CIAMBELLINO

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  1. gheagabry
     
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    OPERE TEATRALI



    Ciambelino



    Cimbelino (Cymbeline) è un'opera teatrale di William Shakespeare scritta probabilmente nel 1609 e pubblicata nel 1623. Ritenuta inizialmente una tragedia (e inclusa in quel gruppo nel cosiddetto First folio), oggi la critica è unanime nell'includerla nei romances. Raramente messo in scena e poco amato dalla critica, Cimbelino presenta una trama molto ricca e articolata oltre alla presenza di alcuni dei versi tardivi più belli e interessanti ad opera del Bardo.

    Trama

    Antefatto

    foto-5-cimbelino-nanniDurante l'Impero Romano. Cimbelino, re di Britannia, ha avuto dalla sua prima moglie tre figli: due maschi, Guiderio e Arvirago e una femmina, Imogene. I due bambini, vent'anni prima, sono stati misteriosamente rapiti, e di loro non si è saputo mai più nulla: perciò Cimbelino, ignorando la sorte dei figli, ha nominato Imogene sua erede al trono. In seguito, il sovrano è rimasto vedovo, e si è risposato con una bella e giovane vedova che da un precedente matrimonio aveva avuto un bambino, Cloteno, che ha circa l'età dei suoi figli. Si auspicava il matrimonio tra il ragazzo e Imogene, ma la ragazza, spaventata dai modi crudi e rozzi del fratellastro, si è invece innamorata di un suo amico di infanzia, Postumo Leonato, un povero e onesto gentiluomo allevato a corte da Cimbelino. I due si sono sposati, ma il matrimonio ha vita breve: il padre di lei, che non vede di buon occhio quelle nozze, costringe la figlia a divorziare: l'uomo partirà per l'esilio, e lei rimarrà reclusa nelle sue stanze finché non si deciderà a sposare Cloteno.

    La prima pagina di Cimbelino nel First Folio del 1623

    La storia
    La vicenda inizia con la partenza per l'esilio di Postumo, diretto a Roma: la giovane principessa, ancora innamoratissima del marito, si confida col fido servo Pisanio, non fidandosi molto dei modi melensi della matrigna. In effetti, la nuova regina, sotto la maschera di moglie e madre amorevole, è una cinica e spietata macchinatrice che non esiterebbe a uccidere Imogene e Cimbelino per salire al trono. Con la scusa di compiere alcune ricerche, chiede un veleno al medico Cornelio: l'uomo, intuendo il pericolo, ne ha sostituito il letale contenuto con una pozione che causa la morte apparente. La boccetta in seguito finisce nelle mani di Pisanio, a cui viene spacciata come una medicina.
    Nel frattempo, a Roma, Postumo scommette con l'amico Iachimo sulla fedeltà della moglie: l'uomo perciò viene mandato in Britannia a conoscere la donna, che prova inutilmente a sedurre. Iachimo perciò si nasconde in un baule fatto entrare con una scusa nella camera di Imogene, e ne approfitta per studiare l'ambiente e soprattutto, la vittima.
    Davanti alla sua descrizione di certe caratteristiche fisiche della moglie, Postumo si convince che Imogene lo abbia tradito.

    Dame_Ellen_Terry_as_Imogen_Shakespeare_heroine_in_CymbelineIachimo osserva Imogene a letto, illustrazione di Richard Westall (1794)
    Mentre Cimbelino è alle prese con gli ambasciatori di Roma che richiedono il tributo che la Britannia si rifiuta di pagare da molto tempo, Imogene, dopo un'aspra discussione con Cloteno, che le ha dichiarato inutilmente il suo amore, fugge dalla corte con l'aiuto di Pisanio, dirigendosi al porto di Milford Haven, dove suo marito, ora che è scoppiata la guerra, le ha chiesto di raggiungerla. Per strada, Pisanio le rivela una terribile verità: Postumo l'ha accusata di adulterio (per motivi che Imogene ancora ignora) e in una lettera ha chiesto al servo di ucciderla una volta arrivati a Milford. Ma Pisanio non ha alcuna intenzione di uccidere la sua padrona: la fa travestire da uomo e partire da sola per Milford Haven, dove potrà imbarcarsi al servizio di Gaio Lucio, un ambasciatore amico di Cimbelino, mentre lui porterà a Postumo la finta notizia della sua morte. Prima di partire le dà la boccetta ricevuta dalla Regina.
    Nel frattempo a corte, si scopre che Imogene è scappata: Cloteno, che vuole vendicarsi della ragazza, parte al suo inseguimento.
    Persasi per strada, Imogene (che ora è travestita da uomo e si fa chiamare Fedele) trova ospitalità presso una famiglia di campagnoli, formata dal padre Morgan e dai figli Polidoro e Cadvalo: la ragazza si affeziona ai due giovani e li considera come dei fratelli.
    Quello che la principessa non può sapere è che i due ragazzi in realtà sono Guiderio e Arvirago, i suoi veri fratelli: Bellario (questo è in realtà il vero nome di Morgan) li aveva rapiti con l'aiuto della loro balia per vendicarsi di un'accusa ingiusta, ma non ha mai fatto loro alcun male, anzi li ha educati in maniera impeccabile.
    Mentre Bellario e Arvirago sono a caccia, Guiderio, rimasto a badare a Imogene, che nel frattempo si è ammalata, uccide Cloteno, giunto nei pressi per cercare la ragazza. Imogene, nel frattempo, ha ingerito la medicina datagli da Pisanio, e cade in catalessi: i due fratelli celebrano un funerale molto semplice per lei e per Cloteno. La giovane si risveglia, vede il corpo decapitato del fratellastro e vedendogli addosso i vestiti di Postumo (che Cloteno indossava per una sorta di vendetta verso Imogene), crede che quel corpo sia quello del marito, e che Pisanio l'abbia ucciso. In quel momento, Gaio Lucio passa per caso con l'esercito, e saputa la sua storia, decide di prenderla sotto la sua ala. Imogene perciò finisce al fronte.
    La battaglia tra Romani e Britanni finisce con la vittoria dei secondi, spronati da Bellario, Guiderio e Arvirago: molti uomini romani vengono catturati, tra cui l'ambasciatore, Iachimo e Postumo, il quale, per il forte senso di colpa, ha deciso di aiutare l'esercito del suocero, salvando anche in battaglia lo stesso sovrano.
    La mattina dopo la battaglia, Cimbelino riunisce tutti, prigionieri e membri della corte. L'incontro per il vecchio sovrano sarà davvero sorprendente: Cornelio lo informerà della morte di sua moglie e dei delitti che essa intendeva compiere; si viene a sapere della morte di Cloteno; Iachimo, spronato dalla stessa Imogene, confesserà il suo misfatto; Imogene si toglierà gli abiti da uomo, si chiarisce con Pisanio e si riunisce al marito; Postumo svela il suo contributo alla causa britannica durante la battaglia e Bellario svela a Guiderio e Arvirago la loro identità di eredi al trono.
    Cimbelino, felice, libera i prigionieri e perdona tutti: inizia così quello che si preannuncia un lungo periodo di pace.




    Edited by gheagabry - 23/1/2015, 20:27
     
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