PERSONAGGI, INVESTIGATORI NELLA LETTURATURA e NEL CINEMA

S.HOLMES, POIROT ...e 007

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  1. gheagabry
     
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    AUGUSTE DUPIN


    Auguste Dupin è un personaggio fittizio, nato dall'immaginazione di Edgar Allan Poe. Apparì per la prima volta nel racconto poliziesco I delitti della Rue Morgue (pubblicato nel 1841 sul Graham's Magazine). Compare anche nei racconti Il mistero di Marie Roget e La lettera rubata. Auguste Dupin, erede di una illustre ma decaduta famiglia, si diletta a risolvere misteri, senza complesse indagini sul campo, ma applicando magistralmente il “metodo deduttivo” ed analizzando razionalmente le informazioni che ogni indizio reca necessariamente in sé. Lettura dei giornali, analisi psicologica, confronto delle testimonianze: a tutto si applica la lucida intelligenza del protagonista, per condurlo di volta in volta all’unica, sorprendente possibile soluzione.

    Il personaggio di Poe può essere considerato il geniale capostipite di una fitta schiera che è giunta fino ai nostri giorni, si tratti di letteratura oppure di cinema o televisione.
    L'ingegno di Dupin, come avverte il suo stesso inventore, è di carattere puramente analitico e il suo ragionamento ha stile matematico dove deduzione e induzione si alternano al senso preciso dell'osservazione. Egli è capace di destreggiarsi con grande abilità anche dove la polizia non riesce a trovare soluzioni.
    Il ragionamento di Dupin è, in un certo senso, scientifico ed egli riesce a completare con estrema facilità il mosaico inserendo degli indizi, solo apparentemente contradditori, al giusto posto o a vincere una vera e propria battaglia tra caos e senso geometrico dell'ordine lasciando l'intelligenza come forza primaria del personaggio.
    Non manca a Dupin il senso dello humor, un leggero filo di malinconia capace di sorridere di fronte alla cecità umana. Il contributo di Dupin è quel tocco di umanità in un mondo abbruttito dal delitto più feroce che un essere umano possa commettere. Dall'umanità di Dupin nasce tutto il resto, compreso l'io narratore del suo anonimo amico, fedele testimone di una serie di fatti e misfatti che compongono il mistero.

    Dupin: "La polizia parigina, tanto decantata per il suo acume, è astuta e nulla più. Talvolta ottiene risultati sorprendenti, ma questi sono raggiunti di solito semplicemente grazie alla diligenza e all'operosità dei suoi funzionari. Quando queste doti non servono, tutti i disegni falliscono. Vidocq a esempio, era un abile deduttore e un individuo perseverante, ma non avendo educato il proprio pensiero, sbagliava continuamente per l'ardore stesso delle sue ricerche. Infirmava la sua visione delle cose tenendo l'oggetto troppo vicino, riusciva a vedere magari un punto o due con perspicacia non comune, ma nel far questo perdeva naturalmente l'effetto insieme..."



    La tecnica base di un buon racconto poliziesco è quella di riuscire a mettere in moto tutta una serie di fatti ed osservazioni, tali da consentire al lettore, aspirante detective, di risolvere in proprio la vicenda. Questo, Poe dimostra di saperlo fare molto bene e, pur fondendo temi già frequenti nella cultura precedente e contemporanea, li investe di una luce nuova creando i motivi classici della detective story.
    Egli, o meglio il suo io narrante, comincia a presentarci i fatti quali sono accaduti di fronte al comune senso della curiosità. In seguito, quasi in sovrapposizione, comincia ad esporre gli stessi in una luce differente, ricca di inventiva e di intelligenza. Si tratta appunto delle osservazioni di Auguste Dupin, il quale, per smontare il falso edificio di impressioni e illazioni, propone una vera e propria ipotesi di lavoro per mettere in movimento il suo personale e razionale metodo di analisi.

    Assassinio della Rue Morgue (The mystery in the Morgue) del 1841: è lì che incontriamo per la prima volta il detective protagonista, Monsieur Auguste Dupin, di cui Poe dà ampia descrizione: personaggio affascinante ed inquietante, "innamorato della notte", lucido ragionatore e solutore di misteri. A quest'ultimo proposito, Poe individua all'inizio del racconto nella capacità di analisi la principale dote della mente umana e osserva che "la facoltà di risolvere un problema è probabilmente molto rinforzata dallo studio delle matematiche e in modo particolare dell'altissimo ramo di questa scienza che - impropriamente e solo in ragione delle sue operazioni in senso retrogrado - è chiamato analisi, come se fosse proprio l'analisi per l'eccellenza". E così, per questa via, la Matematica fa subito capolino nella storia del giallo, anche se Poe tiene a distinguere l'analisi che ha in mente da quella che veniva e viene comunemente chiamata Analisi matematica la quale, a dir la verità, in quegli anni (nel 1841, come detto) muoveva appena i suoi primi passi come disciplina autonoma. Per spiegare dunque a quale analisi si riferisce, Poe si dilunga in varie considerazioni, descrivendola, ad esempio, differente dal puro calcolo o dall'ingegnosità, che ne sono solo aspetti particolari: "come l'uomo forte gode della sua potenza fisica e si compiace degli esercizi che mettono in azione i suoi muscoli, così l'analista si gloria dell'attività di risolvere e trova piacere anche nelle occupazioni più comuni purché diano gioco al suo talento. Così gli piacciono gli enigmi, i rebus, i geroglifici: e nelle soluzioni dimostra un acume che al discernimento volgare appare soprannaturale: i risultati, abilmente dedotti dalla stessa essenza e anima del suo metodo, hanno veramente tutta l'aria dell'intuito". Nel racconto "I delitti della Rue Morgue", Poe concede al suo personaggio tutti quei procedimenti capaci di eliminare tutte le possibilità ritenute a torto valide, in modo che la soluzione proposta, per quanto incredibile, non può essere che quella esatta. L'esame delle finestre da cui è entrato e uscito l'assassino è un vero pezzo di bravura in cui si chiarisce la superiorità del poliziotto dilettante, su fatti e cose, sulla polizia ufficiale. In questo racconto appare per la prima volta lo schema narrativo di un mistero composto da un crimine e risolto attraverso un procedimento intellettivo.

    Auguste Dupin, il poliziotto dilettante, è l'eroe di un genere per quei tempi assolutamente nuovo. Egli, più che un personaggio è un simbolo e il suo antagonista non è tanto il criminale quanto il mistero.



    Facsimile of Poe's original manuscript for "The Murders in the Rue Morgue", the first appearance of C. Auguste Dupin

     
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7 replies since 18/12/2011, 09:33   2327 views
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