LA CUCINA NEI LIBRI...

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  1. ZIALAILA
     
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    COME L' ACQUA PER IL CIOCCOLATO
    di Laura Esquivel



    comelacquaperilcioccolato




    con il simpatico sottotitolo: "Romanzo a puntate mensili con ricette, amori e rimedi casalinghi".

    La struttura del testo, infatti, è formata da dodici capitoli, ciascuno intitolato a un mese dell'anno, in cui - a partire da una ricetta tipica dell'antica cucina messicana - viene raccontata, con la capacità affabulatoria e con un "pizzico" di realismo magico tipici della letteratura latino-americana, la vicenda del grande amore ostacolato tra Pedro Muzquiz e Tita de la Garza.

    Ed ecco allora scaturire la preparazione di piatti dai sapori straordinari e - a seconda dei sentimenti provati durante la loro preparazione - dai poteri quasi magici : ecco che la torta "chabela" per il matrimonio tra la sorella e Pedro - preparata da Tita tra le lacrime per l'amore perduto e l'affronto subito - ha il potere di far sorgere una profonda e inspiegabile tristezza in tutti gli invitati; le quaglie ai petali di rose - preparate con delle rose regalatele da Pedro e bagnate dalle gocce del suo sangue appassionato provocato dalle spine - hanno il potere di scatenare in tutti i commensali una frenesia d'amore tale da far scaturire il fuoco dalla loro pelle e da consentire all'altra sorella di Tita di fuggire via di casa nuda, liberandosi dall'oppressione della madre e trovando amore e realizzazione nelle schiere dei rivoluzionari.

    ***



    La protagonista del romanzo , Tita che ha quindici anni all'inizio della storia ambientata durante la rivoluzione messicana , vive con sua madre Elena e le sue sorelle maggiori Gertrudis e Rosaura, in un ranch nel Messico.
    Il vicino di casa Pedro e Tita si innamorano a prima vista e Pedro chiede la sua mano ma mamma Elena lo proibisce, perché la tradizione esige che la figlia più giovane rimanga celibe per prendersi cura di sua madre.
    Così Pedro si sposa con Rosaura , la sorella maggiore, avendo come unico scopo quello di restare accanto alla donna che ama.

    ***


    In questo libro il cibo diventa lo strumento di un vero e proprio incantesimo d'amore, grazie al quale Tita riesce a trasmettere a Pedro e a tutti i commensali - nell'unico modo che le è consentito - i suoi sentimenti, privati del diritto di esistere, con una forza che va anche al di là delle sue stesse intenzioni.


    "Benché nasciamo con una scatola di cerini dentro di noi, non possiamo accenderli da soli; abbiamo bisogno di ossigeno e dell'aiuto di una candela.
    L'ossigeno deve provenire, per esempio, dal fiato della persona amata; la candela può essere un tipo qualsiasi di cibo, di musica, di amore, di parola o di suono che faccia scattare il detonatore che è in noi.
    Ogni individuo deve scoprire quali sono i detonatori che lo fanno vivere, poiché è la combustione che si produce quando uno di essi si accende a nutrire di energia l'anima.
    Se non scopriamo in tempo quali sono i nostri detonatori, la scatola di cerini si inumidisce e non potremo mai più accendere un solo fiammifero".


    ***


    Il titolo si riferisce ad una frase usata dagli spagnoli che significa “sentimenti estremi”. Si riferisce al punto di ebollizione, in termini di rabbia, passione e sessualità. L'idea del libro è venuta a Esquivel mentre cucinava le ricette di sua madre e di sua nonna. Secondo quanto riferito, Esquivel aveva una prozia di nome Tita, alla quale era stato proibito di sposarsi e che aveva accudito sua madre fino alla morte.

    ***
    Dal libro e' stato tratto un film nel 1994 .

     
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38 replies since 26/8/2012, 16:44   3599 views
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