LA STORIA DELLA VOLO

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  1. gheagabry
     
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    Ripercorriamo assieme la storia del volo,
    pilotando vere e proprie leggende dell'aria,
    su rotte reali storiche mondiali.




    I PRIMI TENTATIVI... ALBORI DELL'AVIAZIONE
    Il primo volo effettuato con successo fu preceduto da secoli di sogni, studi ed esperimenti. Miti e leggende, da Dedalo e Icaro in avanti, sono ricchi di riferimenti alla possibilità di volare. Gli antichi filosofi credevano che tale capacità potesse essere conseguita imitando i movimenti delle ali degli uccelli e utilizzando il fumo o, in generale, altri gas più leggeri dell'aria. Il primo oggetto più pesante dell'aria in grado di alzarsi in volo fu l'aquilone, realizzato attorno al V secolo a.C. Nel XIII secolo Ruggero Bacone, sulla base di studi ed esperimenti, giunse alla conclusione che l'aria potesse sostenere un mezzo così come l'acqua era in grado di mantenere a galla le imbarcazioni. Agli inizi del XVI secolo Leonardo da Vinci raccolse numerosi dati sul volo degli uccelli e disegnò sofisticate macchine volanti, che in seguito furono realizzate. Tra i più importanti contributi che lo scienziato portò allo sviluppo dell'aviazione si annoverano l'invenzione dell'elica e del paracadute. Egli concepì inoltre tre velivoli più pesanti dell'aria: l'ornitottero, una macchina con ali meccaniche predisposte per oscillare come quelle di un uccello; un elicottero, progettato per innalzarsi grazie alla rotazione di un rotore posto su un asse verticale e un aliante, costituito da un'ala fissata a una fusoliera a bordo della quale una persona avrebbe potuto navigare nell'aria. I progetti di Leonardo, che furono i primi formulati in modo scientifico, prevedevano l'impiego della potenza muscolare umana, decisamente inadeguata per consentire il volo con le macchine da lui concepite.




    la leggenda

    Icaro, era figlio di Dedalo e Naucrate, una delle schiave di Minosse. Il padre Dedalo era un ottimo fabbro, infatti Atena stessa l’aveva iniziato a quell’arte. Uno dei suoi apprendisti, era suo nipote Talo, figlio di Policasta, sorella di Dedalo. Già a sedici anni Talo aveva superato suo zio in abilità, difatti aveva inventato diversi attrezzi tra cui la sega. Essendo geloso perchè tutta la fama andava a Talo, decise di ucciderlo spingendolo dal tetto del tempio di Atena. Oltre ad essere invidioso Dedalo, sospettava che suo nipote avesse avuto dei rapporti incestuosi con Policasta. Dopo averlo spinto, Dedalo scese dal tempio e chiuse il corpo di Talo in una sacca, per seppellirlo in un luogo deserto. Interrogato dai passanti rispondeva che nel sacco c’era un serpente, ma camminando apparvero delle macchie di sangue sulla sacca e il delitto fu scoperto. L’anima di Talo volò sotto forma di pernice, mentre il suo corpo fu sepoltp là dove era caduto. Policasta, quando seppe la notizia si impiccò e gli Ateniesi eressero un santuario in suo onore presso l’Acropoli. L’Areopago condannò Dedalo all’esilio per omicidio; secondo altri, invece, egli fuggì prima di essere condannato da un processo. Dedalo si rifugiò in uno dei demi attici, i cui abitanti presero da lui il nome di Dedalidi; poi si fu accolto a Cnosso, in Creta, dal re Minosse che fu ben lieto di accogliere un artefice molto dotato. Egli visse per molto tempo a Cnosso, fino a quando re Minosse seppe che egli aveva aiutato Pasifae ad accoppiarsi con il toro bianco di Posidone, così rinchiuse Dedalo ed Icaro, avuto da Naucrate, nel Labirinto. Ma Pasifae li liberò entrambi. Fuggire da Creta non fu un’impresa molto facile, poichè Minosse faceva sorvegliare tutte le navi e offrì inoltre una ricca ricompensa a chi avesse catturato Dedalo. Con l’astuzia, Dedalo, costruì un paio di ali per se stesso ed un altro per Icaro. Dopo aver saldato le ali alle spalle di Icaro, con della cera, con le lacrime agli occhi, Dedalo gli raccomandò di stare attento e di non volare troppo in alto perchè il sole avrebbe potuto sciogliere la cera ne troppo in basso perchè le ali si sarebbero inumidite con i vapori del mare. Dopo questo, Dedalo si innalzò in volo seguito da Icaro. Mentre si allontanavano dall’isola, battendo ritmicamente le ali, i contadini, i pescatori e i pastori che alzarono lo sguardo verso di loro li scambiarono per dei. Quando si furono lasciate Masso, Delo e Paro alla sinistra e Lebinto e Calimne alla destra, Icaro disobbedì agli ordini del padre e cominciò a volare verso il sole, inebriato dalla velocità che le grandi ali imprimevano al suo corpo. Ad un tratto Dedalo, guardandosi alle spalle, non vide più suo figlio, ma soltanto delle piume sparse che galleggiavano sulle onde sotto di lui. Infatti il calore del sole aveva sciolto la cera e Icaro era precipitato in mare, annegandovi. Dedalo volò a lungo in quel luogo, finchè il cadavere di Icaro riemerse. Lo portò allora in un’isola vicina, chiamata ora Icaria, dove lo seppellì. Una pernice appollaiata su una quercia lo osservò scavare la fossa squittendo di gioia: era l’anima di Talo, finalmente vendicata.



     
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  2. gheagabry
     
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    gli albori del volo




    Dall'antichità al rinascimento, l'uomo ha tante volte immaginato come sarebbe stata l'esperienza del volo, mitizzandola come qualcosa di impossibile e soprannaturale; a tal proposito è significativo l'esempio della leggenda di Icaro.
    Egli, prigioniero, assieme al padre Dedalo, del Labirinto nell'isola di Creta, indossò le ali costruite con piume e cera dal genitore.
    Dedalo si salvò, ma Icaro inebriato dal volo si avvicinò troppo al Sole che sciolse la cera facendolo precipitare in mare.

    Molte altre sono le leggende che, pur nascendo da culture diverse, narrano di voli fantastici: Etana regina babilonese vola sul dorso di un'aquila; Alessandro Magno si fa trasportare da uno stormo di uccelli e poi Sindbad il marinaio o, in epoca più recente, il barone di Munchausen, che cavalca una palla di cannone e ancora oggetti e creature magiche quali draghi, tappeti volanti, carri trainati da cavalli alati...

    Un altro episodio leggendario racconta che, nell'antica Roma, Simon Mago volò con le ali di sua fabbricazione davanti all'imperatore Nerone, e morì sfracellandosi al suolo.
    Testimonianze dell'epoca medievale parlano di alcuni temerari che si lanciarono con strane apparecchiature dalla cima di torri o di chiese.. la loro fine possiamo facilmente immaginarla...





    IL VOLO LEONARDO DA VINCI







    Fu Leonardo da Vinci (1452-1519) che, interpretando lo spirito del suo tempo, studiò la possibilità del volo "umano", la teoria della sostentazione in aria e le possibili applicazioni, che lo portarono al progetto di macchine volanti primitive, per certi versi antenate dei moderni velivoli.

    Pur avendo inventato il paracadute e la vite aerea o elicottero, l'interesse di Leonardo si concentrò sul volo meccanico che trovasse la forza propulsiva nei muscoli umani: Leonardo immaginò così macchine ad ali battenti dove l'uomo inizialmente assumeva posizione prona, e successivamente posizione verticale, per meglio sfruttare tutte le masse muscolari.

    L'importanza di Leonardo nella storia del volo è quindi legata agli studi sulla "reale" possibilità del volo umano, affrancandolo cosi da contributi magici o divini.

    Osservando la disposizione delle penne degli uccelli sulle ali, sovrapposte e serrate, Leonardo dedusse che spiccando il volo gli uccelli allargassero le penne per far passare l'aria.

    Prese spunto da questa considerazione progettando ali che si aprivano al momento del decollo e che una volta in aria si chiudevano per offrire all'aria una superficie uniforme per esercitare la dovuta pressione.
    Scrisse Leonardo: "Sarà d'asse d'abete innerbata, che ha tiglio ed è leggere sarà fustagno, incollatovi piuma, acciò l'aria di leggeri non fugga fia taffettà inamidato e per prova torrai carte sottili."

    In uno dei suoi disegni Leonardo riprodusse il particolare degli "sportelli" e appuntò il materiale di cui dovevano essere costruiti: rete, canna e carta.

    Dopo l'ala a sportelli Leonardo progettò un'ala unita che prevede l'adozione di un unico panno di tela teso su un'impalcatura di legno e canne.



    Il meccanismo per muovere le ali era affidato a una manovella che avvolgeva la fune su un rullo. Il pilota era seduto su una navicella.
     
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  3. gheagabry
     
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    IL VOLO IN MONGOLFIERA







    Nel novembre 1670 il fisico francese Francesco Pilàtre de Rozier e Francesco Laurent, marchese di Arlandes e ufficiale del rè di Francia, compirono con successo il primo viaggio in mongolfiera. Sorvolarono Parigi a 1000 metri d'altezza percorrendo una dozzina di chilometri in 25 minuti di volo.

    Un altro sistema per sollevarsi da terra in pallone è quello di riempirlo di gas idrogeno, e viene messo a punto dal francese Charles, nel 1783.
    Il pallone fu riempito di idrogeno con mille attenzioni versando acido solforico in un barile pieno di acqua e limatura di ferro. Il pomeriggio del 27 agosto 1783, dal Campo di Marte, il pallone di Charles si alzò in volo alla presenza di 300000 parigini e sparì tra le nubi ad un'altezza di 900 metri per essere ritrovato a Gonesse a 24 Km di distanza da contadini i quali, mossi da superstizione, attaccarono con i forconi i brandelli del pallone credendo fosse opera del diavolo.

    Nove giorni dopo anche il professor Charles e un secondo passeggero si sollevarono in volo; dopo due ore fu eseguito un atterraggio perfetto per permettere la discesa del passeggero e Charles riprese il volo per raggiungere la quota di 3000 metri.

    Il pallone ad idrogeno di Charles era stato dotato di notevoli accorgimenti: una rete di corde che avvolgeva il pallone rendendo la navicella più stabile; una valvola che, azionata tramite una fune, consentiva la fuoriuscita del gas; sacchetti di sabbia come zavorra; un'ancora per l'atterraggio e strumenti quali termometro e barometro per misurare l'altitudine. Era nato l'aerostato e con esso l'aeronautica.

    Nel giugno del 1783 un grande globo riempito d'aria calda, senza passeggeri a bordo, si sollevò ad Annonay in Francia. Era stato progettato e costruito dai fratelli Montgolfiere per questo fu chiamato mongolfiera.
    Ignaro di cosa fosse in realtà l'aria dei Montgolfiere (gli si attribuiva il nome di "fumo elettrico", derivato dalla combustione di paglia e lana), egli immaginò che si trattasse di idrogeno, gas molto più leggero dell'aria scoperto dal chimico inglese Cavendish pochi anni prima, ma scartato dai Montgolfiere per la sua pericolosità.







    1797..Il francese André-Jacques Garnerin sperimenta il primo paracadute della storia, lanciandosi da una mongolfiera.



    1852....Henri Giffard

    Il primo pallone dotato di propulsione propria e con strumenti di controllo della direzione (il primo dirigibile) venne realizzato da Henri Giffard nel 1852. Ma risultò troppo lento per poter venire utilizzato in pratica. Si dovrà però attendere la fine del XIX secolo, e l'arrivo dei motori a combustione interna perché i dirigibili (così come gli altri mezzi più pesanti dell'aria) possano avere prestazioni interessanti ed inizino ad essere diffusamente utilizzati.


     
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    molto interessante..grazie
     
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  5. gheagabry
     
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    7/4/1916 Il primo duello aereo italiano che vede la vittoria di Francesco Baracca contro l’aviazione tedesca con il suo aereo, un Nieuport N.13. E’ la prima vittoria italiana nel corso della guerra. Forse e avvenne sopra PALMANOVA e fu colpito un Aviatik, o sopra MEDEUZZA e fu colpito un Hansa-Branbenburg C.I austriaco, Questa vittoria valse a Baracca la medaglia d’argento.



    Ecco il diario di Baracca:

    Vedevo sopra di me le grandi ali dell’Aviatik con le croci nere, filava velocissimo e poco gadagnavo su di lui; quando salivo troppo m’avanzava in velocità. Accostandomi ho cominciato una manovra difficilissima per coprirmi dai suoi colpi; vedevo il mitragliere affacciarsi da una parte ed io viravo dall’altra e viceversa; questo giuoco è durato qualche minuto finche gli sono arrivato 50 metri la coda e sotto, verso i 3000 metri d’altezza. Allora, in un attimo, ho cabrato forte l’apparecchio, ho puntato e sono partiti 45 colpi di mitragliatrice. E’ stato un istante; il nemico si è piegato pesaantemente ed è precipitato quasi a picco ed io dietro, giù, urlando di gioia. Eravamo già quasi sull’Isonzo, se non sbagliavo andava di là….



    .luxlucis.it
     
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  6. gheagabry
     
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    2 marzo 1949
    Il giro del mondo ad ali spiegate



    Lucky Lady II. E' così che è stato soprannominato il Boeing B-50A che il 2 marzo 1949 ha portato a termine il primo volo intorno al mondo senza scali. Pensate, 94 ore di volo non-stop! La Lady ha iniziato il suo viaggio il 26 febbraio di quell'anno e l'ha terminato appunto il 2 marzo, ricoprendo la bellezza di 23.452 miglia (quasi 40 mila Km).
    Una distanza pazzesca da fare senza soste! Furono necessari numerosi rifornimenti in volo di carburante per permettere alla Lady di portare a termine il suo viaggio e servirono ben quattro velivoli di rifornimento per portare a termine la missione.
    Questi aerei contenenti il combustibile avevano il compito di volare sopra la Lucky Lady e farle il pieno attraverso un lungo tubo, controllato dall'equipaggio a bordo. Pensate al sangue freddo e alla lucidità che quegli uomini hanno avuto per riuscire a fare benzina a centinaia di chilomentri dal suolo! Soprattutto se pensiamo a quante volte noi abbiamo difficoltà a fare semplicemente il pieno alla nostra auto...
    E inoltre chissà com'è stato stare all'interno di uno spazio così piccolo, sospesi nel vuoto, per quasi quattro giorni senza poter scendere per andare a farsi un giro, una sigaretta o per una semplice telefonata.
    Dev'essere stata dura. Ma ne è valsa la pena, non credete? La Lucky Lady II e il suo equipaggio si sono aggiudicate un posto nella storia facendo il giro del mondo in 94 ore. Record che farebbe invidia anche a Phileas Fogg, il protagonista del romanzo di Jules Verne, che ci mise 80 giorni per circumnavigare il globo nel lontano 1873.
    (dal web)
     
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  7. gheagabry
     
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    Cyril Rolando

    "Camminare non era abbastanza veloce, così abbiamo corso. Correre non era abbastanza veloce, così abbiamo galoppato. Galoppare non era abbastanza veloce, così abbiamo navigato. Navigare non era abbastanza veloce, così siamo sfrecciati allegramente su lunghi binari di metallo. I lunghi binari di metallo non erano abbastanza veloci, così abbiamo guidato. Guidare non era abbastanza veloce, così abbiamo volato."
    (Margaret Atwood)

    ...la storia dell'uomo in poche righe.

     
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6 replies since 5/5/2012, 22:22   965 views
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