BUDDY VALASTRO ... “The cake boss”

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    Il boss delle torte


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    di Eleonora Lombardo

    Più che la Sicilia nei suoi dolci c' è un' interessante lezione di pasticceria migrante, di "antropogastronomia", di cosa vuol dire effettivamente "americanizzare", quando le ricette raccontano una trasformazione di vita, oltre che di sapore. Buddy Valastro è per tutti i fedeli fan del canale satellitare Discovery Real Time "Il boss delle torte", l'uomo che con il suo team di pasticceri riesce a trasformare il più bizzarro degli scenari in una torta perfetta in ogni dettaglio. Con zucchero e pandispagna ha realizzato fedelissime riproduzioni della Statua della libertà e dell' Empire State Building e sforna quotidianamente torte nuziali che arrivano a costare oltre i tremila dollari. Ma dietro le ultime imprese al limite con il circense del pasticcere più famoso del mondo, c' è un'intensa storia di immigrazione, di sapere custodito nelle mani, di artigianato e di ingredienti segreti che ancora una volta parte dalla Sicilia. Da Lipari per la precisione, dove Valastro è un cognome comunissimo e dove il padre di Buddy, Bartolomeo, è nato e cresciuto. Bartolomeo è rimasto a Lipari fino a dodici anni, vivendo di stenti, chiedendo soldi in cambio del trasporto delle valigie ai turisti del porto, ma con un dono nelle mani, quello di saper fare pane e dolci come suo padre, il nonno di Buddy fuggito in America a fare fortuna e per fare vita da latin lover. Poi però il richiamo della famiglia prevale e i Valastro si trasferiscono in America a Hoboken, cittadina del New Jersey di fronte a New York. Lì Bartolomeo, nell' America dei self-made man, trasforma la sua abilità in fortuna, nella fortuna di Carlo, siciliano come lui, che lo assume nella sua pasticceria storica, la stessa che erediterà Buddy, Carlo' s City Hall Bake Shop, e nella quale lavora ancora oggi che è il boss assieme alla sua squadra: la madre Mary, le quattro sorelle, tre cognati, centoventicinque persone attive sette giorni su sette, su tre turni quotidiani per dare consistenza di panna e crema al sogno di ogni tipo di avventore. La storia di Buddy e dei Valastro la si può leggere nel libro Il boss delle torte. Storie e ricette della "mia famiglia" edito da Avallardi. Oltre che un libro di ricette, ci sono anche quelle per gli appassionati di glassa e meringhe, è la storia di una migrazione lunga e lenta e mai del tutto compiuta, perché i Valastro anche oltre oceano, più che mai oltre oceano, continuanoa replicarei modelli della tipica famiglia del sud. Ci sono le storie di come si fa comunità e ci si continua a sposare fra immigrati di seconda generazione, c'è l' esaltazione della famiglia sopra ogni cosa e il sacrificio per il lavoro per diventare, seppur dolcissimo, un boss. Figura ieratica il padre di Buddy, uomo bonario e gioviale, miracolato da Sant' Antonio quando, mentre ancora la famiglia viveva a Lipari, viene colpito da un' ignota malattia che lo lascia in coma per giorni, fin quando la madre si getta in ginocchio e promette al Santo un voto in cambio della vita del figlio. Miracolosamente il piccolo Bartolomeo rinviene e da allora, ancora oggi, anche a Hoboken dove il concetto di promisione al santo non ha traduzione, ogni 13 giugno Buddy Valastro, che ha ereditato tutto dal padre morto diversi anni fa per un tumore, sforna chilie chili di pane da dare in beneficenza. Tradizione che non muta, ingredienti che non cambiano. Cambiano invece gli equilibri nelle torte, lo spiega bene Valastro nel suo libro raccontando come, con timore reverenziale, dopo la morte del padre, ha capito di dovere intervenire sui sapori siciliani per avere davvero successo negli Stati Uniti, affrontando l'ultimo baluardo della resistenza, il boss dei boss: la mamma. «Quando mi sono messo a modificare le formule che erano state rispettate per decenni, deve avere avuto l' impressione che americanizzassi l' unica cosa che non doveva essere americanizzata, che mi stessi disfacendo dell' ultimo rituale sacro e intoccabile - scrive Valastro e spiega - La capivo, ma pensavo anche che quei cambiamenti fossero essenziali per imporre Carlo' s alla generazione successiva di clienti; che per far funzionare la pasticceria a dovere e per mantenere una famiglia sempre più numerosa fosse essenziale soddisfare le esigenze dei buongustai moderni». E le esigenze dei buongustai moderni sono sempre più grandi e in una parola, per Valastro, si è trattato di esagerare, di fare del barocco un parossismo, della cassata una torta a sei piani e di trasformare le sfogliatelle napoletane, piccola concessione partenopea, in code di aragosta. Assecondando le richieste bizzarre dei clienti americani, realizzando torte che parlano e si muovono, Buddy Valastro arriva in Tv e da lì il passo a trasformare una piccola impresa familiare in un' industria con uno stabilimento forte di una superficie di oltre duemilasettecento metri quadri, è davvero breve. Decisamente più breve dell'oceano che separa Hoboken da Lipari. Il viaggio nell'isola delle Eolie oggi è un rito, ci torna Valastro insieme ai suoi tre figli, in ricordo del primo viaggio in Sicilia fatto nel 1992 con il padre ancora in vita: un viaggio alla ricerca di odori perduti, un viaggio per dispensare mazzette di dollari a chi non è mai partito, a chi è rimasto isolano dell' isola, un modo per ringraziare la sorte di essere andati via nella terra delle torte giganti, dei campi di zucchero filato, nelle autostrade di crema pasticcera.

    buddy-valastro-header



    Fonte:ricerca.repubblica.it,web
     
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