorni si terrà anche il Festival della Cucina Italiana, che spiegano gli organizzatori è il primo concorso enogastronomico in Italia, con l’obiettivo di promuovere le tipicità’ regionali, attraverso la cucina degustata e raccontata.

    Il Cooking Show e un po’ il focolare della Casa, uno spazio che racconta l`Italia non solo a tavola, ma anche attraverso racconti, anedotti, segreti di ogni singola regione e di ogni singolo territorio, una variegata offerta turistica ed enogastronomica con tanti racconti televisivi che si producono ogni giorno dalle 10 alle 18 con quattro appuntamenti quotidiani.


    Fonte:www.scattidigusto.it,www.dissapore.com
     
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    Carlo Cracco a Sanremo 2013



    di Chiara Cecchini


    Carlo Cracco, l'inflessibile giudice di "Master Chef Italia" divenuto ormai un sex symbol apprezzato anche da Selvaggia Lucarelli, sarà a Sanremo nelle vesti di "proclamatore"

    C'è anche Carlo Cracco a Sanremo 2013, tra i "proclamatori" che saliranno sul palco per annunciare le canzoni in programma al Festival, che si terrà dal 12 al 16 febbraio.

    Ormai assurto alla celebrità grazie al successo della trasmissione "MasterChef Italia", Cracco è diventato un vero e proprio sex symbol, con un seguito di donne entusiaste che ogni settimana contribuiscono a fare dell'hashtag #masterchef uno fra i Trend Topic più seguiti di Twitter.

    La copertina del mensile GQ con Carlo Cracco in copertina, tra una modella nuda e un pesce in posizione "strategica" hanno fatto gridare allo scandalo, suscitando le proteste femminili capitanate dal direttore del Manifesto Norma Rangeri, che parlò di "vetero-machismo".

    Tra le sue fan c'è anche Selvaggia Lucarelli, che non nasconde il fascino che il "Clooney del soffritto" esercita sul pubblico femminile, lei compresa: "Io a Cracco non solo glielo sfiletterei il salmone, ma gli risalirei pure il Naviglio controcorrente, se me lo chiede. #masterchefit".

    La presenza di Carlo Cracco all'Ariston sarà sicuramente uno dei momenti "non musicali" più seguiti di Sanremo 2013.

    Nell'attesa, le fan possono continuare a seguire "MasterChef Italia", che il 14 febbraio andrà in onda su Sky1 con la sua attesissima semifinale, proprio in concomitanza con il Festival.



    Fonte:www.today.it,web
     
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    Carlo Cracco è cotto a puntino di Rosa.

    Lo chef a spasso con la moglie


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    Carlo Cracco e Rosa Fanti

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    Carlo Cracco e Rosa Fanti paparazzati per le vie di Milano

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    Carlo Cracco e Rosa Fanti paparazzati

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    Carlo Cracco si copre il volto dal freddo o dai paparazzi?

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    Shopping meneghino per lo Chef Carlo Cracco e la moglie Rosa Fanti

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    Lontano dagli studi di Master Chef Carlo Cracco si dedica alla famiglia

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    Carlo Cracco mentre sale in macchina non sembra aver gradito la presenza costante dei paparazzi

    Foto: C.Mangiarotti © Gossip.it


    E' considerato lo chef più affascinate della televisione italiana, le donne lo adorano: Carlo Cracco, giudice di "Masterchef", però, l'amore l'ha già trovato. Si tratta della bella Rosa Fanti. I due sono stati paparazzati insieme per le vie di Milano. Carlo, forse infreddolito, si copre il volto con la giacca. Look casual per entrambi, dopo la passeggiata, salgono su una 500. Cracco, oltre ad essere il re dei fornelli più affascinante della tv, è anche padre di Irene, Sveva e dell'ultimogenito, il piccolo Pietro.

    ... Carlo Cracco: Rosa è l'unica donna ...


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    by Redazione


    Carlo Cracco è ufficialmente un sex symbol. A dire il vero non si è adoperato granché per conquistare tale titolo: si è messo semplicemente a fare il suo dovere di giurato davanti alle telecamere di Masterchef insieme a Bruno Barbieri e Joe Bastianich; ma i suoi modi, il suo talento e anche la sua "severità", uniti a quell'aspetto un po' stropicciato e alle magie del buon cibo, hanno sciolto come neve al sole numerose - numerosissime - esponenti del genere femminile. Che vanno in stato confusionale appena lui sfodera quello sguardo di ghiaccio e comincia ad armeggiare ai fornelli. Lo seguono, lo anelano, lo rendono protagonista di fantasie a tratti inconfessabili. Ma Cracco ha occhi soltanto per una: Rosa Fanti. E allora eccoli insieme, nel centro di Milano. I passanti riconoscono il fascinoso chef, i paparazzi lo bombardano di flash ma lui mostra quell'indifferenza che lo rende ancora più... appetibile.

    Carlo Cracco ha alle spalle un matrimonio naufragato da cui sono nate le sue figlie maggiori, Sveva di dieci anni e Irene di sei. Dal 2008 sta con Rosa, che cinque mesi fa l'ha reso padre di Pietro ("è un patatone che mi ha fatto letteralmente perdere la testa: gli cambio i pannolini, lo guardo, lo coccolo", ha detto) e che l'ha conquistato con la sua bellezza non vistosa e i modi gentili. Lui non parla volentieri di lei e più in generale della sua vita privata, ma chi lo conosce bene sa che non tradirebbe mai la sua attuale compagna: ha trovato l'anima gemella e non ha alcuna intenzione di lasciarsela scappare. Ma Rosa è gelosa del successo che Cracco riscuote fra le altre donne? Sì, un po', ed è Carlo stesso ad ammetterlo. D'altra parte, per fortuna, sa come "tranquillizzarla"...


    Fonte:www.gossip.it,velvetgossip.it
     
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    MasterChef:

    Carlo Cracco contro Joe Bastianich


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    «Bastianich? Maleducato, io i piatti non li tirerei mai»: è questa l’opinione che Carlo Cracco ha espresso del suo collega, giudice insieme a lui di MasterChef, il talent show culinario di Sky. «Ma lui è americano, fa quello di mestiere. Io non lo farei mai. Anche quando non mi va di assaggiare un piatto perché magari non è fatto bene, mi sforzo, buttare il piatto è da maleducati», ha sottolineato durante un’intervista alla trasmissione La fine del mondo, condotta da Selvaggia Lucarelli e Fabio de Vivo su M2o.

    Cracco non si rivolgerebbe al collega ristoratore nemmeno se ne avesse necessità. «(Chiamerei, ndr.) senza ombra di dubbio Barbieri (l’altro giudice di Masterchef, ndr.), Bastianich non è un cuoco, al massimo gli farei scegliere il vino». Non poteva mancare una battuta sull’ipercliccata imitazione che di Bastianich ha offerto Maurizio Crozza: «Penso che sia fantastica, davvero esilarante - ha affermato il cuoco -. E sono contento che abbia imitato lui e non me, così i colpi li para lui».



    Fonte:www.elle.it,© Getty Images
     
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    10 motivi e più per amare Carlo Cracco


    di Arianna Pietrostefani


    Da chef premiato a sex symbol. Il giudice di Masterchef, Carlo Cracco, piace molto alle donne, a tutte, grandi e piccine. Ecco perché...


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    1 - Perché da bambino voleva diventare prete ma per fortuna ha rinunciato (foto SGP)

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    2- Perché sa di piacere e farebbe di tutto per convincere anche te (foto SGP)

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    3- Perché è l'unico ad indossare il grembiule e a non sporcarlo (foto LaPresse)

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    4- Perché ogni sera cucina alla moglie (e lava anche i piatti) (foto SGP)

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    5- Perché è elegante, supponente, saccente, affascinante. Con o senza barba
    (GettyImages)

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    6- Perché non dice mai alla moglie che la cucina della mamma è la più buona al mondo (ma lo pensa) (foto SGP)

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    7- Perché se lo immagini in pantofole e pigiama è ancora più sexy (foto SGP)

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    8- Perché per lui cucinare è come fare l'amore. Quindi è un grande amante (foto LaPresse)

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    9- Perché inventa di continuo senza imitarsi (foto LaPresse)

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    10- Perché usa lo scalogno (foto SGP)

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    11- …Perché è un figo (foto LaPresse)



    Fonte:www.style.it
     
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    Carlo Cracco: «Come diventare un "figo" in cucina»


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    (Foto: Roberto Ciani Bassetti)

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    di Sara Tieni


    Lo chef e giudice di Masterchef Italia ci svela i segreti contenuti nel suo nuovo ricettario. E si racconta, tra un 4 in cucina, un 8 in savoiardi e quella cena indimenticabile a Buckingham Palace (con un certo Carlo) e dell'insalata russa di una certa Tilda (Swinton)


    Immaginate il ricettario di un grande chef diventare comprensibile anche ai profani. Immaginate di iniziare con gli spaghetti al pomodoro (fatti a regola d'arte però eh?) e finire con il tuorlo d'uovo marinato con fonduta di Parmigiano. Bene, siete pronti per sfogliare Se vuoi fare il figo, usa lo scalogno (249 pagg, Rizzoli, Euro 19,90), nuovo, scoppiettante ricettario dello chef milanese Carlo Cracco. Noi l'abbiamo sentito e siamo partiti da una domanda fondamentale...

    Ma perché lo scalogno è così «figo» secondo Carlo Cracco?
    «Perché è il tocco dello chef. Quel trucco semplice, semplice che fa fare bella figura, che però riesce a esaltare alla perfezione il sapore di un piatto».

    Il suo ricettario da che cosa è diverso dagli altri? E soprattutto: è davvero alla portata di tutti?
    «Beh, alla portata di tutti sarebbe veramente troppo: io comunque ci ho provato. Diciamo che mi accontenterei che fosse alla portata di tanti. Sarebbe già un bel successo. Il mio è semplicemente un manuale -ricettario con un linguaggio molto immediato e comprensibile. Per far avvicinare chi, in generale, ama la buona tavola all'alta cucina, ma si sente intimorito dai gesti tecnici e complicati degli chef».

    E come si fa a vincere la paura per le ricette più complicate?
    «Andando per gradi: io provo a insegnarlo con un percorso di tre capitoli, ognuno con ricette in base all'ordine di difficoltà. Perché anche una semplice insalata con la giusta vinaigrette può diventare un capolavoro».

    Qual è la ricetta più «figa» del suo libro?
    «Forse il classico risotto allo zafferano con il midollo: uno dei miei cavalli di battaglia. Badate: non è una ricetta facile, ma neanche difficilissima. Però contiene un sacco di aneddoti e di informazioni che ti fanno venire voglia subito di cucinare. Il tocco? Proprio il soffritto fatto con lo scalogno invece che la classica cipolla».

    Ma è vero che i grandi chef a casa non hanno voglia di mettersi ai fornelli?
    «Nel mio caso assolutamente no. Sono sempre io che che spadello a casa mia: lo faccio per tutti non vedo perché non dovrei farlo per i miei cari che mi supportano e sopportano ogni giorno. E poi io in cucina mi rilasso: per me è un anti stress. Ma mica faccio cose elaborate sa?»

    Non so se crederle...Stasera, per esempio, che cosa si cucinerebbe?
    «Amo molto usare una base di verdure per abbinarci, di volta in volta, formaggi, carne o uova: l'importante è che siano ingredienti di altissima qualità. In questo modo valorizzeranno anche una preparazione molto semplice».

    La sua compagna lavora con lei: troppo scontato conquistarla a tavola?
    «Per niente. Ricordo di averle servito, per una cena romantica, del profumatissimo tartufo. Ma con il piccione è capitolata. Mi disse: "bravo, non era mai riuscito a farmelo mangiare nessuno"».

    Lei è molto amato dalle celebrity: ha mai insegnato i rudimenti della cucina a qualche amico vip?
    «No, tra amici ci si rilassa: niente lezioni. Invece Tilda Swinton, per esigenze di copione, ha imparato da me a fare l'insalata russa caramellata. Succedeva sul set del film Io sono l'amore di Luca Guadagnino».

    Una cena indimenticabile, da commensale, invece che da chef?
    «A casa del principe Carlo a Buckingham Palace, quando tolsero l'embargo per il consumo di carne inglese, dopo l'allarme per la mucca pazza. Il principe invitò 12 chef europei per festeggiare. Mangiai un ottimo filetto alla Wellington: non dimenticherò mai l'emozione e l'atmosfera di quella serata».

    Nel suo ultimo libro racconta anche che all'istituto alberghiero lei prese 4 il primo anno, ma di essersi poi «salvato» grazie ai Savoiardi: cioè?
    «Sì, a scuola non sono partito benissimo, ma mi sono rifatto abbondantemente. Tanto che all'esame finale mi toccò la prova più difficile: quella di pasticceria. Ricordo che nessuno la voleva affrontare "falla tu che sei più bravo". Dovevo preparare, appunto, dei biscotti Savoiardi: hanno un impasto molto insidioso, se non si mescola con la giusta lentezza succede un disastro. Però l'insegnante mi promise che, se ci fossi riuscito, mi avrebbe promosso con un bell'otto. Andò molto bene, ma me li ricordo ancora quei Savoiardi: fu il mio esame di maturità».

    Tra poco inizierà la seconda edizione di Masterchef Italia: ci anticipa quali sono le novità?
    «Alle selezioni quest'anno è stata durissima: si recepiva un'altra carica da parte dei concorrenti. Quello che posso dire è che questa edizione sarà ancora più agguerrita rispetto alla precedente: il livello di preparazione è molto alto e tutti sono molto determinati. Ne vederemo delle belle. Ma attenzione: la strada è ancora molto lunga e dura».

    Ma almeno questo ce lo dica: il format sarà uguale allo scorso anno?
    «No, no, cambia tutto! Ma non fatemi svelare di più».

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    Il risotto allo zafferano con midollo: una delle ricette contenute nel nuovo ricettario di carlo Cracco.

    «La mia compagna?
    L'ho fatta capitolare con un piccione»
    Carlo Cracco


    In che cosa si differenzia Masterchef da tutti quei programmi che insegnano a cucinare in poco tempo?
    «Noi non promettiamo di fare piatti in 10 minuti. Però di farvi appassionare sì».

    Ha paragonato Benedetta Parodi a un surgelato: lei, invece, che ingrediente sarebbe?
    «Forse un uovo, un classico della mia cucina. Oppure dell'olio d'oliva: sfuggente e dalle mille sfumature, bisogna assaggiarlo per scoprirlo al meglio».

    Secondo la «community dei golosi» lei si contende con Simone Rugiati la palma di chef più bello. Lui viene addirittura molestato dalle fan via Facebook: succede anche a lei?
    «Dico che io ho qualche anno in più di Simone, sono da poco diventato papà. Sto bene così, ho la mia compagna e i miei figli. A certe cose (ride, ndr) non penso proprio più».


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    Fonte:www.vanityfair.it
     
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    Carlo Cracco presenta

    “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno”




    lafabbricadelleidee


    Barbara Bianconi presenta l'incontro/confronto con CARLO CRACCO per la presentazione del libro "Se vuoi fare il figo usa lo scalogno" (Rizzoli editore).



    Fonte:www.youtube.com,lafabbricadelleidee,web
     
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    Le Invasioni Barbariche:

    L'intervista barbarica ai giudici di Masterchef




    L'intervista Barbarica di Daria Bignardi a Joe Bastianich, Bruno Barbieri e Carlo Cracco, giudici del programma "Masterchef".



    Se vuoi fare il figo usa lo scalogno di Carlo Cracco


    Sabato 9 febbraio 2013 presso la Sala delle Museo del Museo Nazionale di Arte Medioevale e Moderna di Arezzo CARLO CRACCO presenta "Se vuoi fare il figo usa lo scalogno" (Rizzoli editore).

    Introduce e modera l'incontro Barbara Bianconi con le domande e gli approfondimenti di Luca Caneschi.

    Fotografie realizzate da LUCA BRUNETTI (www.lucabrunetti.com)
    Musica di RF.


    Fonte:www.youtube.com,la7,lafabbricadelleidee
     
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