Eşref Armağan un pittore che vede il mondo con le dita.

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    Eşref Armağan un pittore che vede il mondo con le dita.

    esref_armagan

    Eşref Armağan.
    Eşref Armağan è un pittore di origine turca nato nel 1953, ha fatto venti mostre in Turchia, Italia, Cina, Olanda e Repubblica ceca. Ciò che rende unico questo pittore è l'uso della prospettiva, dei chiaroscuri, e dei colori che utilizza nei suoi quadri, tutte cose impensabili in un pittore non vedente. Eşref Armağan è nato senza occhi e realizza i suoi quadri senza nessun aiuto. Traccia con una punta il contorno del disegno poi con una tecnica personalissima basata sulla sensibilità di mani e dita, senza usare pennelli, dipinge con le dita, utilizzando prevalentemente colori a olio, che sono lasciati asciugare completamente, per non mischiarli, prima di applicare un nuovo colore. Eşref è stato oggetto di approfonditi studi da parte dei neurologi, affascinati dalla sua abilità. Nel 2004 è stato l'oggetto di uno studio della percezione umana, condotta dallo psicologo John M. Kennedy dell'Università di Toronto. Nel 2008 due ricercatori di Harvard, i dottori Amir Amedi e Alvaro Pascual-Leone, hanno studiato le reazioni del suo cervello mentre dipinge, e hanno scoperto che la sua corteccia celebrale si comporta in modo diverso da come agisce nei non-vedenti. Sposato e padre di due figli Eşref Armağan è capace di ricreare attraverso l'arte, una realtà che non ha mai visto nel senso in cui intendiamo noi. Nato in una famiglia molto povera che non gli ha permesso di ricevere alcuna istruzione, ha imparato da solo a scrivere e a dipingere paesaggi e ritratti; ha imparato a distinguere i colori, basandosi sulla fine percezione tipica dei non vedenti. Suo il "ritratto" della Volvo S60.

     
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  2. gheagabry
     
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    A volte uno sguardo parla, un profumo si assapora...
    e a volte una mano vede.
    Mani e dita per percepire e vedere la realtà, per poi raffigurarla.


    Esref Armagan e la visione tattile

    EsrefArmagan21

    Questo è Esref Armagan, pittore turco: cieco sin dalla nascita, eppure dipinge attraverso il suo particolare modo di trasferire l'anima sulla punta delle dita per poi passarla al foglio, accarezzandolo coi colori.


    Disegna con le mani e adopera soprattutto colori ad olio. Ha iniziato per gioco, da bambino, incidendo con un chiodo degli scatoloni che gli portava il padre al ritorno dal lavoro. Provando e giocando, ha elaborato un sistema per poter imparare cosa sono i colori, classificandoli e ordinandoli in modo che per lui fosse possibile usarli nel modo voluto, stenderli e ottenere un risultato verosimile rispetto alla realtà che lui percepiva sempre attraverso le mani e le dita.


    esref-armagan-1

    Per cominciare, utilizza una stilo Braille con cui traccia i contorni poiché necessita di avere una percezione tattile del suo disegno, di sentirlo con il suo sguardo manuale. Per lavorare ha bisogno di tranquillità assoluta e, quando parte, è completamente dentro all'opera e al suo mondo.. Per questo, in una intervista, egli stesso ha dichiarato:

    “Quando disegno il mare mi chiedo se non sia il caso di indossare un giubetto di salvataggio per non affogare”.

    Quello che affascina, oltre alla capacità di disegnare, è l'estrema verosimiglianza nel rendere il chiaroscuro e la prospettiva, di cui (essendo cieco dalla nascita) non ha mai avuto esperienza...o per lo meno, non nel senso comunemente inteso.
    Ciò lo ha reso (ahimé!) protagonista di uno studio della percezione umana, condotto dallo psicologo John Kennedy dell’università di Toronto, nonché di studi da parte del team neurologico dell'Università di Harvard. Per le loro analisi però, vi rimando al link di YOUng - libera informazione. Per quanto mi riguarda, comprendo la curiosità da parte della scienza, tuttavia mi intristisce vedere come un uomo che cerca di esprimersi, di vedere e far vedere quello che sente, non venga semplicemente ascoltato, vissuto, ma immediatamente studiato come un caso clinico. Un po meno analisi e un po più capacità di meravigliarsi non farebbe male all'uomo contemporaneo..

    La sua spiegazione, più pura e ingenua ma al contempo molto più umana:

    “Non posso essere definito cieco,
    le mie dita vedono più lontano di tanti occhi!"


     
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1 replies since 17/7/2012, 15:11   1051 views
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