UCRAINA

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  1. gheagabry
     
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    La CRIMEA


    La penisola della Crimea si trova sul Mar Nero e appartiene ora all’Ucraina. Un ex dirigente dell’unione sovietica negli anni ’60 la donò alla repubblica ucraina, quando ancora faceva parte dell’URSS e l’unione sovietica era uno stato unico. All’epoca questo dono fu sostanzialmente simbolico. Ma in seguito alla disgregazione dell’URSS la Crimea per i russi divenne estero.
    Gli ucraini la considerano propria, perché ufficialmente fa parte del loro stato e i per i russi rimane comunque nell’animo, dal momento che già dal XVIII secolo la possedevano. L’imperatrice russa Ekaterina II la conquistò nel corso della guerra crimeo- turca. Per i tartari ora tornati in Crimea, dopo la loro deportazione dal posto effettuata da Stalin, è più comodo considerarla turca e nutrire la speranza di un ritorno musulmano. Tra tutti gli ex proprietari storici della Crimea forse solo gli italiani si rivelano del tutto indifferenti alla questione, non ricordando di quei tempi in cui i loro antenati commercianti possedettero a lungo terre in Crimea. Una tra le più pittoresche fortezze in riva al mare si è conservata fino ad oggi e porta fieramente il nome di fortezza genovese, in onore di quei commercianti italiani arrivati da Genova nel 14 secolo.

    .....Jalta.....


    La Crimea solitamente si associa al famoso conflitto che vide impegnati, tra il 1853 e il 1856, la Russia zarista contro una coalizione di stati europei alleati all’Impero Ottomano; e Jalta, situata lungo la costa meridionale della penisola di Crimea, è nota per essere stata sede della Seconda Conferenza, nel 1945, tra le tre maggiori potenze alleate, Stati Uniti, Gran Bretagna ed Unione Sovietica, quando si incontrarono Roosvlet, Churchill e Stalin. le favorevoli condizioni climatiche e la sua natura lussureggiante resero Jalta il luogo di villeggiatura prediletto degli zar e della nobiltà russa, a cui spesso si associarono artisti ed intellettuali. Non furono da meno Puskin, che vi soggiornò nel 1820, e il grande drammaturgo Anton Cechov, che qui si costruì una casa, tutt’ora visitabile e ricca di oggetti, manoscritti ed arredi. Edifici ottocenteschi e del primo Novecento, che danno il volto attuale alla città, si devono al periodo in cui era molto di moda andare in vacanza sul Mar Nero, e Jalta acquistò grande importanza. Lo stesso Checov trovava qui un miscuglio di atmosfere europee riecheggianti i panorami di Nizza, e di atmosfere borghesi e da bazar. In realtà non c’è un vero e proprio centro storico ben strutturato, ma è il Lungomare, bordato di alberi esotici, a scaturire una superba bellezza e a primeggiare come punto d’incontro: al centro vi si trova la Cattedrale Alexandr Nevsky, bellissimo esempio di architettura neobizantina, voluta dallo zar Alessandro III in memoria del padre. Su per la collina si scoprono stradine pittoresche, piccole chiese e palazzi grandiosi, vigneti e giardini accanto a dacie di altri tempi. Uno dei panorami più suggestivi si gode dal campanile del primo edificio in pietra, la Chiesa di Giovanni Crisostomo, che segnalava ai naviganti l’arrivo a Jalta. Poco distante dalla città, a Livadija, si erge la splendida tenuta dei Romanov, residenza estiva dell’ultimo Zar Nicola II e sede della famosa Conferenza. Ma il simbolo di Jalta e di tutta la Crimea, oggi, è il piccolo Castello neogotico Lastočkinoe Gnezdo, eretto su una scogliera a picco sul mare: grazie alla sua eccezionale posizione sull’orlo di uno sperone roccioso che domina la costa ha ottenuto, non ha caso, il nome di Nido di Rondini.
    (dal web)

    ....Sudak.....


    Sudak è nota soprattutto per la sua imponente fortezza genovese, che da un punto di vista architettonico, richiama immediatamente una certa familiarità e somiglianza, con altri sistemi fortificati tipici dell’Italia.
    All’inizio del XIII secolo la città di Sudak, a quei tempi chiamata Soldaia, si trovava sotto il controllo dell’Orda d’oro, quando, verso la fine dello stesso secolo vi arrivarono i veneziani. Si racconta che vi soggiornò addirittura Marco Polo nel suo leggendario viaggio. Ben presto, nella prima metà del XIV secolo, con la conversione alla religione islamica dei tartari dell’Orda, la città venne distrutta e la popolazione cristiana scacciata. Fu solo qualche decennio più tardi, nel 1365, che a Soldaia vi giunsero i genovesi, dando subito inizio alla ricostruzione e alla fortificazione della città. Il luogo riprese a vivere come un importante centro commerciale della regione, non va dimenticato che attraverso la baia di Soldaia passava la Via della seta.
    Verso la fine del ‘400 con l’arrivo degli Ottomani, i genovesi dovettero a loro volta lasciare i loro possedimenti nella regione. Soldaia divenne così parte dell’Impero ottomano mantenendo però la sua peculiare e imponente eredità genovese, in effetti in quegli anni, la sua fortezza era la più sicura di tutto il Mar Nero. La sua ottimale posizione sulla sommità di un ripido sperone roccioso a strapiombo sul mare e le sue poderose fortificazioni estese su una superficie di circa 30 ettari la rendevano praticamente inespugnabile. Era infatti inaccessibile sia dal mare, al riparo dalla ripida parete rocciosa, che dall’interno, ben difesa dalla doppia possente cinta muraria e dal fossato. La città si estendeva tra le due linee dei bastioni. Le sue numerose torri sono tuttora chiamate col nome dei consoli genovesi che le fecero erigere.
    Sul finire del XV secolo Sudak entrò a far parte del khanato di Crimea prendendo definitivamente il nome di Sudak. Nel 1783 fu inclusa definitivamente nell’impero russo.
    Verso est non distante da Sudak, sulla costa c’è la città di Feodosia. I genovesi la chiamarono Kaffa quando l’acquistarono dai mongoli nel XIII secolo. Va ricordata perché il porto di Kaffa nel XIV secolo fu il punto di partenza dell’epidemia di peste verso l’occidente. Quando nel 1347 la città venne assediata dai mongoli in arrivo dalle steppe dell’Asia centrale, mettendo in atto una sorta di primitiva guerra batteriologica, vi catapultarono all’interno i corpi dei propri morti di peste. I genovesi spaventati dalla diffusione dei sintomi del morbo s’imbarcarono in fretta sulle loro navi per far vela verso casa, in tal mondo traghettando a Geneva la terribile Morte Nera, la pestilenza che in breve avrebbe sterminato gran parte della popolazione europea.
    (Eliseo Bertolasi)

     
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  2. tomiva57
     
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    Kiev Ucraina


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    Kiev è la capitale e la maggiore città dell'Ucraina.
    La città sorge al nord dell'Ucraina, sulle rive del fiume Dnepr, non distante dal confine bielorusso in direzione di Gomel.Kiev ha un clima continentale, molto freddo in inverno e caldo in estate. La temperatura media di gennaio è di -6 °C, quella di luglio si attesta sui 20 °C
    Una città ricca di storia e speranza
    I voli per Kiev le permetteranno di scoprire i bar eleganti ed edifici in pietra della Città Vecchia, mentre Pechersk e Lypky offrono luoghi di interesse storici e la zona di Kreshchatyk non dorme mai.


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    Quando andare

    Kiev è visitabile tutto l'anno, tenendo presente che nei mesi invernali (Dicembre, gennaio, febbraio) il termometro è normalmente attestato tra i -1.1° e -4.6°. Il manto nevoso si forma a metà novembre per sciogliersi alla fine di marzo. La minima assoluta registrata è stata di -32.2° e fu rilevata nel febbraio del 1929. In estate le temperature oscillano in genere tra i 13.8° e i 24.8°. La temperatura più alta è stata registrata il 31 luglio del lontano 1939, quando il termometro toccò i 39.4°C


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    La città in dettaglio

    Il fiume Dnieper divide la città in due parti ineguali. Il nucleo storico si trova sulla riva destra mentre la riva sinistra è occupata da quartieri a carattere residenziale, nessuno dei quali è sorto prima del XX secolo.


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    Centro



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    Centro - la piazza centrale di Kiev è Maidan Nezalezhnosti (Майдан Незалежності in ucraino. Il suo nome significa piazza dell'Indipendenza ma in genere gli abitanti si riferiscono ad essa semplicemente come Maidan, (la piazza e basta). Una prima sistemazione della piazza risale al 1830 quando vi furono innalzate delle fortificazioni in pietra. Prima di quella data il posto era disabitato ed era noto come "palude della capra" (Kozyne Boloto). Nel 1850 cominciarono ad apparire i primi edifici in pietra. Nel 1876 vi fu costruito il palazzo del parlamento (Duma) e nel 1894 vi fece capolinea il primo tram. Subì gravi danni durante la II guerra mondiale quando l'Armata Rossa costretta a ritirarsi più ad Oriente sotto l'incalzare delle truppe tedesche, preferì minare tutti gli edifici cittadini lasciando dietro di sè una terra bruciata. La piazza fu ricostruita nel dopoguerra e vi furono innalzati edifici tipici dell'architettura stalinista. Tra questi l'ufficio centrale delle Poste e la "Casa dei Sindacati" affiancata da un'altissima torre dell'orologio. Negli anni 1976-1977, la piazza fu nuovamente risistemata in concomitanza dei lavori della metropolitana. Al suo centro fu posto un massiccio monumento che inneggiava alla rivoluzione di ottobre e il nome stesso della piazza fu dedicato a quell'evento. Dopo la dichiarazione d'indipendenza dell'Ucraina del 1991 la piazza convertì il nome in quello attuale e vi fu innalzato un monumento ai tre mitici fondatori di Kiev e un altro all'arcangelo Michele, protettore della città. Veniva eretta anche una statua a Berehynia, una divinità slava da identificarsi con la Madre terra. Vi furono anche interventi urbanistici tesi a limitare o impedire le proteste politiche che d'abitudine avevano luogo in questa piazza. Ciò nonostante alla fine del 2004 vi ebbe luogo una massiccia manifestazione popolare, passata poi agli annali come "Rivoluzione Arancione" in cui si chiedeva un secondo ricorso alle urne essendovi il sospetto che il primo fosse stato inficiato da brogli. Lo scrutinio fu poi vinto da Viktor Yushchenko.
    Via Khreschatyk (Хрещатик, Khreshchatyk in ucraino è la più nota e la più frequentata delle strade centrali di Kiev. Anch'essa come la Piazza Maydan che attraversa, cominciò a svilupparsi dal 1830 in poi e dal 1894 fu percorsa da una linea di tram che restò in funzione fino al 1934, anno in cui si preferì sostituire ai tram i filobus. Completamente distrutta durante il II conflitto mondiale, fu ricostruita negli anni del dopoguerra secondo i canoni del Realismo Socialista che imperversava a quei tempi. In occasione dei fine settimana e delle feste pubbliche, via Khreschatyk si trasforma in un'isola pedonale. Nella bella stagione vi hanno luogo concerti e altre manifestazioni open air. È anche la strada delle parate ufficiali che si tengono in occasione di particolari ricorrenze festive, come il giorno dell'Indipendenza dell'Ucraina, celebrato il 24 agosto.


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    Dopo aver attraversato la "Maidan", la via Khreschatyk confluisce nella "Piazza Europea", (Європейська Площа, "Yevropeys’ka Ploscha" in Ucraino dove si affacciano alcuni dei più importanti edifici cittadini,



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    come la Casa Ucraina (Ukrayinskyi Dim), ovvero la Sala dei Congressi, ricavata da quello che in epoca sovietica era noto come museo Lenin e la Filarmonica di Kiev, ospitata in un edificio di epoca zarista.
    Ancora più a nord, sulle rive del Dniepr e a fianco del porto fluviale, si trova



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    Piazza Poshtova (Поштова площа, Poshtova Ploscha in ucraino), una delle più antiche di Kiev. Il nome significa piazza del postale e le fu dato nel 1846. Nel 1970 in occasione dei lavori della metro fu completamente risistemata e dei suoi vecchi edifici si salvò solo la stazione del postale che oggi ospita una piccola galleria d'arte. Da Poshtova Ploscha muove la funicolare in direzione della soprastante piazza Mykhailivska.


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    Piazza Kontraktova (Контрактова площа, Kontraktova ploscha in ucraino) è poco distante dalla precedente. Il nome significa "Piazza delle Contrattazioni" ed è al centro dello storico quartiere di Podil. La piazza deve il suo nome alla costruzione nel XVIII secolo di un centro permanente per la contrattazione delle merci. Oggi costituisce un'area ricreazionale e vi si tengono concerti all'aperto. Durante i fine settimana la via Petro Sahaidachnyi che confluisce nella piazza, viene trasformata in un'isola pedonale.


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    Andriyivskyy Uzviz è una delle strade più amate dai turisti in visita nella capitale ucraina. La strada percorre l'omonima collina in posizione panoramica sul quartiere di Podil. La collina Andriyivskyy è detta la "Montmartre di Kiev".


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    Tra le sue molte attrazioni la chiesa di Sant'Andrea del XVIII secolo e la casa ove visse lo scrittore Mikhail Bulgakov, oggi trasformata in museo.


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    Pechersk è il distretto sulle colline prospicienti il fiume Dniepr. Trae il suo nome dal "Grande Monastero delle Grotte", un complesso monastico che è il simbolo della città di Kiev e che è inserito nella lista UNESCO dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità. Pechersk significa appunto "grotta", "caverna". Del distretto fa parte il quartiere di Lypky che è da considerarsi il cuore politico dell'Ucraina. Vi sono dislocati, infatti, il Palazzo del Parlamento,


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    il palazzo Mariyinsky, residenza ufficiale del presidente dell'Ucraina, la sede del consiglio dei Ministri e quella della Corte Suprema d'Ucraina, massimo organo giurisdizionale del paese.


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    Lypky è un quartiere interessante anche dal punto di vista dell'architettura. Molti dei suoi edifici risalgono ad epoca sovietica e seguono rigorosamente lo stile del Realismo Socialista. Essi furono realizzati per poter accogliere i quadri dirigenziali di allora e oggi fanno parte di un quartiere elitario.


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    Scoprire la città


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    Cattedrale di Santa Sofia
    e attiguo complesso monastico di Kiev Pechersk Lavra. Secondo la tradizione il complesso monastico fu fondato da un monaco greco di nome Antonio e proveniente dal monastero "Esfygmenos" del Monte Athos. Il monaco scelse di risiedere in una grotta del monte Berestov che si interpone tra la città e il fiume Dnieper e presto si formò attorno a lui un nutrito gruppo di discepoli. Il principe Iziaslav I fece dono alla comunità di monaci detti Antoniti dal suo fondatore, i terreni sulla collina. Grazie a questa come ad altre donazioni poté essere fondato il primo nucleo del monastero.


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    Nel corso dei secoli il complesso monastico si arricchì di ulteriori costruzioni. Oggi si ammira soprattutto la Torre campanaria del Grande Monastero, uno dei simboli di Kiev. Il complesso è stato inserito nella lista UNESCO dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità
    Casa delle Chimere (Budynok z khymeramy in ucraino, Via Bankova n° 10 (Nel distretto di Pechersk, non distante dalla residenza del Presidente della Repubblica). Un palazzo "Art Nouveau", costruito agli inizi del XIX secolo dall'architetto Vladislav Gorodetsky, soprannominato il Gaudì di Kiev. L'edificio è ornato con scene di caccia e animali fantasiosi. Gorodetsky aveva infatti il pallino della caccia. I lavori di restauro presero avvio agli inizi del 2000, dopo di che la Casa delle Chimere venne adibita a ricevimenti ufficiali della presidenza della Repubblica. Ai lavori di restauro aveva partecipato lo scultore italiano Emilio Sala


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    Shopping

    Grazie ad un biglietto per Kiev potrà ammirare gli oggetti di antiquariato e le gallerie di Andriyivskiy Uzviz, mentre Kreshchatyk, via dedicata allo shopping, offre qualsiasi cosa, dai chioschi sotterranei alle catene internazionali. I voli per Kiev la condurranno verso il Mercato Bessarabsky, all'estremità sud della città.
    Gli sfavillanti centri commerciali hanno trasformato lo shopping di Kiev, ma lo stile ed il servizio classici sopravvivono ancora nel centro commerciale TsUM, monolito sovietico. A pochi passi, Kreshchatyk è ancora la via principale dedicata allo shopping, con una vasta gamma di negozi mono-marca attorno alla piazza Maidan Nezalezhnosti. Potrà trovare souvenir, oggetti di antiquariato e gallerie d'arte nelle piccole boutiques di Andriyivskiy Uzviz, fiori e delicatezze locali al Mercato Bessarabsky. La maggior parte dei negozi è aperta tutti i giorni dalle 10.00-21.00.


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    Cucina

    L'elegante Città Vecchia offre opzioni esclusive, con i piatti tradizionali ucraini del ristorante Khutorok, a Podil. La zona centrale di Kreshchatyk offre qualsiasi cosa, dalle economiche ed attraenti stolovaya (mense), come Domashnyaya Kukhnya, all'elegante cucina fusion euro-asiatica di Concord. Durante l'estate i tendoni che vendono birra a buon prezzo affollano i parchi di Lypky e Pechersk. La maggior parte dei ristoranti è aperta dalle 12.00 alle 24.00, ma in città potrà trovare locali aperti 24 ore su 24. Solitamente la mancia è pari al 15% del prezzo totale e non è inclusa.


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    Tra i piatti tipici di Kiev ricordiamo: i ravioli dolci ripieni di amarena serviti con panna acida “vareniki s vichnei i smetanoi”; il "Kazatskaia vechernya" , piatto a base di maiale cotto al forno con funghi e verdure e con croccante crosta di formaggio; "Kurenevska zabava", fegato di pollo cotta con mele e cognac bocconcini di lepre con funghi di bosco; fegato di lepre con erbe fini; zuppa fredda di verdure “okroshka”; fegato di pollo in salsa di lamponi; il “ borsch s pampushkami”, minestra a base di barbabietole servita con dei pasticcini salati.
    Un ristorante buono è a pochi passi dall'aereoporto, il ristorante dell'hotel Borispyl, si mangia bene e si spende il giusto.
    Per mangiare in Kiev, come in qualsiasi altro posto dell'Ucraina, in qualsiasi bar o chiosco per strada si trovano ottime pietanze di carne e insalate miste.
    Tutto questo è rapportato alla cucina ucraina, non cercate la cucina internazionale o italiana se volete mangiare bene e spendere poco.




    Vita notturna

    I bar di Kiev abbracciano tutta la città, con discoteche piene di fumo e bar lungo Kreshchatyk - che durante l'estate lasciano il posto alle terrazze verdeggianti - e giovani che si dirigono verso l'Arena City, al termine della via. Locali trendy ed esclusivi, come Bar on 8, affollano la Città Vecchia e la zona emergente di Lypky, mentre durante l'estate performance dal vivo e tendoni che vendono birra popolano i parchi di Pechersk. I bar restano aperti sino alle prime ore del mattino e la maggior parte delle discoteche sino alle 06.00.





    da: dodekanissaweb.gr
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  4. tomiva57
     
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    Jalta



    Jalta, anche Yalta secondo la traslitterazione anglossassone (ucraino: Ялта, in russo: Ялта tataro di Crimea: Jalta), è una città dell'Ucraina di circa 135.000 abitanti afferente alla Repubblica autonoma di Crimea.
    La città è attraversata dai fiumi Derekoy ed Ucian-su ed è attorno alle sue sponde che si sviluppa il centro abitato. La baia di Jalta offre diverse spiagge di elevato interesse turistico.



    Cenni storici


    Posta sulla costa meridionale della Crimea, Jalta fu conquistata all'Impero ottomano dall'impero russo al termine del XVIII secolo. Divenne una tra le più eleganti città balneari del Mar Nero quando lo zar Alessandro II si stabilì con la sua residenza estiva nella vicina Livadiya. Tra il 4 e l'11 febbraio del 1945 nel palazzo imperiale di Livadia si tenne la Conferenza di Jalta, il più famoso degli incontri fra Stalin, Churchill e Roosevelt, nei quali fu deciso quale sarebbe stato l'assetto politico internazionale al termine della Seconda guerra mondiale. In particolare, furono poste le basi per la divisione dell'Europa e del mondo in zone di influenza (per cui molti la ritengono il preludio della guerra fredda), per l'amministrazione della Germania occupata e per la successiva istituzione delle Nazioni Unite. È inoltre il luogo in cui, il 21 agosto 1964, morì Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano per un'emorragia cerebrale.

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    Scienza

    A Jalta c'è una Università, chiamata Università Crimeana delle Scienze Umane, dove studiano circa 4 000 studenti.


    Monumenti


    yalta
    Castello Nido di rondine


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    Monastero e Cattedrale: Cattedrale di Aleksandr Nevskij

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    Casa-Museo di Anton Čechov



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    Palazzo di Livadia


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    Palazzo di Alupka




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    Palazzo di Massandra




    594077-chiesa-in-foros-crimea
    Cattedrale di Foros

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    Cattedrale di San Giovanni




    Palazzo "Jasnaja Poljana"
    Palazzo dei principi Jusupov
    La chiesa di Oreanda
    Palazzo della contessa Vadarskaja
    Museo "Poljana Skazok" (dedicato ai personaggi delle fiabe russe)




    da Wikipedia
    foto web
     
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    Nido di rondine





    Costruito nel 1912, il Nido di rondine è uno dei neogotici châteaux fantastiques vicino a Jalta.

    Nido di rondine (in russo: Ласточкино гнездо, Lastočkino gnezdo; in ucraino: Ластівчине гніздо, Lastivčyne hnizdo) è un castello decorativo vicino a Jalta, in Crimea. Fu costruito in stile neogotico fra il 1911 e il 1912 vicino a Gaspra, su una scogliera a strapiombo sul mare (40 metri di altezza) ed è opera dell'architetto russo Leonid Sherwood. Il castello domina il capo di Ai-Todor sul Mar Nero e sorge a poca distanza dalle rovine dell'accampamento romano di Charax. Nido di rondine è uno dei monumenti più visitati della Crimea ed è divenuto il simbolo della costa meridionale della penisola.

    Storia


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    L'originario Nido di rondine costruito in legno fotografato da Sergej Michajlovič Prokudin-Gorskij.


    Il primo edificio sulla scogliera fu costruito per un generale russo nel 1895 circa. La prima struttura era un cottage in legno chiamato romanticamente il "Castello dell'Amore". Successivamente la proprietà del cottage passò a A. K. Tobin, un medico della Corte dello zar.
    Nel 1911 il barone von Steingel, un nobile tedesco del Baltico che aveva fatto fortuna estraendo petrolio a Baku, acquistò il cottage di legno e nell'arco di un anno lo sostituì con l'edificio attuale. Il gotico scozzese e lo stile neomoresco erano stati introdotti in Crimea negli anni 1820 da Edward Blore, l'architetto del palazzo di Alupka (1828-1846). Paragomato ad Alupka e a Koreiz, il Nido di rondine è più simile allo stile di alcuni castelli tedeschi come il Castello di Neuschwanstein, il Babelsberg di Potsdam e il Castello di Stolzenfels, sebbene l'ambientazione a picco sul mare ricordi piuttosto la torre di Belém a Lisbona.
    Nel 1914 von Steinheil vendette l'edificio a P. G. Šelaputin per farne un ristorante. Per breve tempo dopo la Rivoluzione russa, il castello fu usato solo come attrazione turistica. Negli anni trenta, l'edificio fu utilizzato come sala di lettura della vicina colonia marina "Žemčužina".


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    In posizione dominante sul Capo di Ai–Todor, il romantico castello Nido di rondine è situato su una scogliera alta 40 metri.

    Nel 1927 il castello Nido di rondine sopravvisse ad un grave terremoto di intensità fra 6 e 7 della scala Richter. L'edificio non fu danneggiato, ad eccezione di alcuni dettagli decorativi che caddero nel mare insieme con una piccola parte della scogliera. Tuttavia nella scogliera si aprì una vasta crepa e per i successivi quarant'anni il castello fu chiuso al pubblico.
    Il rinnovo e il restauro del castello furono intrapresi nel 1968. Il progetto prevedeva il restauro di una piccola porzione del castello e l'aggiunta di una soletta di cemento per rinforzare la scogliera. Dal 1975 il castello ospitò un ristorante italiano. Il Nido di rondine appare anche in numerosi film sovietici.


    Architettura


    L'edificio ha dimensioni piuttosto ridotte (lunghezza di 20 m e larghezza di 10 m). Il progetto originale prevedeva un ingresso, una stanza per gli ospiti, una scala per la torre e due camere su differenti livelli nella torre. L'interno della stanza per gli ospiti è decorato con pannelli di legno, mentre le pareti delle altre stanze presentano stucchi e dipinti. Un balcone panoramico circonda l'edificio, con una magnifica vista sul mare e sulla distante costa di Jalta.




    da Wikipedia

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    foto web

     
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4 replies since 26/1/2012, 10:36   1611 views
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