GIORDANIA -PETRA

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    Giordania




    Da Wikipedia

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    La Giordania [gior-dà-nia] o Regno Hascemita di Giordania (المملكة الأردنية الهاشمية o al-Mamlaka al-Urdunniyya al-Hāshimiyya) è uno Stato del Vicino Oriente (Asia). Confina a nord con Siria, a nord-est con Iraq, a sud-est e a sud con Arabia Saudita, a sud-ovest è bagnata dal Mar Rosso, a ovest con Israele e Territori Palestinesi.
    È indipendente dal 1946 e la sua forma di governo è la monarchia costituzionale. Il re attuale è ʿAbd Allāh II, figlio del popolarissimo Husayn.



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    Petra

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    Vasca di acqua nel deserto per irrigare le nuove coltivazioni


    Situata nella regione storica della Mezzaluna fertile, la Giordania è però in gran parte costituita da deserti e ampi altopiani. Si può dividere in tre zone principali: la Valle del Giordano, l'altopiano della Transgiordania e il deserto.
    L'altopiano della Transgiordania corrisponde alla zona dove sono situati i principali centri urbani, Amman, Zarqāʾ, Irbid, e Karak, ed è il luogo di maggior interesse turistico vista la presenza dei più importanti siti archeologici come Jerash, Karak, Madaba e Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno.
    La regione desertica occupa circa i due terzi del Paese, in questa zona, si trova la cima più alta della Giordania, il Jebel Rum alto 1754 m. Il più alto monte della Giordania secondo il SRTM è il monte Jebel Wmm Adani, di circa 1830 m., al confine con l'Arabia Saudita.

    Montagne:

    Jebel Wmm Adani
    Jebel Rum
    Nebo
    Deserti:
    Deserto siriaco


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    gola di accesso alla città

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    Città principali

    Amman, capitale.
    Irbid
    Zarqa
    Aqaba, unico porto nazionale.
    Al-Salt, capitale dal 1922 al 1924.
    Madaba, importante centro storico e culturale.
    Al-Mafraq
    Jerash/Gerasa
    Ma'an
    Karak, nota per la fortezza.
    Ra's al-Naqb

    Il turismo è attratto soprattutto dal sito di Petra, da altri resti archeologici pre-islamici, dalle località termali del mar Morto e dalla località marina di Aqaba, peraltro soprattutto un porto, in quanto unico sbocco al mare (mar Rosso).

    monumenti

    Castelli del deserto
    Pella
    Petra
    Piccola Petra
    Quwaylibah


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    Petra


    Petra (da πέτρα, roccia in greco) è un sito archeologico posto circa 250 km a Sud di Amman, la capitale della Giordania, in un bacino tra le montagne ad Est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba. Il suo nome semitico era Reqem o Raqmu («la Variopinta»), attestato anche nei manoscritti di Qumran.
    Fu nell'antichità una città edomita e poi divenne capitale dei Nabatei. Verso l'VIII secolo fu abbandonata in seguito alla decadenza dei commerci e a catastrofi naturali, e, benché le antiche cavità abbiano ospitato famiglie beduine fino ad anni recenti, fu in un certo senso dimenticata fino all'epoca moderna. Il complesso archeologico fu rivelato al mondo occidentale dall'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812.
    Le numerose facciate intagliate nella roccia, riferibili per la massima parte a sepolcri, ne fanno un monumento unico, che è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO il 6 dicembre 1985. Anche la zona circostante è dal 1993 parco nazionale archeologico. Nel 2007, inoltre, Petra è stata dichiarata una delle cosiddette sette meraviglie del mondo moderno.


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    I colori della roccia

    La storia della Giordania è normalmente strutturata in quattro grandi periodi: il periodo preistorico, il periodo pre-islamico, il periodo islamico ed il periodo contemporaneo, che va dalla nascita ad oggi.
    Tutta la storia di questa regione è stata influenzata dalla scarsa presenza di risorse idriche, dalla presenza di un vasto deserto, dalla vicinanza con il Mediterraneo, dal commercio ed in tempi recenti dai conflitti con Israele, dalla Guerra in Iraq e dall'aumento del prezzo del petrolio.
    Le fonti principali sulla storia di questo Paese sono alcuni libri della Bibbia, gli scritti di studiosi come Lawrence d'Arabia e solo in certi casi opere di autori greci e latini, soprattutto Diodoro Siculo e Strabone, che scrissero delle grandi ricchezze accumulate dai Nabatei con il commercio "delle spezie, degli incensi e dei profumi"

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    Petra è situata a mezza strada tra il Golfo di Aqaba e il Mar Morto, ad un'altezza tra 800 e 1396 metri s.l.m., (l'area urbana si situa intorno ai 900 m) nella regione montagnosa di Edom ad est del Wadi Araba, a circa 3 ore di strada da Amman.
    La posizione e la disponibilità di acqua ne fecero un luogo propizio allo sviluppo e alla prosperità di una città. Il luogo è accessibile solo da nord-ovest, per uno stretto sentiero di montagna, e da est attraverso un canyon lungo circa 1,5 km e profondo fino a 200 metri, il Sîq, che ospitava la principale strada di accesso.

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    Le tombe di Petra sono scavate nei canaloni e sui fronti rocciosi delle montagne, mentre l'area urbana, a causa della mancanza di vegetazione, è caratterizzata da un vasto affioramento di pietrame derivante dal crollo degli alzati degli edifici, sicché roccia e pietre sono visibili in ogni punto.
    Le costruzioni funerarie sono in gran parte ricavate nell'arenaria policroma di età paleozoica (deposito deltizio Cambriano/Ordoviciano - Form. di Umm Ishrin Sandstone), una roccia sedimentaria prodotta dalla sedimentazione e dall'accumulo di piccoli granelli di sabbia. Il risultato di questo processo è una roccia coerente e resistente, ma al contempo facile da scavare, organizzata in strati o bancate. Una caratteristica particolare di queste arenarie è la variazione del colore, con sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco al bianco, dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il lungo processo di consolidamento. Queste spettacolari variazioni cromatiche sono particolarmente visibili sui soffitti di molti ipogei di Petra. Nei dintorni di Petra si trovano anche rocce contenenti silice, che i Nabatei sfruttavano per produrre un cemento impermeabile. L'ingresso della città è un antico letto fluviale, una profonda gola tagliata nelle alte pareti di arenaria che venne trasformata in trincea viaria deviando altrove il corso del torrente. L'area di Petra è molto vicina al sistema Mar Morto-Valle del Giordano, caratterizzato da un'intensa attività tettonica, con cinematica trasforme-transtensiva sinistra, legata alla separazione (rift) tra placca arabica e africana. Il 19 maggio 363, e poi ancora nel 419, nel 551 e nel 747 ebbero luogo terremoti che danneggiarono la città e i suoi monumenti.


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    L'irrigazione

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    Il canale scavato nella roccia per indirizzare l'acqua


    In questa regione semidesertica le sorgenti erano rare e potevano fornire acqua solo per poche famiglie. I bisogni primari vennero quindi fronteggiati utilizzando l'acqua piovana disponibile in circa 150 mm/anno (oggi la piovosità oscilla tra i 50 e i 250 mm/anno), e i Nabatei crearono un sistema di regole per la ripartizione del consumo d'acqua .
    La posizione geografica di Petra in fondo a una valle rocciosa, unita alla relativa impermeabilità delle rocce circostanti, permettevano di recuperare acque pluviali da un bacino di circa 92 km². Questa impermeabilità creava d'altra parte anche molti problemi, a causa dei fenomeni alluvionali tipici delle zone desertiche, dove gli improvvisi temporali inducono la crescita rapidissima e tumultuosa di estemporanei torrenti, molto potente e quindi distruttiva, che si incanalano tumultuosi in quelli che fino al momento della tempesta non sembravano altro che canaloni sassosi.


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    Resti di acquedotto


    Ancor oggi sono visibili impianti destinati a raccogliere e a distribuire l'acqua superando i forti dislivelli del terreno, in particolare sbarramenti e cisterne a cielo aperto. Per la raccolta esisteva anche un'importante rete di cisterne sotterranee. A nordest e a sudest di Petra, le acque del Sîq scorrevano in gallerie scavate nella roccia e intonacate con gesso impermeabile, o in una rete idrica in leggera pendenza, fatta di tubi di terracotta o di ceramica. Questa rete alimentava l'acquedotto, le 200 cisterne (molte delle quali erano situate sul monte Umm al-Beira, che vuol dire "Madre delle cisterne"), bacini di raccolta ed un ninfeo, che era una fontana pubblica; una parte delle cisterne, che riutilizzano anche strutture più antiche, si può tuttavia attribuire ad epoche successive a quelle urbane. Un'altra rete, di maggiore portata, consentiva di captare l'acqua di sorgenti più lontane e di rifornire quartieri più in alto. L'insieme di queste reti idriche portava a Petra circa 40 milioni di litri d'acqua al giorno.
    Dal punto di vista tecnologico, il sistema di distribuzione dell'acqua a Petra è stato paragonato a quello di Roma nello stesso periodo, ed era certamente sufficiente a coprire i bisogni della città. Furono proprio i Romani che utilizzarono la rete idrica come sistema di pressione militare, tagliando l'acquedotto in occasione di un assedio, proprio come accadde secoli dopo - per vendetta della storia - alla loro città per opera di Vitige.
    Il risultato di questa padronanza delle risorse idriche fu la creazione, all'epoca, di una vera e propria oasi artificiale, delle cui installazione oggi rimangono solo resti.

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    Tomba degli obelischi



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  2. tomiva57
     
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    Amman


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    Amman è la capitale della Giordania, sicuramente non vincerà mai il premio come città più interessante del mondo. È un unico grande ingorgo caotico e rumoroso.
    Come tutte le città medio-orientali è una città di contrasti in cui il turista vede fianco a fianco beduini e uomini d'affari in un impeccabile completo in stile occidentale: ha una superficie molto estesa con traffico molto sostenuto lungo le grandi direttrici di traffico, tuttavia si può vedere ancora l'impronta dell'antico villaggio, almeno nella parte del centro.

    Con almeno 5000 anni di storia alle spalle, Amman è disseminata di rovine romane, compresa la cittadella e il foro.

    Il centro di Amman è ai piedi delle colline su cui è distesa la città, ed è il posto dove trovare alberghi economici, banche e luoghi interessanti da visitare. Le ambasciate, i ristoranti e gli alberghi di lusso si trovano sulla collina principale, Jebel Amman . Nonostante i suoi lati negativi, Amman può essere una città molto piacevole, ed è sicuramente una delle più ospitali.

    Il teatro romano restaurato, a est del centro, è la testimonianza più evidente e suggestiva dell'antica Filadelfia romana. Costruito nel II secolo d.C., può ospitare fino a 6000 persone ed è stato ricavato nel fianco di una collina in precedenza usata come necropoli. A est si erge l'Odeon, costruito nello stesso periodo, che veniva usato principalmente per spettacoli musicali. La fonte principale della città, o ninfeo, si trova a ovest. A nord di queste rovine, su un'altra collina, si trova la cittadella romana. Oggi la maggior parte degli edifici è ridotta a un rudere, ma potete ancora ammirare esempi di architettura romana, bizantina e musulmana; il sito ospita anche il Museo Archeologico Nazionale .


    Se le vestigia romane non sono la vostra passione, visitate il Museo del folklore e il Museo degli abiti e dei gioielli tradizionali , entrambi situati nel teatro romano. A nord della città sorge il Monumento al milite ignoto, con annesso un piccolo museo sulla storia militare della Giordania.

    Il centro di Amman è pieno di alberghi economici, ed è anche disseminato di bancarelle di shwarma, ristoranti economici, fast food all'occidentale e ristoranti cinesi. Questa è anche la zona dei pub, se avete in mente di farvi una buona bevuta. Se volete autentico (e scadente!) cibo occidentale che costa più di quel che vale o una ancora più costosa cucina cosmopolita o araba, dirigetevi verso nord-ovest, fuori da Shmeisani. Per i locali alla moda, provate Jebel Amman, a ovest del centro.


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    La capitale della Giordania non offre al turista grandi monumenti o importanti musei, ma piuttosto il tranquillo fascino di una città di provincia in cui nelle sere d'estate ci si riunisce ancora nella piazza antistante al teatro per passeggiare e godersi un fresco riposo dopo il clima afoso della giornata. E' una città molto bella e varia costituita da case per la maggior parte piccole con colori tenui, prevalentemente bianco-beige, dominata dalla cittadella da cui si ha soprattutto di notte una vista spettacolare, quasi irreale, da presepe con le luci azzurrate pallide delle abitazioni e quelle verdi intense delle moschee, che brillano sui numerosi minareti in un'armonia non turbata da nessun contrasto troppo forte.

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    Amman è una città moderna pur senza eccessi, con quartieri residenziali piacevoli da vedere e quartieri di artigiani dove si trova tutto e dove tutti sono abili a sistemare ogni problema tecnico o pratico offrendo anche cibo, alloggio e ogni attenzione per alleviare il tempo dell'attesa. A moderne strade larghe e funzionali che salgono e scendono in continuazione secondo i capricci del terreno, si succedono incredibili stradine buie e antiche; anche la gente non ha uno stile di vita uniforme, si incontrano persone indaffarate e frettolose e altre che sembrano intente a fare niente, a meditare e a godersi la vita.

    E' abitata da un miscuglio di gente diversa per origine e per cultura: beduini da sempre fedeli al re, da palestinesi profughi dalla Cisgiordania, ormai il 70% degli abitanti della capitale, da arabi "sedentari" e da circassi di origine caucasica. Ha avuto uno sviluppo recente e molto rapido, tant'è vero che fino all'inizio del secolo era solo un villaggio di Circassi, mentre oggi arriva a contare oltre 1.000.000 di abitanti, oltretutto in continuo aumento soprattutto a causa dell'immigrazione forzata dalle zone occupate. E' una capitale con tutti i problemi che questo fatto comporta con in più quello dei profughi palestinesi che si ammassano nei campi di raccolta alla periferia della città. Dal punto di vista estetico è molto piacevole e movimentata perché costruita su colli ( Jebel ), in origine solo 7 oggi 19 a dimostrazione del rapido sviluppo urbanistico.


    Amman

    Itinerario e tempi di visita

    La circolazione e l'orientamento non sono agevoli se non sulle grandi direttrici, lungo le quali grandi piazze, dette circoli, che somigliano a svincoli, servono come indicazioni all'esterno della città vecchia. Per quanto concerne i singoli monumenti, Amman non offre molto da vedere: i punti più significativi sono il teatro romano e i musei annessi, il museo archeologico sulla cittadella; è invece la città nel suo complesso che merita una visita e una sosta.
    Una giornata è senz'altro sufficiente per visitare i monumenti indicati e per girare sommariamente la città; il mattino si può dedicare alla visita del museo archeologico e della cittadella, poi scendere verso il centro per vedere il teatro e gli altri due musei a fianco; quindi il pomeriggio può essere impiegato per una visita generale della città compreso un giro dei negozi per eventuali acquisti, soprattutto nel quartiere dei gioiellieri per cui Amman è famosa.



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    Museo Dorat al Funum


    Situato in una residenza storica, costruita nel 1920 sulle rovine di un'antica chiesa bizantina, il Museo Dorat al Funum espone opere di artisti arabi, antiche e contemporanee. La Fondazione organizza eventi annuali per promuovere l'arte contemporanea.


    Storia della città

    Pare fosse già abitata nella preistoria, ma le prime notizie sicure si hanno da alcuni passi della Bibbia in cui viene citata con il nome di Rabbat Ammon: intorno al 1200 a.C. fu infatti la capitale del regno degli Ammoniti, nemici da sempre degli Israeliti; a causa di questa avversità ci furono lotte continue tra i due popoli, finché, dopo un periodo di assedio, verso il 1000 passò sotto il regno di Davide. La sua dipendenza durò poco e ben presto fu di nuovo autonoma; la città si ingrandì ed abbellì divenendo un centro tanto ricco di monumenti e di beni da attirare l'attenzione dei regni limitrofi e alla fine fu conquistata dai Babilonesi.

    Il periodo che ne seguì fu tutt'altro che brillante tant'è vero che se ne perdono le tracce fino a quando, nel III secolo a.C. passò sotto la dinastia egiziana dei Tolomei ad opera di Tolomeo il Filadelfio che la ribattezzò Filadelfia . Più tardi, nel 63 a.C., sotto Pompeo, fu conquistata dai romani, che ne risistemarono l'assetto urbanistico, secondo i canoni latini: le sue traversie non erano ancora finite e nel 31 a.C. fu presa d'assalto dai Nabatei che la conquistarono e la tennero finché Erode la riprese nel 90 d.C. inserendola nel territorio della provincia romana d'Arabia.
    Con il riaprirsi dei commerci, grazie alla sua posizione lungo le linee di percorso delle carovane, andò riacquistando importanza; in seguito fu un'alternanza di periodi di stasi, o addirittura di decadenza, e di periodi più vivaci. Con l'avvento del Cristianesimo, nel 350, divenne anche sede vescovile.
    Il regno degli Omayyadi rappresentò per la città l'ultimo periodo di splendore, quindi decadde definitivamente nel VIII secolo d.C. a causa dell'invasione persiana e i suoi antichi monumenti andarono in rovina. Rimase un villaggio e niente di più per molti secoli, tale era ancora nel 1878 quando vi si stabilirono i circassi esuli dal Caucaso per motivi religiosi (erano musulmani), accolti dal sultano Abdul el-Amid: essi la risistemarono e la abitarono, ma non ne fecero una città.
    Grazie alla sua posizione centrale rispetto al paese, all'incrocio di vie di comunicazione che dopo molto tempo, ritornavano ad essere importanti, nel 1922 fu eletta capitale dell'emirato e infine nel 1950 fu dichiarata capitale del regno Hascemita di Giordania.

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    tempio di Ercole

    VISITA DELLA CITTA'

    La cittadella è il posto ideale per avere una panoramica su tutta la città, soprattutto sulla parte più antica. Ha l'aspetto di una fortezza circondata da possenti mura con torrioni angolari e racchiude nel suo interno un cortile in cui si trovano rovine in cattivo stato di un tempio romano dedicato ad Ercole (II secolo d.C.), di una chiesa bizantina e di un castello degli Omayyadi . Fuori dal giro delle mura si trova anche una grande cisterna romana , scavata nella roccia e che fungeva da serbatoio per la scorta dell'acqua in caso di assedio.

    Il museo archeologico si trova in collina, sulla cittadella, piccolo ma ricco poiché comprende reperti provenienti da tutto il paese, esposti in ordine cronologico dalla preistoria (V millennio a.C.), all'epoca romana (I sec. a.C.-IV sec d.C.) fino al XV secolo, con pezzi di arte bizantina e musulmana; ci sono manufatti, gioielli monete, utensili statue e anche i famosi manoscritti trovati a Qansaw al-Ghawri all'inizio del XVI secolo, sul Mar Morto.

    Il teatro romano situato nel centro della città vecchia è uno dei resti dell'età romana di Amman (II-III sec. d.C.), quando si chiamava Philadelphia: poteva ospitare fino a 5000 spettatori e anche se non è molto grande, tuttavia è molto ben proporzionato e ha un'invidiabile scenografia alle spalle, essendo addossato alla parete della collina in cui è stato scavato. Dopo il restauro oggi viene usato per spettacoli e concerti. Nella piazza davanti all'ingresso del teatro si possono ammirare i resti del foro, con colonne in parte restaurate e in parte anche ricostruite, da attribuire al periodo romano.

    Il museo del folclore è ospitato nelle sale laterali a est, o sulla destra, del teatro romano e raccoglie in vetrine che simulano nei loro particolari alcuni ambienti di vita quotidiana, gli utensili, gli strumenti musicali, ecc., usati dagli abitanti della Giordania nei tempi passati e presso alcune tribù ancora oggi.

    Il museo delle tradizioni popolari invece posto a ovest, cioè sulla sinistra rispetto al teatro romano, raccoglie costumi, stoffe, gioielli e vari prodotti artigianali provenienti da tutte le zone della Giordania; molto belli ed interessanti sono soprattutto i costumi regionali diversi tra loro per colore e foggia dell'abito; i ricami e gli ornamenti che li impreziosiscono sono indicativi non solo della zona di appartenenza, ma anche dello stato sociale di chi lo indossa; degna di nota è anche la collezione di gioielli, soprattutto quelli d'argento dei beduini, che comprendono anche astucci per i versetti del Corano da portare appesi al collo o alla cintura; curiosi e di varie origini anche i cappelli esposti.

    La galleria nazionale offre una raccolta di pittura a sculture di artisti arabi contemporanei, mentre la cittadella dello sport è una zona modernissima con impianti sportivi (stadi, piscine, campi da tennis), strutture di ritrovo (ristoranti, bar) e centri di cultura (sale per conferenze e concerti, mostre), immersa in una zona verdeggiante, molto indicata per passeggiate e relax.

    Per quanto riguarda gli acquisti occorre dire che Amman è famosa per il mercato dell'oro (souk Ad-Dahhab, vicino a King Feisal street, nei pressi della cittadella), controllato dallo stato e conosciuto da tutti; altri oggetti di artigianato si possono trovare presso il Centro dell'Artigianato Giordano, al Jebel Amman: sono in vendita articoli più belli e più curati di quelli che normalmente sono esposti nei souk, ma ovviamente anche più cari. Esiste un altro negozio di manufatti artigianali vicino all'ambasciata inglese, al 3° circolo, sempre al Jebel Amman.


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    Castello di Al Mushatta

    Anche se manca qualsiasi indicazione per arrivarci, si trova vicino ad aree di sicurezza, in particolare all'aeroporto di Amman, per cui è necessario avere sempre il passaporto a portata di mano da esibire in caso di controlli lungo la strada.
    Doveva essere il più imponente dei castelli degli Omayyadi, ma non fu mai portato a termine: oggi si presenta come un quadrato possente con il lato di 144 metri e mura protette da 23 torri per lato, purtroppo molto rovinato e incompleto, perché oltretutto è stato privato delle sculture che lo decoravano, che per la maggior parte furono donate all'imperatore Guglielmo II dal sultano turco durante la I guerra mondiale.


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    Castello di Amra

    25 km dopo aver lasciato Azraq, e circa 40 da Amman, sulla nuova strada del deserto, che ritorna verso la capitale, si incontra questa singolare costruzione complessa, originale per i caratteristici tetti a volta a cui si accompagna un adiacente bagno turco.
    Fu un padiglione di caccia degli Omayyadi, del secolo VIII e all'interno ci sono pitture murali un po' deteriorate: una rappresenta 4 personaggi illustri, forse nemici dei califfi e cioè il re visigoto (Rodrigo), l'imperatore persiano, il negus abissino e l'imperatore di Bisanzio, come attestano le scritte in arabo e in greco del dipinto stesso; in un'altra sono raffigurate anche scene di caccia con cani, dame che fanno il bagno, re, danzatrici, rappresentazioni allegoriche della vittoria, della filosofia e della poesia e infine scene di varie attività domestiche. La piccola stanza a cupola era un bagno turco, con il vapore e le panche per sedersi: interessante la mappa del cielo che vi è affrescata in cui sono rappresentate le costellazioni dello Zodiaco.



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    Castello di Azraq

    Situato ai margini dell'oasi, è celebre per avere ospitato il quartier generale di Lawrence d'Arabia quando nell'inverno del 1917 si fermò per riorganizzare le poche forze arabe che aveva al seguito, in previsione dell'attacco decisivo ad Aqaba contro le forze turche che la occupavano. Quell'anno doveva essere stato particolarmente freddo, (mai fidarsi delle notti nel deserto, soprattutto d'inverno!) se è vero, come ama raccontare il guardiano, che in quell'inverno morirono parecchi soldati; forse perché non erano, come il loro capo, ospitati all'interno, ma nel cortile, sotto un precario riparo fatto da foglie di palma (sempre secondo il guardiano).
    All'inizio il castello era un forte nabateo e forse prima ancora romano, poi venne risistemato nel XIII secolo in questa sua attuale forma: le pietre di basalto nero con cui è stato costruito gli conferiscono un aspetto un po' tetro; l'originale porta che chiude l'accesso meridionale del fortino, citata anche dal famoso colonnello in un suo scritto, è costituita da un'unica pesante lastra di pietra ma è così bilanciata sui cardini che il custode, almeno lui, riesce a muoverla con un solo dito, invitando i turisti a fare altrettanto; si racconta che le pietre del pavimento vicino alla porta hanno dei segni, a testimonianza di un gioco che le guardie dell'ingresso usavano fare per ingannare il tempo.
    Il primo piano è fatto da stanze non eleganti ma solide; sul cortile si affacciano le scuderie, i magazzini e anche una piccola e semplice moschea.
    Il forte si erge al centro di una vasta oasi che offre rifugio a numerose specie di uccelli migratori; dipende dal periodo di visita trovare più o meno fauna e acqua nei laghetti dell'oasi.


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    Ajlun

    A 25km ad ovest di Gerasa, sorge questo piccolo centro la cui importanza si lega alla presenza di un minareto del XIV secolo e al fatto che alla sua periferia su un'altura conserva un imponente castello . La costruzione sorge in un luogo a 2km fuori dalla città, verso ovest, ed è raggiungibile con una strada non segnalata, il cui ultimo tratto presenta una salita ripida ma senza problemi, tanto che viene anche percorsa dai mezzi pubblici e dai taxi in partenza da Gerasa.
    Al termine della salita si trova Qala't al Rabad, il castello arabo del XII secolo, costruito nel 1184 da un generale del Saladino a 1250m di altezza sulla montagna, e dal quale si gode una vista stupenda: a ovest verso la valle del Giordano, a sud sul fiume Zerqa e a est fino a Gerasa.
    Sorse, come altri della zona, a difesa delle vie carovaniere e contro gli attacchi che i Crociati sferravano sulla linea tra Damasco e Gerusalemme, nel XII sec; fu rafforzato successivamente e distrutto dai Mongoli nella loro invasione del 1260. Venne ricostruito dai Mamelucchi che lo dotarono di un altro giro di mura; sulla sommità era anche alloggiata una compagnia di piccioni viaggiatori.


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    Nei pressi si trova anche il parco nazionale di Debbin , una zona molto verde con pini e querce, molto apprezzata e rara in un paese con poca vegetazione; è meta di gite familiari, soprattutto nelle giornate di festa.



    da: rlivio.it
     
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    Viaggio in Giordania

    foto courtesy di Eugenio e Luisa
    gennaio 2013




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    Petra


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    Piccola Petra


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    Croce avvolta di serpenti di rame


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    Monte Nebo


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    sito archeologico di Amman


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    Fiume Giordano - luogo del battesimo di Gesù



    Edited by tomiva57 - 7/4/2013, 14:08
     
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