Giovanni Nuti (Viareggio, 1964) è un musicista e cantautore italiano.
Biografia
Inizia a studiare pianoforte all'età di dieci anni, interessandosi subito al repertorio tradizionale italiano. La passione per la musica lo porta da adulto a specializzarsi in musicoterapia rivolta ai portatori di handicap; in tale àmbito svolge per alcuni anni l'attività di insegnante presso una scuola elementare di Sarzana.
Nel 1989 esce il primo album, Al parco dei silenzi, cui collabora anche Enrico Ruggeri quale autore del testo della traccia Notti di miele. Nel 1991 partecipa al Festival di Sanremo, in séguito al quale la sua produzione artistica aumenta sensibilmente, unitamente a cospicue collaborazioni con alcuni tra i maggiori esponenti del panorama musicale italiano, come Lucio Dalla, Roberto Vecchioni e Milva, di cui nel 2004 ha curato come autore il ritorno discografico dopo undici anni di silenzio con l'album Milva canta Merini. Proprio con Alda Merini Giovanni Nuti ha saputo instaurare un felice sodalizio artistico che dal 1996 fino alla morte della poetessa ha prodotto diversi album e singoli in cui Nuti si presenta nella duplice veste di compositore ed esecutore, alcuni dei quali - in particolare Poema della croce, eseguito il 13 ottobre 2006 nel Duomo di Milano - hanno riscosso un certo successo di critica.
A ottobre 2014 è in teatro a fianco di Monica Guerritore nello spettacolo Mentre rubavo la vita folle e commovente (testi di Alda Merini, musiche dello stesso Nuti e regia di Mimma Nocelli).
foto:fiabastrocca.it
Discografia
Album
1989 Al parco dei silenzi 1991 Giovanni Nuti 1994 Disordinatevi 2006 Poema della croce 2007 Rasoi di seta 2010 Una piccola ape furibonda
Singoli
1983 Momento zero 1987 Non si può/Un dolore in fondo a tutti i pensieri 1991 Non è poesia 2004 I Sandali (con Milva) 2005 Piedi adorati (con Milva) 2008 Gli inguini 2009 Il Regno delle Donne: Giovanni Nuti canta Alda Merini per "Doppia Difesa" 2009 La stufa di Maiolica 2009 Una piccola ape furibonda
da wikipedia foto web
Il parco dei silenzi (1989)
Tracce:
AL PARCO DEI SILENZI OLTRE GLI OCCHI TUOI I TUOI MISTERI LA NOTTE UOMINI IN TRANSITO ISABELLE MAI DIRE MAI NOTTI DI MIELE UN DOLORE IN FONDO A TUTTI I PENSIERI INQUIETA MAREA.
Giovanni Nuti, ‘Vivere senza malinconia’: ‘Seguo sempre ciò che provo’
15 dic 2011 - E’ uscito nelle scorse settimane “Vivere senza malinconia”, nuovo album di Giovanni Nuti. La fatica in studio del compositore e musicista è una personale rivisitazione di alcuni tra i brani più noti del repertorio italiano degli anni ’30 e ’40. Rockol ha incontrato Nuti per parlare con lui del suo disco, del suo rapporto con la poetessa Alda Merini e dei suoi progetti futuri. “Non ho mai seguito le mode, ho sempre realizzato ciò che sento dentro, seguendo ciò che provo. Realizzare un disco swing è stato un processo spontaneo, è un genere che è sempre stato nelle mie corde. E’ iniziato tutto grazie ad alcuni episodi, fra i tanti, con Alda Merini: tra un’arrabbiatura e l’altra, al telefono, mi cantava canzoni appartenenti agli anni Trenta e Quaranta della musica italiana. “Baciami piccina”, “Mille lire al mese”, “Bellezze in bicicletta”: le interpretava con una voce profonda, roca per le urla in manicomio, che mi sono rimaste impresse. Lo scorso anno sono stato invitato ad un festival jazz estivo milanese e alla loro richiesta del repertorio che avrei portato sul palco, ho detto di istinto che desideravo reinterpretare quei brani che mi cantava Alda. Ebbene, le canzoni sono state talmente tanto apprezzate dal pubblico presente alla manifestazione che ho pensato di realizzarne un disco. Abbiamo registrato le tracce in un solo giorno, volevo che il risultato fosse pregno di emozioni, e ho chiamato la stessa band che mi ha accompagnato durante la serata più tre jazzisti: Marco Brioschi, Alfredo Ferrario Giorgio Deleo. I brani contenuti nel disco sono tutti parte di me, ma se dovessi sceglierne uno in particolare direi ‘Ma l’amore no’, nel quale mi rivedo particolarmente”, ha dichiarato l’artista. Parliamo con Giovanni dell’importanza che ha avuto la musica nella sua vita: “La musica è tutto per me, non potrei vivere senza comporre. Le sette note mi hanno salvato dai miei traumi. Sin da bambino sapevo che la mia strada sarebbe stata questa, sono sempre stato un po’ visionario. Ho fatto molta gavetta, avendo la costanza di arrivare sino al punto in cui sono adesso, e devo dire che proprio questo percorso mi ha consentito di avere così tante esperienze da poter coltivare in pieno il mio talento, che Alda definiva una ‘frusta’, un dono. La musica è sempre stata per me un rifugio, mi ha offerto la possibilità di crearmi un mondo tutto mio. A casa ho un teatrino, il ‘teatrino dei gatti’, dove canto, danzo, recito e ringrazio l’Universo. Penso che lo swing possa rappresentare un luogo sicuro per tutti noi, in questi tempi così duri. Essere cullati da una melodia leggera e carezzevole può sicuramente dare conforto e far dimenticare, almeno per qualche istante, le angosce in cui viviamo”, prosegue il musicista. Non possiamo esimerci dal domandare a Giovanni di raccontarci del suo incontro con la poetessa che lo ha accompagnato per sedici anni e, come dice lo stesso compositore, cammina ancora al suo fianco: “Ho incontrato Alda grazie ad una sua poesia. Ho musicato la mia prima poesia a dieci anni, erano versi del Pascoli. Nel 1991 mi trovavo in una libreria, ho preso un libro a caso dallo scaffale di fronte a me, aprendolo sul testo de ‘I sandali’. Sono rimasto folgorato, ho fatto una gran corsa a casa e ho scritto una canzone. Ho contattato la poetessa tramite lettera e, qualche tempo dopo ho ricevuto una sua telefonata in cui mi diceva che le avrebbe fatto piacere ascoltare il mio lavoro e che si trovava in vacanza all’Hotel Certosa di Milano, quando lei abitava sui Navigli, ho pensato fosse un genio. E’ da li è iniziato tutto. Alda era una persona straordinaria, se sapevi reggere il suo sguardo riuscivi ad entrare nel suo mondo meraviglioso. Facevamo lunghe passeggiate e compravamo moltissimi giocattoli, che ho nel mio teatrino. Mi chiamava la notte o nei momenti più inaspettati, quando aveva un testo da dettarmi e non voleva mai che lo rileggessi. Proprio come è successo per ‘Il violinista piange’, stavo per andare in studio quando Alda mi ha chiamato, mi ha fatto scrivere i suoi versi, in una decina di minuti li ho musicati e le ho fatto ascoltare la canzone. Le mi ripeteva sempre: ’Sii semplice, ad essere complicati sono bravi tutti’, è un consiglio che seguo sempre. Alda mi parla ancora, è come se fosse ancora qui”, dice Nuti. Nei progetti imminenti di Giovanni c’è un concerto al teatro San Babila di Milano il 20 dicembre, in quelli futuri la realizzazione di un grande sogno: “Sarò dal vivo nei prossimi giorni al Teatro San Babila, presenterò il disco e interpreterò un omaggio a Billie Holiday, la cui storia mi ha molto colpito: era una giovanissima prostituta che mentre faceva le pulizie nella casa in cui ‘lavorava’ ascoltava i dischi di Louis Armstrong, tra i miei preferiti, e ha cominciato a cantare così. Nel 1958 è stata ospite a Milano ma fu un totale disastro, salvato da una serata organizzata da alcuni jazzisti per rimediare ai concerti vuoti. Vorrei offrirle, in questo modo, una sorta di riscatto. Per il futuro mi piacerebbe salire sul palco dell’Olympia di Parigi. Sogno in grande, che male c’è. Se poi realizzerò questo progetto sarò felicissimo, altrimenti avrò vissuto con una grande meta da raggiungere”, conclude il cantante.
Nel 1994 esce il terzo album “Disordinatevi” con una versione in musica della poesia “I sandali” di Alda Merini; la produzione artistica è firmata ancora da Celso Valli, mentre Paolo Recalcati è autore dei testi. Grazie a questa composizione Giovanni Nuti conosce personalmente la poetessa milanese e da questo incontro nasce un meraviglioso sodalizio artistico e una straordinaria amicizia.
Brani:
1) Fiore del male 2) Disordinatevi 3) Controcanto 4) Vita da bohème 5) Vecchi artisti 6) Portafortuna 7) L'osteria di luna 8) I discorsi degli amanti 9) I sandali
Canto per tutti, santi e balordi anche per quelli che sono un po sordi canto per chi non mi ascolterà canto per chi non mi va quelli potenti e le nullità quanti furbi ed ingordi lì Contro le ombre di tante menzogne contro chi cambia veloce le insegne contro sassi in bocca e complicità canto per chi non ci sta zitto contro i ricatti e lomertà chè dappertutto Va pensiero sopra tanto dolore va pensiero oltre muri e paure vola perché noi siam più forti di loro siamo vivi Contro quelle facce di avidità alibi e stupidità canto contro chi stupra per crudeltà contro chi uccide le speranze E canto questo mio controcanto Contro chi inquina e chi spaccia eroina contro chi intriga, chi sbaglia ma non paga canto contro quelli che poi stanno sempre a galla. Va pensiero sopra tanto dolore va pensiero oltre muri e paure vola perché noi siam più forti di loro siamo vivi
Contro servi sciocchi e burattinai quelli dei giochi che mai scopri contro chi dà fuoco a stranieri ed ebrei canto per rabbia e per amore Canto per i tanti senza niente per chi non ha voce e non si sente per i disperati tra la gente non basta più se canto Contro i miti falsi dominanti Contro i bei discorsi accomodanti se ci accorgeremo un po degli altri è tanto che ci stanno aspettando Va pensiero sopra un cielo più vero Va pensiero oltre gli errori ed i muri delle galere Va pensiero dove si vive e si muore tu va pensiero.
Video
L'osteria di Luna
Video I sandali
Hai dimenticato i sandali amore i tuoi sandali di desiderio, li ha trovati sotto il mio letto il mio portiere scopando notte tempo di notte ha trovato i tuoi sandali vieni a prendere i tuoi sandali amore i sandali di legno di sandalo i sandali di legno biblico buttali in testa al Signore che ci ha diviso il cuore.
2006 - Edizioni Musicali: Sagapò snc / Casa Musicale Sonzogno.
Testi e partecipazione straordinaria di Alda Merini, poetessa milanese candidata al premio Nobel, musiche ed interpretazione di Giovanni Nuti, orchestra diretta da Daniele Ferretti con il Coro Polifonico Astense, Isabella Mangiaratti soprano, Aldo Verrecchia tenore, Franco Cocuzza basso. Il "Poema della Croce" viene rappresentato in forma di Cantata, con musiche originali e interpretazione di Giovanni Nuti, accompagnato da orchestra, cantori lirici (soprano, basso, tenore) e Coro (il Coro Polifonico Astense, esperto in repertorio di musica sacra, l compositore, cui si devono tutte le musiche dello spettacolo, è già stato artefice del progetto "Milva canta Merini" che si è concretizzato in un CD pubblicato nel 2003 e in uno spettacolo in cartellone al Teatro Strehler di Milano nel 2005. La prima dello spettacolo è stata messa in scena nel Duomo di Milano il 13 ottobre 2006 alla presenza del Cardinale Tettamanzi e delle massime autorità milanesi. Si tratta di un evento no-profit nell'ambito di iniziative culturali promosse dell'Associazione Immacolata onlus di Chiavenna, volte a sensibilizzare il territorio in stretto collegamento con la Congregazione Figlie della Croce presenti in modo attivo da oltre 100 anni sul territorio della provincia di Sondrio. Va anche sottolineato che lo spettacolo è stato voluto proprio dagli artisti, quale seconda rappresentazione, proprio a Chiavenna in ricordo di Suor Maria Laura Mainetti alla quale la poetessa Merini ha promesso di dedicare la realizzazione di una poesia. E' importante ricordare inoltre che sia Suor Maria Laura Mainetti sia Alda Merini sono state insignite dalla Regione del premio Rosa Camuna.
fonte:comune.chiavenna.so.it
Tracce:
1. Per farti felice (Giovanni Nuti canta) 03:04 2. Come una corda di violino (Alda Merini recita) 02:16 3. Io credo Madre (Giovanni Nuti canta) 02:27 4. Quante lacrime (Giovanni Nuti canta) 02:34 5. Dominai i suoni (Giovanni Nuti canta) 02:03 6. Ruota verso di me la tua passione (Giovanni Nuti canta) 03:14 7. Di notte (Alda Merini recita) 01:56 8. Quel volto (Giovanni Nuti canta) 02:24 9. Tutti gli uccelli (Giovanni Nuti canta) 02:27 10. La madre (Alda Merini recita) 01:20 11. Il legno (Giovanni Nuti canta) 03:17 12. Ti lascio Giovanni (Giovanni Nuti canta) 03:48 13. Quella manciata di rose (Alda Merini recita) 01:51 14. Eterna natura (Giovanni Nuti canta) 03:06 15. Madre e Figlio (Valentina Cortese recita) 00:52
1) Nella notte che geme il tuo patire 2) Gli inguini 3) I poeti 4) La zanzara 5) Com'è grande il pensiero del mare 6) Il grido 7) Prima di venire 8) Le osterie 9) La verza 10) Il bacio 11) Io come voi 12) Il mio amore ha 4 gatti 13) Un'amante per ogni sospiro 14) Clochard 15) I sandali 16) I sandali 17) Nei giardini dei poeti 18) Amore 19) E c'era una volta 20) L'albatros 21) Il violinista piange 22) Sull'orlo della grandezza
Hai dimenticato i sandali amore i tuoi sandali di desiderio, li ha trovati sotto il mio letto il mio portiere scopando notte tempo di notte ha trovato i tuoi sandali vieni a prendere i tuoi sandali amore i sandali di legno di sandalo i sandali di legno biblico i sandali di legno di sandalo i sandali di legno biblico buttali in testa al Signore che ci ha diviso il cuore.
Una piccola ape furibonda - Giovanni Nuti canta Alda Merini
Poesia di Alda Merini A poem by Alda Merini Musica e orchestrazione di Giovanni Nuti Music and Orchestration by Giovanni Nuti
Una piccola ape furibonda
«Una piccola ape furibonda, ultimo frutto del nostro matrimonio artistico (come la Merini amava definire il nostro rapporto), è una fedele trasposizione dei temi, delle emozioni e delle ossessioni che hanno occupato lo spirito di Alda nell’ultimo tratto della sua esistenza (… ) forse, come non mai, è un album pieno di gioia, di ritmo, di divertimento, anche se ci sono molti presagi di un congedo».
Giovanni Nuti presenta con queste parole l’ultimo frutto della sua collaborazione con la poetessa Alda Merini, iniziata nel 1993. L’album esce postumo, ma il musicista e la poetessa vi hanno lavorato insieme per due anni dopo l’uscita nel 2007 del loro precedente disco “Rasoi di seta”. La poesia della Merini, anche in questo ultimo lavoro, non manca di caratterizzarsi in quel tentativo di ri-afferrare l’ombra della totalità «il mio letto è una zattera che corre verso il divino» (Una piccola ape furibonda), di patire la dismisura dell’anima, la vertigine dei fogli bianchi e dall’altra l’accettare che esiste solo «il nostro breve pensiero, solo il nostro bisogno d’amore» (Mare e terra).
Una poesia scritta tutta al presente, tra oscurità e attesa, tra precipizio e forma, tra impulso inconsulto e ritmo di segreta durata: per questo, poteva scrivere Pasolini: «Nell’ atto della scrittura non ci sono confini tra prosa e poesia». Pasolini torna quasi evocato anche ne La stufa di maiolica, una denuncia nei confronti di quella povertà di valori e aridità di sentimenti che caratterizzano il nostro tempo. Nuti veste la scorrevolezza musicale del verso, con melodie caratterizzate da un crescendo ritmico e gioiosamente rabbioso oppure intenso, con l’uso allegro di fiati e tamburi o con un’interpretazione leggera e disincantata; ciò che gli preme è restituire nell’ascolto l'assoluta spudoratezza con cui la Merini transita tra le proprie esperienze, un’eroica, spesso ironica, capacità di trascorrere tra gli eventi, gli uomini e le cose lasciandosene afferrare senza risparmio.
Come Lei scrisse: «Ecco, la poesia è un poco come la morte, sa toccare vette altissime senza paura del precipizio». Il libretto che accompagna il disco è illustrato da alcune acqueforti e collages che il pittore Enrico Baj creò per le poesie di Alda Merini e con il quale la Merini trovava un tratto comune nell’essere un uomo giocoso e ironico dissacratore. Efficace la scelta della ghost-track in cui Alda Merini canta la canzone Prima di venire insieme a Giovanni Nuti che l’accompagna al pianoforte; il brano e l’album si chiudono così sull’inconfondibile risata della poetessa.
fonte:isolachenoncera.it
TRACCE
01. Una piccola ape furibonda 02. Lascio a te questa impronta sulla terra 03. Il gas 04. Mare e terra 05. Il regno delle donne 06. Paura dei tuoi occhi 07. Il depresso 08. A mio figlio 09. La stufa di maiolica 10. Che rumore fa l’acqua 11. Amore irripetibile 12. Prima di venire (ghost-track)
Video
Una piccola ape furibonda
Cicabum cicabum cicabum cicabum. Chi regala le ore agli altri vive in eterno gli orologi non sono mai andati agli appuntamenti. Si può essere qualcuno semplicemente pensando si può essere qualcuno semplicemente pensando. La nevrosi è qualche cosa di circoscritto al pube. C’è chi si masturba per non perdere l’orientamento Il sesso è sempre stato il puntiglio di Dio il sesso è sempre stato il grande puntiglio di Dio. Il mio letto è una zattera che corre verso il divino. Si va in manicomio per imparare a morire. Nessuno mi pettina bene come il vento. La pazzia mi visita almeno due volte al giorno. Confondere la merda con la cioccolata è privilegio di persone colte. Sono una piccola ape furibonda. Sono una piccola ape furibonda. La nudità mi rinfresca l’anima. Ho avuto trentasei amanti più iva. Nessuno rinuncia al proprio destino anche se è fatto di sole pietre. I folli sono quelli che resistono agli amori facili. Non ho paura della morte ma ho paura dell’amore. Ogni uomo inventa il suo tipo d’amore. Ci sono giorni che non si staccano dalle pareti. Ci sono notti che non accadono mai. Illumino sempre gli altri ma io rimango sempre al buio Sono una piccola ape furibonda. Sono una piccola ape furibonda. Cicabum.
Che rumore fa l’acqua A me sembravi solida come una quercia anche se avevi le caviglie sottili. Se mi parlavi mormoravi appena un bisbiglio di uccello smarrito. Sapevo che eri innamorata. Eri innamorata di un sogno che non si avverava mai. Sapevo che eri innamorata. Eri innamorata di un sogno che non si avverava mai. Chi ti ha promesso il paradiso in una terra così devastata per il clamore della tua morte che ci ha assordato tutti? Sapevo che eri innamorata. Tu non sai Mariella che rumore fa l'acqua quando seppellisce un uomo. Di solito usiamo la terra. Come hai fatto a sollevare un'onda Che ci ha annegato tutti?
NON E' POESIA DANZA MORESCA LE DONNE SENZA AMORE LA PAURA DI AMARE TIRATE I SASSI ALLA LUNA LA BALLATA DELL'ACQUA DEL MARE RONDA DI NOTTE IO SENZA TE IL SESSO DEL PRESENTE.
Intervista di Elena Torre da_esserciweb.it
Giovanni Nuti musicista e autore sopraffino riporta alla memoria e alle orecchie con maestria il meglio della musica swing italiana recuperando il patrimonio degli anni Trenta e Quaranta. Un brano dell’album ‘Vivere senza malinconia’ è dedicato all’amica Alda Merini con cui Nuti ha collaborato per molto tempo.
Quanto le tue origini toscane hanno influito sulla tua formazione musicale? Viareggio è molto vicino a Torre del Lago Puccini… Non nascondo il mio amore per la musica pucciniana. Io mi ritengo un melodista e ho sempre amato l’Opera, repertorio incredibile di arie e melodie immortali, soprattutto quelle del grande musicista di Torre del Lago. Ma nella mia formazione c’è anche molta musica classica, jazz, world music, cantautori francesi e italiani.
Sei stato definito Chansonnier, ti calza questa definizione? Se per chansonnier si intende un musicista che interpreta le proprie canzoni e per il quale i testi rivestono una parte essenziale nella propria espressione artistica, allora sì accetto la definizione. Anche se chansonnier come Brel o Brassens o Léo Ferré erano anche autori dei versi delle proprie canzoni, mentre io mi sono affidato a poeti come Alda Merini o Garcia Lorca o anche ad autori di particolare sensibilità come Enrico Ruggeri, Cassella, o Paolo Recalcati, il mio produttore con il quale ho scritto molte canzoni.
Quali tra le collaborazioni avute negli anni hanno lasciato segni più profondi? Per la mia crescita professionale sono stati molte le persone determinanti. Potrei cominciare con Celso Valli, grande arrangiatore della musica italiana, con il quale ho realizzato 2 album e che mi ha insegnato ad affinare la mia vena compositiva e a sviluppare gusto per i suoni e gli arrangiamenti. Un altro grande incontro è stato quello con Milva, artista straordinaria ma soprattutto grandissima professionista: per lei ho scritto le musiche di un intero album (“Milva canta Merini”) e con lei ho condiviso molti palcoscenici in Italia (dal Teatro Strehler al Regio di Parma) e all’estero (una lunga tournée nei più grandi teatri tedeschi). E poi due miti del teatro e del cinema come Valentina Cortese e Lucia Bosé, che hanno portato in scena con me un recital di canzoni e poesie dedicato ad Alda Merini, la persona che ha lasciato il segno più profondo su di me sotto il profilo artistico ma soprattutto dal punto di vista umano. Che peso hanno le parole? Per me determinante. La mia predilezione per la poesia è precedente all’incontro con Alda Merini. Da bambino ho composto le mie prime canzoni musicando i versi del Pascoli. E nel 1991 ho rivestito di note una poesia di Federico Garcia Lorca, “La ballata dell’acqua del mare”, presente nel mio secondo album “Giovanni Nuti”. L’incontro del 1993 con Alda Merini è stato naturalmente “fatale” in questo senso. Non avrei potuto portare avanti una collaborazione durata 16 anni – lei la chiamava “matrimonio artistico” – se non avessi avuto un’esigenza e una sintonia profonda basata sulla parola poetica. Tu hai ‘incontrato’ Alda Merini. Cosa ti ha lasciato umanamente? Con Alda ho compiuto come più volte ho già detto un “viaggio dell’anima” che mi ha completamente trasformato. Era difficile sostenere lo sguardo dei suoi occhi profondi e indagatori. Con la sua ironia e le sue provocazioni era poi capace di distruggere tutte le tue certezze. Non era solo una grandissima poetessa. Era una maestra di vita di straordinaria sapienza che ha attraversato il dolore e l’alienazione ma ha saputo vincerli e trasformarli in materia incandescente di poesia. Era una donna piena di vita che sapeva ridere, scherzare, giocare, ballare e cantare.
Veniamo a ‘Vivere senza malinconia’. È possibile? Sembra difficile pensarlo soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo fatto di ristrettezze economiche e di angosce per il futuro. Ma dobbiamo sempre pensare che non ci è dato di scegliere la cornice della nostra vita ma i contenuti del nostro quadro si. Dipende da noi saper trovare anche in questo momento motivi di speranza e di gioia ed occasioni di condivisione e bellezza. Anche dalle situazioni più terribili gli uomini hanno saputo risollevarsi e anche questa volta sarà così. La musica è un grande aiuto in questo senso. Ci aiuta a vibrare in modo positivo e a “sintonizzarci” con la parte creativa del nostro essere. A tutte le età e in tutte le epoche.
Perché hai scelto di ridare voce allo swing? A proposito di periodi difficili, le canzoni di questo Cd “Vivere senza malinconia” sono state composte negli anni 30 e 40, gli anni del fascismo e della guerra o nel primo dopoguerra in un Paese ricoperto da macerie fisiche e morali. Eppure gli autori italiani – non senza l’opposizione del regime – riuscirono a innestare nella nostra tradizione musicale i ritmi e la “leggerezza” della musica d’oltre-oceano, delle grandi big band che trasformarono il jazz in musica ballabile e popolare. Le canzoni americane di quegli anni sono diventate gli standard del jazz, eseguite e rivisitate da tutti i musicisti e gli interpreti che sono venuti dopo. La stessa fortuna non è capitata alle canzoni italiane di quel periodo. Eppure sono veri e propri gioielli che è giusto far conoscere anche alle nuove generazioni. Io le ho volute rivisitare grazie anche all’apporto di uno straordinario gruppo che vede, oltre ai musicisti d’estrazione classica che di solito mi accompagnano, anche rinomati jazzisti come Marco Brioschi, Giorgio Deleo e Alfredo Ferrario. Tra l’altro molte di queste canzoni me le ha fatte conoscere Alda Merini, che me le cantava, con quella sua inconfondibile voce, roca di mille sigarette ma intonata, nel corso delle nostre telefonate. Perché Alda Merini, la grandissima poetessa, amava molto le “canzonette”.