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BERLINO
Berlino, la seducente e tentatrice capitale della Germania, uno dei 16 Stati (Länder) che compongono la Repubblica federale Tedesca, un luogo unico, che contende a Londra e a Parigi il primato culturale europeo. La città, la più popolosa del paese con i suoi circa 4,2 milioni di abitanti dell'area metropolitana, dalle sue modeste origini, è diventata una delle capitali del mondo, nel male e nel bene. Oggi la città è una forza trainante a livello internazionale, in campo scientifico, commerciale, tecnologico, culturale e politico.
"Pioggia fitta su Berlino. Il cielo è come l’avevamo immaginato. Come doveva essere. Grigio. Pesante. Ovatta inzuppata. Cartelli precisi ci hanno guidato, attraverso larghe arterie scorrevoli. Strade dalla musica fluida e ritmata. Pause ai semafori e indicazioni come colpi di tamburo. Zentrum. Zentrum. Zentrum.
E ora eccoci qui, stupiti, sotto la Siegessäule, la Colonna della Vittoria, nel cuore del Tiergarten, l’immenso parco cittadino. Non eravamo preparati a questo tipo di centro. Un bosco di alberi antichi, con dentro una stella di strade e in mezzo un altissimo obelisco, con sopra un angelo d’oro. Mai visto un centro così. Tutto è grande, senza mezze misure. Il parco prende tutto. Riempie di verde lo spazio. Luccica sotto la pioggia l’angelo d’oro, perso dentro un cielo d’acqua. Le ali enormi stanno per aprirsi in volo sopra al traffico che orbita, ordinato, attorno alla rotonda. Sopra al mare di piante. Camminare, camminare. Il maltempo sfoltisce i turisti, regala strade vuote, pozzanghere e un ritmo caparbio ai nostri passi. I pensieri si addensano sotto la cupola dell’ombrello. Scalpitano i cavalli di bronzo sopra la Porta di Brandeburgo. Potrebbero portarsela via tra le nuvole, ora che non è più legata a nulla. Né simbolo di trionfo del periodo imperiale, né simbolo di divisione per i trent’anni in cui fu parte integrante del muro. Iniziamo a fare i conti con le assenze di Berlino. Qui c’era questo, qui c’era quello. Tracce di una città svanita nella polvere delle macerie, sbriciolata dai bombardamenti, spazzata via dai colpi di coda della storia. Una città ombra che trapela sotto quella visibile e rende la visione multipla e ambigua. Come in un quadro cubista, vediamo, oltre all’immagine presente, quella del passato e anche quella del futuro. Sì, se Berlino fosse un dipinto, l’autore sarebbe Picasso. Ci sentiamo piccoli camminando lungo Unter den Linden. Solo i tigli non sono alti come li avevamo sognati. Il resto è spazio, grandezza e vastità. Il cuore monumentale di Berlino, con i palazzi settecenteschi, i templi neoclassici dell’Isola dei Musei e la scura mole del Duomo, gronda solennità. Solennità e pioggia. Sgargianti pullman turistici, in eterno movimento, scarabocchiano graffiti a colori acrilici su una visione da quadro di Canaletto.
Nuvoletta sfilacciata in cima alla torre della televisione. Ago di bussola puntato verso il cielo. Presenza aliena alle spalle della trecentesca Marienkirche, che già preannuncia la bellezza antica del vicino Nikolaiviertel, minuscolo quartiere attraccato come una zattera del tempo alla riva della Sprea. Delicata tessera in oro vecchio nel complicato mosaico berlinese.Poi noi in Alexanderplatz, in un mare di gente. Sotto l’ombrello, davanti a un piccolo palco ad ascoltare blues. Qualcuno balla sotto la pioggia. Qualcuno corre per prendere un tram. Odore di curry wurstel nell’aria. Più oltre, l’esagerata via di fuga della Karl Marx Allée, tra due ali di palazzi imponenti in perfetto stile trionfale sovietico. L’Ostalgie, la nostalgia per l’Est, che ha messo radici nel cuore di alcuni berlinesi, trova conforto in una sosta ai tavolini consumati del Caffè Sybille tra vecchi cimeli dell’epoca. Ma ci sono luoghi dove solo il futuro ha cittadinanza. Potstdamer Platz è già la Berlino di domani. Ha riempito i vuoti lasciati dalle bombe con la sfida in vetro, acciaio e cemento dei suoi palazzi progettati da architetti superstar. Leggero senso di estraniamento. Si cammina un po’ smarriti, come figurine in un plastico. La grande struttura bianca che copre il Sony Center è l’ombrello di un’enorme medusa, sotto la quale si fluttua come pesci. Atmosfera da acquario. Aria color acquamarina. Mega schermo con immagini ipnotiche. La piazza del futuro. Ma anche qui affiorano pezzetti di passato. Sfaccettature della Berlino cubista. Un perfetto salone barocco, mostra i suoi stucchi e i suoi specchi, sigillato dentro pareti di cristallo. Effetto inquietante, come la stanza al termine del viaggio nell’universo di 2001 Odissea nello spazio. Fuori, sotto le geometrie spigolose degli edifici e il loro sguardo di cristallo chiaro, un vero relitto di Muro e un finto poliziotto della vecchia Berlino Est che stampa finti timbri sui veri passaporti dei turisti. “Check point Charlie….british visum and american…and french….” Litania di visti per accedere ai vari settori. Persone in coda, pazienti. Sembra tutto vero. Peccato per l’enorme cartellone di fronte che pubblicizza un iPad.
Ma se qui Berlino strizza l’occhio alla sua storia e ci gioca sopra, c’è un posto, poco più avanti, dove non si scherza più. Memoriale dell’Olocausto. 20.000 metri quadri di angoscia. Desolato campo di 2711 parallelepipedi di cemento di varia altezza. Dentro ci si perde in un labirinto di blocchi grigi bagnati di pioggia. Si veste a lutto il cielo, coprendosi di un velo dello stesso colore."
(Giuliana Cavezzi Antonio Corradetti,ilreporter)
La Porta di Brandeburgo, alta 26 metri e larga 65 (Brandenburger Tor) è l'unica porta cittadina ancora esistente, il monumento più conosciuto della città e simbolo della Germania unità, poiché un tempo segnava la linea di demarcazione tra Berlino Est e Berlino Ovest, dal 1961 al 1989. Costruita nel periodo tra il 1788 e il 1791 da Carl Gothard Langhans, si ispira ai Propilei dell'Acropoli di Atene. E' sovrastata da una quadriga di rame, opera di Johann Gotfried Schadow. Una curiosità, nel 1807 Napoleone portò la quadriga a Parigi, come bottino di guerra, ma nel 1814 i prussiani, dopo la disastrosa campagna napoleonica in Russia e la successiva vittoria della Sesta Coalizione anti francese, la riportarono indietro, ed aggiunsero la croce di ferro alla corona che sormonta l'asta in mano alla dea della pace. La Porta e la quadriga vennero seriamente danneggiate durante la Seconda Guerra Mondiale e restaurate tra il 1956 ed il 1958. Il 13 agosto 1961 il monumento fu chiuso dai sistemi di sbarramento della Repubblica Democratica tedesca (DDR), rimanendo nella parte orientale della città. La quadriga, che guardava a ovest, venne girata dalla parte opposta (e quindi contro il Muro di Berlino). Alla caduta del muro la Porta di Brandeburgo venne riaperta il 22 dicembre 1989, ma i cavalli continuano a guardare tuttora verso Est.
Dalla Porta di Brandeburgo parte il lungo Viale dei Tigli, l'Unter den Linden, in origine una pista che collegava il palazzo reale con il Tiergarten, il terreno di caccia di corte; venne sistemato a viale nel 1647 e ornato da filari di tigli che gli hanno dato il nome. Nell'Ottocento divenne la passeggiata preferita dai berlinesi. Ridotto in macerie dai bombardamenti, fu ricostruito nel dopoguerra con edifici anonimi. Ora si sta cercando di ricrearne l'atmosfera di un tempo e di ricostruire la passeggiata al centro del viale, con chioschi e panchine. L'enorme edificio che occupa il viale dal numero 50 al 66 è l'Ambasciata Russa. All'incrocio con Friedrichstrasse vi era il primo Cafè Kranzler, l'unico locale, per speciale dispensa imperiale, con una terrazza da cui poter osservare la passeggiata. Sempre sulla Unter den Linden si trova la Staatsbiliothek zu Berlin, la biblioteca di stato di Berlino, opera del celebre architetto Hans Scharoun. La biblioteca, che vanta ben 12 milioni di volumi, manoscritti, documenti e carte geografiche, possiede uno dei 48 esemplari superstiti della Bibbia di Gutenberg.
(informagiovani-italia)...la storia...
All’origine della città di Berlino vi sono due antichi borghi del XII secolo separati dal fiume Sprea: Berlin e Colln. Berlin, ad est del fiume, e Cölln, sull’isola, erano abitate dai Wendes, una tribù slava di pescatori, e i due villaggi nel 1307 vennero uniti. Nei secoli successivi, la città unita acquistò sempre più importanza e nel 1451 divenne residenza dei margravi di Brandeburgo. Dopo la Guerra dei Trent’anni e in seguito all’editto di Nantes, Berlino ospitò una grande e influente comunità di ugonotti francesi. Nel 1701 Federico, primo re di Prussia, la scelse come capitale del regno e vi costruì Charlottenburg, l’arsenale e il palazzo reale. Federico II nel XVIII secolo costruì maestosi monumenti, come l’Opera, la Biblioteca reale e l’Università, e subito dopo la sua scomparsa fu eretta la Porta di Brandeburgo, oggi simbolo di Berlino....Nel 1871 Berlino diventa la capitale dell’Impero tedesco di Guglielmo I e nel 1920, in seguito alla riforma territoriale, nasce la “Grande Berlino”. Con l’inclusione delle sue circoscrizioni, delle sette piccole città circostanti e di 59 paesi Berlino diventa la terza città al mondo per numero di abitanti. Allo sviluppo demografico si accompagna uno sviluppo economico e soprattutto culturale: l’università, il Bauhaus e il drammaturgo Bertolt Brecht....La crisi economica del 1929 colpì duramente la città, il Reichstag fu incendiato, Hitler conquistò il potere e Berlino divenne la capitale anche del nazionalsocialismo. Berlino fu uno degli obiettivi principali dei bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale fino all’8 maggio del 1945. La città, ridotta in un cumolo di macerie, fu divisa in quattro aree d’occupazione: tre settori occidentali controllati da americani, francesi e inglesi e il settore orietale sotto il dominio sovietico. Berlino Est divenne la capitale della Repubblica Democratica Tedesca, Berlino Ovest fu un’enclave della Repubblica Federale oltre la Cortina di Ferro. L’inizio della Guerra Fredda si manifesta nel Blocco di Berlino Ovest da parte dei sovietici per circa un anno e nel conseguente Ponte Areo, il più grande trasporto umanitario della storia. In questi anni migliaia di tedeschi dell’Est, scontenti del regime sovietico, fuggirono verso l’Ovest e il governo democratico tedesco, per fermare l’emigrazione dei propri cittadini, costruì nel 1961, con il consenso di Mosca, il Muro di Berlino....Nel novembre del 1989 cade il Muro di Berlino e si procede alla riunificazione della Germania. Berlino, anche se tra molte polemiche, diviene la capitale della Repubblica Federale di Germania e sede del suo governo, oltre che città-stato.
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Amburgo
Amburgo (in tedesco Hamburg o Freie und Hansestadt Hamburg ˈfʁaɪə ʔʊnt ˈhanzəˌʃtat ˈhambʊɐk – Città Libera e Anseatica di Amburgo, in basso-tedesco Hamborg [ˈhaˑmbɔːχ], rom.: Treva) è la più grande città della Germania dopo Berlino, ed il suo porto principale; essa, infatti, è anche la seconda più grande città portuale dell'Unione Europea.
Per numero di abitanti è seconda in Germania alla sola Berlino e, in Europa, è la prima città non capitale per popolazione.
Posizione
Amburgo sorge sulle rive del fiume Elba (Elbe in tedesco) nel nordovest della Germania.
È una Città Stato, situata fra i Länder della Bassa Sassonia (Niedersachsen) e lo Schleswig-Holstein.
Amburgo si trova nel punto in cui i fiumi Alster e Bille sfociano nell'Elba, che 110 km più a nord-ovest sfocia a sua volta nel Mare del Nord. È attraversata da una fitta rete di canali chiamati Fleete; il centro città è circondato dai due laghi artificiali formati dall'Alster: il Lago Binnenalster (la parte di fiume che si trovava dentro le antiche mura della città), e il Lago Außenalster (Alster esterno).
Il porto naturale si estende per tutta la larghezza dell'Elba principalmente sulla riva meridionale che fronteggia i quartieri di St. Pauli e Altona.
Le due rive del fiume sono collegate tramite ponti a est e tramite due tunnel.
Storia
Il primo termine della città attuale è stata in seguito alle relazioni di Claudio Tolomeo Treva. Amburgo deve il suo nome al primo edificio permanente nella zona, un castello costruito a protezione di un battistero, a sua volta costruito nell'810 su ordine dell'imperatore Carlo Magno. La fortificazione sorgeva sul fondo roccioso di una palude fra l'Alster e l'Elba e fungeva da difesa contro le invasioni slave. Il nome del castello era Hammaburg, dove la parola burg ha il significato di castello. La parola Hamma rimane di origine incerta. L'alto tedesco antico include sia la parola hamma, angolo, che hamme, pascolo. Angolo potrebbe riferirsi ad una striscia di terra o ad una curva del fiume. In ogni caso la lingua parlata al tempo nella zona potrebbe non essere stato l'alto tedesco antico, dato che in seguito vi si parlava il dialetto basso sassone. Altre teorie sostengono che l'origine del nome del castello sia da individuarsi in un'ipotetica foresta di Hamma, o nel villaggio di Hamm, inglobato più tardi nella città. La parola Hamm come nome di località ricorre molto spesso in Germania, ma il suo significato è altrettanto incerto. Potrebbe avere a che fare con heim e Amburgo potrebbe trovarsi nel territorio degli antichi Camavi. Comunque, una derivazione diretta dal termine heim (casa, città d'origine) sembra essere troppo azzardata, dal momento che il nome fu attribuito alla città dopo il castello. Un'altra teoria sostiene che il nome di Amburgo provenga dal termine ham che è il termine in antico sassone per riva.
Nell'834 Amburgo fu designata sede di un vescovato, il cui vescovo, Sant'Oscar, divenne noto come l'Apostolo del Nord. Nell'845 una flotta di 600 navi vichinghe arrivò ad Amburgo risalendo il corso dell'Elba e la distrusse. Al tempo la città contava circa 500 abitanti. Due anni dopo Amburgo fu riunita con Brema nel vescovato di Amburgo-Brema.
Nel 983 la città fu di nuovo distrutta da Mstivoj, re degli Abodriti. Nel 1030, fu data alle fiamme da Re Mieszko II Lamberto di Polonia. Dopo le ulteriori invasioni del 1066 e del 1072 il vescovo si stabilì definitivamente a Brema.
La carta del 1189 di Federico I detto il Barbarossa garantì ad Amburgo lo stato di Città Libera Imperiale con l'esenzione dal pagamento delle tasse doganali, oltre al diritto di commerciare a sud dell'Elba fino alla foce. La veridicità di tale documento è oggi[quando?] messa in discussione, dato che in quell'anno il sovrano era impegnato nella Terza crociata da cui non sarebbe più tornato. In ogni caso, il documento, datato 7 maggio 1189, rimase valido fino al 1888, anno in cui avvenne l'unione doganale di Amburgo con l'Impero Tedesco. Il 7 maggio 1189 è considerata tutt'oggi[quando?] la data di fondazione del porto e ogni anno viene celebrata l'Hafengeburtstag, una delle più grandi feste portuali del mondo. La franchigia doganale, unita alla vicinanza alle principali rotte commerciali del Mare del Nord e del Mar Baltico, fecero in breve tempo di Amburgo il maggior porto dell'Europa settentrionale. Nel 1241, con la sua alleanza commerciale con Lubecca, Amburgo entrò a far parte della Lega Anseatica.
Nel 1529 la città abbracciò il Luteranesimo e successivamente accolse profughi Protestanti provenienti dai Paesi Bassi e dalla Francia. In quel periodo, Amburgo era sotto la sovranità Danese, pur continuando a far parte del Sacro Romano Impero come Città Libera Imperiale.
Per un breve periodo (1810-14) fu annessa alla Francia sotto Napoleone. Per oltre un anno subì l'assedio delle potenze alleate (principalmente Impero Russo, Svezia e Prussia). Le forze russe, sotto il comando del generale Bennigsen liberarono la città nel 1814. Durante la prima metà del XIX secolo, principalmente nella poesia e nella lettaratura romantica, emerse la figura di Hammonia, una dea il cui nome è il nome latino della città di Amburgo, e che ne divenne la patrona e il simbolo dello spirito cittadino del periodo. Amburgo conobbe il suo periodo di maggior crescita durante la seconda metà del XIX secolo, quando la sua popolazione crebbe di oltre quattro volte fino a raggiungere gli 800.000 abitanti e diventando il terzo porto d'Europa grazie alle rotte commerciali sull'Atlantico.
Nel 1842, circa un quarto della città vecchia fu distrutto in quello che sarà in seguito sempre ricordato come il Grande Incendio. L'incendio ebbe inizio nella notte del 4 maggio e fu domato soltanto l'8 maggio. Andarono distrutte 3 chiese, il municipio e un numero indefinito di altri edifici. Vi persero la vita 51 persone e 20.000 rimasero senza tetto. La ricostruzione durò oltre 40 anni.
Il motto di Amburgo sopra l'ingresso principale della Rathaus (municipio).
Sotto la direzione di Albert Ballin la Hamburg-America Line divenne, a cavallo del secolo, la più grande compagnia di trasporti transatlantici, e Amburgo divenne sede di numerose compagnie di trasporti diretti verso il Sud America, l'Africa, l'India e l'Asia Orientale. La città diventò una metropoli cosmopolita basata sul commercio globale. Era anche il porto più utilizzato da tedeschi e europei dell'Est per emigrare nel Nuovo Mondo e fu sede di numerose comunità di commercio da tutto il mondo (sorse ad esempio una piccola Chinatown ad Altona).
Nel 1903, fu inaugurato ad Amburgo da Paul Zimmermann il Freilichtpark, primo club nudista organizzato. La sede del club era localizzata in un lago formato dal fiume Alster nella parte meridionale della città, adiacente ad una spiaggia balenare.
Dopo la prima guerra mondiale la Germania perse le sue colonie e conseguentemente Amburgo perse molte delle sue rotte commerciali. Nel 1938 i confini della città furono estesi con la legge per una Grande Amburgo, ad includere Wandsbek, Harburg, Wilhelmsburg e Altona.
La tempesta di fuoco del 1943
Durante la seconda guerra mondiale Amburgo fu sottoposta ad una serie di devastanti raid aerei. Le incursioni alleate mediante l'uso del maximum use of fire voluto da Churchill raggiunsero il culmine con gli attacchi su Dresda e Amburgo, che insieme a Tokyo e ai bombardamenti atomici rappresentano il più alto livello distruttivo mai sperimentato dalle armi. La tecnica accuratamente studiata dagli inglesi mise a punto un particolare tipo di bombardamento che (mediante l'uso di spezzoni incendiari da 4 libbre, sganci a grappolo, studi sull'impianto topografico dei centri storici facilmente infiammabili, situazione meteorologica, ecc.) poteva innescare un'unica e gigantesca tempesta di fuoco autonoma per almeno trenta minuti. Lo stesso Arthur Harris, capo del Bomber Command, battezzò l'attacco su Amburgo col nome di “Gomorra”, dando a intendere quali fossero le intenzioni circa il destino della città.
La notte del 28 luglio 1943 si generarono colpi di vento infuocato a 75 metri al secondo. Le case bruciarono per il solo effetto del calore e circa 50.000 persone furono sterminate. I cadaveri vennero ritrovati soprattutto nei rifugi sotterranei come le cantine, trasformati improvvisamente in enormi forni crematori. Alla fine della guerra, la città era ridotta a 43 milioni di metri cubi di macerie (compreso il centro storico), pur non raggiungendo la totalità della distruzione come invece accadde a Dresda, Colonia e Norimberga. (Citazioni dal libro: La Germania bombardata, di Jorg Friedrich).
Nel dopoguerra, la Cortina di ferro - a soli 50 km a est di Amburgo - separò la città dalla maggior parte del suo hinterland e ridusse ulteriormente l'attività di commercio globale. Il 16 febbraio del 1962 una forte tempesta fece raggiungere all'Elba il livello massimo storico, inondando un quinto di Amburgo e provocando la morte di oltre 300 persone.
Dopo la riunificazione tedesca nel 1990 e l'ingresso di alcuni paesi dell'Europa dell'est e degli Stati baltici all'Unione europea nel 2004, Amburgo e il suo porto cominciarono a coltivare l'ambizione di riconquistare il primato come porto per le navi da container e centro di scambi commerciali. A partire dalla riunificazione la regione metropolitana di Amburgo è cresciuta di circa 400.000 abitanti; nel 2007 la sua popolazione ammontava a circa 4,3 milioni di persone.
Monumenti e luoghi d'interesse
La "Binnenalster"
Chiesa di San Michele
Jungfernstieg - 1895
Speicherstadt, il vecchio porto
Binnenalster
Außenalster
Passagen
St.Michaelis
il Rathausmarkt con il municipio (Hamburger Rathaus, 1886 - 1897)
Hafen (porto), con i St. Pauli-Landungsbrücken e giro del porto
Speicherstadt, la "città dei magazzini"
St. Nikolai Kirche (chiesa di San Nicola)
la via a luci rosse Reeperbahn con la laterale Große Freiheit
Heiligengeistfeld
e la Millerntorplatz
Spielbudenplatz
con il St. Pauli-Theater
la Jungfernstieg
Nikolaifleet,
con il Trostbrücke
e la nave-teatro "Das Schiff"
le Krameramtsstuben
il giardino "Planten un Blomen"
l'Afrika-Haus
Deutsches Schauspielhaus
Hagenbecks Tierpark
il cimitero di Ohlsdorf, nel quartiere di Ohlsdorf
nei dintorni:
l'Elbchaussee
e il quartiere di Hamburg-Blankenese, con le antiche case dei pescatori
Edited by tomiva57 - 6/1/2012, 16:20. -
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Musei e teatri
Museum für Hamburgische Geschichte
Kunsthalle
Cristo dolente del Maestro Francke
Museum für Kunst und Gewerbe
Völkerkundemuseum
Altonaer Museum
Thalia-Theater
Deutsches Schauspielhaus
Ernst-Deutsch-Theater
Kammerspiele
Theater im Zimmer
English Theatre
Staatsoper
Neue Flora
Operettenhaus
St.Pauli Theater
Schmidts Tivoli
Kleines Thalia
Musikhalle
Ohnsorgtheater
Kampnagel
da wikipedia
foto web. -
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Monaco di Baviera
Monaco di Baviera (pronuncia italiana /ˈmɔnako di baˈvjɛra/; in tedesco München, pron. [ˈmʏnçən], in bavarese Minga) è una città extracircondariale della Germania più meridionale, capitale della Baviera. Situata sulle rive del fiume Isar. Dopo Berlino ed Amburgo è la terza città tedesca per numero di abitanti, con una popolazione di circa 1,38 milioni nel comune (dati di ottobre 2010) e di circa 2 milioni nell'area metropolitana.
È la città più importante della Germania meridionale, grazie alle residenze reali, agli immensi parchi, ai suoi musei, alle sue chiese barocche, al folclore bavarese ancora molto vissuto, alla vicinanza delle Prealpi e delle Alpi e naturalmente grazie alla birra ed alla sua manifestazione più famosa, l'Oktoberfest.
Il santo patrono della città è San Benno di Meissen.
La città è ubicata lungo le rive del fiume Isar, che la attraversa. I dintorni della città sono disseminati di boschi di conifere e di laghi, tra cui il lago di Starnberg a sudovest. Dista 495 km da Berlino e 616 km da Amburgo.
Clima
Monaco di Baviera ha un clima continentale, fortemente influenzato dalla posizione geografica in prossimità delle Alpi. La media annua delle precipitazioni si attesta sui 1000 millimetri. Le piogge spesso arrivano violente ed inattese, specialmente durante la stagione estiva. I mesi estivi sono quelli in cui si verificano le più elevate precipitazioni atmosferiche, grazie anche all'effetto sbarramento della catena alpina a sud che funge da barriera naturale bloccando le perturbazioni provenienti da N-NO. In estate, durante prolungati periodi anticiclonici, Monaco raggiunge sovente temperature molto elevate (punte di +35 °C ed oltre), specialmente nei mesi di luglio ed agosto. A causa dei forti contrasti termici derivanti dallo scontro di masse d'aria diverse, la Baviera viene interessata da intensi temporali, spesso accompagnati da grandine.
Il fiume Isar attraversa Monaco nei pressi del ponte Wittelsbach.
A causa dell'altitudine (il centro cittadino è posto a 530 m) e della prossimità delle pendici nord delle Alpi, l'inverno bavarese è lungo e molto rigido.
La neve cade molto di frequente da novembre ad aprile (in media circa 75 cm all'anno) e annualmente si registrano mediamente 105 giorni di gelo. Le temperature medie di gennaio sono di +2 °C per le massime e di -4 °C per le minime, anche se non di rado vengono raggiunti valori molto più bassi (quasi ogni inverno si registrano valori inferiori a -15 °C). Durante l'inverno, infatti, i freddi venti provenienti da nord non trovano alcun ostacolo ed investono in pieno la Baviera, prima di subire lo sbarramento da parte delle Alpi a sud. Capita così che possa nevicare per interi giorni di fila, seppur in maniera lieve, e che le temperature si mantengano per lunghi periodi al di sotto dello zero.
L'escursione termica tra estate ed inverno, ma anche tra giorno e notte può essere estrema. Succede spesso che soffi il Föhn, il caldo vento di ricaduta dalle Alpi che porta temperature elevate fuori norma e bassissimi valori di umidità relativa.
Non raramente capita che, in pieno inverno, a causa di questo vento vengano raggiunte temperature di +15 °C / +20 °C che fondono in poche ore la neve presente al suolo (da qui deriva la fama di "vento mangianeve").
Questo caldo vento è sempre associato a cieli limpidissimi ed ottima visibilità, da cui deriva il celebre detto tedesco "azzurro come il cielo della Baviera".
Storia
Origini e Medioevo
La storia di Monaco di Baviera inizia nel 1158 quando Enrico il Leone, duca di Sassonia, installa un accampamento militare battezzandolo Munichen (in latino Monacum, in volgare Monachium): mezzo secolo più tardi essa ricevette lo status di città fortificata. Inizialmente il vescovo ed Enrico ebbero una disputa su chi dovesse mantenere il controllo della città, ma dopo la Dieta di Augusta, sotto la guida di Enrico il Leone, Federico I Barbarossa concesse a Otto von Wittelsbach il titolo di duca di Baviera. I suoi discendenti, la dinastia Wittelsbach appunto, avrebbero governato la Baviera fino al 1918. Nel 1255 il ducato bavarese venne scisso in due e Monaco divenne la residenza ducale dell'Alta Baviera.
Nel 1327 l'intera città fu distrutta da un incendio, ma venne ricostruita in pochi anni grazie anche all'aiuto dell'imperatore del Sacro Romano Impero Ludovico IV.
Storia moderna
Stemma della casata dei Wittelsbach di Baviera
Nel 1632 la città fu occupata dalle truppe di Gustavo II Adolfo di Svezia, durante la guerra dei Trent'anni e successivamente 1705 fu sottomessa agli Asburgo per alcuni anni. Nel 1759 venne fondata la prima istituzione accademica bavarese. Nel 1806 divenne capitale del nuovo regno di Baviera e furono costruiti i palazzi del parlamento e dell'Arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Vent'anni più tardi l'Università della Baviera si insediò nella nuova sede cittadina. Molti degli edifici e delle piazze più belle di questo periodo sono stati costruiti durante i regni di Ludovico I e Massimiliano II, come la Ruhmeshalle o molti palazzi della Ludwigstraße e del Königsplatz (opere degli architetti Leo von Klenze e Friedrich von Gärtner) e la statua della Baviera di Ludwig Michael von Schwanthaler.
Nel 1882 a Monaco fu introdotta la luce elettrica e la città ospitò nello stesso anno la prima fiera dell'elettricità in Germania[4]. Diciannove anni più tardi venne aperto lo zoo Tierpark Hellabrunn.
Storia contemporanea
Dopo la prima guerra mondiale la città fu preda e covo di inquietudini sociali e politiche. Nel novembre del 1918 i comunisti presero il potere fondando la Repubblica Sovietica di Monaco (Münchner Räterepublik) che venne però rovesciata il 3 maggio 1919 dai Freikorps, alcuni dei quali furono successivamente arruolati da Adolf Hitler e dal Nazismo. Nel 1923 Hitler ed i suoi sostenitori, che si erano riuniti a Monaco, effettuarono il Bierhallenputsch (o Hitlerputsch), un tentativo di spodestare la Repubblica di Weimar e di dare la giusta dimensione al loro potere. La rivolta fallì e costò al fanatico ideologo un arresto e la messa al bando del neonato partito nazista, che era sconosciuto al di fuori di Monaco.
Porta della Vittoria danneggiata dai bombardamenti nel 1945.
Tuttavia la città divenne una roccaforte Nazista una volta che Hitler prese il potere in Germania, nel 1933 e fu indispensabile per l'ascesa del Nazismo, tanto da essere chiamata dai nazisti stessi Hauptstadt der Bewegung ("capitale del movimento"). Il quartier generale del NSDAP fu stabilito a Monaco e costruito, assieme ad altri edifici utili al partito, a Königsplatz, molte delle quali sono integre ancora oggi. Nel 1939 Monaco fu teatro del fallimento di Georg Elser nel tentativo di assassinare Hitler mentre arringava la folla col suo discorso annuale per commemorare il Putsch della birreria nel Bürgerbräukeller.
Monaco fu inoltre la città dove nacque la "Rosa Bianca" (in tedesco Die Weiße Rose), formata da un gruppo di studenti che si costituirono in un movimento di resistenza al Nazismo dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando il nucleo del gruppo venne arrestato ed ucciso dopo la distribuzione di volantini all'Università di Monaco da parte di Hans e Sophie Scholl.
Monaco di Baviera fu molto danneggiata dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. Dopo la liberazione americana, il 30 maggio 1945, la città fu in gran parte ricostruita con un meticoloso lavoro tendente a restituire la stessa fisionomia a strade e palazzi rispetto alla situazione pre-bellica.
Nel 1972 Monaco ospitò la XX edizione delle Olimpiadi, tristemente famosa per il massacro di undici atleti israeliani da parte di terroristi palestinesi.
Nel 1974 fu sede di molte partite dei Mondiali tenutisi in Germania Ovest. A trentadue anni di distanza ha ospitato ancora le partite della stessa competizione, nel corso dei mondiali di Germania 2006.. -
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Turismo e cultura
Torre dell'orologio a Monaco. Al centro della costruzione si possono notare i burattini dell'orologio.
Monaco di Baviera è una popolare destinazione turistica.
La città ha parecchi importanti musei d'arte la maggior parte dei quali si trova nel Kunstareal come la Alte Pinakothek, la Neue Pinakothek e la Pinakothek der Moderne. Negli anni precedenti la prima guerra mondiale era il luogo in cui operava il gruppo di artisti denominato Der Blaue Reiter, le cui opere sono esposte alla Lenbachhaus. Un'importante collezione di arte greca e romana è presente alla Glyptothek e alla Staatliche Antikensammlungen.
Altre famose attrazioni turistiche sono il Giardino Inglese (Englischer Garten – un parco al centro della città che include un'area per nudisti, percorsi di jogging e bridle-paths), il Deutsches Museum (museo della scienza e della tecnica) e il Rathaus-Glockenspiel, l'orologio del municipio riccamente ornato di figure in movimento. Probabilmente l'attrazione più famosa di Monaco di Baviera è l'Oktoberfest, una fiera che dura due settimane con lunapark e grandi tende-birreria. La prima Oktoberfest si tenne il 12 ottobre 1810 in occasione del matrimonio del principe Ludovico I di Baviera con la principessa Teresa di Sassonia-Hildburghausen. I festeggiamenti si chiusero con una corsa di cavalli e negli anni seguenti le corse continuarono ad essere effettuate e si trasformarono successivamente nell'evento oggi noto come Oktoberfest.
Nonostante il suo nome, l'Oktoberfest in realtà inizia a settembre e finisce sempre la prima domenica di ottobre, a meno che la festa nazionale tedesca (3 ottobre, "Tag der deutschen Einheit" – Giorno dell'unità tedesca) non cada di lunedì o martedì, nel qual caso l'Oktoberfest viene prolungata fino a quel giorno.
La Frauenkirche ("Dom zu unserer lieben Frau" – Cattedrale di Nostra Signora) è la costruzione più famosa del centro città. È la cattedrale della città, famosa per le sue torri gemelle sovrastate da cupole in ottone a forma di cipolla. A prima vista le due torri sembrano della stessa altezza ma in realtà una è leggermente più alta dell'altra. Diversamente dalla maggior parte delle costruzioni della vecchia città di Monaco di Baviera, le torri della Frauenkirche (ma non la chiesa stessa) sopravvissero intatte alla guerra, ed oggi hanno oltre 400 anni.
Le torri della Frauenkirche (99 metri) costituiscono anche il limite di altezza per le nuove costruzioni nel centro storico. Tale limite venne approvato nel novembre 2004, dalla popolazione di Monaco di Baviera, con un referendum promosso da Georg Kronawitter, già sindaco, contro la volontà dei partiti politici nel Parlamento della città ("Stadtrat"), che temeva che questo potesse nuocere all'attrattiva costituita dalla città per gli investitori.
Marienplatz.
La Michaelskirche è la più grande chiesa rinascimentale a nord delle Alpi, la Theatinerkirche è una basilica in stile barocco italiano, modello che ha influenzato l'architettura barocca tedesca del sud. La Asamkirche fu costruita invece dai fratelli Asam, artisti pionieri del periodo rococò.
Altro importante monumento della città è il palazzo di Nymphenburg, che fu residenza estiva dei Wittelsbach, la famiglia reale di Baviera. L'imponente costruzione, non molto alta ma molto estesa in lunghezza, ha ampi giardini con laghetti.
Con il Residenz, Monaco di Baviera possiede uno dei musei di decorazione di interni più significativi d'Europa[senza fonte]. Il palazzo fu costruito nel 1385 e si arricchì gradualmente. Contiene anche la tesoreria e lo splendido Teatro rococò di Cuvilliés.
I cittadini di Monaco di Baviera inoltre godono di un teatro dell'opera neoclassico di livello internazinale, il Teatro Nazionale in cui hanno avuto la prima parecchie opere di Richard Wagner sotto il patronato di Ludwig II di Baviera.
Boccali di birra, Englischer Garten
La piazza principale è Marienplatz, in cui si trova anche l'imponente municipio della città, grandiosa costruzione in stile neogotico.
Il Parco Olimpico con il suo stadio è stato costruito in occasione delle Olimpiadi estive del 1972 che si svolsero a Monaco di Baviera. Le costruzioni olimpiche sono famose per il loro design ispiratosi a ragnatele coperte di rugiada.
I visitatori possono salire in cima alla Torre Olimpica (Olympiaturm) che costituisce anche un'importante torre di diffusione radiotelevisiva.
La Coppa del Mondo 2006 non si è svolta nel tradizionale Stadio Olimpico, ma nel nuovo stadio di calcio, la Allianz Arena. Questo imponente stadio si trova leggermente fuori dal centro cittadino ed è un gioiello della tecnologia, con la sua copertura in grado di cambiare colore.
Monaco, capitale mondiale della birra, è nota anche per le sue sette fabbriche di birra e per le sue birrerie, delle quali la più famosa e più grande è la Hofbräuhaus.
Hofbräuhaus
Architettura
L'architettura cittadina è caratterizzata dalla presenza di numerosi edifici storici, ricostruiti dopo la seconda guerra mondiale, e di alcuni esempi di architettura moderna. Un sondaggio, condotto per il National Geographic Traveler, ha scelto oltre 100 luoghi storici in tutto il mondo e ha classificato Monaco di Baviera come la trentesima migliore destinazione.
Il centro storico
Frauenkirche
Il centro della città è Marienplatz, una grande piazza aperta intitolata al Mariensäule, al centro sorge una colonna mariana, la fontana del pesce e ai lati il vecchio e nuovo municipio. La torre di quest'ultimo sua torre contiene il Rathaus-Glockenspiel. Tre porte della ormai demolita fortificazione medievale sono sopravvissute fino ad oggi: la Isartor a est, la Sendlinger Tor a sud e la Karlstor ad ovest del centro urbano. La Karlstor conduce a
Karlsplatz, una grande piazza dominata dal
Justizpalast (Palazzo di Giustizia) e da una fontana.
La Chiesa di San Pietro a Marienplatz è la più antica chiesa della città storica. Fu costruita durante il periodo romanico ed è stato al centro del primo insediamento monastico a Monaco di Baviera, prima della fondazione ufficiale della città del 1158. Nelle vicinanze di San Pietro, la chiesa gotica dello Spirito Santo è stata convertita in stile barocco dal 1724 in poi e guarda dall'alto in basso
il Viktualienmarkt, il mercato più famoso di Monaco.
La Frauenkirche è la costruzione più famosa del centro della città e serve come la cattedrale per l'Arcidiocesi di Monaco e Frisinga.
La vicina Michaelskirche è la più grande chiesa rinascimentale a nord delle Alpi, mentre la
Theatinerkirche è una basilica in stile italiano barocco che ebbe una grande influenza sull'architettura barocca tedesca del sud. La sua cupola domina la Odeonsplatz.
Altre chiese barocche nel centro della città che vale visitare sono
la Bürgersaalkirche,
la Salvatorkirche,
la Chiesa della Santa Trinità,
la Damenstiftkirche Sankt Anna, la Chiesa di San Paolo e
la Chiesa parrocchiale di Sant'Anna im Lehel
la prima chiesa in stile rococò della Baviera.
La Asamkirche è stata costruita e adornata dai fratelli Cosmas Damian e Egid Quirin Asam, artisti pionieri del periodo rococò.
Il grande palazzo Residenz (iniziato nel 1385) sul lato del centro storico è tra i musei più importanti d'Europa sulla decorazione d'interni. Dopo aver subito varie modifiche esso contiene anche il tesoro reale e il teatro Cuvilliés in sile rococò. Accanto alla Residenz sorge il teatro neoclassico Nationaltheater. Tra i palazzi barocchi e neoclassici che ancora esistono a Monaco di Baviera vi sono
il Palais Porcia,
il Palais Preysing, il Palais Holnstein, il Prinz-Carl-Palais, il Künstlerhaus e
la Villa Stuck.
Tutte le dimore sono situate vicino alla Residenz, come la Alter Hof, un castello medievale e la prima residenza dei duchi Wittelsbach di Monaco.
Alter Hof
la Bürgersaalkirche,
la Salvatorkirche,
La Asamkirche è stata costruita e adornata dai fratelli Cosmas Damian e Egid Quirin Asam, artisti pionieri del periodo rococò.
Il grande palazzo Residenz (iniziato nel 1385) sul lato del centro storico è tra i musei più importanti d'Europa sulla decorazione d'interni. Dopo aver subito varie modifiche esso contiene anche il tesoro reale e il teatro Cuvilliés in sile rococò. Accanto alla Residenz sorge il teatro neoclassico Nationaltheater. Tra i palazzi barocchi e neoclassici che ancora esistono a Monaco di Baviera vi sono
il Palais Porcia,
I viali reali e le piazze
Ludwigstrasse
Maximilianeum
Quattro grandi viali reali, realizzati nel XIX secolo, permettono di collegare il centro cittadino con la periferia:
La neoclassica Brienner Straße parte da Odeonsplatz ai margini settentrionali del centro storico vicino alla Residenz e prosegue da est verso ovest, dove si apre la Königsplatz con i suoi monumenti: Propyläen realizzato con colonne in ordine dorico, la Glyptothek ionica e il corinzio Staatliche Antikensammlungen. Sul suo lato posteriore sorge l'Abbazia di San Bonifacio. La zona intorno a Königsplatz è sede del Kunstareal, il quartiere dei musei di Monaco.
La Ludwigstrasse comincia anche'essa a Odeonsplatz e si dirama da sud a nord, costeggiando l'Università Ludwig Maximilian di Monaco,
la Ludwigskirche,
la Bayerische Staatsbibliothek (biblioteca nazionale bavarese) e numeroosi palazzi e ministeri. La parte meridionale del viale è stato costruito in stile rinascimentale italiano, mentre il nord è fortemente influenzata dall'architettura romanica italiana.
La neo-gotica Maximilianstraße inizia a Max-Joseph-Platz, dove si trova la Residenz e il Teatro Nazionale e prosegue da ovest a est. Il viale è contornato da edifici neogotici che ospitano, tra gli altri, il Münchner Kammerspiele, il museo di etnologia e il Palazzo del governo del distretto dell'Alta Baviera. Dopo aver attraversato il fiume Isar, il viale gira intorno al Maximilianeum, sede del parlamento Bavarese. La parte occidentale della Maximilianstraße è conosciuta per i suoi negozi di design, boutique di lusso, negozi di gioielli e uno dei più importanti alberghi a cinque stelle di Monaco, l'Hotel Vier Jahreszeiten.
Prinzregentenstraße si estende dalla Maximilianstrasse e comincia a Prinz-Carl-Palais. Molti musei si trovano lungo il viale, come l'Haus der Kunst, il Museo Nazionale Bavarese e la Schackgalerie. Il viale attraversa il fiume Isar e raggiunge il monumento dell0Angelo della Pace passando da Villa Stuck.
Il Prinzregententheater si trova più ad est a Prinzregentenplatz.
Il fiume Isar è attraversato da molti punti, tra cui ricordiamo: il ponte Ludovico, il ponte Principe Reggente,il ponte Wittelsbach,il ponte Massimiliano e Massimiliano Giuseppe, il ponte Cornelius, il ponte Kabelsteg
Edited by tomiva57 - 7/1/2012, 23:14. -
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Due grandi palazzi barocchi, il castello di Nymphenburg e il
Castello di Blutenburg, sono ricordi del passato reale della Baviera. Il castello di Nymphenburg si trova a circa 6 km a nord ovest del centro città ed è circondato da un grande parco, è considerato una delle residenze reali più belle d'Europa. A 2 km a nord ovest dal castello di Nymphenburg vi è il castello di Blutenburg, una antica sede ducale con una chiesa tardo-gotica.
Un'altra importante residenza barocca è il Fürstenried Palace, di struttura simile a Nymphenburg, ma di dimensioni molto più ridotte, è stato eretto nello stesso periodo a sud-ovest di Monaco.
Nel sobborgo di Oberschleißheim vi è il castello di Schleißheim, un complesso di palazzi che comprende tre residenze separate:
Altes Schloss Schleissheim (il vecchio palazzo), Neues Schloss Schleissheim (il nuovo palazzo) e
Schloss Lustheim (palazzo Lustheim). La maggior parte del complesso del palazzo serve come museo e gallerie d'arte.
Il Deutsches Museum si trova nelle vicinanze. Ad ovest della città sorge il castello di Blutenburg, residenza di caccia ducale.
La chiesa di San Michele a Berg am Laim è uno dei più importanti edifici religiosi al di fuori del centro storico. La maggior parte dei quartieri cittadini ha chiese di origine medioevale. La chiesa più antica entro i confini della città è la chiesa della Santa Croce a Fröttmaning accanto alla Allianz-Arena, ed è nota per il suo affresco romanico.
Soprattutto nella sua periferia, Monaco offre una gamma ampia e diversificata di architettura moderna, anche se severe limitazioni di altezza per gli edifici hanno limitato la costruzione di grattacieli per evitare una perdita del panorama delle lontane Alpi bavaresi. La maggior parte dei grattacieli sono raggruppati al margine settentrionale di Monaco, come la sede della BMW situata vicino al Parco Olimpico. Altri grattacieli sono situati vicino al centro cittadino e sul campus di Siemens nel sud di Monaco. Importanti esempi di architettura moderna della città ci vengono dagli impianti sportivi (descritti di seguito).
In Fasangarten vi è l'imponente storica prigione di Stadelheim.
da wikipedia
foto webI parchi
L'Hofgarten con la cupola della cancelleria di stato
Monaco è una città che possiede numerosi parchi. Il Giardino Inglese, nei pressi del centro della città copre un'area di 3,7 km ² (più grande di Central Park a New York) è uno dei più grandi del mondo i parchi pubblici urbani e contiene una zona nudisti, piste da jogging e vari percorsi. È stato progettato e realizzato da Benjamin Thompson, conte di Rumford, sia come area di svago e come area di lavoro per i vagabondi della città e senza casa. Oggi è tutto un parco con un Biergarten e la Torre Cinese.
Altri spazi verdi moderni sono l'Olympiapark,
il Westpark
e i parchi del castello di Nymphenburg (con il Giardino botanico Nymphenburg a nord), e del Castello di Schleißheim.
Il parco più antico della città è l'Hofgarten, vicino alla Residenz e risalente al XVI secolo, meglio conosciuto per la più grande birreria e per i cervi che qui vivono.
Lo zoo della città è il
Tierpark Hellabrunn, vicino all'isola Flaucher nel Isar, nel sud della città. Un altro parco degno di nota è Ostpark, che si trova a Perlach-Ramersdorf.
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Musei
Il Deutsches Museum, situato su un'isola nel fiume Isar, è uno dei musei scientifici più antichi e prestigiosi del mondo. Diversi musei non centralizzati (molti di questi sono collezioni pubbliche della università Ludwig Maximilian) mostrano collezioni di paleontologia, geologia, mineralogia, zoologia, botanica e antropologia.
La città possiede diverse gallerie d'arte importanti, la maggior parte delle quali può essere trovata nell'area del Kunstareal, tra cui la
Alte Pinakothek,
la Neue Pinakothek,
la Pinakothek der Moderne e
il Museo Brandhorst.
La struttura monolitica della Alte Pinakothek contiene opere di maestri europei tra il XVI secolo e il XVIII. La collezione riflette il gusto eclettico dei Wittelsbach di oltre quattro secoli ed è ordinata per scuole sui suoi due piani. Le opere principali esposte comprendono Visualizza principali includono l'autoritratto con pelliccia di Albrecht Dürer, la Sacra Famiglia Canigiani e Madonna Tempi di Raffaello così come alcune opere di Rubens. Durante la prima guerra mondiale il gruppo dei Der Blaue Reiter lavorò in città e oggi molte delle loro opere possono essere ammirate presso il Lenbachhaus.
Un'importante collezione di arte greca e romana è consevate presso
la Glyptothek
e la Staatliche Antikensammlungen.
Re Ludwig I è riuscito ad acquisire pezzi famosi come la Medusa Rondanini, il Fauno Barberini e le figure del tempio di Afaia a Egina. La Kunstareal sarà ampliata dal completamento del Museo Egizio.
Un'altra area per le arti, situata nei pressi della Kunstareal, è il quartiere Lehel tra la città vecchia e il fiume Isar.
Il Staatliches Museum für Völkerkunde ospita la seconda più grande collezione in Germania di manufatti e oggetti provenienti da fuori dell'Europa,
mentre il Museo Nazionale Bavarese e l'adiacente
Archäologische Staatssammlung presso Prinzregentenstrasse sono tra i più importanti musei di storia d'Europa.
La vicina Schackgalerie è un'importante galleria di dipinti tedeschi del XIX secolo.
Il primo campo di concentramento di Dachau è situato a 16 chilometri dalla città.Arti e letteratura
Veduta generale del teatro Cuvilliés
Monaco è un importante centro culturale europeo e ha ospitato molti importanti compositori tra cui Orlando di Lasso, Mozart, Carl Maria von Weber, Richard Wagner, Gustav Mahler, Richard Strauss, Max Reger e Carl Orff. Con la Biennale di Monaco, fondata da Hans Werner Henze, e al festival A*Devantgarde, la città contribuisce ancora al teatro musicale moderno.
Il Nationaltheater dove si sono svolte molte prime delle opere di Richard Wagner sotto il patronato di Ludwig II di Baviera è la sede della Bayerische Staatsoper e della Bavarian State Orchestra. Accanto alla Residenz fu edificato il Teatro Cuvilliés che ha visto portare in scena molte opere, tra cui la prima di Mozart "Idomeneo" nel 1781. Il Staatstheater am Gärtnerplatz è un teatro che ospita musical e balletto, mentre il Prinzregententheater è diventato la sede del Teatro Accademia Bavarese. Il modenro Gasteig ospita la Munich Philharmonic Orchestra.
Accanto alla Residenz, il Münchner Kammerspiele è uno dei più importanti teatri di lingua tedesca nel mondo. A partire da Gotthold Ephraim Lessing, molti scrittori hanno portato in scena qui molte delle loro opere, come Christian Friedrich Hebbel, Henrik Ibsen e Hugo von Hofmannsthal.
L'Angelo della Pace.
La città è ritenuta il secondo più grande centro editoriale del mondo (circa 250 case editrici hanno uffici in città) e molte pubblicazioni nazionali e internazionali sono pubblicati a Monaco di Baviera, come la rivista Matchless, LAXMag e Prinz.
Prominenti figure letterarie hanno lavorato a Monaco di Baviera in particolare durante i secoli finali del Regno come Paul Heyse, Max Halbe, Rainer Maria Rilke e Frank Wedekind Baviera. Il periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale ha visto la crescita del peso economico e culturale della città.
Monaco di Baviera e soprattutto il suo sobborgo di Schwabing, divenne la residenza di molti artisti e scrittori. Anche durante il periodo della repubblica di Weimar, Monaco rimase un'importante centro culturale, grazie a personalità quali Lion Feuchtwanger, Bertolt Brecht e Oskar Maria Graf. Nel 1919 è stata fondata la Bavaria Film.
Dal gotico al barocco, le belle arti erano rappresentate a Monaco di Baviera da artisti quali Erasmo Grasser, Jan Polack, Johann Baptist Straub, Ignaz Günther, Hans Krumpper, Ludwig von Schwanthaler, Cosmas Damian Asam, Egid Quirin Asam, Johann Baptist Zimmermann, Johann Michael Fischer e François de Cuvilliés. Monaco era già diventato un luogo importante per pittori come Carl Rottmann, Lovis Corinth, Wilhelm von Kaulbach, Carl Spitzweg, Franz von Lenbach, Franz von Stuck e Wilhelm Leibl quando i Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro), un gruppo di artisti espressionisti, si stabilirono a Monaco nel 1911. La città fu patria dei Paul Klee, Wassily Kandinsky, Alexej von Jawlensky, Gabriele Münter, Franz Marc, August Macke e Alfred Kubin.
da wikipedia.it
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Dresda
Da Wikipedia
foto web
Dresda (in tedesco Dresden ascolta, in sorabo Drježdźany) è una città extracircondariale di 524.523 abitanti della Germania, capitale e secondo maggiore centro del Land della Sassonia dopo Lipsia, e capoluogo del distretto direttivo (Direktionsbezirk) omonimo.
Sorge sul fiume Elba, la cui valle è stata inserita fino al 2009 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Centro d'arte di importanza internazionale, tanto da essere stata soprannominata "Firenze sull'Elba", ha subito durante la seconda guerra mondiale (13-15 febbraio 1945) un terribile bombardamento con migliaia di vittime (le stime ufficiali oscillano fra 18.000 e 25.000).
Dresda è sede di un'università (la Technische Universität Dresden) e di una diocesi cattolica (diocesi di Dresda-Meißen).
Storia
Il centro cittadino di notte.
l'Elba a Dresda
I primi insediamenti nella zona di Dresda risalgono al neolitico. Il guado che attraversava l'Elba, all'altezza dell'odierno centro storico, è probabilmente esistito già nell'antico Medioevo e probabilmente fu la causa dell'iniziale insediamento che, nonostante la favorevole posizione ed i fertili terreni, rimase problematico per via delle estese zone forestali di quei luoghi. La città stessa ha avuto origine dall'unione di un antico insediamento slavo sulla riva settentrionale del fiume con un centro sassone abitato sulla riva meridionale (dove ora si trova il centro dell'attuale Altstadt). Il primo riferimento documentato sulla città risale al 1206 e si tratta dei protocolli di un procedimento giudiziario riguardante lo smantellamento di un castello medioevale, il Burg Thorun. A quel tempo il nome della città era "Dresdene", probabilmente derivato dal termine slavo "Drežďany" (abitanti della foresta lungo il fiume). Manca anche un documento sull'assegnazione del diritto civico a Dresda che viene già citata quale città in un altro documento del 1216.
Dal 1270 è stata la sede dei Langravi di Meißen. Un documento del 1350 definisce per la prima volta la parte di Dresda ubicata sulla sponda destra dell'Elba, l'odierno centro cittadino, quale insediamento autonomo (Antiqua Dressdin) che ottenne il 21 dicembre 1403 il diritto civico da Guglielmo I, il Guercio Margravio di Meißen. Il principe elettore Moritz decise l'unione dei due insediamenti, a destra ed a sinistra dell'Elba, ed assegnò il 29 marzo 1549 alla nuova comunità il diritto civico. Dal 1485 è stata la sede dei duchi di Sassonia e dal 1547 anche dei principi elettori.
Durante la guerra dei trent'anni Dresda non venne mai saccheggiata o devastata ma peste e indigenza, oltre alla generale stagnazione economica, ne hanno frenato lo sviluppo. Dopo la guerra dei trent'anni la storia di Dresda diventa alquanto discontinua: ai periodi di pace, durante i quali sorsero i notissimi edifici ed i magnifici parchi, si alternarono a periodi di devastazione dovuti alla partecipazione di Dresda a quasi tutte le guerre europee.
La prima porcellana europea venne sviluppata a Dresda nel 1710.
Tra il 1806 ed il 1918 è stata la capitale del regno di Sassonia (che dal 1871 fece parte dell'Impero tedesco).
La popolazione della città si quadruplicò dai 95.000 abitanti del 1849 ai 396.000 del 1900.
La città è stata ripetutamente distrutta: dal fuoco nel 1491, da bombardamenti prussiani nel 1760, durante la repressione di sollevazioni per la richiesta della costituzione nel 1849. È inoltre stata quasi completamente distrutta dai bombardamenti degli Alleati del 13 e del 14 febbraio 1945 e fu nuovamente bombardata dalla USAAF, con 2.700 tonnellate di bombe, il 2 marzo e il 17 aprile del 1945. A causa dell'ampio uso di ordigni incendiari non si è mai potuto stabilire il numero esatto delle vittime, secondo alcuni quasi 200.000, cifra che in base a studi più recenti e approfonditi risulta alquanto improbabile e che ha avuto origine dalla propaganda nazista.
Il bombardamento del 1945
Nella seconda guerra mondiale la città di Dresda, divenuta verso la fine del conflitto un importante centro economico, militare e di trasporto, era stata bombardata già dall'agosto del 1944. Ciò nonostante erano stati creati solo pochi rifugi antiaerei. Fra il 13 e il 15 febbraio 1945 la città subì tre terribili bombardamenti a tappeto ad opera di bombardieri inglesi e americani. Particolarmente danneggiato fu il centro storico della città, con aree completamente rase al suolo. Durante i bombardamenti perirono, secondo le stime più affidabili, fra 18.000 e 25.000 persone. Altri osservatori hanno però ipotizzato un numero di vittime molto maggiore.
Il periodo postbellico
Dresda è stata uno dei più importanti centri industriali della Repubblica Democratica Tedesca.
Nel 2002 l'Elba ha avuto una piena di altezza superiore a quella del suo precedente record del 1845. L'alluvione ha causato molti danni che in gran parte non sono più visibili per via della rapidità della ricostruzione. È stata terminata la ricostruzione della Frauenkirche, distrutta durante il bombardamento del 1945. La ricostruita chiesa, uno dei più caratteristici edifici in stile barocco di Dresda, è stata inaugurata il 30 ottobre 2005.
Monumenti
Centro
Teatro dell'opera
Gemäldegalerie, una delle maggiori pinacoteche del mondo; conserva opere di maestri italiani (San Sebastiano di Antonello da Messina, Madonna Sistina di Raffaello, Venere di Giorgione, vedute di Venezia e Dresda di Bellotto, Il tributo della moneta di Tiziano, Correggio, Veronese, Guido Reni), spagnoli (Velasquez, Murillo, El Greco), francesi (Impero di Flora di Poussin), fiamminghi, olandesi.
Semperoper, uno dei teatri d'opera più importanti del mondo, per tradizione e acustica
Zwinger, parco realizzato da Matthäus Daniel Pöppelmann
La "Brühlsche Terrasse" di Dresda nel 1900
Brühlsche Terrasse Questa magnifica terrazza, dalla quale è possibile ammirare il paesaggio dell'Elba fino ai colli Loschwitz, venne decantata da Johann Goethe quale "Balcone d'Europa". Nel passato era stata una fortificazione che il Principe Elettore Federico Augusto II cedette al conte Heinrich von Brühl (dal quale ne deriva il nome). Il conte dette l'incarico ad artisti di Dresda di costruire dei sontuosi palazzi e un parco su quello che era praticamente un terrapieno che si estendeva per circa 500 m di lunghezza e 200 m di larghezza,.
Nessuna delle costruzioni di allora è rimasta in quel luogo, eccettuata la Fontana dei Delfini progettata dall'architetto Pierre Coudray e costruita fra il 1747 e il 1749. Gli edifici ora visibili sono prevalentemente opere del XIX secolo. Alla terrazza conduce un'ampia scalinata che, nel 1868 è stata arricchita con i gruppi scultorei "Le quattro parti del giorno". Le originali figure in pietra arenaria vennero sostituite in un secondo tempo da riproduzioni in bronzo. Sull'estremità orientale della terrazza si estende il Brühlsche Garten (Parco Brühl).
La Frauenkirche (in italiano chiesa di Nostra Signora) è un edificio di culto luterano, uno dei simboli della città di Dresda.
Hofkirche
La Cattedrale della Santissima Trinità (in tedesco: Kathedrale Sanctissimae Trinitatis), anche conosciuta col nome di Katholische Hofkirche, situata nell' Altstadt, al centro di Dresda, in Sassonia, è la cattedrale della diocesi di Dresda-Meißen.
In origine chiesa parrocchiale, venne elevata a cattedrale della diocesi di Dresda-Meißen nel 1964. Dal 1980 ha il titolo di Kathedrale Sanctissimae Trinitatis (cattedrale della Santissima Trinità).
Rappresenta uno dei simboli di Dresda.
Kreuzkirche
Sophienkirche
La "Schwebebahn" di Dresda
Schwebebahn, la tramvia pensile, è un mezzo di trasporto di Dresda che unisce i quartieri di Loschwitz e Oberloschwitz. La linea tramviaria ha una lunghezza complessiva di 274 m e supera un'altezza di circa 84 m. Venne inaugurata il 6 maggio 1901. Si tratta di una tramvia simile a quella famosa di Wuppertal, costruita secondo il cosiddetto sistema di Eugen Langen; poggia su 33 piloni in acciaio di supporto. Quella di Dresda è la più antica tramvia pensile montana del mondo ancora in funzione. La tramvia pensile di Dresda non corre su una fune, bensì su una rotaia d'acciaio. Al contrario di quella di Wuppertal le vetture non dispongono di un proprio sistema di propulsione, ma vengono mosse da una fune traente azionata da un motore operante nella stazione a monte. Questa straordinaria tramvia pensile non venne minimamente danneggiata dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Fu però messa temporaneamente fuori servizio dal 1984 fino al 1992 a causa di un completo risanamento tecnico e costruttivo.
Standseilbahn
Erlweinspeicher
Il ponte "Blaues Wunder"
Blaues Wunder (Meraviglia o Miracolo blu, il nome ufficiale è però Loschwitzer Brücke) è chiamato popolarmente il ponte più famoso di Dresda. Costruito fra il 1891 ed il 1893 questo ponte in acciaio, con una lunghezza di 141,5 m, è una delle magistrali costruzioni tecniche di quel tempo ed è degno di una visita. L'inusitato nome è dovuto al fatto che venne pitturato in verde ma dopo poco tempo era diventato inspiegabilmente blu. Ciò, unitamente all'eccezionalità della costruzione, gli meritò il nome di "Meraviglia blu" o anche "Miracolo blu" dato che il lemma "Wunder" ha in tedesco ambedue i significati. Il nome è diventato proverbiale in Germania ed è entrato a far parte della lingua tedesca con il significato di qualcosa di straordinario.
Yenidze
Krematorium Tolkewitz
Kulturpalast
Fürstenzug
La Pfunds Molkerei (latteria Pfund) viene ritenuta oggi la più bella latteria del mondo; nel 1998 venne citata nel libro Guiness World Records. È ubicata nella Bautzner Straße al civico 79 ed è una delle attrazioni turistiche di Dresda.
Nel 1879 Paul Gustav Leander Pfund, (1849–1923), un agricoltore di Reinholdshain, avverò la sua idea di fornire agli abitanti di Dresda del latte fresco ed igienico. Aprì perciò una latteria nella Görlitzer Straße che permetteva, dall'interno del negozio, di osservare le sei mucche “aziendali” mentre venivano munte. Nel 1880 anche suo fratello, l'attore Friedrich Pfund, si associò all'impresa. Da allora la latteria ricevette il nome di Dresdner Molkerei Gebrüder Pfund (Latteria di Dresda dei Fratelli Pfund).
La ditta s'ingrandiva continuamente e la produzione di latte era tale che il proprietario cominciò per primo in Germania a produrre latte condensato, che addirittura esportava, oltre ad altri prodotti come sapone al latte e alimenti per bambini.
Ben presto il negozio originario diventò troppo piccolo e la latteria venne traslocata nella Bautzner Straße, 41. In quel luogo venne più volte ampliata. Un nuovo trasloco avvenne nel 1891, nella medesima strada, al numero 79 dove è ancora oggi ubicata. Tutto il negozio è piastrellato con piastrelle in stile neorinascimentale, prodotte dalla Villeroy & Boch in collaborazione con artisti di Dresda. La latteria ebbe la fortuna di non essere stata distrutta dal terribile bombardamento del febbraio 1945 e nel dopoguerra ricominciò con la vendita di latte, latticini e formaggi. Nel 1972 venne statalizzata dalla Repubblica Democratica Tedesca, nel 1978 chiuse le porte. Negli anni novanta venne riaperta nello spirito della vecchia tradizione. Oggi la latteria Pfund offre ai consumatori prevalentemente formaggi a base di latte crudo. L'artista Friedensreich Hundertwasser aveva progettato una trasformazione artistica del cortile della famosa latteria.Musei e teatri
La Gemäldegalerie Alte Meister conserva una delle più celebri collezioni d'arte d'Europa, con capolavori assoluti come la Madonna Sistina di Raffaello
Sächsische Staatsoper
Teatro dell'opera (Sächsische Staatsoper)
Schloss Moritzburg è un edificio barocco piacevolmente insolito, con le sue torri rivestite di ceramica rossa e la sua facciata di un giallo brillante. Dal punto di vista architettonico è il risultato di una continua conversione di un complesso costruito in epoca rinascimentale.
I boschi a nord di Dresda hanno rappresentato per secoli la riserva di caccia dei principi elettori e dei re sassoni. Per questo non sorprende che l’elettore Moritz possa avere eretto qui una palazzina di caccia nel 1542, che venne chiamata Motirtzburg dopo la sua morte.
Si trattava di una costruzione rinascimentale, continuamente ampliata e modificata seguendo l’evoluzione dal Rinascimento al Barocco. Ma fu soprattutto l’elettore Federico Augusto I, meglio conosciuto come Augusto il Forte, a ricostruire completamente il castello in stile barocco. Essendo un appassionato di caccia ed avendo frequentato la palazzina di Moritzburg in gioventù, Augusto desiderava trasformarla in una residenza dove poter alloggiare e ospitare la propria corte.
Per riuscire in questo intento, dovette modificarla in modo tale da permettere affollate battute di caccia e renderla idonea a festeggiamenti e banchetti. Il lavoro di conversione della struttura fu realizzato fra il 1723 ed il 1733, sotto la supervisione di Matthàus Daniel Poppelmann, che si occupò anche dello Zwinger di Dresda.
Il piano terra è inusuale, con le sue torri angolari, sporgenti e tuttavia integrate nell’insieme. Esse sono unite al corpo principale da strette maniche di collegamento. I’imponente sala da pranzo fu costruita per i magnifici banchetti di Augusto, come contraltare architettonico della cappella, che venne invece edificata sul lato ovest, tra il 1661 e il 1672.
Gli edifici sorgono su un’area pressoché quadrata (90 x 95 m), come su un piedistallo, dal quale le scalinate dotate di balaustre, decorate da sculture, conducono all’isola sottostante. Il lago, creato nel 1730 dopo il completamento del castello, si integra perfettamente in questo panorama, anche grazie alla presenza di altri numerosi specchi d’acqua. L’imponenza del castello è enfatizzata da otto piccoli padiglioni che lo circondano. Il giardino venne realizzato in stile barocco francese e si estende in direzione nord.
L’armoniosa decorazione interna dello Schloss Moritzburg riflette perfettamente quella esterna. Essa è opera dell’architetto di corte di Augusto, Raymond Leplat, che riprese costantemente il carattere di palazzina di caccia proprio del complesso. Raffinati arazzi in pelle dipinta con raffigurazioni correlate alla caccia, come la Festa dei pescatori al lago di Moritzburg e scene tratte dalla mitologia greca che vedono la dea Diana come protagonista, ispirarono l’appellativo “Dianenburg”. Si tratta di capolavori di inestimabile valore, sia sotto il profilo storico, sia sotto quello della lavorazione artigianale. Consistono infatti in singoli pezzi, coperti da una lamina d’argento e dipinti con colori brillanti.
Gli alti muri bianchi della sala da pranzo sono decorati dai palchi dei cervi, ma anche le altre sale sono ricche di trofei venatori.
Due scaloni d’onore conducono, tanto da est quanto da ovest, al piano superiore, dove si trovano le decorazioni più antiche di tutto complesso. Muri e soffitti sono coperti di banchi stucchi, impreziositi solo da piccole dorature.
Qui si trova la cappella del castello, il cui altare è l’opera di Johann Fink, autore anche delle volte.
Di fronte all’ingresso principale si trovano le vecchie stalle, che oggi ospitano la stazione di monta più importante della Sassonia. Qui si svolge, nei primi tre week end di settembre, una famosa mostra equina di stalloni.
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Baden-Baden
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Sito istituzionale
Baden-Baden è una città nel Baden-Württemberg occidentale. È la più piccola delle 9 città extracircondariali del Land (9 in tutto), e forma un centro mediano, con parziali funzioni centralizzate. Al settore mediano di Baden-Baden appartengono accanto alla città di Baden-Baden i comuni di Hügelsheim e Sinzheim nel circondario di Rastatt. Da qui in poi esistono collegamenti con il Nord dell'Alsazia.
La città è un noto centro di cura e oggi soprattutto un centro termale, mineraloterapeutico e conosciuta come meta di vacanza e città dai festival internazionali. Fino al 1931 la città si chiamava soltanto Baden, la si chiamava per lo più Baden in Baden e così è sorto il doppio nome odierno. Dal 1997 Baden-Baden è una città olimpica. Con questo titolo Baden-Baden è stata onorata dal Comitato Olimpico Internazionale. Ha ospitato nell'aprile 2009 un incontro ufficiale tra il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il Cancelliere tedesco, Angela Merkel.
Baden-Baden si trova ai margini occidentali della Foresta Nera settentrionale nella valle del fiume Oos, un piccolo fiume che circa 13 km più avanti confluisce presso Rastatt nel Murg. I quartieri orientali della città sfumano parzialmente sui pendii della Foresta Nera. I quartieri sudoccidentali si trovano nel bassopiano renano superiore.
Le seguenti città e comuni confinano con la città di Baden-Baden. Vengono nominati in senso orario da nord e appartengono tutte al distretto di Rastatt: Rastatt, Kuppenheim, Gaggenau, Gernsbach, Weisenbach, Forbach (Baden), Bühl (Baden), Bühlertal, Sinzheim, Hügelsheim e Iffezheim.
Il vecchio bagno turco
La zona urbana di Baden-Baden si divide nei seguenti quartieri: Balg, Ebersteinburg, Haueneberstein, Centro città, Lichtental (inclusi Oberbeuern e Geroldsau), Neuweier, Oos, Sandweier, Steinbach, Varnhalt e la città occidnetale con l'angolo dell' Oos.
Inoltre vi sono diverse ulteriori strutture abitative o zone residenziali con un proprio nome parzialmente sparse. Sono: Gaisbach, Gallenbach, Hungerberg, Malschbach, Mührich, Schmalbach, Schneckenbach, Seelach, Umweg e Unterer Plättig.
I quartieri di Ebersteinburg, Haueneberstein e Sandweier hanno a loro volta una propria amministrazione locale con un presidente di frazione. I quartieri Steinbach, Neuweier e varnhalt hanno un'amministrazione di frazione comune ("Rebland") anche questi con un presidente di frazione.
All'interno dell'area cittadina racchiusa da Baden-Baden vi sono 3 enclavi per lo più disabitate del comune limitrofo di Sinzheim, tra cui il podere del monastero di Fremersberg.
Storia
Le prime tracce risalgono al 10000 a.C., tuttavia soprattutto con il dominio romano, che sfruttò le fonti d'acqua calda dell'insediamento, Baden-Baden raggiunse la sua importanza. Nel 712 venne nominato per la prima volta con la donazione del territorio da parte del re Merovingio Dagoberto III al monastero di Weißenburg. Il conte Hermann II del casato dei Zähringer acquista il territorio attorno a Baden-Baden all'inizio del 12. secolo tramite il matrimonio e si nomina margravio del Baden. Nel 1250 a Baden-Baden fu dato lo status di città.
Nel corso della storia la città divenne residenza della linea cattolica del casato al potere, dopo la divisione del marchesato del Baden,che fu riunificata dopo l'estinzione nel 1771 della linea protestante dei Baden-Durlach (che avevano già la residenza a Karlsruhe). La città rimase tuttavia sede di un ente per l'intera zona circostante.
Nell'ambito della guerra di successione del Palatinato Baden-Baden viene incendiata il 24 agosto 1689 dalle truppe francesi. Alla fine del XVIII secolo Baden-Baden viene scoperta come luogo di cura mondano. Molti ospiti signorili fanno del luogo di cura la "capitale estiva d'Europa". Sorgono hotel di lusso, il casinò (1810-1811) e la Kurhaus Baden-Baden (1821-1824). Corse ippiche internazionali hanno luogo dal 1858 a Iffezheim. Il meeting di primavera (Fine maggio/inizio di giugno) e la Große Woche (fine agosto/inizio settembre) fanno di Baden-Baden un centro internazionale per l'ippica. Organizzatore della competizione è il club internazionale fondato nel 1872.
Nel 1863 venne istituito il distretto di Baden a cui appartenevano i circondari di Achern, Baden-Baden, Bühl, Rastatt e Gernsbach. Nel 1924 il distretto di Baden venne sciolto e Baden-Baden venne dichiarata nel 1939 città indipendente.
Dopo la seconda guerra mondiale Baden-Baden divenne la sede del canale radiofonico Südwestfunk, che esegue trasmissioni per programmi a onda lunga e a onde medie per il territorio urbano. Il suo successore, la Südwestrundfunk produce ancora oggi nella città la maggior parte dei suoi programmi. Dal 1992 a Baden-Baden viene conferito il Deutscher Medienpreis (premio mediatico tedesco).
Teatro e manifestazioni
Il Teatro di Baden-Baden ha un palcoscenico con un' orchestra numerosa. Inoltre dietro le quinte lavora il "Piccolo palco".
La casa del Festival di Baden-Baden, che sorge presso i locali della vecchia stazione, è la seconda più grande casa per concerti d'Europa ed attira molti turisti con opere, musical e concerti.
Musei
Museo cittadino di Baden-Baden
Galleria d'arte cittadina di Baden-Baden
Collezione Frieder Burda, (creata da Richard Meier)
Museo Fabergé
Le prelibatezze culinarie sono accompagnate dai vini tradizionali del Baden. I conoscitori apprezzeranno il sapore corposo dei vini quali Gutedel, Müller-Thurgau, Riesling Silvaner, Pinot grigio e bianco, Bacchus, Chardonnay, Nobling, Muskateller, Kerner, Traminer e Pinot nero (vendemmia tardiva).
Le aziende vinicole invitano a degustare le loro migliori annate e le loro specialità inedite. In tutto il territorio, durante il periodo estivo e autunnale si tengono feste dedicate al vino. Nella zona di Breisach, a ridosso della collina Kaiserstuhl, troviamo alcune delle più prestigiose aziende vinicole europee.
I “Vesper” – le tipiche merende locali - sono una caratteristica della Foresta Nera. Si consumano tra un pasto e l’altro e comprendono salsicce saporite fatte in casa, trota affumicata, prosciutto della Foresta Nera nonché fragrante pane casereccio.
Abitualmente, per gli abitanti della Foresta Nera, i “Vesper” sostituiscono la cena.
Il famoso prosciutto affumicato della Foresta Nera compare come ingrediente principale in molti piatti tipici locali, ad esempio in primavera accompagnato da asparagi. Il segreto dell’autentico prosciutto della Foresta Nera risiede nella sua lunga stagionatura, che dura circa tre mesi. Fortunatamente, ogni capocuoco dei locali della Foresta Nera, ha sempre una buona scorta di prosciutto a portata di mano.
Tradizionalmente si beve un’acquavite come digestivo al termine di un pasto. Nella Foresta Nera si distillano da generazioni queste bevande ad alto contenuto alcolico a base di ciliegie, prugne, pere o susine. Con oltre 14.000 distillerie, la Foresta Nera vanta la più alta densità di distillerie al mondo. Alcune di esse producono acquaviti particolari, ad esempio l’acquavite fatta di prugnole chiamata “Zibärtle”.
Ovviamente in una zona dove si attribuisce una tale importanza ai piaceri della tavola si trovano anche cuochi di spicco. Più di 430 aziende gastronomiche, tra le quali anche ristoranti di pensioni e hotel, sono state premiate con prestigiosi riconoscimenti da varie guide gastronomiche. Qualsiasi luogo si scelga tra le 250 località di vacanza disponibili, le delizie culinarie sono sempre a portata di mano.
Musica
Nel giugno 2002 l'orchestra giovanile di Baden-Baden ha festeggiato 45 anni di attività. Dagli umili inizi, senza possibilità finanziarie, l'orchestra si sviluppò, sotto la direzione di Karl Nagel (dal 1963), fino ad occupare un posto di rilievo con numerosi ed apprezzati concerti. Nel 2001 si esibì con la stella mondiale del violino, Hillary Hahn, con grande successo.
L'orchestra filarmonica di Baden Baden è nota olre i confini regionali grazie a numerose tournée ed incisioni discografiche. Baden-Baden è anche sede dell'orchestra sinfonica della SWR.
A Baden-Baden si svolge annualmente dal 1997 la manifestazione "Herbert von Karajan Pfingstfestspiele", dal 2003 collegata al premio "Herbert von Karajan".
Grazie alla Bergbahn si può viaggiare sul Merkur. Baden-Baden è una delle città principali (ed un tempo punto di partenza) sulla strada panoramica B500.
Manifestazioni periodiche
Maggio: Giornate di Johannes Brahms, (ogni 2 anni) Incontro di primavera
Maggio: concerti di Pentecoste
Giugno: nel quartiere Steinbach, rievocazione della vendemmia medievale, "Gala estivo"
Luglio: Esibizione nelle nuove varietà di rose, incontro di auto d'epoca
Agosto: Festa cittadina e "Grande settimana"
Settembre: settimana del golf
Ottobre: Sales & Racing
Dicembre: Mercatino di Natale. -
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Bonn
Da Wikipedia
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Bonn, (319.841 abitanti, stima 2009), è una città extracircondariale della Germania situata al centro dell'Europa, nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. Già capitale della Germania Ovest dal 1949 al 1990, fu sede del governo tedesco fino al 1998, quando iniziò il trasferimento degli uffici amministrativi a Berlino. È un importante snodo culturale, politico e commerciale ed incorpora altre due cittadine, Bad Godesberg e Beuel, con le quali forma un unico agglomerato. Occupa il 19º posto nella classifica delle città più popolose della Germania.
Dal 1994 Bonn è l'unica città tedesca a fregiarsi del titolo di Bundesstadt ("città federale"), che ne indica il ruolo di ex capitale.
Storia
Nell'anno 10 a.C. i soldati romani diedero vita al primo ponte sul Reno della città di Bonn. Ufficialmente infatti il nome Bonna risale agli anni 13 e 9 a.C.
In questi 2000 anni il tempo ha lasciato tracce ben visibili nella città: lo sviluppo dell'accampamento romano, la Villa Basilica e poi, la Residenza dei principi elettori, sede odierna dell'Università.
Bonn offre ai turisti un'infinità di attrattive, gran parte delle quali sono dovute dal suo doppio ruolo: dal 1597 al 1794 infatti, fu capitale e residenza ufficiale degli arcivescovi e dei principi elettori di Colonia.
Questi fecero costruire a Bonn e dintorni grandiosi castelli e chiese molto interessanti; dal 1949 al 1990 invece fu la più giovane capitale d'Europa e vide l'edificazione di splendide ville (soprattutto nella cittadina di Bad Godesberg) appartenenti a diversi milionari (come la Villa Hammerschmidt, attuale sede del Presidente della Repubblica, e il Palazzo Schaumburg, che fino a pochi anni fa era la sede del Cancelliere) prima che venissero costruiti tutti gli edifici governativi: dal grattacielo dei deputati Langer Eugen agli edifici ministeriali, la nuova sede del Cancelliere e la nuova sala per le assemblee plenarie, e per finire, nel quartiere governativo, una vasta zona di musei (Museumsmeile).
L'immagine della città rivela gran parte della sua storia. A nord si ritrovano ancora oggi tracce dei romani, mentre a sud si può ammirare il moderno Langer Eugen (il lungo Eugenio) - il grattacielo dei deputati, emblema della politica.
Sul piano strettamente turistico, particolarmente degna di visita, è la Basilica, situata nel cuore della città, la cattedrale nella quale furono incoronati tutti i re dal 1314 al 1346; la doppia chiesa di Schwarzrheindorf e il castello in stile barocco di Poppelsdorf.
Ville di fine XIX secolo e stile Liberty danno il tocco finale all'immagine storica della città.
Municipio
Patria di Beethoven
Immagine del centro di Bonn
Bonn è anche nota come la città della musica. Qui nacque nel 1770 Ludwig van Beethoven. Un monumento è stato eretto in sua memoria e la sua musica viene ricordata con festival internazionali. Anche la sua casa natale con museo annesso vale la pena di visitare, poiché è una caratteristica casa patrizia, in stile barocco, risalente al periodo dei principi elettori.
Cultura
Bonn dispone di numerosi musei di grande valore, come la Galleria d'Arte (Bundeskunsthalle),
il nuovo Museo d'Arte (Kunstmuseum) e numerosissime altre gallerie d'arte. Passeggiando lungo la riva del Reno si può arrivare alla Sala Beethoven, alla Vecchia Dogana,
alla Villa Hammerschmidt
ed infine a Bad Godesberg, il quartiere dove risiedono i diplomatici, da dove si può godere di una splendida vista sul leggendario gruppo montuoso Siebengebirge con Drachenfels, Drachenburg e Petersberg. Altri edifici storici sono:
Il palazzo delle poste
Botanischer Garten (Giardino botanico)
Poppelsdorfer Schloss
UN Campus
Università di Bonn
Haus der Geschichte (Museo storico)
Hofgarten, Universität, Münster
Beethovenhalle
Nella piazza del mercato è situato uno dei simboli della città: l'antico municipio, costruito in stile Rococò a partire dal 1737. Nelle immediate vicinanze del municipio si trova l'ex residenza principale dell'elettorato di Kurköln,
il Castello del Principe Elettore (Kurfürstliches Schloss) – oggi edificio principale dell'Università di Bonn.
La Poppelsdorfer Allee, un viale di castagni, congiunge il Castello del Principe Elettore con il Castello di Poppelsdorf, costruito come luogo di riposo dei principi elettori nella prima metà del XVIII secolo. Tale asse è interrotto dal tronco ferroviario con la stazione centrale, il cui edificio di ricevimento eretto nel 1883-84 è oggi posto sotto tutela. Sulla piazza antistante la stazione si trova il discusso Bonner Loch ("buco di Bonn").
I tre edifici più alti della città sono il pilone della WDR
(Westdeutscher Rundfunk, radio della Germania occidentale), visibile in lontananza sul Monte di Venere (180 m),
il Post Tower (162,5 m)
e l'ex edificio dei Deputati „Langer Eugen“ (114,7 m).
La torre quadrata della Cattedrale di Bonn si posiziona settima tra gli edifici più alti con i suoi 82,4 m.
Bonn dispone di una serie di chiese. Uno dei simboli della città è Cattedrale di Bonn, edificata nell'XI secolo. Alle chiese più antiche appartiene la Doppelkirche (chiesa doppia) a Schwarzrheindorf. Nella Chiesa di San Remigio, ex Chiesa dei Fratelli nella Brüdergasse, si trova il catino dove fu battezzato Beethoven. La Namen-Jesu-Kirche (Chiesa del Nome di Gesù) nella Bonngasse fu edificata nel cosiddetto stile gotico dei Gesuiti. Sopra Poppelsdorf, al posto di un luogo di culto precristiano e di un luogo di pellegrinaggio cristiano, Christoph Wamser eresse nel 1627-28 la Kreuzbergkirche. L'arcivescovo e principe elettore Clemens August, nella metà del XVIII secolo, fece ampliare la chiesa da Balthasar Neumann attraverso l'aggiunta della "Scala Santa". La Chiesa vetero-cattolica di San Cipriano, di nuovo consacrata nel 1957, si trova nella Adenauerallee.
Numerose tombe di personalità eminenti, mausolei e monumenti di scultori illustri fanno dell'Alter Friedhof (vecchio cimitero) uno dei cimiteri più noti della Germania. Qui, ad esempio, riposano la madre di Beethoven, nonché Robert e Clara Schumann. Nel XIX secolo la Georgskapelle (cappella di Giorgio) fu trasferita al cimitero. Dal XIII secolo essa apparteneva ai palazzi della Commenda Ramersdorf. Numerose tombe e monumenti sepolcrali molto interessanti dal punto di visto architettonico possono essere visitati anche al Cimitero di Poppelsdorf.
Le rovine del Godesburg
Fra il Castello del Principe Elettore e il Reno si trova l'Alter Zoll (antico pedaggio), un bastione dell'ex fortificazione della città. Il Sterntor, originariamente posto allo sbocco della Sternstraße sulla Friedensplatz, fu demolito nel 1900 a causa della costruzione della linea del tram sulla Sternstraße e ricostruito sotto una forma molto diversa includendo una rimanenza delle mura della città sulla Bottlerplatz.
Natura e parchi
Per la Bundesgartenschau 1979, i prati del Reno e le aree agricole a sud del quartiere governativo ("Regierungsviertel") sono stati trasformati in un grande parco paesaggistico di 160 ettari: la Rheinaue. Il parco serve oggi come area ricreativa ed è teatro di grandi manifestazioni come concerti, feste e mercati delle pulci.
La città ospita inoltre diversi più piccoli parchi.
Il Kurpark a Bad Godesberg è il più grande tra questi. È stato originariamente creato come parco di cura ed ospita alcune piante rare.
I campi di Meßdorf, tra Endenich, Dransdorf, Lessenich e Duisdorf sono, grazie alla loro posizione rispetto al vento, importanti per il clima del centro di Bonn e rappresentano l'unica superficie agricola all'interno della zona urbana.
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I 775 anni di Berlino
Il 28 ottobre, a Berlino si sono tenuti spettacoli, mostre, visite guidate e installazioni artistiche per festeggiare i 775 anni della città. Le celebrazioni ufficiali si sono svolte nella Chiesa di San Nicola, risalente al XIII secolo e ricostruita dopo la Seconda guerra mondiale. Tra gli spettacoli, ce n’è stato anche uno piuttosto suggestivo del gruppo di artisti francesi Carabosse, che ha realizzato giochi col fuoco davanti al duomo di Berlino. Le celebrazioni fanno riferimento alla data del primo documento in cui è nominata Cölln, che attualmente è una zona nel quartiere berlinese di Mitte ma che nel Medioevo era un borgo autonomo che si sviluppava sull’isola della Sprea. Nel 1307 Cölln si unì alla vicina città di Berlino, che viene nominata per la prima volta in un documento del 1244. Le prime tracce di insediamento dei due borghi risalgono al 1183.
ilpost - foto di Adam Berry/Getty Images. -
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Berlino, 1989
31 dicembre 1989. Berlinesi scavalcano il muro che divideva la città. Il muro divise Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò l’apertura delle frontiere con la repubblica federale
(Steve Eason/Hulton Archive/Getty Images). -
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NORIMBERGA
Il centro storico di Norimberga è diviso dal fiume Pegnitz: la parte settentrionale è chiamata Sebalder Altstadt, quella meridionale Lorenzer Altstadt. Quasi tutte le attrazioni della città si trovano all'interno delle antiche fortificazioni medievali, le parti che ancora rimangono. Originariamente le mura della città di Norimberga avevano una lunghezza di cinque chilometri e consistevano di diverse porte: Laufer, Spittler, Frauen, Neu-und Tiergärtner Tor. Dal XIII al XVI secolo vennero costantemente rafforzate ed uno dei motivi per cui la città resistette a tutti gli attacchi fu proprio quello di possedere delle mura indistruttibili. Oggi, a rimanere in piedi sono quasi quattro chilometri di parete.
La parte più antica del Municipio una sala da cerimonia risalente agli anni 1332-40 che stata la più grande sala a carattere profano a nord delle Alpi. Nel 1520, Albrecht Dürer e W. Pirckheimerfissarono l’iconografia per gli affreschi sui muri. La fine della guerra dei Trent’anni fu festeggiata in questo luogo con un banchetto di pace nel 1649. Al di sotto della grande sala, potrete farVi un’idea della giustizia medioevale con le segrete. Negli anni 1616-22, il Municipio fu ingrandito per opera di Jacob Wolff. Tutto, nell’edificio che ha progettato, riflette l’influenza del Rinascimento italiano. Sulla facciata, la regolarità delle finestre contrasta con i tre portali o portoni barocchi. Il portone centrale decorato con un orso, con l’aquila imperiale e con gli stemmi della città. Nel 1945 l’edificio fu distrutto dalle bombe. Bisognerà attendere il periodo 1956-1962 per la ricostruzione dell’edificio. Nella sala d’onore del Municipio si trovano delle copie dei gioielli dell’Impero Medioevale.
La casa Nassau è uno degli esempi meglio conservati di una casa-torre del Medioevo. In origine la casa fu probabilmente sede dell’amministrazione reale e, dal 1851, divenne proprietà della famiglia Schlüsselfelder. Le parti inferiori risalgono al 13° secolo, mentre, le parti superiori furono aggiunte nel 1422-23.... è una testimonianza della storia della città ai suoi albori.
Antica casa della dogana.Quando l’architetto della città , Hans Beheim, nel 1498 demolì la Frauentor (Porta delle donne) fu costruito un granaio. Era il più grande dell’epoca (84x20x29) e poteva garantire le riserve di cibo per i tempi di crisi. L’edificio è decorato con una rete di lesene e sul pignone si possono osservare gli stemmi della città (Adam Kraft, 1502). Dal 1897-98 l’edificio fu utilizzato per fini commerciali.
L´antico deposito del vino è annoverato tra i più bei edifici di Norimberga. Due piani con la struttura in legno si innalzano su un pianterreno di forma rettangolare in tufo. Sul lato lungo il quale scorre la Pegnitz si trovano delle gallerie in legno con delle grondaie metalliche. Nella casa delle sofferenze, costruita tra il 1446 e il 1448, venivano ospitati i lebbrosi. Essi avevano il diritto di restare in città soltanto tre giorni durante la Settimana Santa e di ricevere, insieme a cibo e vestiti, un esame medico. Più tardi la casa divenne un’abitazione per famiglie povere. Nel 1950 fu trasformata in una residenza per studenti.
St. Lorenz Kirche. Ampia, slanciata, illuminata da bei finestroni, zeppa di sculture, dipinti e arredi pregevolissimi e nonostante questo sobria e spirituale. L'esterno è un virtuosismo di bifore, pinnacoli, contrafforti, rosoni, altorilievi e quant'altro ha fatto grande l'architettura gotica. E' stata quasi del tutto ricostruita dopo le devastazioni della guerra.
La Schöner Brunnen (fontana bella). Eretta alla fine del ‘300 è alta 19 mt. E adornata con statue di filosofi, evangelisti e sacerdoti. Una leggenda vuole che questa fontana porti anche fortuna : si esprime un desiderio e si fa il giro della fontana, girando i 4 anelli d’oro che ci sono su ogni lato, e il desiderio si realizzerà...... il castello ....
Il castello imperiale, che corona e domina la città vecchia, è uno dei più importanti palazzi imperiali del Medioevo. Fu utilizzato, tra il 1050 e il 1571, da tutti gli imperatori del Sacro Romano Impero. La Kaiserburg fu eretto in tre fasi diverse: il palazzo reale della dinastia salica fu costruito nella prima metà dell secolo XI. Sotto l'imperatore Federico Barbarossa e sotto i suoi successori, la fortezza venne ampliata e divenne un magnifico castello feudale. Testimonianze di questa costruzione sono la cappella doppia ancora intatta, con la cantoria, il monumento più importante del castello. Sotto l'imperatore Federico III, nel XV secolo, l'abitiazione del castellano e le stanze delle signore furono sostituite con costruzioni nuove in stile tardogotico. Risale a questo periodo anche la sala dei cavalieri a due navate. Nella Kaiserburg, uno dei palazzi imperiali più importanti del Medioevo, soggiornarono, dal 1050 al 1571, per alcuni periodi tutti gli imperatori ed i re tedeschi del Sacro Impero Romano. L'imperatore Carlo IV stabilì nel 1356,che la prima dieta di ciascun imperatore, dovesse tenersi a Normiberga. Nel 1945, la fortezza venne gravemente danneggiato dai bombardamenti, ma completamente ricostruito.
L’edificio delle scuderie imperiali è il più significativo edificio urbano dell’Impero. L’edificio in pietra di due piani, sormontato da altri cinque piani, fu eretto da Hans Beheim tra il 1494 e 1495 e serviva da granaio. Fu utilizzato anche come scuderie.
Sotto i bastioni del castello c’è un fitto reticolo di gallerie sotterranee. Grazie alla loro posizione strategica, le gallerie furono utilizzate per la difesa e il contrattacco. Esse si trovano direttamente al di sotto del « Tiergärtnertor ». I tunnel servivano a raccogliere e portare l’acqua. A causa della loro posizione geologica, vicino alla collina del castello, l’acqua piovana si infiltra molto dolcemente tra le rocce. I tunnel segreti furono menzionati per la prima volta nel 1459....la storia...
Norimberga entra nei libri di storia attraverso un documento ufficiale del 1050, la città è allora chiamata Nuorenberc. Essa cresce rapidamente e si estende innanzitutto irregolarmente sul versante sud ai piedi del castello. Il commercio e l’artigianato furono fondamentali per lo sviluppo di Norimberga. Questa crescita ebbe un effetto secondario sull’aumento del numero di fondazioni caritatevoli e sulle ricche attività della città di cui si avvantaggiò enormemente la vita artistica. Gli imperatori vi fecero numerose visite e vi soggiornarono per lunghi periodi. Nel 1356, durante il regno di Carlo IV, fu decretato che ogni nuovo imperatore dovesse tenere la sua prima Dieta imperiale in città . Nel 1424 Norimberga raggiunse il massimo potere nell’impero. L’imperatore Sigismondo, figlio di Carlo IV, decretò che la città , da quel momento e per l’eternità , fosse depositaria dei gioielli e delle reliquie della Corona imperiale. La metropoli europea era considerata il centro dell’umanesimo tedesco (Celtis, Pirckheimer e Schedel). In quest’ epoca della storia di Norimberga si creò una corrente intellettuale nei campi della scienza, della pittura e della scultura. Anton Koberger impiegò più di 100 persone nella sua tipografia. La poesia fu portata a un alto livello da Hans Sachs e Hans Rosenplüt. La guerra dei Trent’anni e la scoperta di vie marittime commerciali nel 18° secolo minó la città e i suoi 50.000 abitanti. Norimberga piombò in un periodo di lunga depressione. La prima città imperiale indipendente fu integrata nel 1806 nel Regno di Baviera. Nel 1835 echeggiò il suono della prima locomotiva a vapore e fu inaugurata la linea ferroviaria che collega Norimberga a Fürth. Furono create numerose fabbriche: l’industrializzazione si sviluppò grazie allo spirito d’iniziativa della borghesia norimberghese. Nel 1881 la citt divenne il cuore industriale della Baviera e mantenne questo status fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Nella prima metà del XX secolo, Norimberga acquisisce ancora una volta maggiori riconoscimenti nazionali e internazionali, ma in contrapposizione le circostanze questa volta non sono le più favorevoli. Adolf Hitler scelse Norimberga, in seguito ad una falsa interpretazione della storia tedesca, vedendola come « la più tedesca delle città tedesche » e come luogo di accoglienza dei raduni del partito nazionalsocialista: i « Reichsparteitage ». Non solo egli non riuscì a raggiungere il suo sogno megalomane, ma la città pensata per diventare il simbolo del suo potere, divenne invece il simbolo del ripudio del nazismo in Germania e nel mondo. Fu infatti qui che si tenne la serie dei famosi Processi di Norimberga, dal 1945. I cittadini di Norimberga pagarono molto cara la scelta della città da parte di Hitler, perché alla fine della seconda guerra mondiale, la città fu quasi interamente distrutta. La ricostruzione, dopo questa « Apocalisse », durò diversi anni e comportò un grosso sforzo finanziario....la città dei giocattoli...
Commercianti, inventori e studiosi: sono stati proprio loro a fare di Norimberga una delle città più sfarzose del periodo medioevale. Grazie alla protezione della fortezza fiorirono l'artigianato e l'arte e uno nuovo spirito di libertà invase la città. In poche altre città era possibile ottenere un tenore di vita simile ed arricchirsi così rapidamente. Il Museo nazionale germanico, il più importante di Norimberga, contiene al suo interno diversi musei. Da non perdere la sezione medievale, ricca di importanti e meravigliose sculture religiose, quella sulla pittura tedesca, con le opere di Albrecht Durer, Lucas Cranach il Vecchio, Hans Baldung Grien, Kirchner e Caspar David Friedrich, quella musicale, con una stupenda collezione di antichi e preziosi strumenti, quella scientifico, che conserva meridiane e mappamondi del XVI secolo, e quella dell’espressionismo e nuova oggettività, dedicata all’arte contemporanea tedesca.
Norimberga si specializzò nella meccanica di precisione e i cittadini più ricchi potevano addirittura permettersi di acquistare orologi portatili: le famose "uova di Norimberga" che venivano portate al collo, per il polso erano ancora troppo ingombranti. Oggi questa tradizione viene raccontata dal museo dell'artigianato, che si trova di fronte alla stazione centrale.
Norimberga è la patria dei giocattoli. Già in epoca medioevale la splendida città tedesca di Norimberga era famosa per i suoi Dockenmacher, i costruttori di bambole in legno. Da allora la tradizione si è tramandata nel tempo ed oggi, oltre che per la sua stupefacente fiera del giocattolo la città è celebre per uno dei più grandi e ricchi Musei dedicati ai balocchi. Ogni inverno, tra gennaio e febbraio, si svolge la Fiera Internazionale del Giocattolo, la più importante in Europa. I negozi di giochi, soprattutto in legno o fatti a mano, si trovano in ogni angolo....il fenomeno celeste...
Il fenomeno celeste di Norimberga è un evento accaduto a Norimberga il 14 aprile 1561, quando, secondo le cronache del tempo, la popolazione vide comparire in cielo numerosi oggetti volanti, di varie forme, che ingaggiarono fra di loro una sorta di combattimento. Qualcosa di analogo si verificò, cinque anni più tardi, anche a Basilea.
Le cronache del tempo riportarono l'accaduto con dovizia di particolari, affinché della vicenda rimanesse chiara memoria. Inoltre, furono eseguite diverse incisioni su legno e stampe su carta. L'avvenimento durò circa un'ora e terminò quando diversi oggetti precipitarono al suolo, alla periferia della città, causando un incendio. Il disegno dell'epoca (incisione su legno eseguita da Hans Glaser subito dopo il fatto e conservata a Zurigo, presso la Collezione Vichiana) è certamente esaustivo di quanto accaduto: vi si vedono sfere di varie grandezze e di vari colori, isolate o allineate o in formazione, strani velivoli crociati e altrettanto strane croci con sfere, cilindri di varie forme e grandezze, assai simili ai cannoni e alle colubrine, con sfere all'interno o sfere al momento dell'espulsione dalla canna, tubi diritti, ricurvi o rotti, due paia di gigantesche ali dietro al sole ed un'enorme oggetto volante, di color nero, a forma appuntita, assai simile alla punta di una lancia, che se ne sta al di sotto della battaglia aerea. Stando a quanto ha voluto trasmetterci l'artista, il fuoco durò certamente molte ore perché consentì al popolo atterrito di avvicinarsi per controllare che cosa fosse mai piovuto dal cielo. Le cronache parlano di "larghi tubi" dai quali fuoriuscivano improvvisamente piccoli tubi che, a loro volta, lanciavano sfere colorate. Per quanto riguarda le grandezze delle sfere, osservando le persone in basso a destra, se ne deduce che dovevano certamente avere un diametro di almeno una decina di metri. È impossibile stabilire con certezza cosa accadde quel giorno nei cieli di Norimberga. Alcuni ufologi ipotizzano che si sia trattato di un avvistamento UFO, interpretando le cronache del tempo come la descrizione di un combattimento nei cieli con grandi "navette-madri" dalle quali partivano moduli di dimensioni minori. Altri, invece, attribuiscono l'evento a fenomeni solari di tipo naturale come pareli, comuni nell'Europa del nord, e raggi crepuscolari...le matite STAEDTLER..
Il nome STAEDTLER è strettamente legato alla storia di Norimberga e delle sue matite. Infatti, già molto tempo prima del 1835, l'anno in cui Johann Sebastian Staedtler fondò la fabbrica di matite J.S. Staedtler, a Norimberga operava come costruttore di matite un suo lontano antenato, Friedrich Staedtler, citato nei libri della città già nel 1662. Il passaggio da impresa artigiana a manifattura industriale avvenne appunto con J. S. Staedtler che il 3 ottobre 1835 ricevette dall'amministrazione comunale il permesso di fabbricare in proprio matite, sanguigne e gessetti. Verso il 1840 la J. S. Staedtler realizzava già 63 tipi diversi di matite. Nel 1866 l'azienda contava 54 operai e produceva 15.000 grosse all'anno (= 2.160.000 pezzi). Nel 1880 la ditta fu rilevata da L. Kreutzer che nel 1898 la trasferì nel quartiere cittadino di Johannis....il mercatino di Natale....
Nonostante le molte ricerche da parte degli storici, non si conoscono le radici del Christkindlesmarkt a Norimberga. La prima attestazione risale al 1628, è una scatola di legno che si trova oggi nel Germanisches Nationalmuseum sempre a Norimberga. Nel legno è inciso sia l'anno, sia Kindles-Marck. Nelle trascrizioni del consiglio comunale si trovano parole natalizie dall'anno 1610, ma non è certo se i documenti siano davvero legati a un mercatino di Natale. Gli storici credono che il mercatino si sia sviluppato dal mercato normale, fra il 1610 e il 1639. L’apertura dei mercatini è celebrata con una cerimonia solenne nella Piazza del Mercato. Dal 1933 c'è ogni anno un Gesù bambino. Agli esordi fu rappresentato da un'attrice, dal 1969 i cittadini scelgono ogni due anni una ragazza nuova. Le candidate devono abitare a Norimberga, avere fra i 16 e 19 anni, essere alte almeno 1,60 metri e non devono soffrire di nausea. Peraltro il Gesù Bambino deve imparare a memoria il prologo, un poema lungo 30 righe. La poesia fu scritta da Friedrich Bröger negli anni trenta, quando si decise la prima volta di scegliere un Bambino Gesù come rappresentante del mercatino.. -
gheagabry.
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ERFURT
Martin Lutero definì Erfurt "la città ricca di torri": nella capitale della Turingia svettano infatti le torri di 25 chiese parrocchiali, 15 monasteri e conventi e 10 cappelle. Dato il grande numero di edifici religiosi presenti in città, tra i più importanti ricordiamo il duomo e la chiesa Severikirche, i cronisti dell'epoca parlano spesso di una "Roma della Turingia". E in effetti il complesso formato dal duomo e dalla Severikirche è davvero unico in Europa. Capolavoro del gotico tedesco, si eleva in maniera imponente sulla città. Gli interni sono dominati dal coro, le cui tredici vetrate, alte quasi 18 metri, formano un ciclo dai colori stupendi. Altrettanto imponente è la campana "Gloriosa", fusa nel 1497, ovvero la campana medioevale più grande al mondo che suona in movimento.
Il monastero degli agostiniani, costruito nel 1277, in cui Martin Lutero visse cinque anni come frate mendicante. Con i suoi 60.000 volumi, la biblioteca del convento è una delle collezioni di letteratura sacra più importanti della Germania. Tra gli oltre 13.000 manoscritti e stampe precedenti al 1850, vanno ricordati soprattutto gli incunaboli, i documenti relativi alla Riforma e le bibbie di Lutero. La Predigerkirche, la principale chiesa evangelica cittadina e la seconda chiesa di Erfurt, o le fortificazioni della cittadella di Petersberg, tra le più antiche nel loro genere, sono esempi eccezionali dell'architettura del medioevo e dell'età moderna. Erfurt è la città delle chiese, ma anche dei ponti. 142 ponti attraversano il fiume Gera, i suoi numerosi affluenti e i fossati che corrono lungo l'antico tracciato delle mura cittadine. Grazie ai numerosi ponti e corsi d'acqua, il quartiere del centro storico venne soprannominato "Piccola Venezia". Durante il medioevo i ponti Lehmannsbrücke e Lange Brücke rivestirono un ruolo fondamentale per i traffici commerciali, tuttavia il ponte più famoso rimane il Krämerbrücke. Citato per la prima volta nel 1117 venne realizzato in legno, per poi essere sostituito da una struttura in pietra nel 1325. Il ponte pedonale collega la piazza Benediktplatz del centro storico con il mercato Wenigermarkt. Sui sei archi si erigevano 62 case a graticcio, in cui i commercianti vendevano pepe, zucchero, zafferano, e altri articoli; alcune di queste case ospitavano delle abitazioni.
La cittadella, situata nel cuore della città, è una fortezza risalente all'epoca dell'elettorato di Magonza che in seguito è stata trasformata dai sovrani prussiani. Si tratta di una delle fortificazioni meglio conservate in Europa, costruita in stile italiano a partire dal 1665. Trattandosi della fortezza più settentrionale dell'elettorato, doveva difenderlo dagli attacchi delle forze protestanti. L'importanza strategica della cittadella venne riconosciuta in seguito anche dalle truppe francesi e prussiane, che la occuparono all'inizio del diciannovesimo secolo. Con il congresso di Vienna del 1815 Erfurt passò alla Prussia e con essa anche la fortezza, utilizzata come fortificazione fino alla proclamazione dell'impero tedesco nel 1871.
Gli edifici della comunità ebraica di Erfurt costruiti nel Medioevo rappresentano un patrimonio importante per la città. Le vecchia sinagoga, giunta ai giorni nostri in forma quasi completa, contiene alcune tracce delle prime fasi della costruzione dell'edificio nel 1094 e il bagno rituale (miqwè), risalente alla seconda metà del tredicesimo secolo. A completare questa eccezionale testimonianza si aggiunge uno dei ritrovamenti più completi e significativi della presenza ebraica in Germania che comprende manoscritti originali. Tra i pochi edifici religiosi ebraici medioevali che possiamo ammirare ancora oggi, quello di Erfurt si distingue non solo come la sinagoga meglio conservata della Mitteleuropa, ma anche come la più antica.
(germany.travel)...la storia...
Erfurt è un antico insediamento germanico e slavo. I ritrovamenti archeologici più antichi risalgono alla preistoria: nella zona settentrionale di Erfurt sono stati rinvenuti reperti di epoca paleolitica databili a circa 100.000 anni fa. Il popolo dei Thuringi si è insediato nella zona di Erfurt attorno al 375 d.C. e a partire dal 500 ha dato il nome di Turingia all'intera regione. La città di Erfurt è nominata per la prima volta nel 742 come Erphesfurt in una lettera dell'arcivescovo Bonifacio di Magonza al papa Zaccaria. In tale occasione fu fondata la Diocesi di Erfurt. Nel 755 la Diocesi fu unificata con quella di Magonza e gli arcivescovi di Magonza divennero i signori di Erfurt. Nell'anno 805 Erfurt divenne un importante luogo di scambi commerciali, favoriti dalla posizione della città ai confini dell'impero dei Franchi. Sotto i Carolingi e gli Ottoni, Erfurt divenne sede di un palazzo imperiale. Negli anni 852, 936 e 1181 vi si tennero alcune importanti diete imperiali. Le mura di Erfurt del 1066 sono tra le più antiche fortificazioni della Germania. Nell'ambito della lotta per le investiture l'arcivescovo di Magonza si alleò con l'anti-re Rudolf von Rheinfelden. In seguito a ciò Enrico IV entrò in conflitto con Erfurt, che era controllata dall'arcivescovo di Magonza, e nel 1080 le sue truppe sconfissero la città e la incendiarono. Nei secoli XI e XII furono coniate contemporaneamente monete imperiali e di Magonza.
Nel 1120 si parla per la prima volta dei cittadini di Erfurt. Nel 1212 fu istituito un primo consiglio cittadino; in seguito ad una riforma del 1255 Erfurt divenne un comune. Il crescente potere del consiglio comunale portò ad uno scontro con l'arcivescovo di Magonza che culminò nel 1279, quando i funzionari del vescovo furono espulsi dalla città. L'arcivescovo rispose con la scomunica; l'interdetto gravò sulla città per due anni e mezzo. Negli anni 1289-1290 si stabilì a Erfurt nel convento di San Pietro la corte di Rodolfo I di Asburgo: la città fu per dieci mesi il principale centro amministrativo dell'impero. L'ordine del giorno della dieta di Erfurt prevedeva la regolamentazione della successione al trono e le misure per la reintroduzione dei diritti imperiali e del Landfrieden in Turingia. Per ottenere quest'ultimo scopo, con l'appoggio della popolazione, sono stati distrutti più di 60 castelli e fortificazioni di cavalieri predoni. Tra il XIV ed il XV secolo la popolazione crebbe fino a circa 18.000-20.000 unità, raggiungendo così l'apice del suo sviluppo economico, politico e culturale nel Medioevo. A partire dal XIII secolo si sviluppò anche il commercio del guado (Isatis tinctoria), una pianta coltivata in circa 300 villaggi della Turingia e dalle cui foglie si estraeva un prezioso pigmento blu utilizzato come colorante. Nel XIII secolo Erfurt era ormai divenuta un centro culturale di grande fama, tanto che in nessun'altra città tedesca si contava in quel periodo un numero maggiore di studenti. Nell'Occultus Erfordensis del 1281/1283 è riportata la cifra di 1000 studenti. Quest'epoca è caratterizzata dall'opera di Meister Eckhart, che a partire dal 1277 aveva studiato a Erfurt e dal 1292 divenne priore del locale convento dei domenicani e vicario del suo ordine per la Turingia. Con le sue prediche ed i suoi scritti egli fece di Erfurt uno dei principali luoghi di studio della teologia di quell'epoca. Nella prima metà del XIV secolo il studium generale di Erfurt divenne il più importante centro di studi del Sacro Romano Impero. Nel 1392 da esso nacque la terza Università della Germania.
Tra il 1501 ed il 1505 vi studiò Martin Lutero, che vi conseguì la laurea in filosofia. Nel 1505, nei pressi di Stotternheim (una frazione di Erfurt a 10 km dal centro della città), Lutero fu sorpreso da un violento temporale durante il quale rischiò di essere colpito da un fulmine; in tale occasione fece voto a Sant'Anna di farsi monaco. Dedicò il resto della sua vita alla chiesa ed entrò nell'ordine degli agostiniani come frate. Fino al 1511 Lutero visse e predicò a Erfurt. Alla fine del XV secolo, i signori della Sassonia assediarono ripetutamente ma senza successo la città. Questo bloccò per lunghi periodi gli scambi commerciali, causando gravi danni economici e costringendo Erfurt nel 1483 a firmare un trattato di protezione, che prevedeva il pagamento di 1500 fiorini all'anno. Nel 1509 e nel 1510 la popolazione insorse contro gli sperperi del consiglio comunale. Nel 1664 Erfurt fu conquistata da truppe francesi e del principe elettore di Magonza, l'arcivescovo Johann Philipp von Schönborn con l'aiuto degli elettori di Colonia e di Treviri. Iniziò così il dominio di Magonza, presidiando la città con truppe imperiali ed un governatore elettorale, mentre la Sassonia aveva rinunciato al suo protettorato sulla città. Erfurt, assieme alla zona dell'Eichsfeld, era amministrata da un governatore nominato da Magonza. Tra il 1682 ed il 1683 Erfurt fu colpita dalla più grave epidemia di peste della sua storia: soltanto nel 1683 morì più di metà della popolazione. Il 21 ottobre 1736 Erfurt fu colpita da un terribile incendio che distrusse 188 edifici nella zona compresa tra il duomo, il municipio e la Predigerkirche. Nel 1802 in seguito ad un trattato tra Francia e Prussia la città ed il territorio circostante passarono alla Prussia come risarcimento. Dopo la sconfitta dei prussiani nella battaglia di Jena e Auerstedt del 17 ottobre 1806, la città, senza opporre alcuna resistenza armata, fu occupata dalle truppe di Napoleone. Nel 1807 egli dichiarò Erfurt assieme a Blankenhain un dominio imperiale. Nel 1808 Napoleone ricevette lo zar Alessandro I ed i principi della confederazione del Reno per il congresso di Erfurt, durante il quale si stipulò un'alleanza tra Francia e Russia, che però nel seguito non sarebbe stata rispettata. Durante la sua permanenza ad Erfurt Napoleone ebbe anche l'occasione di conoscere Johann Wolfgang Goethe. Nel 1814 in seguito ad un assedio da parte delle truppe prussiane, austriache e russe terminò l'occupazione francese e nel 1815 Erfurt, grazie al congresso di Vienna, tornò a far parte dell'Impero Prussiano, che cedette il territorio di Erfurt e di Blankenhain al granducato di Sassonia-Weimar-Eisenach. Nel 1816 fu chiusa l'Università di Erfurt. Nello stesso anno Erfurt divenne distretto urbano e sede del governo distrettuale prussiano (distretto di Erfurt), che sottostava al potere del presidente della provincia di Sassonia con sede a Magdeburgo. Con l'insediamento di alcune fabbriche per la costruzione di macchinari alla fine del XIX secolo Erfurt divenne un importante centro industriale. Nel 1857 Christian Hagans fondò una fabbrica di macchinari e locomotive ferroviarie, nel 1888 Otto Schwade la Deutsche Automat-Dampfpumpen-Fabrik (fabbrica tedesca di pompe a vapore automatiche), nel 1902 Hugo John una fabbrica di lamiere e Henry Pels fondò la Berlin-Erfurter Maschinenfabrik (fabbrica di macchinari di Berlino ed Erfurt). A questo periodo risale anche la nascita dei primi vivai, che ancora oggi hanno una notevole rilevanza in città. A questa circostanza va ricondotto il soprannome di Puffbohne (che significa fava) con cui sono spesso chiamati gli abitanti di Erfurt. Da un censimento delle attività economiche del 1883 risulta che Erfurt era al primo posto in Germania per le attività legate al giardinaggio, al quinto posto per la fabbricazione di calzature ed all'ottavo posto per il confezionamento di abiti. Nel 1933 il partito nazista NSDAP assunse il controllo della città; nella Feldstraße fu realizzato uno dei primi campi di concentramento tedeschi........il guado.......
Tra il Medioevo e la fine del Rinascimento Erfurt, che era anche una città anseatica, divenne così ricca da poter fondare, nel 1392, un'università, una delle più antiche d'Europa. Questa ricchezza si fondava in gran parte sul commercio, la coltivazione diretta e la lavorazione di una piccola pianta chiamata guado (in tedesco "Waid" o "Färberwaid") dalla quale si poteva ricavare il colore blu per tingere tessuti preziosi ed in alcuni casi per dipingere. Intorno all'800 d.C. Carlo Magno testimonia la presenza di questa pianta in Turingia. È sopratutto dal 1200 e il 1600 che il guado fece la ricchezza di Erfurt. Erfurt fu una delle prime città a contendere il diritto di vendita del prodotto grezzo. La città di Erfurt adottò delle leggi molto restrittive per il commercio del prodotto grezzo, l'agricoltore era costretto a vendere la sua merce sulla piazza del mercato di Erfurt pagando una tassa, ma anche il commerciante e allo stesso tempo produttore di blu doveva attenersi alle regole pagando nuovamente una tassa per la stessa merce comprata.
Intorno ad Erfurt c'erano circa 300 paesi dove si coltivava il guado. Erfurt fu il più grande mercato di guado in Europa. La ricchezza proveniente dalla coltivazione e lavorazione del guado ha contribuito molto all'aspetto attuale della città, molte ricche case patrizie dove si produceva il blu sono ancora visibili nel loro stato originale. Grazie al fatto che Erfurt non è stata distrutta molto durante la seconda guerra mondiale e grazie ad ampie ristrutturazioni dopo la riunificazione.. -
gheagabry.
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Berlino sotterranea, viaggio nelle stazioni della metropolitana
Ogni stazione ha una sua identità. La fotografa australiana Kate Seabrook ha scelto di mostrare Berlino attraverso le fermate della metropolitana. Con il suo progetto, 'Endbahnohf', conduce gli spettatori in un viaggio sotterraneo nella storia della città. Le 173 stazioni, con le loro architetture e i loro disegni, raccontano i cambiamenti che la città ha attraversato.
(a cura di Eleonora Giovinazzo, repubblica.it).