OSCAR 2012 - CANDIDATURE, film, attori

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  1. gheagabry
     
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    TERRENCE MALIK



    Terrence Frederick Malick (Waco, 30 novembre 1943) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, attore e compositore statunitense.
    Vincitore, con il suo The Tree of Life ("L'albero della vita"), della Palma d'Oro al 64º Festival di Cannes. Molto riservato (non concede interviste dal 1973, non vuole essere fotografato e nel suo studio non è permesso entrare nemmeno alla moglie), Malick è considerato un regista di grande prestigio, nonostante abbia diretto solo cinque film in poco meno di quarant'anni di carriera, per via della sua pignoleria maniacale. Oltre alla Palma d'Oro a Cannes 2011, Malick ha vinto anche l'Orso d'Oro a Berlino nel 1999 per La sottile linea rossa, il premio per la regia a Cannes nel 1979 per I giorni del cielo e all'inizio della carriera il Festival di San Sebastiano nel 1974 con il film d'esordio La rabbia giovane. Da ricordare sono inoltre le sette nomination all'Oscar per La sottile linea rossa (regia e sceneggiatura).

    Terrence Malick nasce a Waco (Texas) da padre statunitense, figlio di una coppia d'immigrati siriani di religione nestoriana, Emil Malick, e da madre statunitense, Irene. Laureato in filosofia ad Harvard, tre volte sposato. Ha svolto molteplici attività: operaio ai pozzi di petrolio, professore di filosofia presso il MIT, giornalista, ornitologo. Nel 1969 ha tradotto in inglese l'opera di Martin Heidegger, Vom Wesen des Grundes - The Essence of Reason, (Evanston, Northwestern University Press).
    Personaggio enigmatico, isolatosi volontariamente dallo star-system hollywoodiano, non concede interviste, non ama farsi fotografare, non partecipa a serate di gala e conferenze stampa e odia la televisione, ritenendola diseducativa. Da questo punto di vista è considerato il J. D. Salinger del cinema, in quanto anche lo scrittore de Il giovane Holden si è volontariamente autoisolato dopo il successo mondiale ottenuto con una sola opera.
    Ha recitato in due film, agli inizi della carriera, Per una manciata di soldi (1972) ed il suo La rabbia giovane (in cui appare per un breve dialogo con il protagonista Martin Sheen), per poi sparire completamente dalla ribalta.
    Il carisma di questo regista è tale che prima dell'inizio delle riprese di La sottile linea rossa, le più importanti star maschili del momento (fra le quali Brad Pitt, Kevin Costner, Leonardo DiCaprio e Nicolas Cage) si sono offerti per recitarvi anche gratuitamente, ma sono stati poi scartati dal regista. Nonostante questo, il film ha un cast di grandissime star: James Caviezel, Sean Penn, Nick Nolte, Adrien Brody, John Cusack, John C. Reilly, George Clooney, Jared Leto, John Travolta ed altri, oltre a Mickey Rourke, Bill Pullman, Martin Sheen, Viggo Mortensen e Gary Oldman, ma i ruoli di questi ultimi sono stati tagliati da Malick in fase di montaggio.
    La disperazione e la solitudine dei personaggi dei film di Malick caratterizzano il suo stile unico e inconfondibile, un'intensa e complessa riflessione sulla natura e la sempre presente voce narrante fuori campo. La violenza che permea queste sue opere non è mai gratuita e viene filmata quasi con distacco, in modo asettico, senza fornire allo spettatore elementi per "colpevolizzare" i personaggi. In La rabbia giovane il protagonista uccide con spiazzante indifferenza, il dialogo con la compagna (interpretata da Sissy Spacek) prescinde dalla valenza dialettica del parlare: i due appaiono privati di qualsiasi caratteristica umana, "vivono e basta", in un tutt'uno con la natura, condizione che li pone in rapporto estremo con il senso della vita. Allo stesso modo la natura è impassibile al dramma umano.

    .....intervista a Brad PITT su TERRENCE....

    l’attore ci tiene a sottolineare come la sua vita sia cambiata dopo l’incontro con MALICK: “Recitare per Terry ha cambiato il mio modo di vedere questo lavoro. Lui era più interessato a cogliere l’attimo e aspettare il momento della verità. La mattina sul set ricevevamo un paio di pagine di sceneggiatura e da lì sviluppavamo il resto, ecco perché la pellicola trasuda quella sensazione di freschezza. Non si tratta di momenti calcolati a priori: spesso era Terry a spostare la macchina da presa improvvisamente per riprendere la natura che invadeva la scena”. E la superstar aggiunge anche: “Non so se potrei farlo di nuovo, perché è stato un processo creativo oltremodo intenso”.
    Pitt continua: “Con Malick abbiamo avuto alcuni dibattiti teologici, direi che lui riesce a chiudere la sua natura cristiana in un compartimento e dare spazio a un punto di vista universale quando gira. Ecco perché credo che ‘The Tree of Life’ sia un film in grado di parlare a tutte le culture, una di quelle pellicole che sottolinea le domande spirituali sulle quali tutti noi ci interroghiamo”.

     
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31 replies since 11/2/2012, 20:35   2990 views
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