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Courmayeur
Courmayeur (Croméyeui in patois valdostano; Cormaiore dal 1939 al 1946) è un comune italiano di 2.969 abitanti dell'alta Valdigne, in Valle d'Aosta. Fa parte della Comunità Montana Valdigne Mont Blanc e sul suo territorio comunale si trova la montagna più alta d'Italia e d'Europa: il Monte Bianco.
Posto ai piedi del Monte Bianco è l'ultimo comune che si incontra prima di arrivare in Francia tramite il Traforo del Monte Bianco (che lo unisce a Chamonix); è attraversato dalla Dora Baltea, fiume che nasce dalla confluenza di due torrenti, ciascuno dei quali attraversa una delle due valli che è possibile raggiungere da Courmayeur: la Val Ferret e la Val Veny. Dista 27,5 km da Aosta.
È il comune più occidentale della regione Valle d'Aosta, e il secondo per estensione. È inoltre l'unico comune d'Italia a confinare sia con la Francia che con la Svizzera, sebbene non siano presenti vie di transito che conducono direttamente in territorio elvetico.
Una delle vette intorno a Courmayeur è il Monte Chétif, molto frequentato per il trekking e caratterizzato da una statua della Vergine Maria sulla cima, visibile dalla vallata, posta da Giovanni Paolo II.
Storia
Courmayeur deriva dal latino Curia maior, ovvero sede della parrocchia. Altre fonti, meno affidabili, indicano il toponimo Cursus Maior, riferito al letto principale della Dora Baltea. La popolarità di Courmayeur fu legata inizialmente al turismo termale nel XVII secolo, grazie alle quattro fonti di acqua solforosa.
Verso la seconda metà del XVIII secolo ebbero inizio l'esplorazione e lo studio delle montagne del massiccio del Monte Bianco alla ricerca di una via per raggiungere la vetta del Monte Bianco, ascensione raggiunta poi nel 1786 dal versante della Savoia ad opera delle guide Michel Paccard e Jacques Balmat di Chamonix, insieme a Horace-Bénédict de Saussure. Courmayeur, insieme a Chamonix, divenne in seguito la capitale dell'alpinismo mondiale e fu sede della prima compagnia di guide alpine d'Italia, la Società Guide Alpine di Courmayeur (in francese, Société des guides de Courmayeur) nel 1850. Courmayeur è uno dei centri storici dell'alpinismo valdostano assieme al Breuil e a Champoluc.
Durante il XIX secolo, i reali vi soggiornavano regolarmente. A partire dal XX secolo, in seguito alla costruzione di impianti sciistici, è diventato una delle più importanti stazioni sciistiche valdostane insieme a Breuil-Cervinia, e dell'arco alpino in generale.
Turismo
Oggigiorno è uno dei più importanti centri turistici valdostani e alpini in generale, soprattutto per gli sport invernali, insieme a Cervinia.
L'acqua minerale Courmayeur
Sgorga a 1224 metri (fonte Youla) ed è venduta unicamente in Francia e in Valle d'Aosta (non nel resto d'Italia).
Monumenti
Chiesa Parrocchiale di San Pantaleone. La piazza antistante è dedicata a Joseph-Marie Henry, illustre concittadino. All'abbé Henry è dedicata anche una statua e un giardino botanico in località Plan-Gorret.
All'inizio della val Veny sorge il santuario Notre-Dame acqua mde Guérison, uno dei più famosi della Valle d'Aosta.
A 1440 metri slm ai piedi del ghiacciaio della Brenva nella Val Veny, in località Berrier, è stato eretto uno dei santuari più frequentati della Valle d’Aosta. Anche papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI durante le loro vacanze a Les Combes vi si sono recati più volte.
Nel luogo dove ora sorge la chiesa, inizialmente c’era solo una croce, poi nel 1690 in una nicchia sulla roccia fu posta una statua della Madonna e nel 1753 si costruì il primo oratorio. Nel 1782 venne edificato il nuovo edificio e dal 1792, anno in cui fu benedetta, iniziarono i pellegrinaggi dei fedeli. La cappella nel 1819 venne poi distrutta dall’avanzamento dei ghiacciai e ricostruita nel 1821. Fu ampliata nel 1850 e nel 1867 raggiunse l’aspetto attuale. Negli anni successivi al 1950 si sono susseguiti numerosi interventi di manutenzione. Si è provveduto a ritinteggiare i muri esterni, a rifare il tetto, a sostituire l’originaria cuspide del campanile in zinco con una in rame e a porre in opera una soletta per proteggere il santuario dalle infiltrazioni d’acqua.
All’interno fino al 1977 vi era una statua settecentesca raffigurante la Madonna in piedi con uno scettro nella destra e sul braccio sinistro il Bimbo con il globo nella mano. Purtroppo in quella data fu rubata e ad oggi possiamo ammirare solo la copia della stessa. Altri elementi da segnalare sono i tre altari in legno scolpiti dallo scultore Fumasoli di Lugano con tele dipinte che rappresentano l’annunciazione, lo sposalizio e la visitazione della Vergine e gli affreschi, opera del pittore Stornone di Ivrea.
Le pareti sono interamente ricoperte da ex voto. Degno di nota è un modellino di argento in miniatura della “Stella polare” che è la nave della prima spedizione italiana al polo nord. I reduci la portarono in dono “di ritorno dall’estremo parallelo, a Notre-Dame de la Guérison, invocata quale protettrice nella pericolosa spedizione, 23 giugno 1901″.
Eventi
Foire de la Pâquerette (in francese, Fiera della Pasquetta), sagra dell'artigianato locale;
Ogni anno a dicembre, il Courmayeur Noir in festival, festival del film noir.
Per una settimana Courmayeur farà da sfondo a questo originale festival, il cui programma prevedere due sezioni: una dedicata al cinema noir, con la proiezione di film e documentari e numerosi incontri con attori e registi, e una dedicata alla letteratura noir, con presentazioni di libri e incontri con scrittori.
da wikipedia
viaggispirituali.it
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I CASTELLI DELLA VALLE D'AOSTA
Castello di Verrès
Straordinario esempio di castello monoblocco, fu costruito nell'ultimo decennio del XIV secolo da Ibleto di Challant, esponente di una delle principali famiglie nobili valdostane.
La maestosa essenzialità della fortezza, dalla mole poderosa di circa trenta metri di lato, sottolinea il carattere prettamente militare della costruzione. Nel contempo l'imponenza dello scalone nel cortile interno - impostato su archi rampanti policentrici - e la decorazione delle finestre, delle porte e delle mensole dei camini monumentali, denunciano l'eccellenza delle maestranze chiamate ad operare nel castello.
Il castello è comunque aperto in occasione delle manifestazioni previste durante il Carnevale storico di Verrès.
Castello di Ussel
A differenza di quasi tutti gli altri castelli della Valle d'Aosta, risultato di campagne costruttive succedutesi nel tempo, il castello di Ussel fu edificato ex-novo intorno al 1343 da Ebalo II di Challant.
Il possente edificio di forma parallelepipeda, protetto dalla sua stessa posizione a filo dello strapiombo roccioso che domina la piana di Châtillon, corrisponde, nelle sue forme attuali, a quello voluto dal progetto originario.
All'inizio del XVIII secolo il castello venne abbandonato, andando incontro alla progressiva rovina. L'ultimo suo proprietario, il barone Marcel Bich - geniale imprenditore di origine valdostana che ha lanciato sul mercato mondiale la penna a sfera Bic - ha fatto dono dell'edificio alla Regione Autonoma Valle d'Aosta che, dopo i necessari restauri, l'ha destinato a sede di esposizioni temporanee.
Castel Savoia - Gressoney
Immerso nel verde del parco che lo circonda, il castello della regina Margherita evoca un maniero turrito, costituito da un nucleo centrale cui si addossano cinque torrette cuspidate, l'una differente dall'altra.
Tutta la ricca decorazione interna è un omaggio alla regina Margherita che, con i suoi soggiorni estivi a Gressoney tra il 1889 e il 1925, favorì lo sviluppo turistico della località che divenne una delle mete predilette dalla nobiltà dell'epoca.
Sono in fase di ultimazione i lavori di adeguamento e potenziamento degli impianti tecnologici e strutturali, con l'adattamento alle normative di sicurezza antincendio e sui luoghi di lavoro.
Sarà predisposta una rampa di accesso al piano rialzato e sarà realizzato un ascensore per raggiungere il primo piano. Il Castello sarà così visitabile con facilità anche dai disabili.
Castello di Aymavilles
Il castello, costruito su una bassa collina morenica digradante verso la Dora, colpisce per il suo aspetto caratteristico: un corpo centrale a pianta quadrilatera e quattro possenti torri cilindriche angolari coronate da caditoie. Non si conosce la data di costruzione dell'edificio primitivo, anche se la sua origine risale certamente al XII secolo, forse addirittura a quello precedente. Gli scavi archeologici condotti in questi ultimi anni hanno portato alla luce i resti di un donjon che potrebbe corrispondere alla "turre" citata in un documento del 1207.
A quell'epoca il castello comprendeva anche una cappella, segno che la fortificazione primitiva era già evoluta verso una tipologia più complessa. I primi signori conosciuti furono i De Amavilla, ma nella seconda metà del XIV secolo il complesso fu acquisito dagli Challant che lo trasformarono per adattarlo a nuove esigenze residenziali.
A cavallo tra XIV e XV secolo, il conte Amedeo fece demolire il donjon e ricostruire interamente il castello, dotandolo delle quattro torri angolari; dai risultati delle analisi dendrocronologiche eseguite su alcuni resti lignei della carpenteria, sembra che i lavori principali furono eseguiti nel primo decennio del XV secolo. Nei primi anni del Settecento, per l'intervento del barone Giuseppe Felice, l'antico maniero fu trasformato in una elegante dimora signorile, le vecchie strutture difensive furono abbattute e l'edificio assunse quell'aspetto fuori dal comune che anticipò in Valle lo stile rococò.
Castello di Cly a Saint-Denis
Il castello di Cly sorge su un promontorio roccioso che controlla strategicamente il territorio sottostante. Appartiene al tipo primitivo: una cinta muraria assai vasta, coronata da merli guelfi a due spioventi, racchiude una serie di costruzioni risalenti ad epoche diverse, tra XI e XIV secolo. L'ingresso principale è posto a nord, in origine protetto da un'antiporta. Il mastio quadrato, con le basi dei muri fortemente in scarpata, presenta una porta d'ingresso a tutto sesto situata a parecchi metri dal suolo.
Questa torre subì già in antico una serie di rimaneggiamenti, testimoniati da una bifora murata e da una ripresa nella muratura a seguito di una sopraelevazione.
Il castello ospita una cappella romanica a pianta rettangolare con abside; purtroppo sono quasi totalmente scomparse le pitture che ne ornavano le pareti e il catino. I fabbricati di abitazione si addossano al muro sud ma sono in rovina; si vedono ancora le canne e i fornelli di imponenti camini in una parete finestrata rivolta verso ovest. Nell'angolo nord-ovest si trova la cisterna sotterranea.
Il castello appartenne agli Challant del ramo di Cly ed era la sede giurisdizionale di un vasto feudo che comprendeva i territori di Verrayes, Diémoz, Saint-Denis, Chambave, Antey, Torgnon e la Valtournenche; a seguito di drammatiche vicende passò ai Savoia che lo tennero sino al 1550. Nel XVII secolo l'edificio fu acquistato dai baroni Roncas che ne smantellarono molti materiali per la costruzione del loro palazzo di Chambave.
Castello di Fénis
Vera icona della Valle d'Aosta medievale, il castello di Fénis è noto per la sua straordinaria architettura e soprattutto per la potenza evocativa delle sue torri e mura merlate che colpiscono l'immaginario di chiunque percorra la Valle lungo i suoi principali assi viari.
La complessa struttura, che trova la propria difesa nel suo stesso sviluppo architettonico, organizzato concentricamente intorno al cortile interno, cuore e fulcro dell'edificio, evoca un'immagine del castello quasi fiabesca.
Castello di Issogne
Il castello di Issogne, appartenuto per secoli alla famiglia degli Challant, conserva i caratteri di una elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento.
Il fastoso apparato decorativo che ne arricchisce gli ambienti e il cortile si deve a un grande mecenate, il priore Giorgio di Challant, che tra il 1487 e il 1509 volle celebrare in quell'edificio la grandezza della propria famiglia.
Il recente riallestimento degli ambienti è stato condotto dalla Soprintendenza per i Beni culturali della Valle d'Aosta sulla falsariga del riarredo voluto da Vittorio Avondo alla fine dell'Ottocento.
Castello di Sarre
Situato su di un poggio nella conca di Aosta, il Castello Reale di Sarre domina l'ingresso all'alta Valle. Il suo aspetto attuale risale ai primi decenni del XVIII secolo, ma la struttura si articola intorno ad un nucleo più antico, eretto probabilmente tra l'XI e il XII secolo. Il monumento è stato riaperto al pubblico il primo luglio 2000, con un nuovo allestimento e un ordinamento museale curati dalla Soprintendenza per i Beni culturali della Valle d'Aosta. Esso si presenta, con i suoi spazi restaurati e riarredati, nella doppia identità assunta nel corso della storia, di dimora abitata e di museo della presenza sabauda in Valle.
Castello dei Signori di Quart
Il castello si presenta come un agglomerato di più corpi di fabbrica dislocati all'interno di un recinto fortificato che segue l'andamento naturale di una impervia balza rocciosa.
Il donjon, fondato sul punto più alto del roccione, la disposizione funzionale dei singoli edifici, l'esistenza della cappella e il sinuoso percorso interno di collegamento denunciano un impianto fortificato di tipo primitivo o germanico, anche se le attuali emergenze architettoniche riportano a periodi più recenti, come pure le prime fonti narrative, che fanno risalire l'origine alla fine del XII secolo (1185 circa). Dopo la morte di Enrico di Quart, avvenuta nel 1377, il castello e il feudo passarono ai Savoia che lo cedettero nel 1550 a Filiberto Laschis che lo rivendette, quasi immediatamente, ai Balbis. Nel XVII secolo il castello appartenne prima al conte Nicola Coardo e infine ai Perrone di San Martino che lo donarono al Comune di Quart nel 1800.
Castello Sarriod de La Tour
Meno appariscente del castello principale di Saint-Pierre, arroccato su uno sperone roccioso, il castello Sarriod de La Tour si erge, protetto da una ampia cortina muraria, nella zona pianeggiante, coltivata a frutteto, del Comune di Saint-Pierre.
Tuttavia, portandosi al di là della Dora Baltea si scopre il profilo più aggressivo del maniero, con la sua complessa architettura, composta da più corpi di fabbrica risalenti a epoche diverse, e con la sua suggestiva posizione a strapiombo sul fiume.
fonte:vda.it
foto web.