TASMANIA - OCEANIA

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  1. gheagabry
     
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    TASMANIA


    La suggestiva Tasmania è un'isola australiana di circa 68.000 km2, separata dalla parte sud del continente dallo Stretto di Bass. Antica colonia penale, un tempo nota come Van Diemen's Land, regala al visitatore attrazioni naturalistiche di prim'ordine, alla scoperta di una flora e di una fauna uniche al mondo.
    Conosciuta in tutto il mondo per le sue regioni selvagge incontaminate, dagli anni '60 fino alla fine degli anni '80 la Tasmania e Hobart in particolare hanno giocato un ruolo fondamentale nel movimento ambientalista con lunghe e significative proteste per la tutela di zone come il lago Pedder e i fiumi Franklin e Gordon. Nelle elezioni nazionali del 1989 il partito ambientalista dei Green Indipendents ha guadagnato il 18% dei voti mantenendo l'equilibrio delle forze in parlamento. Questo partito ha conservato la propria importanza fino al 1998 allorché i seggi statali sono stati ridistribuiti. L'abrogazione, a lungo attesa, delle leggi repressive contro l'omosessualità è arrivata alla fine degli anni '90 e oggi Hobart è un luogo accogliente e ospitale per tutti. Nell'ultimo decennio Hobart ha beneficiato del boom che ha coinvolto molte aree dell'Australia, anche se ora lo sviluppo procede con ritmi più lenti. La città continua, tuttavia, ad attrarre una consistente comunità progressista, costituita anche da molti ambientalisti che si battono per risolvere uno dei problemi più annosi, quello del taglio delle foreste.
    Dal 1901, la Tasmania è uno stato federale facente parte del Commonwealth dell’Australia ed è la Costituzione Australiana che regola i rapporti con l’isola, stabilendo diritti e doveri reciproci.

    Separatasi dall'Australia in un periodo relativamente recente, compreso tra i 13.500 e gli 8000 anni fa, quando l'innalzamento del livello del mare creò lo stretto di Bass, l'isola è, dal punto di vista topografico, lo stato più montuoso della federazione, in quanto geologicamente parte della Grande Catena Divisoria. A ovest si trova un vasto altopiano, con un'altitudine media di 1300 m, digradante verso sud-est. Nella parte nordorientale dell'isola un altro altopiano raggiunge un'altezza massima di circa 1500 m. Il territorio è costellato di laghi e fiumi, tra i quali il Derwent e il Tamar, e la costa è molto frastagliata. Estese pianure costiere si trovano soltanto nella parte nordoccidentale e nordorientale dello stato.

    Gran parte della città della Tasmania sono concentrate sulla costa, a nord-ovest. Hobart, la capitale, conta circa 200.000 abitanti ed è sede di una caratteristica regata che si tiene tutti gli anni con Sydney. Da non perdere una visita al centro cittadino, da Salamanca Place al Battery Point, vecchio porto ricco di edifici stravaganti. Nei dintorni la città di New Norfolk ospita il più longevo pub d'Australia, il Bush Inn (1815). Piacevole anche la visita di Devenport e Launceston, le due città più grandi dopo la capitale.

    ....storia....


    I primi abitanti di questa zona furono gli aborigeni della tribù dei mouheneer che conduceva vita seminomade. Gli aborigeni tasmaniani, tribù che provenivano dall’Asia attraverso l’Australia, si estinsero talmente in fretta che quasi nulla rimane della loro storia, cultura e lingua. Durante la Black War gli aborigeni, che combattevano per conservare le proprie terre, uccidevano a colpi di lancia i pastori e i loro greggi e venivano a loro volta cacciati e uccisi. Nel 1828 il governatore Arthur proclamò la legge marziale e conferì ai soldati il diritto di arrestare o sparare a vista su qualsiasi aborigeno trovato nei dintorni di un insediamento europeo. Tra il 1820 e il 1840 gli aborigeni rimasti furono radunati e trasferiti in una riserva a Bruny Island. Quasi tutti morirono di disperazione, malnutrizione e malattie respiratorie e nel 1876 morì anche l'ultimo rappresentante purosangue di questa popolazione per volontà dei bianchi europei. La “Terra di Van Diemen”, così fu chiamata questa terra nel 1642, quando fu scoperta dai navigatori olandesi, fu creduta a lungo parte del continente australiano, fino a quando gli inglesi non vi navigarono attorno nel 1798. Ma in tutto questo periodo non interessò agli europei, intenti a ben più remunerative esplorazioni in Australia e nel resto del Pacifico; solo nel 1801 una spedizione scientifica francese vi lasciò una base e subito gli inglesi corsero ai ripari dichiarandola colonia di sua maestà britannica. Gli unici che potevano insediarsi in quella terra selvaggia ed inesplorata erano i deportati e così un certo tenente Bowen sbarcò nella baia di Hobart nel 1804 con trentasei uomini, tredici donne e bambini e un cavallo dando inizio alla moderna storia della Tasmania. Arrivarono anche altri deportati, pirati, banditi e avventurieri che cominciarono la loro opera di “civilizzazione” sterminando le colonie di foche, poi fu la volta degli aborigeni (come abbiamo già accennato) considerati altri “animali” da sfruttare ed eventualmente eliminare. Ecco quindi che la Tasmania si trasformò ben presto in una colonia penale destinata a galeotti recidivi che finivano nelle carceri di Sarah Island, Maria Island e Port Arthur. Contrari all'idea di dividere l'isola con dei criminali, i coloni osteggiarono le deportazioni, che furono interrotte nel 1856. La città di Hobart sorgeva sulla foce del Derwent, un anno dopo che era stato fondato il primo insediamento dell'isola nella vicina Risdon Cove. La posizione geografica della colonia fu la chiave del suo rapido sviluppo. Hobart Town (così venne chiamata fino al 1881) , attuale capitale, dell’isola ricevette lo status di vera e propria città nell’anno 1842. Nel 1856 si tennero le elezioni parlamentari e la zona assunse il nome di Tasmania (dall’olandese Abel Tasman che nel XVII secolo navigò a sud dell’isola). Grazie all'eccellente porto cittadino, i commercianti di Hobart fecero fortuna con la caccia alle balene, i cantieri navali e l'esportazione di prodotti come il frumento (noti sono i cereali per fare le ottime birre che si possono degustare qui) e la lana merino.

    .....una favola aborigena.......


    Il primo pescatore aborigeno si chiamava Baracuma, un uomo vigoroso e geniale che riuscì addirittura a costruire una rete da pesca magica. Appena Baracuma la stendeva in acqua i pesci, come fossero trucioli di ferro attratti da una calamita, nuotavano velocemente verso la rete e facevano a gara per infilarsi il più in fretta possibile tra le sue maglie. Così, quando Baracuma tornava dalla pesca, le sue reti erano gonfie e pesantissime e dieci uomini non bastavano per trasportarle fino al villaggio.
    Un giorno Wandi, un aborigeno della tribù amica della tribù di Baracuma, avvicinò il pescatore proprio mentre questi stava per gettare in mare la rete magica. Prestami la tua rete, Baracuma, perché la mia gente sta soffrendo la fame e chissà da quanti giorni io non riesco più a cacciare neppure una preda lo supplicò Wandi. Non posso, amico mio, perché il Popolo del Cielo mi farà morire se, al calar del sole, non mi troverà sulla spiaggia con la mia rete si rattristò Baracuma scuotendo la testa. Wandi, tuttavia, insistette talmente tanto che il pescatore infine cedette e lo accontentò. Però riportami la rete magica prima del tramonto, altrimenti guai a me si raccomandò Baracuma. Non preoccuparti: farò così in fretta che non ti accorgerai neppure di avermela prestata promise Wandi. Poi salpò, prese il largo, gettò in mare la rete magica e pescò immediatamente un'incredibile quantità di pesci delle specie più prelibate.
    Fu costretto a fare tanti viaggi, il felicissimo Wandi, per portare tutti i pesci al villaggio, mentre la tribù festeggiava con canti e danze che continuarono per tutto il giorno.
    Così Wandi dimenticò la promessa e il tramonto sorprese il generoso Baracuma a mani vuote.
    Tutto il villaggio si era ormai da tempo addormentato e la luna splendeva già alta e luminosa nel cielo, quando Wandi, ricordando all'improvviso le parole di Baracuma, corse all'impazzata dall'amico per restituirgli la rete magica. Ma era troppo tardi. Purtroppo, il Popolo del Cielo aveva già fermato il cuore di Baracuma e Wandi cercò inutilmente di rianimarlo durante tutto il lento viaggio della luna. Inutilmente pregò il Popolo del Cielo di restituire la vita a Baracuma, inutilmente si offrì di morire in sua vece. Affranto e disperato per il rifiuto del Popolo del Cielo, Wandi si trasformò allora in un falco e si appollaiò sull'albero più alto del villaggio.
    Uno stregone, saputo che era stata la sua grande generosità a spezzare la vita di Baracuma, usò i suoi poteri perché ne sopravvivesse almeno lo spirito, racchiuso in un grosso ratto.
    Baracuma ha vissuto per gli altri, quindi è giusto che per lui si faccia un'eccezione concesse il Popolo del Cielo. Così, nei freddi e pallidi colori dell'alba che stava annunciando il nuovo giorno, il falco e il ratto cominciarono a perlustrare la terra degli aborigeni. Il Popolo del Cielo assegnò tuttavia destini differenti ai due animali, perché non si incontrassero mai più.
    Da allora, infatti, il falco vola nell'alto dei cieli e piomba all'improvviso sulla preda intontita dal calore del sole, mentre il ratto scava gallerie sotterranee e caccia al chiarore della luna.
     
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  2. ZIALAILA
     
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    Kiribati




    kiribati-recibio-el-2011-





    Nel Pacifico centrale, la linea del cambio di data è stata spostata nel 1995 in direzione orientale per evitare l'attraversamento delle acque del Kiribati, stato della Micronesia, le cui isole sperdute sono distribuite su milioni di chilometri quadrati.
    L'isolotto più orientale di Kiribati - Caroline Island - e' dunque la prima parte del mondo ad entrare nell'anno nuovo .


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1 replies since 26/3/2012, 22:35   715 views
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