Palermo

Unione sportiva Città di Palermo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. arca1959
     
    .

    User deleted


    Unione Sportiva Città di Palermo

    Storia dell'Unione Sportiva Città di Palermo


    25px-Football_pictogram.svg Calcio


    140px-Palermostemma
    Rosanero, Aquile


    Segni distintivi

    Uniformi di gara





    Casa Trasferta Terza divisa



    Colori sociali 20px-600px_Rosa_e_Nero_in_diagonale_con_aquilaRosa e nero

    Dati societari

    Città 10px-Palermo-StemmaPalermo

    Paese 20px-Flag_of_Italy.svg Italia

    Confederazione UEFA

    Federazione 20px-Flag_of_Italy.svgFIGC

    Campionato Serie A

    Fondazione 1900

    Scioglimento 1926

    Rifondazione 1927

    Scioglimento 1940

    Rifondazione 1941

    Scioglimento 1986

    Rifondazione 1987

    Presidente 20px-Flag_of_Italy.svgMaurizio Zamparini

    Allenatore 20px-Flag_of_Italy.svgGian Piero Gasperini

    Stadio Renzo Barbera
    (36.349 posti)
    Sito web palermocalcio.it

    Palmarès

    Titoli nazionali 4 Campionati di Serie B
    2 Campionati di Serie C
    2 Campionati di Serie C1
    1 Campionato di Serie C2

    Trofei nazionali 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro



    Le origini

    Palermo_first_lineup
    Prima formazione del Palermo calcio. Anno 1900. Da sinistra in piedi: De Garston, Olsen, Pirandello, Gaffiero, V. Pojero, Marino, Giaconia, R. Pojero, Majo Pagano, Blake, Macaluso...



    La storia dell'arrivo del calcio a Palermo è legata, come in tutte le città di mare italiane, ai solidi rapporti che l'alta borghesia locale intratteneva col mondo britannico. Per lungo tempo si è addirittura pensato che la squadra fosse stata fondata nel 1898 per iniziativa dell'inglese Joseph Isaac Spadafora Whitaker e di altri suoi connazionali trasferitisi a Palermo. Invece la storia del Palermo inizia il 1º novembre 1900 per volere di Ignazio Majo Pagano, un giovane che aveva conosciuto il calcio in Inghilterra e aveva deciso di importare questo nuovo sport nella natìa Palermo. Lo propose ai soci dello "Sport Club" di via Mariano Stabile, luogo di ritrovo dei giovani dell'alta società cittadina.
    Nacque così l'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, che secondo l'articolo 1 dello statuto, stampato dai fratelli Marsala di via Parlamento 56,
    « ha il fine di promuovere lo sviluppo del football, del lawn tennis, del cricket e possibilmente di altri sport. »
    L'iscrizione prevedeva per i "soci Protettori" una tassa di ammissione di 100 lire e un mensile di 3 lire, mentre i soci ordinari erano tenuti a pagare una tassa di ammissione di 10 lire e un mensile di 2. Cifre abbastanza considerevoli per l'epoca, ma almeno ai suoi esordi il calcio era uno sport per le classi più agiate. I colori sociali furono fissati in rosso e bleu, come i colori di una divisa da football che Majo Pagano aveva portato con sé dall'Inghilterra. Come primo presidente fu nominato il vice console britannico a Palermo Edward De Garston, come primo allenatore George Blake. Il primo campo fu messo a disposizione dalla famiglia Whitaker, in una loro proprietà alle spalle della palazzina Varvaro. Il campo Varvaro fu però presto soprannominato "U pantanu", visto il pessimo drenaggio delle acque.
    L'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club disputò la sua prima partita il 30 dicembre 1900 sul campo Varvaro contro l'equipaggio del "Nathan", una nave inglese approdata al porto, perdendo 5-0; il carattere mondano dell'evento viene confermato dalle cronache locali che ricordano anche il rinfresco del post-partita. Le prime partite della storia del club furono disputate tutte contro i team delle navi inglesi alla fonda nel porto di Palermo: il 3 aprile 1901 il primo incontro non risoltosi in una sconfitta, contro l'equipaggio del "Caterina Walker", pareggiato 1-1 grazie a una rete messa a segno dal cav. Ernesto Caneva.
    Ignazio Majo Pagano era rimasto in contatto con Alfredo Marangolo, un messinese suo compagno di college, il quale aveva fondato nella città peloritana il Messina Football Club. I due amici decisero così di far sfidare i club delle rispettive città. Il 18 aprile 1901 si disputò questo primo derby, terminato 3-2 per i palermitani. Sempre il Messina fu protagonista della prima trasferta della squadra palermitana: disputato il 5 aprile 1904, il match fu vinto 3-2 dalla squadra locale, ma questa partita fu ricca di conseguenze, infatti la squadra ospite contestò la validità del terzo e decisivo goal. Per ricomporre la questione si decise di disputare una rivincita a campi invertiti e di dare cadenza annuale all'appuntamento. In pratica stava nascendo la "Whitaker Challenge Cup", un trofeo d'argento messo in palio da Joshua Whitaker (conosciuto anche come Giosuè) e sua moglie Euphrosyne, tra i membri più appassionati di sport della famiglia.
    Della Coppa Whitaker vennero disputate però solo tre edizioni: nel 1907 la partita, inizialmente rinviata per maltempo, non venne più recuperata per la mancanza di un accordo su chi dovesse arbitrare. Dopo il tremendo terremoto avvenuto a Messina all'alba del 28 dicembre 1908 la manifestazione non venne più organizzata.
    Dal 1907 alla prima guerra mondiale: la nascita del rosa-nero

    Lettera_Rosanero_1905
    La lettera di Giuseppe Airoldi che suggerisce i colori rosanero

    Sul passaggio ai colori rosanero, abbastanza insoliti nel panorama calcistico, sono sorte diverse leggende: la più diffusa racconta che il rosso e il blu stinsero in rosa e nero a causa di un candeggio sbagliato, ma il fatto che analoghe storie circolino sulle nascita delle maglie di altri club (come la Fiorentina) mina la credibilità di questa versione. Più realisticamente il rosa e il nero potrebbero rappresentare il rosolio e l'amaro prodotti dalla famiglia di Giosuè Whitaker, da bere rispettivamente dopo una vittoria e dopo una sconfitta. L'ipotesi viene accreditata da una lettera inviata il 2 febbraio 1905 da Giuseppe Airoldi allo stesso Giosuè, convincendolo a cambiare i colori sociali in rosa e nero, come metafora del dolce e dell'amaro a causa dei risultati alterni.
    L'occasione per il cambio ufficiale dei colori avvenne il 27 febbraio 1907, contestualmente a un cambio di denominazione che ribattezzò la società in Palermo Foot-Ball Club.
    Un incontro amichevole destinato ad essere gravido di conseguenze è quello disputato il 1 maggio 1907 fra il Palermo e l'equipaggio dell'"Erin", imbarcazione di proprietà del magnate del the Thomas Lipton, terminato 6-0 per i rosanero. Sir Lipton decise allora di regalare ai propri avversari un'imponente coppa d'argento, alta 80 cm e pesante ben 5 kg. Non potendo recarsi in Italia ogni anno per contendere il trofeo, Lipton decise che la coppa sarebbe stata contesa annualmente fra una squadra siciliana e una campana, regioni dove egli riteneva d'aver incrociato le compagini migliori. Nel corso della sua crociera nel Mediterraneo si era infatti reso conto che il livello delle squadre del sud Italia andava progressivamente salendo. Nasceva così la "Lipton Challenge Cup", che si disputò annualmente fra il 1909 e il 1915. Il regolamento prevedeva che la finale si sarebbe disputata fra la vincente delle eliminatorie siciliane e quella delle eliminatorie campane. La squadra che per prima avesse vinto cinque edizioni avrebbe avuto il diritto di detenere definitivamente la coppa.
    Nelle sette edizioni della Lipton Cup il Palermo si qualificò sempre alla finale, dove affrontò il Naples in cinque occasioni, con un bilancio di tre vittorie e due sconfitte, e l'Internazionale Napoli nelle altre due edizioni, centrando due vittorie. Oltre alla Coppa Lipton il Palermo nel 1910 si aggiudicò la Coppa Pasqua Sportiva "Trofeo dei Mille", messa in palio in occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco dei garibaldini in Sicilia. Alla manifestazione, tenutasi a partire dai giorni 13 e 14 maggio, parteciparono il Palermo FBC, il Naples, l'Audax Palermo, il Messina e la Lazio. Proprio i biancocelesti affrontarono in finale il Palermo, perdendo per 2-1.
    Il 16 marzo 1914 il Palermo trasferì il suo campo di gioco allo Stadio Ranchibile, la prima struttura in città appositamente pensata per il gioco del calcio. Inizialmente si trattava di un semplice campo, di dimensioni regolamentari, senza alcuna struttura di supporto. Ben presto il campo venne delimitato da basse mura e venne costruito uno chalet ligneo con la funzione di rudimentale spogliatoio. Successivamente venne dotato di una piccola tribuna, anch'essa lignea, per consentire alla nobiltà palermitana di assistere più comodamente allo spettacolo, tribuna alla quale negli anni successivi venne aggiunta una copertura. Al Ranchibile il Palermo, il 5 aprile 1915, si aggiudicò definitivamente la coppa Lipton. Poco dopo, con l'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale il 24 maggio, il calcio a Palermo fermò ogni sua attività.

    I primi campionati federali


    Carlo_Radice
    Il bomber Carlo Radice

    Al termine della prima guerra mondiale l'attività calcistica in città riprese grazie a una serie di società minori quali il Trinacria, l'Itala, l'Esperia o il Racing FBC. Il presidente di quest'ultimo, Valentino Colombo, decise il 16 febbraio 1920 di ribattezzare la squadra con il nome Unione Sportiva Palermo. Il 1920 rappresenta uno snodo fondamentale anche per un altro motivo: la FIGC nominò commissario straordinario per la Sicilia Vincenzo Manno, che organizzò il primo torneo federale nell'isola: la Coppa Federale Siciliana appunto. Il Palermo la vinse dopo aver eliminato il Marsala nell'eliminatoria della zona occidentale e i tradizionali rivali della Messinese in finale. Nel frattempo in città era sorta un'altra squadra, la Libertas, e il primo derby si giocò il 3 dicembre 1920: vinse il Palermo per 7-0.
    L'anno dopo per il Palermo, come per tutte le altre società dell'isola, si presentò l'occasione per partecipare al campionato federale nazionale. Si era creata infatti una scissione fra la federazione e i grandi club del nord, a causa delle dimensioni oramai insostenibili del torneo. I club organizzarono così un campionato parallelo, sotto l'egida della neonata CCI, che aprì le porte alle squadre del sud Italia. Il Palermo partecipò al girone siciliano della Prima Divisione, stagione 1921-1922. Il Palermo vinse il girone davanti alla Libertas, ma venne poi eliminata durante la fase interregionale dall'Audace Taranto.
    Il Palermo vinse in altre due occasioni il campionato siciliano (1923-1924; 1925-1926) qualificandosi alla fase finale della Lega Sud. Ma in tutte queste occasioni venne eliminata nella fase interregionale. Non andò meglio alla Libertas (vincitrice nel 1922-1923) o alla Messinese (vincitrice nel 1924-1925). Il 5 novembre 1923 il Palermo fu invitato dal console italiano a Tunisi per il primo match internazionale della sua storia: battendo 3-1 i Rangers del Marocco i rosanero vinsero il Torneo di Tunisi.
    Nel frattempo si assistette ad un periodo di fusioni societarie causate da problemi economici: nel 1923 il Palermo si fuse con l'Unione Sportiva Leoni, un gruppo di giovani di piazza Leoni guidati dal gelataio Girolamo Petrolo, mentre nel gennaio 1924 ci fu la fusione con i rivali della Libertas, con l'obiettivo di mantenere almeno un club competitivo a livello nazionale. Vista la maggior storia del Palermo si mantennero i colori rosanero e si tornò alla denominazione Palermo Football Club.
    Con la Carta di Viareggio del 1926 la Prima Divisione, in cui militava il Palermo, divenne il campionato di secondo livello: i rosanero disputarono però solo nove giornate perché il presidente Valentino Colombo dovette ritirare la squadra per problemi finanziari il 10 dicembre 1927. La prima squadra della città divenne allora la Vigor, che dopo il campionato 1927-1928 cambia denominazione in Palermo Football Club e assume i colori rosanero, operando una fusione con la vecchia società il 15 luglio 1928. Presidente divenne il conte Liotta di Lemos. Il 15 agosto 1928, la società si dotò di un capitale sociale di centomila lire, grazie ad una sottoscrizione guidata da Vincenzo Florio. Dopo tre presidenti nel breve volgere di un anno la società iniziò ad essere amministrata dal barone Bordonaro di Gebbiarossa dimessosi nel 1931 per darsi all'automobilismo. Al barone si deve il commissionamento di un nuovo stemma, realizzato in stile futurista dal pittore palermitano Pippo Rizzo.
    Il nuovo Palermo fu ammesso al Campionato Meridionale 1928-1929, che metteva un posto in palio nella nuova Serie B, ma la promozione fu colta soltanto l'anno successivo.

    Gli anni trenta e l'arrivo in Serie A

    421px-Juve-Palermo1934
    Il Calcio Illustrato celebrò l'impresa del Palermo che pareggiò a Torino contro una lanciatissima Juventus nel girone di ritorno del 1933-1934

    Già al primo anno di Serie B il Palermo sfiorò la promozione in Serie A terminando il campionato al terzo posto. Promozione che verrà raggiunta nella stagione successiva, grazie anche ai 27 gol segnati dal suo bomber Carlo Radice. La squadra era da poco passata nelle mani del costruttore stradale Francesco Paolo Barresi, il quale, per festeggiare, fece rinnovare il logo sostituendo il rombo con un'aquila dorata che tiene un ramoscello di ulivo fra gli artigli. Il nuovo logo fu accusato di portare sfortuna, e si tornò così al rombo di Pippo Rizzo nella carta intestata, mentre sulle maglie fu cucita una semplice aquila, simbolo della città.
    Nella stessa stagione venne inaugurato il nuovo stadio, detto Littorio, l'odierno Renzo Barbera. La prima partita nel nuovo impianto venne disputata il 24 gennaio 1932 contro l'Atalanta, e fu vinta dai rosanero per 5-1. Il primo gol nel nuovo stadio venne segnato da Américo Ruffino. Ai bordi del campo era inizialmente presente una pista di atletica leggera, mentre non erano state completate le due curve che rimasero composte da un muro, un terreno digradante e una recinzione metallica, lo stadio era quindi composto dai soli settori di tribuna coperta e gradinata, per una capienza di circa ventimila posti. Il "Littorio" cambiò nome il 27 giugno 1937 per essere intitolato a Michele Marrone (1906-1937), ex calciatore del Palermo e Ufficiale dei Bersaglieri, deceduto durante la guerra civile spagnola. Lo stadio mantenne questa denominazione fino alla fine della Seconda guerra mondiale.


    431px-Santiago_Vernazza1
    Santiago Vernazza, goleador rosanero a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta

    All'esordio in Serie A la squadra perse per 2-0 la partita in casa della Pro Vercelli. La domenica successiva arrivarono il primo punto (1-1 in casa della Lazio) e il primo gol nella massima serie, segnato ancora una volta da Ruffino. Alla quarta giornata arriverà la prima vittoria, 1-0 in casa contro la Triestina. Negli anni successivi il Palermo riuscì a mantenere una presenza stabile nella massima serie, raggiungendo il settimo posto nel 1934-1935. La stagione successiva, dopo quattro anni in A, venne retrocesso in Serie B.
    Nel 1935 il fascismo impose di italianizzare il nome della società in Associazione Calcio Palermo. L'intervento del regime nello sport più popolare del paese andava diventando sempre più profondo, al punto che nel 1937 fu imposto anche il cambio dei colori sociali: lo storico rosanero fu abbandonato in luogo dei colori comunali, giallo e rosso.
    Nella serie cadetta il Palermo si trovò ad affrontare le altre squadre siciliane: il Messina e il Catania: fu allora che il Palermo giocò i primi derby. La prima partita ufficiale tra Palermo e Catania risaliva ai Sedicesimi di Coppa Italia del 1935-1936, si giocò a Catania il 26 dicembre 1935 e finì 1-0 per la squadra di casa. Il primo derby in campionato si disputò il 1º novembre 1936 allo Stadio Littorio, finì 1-1 e fu vista da solo otto tifosi del Catania, il Palermo vinse poi la gara di ritorno per 1-0.
    Intanto la situazione finanziaria della società andava precipitando: già nel 1936 per risollevare le casse della società finita in Serie B, il Prefetto di Palermo Marziali tassò la carne di dieci lire creando così un fondo "Pro Palermo". Il 3 giugno 1938 il Coni nominò un commissario straordinario, Salvo Barbaro. Sforzi inutili perché al termine del campionato 1939-1940, in cui il Palermo aveva conquistato una sofferta salvezza, il 30 agosto 1940 la FIGC escluse il Palermo dal campionato di Serie B.
    L'occasione per ricominciare venne ancora una volta da un club minore della città. A Palermo infatti era nata la Juventina, che dalle serie minori era arrivata fino in Serie C. La squadra era composta perlopiù da militari della divisione di fanteria Aosta, infatti lo stesso presidente D'Arle era il generale di Brigata. Quando la Brigata Aosta fu richiamata al fronte si pose l'occasione per una fusione col vecchio Palermo, avvenuta il 23 agosto 1941. La neonata società, denominata Unione Sportiva Palermo-Juventina, mantenne nella prima stagione i colori bianco-azzurri della Juventina. Una volta ottenuta la promozione in Serie B nel 1941-1942, il presidente della società Beppe Agnello ripristinò gli storici colori rosanero. Il Palermo-Juventina comunque non terminò il campionato cadetto, in seguito all'invasione americana della Sicilia.

    Dal dopoguerra agli anni sessanta


    220px-Palermo_1969-1970
    La formazione tipo nella stagione 1969-1970

    Dopo aver vinto il campionato di guerra siciliano, il Palermo, in qualità di società di Serie B, fu ammesso a disputare il girone centromeridionale della Divisione Nazionale 1945-1946, il primo e ultimo campionato di massima serie non a girone unico dal 1929. Nel frattempo era caduto ogni riferimento alla Juventina e la denominazione era tornata ad essere Unione Sportiva Palermo. Riammesso nella categoria d'appartenenza, nella stagione 1947-1948 il Palermo vinse il campionato di Serie B e ottenne la promozione: in quella squadra militavano giocatori come il cecoslovacco Čestmír Vycpálek e gli italiani Conti, Di Bella e Pavesi. Presidente era Stefano La Motta, che ad inizio stagione, dopo il suo insediamento datato 1º luglio 1947, aveva dichiarato: «Sarò Presidente per una stagione, il tempo di riportare il Palermo in Serie A». Fu di parola e il timone della società passò a Giuseppe Guzzardella, anche se il principale finanziatore era il principe Raimondo Lanza di Trabia, che qualche anno dopo diventerà presidente in prima persona. Il Palermo la stagione successiva arrivò 11º in Serie A grazie a diverse buone prestazioni, come una rimonta di due gol al Grande Torino. Il principe portò a Palermo diversi giocatori di valore, come Helge Bronée o Sukru, e allenatori emergenti come Gipo Viani. Nel 1951-1952 i rosanero lottarono a lungo per il primo posto, ma un calo finale li portò nuovamente all'11º posto. I rosanero disputarono sei stagioni consecutive in massima serie, e la retrocessione del 1953-1954 arrivò solo dopo gli spareggi contro SPAL e Udinese.
    Alla retrocessione seguì una fase di profondo riassetto, che coinvolse tutti i livelli: fu inaugurata la stagione dei presidenti politici con Mario Fasino. Fra i tanti nuovi giocatori acquistati arrivò anche Enzo Benedetti, che diverrà il capitano della squadra dal 1955 al 1962. Il Palermo divenne negli anni successivi una squadra che alternava promozioni in Serie A a retrocessioni in Serie B. Uno dei giocatori simbolo di questo periodo fu l'attaccante ex River Plate Santiago Vernazza, idolo dei tifosi grazie a 51 gol in 115 partite; che lo rendono terza nella classifica marcatori di tutti i tempi del Palermo. Nell'estate del 1960 il Palermo partecipa per la prima volta a delle competizioni internazionali: a giugno alla sua prima ed ultima Coppa delle Alpi, a luglio alla prima di due Coppa Mitropa.
    Il Palermo in quegli anni riuscì a valorizzare diversi giocatori destinati a una buona carriera, come Tarcisio Burgnich o il portiere Roberto Anzolin che poi venne ceduto alla Juventus. Il buon rapporto col club torinese è testimoniato anche dai passaggi di altri giocatori come Giuseppe Furino, Carlo Mattrel e Franco Causio. L'apice dei risultati sportivi arrivò nella stagione 1961-1962, quando i rosanero disputarono un buon campionato arrivando all' 8º posto. La stagione seguente il Palermo non riuscì a confermarsi e retrocedette in Serie B. In quegli anni era dirigente Totò Vilardo, soprannominato Lo stregone del calcio, segretario tuttofare della società per molti anni. Proprio al termine della stagione 1962-1963, Vilardo venne squalificato a vita per un tentativo di illecito: chiese infatti all'arbitro Concetto Lo Bello di far vincere il Bari nell'ultima giornata del campionato di Serie B, in modo che una volta promossa la squadra pugliese comprasse il giocatore Fernando, risanando le casse della società rosanero.
    Nel 1968, con la trasformazione delle società di calcio in società per azioni, il Palermo cambiò la denominazione in Società Sportiva Calcio Palermo.

    500px-Palermo_1972-1973
    Formazione campionato 1972/1973


    Dagli anni settanta al fallimento del 1986

    Renzo_Barbera_1972
    Renzo Barbera in una foto del 1972

    Il 4 maggio 1970 si aprì una nuova pagina della storia della società palermitana: Renzo Barbera, imprenditore con esperienze dirigenziali nel calcio minore, divenne il nuovo presidente del club. Famoso per la sua umanità, Barbera è ancora oggi il presidente più ricordato dai tifosi, al punto che dopo la sua morte lo Stadio della Favorita gli sarà intitolato. Sotto la sua presidenza il Palermo disputò una sola stagione nella massima serie: dopo la promozione del 1971-1972 subì però l'immediata retrocessione nel 1972-1973. Bisognerà attendere 31 anni per rivedere il sodalizio siciliano in Serie A. In quegli anni divennero bandiere del Palermo almeno un paio di giocatori nati nel capoluogo siciliano: Ignazio Arcoleo e Tanino Troja, noto anche per un gol in tuffo che sancì una delle due sconfitte del Cagliari scudettato del 1970.


    Palermo_1973-1974
    Formazione stagione 1973/1974

    Durante il decennio della gestione Barbera il Palermo giunse ben due volte in finale di Coppa Italia, nel 1973-1974 e nel 1978-1979, in entrambe le occasioni fu però sconfitta. La finale di Roma del 23 maggio 1974 contro il Bologna fu quella che maggiormente lasciò l'amaro in bocca ai tifosi rosanero, giunti in massa nella capitale: in vantaggio fino all'ultimo minuto per 1-0 con gol di Sergio Magistrelli, il Palermo venne raggiunto all'ultimo minuto da un rigore concesso dall'arbitro Gonella per fallo su Bulgarelli. Lo stesso Bulgarelli ammetterà anni dopo l'inesistenza di quel fallo. Il Bologna vinse poi ai calci di rigore dopo che i tempi supplementari si erano chiusi senza ulteriori reti. Fra gli artefici di quella squadra capace di eliminare, fra le altre, Fiorentina e Juventus, l'allenatore Corrado Viciani. Nel 1979 il Palermo raggiunse nuovamente l'ultimo atto della manifestazione, a Napoli contro la Juventus. I rosanero persero per 2-1 dopo i tempi supplementari, dopo che Brio era riuscito a pareggiare sul finale di partita il gol del centravanti idolo dei tifosi, Vito Chimenti.
    Il 7 marzo 1980 Barbera vendette il club al costruttore Gaspare Gambino. In quegli anni il Palermo disputò dei campionati di Serie B senza grosse ambizioni. Nel 1980-1981 anzi la squadra dovette lottare per non retrocedere, vista anche una penalizzazione di cinque punti che le era stata inflitta in seguito allo scandalo del "Totonero". Il giocare più coinvolto fu il centrocampista Guido Magherini, squalificato per 3 anni e mezzo.
    Il 3 giugno 1982 diventa presidente Roberto Parisi, che subito si prodiga per avviare dei lavori di ristrutturazione dello stadio della Favorita. Nel 1983-1984 arrivò però la retrocessione, visto il 17º posto in campionato. Si trattò della prima retrocessione sul campo in terza serie nella storia del Palermo. Arrivò comunque l'immediato ritorno in Serie B la stagione successiva. Il 23 febbraio 1985 il presidente Roberto Parisi venne ucciso in un agguato mafioso.
    Dopo il campionato 1985-1986 il Palermo avrebbe dovuto subire nuovamente una penalizzazione di cinque punti, in seguito al secondo scandalo del Totonero. Ma l'8 settembre 1986 la società fu radiata dalla FIGC per il mancato risanamento della propria situazione finanziaria. Furono sollevati diversi dubbi sulla reale gravità della situazione debitoria del Palermo ma il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese fu irremovibile. In quella stagione il Palermo ebbe quindi il tempo di disputare solo il girone eliminatorio di Coppa Italia, per di più con la formazione Juniores.

    La rinascita e gli anni novanta

    Roberto_Biffi_1988
    Roberto Biffi, nel Palermo dal 1988 al 1999

    Dopo la radiazione il club scomparve per un anno. L'allora seconda squadra della città, l'Olympia, che militava nel campionato regionale di Promozione, tentò di sostituirsi al Palermo cambiando nome in Palermolympia, ma il sodalizio non entrò mai nel cuore dei tifosi.
    Grazie all'appoggio delle istituzioni, rappresentate dal sindaco Leoluca Orlando e dall'allora ministro Carlo Vizzini, un gruppo di industriali e imprenditori locali rifondò la società il 7 gennaio 1987. Fu scelta la denominazione Unione Sportiva Palermo, nuovo presidente Salvino Lagumina, allenatore Pino Caramanno. Grazie ad una deroga concessa dalla federazione e a un posto lasciato libero dalla fusione fra Venezia e Mestre, il neonato Palermo venne ammesso direttamente alla Serie C2. E subito venne conquistata la promozione in Serie C1.
    Nel frattempo erano partiti i lavori per l'adeguamento dello Stadio della Favorita ai mondiali di Italia '90. Nella stagione 1987-1988 furono aperti al pubblico solo la Tribuna coperta e la Curva sud, nelle due successive invece il Palermo disputò gli incontri casalinghi allo Stadio Provinciale di Trapani.
    Il 12 giugno 1989 diviene presidente Giovanni Ferrara, industriale della pasta, con amministratore delegato Liborio Polizzi. I due si scambieranno le cariche due volte nel corso della loro gestione. Dopo tre stagioni di C1, il Palermo tornò in Serie B nel 1990-1991 ma l'anno dopo retrocesse subito in C1. Il Palermo vinse nuovamente il campionato di C1 nel 1992-1993, in quella stagione tra l'altro venne conquistato anche l'unico trofeo ufficiale della storia del Palermo Calcio: la Coppa Italia di Serie C vinta al quarto tentativo dopo le finali perse negli anni precedenti. Nell'estate 1994 venne cambiata la denominazione in Unione Sportiva Città di Palermo, dopo una convenzione quinquennale stipulata col sindaco Leoluca Orlando grazie alla quale la società ricevette benefici economici. I rosanero restarono in Serie B per quattro stagioni consecutive ottenendo risultati prestigiosi in Coppa Italia come la vittoria a San Siro per 1-0 contro il Milan nel 1994-1995, o il raggiungimento dei quarti di finale nel 1995-1996.
    Proprio il 1995-1996 diventerà celebre come l'anno del "Palermo dei picciotti". A causa delle ristrettezze finanziarie della società infatti, la squadra era composta da moltissimi prodotti del vivaio rosanero. Il gruppo, guidato dal capitano Roberto Biffi, dal portiere Gianluca Berti e dall'allenatore palermitano Ignazio Arcoleo, vecchia bandiera degli anni '70, riuscì a valorizzare tanti giocatori locali producendo anche bel gioco. Tra i giovanissimi palermitani che vestirono la maglia rosanero ricordiamo Gaetano Vasari, Giacomo Tedesco e Francesco Galeoto passati poi tutti in società della serie maggiore. La squadra, dopo aver lottato per la promozione, raggiunge il 7º posto finale in classifica.
    Nel 1996-1997 però il Palermo venne retrocesso in Serie C1. La stagione seguente giocò uno dei peggiori campionati della propria storia, retrocedendo in Serie C2 dopo la sconfitta nei play-out contro la Battipagliese: 0-1 in trasferta, 0-0 alla Favorita. Tuttavia, mentre il Palermo del nuovo tecnico Massimo Morgia preparava il campionato, la società venne ripescata in C1 in seguito all'esclusione per problemi finanziari dell'Ischia Isolaverde. Il Palermo, costruito per la C2, riuscì a ben figurare anche nella categoria superiore, contendendo per un lungo periodo il primato alla Juve Stabia: ma né i rosanero né i campani ottennero la promozione, la quale fu centrata dalla Fermana brava ad approfittare dei passi falsi di entrambe nelle ultime giornate. Il Palermo perse anche l'occasione dei play-off, facendosi eliminare nelle semifinali dal Savoia, il quale batté i rosanero per 1-0 sia nel match di andata disputato al San Paolo che al ritorno in Sicilia.

    jpg
    Da Sensi a Zamparini
    La stagione 1999-2000 fu fallimentare, visto che la squadra, con velleità di promozione, non si qualificò neppure per i play-off a causa della classifica avulsa sfavorevole rispetto all'Arezzo. Il 2000 resta però un anno di svolta, visto che il 3 marzo il presidente della Roma Franco Sensi comprò il club. In un primo momento a manifestare l'intento di rilevare la società rosanero era stato Flavio Briatore, che avrebbe goduto dell'appoggio tecnico-organizzativo della Juventus. Per evitare che Palermo entrasse nell'orbita bianconera i presidenti della Lazio, della Fiorentina, del Perugia e della Roma (ovvero rispettivamente Sergio Cragnotti, Vittorio Cecchi Gori, Luciano Gaucci e appunto Sensi), formarono una società col compito di rilevare la proprietà della squadra. Alla fine però, viste le esitazioni dei suoi compagni d'affari, fu il solo Sensi a completare l'acquisto. La presidenza venne affidata a Sergio D'Antoni. Nell'estate successiva venne anche modificato il logo.
    Le forze economiche di Sensi permisero di allestire un forte organico per la stagione 2000-2001, che segnò il ritorno in Serie B dopo una fuga solitaria che stava però per terminare prima del traguardo, a causa di una travolgente rimonta ad opera del Messina: decisivo risultò la sconfitta dei peloritani sul campo dell'Avellino all'ultima giornata.

    800px-Livorno-Palermo_2004
    Ultima trasferta del Palermo nella Serie B 2003-2004, a Livorno



    Dopo aver raggiunto la salvezza in Serie B nel 2001-2002, nell'estate del 2002 Sensi vendette il Palermo a Maurizio Zamparini per 20 milioni di euro. L'ex proprietario del Venezia comprò numerosi giocatori, operando un vero travaso dal suo vecchio club.

    fotomontaggi_palermo_calcio_Stadio-Barbera-RaiUno-18-02-2004


    Intanto il 18 settembre 2002 lo stadio della Favorita fu intitolato all'ex presidente Renzo Barbera.
    Zamparini fissò subito come obiettivo il ritorno in Serie A: già alla sua prima stagione alla guida della società andò vicino al suo raggiungimento. Dopo una partenza incerta e due dei tanti cambi di allenatore che caratterizzeranno la sua gestione, il Palermo di Nedo Sonetti fu artefice di una grande rimonta, fermatasi solo allo scontro diretto all'ultima giornata perso 3-0 a Lecce. La promozione arrivò però l'anno successivo: la squadra, affidata a Silvio Baldini, fu rinforzata con elementi come Luca Toni, Lamberto Zauli ed Eugenio Corini. Dopo aver sostituito a gennaio Baldini con Francesco Guidolin, ed aver acquistato altri giocatori come Fabio Grosso, Antonio ed Emanuele Filippini, il Palermo chiuse il campionato al primo posto, riconquistando il 29 maggio 2004 la Serie A dopo 31 anni di assenza. Della squadra faceva parte anche l'ex "picciotto" Gaetano Vasari, che all'ultima giornata di campionato si rese protagonista dell'ultima rete del Palermo in serie B, il 3-0 al Palermo-Bari: nonostante il gol fosse ininfluente per il risultato, l'intero stadio esultò e si commosse con il giocatore, poiché quella rete andava a mantenere la promessa fatta al padre prima della sua morte, ovvero riportare il Palermo nella massima serie.

    palermo_calcio%255B1%255D%255B1%255D
    Il ritorno in Serie A

    Una volta tornati in Serie A Zamparini, grazie anche a dirigenti come Rino Foschi, riuscì a costruire un Palermo che stazionasse nella prima metà di classifica. Le prime tre stagioni si conclusero con altrettante qualificazioni alla Coppa UEFA. Se quella del primo anno fu una piacevole sorpresa e quella del 2005-2006 arrivò solo dopo le sentenze dello scandalo Calciopoli, il quinto posto della stagione 2006-2007 fu invece una delusione. La squadra infatti, nuovamente assegnata a Guidolin dopo un anno di separazione, lottò per tutto il girone d'andata con Inter e Roma per il vertice della classifica, per poi crollare nel girone di ritorno senza neanche riuscire a qualificarsi per la UEFA Champions League. L'ultima vittoria del Palermo arrivò il 2 febbraio in un derby col Catania che diventerà tristemente celebre. Negli scontri avvenuti durante e dopo la partita attorno allo Stadio Angelo Massimino, morì l'Ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Raciti. Tutte le competizioni organizzate sotto l'egida della FIGC (dalla Serie A alle categorie giovanili) furono sospese "fino a nuova determinazione". Una volta ripreso il campionato, complice l'infortunio del centravanti Amauri. per il Palermo iniziò la crisi di gioco e di risultati.

    jpg
    Il Palermo in questi anni assunse anche una dimensione internazionale, proprio grazie alle partecipazioni alle coppe europee. La migliore stagione fu quella dell'esordio in Coppa UEFA nel 2005-2006, quando i rosanero furono eliminati solo agli ottavi di finale dai tedeschi dello Schalke 04. Meno brillanti le altre due partecipazioni, conclusesi ai gironi nel 2006-2007 e al turno preliminare nel 2007-2008. Inoltre nel 2006 per la prima volta dei giocatori diventarono campioni del mondo da tesserati del Palermo.

    Un frangente della partita Palermo-Fiorentina nella stagione 2008-2009
    Dopo la deludente stagione 2007-2008, il Palermo avviò un profondo rinnovamento. Sia dal punto di vista del parco giocatori che da quello dirigenziale: Rino Foschi stesso lasciò il 30 giugno 2008, alla scadenza del suo contratto. Il suo posto come direttore sportivo venne preso da Walter Sabatini, ex dirigente della Lazio. A partire dalla stagione 2008-2009 il Palermo ha ottenuto il diritto di far parte dell'ECA, la lega dei maggiori club europei, in base ad una graduatoria stilata dalla UEFA stessa. Fra le consuguenze di questo provvedimento il diritto di ottenere dei rimborsi quando i propri giocatori sono convocati nelle varie nazionali. Nella stessa stagione la squadra primavera del Palermo conquistò per la prima volta lo scudetto di categoria.

    800px-Partita_Palermo-Fiorentina_2008.2009


    Il riscatto a livello di risultati arrivò nella stagione 2009-2010. Dopo un avvio altalenante il presidente Zamparini decise di sollevare il mister Walter Zenga dall'incarico di allenatore sostituendolo con Delio Rossi. Il gruppo, guidato da Rossi, dal capitano Fabrizio Miccoli e dal fantasista Javier Pastore, riuscì a inanellare diversi risultati positivi, che gli consentirono di lottare per il quarto posto, utile a disputare il turno preliminare di Champions League. I rosanero però non riuscirono a vincere il decisivo scontro diretto contro la Sampdoria, in casa alla penultima giornata. L'1-1 consentì ai blucerchiati di arrivare davanti lasciando il Palermo al quinto posto. Ad ogni modo la Serie A 2009-2010 si concluse con diversi record positivi.
    Nella stagione seguente Delio Rossi venne confermato. In campionato i risultati furono altalenanti, al punto che l'allenatore venne esonerato per poi essere richiamato dopo la parentesi Cosmi, durata quattro partite. Anche in Europa League la squadra non va più in là dei gironi. Ma la stagione verrà ricordata per la conquista della terza finale di Coppa Italia della storia rosanero. Battuti in semifinale i neo campioni d'Italia del Milan, il Palermo affronta il 29 maggio 2011 l'Inter nella finale di Roma. In uno stadio prevalentemente rosanero, con almeno 40.000 tifosi al seguito, il Palermo esce però sconfitto per 3-1.
    Oltre alla tradizionale instabilità tecnica, visti i frequenti esoneri decisi da Zamparini, dal 2010 si registra anche una eguale instabilità a livello societario. Il presidente cambia nel corso di un anno e mezzo quattro direttori sportivi: dopo le dimissioni di Sabatini si susseguiranno Sean Sogliano, Christian Panucci, Luca Cattani e Giorgio Perinetti. Le conseguenze non mancano a farsi tardare e per la prima volta dal suo ritorno in Serie A, il Palermo nella stagione 2011-2012 lotta per non retrocedere, riuscendo alla fine a salvarsi.

    800px-Coppa_Italia_10-11
    Tifosi del Palermo nella Curva sud dello stadio Olimpico di Roma, un'ora e mezza prima dell'inizio della finale di Coppa Italia 2010-2011



    Inno

    Il Palermo non ha un proprio inno ufficiale, nonostante la stessa società rosanero avesse bandito un concorso nella seconda metà degli anni 2000. Si ricordano comunque diversi brani, come quello scritto dal musicista Manno e pubblicato dalla casa editrice palermitana Alfano in occasione della prima promozione in Serie A della storia del Palermo, quello interpretato da Alamia e Sperandeo all'indomani della rinascita dopo il fallimento del 1987, dal titolo U sapuri ri gol (in italiano Il sapore dei gol) o vari brani scritti da Rino Martinez con la collaborazione di alcuni giocatori del momento.
    [CENTER]

    [/CENTER]

    Centro di allenamento

    Gli allenamenti della squadra si svolgono invece presso il Campo Tenente Onorato a Boccadifalco, area militare per cui non è possibile assistere dal vivo agli allenamenti se non si è muniti di pass come i giornalisti.
    Società
    Organigramma societario
    Area direttiva
    • Presidente: Maurizio Zamparini
    • Vice Presidente: Guglielmo Micciché
    • Amministratore delegato: Pietro Lo Monaco
    • Direttore generale area amministrativa e gestionale: Patricio Teubal
    • Direttore di gestione: Giuseppe Del Bianco
    • Direttore amministrativo: Daniela De Angeli
    • Consigliere: Roberto Schifani
    Area organizzativa
    • Segretario generale: Roberto Felicori
    • Segretario organizzativo: Salvatore Francoforte
    Area comunicazione
    • Responsabile: Susanna Marcellini
    Area marketing
    • Marketing: Mauro Bellante Area sanitaria
    • Capo Staff Medico-Sanitario: Dott. Ferdinando Battistella
    • Responsabile Sanitario: Dott. Cristian Francavilla
    • Medico Addetto Prima Squadra: Dott. Paolo Minafra
    112926-3
    Sponsor
    Periodo Fornitore ufficiale Sponsor principale
    1977-1978 NR
    Nessuno
    1978-1979 Nessuno
    1979-1980 Pouchain Nessuno
    1981-1982 NR N2
    Vini Corvo

    1983-1984 Pasta Ferrara
    1985-1986 Juculano
    1987-1989 Città di Palermo

    1989-1990 Hummel

    1990-1991 ABM
    1991-1992 Seleco

    1992-1993 Giornale di Sicilia

    1993-1994 Toka
    1994-1996 Provincia Regionale di Palermo

    1996-1997 Kappa
    Giornale di Sicilia

    1997-1998 Tomarchio Naturà
    1998-1999 Palermo Provincia Turistica

    1999-2000 Kronos Tele+

    2000-2001 Lotto
    Alitalia

    2001-2002 LTS

    2002-2006 Provincia di Palermo

    2006-2007 Mandi - Gruppo Zamparini
    2007-2008 Nessuno, poi Pramac
    2008-2009 Nessuno, poi BetShop Italia
    2009-2010 BetShop Italia, poi Eurobet-Scommesse Sportive
    2010-2011 Legea
    Eurobet-Scommesse Sportive
    2011-2012 Eurobet-Scommesse Sportive
    dal 18 novembre 2011 anche Burger King

    2012-2013 Puma
    Eurobet-Scommesse Sportive

    Settore giovanile
    Dati generali

    Il settore giovanile del Palermo è formato da squadre che giocano nei campionati Primavera, Allievi Nazionali e Regionali, Giovanissimi Nazionali e Regionali, Esordienti A e B e Pulcini A, B e C.
    I trofei conquistati sono tre: la Coppa Allievi Professionisti nella stagione 1997-1998, il Campionato Nazionale Dante Berretti nella stagione 2000-2001 e il Campionato Primavera nella stagione 2008-2009.
    Fino al 2007 la sede di allenamenti e partite è stato il Velodromo Paolo Borsellino, quindi le attività della Primavera si sono svolte al Centro Sportivo Universitario di Palermo, in Via Altofonte. A partire dalla stagione 2012-2013 la squadra gioca allo Stadio Comunale di Santa Flavia, in contrada Torremuzza, in un campo di erba sintetica.
    Storia
    La formazione Primavera ha partecipato dodici volte al Torneo di Viareggio, con 15 vittorie, 15 pareggi e 16 sconfitte (66 gol fatti e 49 subiti). In questo trofeo il migliore piazzamento è costituito dal raggiungimento dei quarti di finale, occorso in quattro edizioni.
    Fino al 2007 i giocatori erano tutti o quasi palermitani, mentre solo successivamente sono stati acquistati giovani provenienti da altre zone d'Italia e pure dall'estero.
    Il 28 aprile 2010 è stato presentato il Palermo Junior Camp, il primo campus estivo della società dedicato ai ragazzini dagli 8 ai 12 anni.
    Nella stagione 2010-2011 è stata affidata all'allenatore della prima squadra Delio Rossi la responsabilità dell'intero settore tecnico del Palermo, con l'obiettivo primario di permettere un rapido ingresso dei giovani in prima squadra. Era stato infatti deciso di far seguire alla Primavera schemi e moduli della prima squadra.
    Il 22 novembre 2010 il Palermo è stato condannato al pagamento di 9.385 euro, spese legali e consulenza tecnica escluse, a favore di Alessio Biondo, un ex calciatore della Primavera, di ruolo difensore, che aveva dovuto smettere di giocare a causa di un infortunio subìto nel 2005 che la società non seppe individuare e gestire in maniera adeguata.

    palermo_lecce_esultanza_cavani



    Media


    Dalla stagione 2007-2008, l'U.S. Città di Palermo ha sospeso la pubblicazione della rivista ufficiale, tale pubblicazione è stata sostituita dal match program che viene distribuito gratuitamente prima dell'ingresso in campo durante le gare casalinghe dei rosanero. L'allora amministratore delegato Rinaldo Sagramola ha più volte annunciato l'intenzione di attivare un canale tematico, Palermo Channel. Nei pressi dello stadio è comparsa, durante la stagione 2007-2008 la pubblicità di un canale tematico ma la dirigenza rosanero ha smentito fosse un canale ufficiale.
    Il canale tematico ufficiale, anch'esso denomitano Palermo Channel TV è stato inserito nel pacchetto della piattaforma digitale terrestre dahlia TV a partire dal 26 agosto del 2010 ed è disponibile ad un costo di €8.00 mensili. L'iniziativa è stata presentata dall'allora amministratore delegato Rinaldo Sagramola il 3 giugno. Sul canale è stato possibile vedere tutte le partite in differita di tre ore, le interviste esclusive, gli allenamenti e le partite della formazione Primavera.
    Il 13 dicembre 2011, su iniziativa del Presidente Maurizio Zamparini, sono partite le trasmissioni di "Prima Radio Radio", sulla frequenza 90.6 Fm di Palermo.
    Attualmente il Palermo usa come canali ufficiali per distribuire le notizie:
    • il sito internet Palermocalcio.it (dal 10 agosto 2012 anche in lingua inglese)
    • il sito internet per smartphone m.palermocalcio.it
    • un'app ufficiale per iOS ed una per Android
    • una fan page su Facebook

    jpg


    Il Palermo e le Nazionali di calcio
    Presenze di tesserati nella Nazionale italiana
    Giocatore Ruolo Presenze Reti
    Marco Amelia
    Portiere 3 -4
    Carlo Mattrel
    Portiere 2 -3
    Salvatore Sirigu
    Portiere 2+2 -3 + -2
    Federico Balzaretti
    Difensore 12 0
    Andrea Barzagli
    Difensore 23 0
    Fabio Grosso
    Difensore 20 3
    Cristian Zaccardo
    Difensore 17 1
    Mattia Cassani
    Difensore 8 0
    Simone Barone
    Centrocampista 14 1
    Aimo Diana
    Centrocampista 1 0
    Antonio Nocerino
    Centrocampista 5 0
    Franco Brienza
    Attaccante 2 0
    Andrea Caracciolo
    Attaccante 1 0
    David Di Michele
    Attaccante 3 0
    Aredio Gimona
    Attaccante 3 3
    Luca Toni
    Attaccante 10 2
    Presenze di tesserati in altre Nazionali
    Paese Giocatore Ruolo Presenze Reti
    Albania
    Samir Ujkani
    Portiere 5 -6
    Argentina
    Mariano González
    Centrocampista ? 0
    Argentina
    Javier Pastore
    Centrocampista 10 0
    Argentina
    Mario Santana
    Centrocampista 7 1
    Australia
    Mark Bresciano
    Centrocampista 29 4
    Brasile
    Fábio Simplício
    Centrocampista 1 0
    Cile
    Carlos Labrín
    Difensore 1 0
    Cile
    Mauricio Pinilla
    Attaccante 1 0
    Danimarca
    Simon Kjær
    Difensore 11+1 0
    Georgia
    Levan Mch'edlidze
    Attaccante 6 0
    Ghana
    Afriyie Acquah
    Centrocampista 1+1 0
    Grecia
    Alexandros Tzorvas
    Portiere 3 -2
    Honduras
    Edgar Álvarez
    Centrocampista 1 0
    Israele
    Eran Zahavi
    Centrocampista 6 0
    Paraguay
    Édgar Barreto
    Centrocampista 2 0
    Polonia
    Kamil Glik
    Difensore 4 0
    Polonia
    Radosław Matusiak
    Attaccante 1 0
    Repubblica Ceca
    Ondřej Čelůstka
    Difensore 1 0
    Romania
    Paul Codrea
    Centrocampista 2 0
    Romania
    Dorin Goian
    Difensore 10 0
    Romania
    Cristian Melinte
    Difensore 1 0
    Serbia
    Boško Janković
    Centrocampista 11 2
    Sierra Leone
    Kewullay Conteh
    Difensore 2+ 0
    Slovenia
    Siniša Anđelković
    Difensore 2 0
    Slovenia
    Armin Bačinovič
    Centrocampista 8 0
    Slovenia
    Josip Iličič
    Centrocampista 22 0
    Slovenia
    Jasmin Kurtić
    Centrocampista 5 0
    Svizzera
    Pajtim Kasami
    Centrocampista 8 1
    Svizzera
    Steve von Bergen
    Difensore 5 0
    Turchia
    Bülent Eken
    Difensore 1 0
    Turchia
    Şükrü Gülesin
    Attaccante ? ?
    Turchia
    Metin Oktay
    Attaccante ? ?
    Ungheria
    Ádám Simon
    Centrocampista 3 0
    Uruguay
    Egidio Arévalo
    Centrocampista 5 0
    Uruguay
    Edinson Cavani
    Attaccante 20 3
    Uruguay
    Abel Hernández
    Attaccante 8 3
    Uruguay
    Ignacio Lores Varela
    Centrocampista 3 0
    Allenatori e presidenti
    l Palermo ha avuto molti presidenti illustri e dalle personalità molto spiccate sin dalle origini. Società fondata Ignazio Majo Pagano, presidente dal 1904 al 1908, il primo presidente fu Edward De Garston. Luigi Majo Pagano, figlio di Ignazio, fu presidente nel 1935.
    Altra personalità spiccata fu Raimondo Lanza di Trabia, di famiglia nobiliare, che sarebbe anche il padre del calciomercato moderno, al quale sembrerebbe dedicata che la famosa canzone di Domenico Modugno, Vecchio frack. Renzo Barbera, anch'egli esponente della nobiltà palermitana, imprenditore del latte, fu il presidente della promozione in Serie A degli anni '70 e delle prime due finali di Coppa Italia: uomo appassionato, arrivò anche ad ipotecare molte sue proprietà per pagare gli stipendi ai giocatori.

    Zamparini-con-i-due-imprenditori-sauditi
    Dal 2002 il presidente è Maurizio Zamparini, già massimo dirigente del Venezia Calcio, imprenditore friulano che rilevò il pacchetto azionario di maggioranza da Franco Sensi per una cifra tra i 18 ed i 22 milioni di euro
    I presidenti del Palermo Calcio
    • 1900 Edward De Garston
    • 1903 Barone Michele Vannucci
    • 1904 Ignazio Majo Pagano
    • 1908 Barone Roberto Pottino
    • 1919 Valentino Colombo
    • 1923 Michele Utveggio
    • 1925 Valentino Colombo
    • 1928 Conte Liotta di Lemos
    • 1928 Barone Giovanni Sergio
    • 1928 Conte Guido Airoldi
    • 1929 Barone Luigi Bordonaro di Gebbiarossa
    • 1931 Francesco Paolo Barresi
    • 1933 Giovanni Lo Casto Valenti
    • 1934 Valentino Colombo
    • 1935 Giovanni De Luca
    • 1935 Luigi Majo Pagano
    • 1936 Valentino Colombo
    • 1937 Paolo Di Pietra
    • 1938 Salvatore Barbaro
    • 1941 Duilio Lanni
    • 1942 Giuseppe Agnello
    • 1947 Stefano La Motta
    • 1948 Giuseppe Guzzardella
    • 1951 Raimondo Lanza di Trabia
    • 1952 Barone Carlo La Lomia
    • 1953 Mario Fasino
    • 1954 Ernesto Pivetti
    • 1955 Giuseppe Trapani
    • 1956 Arturo Cassina, Giuseppe Seminara
    • 1957 Casimiro Vizzini
    • 1963 Guglielmo Pinzero
    • 1964 Ernesto Di Fresco, Luigi Barbaccia, Franz Gorgone
    • 1965 Luigi Gioia
    • 1967 Giuseppe Pergolizzi
    • 1970 Renzo Barbera
    • 1981 Gaspare Gambino
    • 1982 Roberto Parisi
    • 1985 Salvatore Matta
    • 1987 Salvino Lagumina
    • 1989 Giovanni Ferrara
    • 1993 Liborio Polizzi
    • 1995 Giovanni Ferrara
    • 2000 Sergio D'Antoni
    • 2002 Maurizio Zamparini

    Giocatori
    Vincitori di titoli

    grossobarzagli_andjpg


    Campioni del mondo
    • Cristian Zaccardo (2006)
    • Andrea Barzagli (2006)
    • Fabio Grosso (2006)
    • Simone Barone (2006)

    Palmarès
    Vengono tenuti in conto tutti i piazzamenti a partire dal 1900.
    Vittorie principali
    • Serie B: 4
    1931-1932, 1947-1948, 1967-1968, 2003-2004
    • Serie C o C1: 4
    1929-1930, 1941-1942, 1992-1993, 2000-2001
    • Serie C2: 1
    1987-1988
    • Coppa Federale Siciliana e Campionato siciliano: 2
    1920, 1944-1945
    • Coppa Italia Serie C: 1
    1992-1993

    Altri piazzamenti
    • Serie A:
    Quinto posto: 2005-2006, 2006-2007, 2009-2010
    • Coppa Italia:
    Finalista: 1973-1974, 1978-1979, 2010-2011
    • Coppa Italia Serie C:
    Finalista: 1987-1988, 1989-1990, 1990-1991
    • Supercoppa di Serie C
    Finalista: 2000-2001
    • Coppa UEFA:
    Ottavi: 2005-2006

    Trofei giovanili
    • Coppa Allievi Professionisti: 1
    1997-1998
    • Campionato Nazionale Dante Berretti: 1
    2000-2001 • Campionato Primavera: 1
    2008-2009
    • Campionato Giovanissimi Regionali: 1
    2011-2012
    Trofei minori
    • Lipton Challenge Cup: 5
    1910, 1912, 1913, 1914, 1915
    • Whitaker Challenge Cup: 1
    1908 • Trofeo dei Mille: 1
    1910
    • Torneo di Tunisi: 1
    1923
    Giocatori
    • Capocannonieri della Serie B
    Carlo Radice (1931-1932), Aurelio Pavesi De Marco (1947-1948), Santiago Vernazza (1958-1959), Giovanni De Rosa (1981-1982), Luca Toni (2003-2004)

    Tifoseria

    Informazioni generali
    La mascotte ufficiale della squadra è Kurò, un aquilotto con una maglietta numerata 04, anno del ritorno in Serie A della squadra (il 2004 appunto).
    La tifoseria palermitana è protagonista del romanzo Palermo nel cuore di Pietro Scaglione.
    Storia

    800px-Tifo_rosanero
    Sciarpe e magliette del Palermo fuori dallo stadio


    Negli anni settanta, prima dell'affermarsi del fenomeno ultras, la curva era guidata da alcune figure rimaste celebri nella tifoseria rosanero, come ad esempio Pinu u tasciu (tasciu in siciliano sta a significare qualcosa di cattivo gusto, estetico e non) e Vicè u pazzu (il pazzo). Quest'ultimo seguiva la squadra in tutte le trasferte d'Italia, e al suo funerale fu presente il Presidente Renzo Barbera, il quale dichiarò: «Non potevo dimenticare una persona che mi ha sostenuto in tutti gli anni in cui sono stato alla guida del Palermo, era il minimo che potessi fare. Ad ogni viaggio me lo trovavo accanto, mi sentivo in dovere di accompagnarlo in questa sua ultima trasferta. I vecchi amici non si scordano mai».
    Il primo gruppo organizzato è stato il Club Pitrè, poi espensosi e denominatosi Angeli della Nord, fondato nel 1974. Tre anni dopo Franco D'Arpa fonda i Commandos Aquile. Nel 1980 ai Commandos Aquile si affiancano le Brigate Rosanero (fondate da Jonhny Giordano) e i Warriors Ultras Palermo (guidati da Sesto Terrazzini). Nella seconda metà degli anni ottanta, i Commandos Aquile e alcuni ragazzi del gruppo fondarono la Vecchia Guardia. Nel 1999 nasce il gruppo UCS - Ultras Curva Sud.
    In Curva Nord i principali gruppi sono i Warriors Ultras Palermo, le Brigate Rosanero, gli Ultras Curva Nord e il Borgo Vecchio Sisma; concludono il quadro i Boys Zen, il Club Filiciuzza, i Warriors Arenella, il Club Carini, le Brigate Uditore e gli Angeli della Nord. In Curva Sud il gruppo organizzato è quello degli UCS - Ultras Curva Sud.
    La maggior parte dei tifosi del Palermo proviene dalla città e dai dintorni. Tuttavia la squadra rosanero è molto popolare in gran parte della Sicilia occidentale e tra gli emigranti siciliani stabilitisi nel nord dell'Italia, risultando una delle compagini con più seguito di sostenitori nelle partite in trasferta. I tifosi del Palermo sono presenti anche all'estero, soprattutto nei luoghi interessati da forte immigrazione siciliana, come gli Stati Uniti. Alcuni tifosi del Palermo che vivono a Solingen, in Germania, hanno anche fondato una squadra che si chiama "FC Rosaneri".
    Il numero degli abbonati allo stadio non ha mai superato la decina di migliaia fino alla stagione 2003-2004, ultimo anno di Serie B dell'era Zamparini. In seguito, nella prima stagione in Serie A dopo 31 anni, i tifosi rosanero hanno fatto registrare il record di oltre 33.000 abbonamenti, cioè quasi l'intera capacità dello Stadio Renzo Barbera.
    Nel 2006, dopo la trasferta di Cagliari in cui i provvedimenti di Daspo colpirono quasi cento ultras palermitani, in Curva Nord venne esposto per tutto il prosieguo della stagione lo striscione recante la scritta: «Arresti, diffide, obbligo di firma e di dimora, ma non sono un criminale e lo dice la Storia!».
    Secondo un sondaggio del 2008 la squadra conta circa 1.470.000 tifosi in Italia, posizionandosi all'interno della top ten tra le squadre italiane con più tifosi.
    Prima dell'inizio della stagione 2009-2010, la società ha ritirato la maglia numero 12 in segno di riconoscimento verso i tifosi palermitani, considerati il 12º uomo in campo.
    Il 13 luglio 2012 la tifoseria del Palermo è stata riconosciuta come la più corretta nella stagione 2011-2012, ottenendo il riconoscimento Trofeo Fair-Play "Gaetano Scirea" istituito dal Consiglio della Lega Serie A.
    Gemellaggi e rivalità
    I tifosi del Palermo sono legati a quelli del Lecce da un pluriennale gemellaggio che induce molti tifosi delle due squadre a sventolare vessilli dell'altra squadra durante le partite. Questo gemellaggio ha resistito, consolidandosi, anche a una delicata partita, decisiva per la promozione in Serie A, nel 2003, terminata 3-0 per i salentini. L'incontro, giocato all'ultima giornata del campionato, avrebbe deciso la promozione in massima serie di una delle due squadre, promozione conquistata quindi dal Lecce.

    911d6d6e0a25c17d16eee2a29ad874d9-08799-1285496282


    A parte questo storico gemellaggio, altre tifoserie con le quali gli ultras rosanero hanno rapporti di stima ed amicizia sono quelle del Siracusa, del Padova e del Cesena. Inoltre ci sono altri rapporti di stima tenuti in vita da singoli gruppi della Curva Nord: come quello con i tifosi del Napoli (amicizia con le Brigate Rosanero e con il Borgo Vecchio Sisma), o quello con i tifosi della Roma (amicizia con i Warriors Ultras Palermo).
    La rivalità storica e più sentita è col Catania, al punto da rendere frequenti gli scontri tra le due tifoserie in occasione del Derby di Sicilia. Tale rivalità nasce agli inizi della storia dei due club, allorquando si giocavano le prime amichevoli, per acuirsi negli anni ottanta quando il Palermo perse a tavolino il derby col Catania alla "Favorita" imponendosi però sul campo con gol di Giampaolo Montesano. L'apice si raggiunse però il 2 febbraio 2007 agli scontri di Catania durante i quali l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti perse la vita.
    Le altre rivalità, meno sentite rispetto a quella con i rossoazzurri, sono quelle con Messina, Bari, Crotone e Fiorentina.
    Con i giallorossi tutto nacque durante la stagione 2000-2001, dove Palermo e Messina lottavano testa a testa per il primo posto nel campionato di Serie C1 girone B: poiché il Palermo riuscì a guadagnare vantaggio rispetto alla rivale, il presidente giallorosso dell'epoca insinuò che i rosanero stessero ricevendo dei favoritismi arbitrali, accusando così sia la parte arbitrale, sia la società rosanero.


    Organico
    Rosa

    Aggiornato al 16 gennaio 2013.
    N. Ruolo Giocatore
    1 P Samir Ujkani
    2 D Andrea Mantovani
    3 D Salvatore Aronica
    4 D Mauro Cetto
    5 C Édgar Barreto
    6 D Ezequiel Muñoz
    7 C Nicolas Viola
    8 D Andrea Dossena
    9 A Paulo Dybala
    10 A Fabrizio Miccoli (capitano)
    11 A Abel Hernández
    14 C Anselmo de Moraes
    16 C Eran Zahavi
    18 D Carlos Labrín
    19 A Igor Budan
    20 C Egidio Arévalo
    21 C Franco Brienza
    22 P Giacomo Brichetto
    23 C Massimo Donati (vice capitano)
    25 D Steve von Bergen
    27 C Josip Iličič
    28 C Jasmin Kurtić
    29 D Santiago García
    50 C Giulio Sanseverino
    89 D Michel Morganella
    99 P Francesco Benussi

    Staff tecnico
    Area tecnica
    Direttore sportivo: Luca Cattani
    • Responsabile settore giovanile: Rosario Argento
    • Allenatore: Gian Piero Gasperini
    • Allenatore in seconda: Ivan Jurić
    • Collaboratore tecnico: Tullio Gritti
    • Preparatori atletici: Antonio Pintus, Luca Trucchi
    • Preparatore dei portieri: Franco Paleari




    Da wikipedia…foto e video dal web!!!
     
    Top
    .
  2. arca1959
     
    .

    User deleted


    Fiorentina-Palermo 1-0: decide Toni, siciliani in B dopo nove anni
    I viola si impongono di misura al Franchi con una rete del grande ex e mettono pressione al Milan (-1) in attesa del posticipo. Niente da fare, invece, per gli uomini di Sannino che salutano la massima serie con un turno d'anticipo
    142310141-5a68b3b6-9fac-48a6-8e43-33fbae6f9579


    FIRENZE - Si spegne a Firenze l'ultima speranza del Palermo di restare in serie A anche la prossima stagione. Nove anni dopo la promozione nella massima serie (2003-2004, ndr), i rosanero retrocedono nel campionato cadetto uscendo sconfitti al Franchi per 1-0. A condannare gli uomini di Sannino ci pensa uno dei grandi ex del recente passato: Luca Toni, al nono gol stagionale, l'ottavo casalingo. Una rete che permette ai viola di conquistare matematicamente l'Europa. Adesso bisognerà aspettare il posticipo di questa sera tra Milan e Roma per sapere se sarà Europa League o se ci sarà ancora spazio per il sogno Champions.
    133838745-f7ffb328-6df8-4354-a1e6-9e80929465f5

    www.repubblica.it



    Palermo, Sannino: "Retrocede la squadra, ma non la città e i tifosi"
    Il tecnico rosanero è vistosamente amareggiato dopo il ko di Firenze che condanna i suoi. "Dopo il mio ritorno c'è stata una bella ripresa. Abbiamo avuto un bel colpo di coda, ma non è bastato. Futuro? Ho un altro anno di contratto e voglio rispettarlo. In B voglio solo giocatori attaccati alla maglia"
    151856247-7cf11bd6-baad-4c25-865d-9697b4a14fc1


    FIRENZE - E' un Giuseppe Sannino col morale a terra dopo la retrocessione del suo Palermo avvenuto per mano dell'ex Toni. "Retrocede il Palermo, è vero; ma la città e tifosi non retrocedono. Questo capoluogo e questo pubblico meritano grandi palcoscenici e, quindi, di tornare al più presto in serie A". Resta il rammarico per non essere rimasto sulla panchina dei siciliani per tutta la stagione. "Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. E' difficile, dunque, dire cosa sarebbe successo durante la stagione se io fossi rimasto sempre a Palermo. L'inizio è stato certamente negativo. Poi, dopo il mio ritorno, nelle ultime giornate c'è stata una bella ripresa. Abbiamo avuto un bel 'colpo di coda', abbiamo riacceso le speranze del pubblico e non scorderò mai i 25.000 spettatori in piedi che mercoledì sera hanno applaudito e salutato i miei ragazzi".

    FUTURO ROSANERO - Sannino non ha dubbi sul suo futuro. "Restare al Palermo? Io ho ancora un altro anno di contratto e credo che col cuore si possano raggiungere importanti traguardi. Per vincere i campionati ci vuole, pero', grande cultura del lavoro e ci vogliono persone attaccate alla propria maglia, che danno sempre l'anima al di là della categoria nella quale militano".


    www.repubblica.it
     
    Top
    .
1 replies since 19/1/2013, 11:59   2174 views
  Share  
.