STORIE di PRESIDENTI o quasi

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  1. gheagabry
     
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    MANIFESTI ELETTORALI
    PRESIDENTI AMERICANI





    Il repubblicano William McKinley in un manifesto del 1896: fu eletto battendo il democratico William Jennings Bryan (Library of Congress)





    Un manifesto del repubblicano Calvin Coolidge nelle elezioni presidenziali del 1924, in cui sfidò il democratico John Davis e il progressista Robert La Follette. Coolidge era stato eletto vicepresidente di Warren Harding nel 1920: questi morì nel 1923 e Coolidge gli successe alla presidenza. Da qui il gioco di parole del manifesto Keep cool with Coolidge (Avanti alla grande con Coolidge). Venne rieletto. (Library of Congress)





    Un manifesto elettorale del repubblicano Abraham Lincoln, che divenne presidente nel 1860 battendo il democratico Stephen Douglas. Il nome del presidente è scritto senz’acca. (Library for Congress)



    Edited by gheagabry - 27/11/2013, 03:15
     
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  2. gheagabry
     
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    <p align="center">Presidenti che si insediano




    Almeno tre presidenti negli ultimi 70 anni hanno dovuto giurare in modo più o meno improvvisato e senza molte cerimonie a causa della morte o delle dimissioni dei loro predecessori. E un altro ha dovuto annullare tutto a causa del freddo – e alla fine ha giurato al chiuso.





    Harry Truman, 1945. Truman giurò come 33esimo presidente degli Stati Uniti il 12 aprile, subito dopo l’improvvisa morte di Franklin Delano Roosevelet che era stato eletto appena tre mesi prima. Accanto a Truman ci sono la moglie Bess e la figlia Margaret,


    Lyndon B. Johnson con a destra, Jaqueline Kennedy, vedova di John Fitzgerald Kennedy, 1963. Johnson giurò a bordo dell’aereo presidenziale, in viaggio da Dallas verso Washington, poche ore dopo che Kennedy era stato dichiarato morto.



    Lyndon Johnson, 1965. Con questa elezione venne introdotta la tradizione per la quale la first lady, in questo caso Lady Bird Johnson, regge le Bibbia su cui il presidente eletto giura.




    Gerald Ford, 1974. Ford giurò il 9 agosto, poco dopo che il presidente Richard Nixon annunciò le sue dimissioni a causa delle conseguenze dello scandalo Watergate.



    Ronald Reagan, 1985. Fu la prima cerimonia di insediamento fatta all’interno del Campidoglio e non sulla scalinata esterna. La temperatura fuori, infatti, era scesa sotto lo zero. Accanto a Reagan, sua moglie Nancy regge la Bibbia per la cerimonia di giuramento.

    Edited by gheagabry - 27/11/2013, 03:09
     
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  3. gheagabry
     
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    Dichiarazione di indipendenza
    degli Stati Uniti d'America, 1776


    Discorso di Thomas Jefferson

    Consideriamo verità evidenti per sé stesse
    che tutti gli uomini sono creati uguali;

    che sono stati dotati dal loro Creatore di taluni diritti inalienabili;
    che, fra questi diritti, vi sono la vita, la libertà e il perseguimento del benessere.

    Che per garantire questi diritti, vengono istituiti fra gli uomini dei governi
    che derivano dal consenso dei governati il loro giusto potere.
    Che ogni qualvolta una forma di governo diviene antagonistica
    al conseguimento di questi scopi,
    il popolo ha diritto di modificarla e abolirla, e di creare un governo nuovo,
    ponendo a base di esso quei principi, e regolando i poteri di esso in quelle forme che offrono la maggiore probabilità
    di condurre alla sicurezza ed alla felicità del popolo medesimo.

    La prudenza consiglierà, in fatto, di non cambiare per motivi tenui o transitori governi stabiliti da tempo;
    l'esperienza dimostra, invero,
    che gli uomini sono più inclini a sopportare i mali, finché sono tollerabili,
    che a riprendere la giusta direzione,
    abolendo forme alle quali sono adusati.

    Ma quando una lunga serie di soprusi ed usurpazioni,
    volti invariabilmente ad un unico scopo,
    offrono prova evidente del disegno di un governo di assoggettare il popolo a condizioni di dispotismo assoluto,
    é diritto e dovere del popolo di abbattere quel governo
    e di creare nuove salvaguardie per la sua sicurezza futura.





     
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  4. gheagabry
     
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    Cinque presidenti degli USA, insieme



    Tutti e cinque i passati presidenti degli Stati Uniti (compreso l’attuale) si incontrano oggi a Dallas in occasione dell’inaugurazione della “Presidential Library” dedicata a George W. Bush, la quattordicesima ad entrare nel gruppo delle biblioteche istituite dagli ex presidenti nel loro stato di origine per documentare la storia del proprio mandato (quelle precedenti ed estranee alla rete strutturata di Biblioteche Presidenziali sono in realtà molte di più). Spesso la Presidential Library è anche il luogo in cui vengono sepolti i presidenti a cui sono dedicate. La biblioteca aprirà al pubblico il prossimo primo maggio. Si trova in un nuovo complesso architettonico disegnato dallo studio Robert A.M. Stern Architects di New York nel campus della Southern Methodist University, a pochi chilometri dal centro di Dallas. È una grande struttura di tre piani in pietra calcarea e mattoni rossi, costato circa 250 milioni di dollari, 190 milioni di euro: parte dei soldi per la costruzione (mentre le spese di gestione sono in parte finanziate dal governo federale) viene raccolta mentre il presidente è ancora in carica, di solito due o tre anni prima della scadenza del mandato, il che ha provocato qualche polemica anche in queste ore.
    Oltre alla biblioteca e agli archivi presidenziali, la biblioteca inaugurata oggi contiene un museo – con una replica in scala 1:1 dello Studio Ovale della Casa Bianca – un ristorante, un auditorium e la sede di una fondazione (il nome ufficiale del complesso è George W. Bush Presidential Center). L’estensione totale del complesso ai bordi del campus, circondato da grandi giardini, è di 21 mila metri quadrati.
    Come da tradizione, i presidenti uscenti collaborano al progetto degli architetti e si passano consigli da un presidente all’altro: un altro degli strani contatti e rapporti umani – a volte amichevoli, a volte ostili, spesso lontani dalle divisioni politiche – che si sviluppano tra gli ex presidenti americani ancora in vita.
    Nel caso di Bush, al progetto della struttura ha partecipato attivamente la moglie Laura, ma oltre alla coppia presidenziale hanno detto la loro anche i National Archives e l’università ospitante: ne è venuta fuori una struttura dalle linee squadrate ed essenziali, che si colloca molto bene nel resto del campus. Come ha spiegato il Los Angeles Times recensendo la costruzione, «ogni biblioteca presidenziale è un curioso mix architettonico di biografia e autobiografia.»





    ilpost.it
     
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3 replies since 26/10/2012, 17:41   375 views
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