Barcellona F.C.

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  1. arca1959
     
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    FC Barcellona
    Calcio 25px-Football_pictogram.svg

    140px-Fc_barcelona

    14px-RFEF_-_Copa_del_Rey.svgDetentore della Coppa del Re

    15px-UEFA_-_Inter-Cities_Fairs_Cup.svgDetentore perenne della Coppa delle Fiere

    Barça; Culés; Blaugrana; Azulgrana
    FC%20Barcelona%201
    Segni distintivi
    Uniformi di gara
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    Casa Trasferta Terza divisa



    Colori sociali 20px-600px_BlauGrana_%28Strisce%29 Blu e Granata

    Inno Cant del Barça
    Josep Maria Espinàs

    Dati societari


    Città 20px-Flag_of_Barcelona.svgBarcellona
    Paese 20px-Flag_of_Spain.svgSpagna
    Confederazione UEFA
    Federazione 20px-Flag_of_Spain.svgRFEF, FCF
    Campionato La Liga

    Fondazione 1899

    Presidente 20px-Flag_of_Spain.svgSandro Rosell

    Allenatore 20px-Flag_of_Spain.svgTito Vilanova

    Stadio Camp Nou
    (99.354 posti)
    Sito web www.fcbarcelona.com


    Palmarès

    15px-Liga_trophy_%28adjusted%29Titoli di Spagna 21

    Trofei nazionali
    20px-Coppadelre26 Coppe del Re
    13px-Copa_de_Liga_de_Espa%C3%B1a2.svg2 Coppe della Liga
    20px-RFEF_-_Supercopa_de_Espa%C3%B1a.svg10 Supercoppe di Spagna

    Trofei internazionali

    20px-Coppacampioni4 Coppe dei Campioni/Champions League
    20px-Coppacoppe4 Coppe delle Coppe
    20px-UEFA_-_Inter-Cities_Fairs_Cup.svg3 Coppe delle Fiere
    20px-Supercoppaeuropea4 Supercoppe UEFA
    12px-FIFA_Club_World_Cup.svg2 Coppe del mondo per club


    30px-Soccerball_current_event.svgStagione in corso

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    Il Futbol Club Barcelona (spa. ˈfutβol ˌkluβ baɾθeˈlona, cat. fuδˈβɔɫ ˌklup bəɾsəˈlonə) o, più semplicemente, Barcelona (abbreviato in Barça, cat. ˈbaɾsə, o secondo la pronuncia spagnola ˈbaɾsa), è una società polisportiva spagnola nota soprattutto per la sua sezione calcistica. Fu fondata a Barcellona, in Catalogna, nel 1899 da un gruppo di calciatori svizzeri e britannici guidati da Hans Gamper.
    La squadra di calcio della polisportiva catalana milita nella Primera División del campionato spagnolo sin dalla fondazione del torneo e gioca le partite casalinghe nello stadio Camp Nou, noto fino al 2001 come Estadi del Futbol Club Barcelona.
    La squadra catalana è una delle formazioni più titolate al mondo, potendo vantare, tra l'altro, 21 titoli di campione di Spagna, 4 UEFA Champions League e 2 Coppe del mondo per club; è l'unica compagine calcistica europea ad avere sempre giocato dal 1957-1958 ad oggi almeno in una delle coppe calcistiche europee (Coppa dei Campioni/Champions League, Coppa delle Coppe, Coppa delle Fiere e Coppa UEFA).
    Nel 2009 il Barcellona è diventato il primo club spagnolo a centrare il treble, vincendo la Liga, la Coppa del Re e la Champions League. Nella seconda parte dello stesso anno ha vinto la Supercoppa spagnola, la Supercoppa Europea e la Coppa del mondo per club FIFA, centrando un'impresa unica nella storia del calcio a livello di club, un sextuple: la vittoria di tutte le competizioni ufficiali disputate nell'anno solare.



    Dal 13 giugno 2010 il Presidente è Sandro Rosell, e dal 15 giugno 2012 l'allenatore della squadra di calcio è Tito Vilanova. Johan Cruijff, stella del Barça degli anni settanta, ed allenatore tra il 1988 ed il 1996, ha ricoperto invece la carica di Presidente onorario da marzo a luglio 2010.
    Il club è membro fondatore dell'ECA, associazione nata dallo scioglimento del G-14 per tutelare gli interessi degli stessi club e dei giocatori.
    Benché sia più famosa per la sezione calcistica, la società comprende anche altre squadre sportive professionistiche: pallacanestro, pallamano, hockey su pista, hockey su pattini in linea e football americano. È tra le più titolate polisportive europee. Le singole squadre, tra cui il Futbol Club Barcelona Bàsquet, il FC Barcelona-Cifec e i non più attivi FC Barcelona Dragons, sono subordinate alla sezione calcio e vestono gli stessi colori. Il club annovera altresì squadre sportive amatoriali di rugby, pallacanestro femminile, calcio femminile e pallacanestro in carrozzina. Le principali sono FCB Rugby, UB-Barça, FC Barcelona-Institut Guttman. Altre squadre amatoriali rappresentano la società in vari sport: hockey su ghiaccio (Futbol Club Barcelona Hockey Hielo), calcio a 5 (Futbol Club Barcelona Futsal), atletica, baseball, ciclismo, hockey su prato, pattinaggio di figura e pallavolo.
    Da novembre 2009 la società conta oltre 172.000 soci e costituisce il più grande esempio di azionariato popolare nel mondo, record per un club calcistico.
    Inoltre è uno dei club più ricchi del mondo: nella stagione 2008-2009 era, dopo il Real Madrid, il secondo club più ricco del pianeta, con un budget di 365,9 milioni di euro.
    Uno studio pubblicato dalla società tedesca Sport+Markt nel 2010 ha stabilito che il Barcellona è il club più amato e popolare d'Europa. Con 57,8 milioni di tifosi il club catalano supera Real Madrid (31,3 milioni di tifosi), Manchester United (30,6 milioni), Chelsea (22,9 milioni), Bayern Monaco (20,7 milioni), mentre in Spagna il 25% della popolazione dichiara di tifare per il Barça.
    Secondo la rivista americana Forbes, sempre nel 2008, il valore del club è di 784 milioni di dollari (settimo al mondo). Secondo una classifica stilata dall'IFFHS nel 2009, inoltre, il Barcellona è il primo club al mondo per risultati, considerando il periodo 1991-2009. Il motto della società è Més que un club ("Più di un club").

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    UEFA Champions League 2006


    Storia


    Il Foot-Ball Club Barcelona fu fondato il 29 novembre 1899 da un gruppo di calciatori guidati da Joan Gamper. Nei primi anni il club giocò gran parte delle partite in Svizzera e Inghilterra. A partire dal 1910 il Barcellona visse il primo periodo di successo, guidato da giocatori come Ricardo Zamora, Josep Samitier e Paulino Alcántara vinse dieci Coppe di Spagna e dominò nel campionato catalano e nel primo campionato spagnolo.
    Con lo scoppio della guerra civile spagnola Franco cambiò il nome del Barcellona in Club de Fútbol Barcelona, in quel periodo arrivarono altri quattro titoli di Liga e una Coppa del Re. Negli anni 1950, il Barcellona ebbe di nuovo grande successo, sotto la guida di Ferdinand Daučík e Helenio Herrera e con giocatori come Ladislao Kubala e Luis Suárez Miramontes il Barça instaurò una dittatura sportiva in patria con altri quattro campionati e cinque Coppe del Re, e in Europa con i primi tre successi europei nella Coppa delle Fiere, e le sconfitte nella prime finali della Coppa dei Campioni e della Coppa delle Coppe. L'avvento di Rinus Michels, Johan Cruijff e Johan Neeskens negli anni 1970 portò con sé nuovi successi per il Barcellona, che si concluse con la vittoria in campionato nel 1973-1974 e una Coppa delle Coppe. Gli anni 1980 andarono a fasi alterne per il Barça in cui vinse un solo campionato e una Coppa delle Coppe e perse la finale della Coppa dei Campioni, ma quando Johan Cruyff, nel 1988, tornò sulla panchina del club, iniziò il periodo di maggior successo nella storia del club. Guidato da Cruyff, il famoso Dream Team composto da stelle come Hristo Stoičkov e Romario vinse quattro campionati, una Coppa delle Coppe e la prima Coppa dei Campioni. Il successo degli anni 1990 continuò con Bobby Robson e Louis Van Gaal e campioni come Ronaldo, Luís Figo e Rivaldo che guidarono i blaugrana alla vittoria nel 1997-1998 e nel 1998-1999.
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    Dopo un periodo buio privo di vittorie (tra il 1999 ed il 2004), è nel 2004-2005 con Frank Rijkaard e Ronaldinho che il Barça ha colto nuovi successi in campionato. Nel 2005-2006 al titolo nazionale ha aggiunto la vittoria della Champions League. I successi sono proseguiti anche con Pep Guardiola, che al primo tentativo, grazie al contributo di giocatori come Lionel Messi, Xavi e Andrés Iniesta, ha portato il Barcellona alla conquista del treble (Liga, Coppa del Re e Champions League), seguito nello stesso anno dalla Supercoppa di Spagna, Supercoppa UEFA e Mondiale per club FIFA. L'anno successivo di gestione Guardiola ha portato un altro titolo nazionale e una Supercoppa di Spagna mentre nella stagione 2010-2011 il Barcellona ha realizzato il double con le vittorie in campionato e in Champions League, la quarta della storia blaugrana. Nell'agosto 2011, gli uomini di Guardiola conquistano anche la Supercoppa di Spagna, sconfiggendo i rivali del Real Madrid, e la Supercoppa europea, ottenuta ai danni del Porto, battuto 2-0. Il 18 dicembre 2011, il Barcellona conquista il quinto trofeo dell'anno solare, battendo il Santos per 4-0 a Yokohama nella finale della Coppa del mondo per club. Il 25 maggio 2012, grazie alla vittoria per 3-0 sull'Athletic Bilbao, il club blaugrana si aggiudica la Coppa del Re per la 26ª volta nella sua storia. Il 23 ottobre 2012 nella partita interna contro il Celtic Glasgow arriva la vittoria numero 100 in Champions League con il gol realizzato da Jordi Alba per il definitivo 2-1 in rimonta.

    Cronistoria


    Dimensione socio-politica del club

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    La scritta Més que un club, motto del FC Barcelona, sulle gradinate del Camp Nou



    Attualmente il Barcellona è uno dei quattro club spagnoli (assieme a Real Madrid, Athletic Bilbao e Osasuna) a non essere una Sociedad Anónima Deportiva ma a essere gestito direttamente dai soci, in una forma di azionariato popolare. Il Barcellona riunisce soci e appassionati di qualsiasi ideologia politica, credenza religiosa e provenienza geografica. Ciò nonostante, secondo la maggior parte degli storici e dei sociologi, nell'aderire al Barça la grande massa sociale del club non ha obbedito a motivi di natura esclusivamente sportiva, ma soprattutto al carattere rappresentativo che, per molti appassionati, il club possiede su un piano sociale e politico.
    Il FC Barcelona, reputato l'entità sociale più conosciuta della Catalogna, ha esercitato, nel corso della propria storia, una funzione rappresentativa di difesa dei valori catalani, che il club ha preservato pubblicamente in numerose occasioni, come osserva il giornalista inglese Jimmy Burns nel suo libro Barça, la pasión de un pueblo. Il club si è sempre segnalato per attività e azioni di difesa della cultura e della lingua catalana, sin dall'inizio lingua ufficiale di tutti i documenti del sodalizio eccezion fatta per gli anni della dittatura franchista. Tranne che per questo periodo, il capitano della squadra è stato sempre di origine catalana. Inoltre, il FC Barcelona si è schierato in più di una circostanza a favore delle rivendicazioni autonomistiche della Catalogna, firmando manifesti di appoggio agli statuti d'autonomia della Catalogna tanto nel 1931 quanto nel 1979 e, di recente, nel 2005.
    Questa linea di comportamento, improntata alla tutela dei valori catalani, fu riconosciuta il 21 dicembre 1992, quando la Generalitat de Catalunya, presieduta da Jordi Pujol, conferì al club la Creu de Sant Jordi, il massimo riconoscimento assegnato dal governo catalano.
    Alcuni storici e saggisti, tra cui Manuel Vázquez Montalbán, arrivarono ad affermare che, per molti catalani, il FC Barcelona funge in Catalogna da compagine sostitutiva della Catalogna nel panorama calcistico internazionale, nonostante la grande tradizione di sportivi spagnoli di origine non catalana e di stranieri militanti nella squadra. Questi saggisti rilevano che è proprio questo una delle ragioni dell'enorme varietà di discipline sportive in cui il club gareggia, dalla pallacanestro alla pallamano, dall'hockey su pista all'atletica, alla pallavolo, ecc.

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    Parata dopo la conquista della Champions League 2005-2006


    Il FC Barcelona si è più volte pronunciato pubblicamente a favore del riconoscimento internazionale delle selezioni sportive catalane. Negli ultimi anni non solo ha promosso l'organizzazione di partite miste tra selezioni di Catalogna e di paesi di primo livello calcistico (ad esempio il Brasile o l'Argentina), ma ha anche concesso a queste selezioni l'utilizzo dei suoi stadi per le partite e per gli allenamenti. Il club ha altresì firmato manifesti pubblici in favore di questa causa. Durante la presidenza di Joan Laporta, lo stesso presidente e altri giocatori come Oleguer Presas hanno partecipato ad una campagna pubblicitaria della Plataforma Pro Seleccions Esportives Catalanes che, con lo slogan «una nació, una selecció» («una nazione, una squadra»), occupò gli spazi riservati alla pubblicità in molte città della Catalogna.
    Malgrado il suo legame inscindibile con i costumi catalani, il club ha potuto fare affidamento su un cospicuo numero di appassionati provenienti dall'intera Spagna, attratti dai valori sportivi del club. Alcuni storici, tuttavia, hanno sostenuto che, al di là dell'elemento sportivo, molti aficionados del FC Barcelona simpatizzano per questo club perché vi vedono una sorta di alternativa al "centralismo politico" con cui è identificato il Real Madrid, la squadra della capitale, specialmente dagli anni della dittatura franchista. Proprio in quegli anni fu coniata la frase «més que un club» («più di un club»), che sarebbe diventata il motto più conosciuto del FC Barcelona.
    D'altra parte, come hanno avuto modo di far notare molti storici, il club, in particolare durante i suoi primi decenni di vita, raccolse i simpatizzanti del repubblicanesimo. Sin dall'inizio del XX secolo una serie di fatti dimostra la complicità dei dirigenti del club con gli ideali repubblicani. A differenza della maggior parte dei club spagnoli dell'epoca, il Barcellona non sollecitò mai il riconoscimento della monarchia spagnola né la concessione del trattamento "Real".
    Il momento di maggiore distanza tra il club e la monarchia spagnola risale agli ultimi anni del regno di Alfonso XIII e durante la dittatura di Primo de Rivera. Nello stadio di Les Corts i tifosi del Barcellona avevano espresso critiche alla dittatura ed esibito alcuni striscioni contro il regime. Infine, il 14 giugno 1925, i 14.000 occupanti dello stadio fischiarono la Marcha Real, interpretata da una banda musicale. Alcuni giorni più tardi il Capitano Generale e Governatore Civile di Barcellona Joaquín Milans del Bosch impose un ordine di chiusura dello stadio della validità di sei mesi e obbligò Hans Gamper a dimettersi dalla carica di presidente del club e a esiliare in Svizzera per una stagione. L'ordine di chiusura dello stadio giustificava la misura affermando che «nella citata società vi sono persone che aderiscono ad idee contrarie al bene della Patria». Si trattò della sanzione più dura subita dal club in tutta la sua storia. Come segnala lo stesso Sobrequés, il punto culminante del compromesso del club con i princìpi repubblicani iniziò nel 1931, quando fu proclamata la seconda repubblica spagnola, e soprattutto a partire dall'inizio della guerra civile spagnola, quando, nel 1936, il FC Barcelona si tramutò volontariamente in "Entità al servizio del governo legittimo della Repubblica".
    Dopo la restaurazione della democrazia in Spagna (1977) il club perse progressivamente la sua connotazione politica. Una volta normalizzati i rapporti con la corona spagnola, in svariate circostanze dirigenti e sportivi della compagine blaugrana hanno esibito i propri trofei nel Palacio de la Zarzuela. Il fidanzamento e il successivo matrimonio della Infanta Cristina de Borbón y Grecia con il giocatore di pallamano del FC Barcelona Iñaki Urdangarin rese frequente la presenza dei membri della famiglia reale spagnola nel Palau Blaugrana, incluso il re Juan Carlos I, a cavallo tra gli anni novanta e Duemila. L'ultimo gesto di complicità tra il club e la Casa Reale ebbe luogo il 17 maggio 2006, giorno della finale della UEFA Champions League 2005-2006, quando i re assistettero a Parigi alla partita tra il Barcellona e l'Arsenal per mostrare sostegno al gruppo azulgrana. Al termine dell'incontro scesero sul terreno di gioco a complimentarsi per la vittoria con i giocatori, insieme al presidente del governo spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, esprimendo vicinanza per la squadra e per il presidente della Generalitat de Catalunya Pasqual Maragall.


    Il Palau Blaugrana, sede delle partite ufficiali delle sezioni di pallacanestro, pallamano, hockey su pista e calcio a 5 del FC Barcelona
    In ambito religioso, nonostante il fondatore del club, Hans Gamper, e i suoi primi dirigenti fossero protestanti, il sodalizio acquisì dagli anni quaranta, dopo la guerra civile spagnola, un carattere marcatamente cattolico. Furono abituali le offerte del club al monastero di Montserrat e accanto agli spogliatoi del Camp Nou sorse una cappella contenente una riproduzione della Vergine di Montserrat.
    Il 7 novembre 1982 papa Giovanni Paolo II, che si era dichiarato più volte ammiratore del Barcellona, ricevette la tessera sociale numero 108.000 del club, in occasione di una messa celebrata al Camp Nou cui assistettero moltissime persone e in omaggio a questa simpatia la società lo designò, nel 1982, socio onorario del club, durante la visita del Pontefice nella città catalana.
    Dall'inizio degli anni ottanta il club si è segnalato per i gesti di solidarietà. In quel periodo organizzò una partita amichevole a beneficio dell'UNICEF, partita in cui il Barça affrontò la squadra Human Stars, una selezione dei migliori calciatori del mondo dell'epoca. A metà degli anni novanta l'esperienza fu ripetuta e il club iniziò ad impegnarsi seriamente nella lotta contro la droga, organizzando diverse partite a scopo benefico in collaborazione con la Fundación de Ayuda contra la Droga. I proventi dell'incontro furono destinati al "Proyecto Hombre".
    Con l'arrivo del presidente Joan Laporta la dirigenza ha manifestato più volte l'intenzione di incrementare i fondi destinati alle cause sociali, esprimendo il desiderio che il club fosse conosciuto a livello mondiale per la sua inclinazione solidaristica. Con questo scopo alla fine del 2005 il FC Barcelona organizzò un'amichevole al Camp Nou tra una selezione di giocatori israeliani e palestinesi, uniti per la prima volta in una medesima squadra. Nello stesso periodo si sono moltiplicati gli accordi firmati con le ONG per l'aiuto economico ai paesi del terzo mondo.
    Dal 2006 il club devolve ogni anno lo 0,7% del ricavato annuale societario all'UNICEF. Inoltre il Barcellona, nel periodo 2006-2011, ha collocato il logo dell'UNICEF al centro delle proprie maglie, contravvenendo alla storica regola del club secondo cui ogni tipo di pubblicità sulle divise era proibita. Dal 2011 il logo dell'UNICEF è passato sulla parte posteriore delle maglie, mentre sulla parte anteriore compare il marchio della Qatar Foundation. Dal 2010, in occasione dell'arrivo di David Villa, il Barcellona ha deciso di inserire nel contratto dei suoi giocatori una clausula anti-razzismo secondo la quale i giocatori verranno severamente puniti qualora metteranno in atto una qualsiasi forma di discriminazione.

    La cantera

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    La cantera ha un'importanza fondamentale, perché fin dall'infanzia viene insegnato ai giovani allievi il tiki-taka, uno stile di calcio basato su un estenuante possesso palla, principalmente orizzontale, finalizzato a far correre a vuoto l'avversario, stancarlo e quindi avere statisticamente più possibilità che quest'ultimo si distragga e lasci spazi liberi tra le linee. Solo a quel punto la squadra che attua il tiki-taka decide di verticalizzare. Questa tipologia di gioco è la stessa che attua la prima squadra, quindi l'inserimento dei canterani in quest'ultima risulta più naturale; infatti la "cantera" ha prodotto giocatori che tuttora sono pilastri fondamentali della squadra blaugrana, come il difensore e capitano Carles Puyol che è considerato uno dei difensori migliori al mondo, il centrocampista Xavi, (terzo sul podio del Pallone d'oro 2009, 2010 e 2011), l'attaccante argentino Lionel Messi, vincitore del Pallone d'oro 2009, 2010 e 2011, il centrocampista Andres Iniesta, secondo classificato al Pallone d'oro 2010 e match-winner nella finale dei Mondiali di Sudafrica 2010, dove la Spagna si è imposta sull'Olanda proprio grazie ad un suo gol. Oltre a questi, sono cresciuti a La Masia altri giocatori della formazione blaugrana, oltre che della Nazionale spagnola: il portiere Víctor Valdés; i difensori Gerard Piqué e Jordi Alba; i centrocampisti Sergio Busquets, Thiago Alcántara e Cesc Fàbregas; l'attaccante Pedro. Nella rosa blaugrana figurano anche altri canterani, che ancora non hanno debuttato in Nazionale: i difensori Martín Montoya e Andreu Fontàs; gli attaccanti Isaac Cuenca e Cristian Tello. Sono cresciuti nel vivaio di casa anche l'ex-allenatore della prima squadra del Barcellona, Pep Guardiola e l'attuale allenatore Tito Vilanova.
    Dalla cantera blaugrana sono emersi altri giocatori, tesserati per alcuni dei maggiori club europei: José Manuel Reina, portiere del Liverpool; Fernando Navarro, terzino sinistro del Siviglia; Mikel Arteta, centrocampista dell'Arsenal; Thiago Motta, centrocampista italo-brasiliano del Paris Saint Germain; Fran Mérida, centrocampista del Braga; Martí Riverola, centrocampista del Bologna; Giovani Dos Santos, trequartista messicano del Tottenham; Bojan, attaccante della Milan; Nolito, attaccante del Benfica e Jeffrén, attaccante dello Sporting Lisbona.

    Rivalità

    I tifosi del Barcellona sono gemellati con quelli del Tenerife, l'amicizia fra i due club è nata all'inizio degli anni novanta quando il Tenerife battendo all'ultima giornata il Real Madrid nel 1991-1992 e nel 1992-1993 regalò due titoli agli azulgrana. Le rivalità più grandi storicamente sono con il Real Madrid e l'Espanyol, anche se vive pure un'accesa rivalità con Valencia e Atlético Madrid.

    El Clásico

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    Una fase del Clásico della stagione 2008-2009


    Aggiornamento al 21 aprile 2012.
    Squadra PG V P S GF
    Barcellona
    219 86 46 87 355
    Real Madrid
    219 87 46 86 367
    In Spagna vi è una forte rivalità tra i due club più forti e titolati, in tal caso il Barcellona e il Real Madrid. La partita tra queste due squadre è conosciuta con il nome di El Clásico ("Il Classico"). Sin dall'inizio le due compagini furono viste come le rappresentanti di due regioni storicamente antagoniste, la Catalogna e la Castiglia, e delle due stesse città. La rivalità ha indubbiamente marcate connotazioni politiche e socio-culturali e affonda le sue radici nelle tensioni tra catalani e castigliani, una costante della storia della Spagna.
    Elemento caratterizzante della dittatura di Primo de Rivera e specialmente di Francisco Franco fu la soppressione delle identità regionali, realizzata tramite l'abolizione ufficiale delle lingue locali. Fu per queste ragioni che il FC Barcelona divenne più di un club, assurgendo ad ambasciatore e nume tutelare dell'identità e della libertà politica della Catalogna. Nel contempo tra i catalani cresceva l'ostilità verso il Real Madrid, identificato come il club del centralismo del regime.
    In verità a soffrire la dittatura franchista durante la guerra civile furono membri di entrambi i club, come Josep Sunyol e Rafael Sánchez Guerra. Negli anni cinquanta la rivalità fu esacerbata in maniera rilevante dalla controversia sorta attorno al trasferimento di Alfredo Di Stéfano. Negli anni sessanta la contrapposizione tra le due potenze calcistiche raggiunse il palcoscenico della UEFA: i due club si incontrarono due volte, nelle stagioni 1959-60 e 1960-61, in Coppa dei Campioni. La rivalità tra i blaugrana e le merengues si rinnova annualmente per la conquista del campionato spagnolo e nei primi anni duemila ha conosciuto nuove sfide in UEFA Champions League.

    Derbi Barceloní
    Aggiornamento al 5 maggio 2012.

    Squadra PG V P S GF
    Barcellona
    191 106 41 44 352
    Espanyol
    191 44 41 106 216
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    L'altra rivalità importante è quella con il Reial Club Deportiu Espanyol, la squadra reale di Barcellona. Contrariamente al Barça, che sin dalle origini ha un carattere multietnico e multiculturale, l'Espanyol fu fondato da un gruppo di appassionati di calcio spagnoli. La prima sede dell'Espanyol era presso il ricco quartiere di Sarrià e il nome del club era fino al 1995 in castigliano, Real Club Deportivo Español.
    Tradizionalmente, specie negli anni seguenti alla guerra civile spagnola, l'Espanyol fu considerato un sodalizio che coltivava una qualche complicità con l'autorità centrale, al contrario del Barcellona, il quale simboleggiava per molti catalani l'ideale di autonomia regionale. I blanquiazules dell'Espanyol cercarono di "catalanizzare" il nome tramutandolo in Reial Club Deportiu Espanyol, non suscitando le simpatie dei tifosi del Camp Nou.

    Divisa, colori e simbolo



    La divisa della squadra di calcio è tradizionalmente blaugrana ("blugranata" in catalano). Per questo motivo i giocatori della squadra sono conosciuti in tutto il mondo come i blaugrana o gli azulgrana ("azzurrogranata"). La divisa non prevede alcun logo frontale di sponsor. I calzoncini sono rossi e i calzettoni blu. La seconda maglia è gialla a partire dalla stagione 2004-2005. Dietro il colletto della maglia vi è la bandiera della Catalogna a strisce giallo-rosse, che compare anche sulla fascia del capitano (quello attuale è il catalano Carles Puyol).

    Evoluzione della divisa

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    Festeggiamenti dopo un gol nel 2009-2010

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    Henry con la maglia della stagione 2008-2009


    Nei primi anni di vita la maglia del Barcellona era per metà blu e per metà granata, con le maniche che presentavano gli stessi colori ma in ordine inverso. Solo in un secondo momento, nella stagione 1909-1910, furono introdotte le strisce verticali blu e granata. Nel corso del tempo la maglia è rimasta pressoché fedele ai colori adottati, sebbene alcune caratteristiche siano state di volta in volta modificate, come l'orientamento verticale o orizzontale delle strisce, la loro dimensione e l'intensità delle tonalità del blu e del granata. Anche le squadre di basket, rugby e atletica hanno adottato in alcune epoche le strisce blaugrana orizzontali.
    Nel 1998 il Barcellona firmò un contratto con la Nike, che divenne fornitore tecnico ufficiale del club. La collaborazione iniziò nella stagione 1998-1999 e nei dieci anni seguenti portò nelle casse societarie ben 21 miliardi di pesetas. Il 21 luglio 1998, durante la fase di pre-campionato nei Paesi Bassi, il FC Barcelona si presentò con la nuova maglia firmata dalla Nike nella partita contro l'AGOVV Apeldoorn, prima amichevole del pre-campionato, che i blaugrana vinsero per 2-1.
    Il 27 ottobre 2006 il club e l'azienda annunciarono congiuntamente il prolungamento del contratto in vigore dal 1º luglio 1998 fino al 31 maggio 2008. L'estensione divenne effettiva il 1º giugno 2008 e durerà sino al 2013, con la possibilità di un ulteriore ampliamento sino al 2018. L'accordo prevede che il FC Barcelona percepisca 150 milioni di euro totali, ripartiti in 30 milioni annuali, oltre ad extra legati ai successi ottenuti negli anni a venire.
    Nella stagione 2007-2008 era presente sulle maglie un logo celebrativo dei cinquant'anni del Camp Nou, mentre fu introdotta una seconda maglia a strisce con due tonalità di azzurro, cambiata nella stagione seguente. Nella stagione 2008-2009, in occasione del 110º anniversario, la squadra di calcio vestiva una maglietta simile a quella degli esordi del club, per metà blu e per metà granata. Dal 2009-2010 il Barça è tornato a vestire le tradizionali strisce verticali blaugrana. Per la stagione 2012-2013 il Barça veste una maglia inedita: maglia blu con al centro una banda verticale rossa coi lati che via via sfumano verso il blu.
    Per quanto riguarda i calzoncini, all'inizio furono di colore bianco. Nel 1913 diventarono neri e, successivamente, blu. Da allora non ci sarebbero più stati cambiamenti nella colorazione dei pantaloncini fino alla stagione 2005-2006, quando, per disposizione del presidente Joan Laporta, tutte le squadre della polisportiva FC Barcelona adottarono calzoncini di colore granata. Questo provvedimento interruppe una tradizione che durava da novant'anni.
    Il rifiuto degli sponsor commerciali sulla maglia


    Sulla maglia di Belletti è visibile lo stemma dell'UNICEF
    Il Barça ha da tempo rifiutato di portare loghi di sponsor commerciali sulla maglia. Il motivo della scelta è legata al fatto che i colori tradizionali della squadra, il blu e il granata, sono visti come un simbolo della Catalogna e i loghi degli sponsor sono considerati invadenti. Perfino l'azienda produttrice del completo, nonché sponsor tecnico della società, la Nike, è stata oggetto di critiche per il logo presente sulle divise ufficiali. Ciononostante, dal 2005 il Barça porta sul braccio destro il logo di TV3 (Televisió de Catalunya), avendo tra l'altro rifiutato un'offerta di parte della società di scommesse austriaca Bwin pari a 110 milioni di euro per 5 anni di sponsorizzazione, da porsi al centro della parte frontale della maglietta (l'azienda austriaca ha poi puntato sul Milan e sul Real Madrid, trovando un accordo). Il motivo della drastica decisione è da ricondursi al motto della società: El Barça és més que un club (in italiano Il Barça è più di un club).
    Nel 2006-2007 il club ha concluso un accordo di sponsorizzazione sui generis con l'UNICEF, sponsor utilizzato per la prima volta nella storia di questo sport dalla squadra italiana del Catanzaro Calcio nel 1982-1983 e in seguito dal Brescia Calcio nel 1989-1990 e dal Piacenza Calcio nel 2003-2004. È stato il primo "marchio" a comparire sulle divise ufficiali del club. La storica "prima volta" risale al 12 settembre 2006 nella partita di Champions League contro il Levski Sofia, battuto per 5-0 dai blaugrana al Camp Nou. Dal 2006, Il Barcellona si è impegnato a versare ogni anno lo 0,7% del ricavato annuale societario all'UNICEF. Nel 2010 il club ha stretto un accordo di sponsorizzazione con l'organizzazione no-profit Qatar Foundation che frutterà al Barcellona la cifra record di 30 milioni di euro a stagione per 5 anni. Dalla stagione 2011-2012 sulla parte anteriore delle maglie compare, quindi, il marchio della Qatar Foundation, mentre sulla parte posteriore c'è il marchio dell'UNICEF.

    Gli sponsor
    Aggiornamento al 29 maggio 2011.


    Sponsor tecnico
    • Meyba (1982–1992)
    • Kappa (1992-1998)
    • Nike (1998-oggi)


    Sponsor ufficiale
    • Unicef (2006-2011)
    • Qatar Foundation (2011-oggi)


    Altre sponsorizzazioni
    • Nike (sponsor ufficiale)
    • Telefónica (sponsor ufficiale)
    • TV3 (sponsor ufficiale)
    • Audi (sponsor ufficiale)
    • Estrella Damm (sponsor ufficiale)
    • La Caixa (sponsor ufficiale)
    • Turkish Airlines (sponsor ufficiale)
    • Coca-Cola (fornitore ufficiale)
    • MediaPro (fornitore ufficiale)
    • NH Hoteles (fornitore ufficiale)
    • Gas Natural (fornitore ufficiale)
    Economia e statistiche societarie
    Il Barcellona è il 2º club al mondo per fatturato con 398,1 milioni di euro: 97,6 derivano dagli introiti, 178,1 dai diritti tv e 122,2 dai diritti commerciali. Nel periodo 2005-2009 ha venduto 1,5 milioni di magliette. Negli ultimi tre anni ha speso ben 255,5 milioni per il calcio-mercato. È il 1º club al mondo per numero di tifosi (57,8 milioni) davanti a Manchester United (50,0) e Real Madrid (31,3). L'età media attuale della rosa è di 25 anni: Thiago Alcántara è il più giovane con i suoi 20 anni e Pinto è il più vecchio con 36. La rosa è composta dal 40 % di giocatori stranieri.

    Colori

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    Prima maglia del Barcellona 2006-2007


    Esistono varie versioni sull'origine dei colori che identificano il FC Barcelona. La versione più credibile è che sia stato il fondatore del club, Joan Gamper, a scegliere i colori ufficiali. Questa tesi è la più attendibile perché, come attestato storicamente, nella prima partita con la nuova squadra, subito dopo la fondazione, Gamper indossò una maglietta blau e grana, da cui il nome blaugrana. Fino a qualche anno addietro si pensava che Gamper avesse scelto tali colori perché erano gli stessi del FC Basilea, squadra in cui Gamper aveva giocato prima di approdare al Barcellona, ma, d'altro canto, la scelta poteva anche derivare dal fatto che quei colori campeggiavano nello stemma del Canton Ticino, luogo natale di Gamper.
    Altre versioni che circolano tra i cronisti dell'epoca sostengono che la scelta fu dettata da un episodio particolare. Durante la riunione per la fondazione del club uno degli assistenti avrebbe tirato fuori una matita bicolore blu e granata. Gli occhi di qualcuno dei presenti si posarono su quella matita, e, in mancanza di altre proposte, si suggerì di scegliere quei colori. Stando ad una terza versione, sarebbe stata la madre di uno dei primi calciatori, la signora Comamala, a ideare per i calciatori del Barcellona delle magliette a fasce nere e rosse, il che avrebbe indirizzato la scelta verso il blaugrana. Negli ultimi anni si è diffusa una teoria secondo cui i colori proverrebbero dalla Germania meridionale, precisamente da Heidenheim, luogo natale di Otto Maier, uno dei fondatori del club.
    Simbolo
    L'emblema del Futbol Club Barcelona ha la forma di una "pentola" dentro cui figurano la croce di Sant Jordi (San Giorgio), la bandiera della Catalogna, un pallone, i colori e le iniziali del club.
    Esistono due versioni sulle origini del gagliardetto. La prima narra che nel 1900, un anno dopo la fondazione del club, si tenne una riunione societaria per stabilire il nuovo simbolo del sodalizio, dopo che per un anno si era utilizzato il gonfalone cittadino. Non essendoci unanimità né sulla forma né sul contenuto del simbolo, Lluís d'Ossó, visibilmente irritato, esclamò: «È una pentola!», dando l'idea a Gamper. Secondo l'altra versione fu Gamper, di origine svizzera, a ideare il gagliardetto, basandosi su alcuni stemmi di squadre del suo paese.

    Stadio


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    Veduta aerea del Camp Nou


    Lo stadio del Futbol Club Barcelona è il Camp Nou. Di proprietà del club, fu inaugurato nel 1957 e ha una capienza di 98.772 posti, tutti a sedere. È uno dei quattro stadi europei catalogato come "Stadio a cinque stelle" dalla UEFA, che lo ha ritenuto idoneo ad ospitare finali di Champions League, Supercoppa europea e Coppa UEFA, com'è avvenuto in 15 circostanze. Si trova nel quartiere di Les Corts, a Barcellona, insieme ad altri impianti del club, come il Mini Estadi (lo stadio del Barcellona Atlètic), La Masia e il Palau Blaugrana, casa del Barcellona della pallacanestro. Tra le strutture del Camp Nou figura il Museo del FC Barcelona, il museo più visitato della Catalogna e il nuovo centro d'allenamento Ciutat Esportiva Joan Gamper aperto nel 2006.
    Prima del Camp Nou il Barcellona ebbe tre stadi. Nel biennio 1899-1900 utilizzò come campo il "Velódromo de la Bonanova". Dal 1909 al 1922 giocava in un campo della calle Industria de Barcelona, comunemente chiamato "La Escopidora". Dal 1922 al 1957 disputò le sue partite interne nel Campo de "Les Corts", inaugurato per accogliere 30.000 spettatori e che giunse ad ospitare fino a 60.000 persone. L'etimologia del soprannome culés data ai tifosi del Barcellona è legata proprio a questo stadio. Dall'esterno dello stadio, infatti, i passanti vedevano solo le natiche degli spettatori della fila più alta.

    Inno ufficiale


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    Sostenitori del Barça


    L'inno ufficiale del FC Barcelona si chiama Cant del Barça (in italiano Canto del Barça). Sostituisce il vecchio inno Himne a l'Estadi di Cabané i Badia. Fu eseguito per la prima volta nel 1974 al Camp Nou, in occasione delle celebrazioni per il 75º anniversario della fondazione del club. Il testo, interamente in catalano, è opera di Jaume Picas e Josep Maria Espinàs, mentre la musica fu composta da Manuel Valls. La versione ufficiale è interpretata dall'orchestra Sant Jordi.
    Negli ultimi decenni è stato interpretato da cantanti di fama come Joan Manuel Serrat, in occasione delle celebrazioni per il centenario del club. Con l'avvento di Joan Laporta alla presidenza è stata incentivata l'esecuzione dell'inno al Camp Nou da parte di diversi cantanti ed ensemble musicali, solitamente prima della disputa delle partite di calcio. Ne sono risultate disparate interpretazioni: dal pop al rock, dal rap al samba, dall'hip hop alla rumba.
    Una delle caratteristiche dell'inno è il suo continuo riferimento all'indole aperta e socievole del club, che non fa differenze di provenienza geografica tra i suoi membri. Come dice una strofa, tant se val d'on venim, si del sud o del nord, una bandera ens agermana ("non importa da dove veniamo, se dal sud o dal nord, ci affratella una bandiera").
    Il Cant del Barça risuona negli impianti sportivi del FC Barcelona ogni volta che le squadre blaugrana disputano una partita, poco prima dell'inizio dell'incontro e nel momento dell'ingresso in campo dei giocatori. Frequente è, inoltre, il suo utilizzo tra i sostenitori assiepati sugli spalti.

    Presidenti

    Storia e statuto societario



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    Il Barcellona ha avuto 38 presidenti e 4 comitati di gestione nel corso della sua storia. In verità il fondatore del club, lo svizzero Hans Gamper, non fu, paradossalmente, il primo presidente. Lo fu l'inglese Walter Wild, essendo la persona più adulta delle undici che parteciparono all'assemblea di fondazione. Gamper, tuttavia, sarebbe stato al timone del Barcellona in cinque diverse riprese. Il presidente più longevo nella storia del club fu Josep Lluís Núñez, che ricoprì l'incarico per ventidue anni, dal 1978 al 2000.
    La grande maggioranza dei presidenti (33 su 38) sono stati spagnoli. Nei suoi primi anni il club ebbe due presidenti inglesi (Walter Wild e Arthur Witty), due tedeschi (Paul Haas e Otto Gmelin) e uno svizzero (Hans Gamper). La presidenza del FC Barcelona è stabilita dai soci. Questa regola fu violata soltanto nel periodo posteriore alla guerra civile spagnola, dal 1939 al 1953, quando il presidente era designato dalle autorità del governo. Nel 1953 si tennero le prime elezioni semi-democratiche, in cui poterono votare tutti i soci maschi maggiorenni.
    Dal 1978 il presidente è eletto per suffragio universale. Le elezioni si svolgono ogni quattro anni e vi possono votare ed essere votati tutti i soci e socie del club che hanno compiuto 18 anni, con alle spalle almeno un anno di adesione al club.


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    Il presidente sceglie i membri della Giunta Direttiva, che sono ratificati da un'assemblea di "soci rappresentanti": 300 soci maggiorenni eletti a sorte e partecipanti, per un biennio, alle assemblee annuali dei soci, con diritto di parola e di voto, in rappresentanza di tutti i soci del club. Secondo la legislazione sportiva spagnola tutti i direttivi devono presentare avalli economici pari al 15% del bilancio annuale del club. Questa norma, stabilita allo scopo di garantire la prosperità economica al club contro un'eventuale cattiva gestione direttiva, è criticata da una parte dei soci, che vedono un ostacolo economico al principio basilare della società, secondo cui qualunque socio ha diritto a candidarsi alla presidenza.
    Il penultimo presidente del FC Barcelona è stato Joan Laporta, un avvocato catalano nominato nel 2003 e rieletto il 22 agosto 2006 senza necessità di andare alle urne, essendo stato l'unico dei quattro candidati a superare abbondantemente le 1.804 firme di soci richieste per aspirare alla presidenza del club. Laporta iniziava allora il suo secondo mandato, che si è concluso nel 2010.
    Il 20 luglio 2006 il giudice Roberto García Ceniceros emise una sentenza in cui si obbligava l'attuale direttivo a convocare nuove elezioni immediatamente, come reclamava il socio Joan March Torné ed essendo ciò consentito dagli statuti del club. Joan Laporta credette che le elezioni si dovessero tenere nel 2007 allo scadere, a sua detta, dei quattro anni di mandato. L'errore era, però, di un anno e derivava dal fatto che l'attuale direttivo iniziò il suo primo mandato il 22 giugno 2003, data supposta per iniziare il mandato prima che l'esercizio economico della stagione 2002-2003 si concludesse, ragion per cui il socio querelante sosteneva che la giunta di Laporta dovesse finire il 30 giugno 2006, dovendosi gli otto giorni precedenti alla chiusura contare come un anno di mandato.
    Presidenza
    La Giunta Direttiva attuale, in carica dal 1º luglio 2010, è così composta:
    Presidente Alexandre Rosell i Feliu

    Amministratore delegato, responsabile dell'area sociale Jordi Cardoner i Casaus
    Vicepresidente sportivo Josep Mª Bartomeu i Floreta
    Vicepresidente area patrimonio Jordi Moix
    Vicepresidente economico Javier Faus i Santasusana
    Vicepresidente istituzionale Carles Vilarrubí i Carrió
    Tesoriera Susana Monje i Gutiérrez
    Segretario Toni Freixa i Martín
    Lista completa dei presidenti

    Presidenti del Barcellona
    • 29-11-1899: Walter Wild
    • 25-04-1901: Bartomeu Terradas i Brutau
    • 05-09-1902: Paul Haas
    • 17-09-1903: Arthur Witty Cotton
    • 06-10-1905: Josep Maria Soler
    • 06-10-1906: Juli Marial i Mundet
    • 11-11-1908: Vicenç Reig
    • 02-12-1908: Hans-Max Gamper Haessing
    • 14-10-1909: Otto Gmeling
    • 17-11-1910: Hans-Max Gamper Haessing
    • 30-06-1913: Francesc de Moxó i de Sentmenat
    • 30-06-1914: Àlvar Presta
    • 29-09-1914: Joaquim Peris de Vargas (presidente vicario)
    • 29-06-1915: Rafael Llopart i Vidaud
    • 25-06-1916: Gaspar Rosés i Arús
    • 17-06-1917: Hans-Max Gamper Haessing
    • 19-06-1919: Ricard Graells i Miró
    • 27-06-1920: Gaspar Rosés i Arús
    • 17-07-1921: Hans-Max Gamper Haessing
    • 29-06-1923: Enric Cardona i Panella
    • 01-06-1924: Hans-Max Gamper Haessing
    • 16-06-1925: Joan Coma i Sarasols (presidente vicario)
    • 17-12-1925: Arcadi Balaguer i Costa
    • 23-03-1929: Tomàs Rosés i Ibotson
    • 30-06-1930: Gaspar Rosés i Arús
    • 22-10-1931: Antoni Oliver i Gras • 20-12-1931: Joan Coma i Sarasols
    • 16-07-1934: Esteve sala i Canyadell
    • 27-07-1935: Josep Sunyol i Garriga
    • 15-08-1936: Comitato di gestione (formato da Francesc X. Casals, Paulí Carbonell i Agustí Bo)
    • 06-05-1939: Joan Soler i Julià (comitato di gestione)
    • 13-03-1940: Enrique Piñeyro Queralt
    • 10-07-1942: Josep Vidal-Ribas i Güell (presidente vicario)
    • 13-08-1942: Enrique Piñeyro Queralt
    • 20-08-1943: Josep Antoni de Albert i Muntadas (presidente vicario)
    • 20-09-1943: Josep Vendrell i Ferrer
    • 20-09-1946: Agustí Montal i Galobart
    • 16-07-1952: Enric Martí i Carreto
    • 22-12-1953: Francesc Miró-Sans i Casacuberta
    • 01-03-1961: Antoni Julià de Campmany (presidente vicario)
    • 07-06-1961: Enric Llaudet i Ponsa
    • 17-01-1968: Narcís de Carreras i Guiteras
    • 18-12-1969: Agustí Montal i Costa
    • 18-12-1977: Raimon Carrasco i Azemar (presidente vicario)
    • 01-07-1978: Josep Lluís Núñez i Clemente
    • 23-07-2000: Joan Gaspart i Solves
    • 12-02-2003: Enric Reyna i Martínez (presidente vicario)
    • 06-05-2003: Joan Trayter i García (comitato di gestione)
    • 15-06-2003: Joan Laporta i Estruch
    • 26-07-2006: Xavier Sala i Martín (comitato di gestione)
    • 22-08-2006: Joan Laporta i Estruch
    • 13-06-2010: Alexandre Rosell i Feliu


    Allenatori


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    Il Futbol Club Barcelona ha avuto in tutto 49 allenatori della sezione calcistica. Il primo fu l'inglese John Barrow, che guidò la formazione azulgrana in 19 partite nel 1917. Degli allenatori del FC Barcelona i più sono stranieri. Nella lista storica figurano soltanto 23 spagnoli, 15 dei quali catalani. Per quanto concerne gli allenatori spagnoli, si tratta per lo più di ex calciatori blaugrana, se si escludono i casi di Luis Aragonés e Llorenç Serra Ferrer, allenatori spagnoli del Barça ma non ex calciatori del club.
    Tra le nazionalità dei tecnici prevale quella inglese (8 rappresentanti), seguita dall'olandese (4), dall'argentina (3) e dall'ungherese (3). Chiudono questa particolare graduatoria la nazionalità tedesca (2) e quelle francese, croata, serba, irlandese, ceca e italiana (1). Sono stati quattro gli allenatori non europei: tre argentini (Helenio Herrera, Roque Olsen e César Luis Menotti) e un uruguaiano (Enrique Fernández).
    Il tecnico in carica più a lungo fu Johan Cruijff, rimasto sulla panchina del Barcellona per otto anni, dal 1988 al 1996. Cruijff detiene anche il primato nel numero di partite come allenatore (602). Il secondo tecnico più longevo fu l'inglese Jack Greenwell, che diresse il club in 492 partite in due periodi distinti, dal 1917 al 1924 e dal 1931 al 1933. Il terzo allenatore come numero di partite è l'olandese Rinus Michels con 361 incontri in due riprese: dal 1971 al 1975 e dal 1976 al 1978. L'allenatore più vincente nella storia del club è Josep Guardiola, con 14 trofei conquistati. Lo spagnolo è seguito da Johan Cruijff, con 11 successi. Il 27 aprile 2012 annuncia l'abbandono alla panchina dei blaugrana al termine della stagione 2011-12.

    Lista completa degli allenatori

    Si riporta qui di seguito la lista completa degli allenatori del Futbol Club Barcelona.
    NOTA: In parentesi il numero di partite in cui ciascun allenatore ha diretto la squadra.

    Allenatori del Barcellona
    • 1917: John Barrow (19 partite)
    • 1917-1924: Jack Greenwell (371 p)
    • 1924-1925: Jesza Poszony (47 p)
    • 1925-1926: Ralph Kirby (39 p)
    • 1926-1927: Jack Domby (55 p)
    • 1927-1929: Romà Forns (106 p)
    • 1929-1931: James Bellamy (119 p)
    • 1931-1933: Jack Greenwell (121 p)
    • 1933-1934: Jack Domby (58 p)
    • 1934-1935: Franz Platko (61 p)
    • 1935-1937: Patrick O'Connell (115 p)
    • 1939-1941: Josep Planas (76 p)
    • 1941-1942: Ramon Guzmán (25 p)
    • 1942-1944: Joan José Nogués (195 p)
    • 1944-1947: Josep Samitier (233 p)
    • 1947-1950: Enrique Fernández (217 p)
    • 1950: Ramon Lorens (24 p)
    • 1950-1954: Ferdinand Daučík (224 p)
    • 1954-1955: Sandro Puppo (59 p)
    • 1955-1956: Franz Platko (54 p)
    • 1956-1958: Domènec Balmanya (119 p)
    • 1958-1960: Helenio Herrera (153 p)
    • 1960: Enric Rabassa (12 p)
    • 1960-1961: Ljubiša Broćić (31 p)
    • 1961: Enrique Orizaola (37 p)
    • 1961: Luis Miró (24 p)
    • 1961-1963: Ladislao Kubala (90 p)
    • 1963: Josep Gonzalvo (34 p)
    • 1963-1964: César Rodríguez (85 p)
    • 1964-1965: Vicenç Sasot (42 p)
    • 1965-1967: Roque Olsen (157 p)
    • 1967-1969: Salvador Artigas (178 p)
    • 1969-1970: Josep Seguer (19 p)
    • 1970-1971: Vic Buckingham (101 p)
    • 1971-1975: Rinus Michels (240 p)
    • 1975-1976: Hennes Weisweiler (50 p)
    • 1976: Laureano Ruiz (14 p)
    • 1976-1978: Rinus Michels (121 p)
    • 1978-1979: Lucien Muller (50 p)
    • 1979-1980: Joaquim Rifé (52 p)
    • 1980: Helenio Herrera (19 p)
    • 1980: Ladislao Kubala (27 p)
    • 1980-1981: Helenio Herrera (53 p)
    • 1981-1983: Udo Lattek (111 p)
    • 1983: José Luis Romero (1 p)
    • 1983-1984: César Luis Menotti (87 p)
    • 1984-1987: Terry Venables (224 p)
    • 1987-1988: Luis Aragonés (50 p)
    • 1988: Carles Rexach (2 p)
    • 1988-1996: Johan Cruyff (602 p)
    • 1996: Carles Rexach (2 p)
    • 1996-1997: Bobby Robson (76 p)
    • 1997-2000: Louis van Gaal (205 p)
    • 2000-2001: Llorenç Serra Ferrer (51 p)
    • 2001-2002: Carles Rexach (66 p)
    • 2002-2003: Louis van Gaal (30 p)
    • 2003: Antonio de la Cruz (2 p)
    • 2003: Radomir Antić (26 p)
    • 2003-2008: Frank Rijkaard (301 p)
    • 2008-2012: Josep Guardiola (240p)
    • 2012- Tito Vilanova


    Giocatori

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    Ronaldinho e Deco


    In più di 113 anni di storia più di mille calciatori hanno vestito la maglia del Barcellona. I calciatori di nazionalità straniera hanno avuto sempre grande peso nella storia del club e hanno segnato le epoche più vittoriose del Barcellona. Fondato da un gruppo di stranieri il Barcellona inizialmente era formato principalmente da atleti inglesi, svizzeri e tedeschi. Soltanto a partire dagli anni settanta, quando il calcio spagnolo regolarizzò la partecipazione di giocatori stranieri, il Barcellona incominciò a tesserare con più frequenza degli stranieri.
    Storicamente il Barcellona, insieme al Real Madrid, ha sempre contato sull'apporto dei migliori giocatori spagnoli, e ha contribuito in maniera determinante a nutrire la Nazionale spagnola. Il giocatore del Barcellona che conta più presenze in Nazionale è Andoni Zubizarreta, che con 126 presenze è il secondo nella classifica per presenze nella Nazionale spagnola.

    Giocatori celebri

    Campioni del mondo


    Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio durante il periodo di militanza nel Barcellona:
    • Romário (USA 1994)
    • Rivaldo (Giappone/Corea del Sud 2002)
    • Xavi (Sudafrica 2010)
    • Carles Puyol (Sudafrica 2010)
    • Víctor Valdés (Sudafrica 2010)
    • Andrés Iniesta (Sudafrica 2010)
    • Pedro Rodríguez (Sudafrica 2010)
    • Sergio Busquets (Sudafrica 2010)
    • Gerard Piqué (Sudafrica 2010)
    • David Villa (Sudafrica 2010)[32]
    Campioni d'Europa
    Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato europeo di calcio durante il periodo di militanza nel Barcellona:
    • Fernando Olivella (Spagna 1964)
    • Chus Pereda (Spagna 1964)
    • Josep Fusté (Spagna 1964)
    • Carles Puyol (Austria/Svizzera 2008)
    • Xavi (Austria/Svizzera 2008; Polonia/Ucraina 2012)
    • Andrés Iniesta (Austria/Svizzera 2008; Polonia/Ucraina 2012)
    • Víctor Valdés (Polonia/Ucraina 2012)
    • Pedro Rodríguez (Polonia/Ucraina 2012)
    • Sergio Busquets (Polonia/Ucraina 2012)
    • Gerard Piqué (Polonia/Ucraina 2012)
    • Cesc Fàbregas (Polonia/Ucraina 2012)
    Campioni del Sud America
    Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto la Coppa America durante il periodo di militanza nel Barcellona:
    • Hugo Sotil (1975)
    • Ronaldo (Bolivia 1997)
    • Giovanni (Bolivia 1997)
    • Rivaldo (Paraguay 1999)

    Palmarès

    Il Barcellona, squadra europea che ha disputato il maggior numero di edizioni delle competizioni europee (l'unica stagione agonistica in cui non giocò partite internazionali fu la 1956-1957), esordì il 25 dicembre 1955 in Coppa delle Fiere contro il Copenaghen vincendo per 6-2. I culés sono anche la squadra che ha perso il maggior numero di finali in competizioni internazionali (12 su 29 finali).

    Trofei ufficiali nazionali

    63 trofei
    • Campionato spagnolo: 21
    1928-1929, 1944-1945, 1947-1948, 1948-1949, 1951-1952, 1952-1953, 1958-1959, 1959-1960, 1973-1974, 1984-1985, 1990-1991, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1997-1998, 1998-1999, 2004-2005, 2005-2006, 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011
    • Coppa di Spagna: 26 (record)
    1909-1910, 1911-1912, 1912-1913, 1919-1920, 1921-1922, 1924-1925, 1925-1926, 1927-1928, 1941-1942, 1950-1951, 1951-1952, 1952-1953, 1956-1957, 1958-1959, 1962-1963, 1967-1968, 1970-1971, 1977-1978, 1980-1981, 1982-1983, 1987-1988, 1989-1990, 1996-1997, 1997-1998, 2008-2009, 2011-2012
    • Coppa della Liga: 2 (record)
    1983, 1986
    • Supercoppa di Spagna: 10 (record)
    1983, 1991, 1992, 1994, 1996, 2005, 2006, 2009, 2010, 2011
    • Coppa Eva Duarte: 4 (record)
    1945, 1948, 1952, 1953
    Altri trofei nazionali
    • Campionato spagnolo: 1 (non riconosciuto dalla RFEF)
    1936-1937
    Trofei internazionali
    17 trofei
    • Coppa dei Campioni/Champions League: 4
    1991-1992, 2005-2006, 2008-2009, 2010-2011
    • Coppa delle Coppe: 4 (record)
    1978-1979, 1981-1982, 1988-1989, 1996-1997
    • Supercoppa UEFA: 4 (record spagnolo)
    1992, 1997, 2009, 2011
    • Coppa del mondo per club: 2 (record)
    2009, 2011
    • Coppa delle Fiere: 3 (record)
    1955-1958, 1958-1960, 1965-1966

    Statistiche
    Aggiornamento al 12 maggio 2012.

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    Bojan Krkić è il più giovane calciatore sceso in campo in una partita della UEFA Champions League. Aveva 17 anni e 22 giorni il 22 settembre 2007, quando subentrò a Lionel Messi in Barcellona-Lione


    • Stagioni nella Liga spagnola: 81
    • Miglior piazzamento nella Liga spagnola: 1º (21 volte)
    • Peggior piazzamento nella Liga spagnola: 12º (stagione 1941-1942)
    • Piazzamento storico: 2º (23 volte)
    • Partecipazioni alla Coppa del Re: 95
    • Partecipazioni alla Coppa della Liga: 4
    • Partecipazioni alla Supercoppa di Spagna: 17
    • Partecipazioni alla Coppa dei Campioni/UEFA Champions League: 23
    • Partecipazioni alla Coppa delle Fiere/Coppa UEFA: 22
    • Partecipazioni alla Coppa delle Coppe: 13
    • Partecipazioni alla Supercoppa UEFA: 8
    • Partecipazioni alla Coppa Intercontinentale/Coppa del mondo per club: 4
    • Migliore vittoria in campionato: Barcellona - Gimnàstic de Tarragona 10-1 (stagione 1949-1950)
    • Peggiore sconfitta in campionato: Athletic Club - Barcellona 12-1 (stagione 1930-1931)
    • Migliore vittoria in Europa: Barcellona - Apollon Limassol 8-0 (stagione 1982-1983)
    • Migliore vittoria in Copa del Rey: Barcellona - L'Hospitalet 9-0 (stagione 2011-2012)
    • Peggiore sconfitta in Europa: Milan - Barcellona 4-0 (stagione 1993-1994)
    • Maggior numero di vittorie in una stagione: 31 (2009-2010)
    • Minor numero di sconfitte in una stagione: 1 (2009-2010)
    • Maggior numero di punti in una stagione: 99 (2009-2010)
    • Maggior numero di gol in una stagione: 114 (2011-2012)
    • Maggior numero di vittorie consecutive: 16 (2010-2011)
    • Maggior numero di partite senza sconfitte: 30 (2010-2011)
    • Acquisto più costoso: Zlatan Ibrahimović - 66,2 milioni di euro dall'Inter
    • Cessione più remunerativa: Luís Figo - 58,5 milioni di euro al Real Madrid
    • Affluenza media al Camp Nou: 65.150 spettatori

    Primatisti di presenze e gol in tutte le competizioni ufficiali
    Aggiornamento al 6 gennaio 2013.


    Presenze
    • 642 - Xavi (1998-oggi)
    • 563 - Carles Puyol (1999-oggi)
    • 549 - Migueli (1973-1988)
    • 471 - Víctor Valdés (2002-oggi)
    • 449 - Carles Rexach (1967-1981)
    • 421 - Guillermo Amor (1988-1998)
    • 412 - Andrés Iniesta (2002-oggi)
    • 410 - Andoni Zubizarreta (1986-1994)
    • 402 - Joan Segarra (1950-1964)
    • 400 - José Alexanko (1980-1993)


    Reti
    • 289 - Lionel Messi (2004-oggi)
    • 232 - César Rodríguez (1942-1955)
    • 194 - László Kubala (1950-1961)
    • 178 - Josep Samitier (1919-1933)
    • 164 - Josep Escolà (1934-1949)
    • 142 - Paulino Alcántara (1912-1927)
    • 134 - Ángel Arocha (1926-1933)
    • 130 - Samuel Eto'o (2004-2009)
    • 130 - Rivaldo (1997-2002)
    • 123 -Mariano Martín (1940-1948)


    Primatisti di presenze e gol in campionato
    Aggiornamento al 6 gennaio 2013.


    Presenze
    • 424 - Xavi (1998-oggi)
    • 392 - Migueli (1973-1988)
    • 378 - Carles Puyol (1999-oggi)
    • 340 - Víctor Valdés (2002-oggi)
    • 328 - Carles Rexach (1967-1981)
    • 311 - Guillermo Amor (1988-1998)
    • 301 - Andoni Zubizarreta (1986-1994)
    • 299 - Juan Asensi (1970-1981)
    • 299 -Joan Segarra (1950-1964)
    • 290 - Joaquim Rifé (1964-1976)


    Reti
    • 196 - Lionel Messi (2004-oggi)
    • 190 - César Rodríguez (1942-1955)
    • 131 - László Kubala (1950-1961)
    • 108 - Samuel Eto'o (2004-2009)
    • 97 - Mariano Martín (1940-1948)
    • 90 - Patrick Kluivert (1998-2004)
    • 89 - Estanislao Basora (1946-1958)
    • 86 - Josep Escolà (1934-1949)
    • 86 - Rivaldo (1997-2002)
    • 83 - Hristo Stoičkov (1990-1998)


    Organico 2012-2013
    Squadra A
    Aggiornamento al 1 novembre 2012.
    N. Ruolo Giocatore
    1 P Víctor Valdés
    2 D Dani Alves
    3 D Gerard Piqué
    4 C Cesc Fàbregas
    5 D Carles Puyol (capitano)
    6 C Xavi (vice capitano)
    7 A David Villa
    8 C Andrés Iniesta
    9 A Alexis Sánchez
    10 A Lionel Messi
    11 C Thiago Alcántara
    12 C Jonathan dos Santos
    13 P José Pinto
    14 C Javier Mascherano
    15 D Marc Bartra
    16 C Sergio Busquets
    17 A Pedro Rodríguez
    18 D Jordi Alba
    19 D Martín Montoya
    21 D Adriano Correia
    22 D Éric Abidal
    23 A Isaac Cuenca
    25 C Alexandre Song
    26 D Marc Muniesa
    37 A Cristian Tello

    Giocatori in prestito
    N. Ruolo Giocatore
    20 C Ibrahim Afellay (allo Schalke 04 fino al 30.06.2013)
    24 D Andreu Fontàs (al Maiorca fino al 30.06.2013)
    -- A Keirrison de Souza (al Coritiba fino al 30.06.2014)


    Squadra B
    Aggiornamento al 1 novembre 2012
    N. Ruolo Giocatore
    1 P Oier Olazábal (vice capitano)
    2 D Iván Balliu
    3 D Sergi Gómez
    4 C Ilie Sánchez (capitano)
    5 D Carles Planas
    6 D David Lombán
    7 A Gerard Deulofeu
    8 C Javier Espinosa
    9 A Luis Alberto
    10 C Sergi Roberto
    12 C Rafinha
    13 P Jordi Masip
    14 C Patricio Gabarrón
    15 C Kiko Femenía
    16 D Edgar Ié
    17 D Cristian Lobato
    18 C Agostinho Cá
    19 D Sergio Juste
    20 C Luis Gustavo
    21 C Jordi Quintillà
    22 A Sergio Araujo
    23 C Miguel Ángel Sainz
    24 C Joan Román
    25 P Miguel Bañuz
    34 A Jean Marie Dongou
    35 D Alejandro Grimaldo

    Giocatori in prestito

    N. Ruolo Giocatore
    -- D Sergio Ayala (al Deportivo Alavés fino al 30.06.2013)
    -- A Rodrigo Ríos (allo Sheffield Wednesday fino al 30.06.2013)


    Staff tecnico
    Aggiornamento al 7 agosto 2012

    Staff dell'area sportiva
    • Direttore sezione calcio:
    Andoni Zubizarreta
    • Allenatore:
    Tito Vilanova
    • Assistente allenatore:
    Jordi Roura
    • Allenatore portieri:
    Jose Ramón de la Fuente
    • Responsabile della preparazione atletica:
    Lorenzo Buenaventura
    • Preparatori atletici:
    Aureli Altamira
    Edu Pons
    Francesc Cos
    Paco Seirul-lo
    • Assistenti tecnici:
    Domenec Torrent
    Carles Planchart
    Alex García

    Stagione 2012-2013
    • Responsabile dell'equipe medica:
    Ramon Canal
    • Medici:
    Ricard Pruna
    Daniel Medina
    • Recupero:
    Emili Ricart
    Juanjo Brau
    • Fisioterapisti:
    Jaume Munill
    David Álvarez
    • Delegato:
    Carles Naval
    • Direttore giovanili:
    José Alexanko
    • Allenatore squadra delle riserve:
    Eusebio Sacristán


    Rose precedenti
    V • D • M
    F.C. Barcelona – Archivio delle stagioni
    Altre sezioni sportive
    Il Futbol Club Barcelona è una società polisportiva che conta dodici altre sezioni oltre a quella calcistica. Da un punto di vista strutturale il club attua una distinzione tra sezioni maschili professionistiche, sezioni maschili non professionistiche e sezioni femminili.
    Sezioni maschili professionistiche
    Le sezioni maschili professionistiche sono tre: il Barcellona della pallacanestro, il Barcellona della pallamano e il Barcellona dell'hockey su pista. Si tratta delle tre sezioni maggiormente professionistiche e prestigiose. Prendono parte alle competizioni di categoria più elevata in Spagna nelle rispettive discipline sportive, oltre ad essere componenti dell'élite dei club europei per la quantità di trofei continentali vinti. In tutto il FC Barcelona conta, con queste tre sezioni, 26 Coppe d'Europa. Tutte e tre queste squadre hanno sede nel Palau Blaugrana, dove disputano le partite interne.
    Il Barcellona della pallacanestro è il secondo club cestistico spagnolo per numero di titoli conquistati, nonché una delle compagini più vincenti d'Europa. Visse la sua epoca di gloria tra gli anni ottanta e i novanta, in cui mise in bacheca svariati trofei nazionali e continentali. Nel 2002-2003 conquistò poi l'Eurolega prevalendo nella fase finale disputata proprio a Barcellona. La sezione di pallamano del Barcellona, costituita nel 1942, è quella che ha dato più successi al club. Compagine più titolata a livello spagnolo ed europeo, assomma 7 Coppe d'Europa, l'ultima delle quali sollevata nel 2005. L'attuale direttore tecnico è Xesco Espar. Anche la sezione di hockey su pista del Barcellona fu creata nel 1942 ed è reputata la migliore squadra del mondo nella sua disciplina, anche perché può vantare il primato di titoli europei (19). Il direttore tecnico attuale è Quim Paüls.

    Pallacanestro

    300px-NokiaArena
    La sezione cestistica del FC Barcelona è una delle compagini di pallacanestro più prestigiose in Spagna ed in Europa. Fondata nel 1926, all'inizio ebbe qualche difficoltà e non vinse nessun trofeo, ma negli anni 1940 si affermò a livello nazionale, vincendo sei Coppe del Generalísimo. A cavallo degli anni cinquanta e sessanta conobbe un periodo di sbandamento anche a livello scietario, tanto che retrocesse in seconda divisione. Dagli anni settanta iniziò il rilancio, dato ottenne diversi buoni piazzamenti nel campionato spagnolo ed in Coppa Korać. A partire dagli anni ottanta vi furono tre decenni di vittorie per la squadra, che vinse parecchi titoli della Liga ACB e delle competizioni europee e che culminarono con la conquista dell'Eurolega nel 2003.
    Sezioni maschili non professionistiche
    Le sezioni maschili dilettantistiche coprono nove discipline: atletica, pattinaggio, calcio a 5, hockey su ghiaccio, baseball, pallavolo, rugby e ciclismo. Il direttore delle sezioni non professionistiche è l'ex giocatore di hockey su pista argentino Gaby Cairo.
    La sezione di atletica fu la seconda ad essere formata, dopo quella calcistica. Fondata ufficialmente nel 1915, in realtà esisteva a livello ufficioso già dal 1900, come confermano alcune cronache dell'epoca. La squadra maschile di atletica del FC Barcelona è una delle migliori della spagna per numero di titoli conseguiti, in campo nazionale e internazionale. Nel suo palmarès spiccano 30 campionati di Spagna per club in diverse modalità. Tra i giocatori celebri si ricordano le medaglie d'oro olimpiche José Manuel Abascal e Javier García-Chico, e i campioni di Spagna Gregorio Rojo, Antonio Corgos, Javier Moracho e Colomán Trabado.

    300px-Pista_de_Gel_FC_Barcelona
    La sezione rugbistica del FC Barcelona è una delle più antiche del club, avendo visto la luce nel 1924. Gioca le partite interne nella Ciutat Esportiva del F.C. Barcelona. La squadra seniores A ha giocato nel 2006-2007 nella División de Honor spagnola dopo il raggiungimento di un accordo di fusione con l'USAP Barcelona, occupando il posto di quest'ultima formazione nella massima categoria del rugby nazionale. Si tratta di uno dei club più vincenti d'Europa considerati i molti successi ottenuti tra gli anni quaranta e sessanta. Tra questi figurano 15 campionati di Spagna, 2 titoli di Liga spagnola e una Supercoppa di Spagna.
    Nel 1941 il club creò una sezione di baseball che, malgrado la scarsa notorietà, non ha mai smesso di esistere. Comprende squadre maschili in tutte le categorie, dai principianti ai seniores, i quali hanno il proprio campo di gioco nello Stadio Pérez de Rozas, situato sul monte Montjuic di Barcellona. La squadra seniores compete nella categoria più alta del baseball spagnolo, la División de Honor.
    Altre sezioni non professionistiche del Futbol Club Barcelona sono:
    • Pallacanestro nella Silla de Ruedas: FC Barcelona-Institut Guttman.
    • Calcio a 5: FC Barcelona Futsal, creata nel 1978 e militante nella División de Honor. Campo di gioco: Palau Blaugrana.
    • Hockey su ghiaccio: FC Barcelona Hoquei Gel, creata nel 1972. Campo di gioco: Palau de Gel.
    • Hockey su erba: creata nella stagione 1923-1924 e militante nella División de Honor A.
    • Pattinaggio artistico su ghiaccio: creata il 25 gennaio 1972.
    Calcio a 5
    Costituita nel 1984, la squadra di calcio a 5 del FC Barcelona ha conquistato, al termine della stagione 2005-2006, l'accesso alla Division de Honór della Liga Nacional de Fútbol Sala.
    Sezioni femminili
    Considerate la crescente partecipazione delle donne e la progressiva professionalizzazione dello sport, il FC Barcelona ha promosso la costituzione di molte squadre femminili. Le più importanti sono quella calcistica, quella cestistica, quella atletica e quella di pattinaggio artistico.
    La squadra di calcio femminile gioca nella Superliga Femenina, la massima categoria del calcio spagnolo. Beneficiò di un'effimera popolarità nella stagione 2004-2005 in seguito all'acquisto della giocatrice messicana Maribel Domínguez. L'unico titolo vinto è la Copa de la Reina de Fútbol del 1994. La squadra di pallacanestro femminile in precedenza era chiamata UB-Barça, essendo il risultato dell'unione tra il FC Barcelona e l'Università di barcellona. Militava nella Liga spagnola di pallacanestro femminile, che conquistò in due occasioni.
    La squadra di atletica femminile disputa la División de Honor, primo livello dell'atletica nazionale. Tra gli atleti di spicco oggi figurano le nazionali spagnole Montse Mas, specialista negli 800 metri piani, e Rosa Morató, campionessa d'Europa di cross nel 2005. Della squadra faceva parte fino al 2006 la marciatrice María Vasco, medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Sydney 2000.
    La squadra di pattinaggio artistico femminile fu fondata, come quella maschile, il 25 gennaio 1972, in concomitanza con l'inaugurazione del Palau de Gel, la pista di ghiaccio annessa al Palau Blaugrana, sede della squadra. La compagine ha dato al Barcellona molte soddisfazioni, come i 10 titoli di campione di Spagan per club. Una delle figure di spicco della sezione fu Marta Andrade, ritenuta la migliore pattinatrice artistica spagnola e finalista ai Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994 e Nagano 1998.

    Sezioni scomparse

    Oltre alle sezioni menzionate, nel corso della sua storia il Barcellona ha visto competere proprie formazioni in altre otto discipline sportive. Tali formazioni si sono poi sciolte per motivi di svariata natura.
    Dal 1924 al 1928 il club aveva una squadra di lotta greco-romana il cui leader era il campione olimpico Emili Ardèvol. Un altro lottatore celebre del Barcellona fu Joaquín Blume, membro della sezione di ginnastica, attiva dal 1957 al 1976. Il Barça ebbe anche sezioni di tennis (1926-1936), nuoto (1942), pattinaggio artistico su cemento (1952-1956) e jūdō (1961-1976).
    Le ultime sezioni scomparse sono state quella di football americano e quella di ciclismo. La prima fece parte del club dal 2001 al 2003 in virtù dell'integrazione con i Barcelona Dragons, squadra che gareggiò nella divisione europea della NFL. La seconda, ricomparsa nel 2004, fu chiusa alla fine del 2006 prima del fallimento di un accordo sulle modalità di direzione del ciclismo da parte delle diverse federazioni internazionali.


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    Barcellona da record: Vilanova ha superato anche Guardiola
    La squadra di Tito, ancora imbattuta e con 55 punti su 57 possibili, migliora il precedente primato.



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    Incredibile Barcellona, capace di superare anche se stesso. La squadra blaugrana è inarrestabile: sul campo del Malaga ha ottenuto la 18sima vittoria (3-1) in 19 partite di campionato, ovvero l’intero girone d’andata. E’ un record: la squadra di Tito Vilanova, ancora imbattuta, con 55 punti su 57 possibili, migliora il precedente primato del Barca 2010-’11 di Pep Guardiola, che aveva chiuso la prima metà della Liga con 52 punti. Un’autentica corazzata anche in fatto di reti: ben 64 quelle realizzate nella prima metà del campionato. Da primato anche il numero dei gol segnati in casa (35) e il fatto che, compreso lo scorso torneo, il Barça sia andato a segno per 37 giornate consecutive. Il precedente record di 36 era stato stabilito dallo stesso Barcellona nella stagione 1943-’44. Ora il Barcellona ha 11 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, l’Atletico Madrid, vittorioso per 2-0 sul Saragozza (Tiago e Falcao su rigore), ma fa sensazione soprattutto il distacco del Real Madrid, che dopo il pareggio contro l’Osasuna è -18 dalla vetta. Tempi duri per Mourinho.



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    Barcellona, Vilanova salta la Champions con il Milan
    Il tecnico a New York per cure mediche, non sarà panchina nemmeno per il Clasico di Coppa del Re con il Real Madrid.
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    Tito Vilanova resterà lontano dai campi di gioco per un paio di mesi: resterà a New York fino alla fine di marzo per continuare il ciclo di radioterapia e chemioterapia dopo l’operazione per la rimozione di un tumore alla ghiandola parotide effettuata lo scorso dicembre. L’allenatore blaugrana, nella Grande Mela dallo scorso 21 gennaio, sarà seguito dai medici dell’ospedale Memorial Sloan Kettering di Manhattan. Vilanova salterà il Clasico contro il Real Madrid, semifinale di ritorno della Coppa del Re in programma il 27 marzo, e il doppio impegno contro il Milan in Champions League del 20 febbraio e 12 marzo. I blaugrana saranno affidati a Jordi Roura, attuale vice di Vilanova.





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    Abidal torna in campo, festa al Camp Nou (VIDEO/FOTO)
    A fine gara il difensore mostra la maglietta dedicata al cugino che gli ha donato parte del fegato per il trapianto.


    Occhi lucidi e in ogni ruga un silenzio troppo duro da raccontare. Un groppo in gola e le lacrime di commozione che si fa fatica a trattenere, anche se sei un ‘marziano’. Quando Tito Vilanova gli ha fatto cenno d’iniziare il riscaldamento Eric
    tito-vilanova-accanto-ad-abidal-800x540
    Abidal ha chiuso le palpebre, tirato un sospiro, sfilato la tuta, stretto i lacci e i denti, accomodato le scarpette e ripetuto (finalmente) quel rituale che accompagna ogni calciatore prima dell’ingresso in campo. L’incubo è finito, il campione è tornato. E allora il profumo dell’erba bagnata e rasata di fresco, il mormorio (poi divenuto boato) del pubblico, la musica che scivola in sottofondo e la lavagnetta luminosa che dà il via libera fanno dimenticare tutto. China il capo, incrocia le mani sul cuore, prega e poi scatta. Abi è entrato al 25′ della ripresa, acclamato dai tifosi blaugrana, al posto di Gerard Piquè, quando il Barcellona era in vantaggio 5-0 sul Maiorca. L’ultima partita ufficiale era stata un’amichevole Francia-Germania, giocata il 29 febbraio 2012. In mezzo, un calvario durato 13 mesi. Laddove la vita aveva scavato un solco profondo nell’anima adesso è più dolce accogliere la benevolenza della sorte e nello sguardo, fisso sul rettangolo verde, la sequenza videoclip racconta la sofferenza e la gioia dell’uomo che ha rischiato di morire e adesso è di nuovo qui. Dopo la diagnosi terribile e un tumore che ti consuma dentro, dopo un trapianto di fegato e il corredo accessorio di dolore e sconforto, intervento e cure mediche, controlli e cuore che sbatte, paura e ansia, rabbia e voglia di ricominciare, dopo una lunga riabilitazione, Eric ha vinto la partita più importante. Lo scroscio di applausi ha portato via con se tutte queste cose.

    la-maglietta-dedicata-al-cugino-800x540


    sandro_normal sandrorosell @sandrorosell
    Molt feliç del retorn d'Abidal al terreny de joc i de la tornada de Tito Vilanova a la banqueta del Camp Nou.
    10:30 PM - 06 Apr 13

    pique-abbraccia-abidal-al-momento-della-sostituzione-800x540
    pique abbraccia abidal al momento della sostituzione
    Un bellissimo gesto di affetto tra compagni di squadra


    l presidente del Barcellona, Rosell, gli ha dedicato un tweet speciale. Parole toccanti, come un padre che abbraccia suo figlio. Alla festa per lo spezzone di partita giocato da Abidal si è aggiunta quella per il ritorno in panchina di Tito Vilanova, dopo due mesi di terapie a New York per un cancro alla parotide che aveva già richiesto un intervento chirurgico. Il direttore sportivo del Barça, Zubizarreta, è apparso commosso.

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    Qualche mese fa sembrava impossibile. Potevamo solo guardarlo, lui che diceva che era possibile. Alla fine, il merito è suo, al di là degli aiuti che ha ricevuto da suo cugino, dai medici, dal suo entourage. E’ stata questa sua volontà, questo desiderio di ritornare, a portarlo qui.



    Al termine della partita, Abi (così lo chiamano i compagni) è apparso davanti alle telecamere con una maglietta recante la scritta ‘Grazie cugino’. E’ in effetti un suo cugino ad avergli donato parte del proprio fegato per un trapianto tra viventi.

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    pollici alzati in segno di vittoria
    Incubo finito, Abidal manifesta gioia con un gesto simbolico


    E’ un momento speciale per me. Ringrazio anzitutto mio cugino, senza di cui oggi non sarei qui. Può darsi che io sia un esempio per quelli che lottano, come ho lottato io, ma è stato senza volerlo. Tuttavia, se posso aiutare queste persone, lo farò senza esitare.




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    Barcellona, Parigi, Manchester
    Le foto delle parate contemporanee di oggi per festeggiare le vittorie nei campionati di calcio spagnolo, inglese e francese

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    Barcellona; Lionel Messi e la squadra (David Ramos/Getty Images)


    Oggi si sono svolti praticamente nelle stesse ore tre simili spettacoli in tre grandi città europee, Barcellona, Parigi e Manchester. Le squadre di calcio di Barcelona, Paris St. Germain e Manchester United hanno attraversato le rispettive città su un autobus scoperto per salutare i tifosi e festeggiare le avvenute vittorie dei tre maggiori campionati nazionali, tutte e tre con anticipo rispetto all’ultima giornata (ieri Paris St. Germain e Barcelona, la settimana scorsa Manchester United). A Parigi ci sono stati a un certo punto anche dei fronteggiamenti piuttosto tesi di tifosi e polizia al Trocadero.

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    Barcellona; l’allenatore Tito Vilanova (AP Photo/Manu Fernandez)
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    Barcellona (AP Photo/Manu Fernandez)
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    Barcellona (AP Photo/Manu Fernandez)
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    Barcellona (AP Photo/Manu Fernandez)
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    Barcellona (AP Photo/Manu Fernandez)
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    Barcellona (AP Photo/Manu Fernandez)
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    Barcellona; Pedro Rodriguez e David Villa (LLUIS GENE/AFP/Getty Images)
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    Barcellona; Tito Vilanova e la squadra (JOSEP LAGO/AFP/Getty Images)
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    Barcellona (JOSEP LAGO/AFP/Getty Images)
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    Barcellona; Dani Alves (LLUIS GENE/AFP/Getty Images)



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    Vilanova ringrazia il Barcellona e i tifosi con una lettera
    Il tecnico si è congedato dal Barcellona e dai suoi tifosi per curare nel migliore dei modi la malattia che lo ha colpito un anno e mezzo fa.



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    Attraverso una lettera pubblicata sul sito ufficiale del club catalano, Tito Vilanova si è congedato dal Barcellona e dai suoi tifosi. Il tecnico è stato costretto a lasciare la guida del club azulgrana per i motivi di salute legati ad un peggioramento delle sue condizioni, dovute ad una ricaduta della grave malattia che lo ha colpito nel 2011. Nelle ultime ore sono state tantissime le attestazioni di stima e di affetto da parte del mondo del calcio e non solo nei confronti del mister che ha ringraziato tutti:

    Grazie Barça, grazie a tutti

    Dopo cinque anni meravigliosi, come parte di una squadra che è il sogno qualsiasi allenatore, è il momento di affrontare un cambiamento nella mia vita professionale e di dedicare le mie energie per continuare a lottare la malattia che mi hanno diagnosticato un anno e mezzo fa.

    Alla luce dei trattamenti che devo seguire, secondo il parere de i medici, non posso dedicarmi al cento per cento ad allenare una squadra come il Barcellona, non potrò svolgere tutti i miei compiti, ma io continuerò a lavorare da vicino a questo club che amo così tanto.

    Non è facile lasciare questo gruppo di giocatori così speciali, i compagni dello staff e gli amici con cui ho condiviso molte esperienze memorabili. Sarò eternamente grato a tutti per quello che mi hanno regalato. Le doti umane di questa squadra possono superare qualsiasi ostacolo e sono convinto che con la sua forza, sarà in grado di affrontare le sfide di una stagione sportiva che dovrebbe essere emozionante per tutti.

    Voglio anche ringraziare in particolare il Presidente, il Consiglio ed il direttore sportivo Andoni Zubizarreta per la fiducia che hanno riposto in me e, soprattutto, per il sostegno incondizionato, sia sportivo che personale. Altrettanto importante per me è il sostegno che ricevo, sia sotto il profilo medico che umano, dal Dr. Ramon Canal e dal suo team di medici che mi seguono sempre. Non gioco questa partita da solo, sono una parte di un team che mi aiuterà a riuscire in questo lungo processo, come ha fatto fino ad ora.

    Ringrazio tutti voi, soci e tifosi del club, per il sostegno e l’affetto che mi avete regalato, non solo ora, ma nel corso degli ultimi mesi. Io sono tranquillo, forte e dovrò affrontare questa nuova tappa nel processo della mia malattia con la piena fiducia che tutto sta andando verso il meglio.

    Grazie a tutti gli appassionati di calcio, i colleghi, i club, gli atleti, e i conoscenti e non per i vostri messaggi di incoraggiamento, stanno aiutando me e la mia famiglia. Questi sono momenti difficili per noi e così ho chiesto il rispetto dei media e la comprensione. Una volta che lascerò il Barcellona spero di avere la tranquillità e la privacy di cui io e la mia famiglia abbiamo bisogno adesso.

    Non posso concludere questa lettera senza augurare ogni fortuna ed ogni successo a quello che sarà il nuovo allenatore della migliore squadra del mondo.

    Grazie a tutti.

    Tito Vilanova



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    Chi è Gerardo Martino, il nuovo allenatore del Barcellona
    Ha 50 anni, non ha mai giocato né allenato in Europa e si ispira a un altro allenatore famoso e discusso

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    La squadra di calcio del Barcellona ha annunciato che il suo nuovo allenatore sarà Gerardo Martino, 50 anni, argentino, che nella scorsa stagione ha allenato la squadra argentina dei Newell’s Old Boys e che ha cominciato ad allenare nel 1998, due anni dopo aver smesso di giocare. Martino ha sostituito Tito Vilanova, che nella scorsa stagione era diventato il primo allenatore dopo essere stato per quattro anni il vice di Josep Guardiola dal 2008 al 2012. Vilanova ha dovuto lasciare l’incarico per via di un cancro alle ghiandole salivari, che già nella scorsa stagione l’aveva costretto a sospendere il proprio lavoro per più di un mese, fra febbraio e marzo del 2013.

    Martino non ha mai giocato né allenato in Europa, e per questo la scelta ha sorpreso molti osservatori. Da giocatore fu un centrocampista di buon livello; giocò in varie squadre sudamericane, e per più di dieci stagioni nei Newell’s Old Boys, la squadra della città argentina di Rosario, dov’è nato. Fu convocato in Nazionale una volta sola, nel 1981, e giocò 45 minuti in un’amichevole contro l’Ungheria in cui l’Argentina vinse 2-0. Vinse in tutto tre scudetti con il Newell’s Old Boys, fra il 1987 e il 1992. Divenne poi allenatore e nei primi anni Duemila vinse quattro campionati in Paraguay con due squadre diverse, finché venne chiamato ad allenare la Nazionale paraguaiana; la portò fino alla finale della Coppa America del 2011, che però fu vinta dall’Uruguay. Dopo la sconfitta diede le dimissioni e venne poi assunto dai Newell’s Old Boys, che in questa stagione hanno vinto il campionato argentino.

    Dal 1990 al 1992 fu allenato ai Newell’s Old Boys da Marcelo Bielsa (soprannominato El Loco, “il pazzo”), un famoso e discusso allenatore argentino noto per praticare un calcio molto offensivo e spettacolare, che si dice l’abbia ispirato dal punto di vista tattico. Sky Sport scrive che il suo sistema di gioco preferito è il 4-3-3, un modulo molto offensivo che prevede che le tre linee della difesa, del centrocampo e dell’attacco giochino molto vicine in modo, così che la squadra riesca ad attaccare con quanti più giocatori possibile. Inoltre, sempre secondo Sky Sport, Martino chiede ai suoi giocatori di pressare molto gli avversari e tenere la palla, caratteristica che negli ultimi anni ha reso celebre il Barcellona allenato da Guardiola.

    Jonathan Wilson, sul Guardian, racconta come è nato il rapporto fra Martino e Bielsa ai tempi in cui quest’ultimo allenava i Newell’s Old Boys. La squadra aveva vinto il torneo di Apertura (uno dei due gironi in cui è suddiviso il campionato argentino, che però valgono come delle competizioni a sé) nella stagione 1990-1991, a cui però avevano fatto seguito due campionati giocati in maniera mediocre; il terzo campionato, la Chiusura del 1991-1992, cominciò ancora peggio, con una sconfitta con il San Lorenzo per 6-0 in Coppa Libertadores. Bielsa racconta che dopo la sconfitta si chiuse in una stanza, chiuse le tende e si mise a piangere. Riflettendo sulla situazione della squadra decise che non avrebbe cambiato il suo sistema di gioco ma che avrebbe invece insistito. I Newell’s Old Boys si ripresero e arrivarono fino alla finale di Coppa Libertadores, che persero contro la squadra brasiliana del San Paolo. Di quella squadra Gerardo Martino era il centrocampista centrale e uno dei giocatori più importanti; Bielsa diceva di lui che era «un giocatore eccezionale, di un altro pianeta, che pensa in maniera differente dagli altri. Ho sempre detto che era il leader del gruppo, calmo e sereno quando ce n’era la necessità. Dopo le sconfitte era quello al quale rivolgevano lo sguardo i giocatori più giovani».

    Carles Puyol, il capitano del Barcellona, prima che Martino venisse assunto aveva detto di lui che «è un ottimo allenatore» al quale piace «lo stile di gioco del Barcellona». Nelle ultime stagioni il Barcellona ha segnato più di 200 gol e vinto cinque competizioni, tra cui l’ultimo campionato spagnolo e la Coppa del mondo per Club del 2011.


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    Tito Vilanova è morto
    Aveva 45 anni, era stato allenatore del Barcellona, aveva lasciato per curarsi dal cancro
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    Tito Vilanova prima di una conferenza stampa a Barcellona, 20 aprile 2013
    (AP Photo/Manu Fernandez, File)



    Tito Vilanova, ex allenatore della squadra di calcio del Barcellona, è morto per un cancro a 45 anni. Si era dimesso nel luglio scorso per curarsi. Il sito della squadra del Barcellona si apre col titolo “Tito, ricordato in eterno”. Vilanova aveva preso il posto del noto allenatore Josep Guardiola, di cui era stato l’assistente, nell aprile del 2012: gli lasciò una delle squadre più forti di tutti i tempi, con la quale aveva vinto 13 trofei in quattro anni. A Vilanova era stato diagnosticato un cancro alla parotide sin dalla fine del 2011.

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    Tito Vilanova ed Eric Abidal reggono il trofeo per il campionato spagnolo vinto, al Camp Nou di Barcellona, 19 maggio 2013
    (David Ramos/Getty Images)


    Vilanova, il cui vero nome è Francesc Vilanova i Bayó, era nato il 17 settembre 1969 a Girona, in Spagna. Era un ex calciatore del Barcellona, dove però aveva giocato solo nelle giovanili. Poi, dopo due anni da professionista giocati nel Barcellona B (la squadra giovanile più importante), non fu promosso in prima squadra e fu venduto. Fu un discreto centrocampista centrale: durante la sua carriera ha giocato in diverse squadre spagnole, tra cui Figueres, Celta, Badajoz e Mallorca, quasi sempre in seconda divisione, la nostra Serie B; in Liga (la prima divisione spagnola) giocò solo 28 partite in tre anni.

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    Pep Guardiola e Tito Vilanova con la coppa vinta contro il Deportivo de la Coruna nel 2011 (JOSEP LAGO/AFP/Getty Images)


    Dopo aver smesso di giocare, allenò piccole squadre come Palafrugell, Figueres e Terrassa. Nel 2007, fu poi ingaggiato dal Barcellona B come assistente di Josep Guardiola. I due avevano un legame molto stretto e per questo motivo la società decise di affidargli la guida della squadra, nonostante non avesse praticamente esperienza da primo allenatore. Durante l’unico anno da allenatore del Barcellona, Vilanova riuscì a far vincere alla squadra il campionato dopo che la stagione precedente era stato vinto dal Real Madrid: perse solo due partite su 38 e riuscì a mettere insieme 100 punti, eguagliando il record dell’anno precedente stabilito dal Real. Con Vilanova la squadra mantenne lo stile di gioco impostato da Guardiola basato – semplificando molto – su un prolungato possesso della palla. L’unico momento storto della stagione accadde nella semifinale di Champions League, quando il Barcellona venne eliminato dal Bayern Monaco, dopo due partite in cui perse rispettivamente 4-0 e 3-0.

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    Tito Vilanova durante il match di Liga tra Atletico Bilbao e Barcellona allo stadio San Mames di Bilbao, 27 aprile 2013
    (AP Photo/Alvaro Barrientos)


    Vilanova – che già da gennaio a marzo del 2013 si sospese dall’incarico a causa di alcune cure – aveva con la squadra un contratto di due anni, che alla fine della stagione 2012-2013 aveva detto di non poter rispettare a causa delle sue condizioni di salute. Lasciò l’incarico il 19 luglio 2013: venne sostituito quattro giorni più tardi dall’argentino Gerardo Martino, che tuttora allena la squadra.

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    Tito Vilanova festeggia con i giocatori del Barcellona la vittoria del campionato spagnolo, 13 maggio 2013
    (AP Photo/Manu Fernandez)




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