LONDRA 1948

XIV OLIMPIADE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted




    LONDRA 1948



    I Giochi di Londra del 1948 furono molto belli e particolari: erano i primi dopo la guerra e videro la nascita del mito di Emile Zatopek, la locomotiva umana ed all'Italia riservarono grandi soddisfazioni
    L’edizione numero 14 delle Olimpiadi doveva svolgersi secondo programma, nel 1944 ma la Guerra naturalmente fece cambiare i programmi al Comitato Olimpico Internazionale che fu costretto a spostare in avanti di 4 anni l’edizione che ancora una volta dopo il 1908, era stata assegnata alla capitale inglese (tra l’altro per la rinuncia di Roma).

    Fu un’edizione importante sia in termini di numeri che di risultati: 55 nazioni, 4104 atleti di cui 390 donne; 17 sport con 136 gare. I Giochi si aprirono il 29 luglio e si chiusero il 14 agosto, quasi come l’edizione di quest’anno che si aprirà il 27 luglio e terminerà il 12 agosto.
    (iljournal.it)




    Ospitare le Olimpiadi avrebbe rappresentato una sfida per qualsiasi città, specialmente per Londra. Gli ultimi Giochi si erano tenuti a Berlino dodici anni prima, ed era quindi necessario ripristinare gli ideali olimpici di uguaglianza e fair play, senza nessuna propaganda razziale o politica. Il barone Pierre de Coubertin, fondatore delle Olimpiadi moderne, credeva che lo sport potessi favorire la pace nel mondo. Ma finita la II guerra mondiale, altri conflitti erano ancora in atto: in Israele i bombardamenti continuavano tra arabi ed ebrei e in Grecia c'era la guerra civile. La Cecoslovacchia era sparita dietro la cortina di ferro e Berlino era blindata dall'Unione Sovietica. Il comitato olimpico londinese, composto da nobili e militari d'alto rango, aveva a disposizione meno di due anni per organizzare i Giochi. Cibo, abbigliamento e benzina erano ancora razionati, la disoccupazione era alle stelle e gli alloggi scarseggiavano. Tra una zona bombardata e l'altra, il comitato pianificò i Giochi come un'operazione militare e con un budget ridottissimo. I partecipanti avrebbero ricevuto le lenzuola, ma avrebbero dovuto portarsi da casa gli asciugamani. Il comitato chiese alla Finlandia di regalare il legname per i campi da pallacanestro e alla Svizzera di donare le attrezzature ginniche. Accettò la sponsorizzazione di aziende come la Coca Cola, sigarette Crave'A', Guinness e Brylcreem. Inoltre, concordò con la sartoria Coopers la fornitura di un paio di slip per ogni concorrente maschio britannico. Non esisteva alcun villaggio olimpico. I 4 mila partecipanti, i loro allenatori e i commissari tecnici vennero sistemati negli accampamenti della RAF sparsi per Londra, nelle scuole e università. Retaggio della guerra, il Ministero degli Approvvigionamenti trasformò le aule scolastiche in ostelli con letti, stuoie ed armadietti. A Richmond Park le baracche militari vennero abbellite con tendine e aiuole fiorite. Anziché costruire nuovi stadi, bastò sistemare quelli già esistenti: al Wembley Stadium atleti e calciatori rimpiazzarono le corse dei cani, mentre all'Empire Pool nuoto e pugilato sostituirono il pattinaggio su ghiaccio. Il velodromo di Herne Hill (zona sud di Londra) fu svuotato dei palloni di sbarramento, mentre gli alberghi di Torquay venneri ridipinti per i velisti. I partecipanti potevano viaggiarew sui vecchi bus londinesi e avevano libero accesso alla metropolitana.

    La squadra neozelandese navigò per 5 settimane su una piccola nave da carico, sbarcando in preda al mal di mare e completamente fuori forma, nonostante le corse giornaliere intorno al ponte. La squadra statunitense (quasi) al completo viaggiò sulla SS America. "Ho conosciuto il primo americano nero a bordo della nave " ricorda il tiratore Arthur Jackson. I Giochi si svolsero durante il Ramadan, ma nessuno affermò mai ufficialmente che i mussulmani gareggiavano a digiuno. Mai prima d'ora Londra aveva concentrato e messo sullo stesso piano così tante classi sociali, etnie e confessioni religiose. Durante il conflitto tutte le squadre europee avevano perso degli atleti.gli schermitori ebrei della squadra ungherese e i ginnasti olandesi che avevano partecipato ai Giochi del 1936 perirono nei campi di concentramento nazisti. Molti atleti nordamericani erano rimasti uccisi o feriti combattendo in Europa o nel Pacifico. La squadra britannica era sopravvissuta al Blitz, molti avevano combattuto in nord Africa, Francia e Italia, ma tutti erano consapevoli di aver perso in guerra sia amici sia rivali. Siccome i datori di lavoro vedevano le Olimpiadi come una scusa per farsi una vacanza, a pochi atleti vennero pagati i giorni di permesso.

    Billy Butlin, proprietario di 6 villaggi turistici, invitò gli atleti britannici ad allenarsi per una settimana a Clacton-on-Sea. Durante il conflitto, il villaggio aveva alloggiato i prigionieri di guerra, ma nel 1946 riaprì i battenti con un nuovo parco divertimenti, una spiaggia privata e una piscina a forma di L. Gli atleti furono accolti dall'allenatore capitano Bond e da Gladys Painter, la prima animatrice della soria, il cui motto era"siamo qui per farvi divertire".

    La squadra britannica si allenava con una razione giornaliera di 2600 calorie, in seguita aumentata della metà, pari all'apporto calorico quotidiano di un minatore di carbone. Alcuni ricevevano pacchi di viveri dal Canada e dall'Australia, con pesche sciroppate e cacao in polvere. Le squadre ospiti portavano il cibo da casa: dall'Argentina tè, verdura e spaghetti, da Ceylon noci di cocco, dalla Cina germoglio di bambu' sott'olio. La squadra statunitense riceveva forniture giornaliere di frutta fresca, pane Helms e bistecche dalla California. I nutrizionisti del governo , che studiavano le abitudini alimentari degli atleti, scoprirono che gli australiani cominciavano giornata con 2 uova alla coque e una costoletta ciascuno, mentre i messicani iniziavano con trippa e peperoncini.

    "Doping? Ma certo che c'era il doping nel 1948! Mangiavamo tonnellate di tavolette Horlicks! Per noi erano un vero lusso, visto che di dolci non ce n'erano!" amava ricordare Joseph Birrell, ostacolista di Barrow-in- Furness. Sulle prime, la stampa britannica aveva bollato le Olimpiadi come uno sperpero di enaro pubblico, ma ben presto arrivarono oltre 2000 giornalisti da ogni parte del mondo. In particolare, le tuffatrici dell'Empire Pool davano ai fotografi un pretesto per immortalare atlete "poco vestite". Proprio le donne, considerate il sesso debole, erano relegate a sport come il nuoto, scherma e sprint.

    Alla cerimonia di apertura convennero oltre 80 mila persone per assistere al discorso inaugurale di re Giorgio VI, cui seguì il volo di migliaia di colombi sul Wembley Stadium. Il Picture Post commentò l'evento come "un'esibizione in stile tradizionale che tanto piace ai britannici, ma con molto più incanto infantile che sfarzo bellico". Questi giochi sono stati quelli con le peggiori condizioni meteo della storia olimpica: all'inizio faceva così caldo che molti Boy Scout portabandiera svenivano, mentre solo tre giorni dopo le piste da corsa erano allagate dalla pioggia. Tra le innovazioni tecniche, ricordiamo l'introduzione dei blocchi di partenza per i velocisti, il "foto-finish" e la trasmissione del'evento in tv. Alla radio, i Giochi erano trasmessi su BBC Home Service (una stazione radio nazionale britannica che trasmise dal 1939 fino al 1967) insieme con altri programmi come Music While You Work, Cildren's Hour e Daisy's Working Party.ù

    Ma è stata l'ultima olimpiade a ospitare sfide di scultura, architettura, incisione, poesia e composizione musicale. Giudici svizzeri e danesi dovevano scegliere tra le poesie scritte in varie lingue tra cui il francese, finlandese e afrikaans, e migliaia di persone pagarono per ammirare le opere esposte al Victoria and Albert Museum, a Kensington. Nel 1948, il concetto di "dilettante" per i britannici era ancora legato alla classe sociale. I dilettanti dovevano essere dei "gentlemen", in quanto abbastanza abbienti da non richiedere aiuti finanziari esterni.
    Così , il vogatore Bert Bushnell dovette diventare in geniere navale perché come marinaio sarebbe stato considerato un vogatore professionista. Il ginnasta Frank Turner lavorava come comparsa cinematografica e sarebbe stato escluso dai Giochi se avesse fatto anche solo una capriola. Ungheria e Jugoslavia fecero arruolare i loro atleti per permettersi di allenarsi tutti i giorni, con uno stipendio da soldato.

    Al termine dei Giochi, le barche a vela, le bandiere e i palloni da basket furono rivenduti. Anche se l'assegno del comitato olimpico argentino era stato respinto, le 730 mila sterline spese per i Giochi - circa 25 milioni di euro al cambio attuale - portarono nelle casse non solo quanto bastava a coprire i costi, ma anche un profitto di 29 mila sterline (35.300 euro circa). "A dispetto dei pessimisti che prevedevano un fiasco" disse Sir Arthur Elvi, presidente del Wembley Stadium. Questo evento internazionale dopo la II guerra mondiale, ma anche l'Olimpiade più riuscita, economica e senza pretese del XX secolo.


    Nel 1948 oltre 70 Paesi avevano un comitato olimpico, ma la Germania e il Giappone non furono invitati, anche se qualche settimana prima dell'inizio dei Giochi, il Giappone aveva espresso l'intento di inviare la sua squadra. Tramite un fitto scambio di telegrammi cifrati, il Ministero degli Esteri fece sapere al Giappone, in virtù delle regole di occupazione, avrebbe potuto lasciare il Paese. Il dottor Karl von Halt, membro tedesco del Comitato Olimpico Internazionale, suggerì che essendo residente nella zona di Berlino di competenza inglese, avrebbe potuto partecipare come soggettobritannico, ma non ottenne mai il visto. Dal 1936 erano cambiati confini, appartenenze e identità nazionali. Nel 1908 la Finlandia aveva preso parte ai giochi come provincia russa (che aveva battuto a calcio), mentre nel 1920 partecipò come nazione indipendente. Lettonia, Estonia e Lituania, che si aggiudicarono svariate medaglie olimpiche tra il 1920 e il 1936, vennero annesse all'Unione Sovietica nel 1940. Nel 1947 la rivista sovietica Ogonyok aveva bollato i Giochi olimpici come "un complotto imperialista architettato dagli Stati Uniti" Nell'articolo intitolato "Il ruolo della carne in scatola nello sport" affermava "E' evidente che lo stemma olimpico abbellirà non solo cinture e cravatte, ma anche le lattine di carne in scatola americane, espressione della pseudo-filantrope degli Stati Uniti" L'Unione Sovietica era stata incoraggiata a partecipare, anche se dopo l'assedio di Berlino nel giugno 1948, l'atteggiamento britannico nei confronti mutò radicalmente. Tuttavia, all'indomani della cerimonia di apertura, l'Ambasciata sovietica fece sapere di aver già inviato una squadra. Il Ministero degli Esteri rispose diplomaticamente che a Giochi iniziati, la cosa "non era fattibile". L'Italia era stata invitata per la sua collaborazione con gli Alleati sul finire della guerra; l'India e Pakistan, divisi dal 1947, erano rappresentati per la prima volta come entità indipendenti. Durante gli allenamenti, la squadra Palestinese fu informata del fatto che, a causa della creazione dello stato di Israele, la sua iscrizione ai giochi era stata ritirata, Per prevenire un possibile boicottaggio arabo, lo IOC stabilì che nemmeno Israele poteva partecipare, perché sprovvisto di comitato olimpico.
    (history luglio 2012)



    Tre atleti caratterizzarono quell’Olimpiade: Fanny Blankers-Koon, olandese detta la “mammina volante” perché due anni prima aveva vinto alcune gare subito dopo aver partorito. La Blankers-Koon a Londra vinse 4 medaglie d’oro: 100 metri ed 80 metri ostacoli, 200 metri e staffetta 4 x 100.
    Poi accadde che il 17enne americano Bob Mathias vinse l’oro nel decathlon dopo solo 4 mesi che aveva iniziato quello sport. E’ il più giovane vincitore di una medaglia d’oro nella storia dell’atletica leggera ai Giochi, medaglia che bissò ad Helsinki quattro anni più tardi.

    Infine a Londra 1948 nacque la favola della “locomotiva umana”, il caporale dell’esercito cecoslovacco Emile Zatopek, detto così perché quando correva ansimava in modo molto rumoroso. A Londra vinse l’argento nei 5mila metri e l’oro dei 10 mila. Fu il preludio al trionfo di Helsinki dove vinse l’oro nei 5 mila, nei 10 mila e nella Maratona.
    E poi il calcio. La finale fu Svezia-Jugoslavia, vinsero gli svedesi per 3 ad 1. In quella Svezia giocavano, giovanissimi, tre giocatori che da lì a poco il mondo del calcio avrebbe soprannominato “GreNoLi” ovvero Gren-Nordhal-Liedhlom, un trio fantastico. Due gol di Gren ed uno di Nordhal non a caso liquidarono la questione della finale olimpica.

    Per l’Italia fu una gran bella edizione. Otto medaglie d’oro : Adolfo Consolini nel lancio del disco, la squadra maschile di pallanuoto, il 4 senza di canottaggio, Renato Perona e Ferdinando Teruzzi nel ciclismo in tandem, Marco Ghella nel ciclismo velocità, Pietro Lombardi nella lotta greco romana, Luigi Cantoro nella spada individuale, Ernesto Formenti nel pugilato nei pesi piuma. Poi 11 medaglie d’argento e 8 di bronzo.


    (eduardo lubranoiljournal.it)
     
    Top
    .
0 replies since 7/8/2012, 19:03   607 views
  Share  
.