La pasta di Mais Sale e Fimo..impariamo!!!

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  1. Lussy60
     
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    Pasta di sale

    folletto-pasta-di-saleLa pasta di sale è un materiale ideale per la manipolazione e modellazione molto economica e adatta ai bambini (è fatta con prodotti naturali e il sale contenuto in essa evita che possa essere ingerito).
    Arte antica conosciuta soprattutto nei paesi del Nord Europa, oggi è divenuta popolare in tutte le nazioni, anche in Italia.
    Non ci sono limiti alla creazione di oggetti, l'unico limite è la vostra fantasia (ci sono i bambini per questo).
    Si possono creare un sacco di oggetti: palle di natale, angeli, macchinine, animali, bambole, bomboniere e tanti oggeti che possono diventare dei regalini originali per la tua festa di battesimo, prima comunione, compleanno, matrimonio .
    Praticamente ogni idea può trasformarsi con un pò di creatività un nuovo oggetto da modellare.






    INGREDIENTI
    pasta di sale:

    •Farina
    tutte le farine sono buone quella per dolci "00" rende solo la pasta più bianca è un po' più liscia.
    •Sale fino
    Meglio molto sottile, sarebbe bene macinarlo (con un macinacaffè o un tritatutto) per rendere la pasta più liscia, ma chi deve realizzare un oggetto più "rustico", può benissimo usare il sale (sempre fino) così com’è.
    Il sale marino cristallizzato che rende la scultura di pane porosa, brutta da vedere, meglio non usarlo
    •Acqua
    Semplice acqua del rubinetto va benissimo, a temperatura ambiente.
    •Collante
    Non è indispensabile ma aggiungendo nell'acqua colla vinilica o colla da tappezzeria o glicerina si ottiene un impasto più elastico e con maggiore consistenza, più facile da modellare.

    IMPASTO

    come preparare la pasta di sale:
    •Quantità
    La quantità dipende chiaramente da cosa uno vuole realizzare, ma meglio, se la prima volta, non eccedere, poi con l'esperienza si potrà anche esagerare!
    Questo è comunque il rapporto:
    • 1 bicchiere colmo di farina.
    • 1 bicchiere colmo di sale.
    • 1/2 bicchiere d' acqua.
    • 1 cucchiaio di colla.

    •Impastare
    Versare in una ciotola la farina e il sale (il rapporto è 1:1) e la colla, aggiungendo lentamente dell'acqua, per ottenere un impasto morbido, denso, che non si appiccichi alle mani o si sgretoli.
    Lavorare l'impasto con energia con un cucchiaio di legno o con la punta delle dita, in modo che si assorba tutta l'acqua.
    Formare con l'impasto una palla e riporla sulla tavola leggermente infarinata.
    Lavorare bene la pasta e impastare bene per almeno venti minuti poichè la qualità del prodotto dipende molto dal fatto che la pasta sia stata lavorata per lungo tempo e ben amalgamata.
    Se la pasta si incolla alle dita, aggiungere un pò di farina; se è troppo friabile, un pò d'acqua.
    La pasta di sale è pronta!
    Se si ha dell'impasto in eccedenza, potete conservarlo avvolto nella pellicola trasparente in altro luogo fresco e asciutto. (anche il frigorifero va bene).

    •Materiali ed accessori
    L'unico strumento indispensabile per modellare la pasta di sale sono ovviamente le dita e le mani, ma tutto può essere molto utile. Ecco una lista:
    coltello da cucina e taglieri per tagliare la pasta
    matterello o stendipizza per spianare la pasta
    rotella da pasticcere
    pennello da pasticcere
    schiaccia-agli per fare i capelli o fili in genere
    cannucce per fare buchi
    Stampi per biscotti per fare delle formine
    carta d'alluminio
    fil di ferro per fare gancetti, aggangiare i vari pezzi e appendere gli oggetti
    stuzzicadenti per fare gli occhi e sostenere i diversi pezzi dell'oggetto. pinza
    chiodi di garofano
    colino da tè
    pezzetti di legno
    bacche di ginepro
    E la lista potrebbe allungarsi a dismisura a voi la scelta.

    ATTENZIONE!, gli attrezzi metallici dopo l'uso vanno lavati e asciugati con cura, il sale infatti, fa arrugginire tutto in fretta.

    •ASCIUGATURA
    Questa è una fase molto importante: da una perfetta asciugatura dipende la riuscita e la durata di un oggetto. Questo potrebbe infatti screpolarsi o danneggiarsi in modo irreparabile.

    ASCIUGATURA IN FORNO
    La temperatura deve essere molto bassa onde evitare screpolature degli oggetti e lo sportello deve rimanere leggermente aperto per permettere l’uscita dell’umidità.
    Tempo di asciugatura: dipende ovviamente dalla dimensione dell’oggetto, ma meglio che sia asciugato perfettamente che rimanere un po' umido.
    E' importante che sia perfettamente asciutto anche all’interno.
    Sono necessarie sempre molte ore anche un giorno intero affinchè l'ggetto sua asciugato, girare più volte il pezzo per uniformare l'asciugatura e solo quando il pezzo è perfettamente duro (soprattutto nella parte inferiore), si può tirarlo fuori.

    •ASCIUGATURA ALL’ARIA O SUL TERMOSIFONE:
    questo metodo è consigliato per piccoli oggetti e se d'inverno ci sono i termosifoni, nel periodo estivo è il calore naturale che accellera l'asciugatura.
    Ci vorrà sicuramente più tempo che in forno, ma è ugualmente un buon sistema, molto più economico e se non si ha fretta è sicuramente il migliore.

    •Verniciatura
    Si possono colorare in 2 modi:
    •Usando un impasto colorato: si mescola direttamente il colore (tempere, coloranti alimentari) alla pasta, aggiungendolo in piccole quantità, finchè si ottiene la tinta desiderata. E' possibile colorare l'impasto oltre ai colori precedentemente descritti, si possono usare anche dei pigmenti naturali quali caffè e orzo macinati, cacao, zafferano, peperoncino macinato ed altri prodotti simili reperibili in cucina.
    •Dipingendo i modelli dopo l'asciugatura: in questo caso il modello va colorato quando è perfettamente asciutto, usando colori a tempera o ad acquerello. Dipingere gli oggetti con la seconda tecnica è sicuramente molto più bello e soddisfacente.
    Usare colori tenui, perchè verniciando successivamente l'oggetto, essi aumentano d'intensità. E' bene rifinire le proprie creazioni con una vernice trasparente e idrorepellente, a spruzzo o liquida. E' importante una buona protezione contro l'umidità per conservare le caratteristiche della pasta.

    •Decorazioni
    Una volta colorato, l'oggetto può essere ulteriormente "abbellito" con fiori secchi, pizzi, nastri e stoffe.

    •CONSERVAZIONE
    E' importante una buona protezione contro l'umidità per conservare le caratteristiche della pasta. Evitate comunque l'esposizione nei luoghi umidi che danneggeranno nel tempo l'oggetto.
    Per quanto riguarda la conservazione della pasta fresca, potete utilizzare dei sacchetti di plastica: state attenti a tenerli ben chiusi, altrimenti la pasta si secca.
    La pasta può essere utilizzata anche il giorno dopo, ma meglio usarla e rifarla all'occorrenza, perché i giorni successivi risulta un po’ più molle e anche aggiungendo farina, l’impasto non è più ottimale e, inoltre, cuocendo assumerà una colorazione più giallognola.
    Per quanto riguarda invece l’oggetto finito, non c’è limite alla sua durata, purché abbiate avuto l’accortezza di spruzzarlo di vernice trasparente (lucida od opaca) per preservarlo dall’umidità (ricordate di spruzzare l’oggetto sia sopra sia sotto).



    Pasta fimo


    Una storia lunga un secolo...


    fimo2Essendo una pasta sintetica, si potrebbe pensare che il Fimo sia una creazione degli ultimi decenni. Ma non è assolutamente così. La sua storia è molto curiosa ed ha inizio nel 1883 anno in cui la diciassettenne attrice tedesca Katharina Simon conobbe l’artista e scultore Max Cruse che presto divenne suo marito e con cui ebbe ben sette figli. Una delle passioni di questa donna creativa era costruire bambole per le sue figlie. Nel farlo, però, riscontrava il problema di riprodurre in maniera fedele teste e volti, anche se le sue bambole sono a tutt’oggi oggetto di culto per i collezionisti e sono persino esposte in musei.

    A trovare il rimedio fu la primogenita Mimerle, detta Fifì che, negli anni Trenta, iniziò le sue sperimentazioni di impasti con sostanze varie, finché non arrivò alla formula esistente tutt’ora: una sorta di pasta per mosaici da indurire con il calore. La ragazza ne produsse in una gamma limitata di colori ed iniziò a commercializzarla per conto suo sino al 1964, anno in cui incontrò Eberhard Faber che, interessato al prodotto, lo brevettò ed iniziò a produrlo a livello mondiale.

    Il nome Fimo è un abbreviazione di Fifì Mosaic, il termine con cui Mimerle chiamava la sua invenzione (unendo la prima sillaba delle due parole si ottiene, appunto, Fimo).



    Paste sintetiche: cosa sono.

    Fimo1Le paste sintetiche, come Cernit e Fimo (sono due marche molto diffuse, ma è possibile trovarne delle altre) sono materiali derivati dal petrolio (polimeri),malleabili al tatto, che non induriscono all'aria ma solo attraverso la cottura, che di solito si realizza nel comune forno di casa. Sono vendute in panetti di tantissimi colori Dietro a ogni panetto ci sono le indicazioni precise sulla cottura, che varia dai 130° ai 110° gradi ma che non deve mai superare i 30 minuti. Oltre questo tempo infatti queste paste, oltre a "modificare" la loro composizione e a rovinarsi in modo irreversibile (bolle, annerimento, crepe) possono emettere sostanze pericolose. Se si seguono attentamente le istruzioni tuttavia non si corre alcun rischio, quindi si tratta solo di avere un po' di attenzione.

    in commercio esistono tre tipi differenti di Fimo:

    1 Fimo Classic
    l’originale, spesso un po’ troppo duro da modellare

    2 Fimo Soft
    la nuova versione più morbida e più facile da sagomare

    3Fimo Effect
    categoria in cui vengono inclusi tutti quei panetti che riproducono particolari effetti speciali, caratteristiche utili per molte creazioni, che si possono a loro volta raggruppare in quattro categorie diverse, ognuna delle quali presenta gradazioni e colorazioni differenti, ovvero Stoned (effetto pietra/marmo), Transparent (trasparente), Glitter (con brillantini al suo interno), Metallic (che dona una maggiore lucentezza alle opere) e Nightglow colour (fosforescente)

    Per iniziare a modellare il Fimo serve tanta pazienza iniziale, poiché, appena aperto un panetto e presa la quantità che dovrà servire, per riuscire a renderlo morbido per l’utilizzo andrà manipolato ben bene. Azione che dovrà essere eseguita anche con il Fimo Soft che, sebbene sia più morbido, deve essere ben lavorato. Il bello è che non c’è limite alla creatività.

    Essendo una pasta termoindurente, una volta finita la lavorazione dovrete cuocere il vostro capolavoro per fissarne la forma in maniera definitiva. Il Fimo si cuoce in forno (possibilmente ventilato, poiché mantiene una temperatura costante) a 110 gradi per 30 minuti circa. Successivamente bisogna lasciarlo raffreddare nel forno spento: per la buona riuscita delle creazioni è, infatti, bene non estrarle dal forno caldo, altrimenti risultano molle e si possono ripiegare su loro stesse.

    Se capita però di cuocere oggetti molto piccoli, trenta minuti sono troppi: è meglio cuocerli per meno tempo, altrimenti rischiano di bruciare. Una volte raffreddate, le opere in Fimo vanno sempre spennellate con una vernice protettiva trasparente lucida o opaca. E’ possibile colorare il Fimo, oltre all’opzione di comprare panetti di gradazioni differenti ci sono tre metodi.

    Due colori differenti si possono mescolare per formarne un altro, unendo, ad esempio, giallo e blu otterremo il verde e si possono unire panetti differenti (soft, classic o effect). Ovviamente bisogna impastare bene i due colori ed avere un po’ di pazienza nel farlo, dato che la pasta è un po’ dura.

    Sempre da crudo è poossibile impastarlo insieme a colori in polvere, addirittura con pigmenti o ombretti per occhi.

    Una volta cotto, invece, si può tingerlo utilizzando colori acrilici, prima, e vernice protettiva, dopo. In alternativa potete utilizzare tempere (che però possono risultare difficili da stendere) o colori ad olio (questi presentano l’inconveniente di asciugare in una tempistica lunga).

    Per disegnare piccoli particolari, come i tratti del viso, si può utilizzare un pennarello indelebile (dopo aver steso la vernice protettiva), anche se con il tempo sbiadirà un po’: ma è l’unica alternativa se non si riesce a dipingerli a mano!


    Il Fimo è velenoso?

    Il Fimo di per se non è un materiale velenoso. Stare solamente attenti a:

    non ingerirlo
    non appoggiarlo sulle ferite (un cerotto in Fimo non è certo l’ideale)
    non bruciarlo

    Quest’ultima è forse la possibilità più remota ma pur sempre possibile in cui si manifesta la tossicità della sostanza: il fumo è tossico. Proprio per questo i professionisti del Fimo solitamente hanno un fornetto apposito per cuocere le loro creazioni: se da un lato consuma meno energia del forno di casa, dall’altro si evita qualsiasi probabile tossicità della materia.

    Ovviamente chi utilizza il Fimo in maniera saltuaria può benissimo ricorrere al forno di casa, seguendo, in questo caso, un’accortezza: lasciar passare almeno due ore da quando si è estratto dal forno il vostro capolavoro prima di riutilizzarlo per cucinare. E, ovviamente, dopo averlo areato un bel po’.

    La tossicità del Fimo deriva dal fatto che è principalmente composto da PVC, materiale risalente agli anni Trenta, che al suo interno contiene ftalati (derivati del petrolio), utilizzati come ammorbidente. La vecchia formulazione del Fimo conteneva, appunto, tracce di queste sostanze che, comunque, sono presenti in creme, trucchi e molti prodotti da noi comunemente utilizzati. Negli ultimi anni, però, si sono intensificate le ricerche per rendere il prodotto il più ecologico possibile, anche per quanto riguarda gli standard imposti dall’Unione Europea per la riduzione dell’inquinamento.

    Si è dunque progredito con formule sempre più verdi che contenessero meno sostanze dannose possibili (anche perché il Fimo è categorizzato come giocattolo, e quindi come tale deve seguire standard rigidi) fino ad arrivare alla grande novità del 2010: il FimoAir Natural. Questa è una pasta modellabile, venduta in confezioni da 250 o 500 grammi e per ora disponibile in una ristretta gamma di colori, molto leggera e che asciuga all’aria (circa un giorno) e quindi non necessita né di forno tradizionale né di microonde (la novità dello scorso anno era appunto un Fimo che si cuoceva in 10 minuti grazie alle microonde). Ne risulta una materia che una volta asciutta è altamente resistente e più ecologica.


    Consigli

    fimo3I panetti di Fimo aperti si possono conservare e riutilizzare per lavorazioni successive. Per evitare che questo si secchi bisogna prendere qualche accorgimento. Una volta aperto, nel caso si fosse indurito troppo, vi basterà modellare per più tempo la pasta, magari con l’aiuto di olio.

    Se sapete già la sequenza di colori che userete per le vostre creazioni, partite dal più chiaro al più scuro: il Fimo, purtroppo, sporca. Proprio per evitare piccole ma antiestetiche sbavature o impronte digitali, è consigliabile lavarsi la mani (o utilizzare salviette umidificate) quando si devono utilizzare due colori che contrastano molto tra di loro. Per ovviare al problema, se vi sentite abbastanza comodi, potete indossare guanti in lattice.


    Quando create gioielli, inserite nella pasta cruda i gancetti: state però attenti che questi dovranno essere incollati una volta sfornate le opere, poiché seccandosi il fimo tende lievemente a ridursi: un effetto non visibile ad occhio nudo, ma che rischia di rendere più delicati i vostri ciondoli o portachiavi.

    fimo5Dato che i forni non scaldano tutti allo stesso modo e per evitare che i vostri oggetti si brucino sprigionando così i fumi tossici, ecco un pratico consiglio: infornate per trenta minuti a 110 gradi un normale foglio bianco A4, quello utilizzato per stampe e fotocopie. Se uscirà dal forno giallino o marroncino abbassate la temperatura per cuocere le vostre opere in Fimo, altrimenti bruceranno. Se esce bianco allora è tutto ok: procedete con l’infornare alla stessa temperatura e per lo stesso tempo anche le vostre creazioni.

    Un’altra novità 2010, oltre al FimoAir Natural, è il Fimo Liquid: un gel biancastro estremamente flessibile, che si cuoce in forno: una volta cotto diventa trasparente, ma può essere colorato con pigmenti e polveri. Viene venduto in bottigliette da 50 ml la novità essenziale è la possibilità che ci fornisce di trasferire nel fimo stampe ed immagini.

    Se i particolari colorati della vostra opera dovessero sbiadirsi o, peggio, sbavarsi, non abbiate paura: armatevi di carta vetrata a grana molto sottile e passatela pazientemente sulle opere sbavate per riportarle a nuova luce.

    Il Fimo viene utilizzato come elemento decorativo per nail art: una sottile sfoglia può essere decorata con forme e colori differenti.



    I vantaggi delle paste sintetiche

    fimo4Rispetto alle paste naturali, come la pasta di sale, economica ma tendente al deterioramento, o ad altre paste modellabili tipo le crete, Fimo e affini offrono alcuni vantaggi, affrontando una piccola spesa iniziale per panetti di colori base, che possono essere sempre mescolati per creare diverse sfumature e un lucido di rifinitura, è possibile creare bellissimi oggetti unici, colorati, simpatici e resistenti.Dopo la cottura infatti le creazioni saranno dure, i colori brillanti e pronti ad affrontare il passare del tempo. La trama della pasta, dopo una lavorazione e una cottura ben eseguita, risulta liscia e compatta, bisogna solo evitare che le creazioni cadano in terra, perchè ovviamente non sono indistruttibili. Data la natura di queste paste derivate dal petrolio, é bene non farle usare a bambini molto piccoli e fare attenzione a rispettare i tempi di cottura.



    Pasta di mais

    cactus

    La pasta di mais è un materiale ideale per la manipolazione e modellazione molto economica e adatta ai bambini essendo realizzata con prodotti naturali.
    Simile alla pasta di sale ha il vantaggio che si conserva molto più a lungo non teme l'umidità e si asiuga più velocemnete e facilmente.
    Lo svantaggio è che la preparazione avviene tramite cottura dell'impasto.
    L'impasto, ben avvolto nella pellicola trasparente può durare anche un mese e se con il tempo la pasta tendesse ad essicarsi, coccinellebasta passare sulle mani un leggero velo di crema e reimpastarla per alcuni minuti.
    Non ci sono limiti alla creazione di oggetti, l'unico limite è la vostra fantasia (ci sono i bambini per questo).
    Si possono creare un sacco di oggetti: palle di natale, angeli, macchinine, animali, bambole, bomboniere e tanti oggetti che possono diventare dei regalini originali per la tua festa di battesimo, prima comunione, compleanno, matrimonio.
    Praticamente ogni idea può trasformarsi con un pò di creatività un nuovo oggetto da modellare.

    INGREDIENTI

    pasta di mais:

    •Maizena (amido di mais)
    La Maizena, amido di mais, è reperibile in tutti i supermercati nel reparto dolci, serve infatti per fare creme o panettoni più soffici..
    •Succo di limone
    Succo di un limone fresco che sbianca e profuma l'impasto
    •Acqua
    Semplice acqua del rubinetto va benissimo, a temperatura ambiente.
    •Collante
    Colla vinilica o colla da tappezzeria o glicerina si ottiene un impasto più elastico e con maggiore consistenza, più facile da modellare.
    •Vaselina
    Vaselina o glicerina o paraffina liquida per ammorbidire l'impasto.


    IMPASTO
    come preparare la pasta di mais:
    •Quantità
    La quantità dipende chiaramente da cosa uno vuole realizzare, ma meglio, se la prima volta, non eccedere, poi con l'esperienza si potrà anche esagerare!
    Questo è comunque il rapporto:
    • 1 bicchiere di Maizena ( amido di Mais )
    • 1 bicchiere di colla vinilica diluiti con 2 cucchiai d'acqua
    • 1 cucchiaio da tavola vaselina o glicerina o paraffina liquida, (la glicerina dà alle sculture un aspetto molto ceroso)
    • 1 cucchiaio di succo di limone o di lavanda, rallenta l'asciugatura e dà ai manufatti un gradevole profumo.

    •Impastare
    In un recipiente antiaderente (diametro 14/16 cm circa) versare prima la maizena, poi la colla vinilica diluita con un conigliettipo' d'acqua ed in seguito il succo di limone (o lavanda) e l'olio di vaselina o paraffina.
    Mescolate bene il composto fino ad ottenere un impasto liscio e senza grumi.
    Porre su un fuoco medio mescolando continuamente con un cucchiaio di legno per circa 7/8 minuti.
    Quando l'impasto che si va addensando, si staccherà dalle pareti del pentolino, girarlo ancora un paio di volte, la cottura si verifica quando prendendo un po' di impasto la consistenza è elastica e non troppo appiccicosa.
    Far raffreddare l'impasto su un piano liscio e un po' unto, girandolo spesso con il cucchiaio di legno per evitare che si secchi troppo in superficie.
    Quando il composto è freddo, si impasta bene e si inizia a lavorare oppure si ripone in luogo fresco avvolto nella pellicola trasparente anche per due mesi.
    La pasta di mais è pronta!

    •Materiali ed accessori
    L'unico strumento indispensabile per modellare la pasta di mais sono ovviamente le dita e le mani, ma tutto può essere molto utile. Ecco una lista:
    coltello da cucina e taglieri per tagliare la pasta
    matterello o stendipizza per spianare la pasta
    rotella da pasticcere
    pennello da pasticcere
    schiaccia-agli per fare i capelli o fili in genere
    cannucce per fare buchi
    Stampi per biscotti per fare delle formine
    carta d'alluminio
    fil di ferro per fare gancetti, aggangiare i vari pezzi e appendere gli oggetti
    stuzzicadenti per fare gli occhi e sostenere i diversi pezzi dell'oggetto
    pinze o pinzette per ciglie
    chiodi di garofano
    colino da tè
    pezzetti di legno
    bacche di ginepro.
    E la lista potrebbe allungarsi a dismisura a voi la scelta.

    •Asciugatura
    Questa è una fase molto importante: da una perfetta asciugatura dipende la riuscita e la durata di un oggetto. Questo potrebbe infatti screpolarsi o danneggiarsi in modo irreparabile.

    cucina•Gli oggetti in pasta di mais non necessitano di essicatura a forno, si asciugano molto rapidamente se si pongono in un luogo ventilato ma non al sole.
    Perchè asciughino uniformemente da tutti i lati, specialmente alla base, girarli più volte in diverse posizioni.

    •Verniciatura
    La pasta al mais essiccata ha un colorito bianco latteo, per ottenere variazioni di tonalità è necessario ricorrere ad una colorazione della pasta, possibile sia a pasta fresca che asciutta.
    pecorelleVanno usate tempere di ottima qualità per garantire la resistenza del colore alla luce.
    La tempera può essere usata per colorare sia oggetti già asciutti, sia la pasta fresca, in entrambi i casi si ottiene una colorazione intensa e gradevolmente opaca.
    I colori acrilici sono ottimi per la loro resistenza alla luce, non sbiadiscono con il tempo, generalmente si diluiscono con l'acqua e una volta asciutti diventano indelebili.
    I colori trasparenti per vetro danno un effetto cristallino e semitrasparente, a scultura asciutta conferisce un aspetto lucido e vetrato.
    Si possono colorare in 2 modi:
    •A pasta fresca: si mescola direttamente il colore (tempere, coloranti alimentari) alla pasta, aggiungendolo in piccole quantità, finchè si ottiene la tinta desiderata. E' possibile colorare l'impasto oltre ai colori precedentemente descritti, si possono usare anche dei pigmenti naturali quali caffè e orzo macinati, cacao, zafferano, peperoncino macinato ed altri prodotti simili reperibili in cucina.
    La pasta di mais tende a scurirsi asciugando, quindi occorrono poche gocce di colore nell'impasto per avere delle tonalità pastello e qualche goccia in più per avere colori più decisi.
    •A pasta asciugata: Dipingere i modelli solo dopo l'asciugatura: in questo caso il modello va colorato quando è perfettamente asciutto, usando colori a tempera o ad acquerello. Dipingere gli oggetti con la seconda tecnica è sicuramente molto più bello e soddisfacente.
    La pasta di mais ha una superficie molto liscia e scivolosa, il colore tiene poco va ripassato più volte per ottenere un risultato soddisfacente.

    •Decorazioni
    Una volta colorato, l'oggetto può essere ulteriormente "abbellito" con fiori secchi, pizzi, nastri e stoffe.

    •Conservazione
    La pasta di mais si conserva bene e non teme l'umidità evitate comunque luoghi molto umidi r molto caldi.
    Per quanto riguarda la conservazione della pasta fresca, riponete la pasta solo quando è completamente fredda in dei sacchetti di plastica o in contenitore a chiusura ermetica, state attenti a tenerli ben chiusi, altrimenti la pasta si secca.
    La pasta di mais può essere conservata perfettamente anche per due mesi.
    Per quanto riguarda invece l’oggetto finito, non c’è limite alla sua durata, purché abbiate avuto l’accortezza di spruzzarlo di vernice trasparente (lucida od opaca).

    •Consigli
    La lavorazione dell'oggetto si può fare anche avvolgendo la porzione di pasta da manipolare con pellicola da cucina.
    Rigirare più volte gli oggetti quando al contatto con le mani risultino asciutti in superficie.
    Il colore si accentua con l'asciugatura, quindi non bisogna mai dare tinte molto forti per non scurire l'oggetto una volta asciutto.
    Ad eccezione dei fiori o dei materiali rivestiti, tutte le creazioni vanno posizionate su un piano liscio, ricoperto con un foglio di alluminio che permetterà di rimuovere l'oggetto semiasciutto da entrambi i lati per poterne completare l'essiccazione.
    Per unire gli oggetti sia a pasta fresca che asciutta usate la colla vinilica, se la composizione è asciutta per un incollaggio veloce usate una colla a presa istantanea (tipo Attak) o colla a caldo distribuita con l'apposita pistola.

    tagliere

     
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