Delfino Pescara 1936

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    Delfino Pescara 1936
    Calcio 25px-Football_pictogram.svg
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    Detentore della Coppa Ali della Vittoria


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    Biancoazzurri, Delfini
    Segni distintivi
    Uniformi di gara

    Casa Trasferta Terza maglia



    Colori sociali 20px-Flag_of_Pescara_calcio.svgBianco e azzurro

    Simboli Delfino

    Inno Evviva Pescara
    Riccardo Sprecacenere
    Dati societari
    Città 20px-Pescara-StemmaPescara

    Paese 20px-Flag_of_Italy.svgItalia

    Confederazione UEFA

    Federazione 20px-Flag_of_Italy.svgFIGC

    Campionato Serie A

    Fondazione 1936

    Rifondazione 2009

    Presidente 20px-Flag_of_Italy.svgDaniele Sebastiani
    Allenatore 20px-Flag_of_Italy.svgCristiano Bergodi

    Stadio Stadio Adriatico
    (20.681 posti)
    Sito web www.pescaracalcio.com

    Palmarès

    Titoli nazionali

    11px-Coppa_Ali_della_Vittoria2 Campionato di Serie B
    2 Campionato di Serie C
    1 Campionato di Serie D

    30px-Soccerball_current_event.svgStagione in corso

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    Formazione anni 30


    Il Delfino Pescara 1936, meglio conosciuto come Pescara, è una società calcistica con sede a Pescara, che attualmente milita in Serie A.
    Fondata nel 1936 con la denominazione "Società Sportiva Pescara", ha disputato sei campionati di Serie A (1977-1978, 1979-1980, 1987-1988, 1988-1989, 1992-1993, 2012-2013) e trentatré campionati di Serie B; ha inoltre vinto due campionati di Serie B (1986-1987, 2011-2012) due campionati di Serie C (1940-1941, 1973-1974) e un campionato di Serie D (1972-1973). Inoltre, è la prima e unica squadra di calcio abruzzese ad aver raggiunto la Serie A.
    È stata dichiarata fallita il 19 dicembre 2008.; il 20 gennaio 2009 è stata rilevata all'asta fallimentare da un nuovo assetto societario che fa capo all'imprenditore della pasta e dell'edilizia Giuseppe De Cecco e all'imprenditrice edile Deborah Caldora, figlia di Armando, già presidente della squadra ai tempi della prima promozione in Serie A La società attuale mantiene lo stemma, i risultati e i piazzamenti del Pescara Calcio nato nel 1936.
    Il miglior piazzamento in Serie A è il quattordicesimo posto della stagione 1987-1988.
    Disputa le partite interne nello Stadio Adriatico di Pescara (20.681 posti).

    Storia
    Gli albori del calcio a Pescara (1910-1940)
    Nel 1927, su proposta di Gabriele D'Annunzio, il governo istituì la Provincia di Pescara unendo i due centri di Pescara e Castellamare in un'unica città. In questo contesto di spirito unitario si unirono le società calcistiche formando la società Tito Acerbo, dalla vita effimera.
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    Nel 1930 venne invece a formarsi il primo embrione del Pescara Calcio grazie alla fondazione della Società Sportiva Abruzzo, allenata da un allenatore professionista. La squadra, nella stagione 1931-32, partecipò al Campionato di Seconda Divisione Regionale vincendolo. La compagine, guidata da Pietro Piselli, assunse nel 1932-33 il nome di Associazione Sportiva Pescara, ma dopo due anni fu sciolta per problemi economici. Nel 1936, grazie all'interesse di Angelo Vetta, la squadra risorse sempre col nome di Associazione Sportiva Pescara. Il nuovo club, che adottò quali colori sociali il bianco e l'azzurro, ebbe come primo allenatore Edmondo De Amicis ed esordì nel 1937-38 nel girone D di Prima Divisione Abruzzese, ottenendo subito la promozione in Serie C. Nei due anni successivi la squadra disputò due buoni campionati in Serie C, classificandosi ottavo, con alla guida Pietro Piselli, e poi sesto, allenato da Armando Bonino.

    La prima promozione in Serie B (1940-1951)

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    Tontodonati, bomber del Pescara anni quaranta
    Al termine della stagione 1940-41 arrivò per il Pescara la prima promozione in Serie B. La squadra, allenata dal campione del mondo Mario Pizziolo e forte di elementi come Mario Tontodonati (che di lì a poco esordirà in Serie A), vinse il proprio girone totalizzando 44 punti e arrivò seconda nel girone finale dietro alla Fiumana. L'anno successivo la squadra, esordiente in seconda categoria, sfiorò la promozione venendo superato dal Vicenza alle ultime giornate.
    Durante la seconda guerra mondiale la squadra disputò un torneo locale chiamato Campionato Abruzzese, vincendolo. Alla fine delle ostilità, nella stagione 1945-46, il Pescara fu iscritto ad un campionato misto di A e B diviso in due gironi istituiti secondo criteri geografici. Il Pescara terminò il primo anno al sesto posto nel girone del Sud Italia, poi, dopo un terzo e un ottavo posto, la squadra fu inserita nel girone meridionale della Serie B. A partire dalla stagione 1948-49, il Pescara conobbe un periodo di crisi con due retrocessioni consecutive che lo fecero sprofondare in Promozione.
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    Gli anni della Serie C (1950-1970)
    Al termine della stagione 1951-52 i biancazzurri, guidati da Del Grosso, raggiunsero la promozione in IV Serie vincendo il girone L. Per gran parte degli anni cinquanta la squadra, con Umberto De Angelis in panchina, non riuscì a centrare l'obiettivo della promozione in Serie C, sfiorandola durante la stagione 1955-56 (prima stagione in cui la squadra giocò nello Stadio Adriatico, inaugurato il 29 dicembre 1955), perdendo in casa lo spareggio contro la Reggina. La promozione in terza divisione avvenne due anni dopo, al termine della stagione 1957-58. Nel corso degli anni sessanta la compagine adriatica disputò stagioni anonime in serie C (con picchi nella stagione 1962-63, terminata al quarto posto, e la stagione 1967-68 al sesto posto), caratterizzate dall'avvicendamento di vari allenatori alla panchina della squadra.

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    formazione 1966/1967

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    Il ritorno in Serie B e l'approdo in Serie A con Armando Caldora (1970-1977)



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    Giancarlo Cadè
    Al termine della stagione 1971-72 la compagine adriatica, partita con l'obiettivo della promozione, sprofondò in Serie D. Il Pescara si riscattò ottenendo una doppia promozione: nella 1972-73 la squadra vinse il girone H tornando così in Serie C, mentre nella stagione seguente, sotto la guida di Tom Rosati, il Pescara tornò in Serie B dopo un testa a testa con il Lecce da cui gli adriatici uscirono vincitori, favoriti tra l'altro da un punto di penalizzazione inferto ai salentini che si erano rifiutati di scendere in campo nella partita contro il Marsala per la mancanza dell'arbitro designato.
    Nelle due stagioni successive il Pescara (divenuto società per azioni nel 1974) ottenne due salvezze mentre andavano a formarsi i primi gruppi di tifoseria organizzata. Nella stagione 1976-1977, con alla guida Giancarlo Cadè, chiamato dal nuovo presidente Armando Caldora, il Pescara concluse il campionato al secondo posto con 49 punti, alla pari col Cagliari e con l'Atalanta rendendo quindi necessari gli spareggi per decretare le due promosse: grazie a due pareggi a reti inviolate con Cagliari e Atalanta, il Pescara si classificò secondo nella graduatoria ottenendo così la promozione, la prima in Serie A per il club adriatico.

    Alti e bassi (1977-1982)

    Per la stagione 1977-78 il Pescara, al suo esordio in massima serie, vide un altro cambio ai vertici della società con Attilio Taraborrelli che
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    divenne presidente. Con una formazione in sostanza simile a quella dell'anno precedente e con Giancarlo Cadè alla guida, la squadra retrocesse in Serie B al termine della stagione piazzandosi all'ultimo posto con 17 punti (frutto di 4 vittorie, 9 pareggi e 17 sconfitte con 21 reti segnate e 44 subite), stabilendo tra l'altro alcuni record negativi. Unica soddisfazione fu la vittoria per 2-1 contro l'Inter che veleggiava nelle prime posizioni di classifica.
    Il ritorno in massima serie degli abruzzesi fu immediato: nella stagione 1978-79, che vide un ennesimo cambio alla presidenza con l'arrivo di Gianni Capacchietti, il Pescara, allenato da Antonio Valentin
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    Angelillo, raggiunse alla penultima giornata il Monza e lo sconfisse nello spareggio di Bologna per 2-0 (con un goal di Pavone al 40' e un autogoal di Giusto su tiro di Nobili al 61'). Per l'occasione fu forte l'affluenza dei tifosi biancazzurri che giunsero da Pescara in circa 40 000 unità (tuttora una delle trasferte più massicce nella storia del calcio italiano). Il campionato 1979-80 fu però anche in questo caso avaro di soddisfazioni: la squadra rimase infatti tutta la stagione a fondo classifica e a nulla valse l'avvicendamento di Gustavo Giagnoni in panchina per risollevare le sorti del campionato.
    Dopo una stagione in cui la squadra terminò (con Aldo Agroppi in panchina) a ridosso della zona promozione, al sesto posto, il Pescara nella stagione 1981-82 retrocesse in Serie C1 in una stagione caratterizzata dall'avvicendamento di tre allenatori (Saul Malatrasi, Mario Tiddia e Giuseppe Chiappella) alla guida della squadra.


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    La riconquista della Serie B (1982-1986)

    All'inizio del campionato 1982-83 il presidente Vincenzo Marinelli (coadiuvato dal general manager Franco Manni, ex direttore sportivo dell'Inter), richiamò in panchina Tom Rosati che al termine della stagione riporterà la squadra in Serie B. Rosati rimase sulla panchina del Pescara anche nella stagione 1983-84, mettendo in evidenza giovani attaccanti come Sandro Tovalieri e Stefano Rebonato.





    Nel campionato 1984-1985 fu assunto sulla panchina Enrico Catuzzi, tecnico dalle idee innovative e inventore del gioco a zona praticato con successo negli anni precedenti a Bari; a Pescara arrivano dal Bari elementi importanti richiesti ed avuti proprio da Catuzzi nel suo
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    trascorso in Puglia: Gigi De Rosa, Acerbis e Franco Baldini. Si misero in mostra anche i nuovi giovani Cristiano Bergodi e Andrea Camplone. Si ricordano le gare in Coppa Italia contro il forte Napoli di Maradona, Ciro Ferrara e Daniel Bertoni, vittorioso all'Adriatico per 3 a 0, e la sconfitta casalinga (3-0) contro la temibile Fiorentina di Giancarlo De Sisti, Claudio Gentile, Daniel Passarella, Oriali, Daniele Massaro, Paolo Pulici, Giancarlo Antognoni e Sócrates; il girone di Coppa-Italia da sei squadre lo terminò al quarto posto con 4 punti, frutto della vittoria a Perugia (3-0) e dei pareggi contro Arezzo (1-1) e Casertana (0-0).
    In campionato la squadra gioca coi nuovi schemi a "zona" di Catuzzi. Il Pescara vince le prime 3 gare casalinghe: all'esordio dinanzi al proprio pubblico, il Pescara batte 2-1 la Triestina per poi vincere 2-0 contro l'Empoli di Sebastiano Rossi e Walter Mazzarri, e 3-0 contro il Varese di Angelo Orlando. I "delfini abruzzesi" sconfiggono anche 2-0 il Cagliari di Renzo Ulivieri, Julio César Uribe e Marco Branca, vincono 3-0 contro il Parma di Nicola Berti e Gabriele Pin, e battono il Monza col largo risultato di 4-0.
    Il Pescara chiude la stagione allo Stadio Adriatico regalando ai propri tifosi la bella vittoria contro il forte Genoa di Tarcisio Burgnich, Stefano Eranio ed Elói, battendo i "grifoni" 3-0 con reti di Giorgio Roselli, De Martino e Gigi De Rosa. La squadra concluse il campionato al settimo posto in classifica esprimendo ottimo gioco e molte vittorie. Il Pescara in casa si rivela una garanzia, ottenendo il record di 33 gol fatti e la seconda miglior difesa con soli 8 gol subiti; perse una sola volta contro il Campobasso.
    Nella stagione successiva, sempre con Catuzzi alla guida, arrivarono Onofrio Loseto, Rebonato, Pagano, Carrera, Gasperini e Bosco. La squadra iniziò la nuova stagione ottenendo un pareggio (0-0) nella la gara di Coppa-Italia affrontando nuovamente il Napoli spinto da Maradona, Bruno Giordano e Salvatore Bagni. In campionato si parte con buoni propositi, infatti i biancoazzurri all'esordio sconfiggono 2-1 il Bologna per poi dare seguito ad alti e bassi; si ricordano le vittorie più significative contro squadre blasonate come Genoa (3-0) e Lazio (2-0).

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    Memorabile in quell'annata il gol da record segnato di testa da quasi centrocampo da Gigi De Rosa nell'acceso derby contro la Sambenedettese vinto per 1-0, proprio nell'ultimo minuto di recupero. In quella stagione, travagliata per lo scandalo del calcio-scommesse in cui venne coinvolto e successivamente radiato il portiere biancoazzurro Maurizio Rossi, la squadra non riuscì a ripetere la positiva stagione precedente e, seppur mostrando un calcio piacevole, al termine della stagione 1985-86 retrocesse all'ultima giornata perdendo la gara interna contro la Triestina (1-2), che fino alla fine del campionato era rimasta in lotta per la promozione. Nel biennio di Catuzzi i giocatori simbolo di quel Pescara erano Giorgio Roselli, Luigi De Rosa e Acerbis.

    La promozione in Serie A con Galeone (1986-1988)

    Nell'estate del 1986, a causa della radiazione per fallimento del Palermo, la squadra fu ripescata in Serie B. Al posto di Catuzzi fu
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    assunto Giovanni Galeone, allenatore emergente proveniente dalla SPAL. La squadra, allestita per affrontare la Serie C1 si trova, contro tutti i pronostici, a giocare un campionato di vertice pur avendo una rosa non molto ampia e piuttosto giovane. Il modulo adottato da Galeone è un 4-3-3 a zona. Il Pescara di Galeone sorprese tutto il calcio italiano, per qualità di gioco offensivo e divertente, basato sull'innovatività, aggiudicandosi il soprannome "calcio-champagne". Durante la stagione la squadra agguanta tante vittorie, da ricordare quelle contro Cagliari (3-2), Genoa (2-1), Taranto (3-0), Vicenza (3-1 in trasferta e 2-0 in casa), Cremonese (2-0), Parma (2-1 in trasferta), (Pisa (3-1) e Bologna (1-0 sia in casa che in trasferta).



    Il 21 giugno 1987 il Pescara conquistò la serie A classificandosi al primo posto alla pari con il Pisa. La formazione che conquistò la massima serie, sconfiggendo in un gremito Stadio Adriatico il Parma di Arrigo Sacchi era così composta: Gatta, Benini, Camplone, Bosco, Bergodi, Dicara, Pagano, Gasperini, Rebonato, Marchegiani, De Rosa. La squadra ottenne anche il maggior numero di vittore di tutta la Serie B ed il miglior attacco della categoria con 43 reti realizzate. Il centravanti Rebonato diventerà capocannoniere del campionato di Serie B 1986-1987 con 21 gol di cui nessuno realizzato su rigore. Altri calciatori utilizzati in quella stagione erano Gianluca Gaudenzi, Primo Berlinghieri, Onofrio Loseto, Luigi Ciarlantini e Luigi Marchionne.
    L'inizio del campionato 1987-88 vedrà l'ingresso in società dell'imprenditore Pietro Scibilia, patron dell'industria alimentare Gis già partner pubblicitario del Pescara e sponsor della squadra ciclistica GIS-TUC-LU guidata da Francesco Moser. Dopo la cessione alla Fiorentina del centravanti goleador Rebonato, il Pescara prenderà Nicola Zanone per sostituirlo; lasciò il Pescara anche la mezza punta Gigi De Rosa passato al Cosenza e fu ingaggiato il talentuoso ed esperto centrocampista brasiliano Júnior dal Torino.
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    Come mezzala sinistra la società, guidata da Scibilia prenderà il geniale anche se un po' discontinuo Blaž Slišković. Inizialmente sembrò che Gasperini fosse destinato a lasciare la maglia bianco azzurra perché chiuso dalla presenza del giocatore slavo ma, a causa di un infortunio che terrà Zanone lontano dai campi per parecchio tempo, Galeone sarà costretto a ridisegnare l'assetto tattico della squadra spostando la mezzala Slišković nel ruolo di centravanti e reinserendo Gasperini, che nel frattempo ha ceduto la fascia da capitano a Júnior, nel suo ruolo di mezz'ala sinistra. Al termine della stagione la squadra si salvò grazie alla riduzione del numero delle squadre che sarebbero retrocesse e alla penalizzazione dell'Empoli, partito da -5.
    Nella stagione successiva la squadra acquisterà altri due calciatori brasiliani: il centravanti Edmar e la mezza punta Tita e lascerà andare Slišković. Il Pescara raggiungerà anche il centro classifica alla fine del girone di andata, retrocedendo dopo un girone di ritorno nel quale riuscì a vincere per 3 a 1 solo la prima giornata in casa della Roma mentre pareggiò e perse le restanti partite. Durante questi due anni nella squadra militarono alcuni volti noti. Oltre ai già citati brasiliani Júnior, Edmar e Tita, e Blaž Slišković vi furono anche i difensori Romano Galvani, Roberto Bruno, il centrocampista Paolo Miano e il portiere Giuseppe Zinetti.

    Il lento declino (1988-2001)

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    Luigi De Canio, tecnico degli abruzzesi nella stagione 1998-99
    Dopo due stagioni deludenti il Pescara, con Galeone in panchina, tornò in Serie A al termine del campionato 1991-92, classificandosi secondo dietro al Brescia. La permanenza della compagine adriatica fu però ancora una volta breve: dopo aver impressionato favorevolmente ad inizio campionato battendo la Roma e mettendo sotto il Milan per 4-2 per poi perdere 5-4, la squadra retrocederà al termine della stagione nonostante la presenza di importanti giocatori come Dunga, John Sivebæk appena laureatosi Campione d'Europa e il redivivo Slišković. Unica vittoria importante fu il 5-1 inferto alla Juventus alla penultima giornata del campionato.

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    Negli anni successivi il Pescara disputò alcune stagioni mediocri in Serie B: nella stagione successiva alla retrocessione, con Giorgio Rumignani in panchina, la squadra, penalizzata di 3 punti per un presunto illecito sportivo relativo a due stagioni prima, si salvò dalla retrocessione. Con Francesco Oddo, in panchina tra il 1994 e il 1996 salvo un breve periodo con Luigi Maifredi la squadra si salvò il primo anno, mentre nel secondo anno si classificò a metà tabellone dopo aver concluso il girone di andata in vetta alla classifica. Dopo un periodo interlocutorio che vide prima Delio Rossi e poi Adriano Buffoni, nella stagione 1998-99 la squadra, guidata inizialmente da Giorgini poi da Gigi De Canio, sfiorò la promozione perdendola definitivamente all'ultima giornata a causa di una vittoria della Reggina sul Torino già promosso. Dopo una stagione conclusa al tredicesimo posto, il campionato 2000-01 si rivelò disastroso per la squadra che al termine della stagione retrocederà nonostante l'avvicendamento di quattro allenatori (Delio Rossi, Giovanni Galeone, Tarcisio Burgnich e di nuovo Delio Rossi). Da segnalare, durante questo periodo, l'affermazione di alcuni giovani provenienti dal vivaio come Mauro Esposito, Massimo Margiotta e Morgan De Sanctis.

    Gli anni 2000
    Cambi ai vertici (2001-2007)

    Ritrovatasi dopo diciotto anni in terza divisione, per la stagione 2001-02 la squadra fu rifondata con elementi provenienti dalla Serie C1 ed affidata al fratello del direttore sportivo della squadra, Ivo Iaconi. Tali scelte della dirigenza suscitarono il malcontento della tifoseria che chiese a gran voce le dimissioni dello staff tecnico e dirigenziale. Nonostante la contestazione la squadra in campionato si trovò subito nei piani alti della classifica, qualificandosi infine per i play-off all'ultima giornata, battendo il Giulianova per 2-0. Tuttavia gli spareggi non saranno favorevoli al Pescara che fu eliminato dal Catania in semifinale dopo aver perso la partita di ritorno a causa di un clamoroso errore da parte del direttore di gara Bergonzi, che convalidò il goal-vittoria del Catania nonostante un evidente fuorigioco del marcatore Cicconi. Nella stagione successiva, con una formazione rinnovata, la squadra concluse al primo posto con 69 punti ex aequo con Avellino ma dovette disputare i playoff per classifica avulsa (scontri diretti: 1-0 ad Avellino e 1-2 a Pescara), vincendoli contro il Martina dopo aver eliminato in semifinale la Sambenedettese.
    Tornato in Serie B, nella stagione 2003-2004 il Pescara disputò un buon girone di andata, ma un calo di rendimento nel girone di ritorno (favorito anche dagli infortuni dei titolari Saul Santarelli e Carlo Luisi) portando alla retrocessione in Serie C1 nonostante i 21 goal di Emanuele Calaiò e l'avvicendamento in panchina di Cetteo Di Mascio al posto di Ivo Iaconi. Nell'estate del 2004 il gruppo Scibilia-Oliveri passò la proprietà della squadra all'imprenditore Dante Paterna con cui iniziò un lungo periodo di crisi, nonostante il quale la società fu ripescata in Serie B a causa della mancata iscrizione del Napoli e dell'Ancona. La squadra, affidata a Giovanni Simonelli, allora esordiente in Serie B, il primo anno venne ripescata dopo aver concluso il campionato al terzultimo posto, mentre il campionato successivo lo concluse a centro classifica (con Maurizio Sarri in panchina).
    La stagione 2006-2007 fu molto travagliata sia a livello societario che tecnico. La squadra parte male con Ballardini alla guida perdendo le prime 3 gare di campionato a cui fanno seguito 2 pareggi e un'altra sconfitta a Modena che costa la panchina al tecnico che viene esonerato dopo appena 6 giornate e un magro bottino di 2 punti. Al suo posto subentra Aldo Ammazzalorso ma la musica non cambia, in quanto i biancoazzurri non riescono a conquistare nemmeno una vittoria e collezionano in 9 gare solo 3 pareggi e 6 sconfitte, tra cui il ko interno contro il Rimini (0-5).
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    Al posto di Ammazzalorso arriva sulla panchina pescarese Luigi De Rosa, ex glorioso centrocampista biancoazzurro della storica promozione in A del Pescara "champagne" di Galeone, che guiderà il Pescara per tutto il girone di ritorno. All'esordio casalingo il Pescara di De Rosa batte 2-1 il forte Lecce di Papadopulo, Osvaldo, Valdes e Tiribocchi, in corsa per la Serie A. Segue la bella vittoria per 2-1 in trasferta a Bari, dove i biancoazzurri rimontarono 2 gol grazie alla doppietta di Daniele Vantaggiato, e la gara vinta in casa contro il Cesena di Lazzari e Papa Waigo che navigava nelle zone alte della classifica. La squadra con De Rosa cambia pelle e conquista subito 10 punti in 4 partite, una media da promozione, risollevandosi subito in classifica balzando dall'ultimo posto alla zona play-out. La tifoseria inizia a sperare nella salvezza. Seguirono, poi, alti e bassi tra risultati positivi e sconfitte.
    Contemporaneamente ci fu l'avvicendamento ai vertici della società del nuovo presidente Angelo Renzetti al posto di Dante Paterna, che durò però poco tempo, infatti la società viene ridata nelle mani di Paterna per poi essere acquistata da Massimiliano Pincione. In 2 mesi ci furono 4 presidenti. I problemi societari, portati avanti per tutto il girone di ritorno, si fanno sempre più gravi tanto da prospettarsi il fallimento e influiscono negativamente sulla squadra. La squadra dopo un buon periodo di ripresa retrocesse all'ultimo posto con 24 punti.

    Dal Pescara al "Delfino Pescara 1936": fallimento e rifondazione (2007-2009)
    Il 5 ottobre 2007 la società, in ormai carenti condizione economiche (era stata penalizzata di un punto a causa di un ritardo nel pagamento dei versamenti IRPEF), procedette ad una
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    ricapitalizzazione, aperta anche a soggetti esterni, mediante cui la proprietà venne trasferita all'imprenditore immobiliare Gerardo Soglia che, dopo una stagione in cui il club concluse al settimo posto, rassegnò le proprie dimissioni il 9 ottobre 2008, mettendo in vendita la società.
    La squadra dopo passò dapprima alla CIT Travel, quindi alla società anonima svizzera Eurocat SA. Dopo una serie di manifestazioni dei tifosi contro la società inadempiente, il Pescara è ancora in vendita, ma il 19 dicembre 2008 a causa di pesanti debiti societari la Pescara Calcio SPA è stata dichiarata fallita dal tribunale civile cittadino. In seguito, dopo l'affidamento al curatore fallimentare Dott. Saverio Mancinelli, sarà egli stesso a fissare per il 20 gennaio 2009 presso il medesimo Tribunale Civile una base d'asta di vendita aziendale di 600.000 euro per l'acquisizione del club.
    Ed in quella sede, tra l'entusiasmo di una foltissima rappresentanza della tifoseria organizzata (il cui ruolo si è rivelato determinante nell'opera di ricostruzione), aggiudicataria dell'asta si rivela essere la Delfino Pescara 1936. Il nuovo sodalizio, tutto pescarese, è presieduto da Deborah Caldora, figlia dell'ex presidente della prima Serie A e dall'industriale dell'omonima pasta Giuseppe De Cecco. Dopo l'esonero di Giuseppe Galderisi al culmine di una perdurante crisi tecnica, la guida della squadra è affidata ad Antonello Cuccureddu. L'ex bandiera della Juventus riuscirà a condurre il Delfino biancazzurro alla salvezza.

    Anni recenti
    http://dallapartedeltorto.tk/wp-content/up...abbonamenti.jpg Il ritorno in Serie B (2009-2010)

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    La Curva Nord Marco Mazza nella Finale Play-off 2010 contro il Verona, allo Stadio Adriatico di Pescara


    L'obiettivo per la neonata società pescarese per la stagione 2009-2010 è il ritorno in serie B. I risultati iniziali portano gli abruzzesi nelle primissime posizioni. Alla decima giornata il Pescara e l'Hellas Verona (partito con lo stesso prestigioso obiettivo), si ritrovano al primo posto in classifica, inseguite dal Portogruaro. Le tre squadre si inseguono per tutto il campionato, ma nessuna riesce a piazzare l'allungo decisivo. I veronesi vincono il girone di andata e ad un certo punto si ritrovarono con ben sette punti di vantaggio, che però poi furono tutti sciupati a causa di un calo di prestazioni. Gli abruzzesi invece stentano nella prima metà di campionato ma da gennaio la sostituzione di Cuccureddu con Eusebio Di Francesco restituisce nuova linfa alla squadra riportandola a ridosso della vetta della classifica.
    A sorpresa, fra queste due squadre a trionfare è l'outsider Portogruaro, con una vittoria all'ultima giornata sul Verona, venendo direttamente promosso in B. Pescara (secondo) e Verona (terzo) finiscono alle semifinali play off: da un lato il Verona elimina con facilità il Rimini, nell'altra semifinale i biancazzurri eliminano la Reggiana con uno 0-0 nel match di Reggio Emilia ed un 2-0 allo Stadio Adriatico. Nella finale di ritorno a Pescara, dopo un 2-2 nella gara di andata al Bentegodi di Verona, sono i padroni di casa a imporsi con una rete di Ganci e a poter così festeggiare la promozione, mentre gli scaligeri sono costretti a disputare amaramente un quarto campionato di fila in Lega Pro. La stagione del ritorno in serie B è caratterizzata da un inizio difficoltoso con 3 soli punti ottenuti nelle prime 5 gare.
    Successivamente la squadra offre ottime prestazioni in casa alternate ad altre meno convincenti in trasferta ma vede la squadra abruzzese conquistare la salvezza dopo aver lottato per lunghi tratti per un posto ai play-off, sempre sotto la guida di mister Eusebio Di Francesco.

    Zeman e la promozione in Serie A dopo 20 anni (2012)

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    Zdenek Zeman, artefice della storica promozione
    Per la stagione 2011-2012, visto il passaggio al Lecce di mister Di Francesco, la guida della squadra viene affidata a sorpresa a Zdenek Zeman, fortemente voluto dal presidente De Cecco: la squadra allestita è un mix ben assortito di giocatori più esperti come il capitano Marco Sansovini, il vice Emmanuel Cascione, Andrea Gessa, Antonio Bocchetti e Luca Anania e di giocatori molto promettenti come i talenti di casa Marco Verratti e Marco Capuano, ed i due campani Lorenzo Insigne e Ciro Immobile. La prima di campionato vede i biancazzurri ospiti di un Hellas Verona voglioso di riscattare quanto successo due anni prima ai play-off che hanno sancito il ritorno in cadetteria degli abruzzesi ma per la prima volta nella sua storia il Pescara vince al Bentegodi grazie al gol di Ciro Immobile e l'autogol di Andrea Ceccarelli (che segnerà successivamente la rete del finale 1-2). Il credo calcistico del boemo di certo non si è smentito nella prima parte del campionato che vede la squadra stabilmente in zona play-off e capace di esprimere un gioco spumeggiante e divertente ma soprattutto concreto. Dal 28 novembre 2011 viene nominato come presidente Daniele Sebastiani al posto di Giuseppe De Cecco, in seguito agli attriti nati in seno al sodalizio biancazzurro. Il Pescara subisce un brusco calo a metà del girone di ritorno, totalizzando 1 punto tra la 10ª e la 14ª giornata: questo periodo di flessione è segnato anche da due lutti, la prematura perdita del preparatore dei portieri Francesco Mancini (fedelissimo di Zeman) alla vigilia del match casalingo contro il Bari (poi perso 1-2), seguita dalla tragedia Morosini, giocatore del Livorno deceduto sul terreno dell'Adriatico durante la partita tra biancazzurri e labronici. Il Pescara trova la svolta nella partita col Padova vincendo 6 a 0 in trasferta, e riprende la marcia trionfale che la porterà il 20 maggio, a seguito della vittoria per 1-3 allo stadio Marassi di Genova contro la Sampdoria, a festeggiare il ritorno in Serie A dopo 19 anni, con una giornata di anticipo prima della fine del campionato riscrivendo una pagina memorabile della sua storia calcistica. facendo esplodere in festa una città intera e i suoi tifosi. Nell'ultima giornata, giocata davanti un pubblico di 21.000 persone e uno Stadio Adriatico vestito a festa, gli abruzzesi sono premiati con le medaglie e la Coppa Ali della Vittoria, destinata alla squadra vincitrice del torneo cadetto: la vittoria contro la Nocerina per 1-0 ed il pareggio (0-0) del Torino, contro l'AlbinoLeffe a Bergamo sanciscono l'arrivo a pari punti (83) delle due squadre, tuttavia è il Pescara a classificarsi al primo posto in classifica grazie alla classifica avulsa. Avendo vinto il torneo in data 26 maggio 2012 il Pescara ha ricevuto dal presidente della Lega Serie B Andrea Abodi la Coppa Ali della Vittoria.

    pescara_calcio_2011_2012


    Nuovamente in Serie A
    L'annunciato addio di Zeman, il quale decide di far ritorno alla Roma dopo 13 anni, obbliga la dirigenza a cercare un nuovo tecnico. La scelta ricade su Giovanni Stroppa, allenatore emergente reduce da un buon campionato in Lega Pro Prima Divisione con il Südtirol. Danno
    Lorenzo+Insigne+Pescara+Calcio+v+Torino+FC+BVqep2_v_51l
    l'addio alla squadra i maggiori artefici della promozione in Serie B, tra cui Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Marco Verratti e Marco Sansovini. Giovani promettenti come Vladimír Weiss, Mervan Celik e Marco Capuano vengono affiancati a giocatori più anziani e già "veterani" in Serie A, tra i quali Christian Terlizzi, Giuseppe Colucci, Ivan Pelizzoli e Manuele Blasi. La squadra inizia il campionato in maniera non positiva: le prime tre sconfitte contro Inter, Torino e Sampdoria, unite a risultati altalenanti nelle settimane seguenti e con la squadra stabilmente in zona retrocessione, portano alle dimissioni di Stroppa in seguito alla sconfitta per 1-0 contro il Siena, il 18 Novembre. Due giorni dopo la squadra viene affidata a Cristiano Bergodi, che già aveva vestito la maglia del Pescara in Serie A da calciatore, il quale riesce a risollevare il morale dello spogliatoio ed a cogliere alcune importanti vittorie, come quella contro il Catania e quella contro la Fiorentina, che consentono ai biancazzurri di chiudere il girone d'andata al 15° posto con 20 punti.

    Cronistoria
    Cronistoria del Delfino Pescara 1936
    • 1932 - La società pescarese dell'S.S. Abruzzo, primatista regionale, assume il nome di A.S. Pescara.
    • 1932-1933 - 10º nel girone G della Prima Divisione.
    • 1933-1934 - 1º nel girone C della Prima Divisione dopo vittoria contro il Taranto 1-0 allo spareggio. 3º nel girone C delle finali per la promozione in Serie B.
    • 1934-1935 - 7º nel girone G di Prima Divisione.
    • 1935 - La A.S. Pescara rinuncia al campionato di Serie C a calendari già compilati e si scioglie.
    • 10 giugno 1936 - Viene costituita la Società Sportiva Pescara.
    • 1936-1937 - Partecipa alla Seconda Divisione Abruzzese. Ammessa in Prima Divisione.
    • 1937-1938 - 1º nella Prima Divisione Abruzzese. Promosso in Serie C.
    • 1938-1939 - 8º nel girone G della Serie C.
    • 1939-1940 - 6º nel girone G della Serie C.
    • 1940-1941 - 1º nel girone F della Serie C, 2º nel girone B delle finali (quoziente reti 1 contro l'1,75 della Fiumana). Promosso in Serie B.
    • 1941-1942 - 3º in Serie B.
    • 1942-1943 - 8º in Serie B.
    • 1943-1944 - Attività sospesa per cause belliche. Ricostituita con la nuova denominazione Associazione Sportiva Pescara.
    • 1944-1945 - 1º nel Campionato Bellico Abruzzese.
    • 1945-1946 - 6º nel Campionato Misto A-B del Centro-Sud.
    • 1946-1947 - 3º nel girone C di Serie B.
    • 1947-1948 - 7º nel girone C di Serie B.
    • 1948-1949 - 21º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
    • 1949-1950 - 17º nel girone C di Serie C. Retrocesso in Promozione.
    • 1950-1951 - 2º nel girone L della Promozione.
    • 1951-1952 - 1º nel girone L della Promozione. Fonda la Lega IV Serie.
    • 1952-1953 - 12º nel girone G di IV Serie.
    • 1953-1954 - 3º nel girone F di IV Serie.
    • 1954-1955 - 3º nel girone G di IV Serie.
    • 1955-1956 - 1º nel girone G di IV Serie ma perde la finale Sud con la Reggina.
    • 1956-1957 - 6º nel girone G di IV Serie.
    • 1957-1958 - 3º nel girone B dell'Eccellenza di IV Serie. Eletto in Serie C.
    • 1958-1959 - 14º nel girone C di Serie C.
    • 1959-1960 - 10º nel girone C di Serie C.
    • 1960-1961 - 12º nel girone C di Serie C.
    • 1961-1962 - 10º nel girone C di Serie C.
    • 1962-1963 - 4º nel girone C di Serie C.
    • 1963-1964 - 10º nel girone C di Serie C.
    • 1964-1965 - 11º nel girone C di Serie C.
    • 1965-1966 - 9º nel girone C di Serie C.
    • 1966-1967 - 7º nel girone C di Serie C.
    • 1967-1968 - 6º nel girone C di Serie C.
    • 1968-1969 - 15º nel girone C di Serie C.
    • 1969-1970 - 9º nel girone C di Serie C.
    • 1970-1971 - 12º nel girone C di Serie C.
    • 1971-1972 - 18º nel girone C della Serie C. Retrocesso in Serie D.
    • 1972-1973 - 1º nel girone H della Serie D. Promosso in Serie C.
    • 1973-1974 - 1º nel girone C della Serie C. Promosso in Serie B. Cambia denominazione in Pescara Calcio S.p.a.[13]
    • 1974-1975 - 10º in Serie B.
    • 1975-1976 - 12º in Serie B.
    • 1976-1977 - 3º in Serie B. Promosso in Serie A dopo gli spareggi con Atalanta e Cagliari.
    • 1977-1978 - 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    • 1978-1979 - 3º in Serie B. Promosso in Serie A dopo spareggio col Monza (2-0).
    • 1979-1980 - 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    • 1980-1981 - 6º in Serie B.
    • 1981-1982 - 20º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
    • 1982-1983 - 2º nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B.
    • 1983-1984 - 12º in Serie B.
    • 1984-1985 - 7º in Serie B.
    • 1985-1986 - 17º in Serie B. Retrocesso e successivamente riammesso per la mancata iscrizione del Palermo.
    • 1986-1987 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
    • 1987-1988 - 14º in Serie A.
    • 1988-1989 - 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    • 1989-1990 - 8º in Serie B.
    • 1990-1991 - 13º in Serie B.
    • 1991-1992 - 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
    • 1992-1993 - 18º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    • 1993-1994 - 15º in Serie B.
    • 1994-1995 - 11º in Serie B.
    • 1995-1996 - 9º in Serie B.
    • 1996-1997 - 6º in Serie B.
    • 1997-1998 - 13º in Serie B.
    • 1998-1999 - 5º in Serie B.
    • 1999-2000 - 13º in Serie B.
    • 2000-2001 - 20º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
    • 2001-2002 - 4º nel girone B della Serie C1. Perde la semifinale play-off contro il Catania (1-0, 0-1; passa il Catania per il miglior piazzamento al termine della stagione regolare).
    • 2002-2003 - 2º nel girone B della Serie C1. Vince i playoff col Martina. Promosso in Serie B.
    • 2003-2004 - 22º in Serie B. Retrocesso e successivamente ripescato al posto dell'Ancona.
    • 2004-2005 - 20º in Serie B. Retrocesso e successivamente riammesso grazie al caso Genoa e alla mancata iscrizione di Perugia e Salernitana.
    • 2005-2006 - 11º in Serie B.
    • 2006-2007 - 22º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
    • 2007-2008 - 6º nel girone B della Serie C1.
    • 2008-2009 - 12º nel girone B della Lega Pro Prima Divisione.
    • 2009: Per fallimento societario, nasce la Delfino Pescara 1936 che rileva il titolo sportivo del Pescara Calcio S.p.A.
    • 2009-2010 - 2º nel girone B della Lega Pro Prima Divisione. Vince i playoff con il Verona. Promosso in Serie B.
    • 2010-2011 - 13º in Serie B.
    • 2011-2012 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A. Vince la Coppa Ali della Vittoria. Ciro Immobile è capocannoniere. Eliminata al Secondo Turno di Coppa Italia.
    • 2012-2013 - in Serie A.

    Allenatori e presidenti
    Allenatori e presidenti del Pescara:


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    Allenatori
    • 1937-1938 Edmondo de Amicis
    • 1938-1939 Pietro Piselli
    • 1939-1940 Armando Bonino
    • 1940-1941 Mario Pizziolo
    • 1941-1943 Luigi Ferrero
    • 1944-1945 Edmondo De Amicis
    • 1945-1946 Giuseppe Marchi
    • 1946-1947 József Bánás
    • 1947-1948 Mario Pizziolo
    • 1948-1949 Gino Piccinini
    • 1949-1950 Benedetto Stella
    • 1950-1953 Luigi Del Grosso
    • 1953-1955 Umberto De Angelis
    • 1955-1956 Alfredo Notti
    • 1956-1957 Orazio Sola, Renato Piacentini e Alfredo Monza
    • 1957-1958 Renato Piacentini
    • 1958-1959 Mario Tontodonati e Aurelio Marchese
    • 1959-1961 Mario Tontodonati e Ljubo Benčić
    • 1961-1962 Umberto De Angelis
    • 1962-1963 Leonardo Costagliola
    • 1963-1964 Renato Piacentini e Ljubo Benčić
    • 1964-1965 Ljubo Benčić e Vincenzo Marsico
    • 1965-1966 Antonio Gianmarinaro, Notti e Antonio Gianmarinaro
    • 1966-1967 Sergio Cervato
    • 1967-1968 Antonio Gianmarinaro
    • 1968-1969 Gianni Seghedoni e Mario Tontodonati
    • 1969-1970 Mario Tontodonati e Dante Lacorata
    • 1970-1971 Francesco Capocasale
    • 1971-1972 Enzo Falini e Vitaliano Patricelli
    • 1972-1976 Domenico Rosati
    • 1976-1978 Giancarlo Cadè
    • 1978-1979 Antonio Valentin Angelillo
    • 1979-1980 Gustavo Giagnoni, Mario Tontodonati e Claudio Tobia
    • 1980-1981 Aldo Agroppi
    • 1981-1982 Saul Malatrasi, Mario Tiddia e Giuseppe Chiappella
    • 1982-1984 Domenico Rosati
    • 1984-1986 Enrico Catuzzi
    • 1986-1989 Giovanni Galeone
    • 1989-1990 Ilario Castagner e Edoardo Reja
    • 1990-1991 Carlo Mazzone e Giovanni Galeone
    • 1991-1992 Giovanni Galeone
    • 1992-1993 Vincenzo Zucchini
    • 1993-1994 Gianni Corelli e Vincenzo Zucchini, Franco Scoglio, Giorgio Rumignani
    • 1994-1995 Giorgio Rumignani e Francesco Oddo
    • 1995-1996 Francesco Oddo, Luigi Maifredi e Francesco Oddo
    • 1996-1997 Delio Rossi
    • 1997-1998 Maurizio Viscidi e Adriano Buffoni
    • 1998-1999 Francesco Giorgini e Luigi De Canio
    • 1999-2000 Giovanni Galeone
    • 2000-2001 Delio Rossi, Giovanni Galeone, Tarcisio Burgnich e Delio Rossi
    • 2001-2004 Ivo Iaconi
    • 2004-2004 Cetteo Di Mascio
    • 2004-2005 Giovanni Simonelli
    • 2005-2006 Maurizio Sarri
    • 2006-2007 Davide Ballardini, Aldo Ammazzalorso e Luigi De Rosa
    • 2007-2008 Franco Lerda
    • 2008-2009 Giuseppe Galderisi e Antonello Cuccureddu
    • 2009-2010 Antonello Cuccureddu e Eusebio Di Francesco
    • 2010-2011 Eusebio Di Francesco
    • 2011-2012 Zdeněk Zeman
    • dal 2012 Giovanni Stroppa e Cristiano Bergodi


    Presidenti
    • 1936-1948 Angelo Vetta
    • 1948-1949 Renato De Cecco, Sabatino Di Properzio e Mariano Celsi
    • 1949-1950 Vianello, Di Properzio e Daidone
    • 1950-1952 Raffaele Breda
    • 1952-1954 Angelo Forese e Sabatino Di Properzio
    • 1954-1961 Sabatino Di Properzio
    • 1961-1964 Antonio Sacco
    • 1964-1965 Ennio Giansante
    • 1965-1966 Vincenzo Scuccimarra
    • 1966-1974 Salvatore Galeota
    • 1974-1976 Gianni Capacchietti
    • 1976-1977 Armando Caldora
    • 1977-1978 Attilio Taraborelli
    • 1978-1980 Gianni Capacchietti
    • 1980-1986 Vincenzo Marinelli
    • 1986-1987 Panfilo De Leonardis
    • 1987-1989 Pietro Scibilia
    • 1989-1990 Alberto Di Lena
    • 1990-1991 Franco Fedele
    • 1991-2004 Pietro Scibilia
    • 2004-2007 Dante Paterna
    • 2007-2007 Angelo Renzetti e Massimiliano Pincione
    • 2007-2008 Massimiliano Pincione e Gerardo Soglia
    • 2008-2009 Saverio Mancinelli (curatore fallimentare)
    • 2009-2010 Deborah Caldora
    • 2010-2011 Giuseppe De Cecco
    • dal 2011 Daniele Sebastiani

    Giocatori
    Organico

    Rosa
    Rosa, numerazione e ruoli, tratti dal sito ufficiale, sono aggiornati al 26 gennaio 2013.
    N. Ruolo Giocatore
    2 D Damiano Zanon (vice-capitano)
    4 C Emmanuel Cascione (Capitano)
    5 D Marco Capuano
    7 A Danilo Soddimo
    8 C Birkir Bjarnason
    9 A Elvis Abbruscato
    10 A Mervan Çelik
    11 D Francesco Modesto
    14 D Antonio Balzano
    15 D Antonio Bocchetti
    16 A Gastón Brugman
    17 A Vladimír Weiss
    18 C Giuseppe Rizzo
    19 A Lucas Chiaretti
    20 C Matti Lund Nielsen
    21 C Rômulo Eugênio Togni
    22 A Ante Vukušić
    23 D Uroš Ćosić
    25 D David Mbodj
    26 C Manuele Blasi
    28 D Nicolás Bianchi Arce
    32 P Ivan Pelizzoli
    41 P Salvatore Falso
    55 C Luca Berardocco
    60 A Milton Caraglio
    70 C Gaetano D'Agostino
    77 P Mattia Perin
    80 A Jonathas
    88 D Christian Terlizzi
    93 C Juan Fernando Quintero
    95 P Luca Savelloni
    99 A Gianluca Caprari

    Staff dell'area amministrativa
    • Daniele Sebastiani - Presidente
    • Antonio Martino - Vice Presidente
    • Danilo Iannascoli - Amministratore Delegato
    • Alessandro Acciavatti - CDA
    • Gabriele Bankowski - CDA
    • Gianni Pagliarone - CDA
    • Giacomo Ortolano - CDA


    Staff dell'area tecnica
    • Daniele Delli Carri - Direttore Sportivo
    • Cristiano Bergodi - Allenatore
    • Luigi Ciarlantini - Allenatore in seconda
    • Raffaele Longo - Collaboratore tecnico
    • Fabrizio Ferron - Preparatore portieri
    • Marco Oneto - Preparatore atletico

    Statistiche individuali
    Aggiornate al 13 luglio 2012.

    Record di presenze
    • 337 Michele Gelsi (1989-1992, 1994-2000)
    • 322 Ottavio Palladini (1992-1998, 2000-2004)
    • 295 Gianfranco De Marchi (1966-1976)
    • 263 Federico Giampaolo (1994-1997, 1999-2001, 2002-2005)
    • 248 Bruno Nobili (1975-1982)
    • 193 Stefano Ferretti (1987-1994)
    • 191 Vincenzo Magni (????-????)
    • 188 Andrea Camplone (1984-1992)
    • 186 Vincenzo Zucchini (1973-1979)
    • 177 Rocco Pagano(1985-1990, 1991-1992)
    • 175 Edmondo Prosperi (????-????)
    • 167 Giacomo Dicara (1986-1990, 1991-1994,2003-2004)
    • 160 Gian Piero Gasperini (1985-1990)


    Record di reti
    • 65 Federico Giampaolo (1994-1997, 1999-2001, 2002-2005)
    • 48 Ottavio Palladini (1992-1998, 2000-2004)
    • 48 Marco Sansovini (2007-2008, 2009-2012)
    • 47 Giuseppe Rinaldi (1945-1949)
    • 44 Michele Gelsi (1989-1992, 1994/2000)
    • 42 Mario Tontodonati (1940-1946, 1953-1955)
    • 38 Bruno Nobili (1975-1982)
    • 34 Stefano Rebonato (1983-1984, 1985-1987)
    • 29 Emanuele Calaiò (2003-2005)
    • 28 Ciro Immobile (2011-2012)
    • 27 Rocco Pagano (1985-1990, 1991-1992)
    • 25 Edy Bivi (1990-1994)
    • 24 Vincenzo Zucchini (1973-1979)

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    Palmarès
    Le più importanti vittorie della compagine abruzzese sono le seguenti
    Competizioni nazionali
    • Campionato italiano di Serie B: 2
    1986-1987
    2011-2012
    • Campionato italiano di Serie C: 2
    1940-1941
    1973-1974
    • Campionato italiano di Serie D: 1
    1972-73
    Statistiche e record
    Sponsor
    Cronologia fornitori tecnici
    • 1980-1981 NR (Ennerre)
    • 1985-1989 Ennedue
    • 1989-1996 Pienne
    • 1997-2002 Puma
    • 2002-2005 Ennedue
    • 2005-2006 Lotto
    • 2006-2008 Legea
    • 2008-2009 Umbro
    • 2009-2011 Legea
    • 2011-2015 Erreà

    Stadio

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    Nei primi anni dopo la fondazione, il Pescara Calcio utilizzava come stadio l'attuale Piazza 1º maggio. A partire dagli anni trenta invece, utilizza il campo "Rampigna". Poi, fino all'inaugurazione del nuovo stadio stabilisce i suoi incontri nella cosiddetta "Fossa dei Leoni". Il 29 dicembre 1955 viene inaugurato l'attuale Stadio Adriatico con un'amichevole contro il Calcio Como.

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    Tifoseria
    Il gruppo storico e principale della tifoseria è quello dei "Pescara Rangers", nati nel 1976. Altri gruppi presenti in Curva Nord sono stati i "Bad Boys" (scioltisi nel corso del campionato di Serie B 2003/2004), nati nel 1985., e i "Cherokee", nati nel 1987 (confluiti nel 1998 nei "Pescara Rangers" insieme ad altri gruppi, come ad esempio i "Park Kaos" e il "Gruppo Tritati"). Attualmente quello dei "Rangers" è l'unico gruppo organizzato della tifoseria Pescarese, caratterizzato dal modo di fare il tifo in stampo prettamente italiano, dal totale rifiuto della "Tessera del tifoso", dall'accesa lotta contro la repressione e dall'a-politicità. Durante le partite casalinghe si posizionano in Curva Nord, rinominata Curva Nord "Marco Mazza" in onore dello storico capo (detto "Bubù") scomparso nel gennaio 2006. La prematura scomparsa, arrivata a causa di una brutta malattia, scatenò reazioni di solidarietà nel mondo ultras: al funerale parteciparono delegazioni di tifoserie avversarie e striscioni commemorativi vennero esposti nelle curve di mezza Italia, anche da storiche rivali come quelle di Roma, e a livello locale Chieti e Sambenedettese.
    La maggior parte dei tifosi proviene dalla città e dai dintorni: la squadra è molto popolare in tutto l'Abruzzo e anche tra gli emigrati abruzzesi stabilitisi nel centro e nel nord dell'Italia. Tifosi del Pescara, in prevalenza emigranti abruzzesi all'estero: l'unico club ufficiale di tifosi con sede all'estero è in Francia, ma sono molti i tifosi in Germania, Svizzera, Canada e Belgio.
    La rivalità più sentita dai Pescaresi è quella con la Lazio, che nacque nel corso della prima stagione in Serie A dei biancazzurri, 1977/78. Le partite tra le due squadre sono state spesso teatro di duri scontri tra le tifoserie. Un'altra rivalità molto sentita è quella con l'altra squadra capitolina, astio tornato particolarmente alla ribalta nell'agosto 2010 dopo un'amichevole giocata all'Adriatico tra Pescara e Roma. Prima e dopo la partita ci furono diversi disordini con feriti e numerosi arresti. Rivalità forti, oltre a quella con l'Hellas Verona, sono con quasi tutte con squadre centro-meridionali, soprattutto con Ancona, Ascoli, Bari, Foggia, Salernitana, ma anche con Avellino, Sambenedettese, Reggina, Taranto, Catania, Cosenza, Napoli e Lecce; fra quelle settentrionali, vi è astio particolare con Fiorentina, Torino, Cesena, Triestina e Brescia. Dopo le due doppie sfide in campionato e le due nei play-off si è rafforzato di molto anche l'astio con i tifosi del Verona a causa di cori da stadio razzisti e ingiuriosi contro la tifoseria pescarese ed abruzzese, dei diversi scontri avvenuti lungo le autostrade italiane tra le opposte tifoserie, e degli episodi di violenza avvenuti in sala stampa contro i giornalisti ospiti. Per quanto riguarda l'Abruzzo invece, le rivalità sono quelle con Chieti e L'Aquila. La più forte è naturalmente quella con il Chieti (quella con L'Aquila è sentita soprattutto dai rossoblù, mentre in riva all'Adriatico non è praticamente presa in considerazione) anche se è una rivalità che si manifesta più in ambito territoriale che calcistico visto che le differenze di categoria e la breve distanza tra i due capoluoghi (15 km), fanno sì che disordini e scaramucce avvengano quasi esclusivamente al di fuori dell'ambito sportivo.
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    Il gemellaggio tra Pescara e Vicenza risale al lontano 1977, primo gemellaggio tra due tifoserie. Un altro forte gemellaggio è quello che lega le tifoserie di Pescara e Messina dal 1985.
    Con la tifoseria del Livorno c'è stato in passato un gemellaggio che è stato successivamente rotto ma è sempre rimasto un certo rispetto tra le due tifoserie, che si sono ravvicinate in seguito alla morte in campo di Piermario Morosini durante l'incontro Pescara-Livorno del 14 aprile 2012. La tifoseria biancazzura ha buoni rapporti inoltre con gli ultras del Wolfsburg dal 2009, del Sassari Torres (amicizia risalente al campionato di Serie C1/B del 2002/03), e poi Genoa, Cavese, Fermana e Pro Vasto.
    Gemellaggi amicizie e rivalità

    me-pe


    Gemellaggi
    • Vicenza
    • Messina
    Amicizie
    • Wolfsburg
    • Genoa
    • Livorno
    • Torres
    • Cavese
    • Giulianova
    • Pro Vasto
    • Fermana
    Rivalità forti
    • Lazio
    • Roma
    • Verona
    • Ancona
    • Ascoli
    • Bari
    • Salernitana
    • Foggia
    • Avellino
    • Chieti
    • L'Aquila
    • Sambenedettese
    • Cesena

    vi-pe



    Rivalità moderate
    • Taranto
    • Reggina
    • Lecce
    • Cosenza
    • Perugia
    • Nocerina
    • Juve Stabia
    • Viterbese
    • Catania
    • Napoli
    • Brescia
    • Fiorentina
    • Torino
    Rivalità minori
    • Triestina
    • Campobasso
    • Andria BAT
    • Arezzo
    • Pistoiese
    • Frosinone
    • Lanciano
    • Reggiana






    da Wikipedia...foto e video dal web!!
     
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  2. arca1959
     
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    Pescara, un solo fedelissimo in trasferta a Catania
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    Un vero fedelissimo. Con il Pescara già retrocesso, un solo tifoso della squadra abruzzese ha seguito la squadra nella trasferta di Catania (lapresse)

     
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1 replies since 30/1/2013, 16:10   2576 views
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