la nascita dei gemelli

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    Gemelli

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    I gemelli in biologia (rimanendo nel caso dell'uomo), sono gli individui nati durante lo stesso parto, anche se non nello stesso istante. L'incidenza delle gravidanze gemellari per la donna è del 1-2% circa sul totale perché solitamente la donna ha gravidanze singole. Il caso di gravidanze multiple oltre i due gemelli è ancora più raro, e si verifica solitamente in particolari condizioni.



    Gemelli veri e gemelli falsi

    GemelliI gemelli si differenziano per la loro origine, cioè per le modalità della fecondazione prima e della suddivisione cellulare dello zigote poi, e possono essere di due tipi: i gemelli monozigoti (gemelli veri) e gemelli eterozigoti (gemelli falsi, cioè semplici fratelli nati contemporaneamente).
    Gemelli veri (o monozigoti)
    I gemelli monozigoti (anche detti gemelli monovulari, monocoriali o semplicemente identici) derivano da una singola cellula uovo fecondata da un singolo spermatozoo
    Durante le prime fasi della moltiplicazione cellulare avviene la separazione dell'unica massa di cellule presente in quel momento in due masserelle separate, dette morule (in alcuni casi possono essere bicoriali, ovvero avere una placenta distinta).
    I due gemelli risultano di sesso uguale e fortemente somiglianti nell'aspetto, dato che gli individui che si originano da questo "incidente" possiedono lo stesso patrimonio genetico e sono quindi identici: hanno lo stesso sesso, gli stessi occhi, gli stessi capelli, lo stesso gruppo sanguigno, cioè gli stessi caratteri somatici.
    Questi casi vengono studiati molto attentamente giacché rappresentano l'unico caso di identità genetica umana naturale, ovvero è l'unico caso di uguaglianza, fra individui distinti, di genotipo e DNA. Questa situazione permette di capire quanto l'ambiente influisca sullo sviluppo del comportamento di un individuo rispetto al patrimonio genetico.
    Gemelli falsi (o dizigoti)
    Il primo che esce dall' utero della madre è nata/o e formata per primo/a. I gemelli dizigoti sono più comuni, assommando a circa i 2/3 di tutti i parti gemellari. Derivano dalla fecondazione di due diverse cellule-uovo da parte di due diversi spermatozoi e quindi si originano da due zigoti diversi.
    I gemelli dizigoti sono quindi fratelli che condividono l'utero materno durante lo stesso periodo di gravidanza. Possono quindi divergere anche notevolmente tra loro, alla stregua di quello che capita tra i comuni fratelli, che possono essere molto diversi tra loro, prima di tutto come sesso, e poi per tutti i caratteri genetici e fenotipici (o somatici).
    Gemelli siamesi
    I gemelli siamesi sono gemelli monozigoti che alla nascita presentano organi o tegumenti in comune.
    L'evento dipende dalla divisione tardiva dell'embrione. Le cause del ritardo nella scissione al momento non sono scientificamente accertate, ma si ipotizza che sia influenzato da alcuni fattori ambientali e dall'attivazione di determinati programmi genici; tuttaviam non sembra essere un carattere ereditario.
    La nascita di gemelli siamesi è comunque un'eventualità molto rara, circa 1:120.000.
    Spesso porta a morti premature, a causa delle malformazioni degli organi interni.
    Le tipologie cambiano a seconda delle parti in cui sono uniti e degli organi che hanno in comune: solitamente vengono distinti quelli che non coinvolgono il cuore e l'ombelico. A parte, sono classificate quelle "anomale", in cui uno dei due embrioni è malformato o interno all'altro.
    Anche in epoca moderna, non sempre è possibile separare i due corpi, come dimostra il caso di Ladan e Laleh Bijani, morte durante l'intervento per separarle.


    Parti plurigemellari

    statistiche-gemelliDa un parto possono nascere anche più di due gemelli, nel caso che più di due feti portino a termine una singola gravidanza. In questo caso si parla di parti plurigemellari. I gemelli tra di loro possono essere gemelli identici o fraterni. I trigemini e i quadrigemini identici sono assai rari: si verificano quando, dopo la prima divisione in due di un embrione, avviene un'ulteriore divisione di uno (in caso di trigemini) o entrambi gli embrioni (in caso di quadrigemini). Il primo caso mondiale della nascita di sette gemelli è quello degli americani gemelli McCaughey, di Carlisle, nell'Iowa (Stati Uniti), nati al Medical Center di Des Moines, nell'Iowa, il 19 novembre 1997. Il primo caso mondiale di sestupli viventi è invece dei sudafricani Rosenkowitz, nati a Città del Capo l'11 gennaio 1974. Lo stesso giorno, sei anni dopo, 11 gennaio 1980, è avvenuto il primo parto esagemellare italiano (e secondo al mondo), all'ospedale Careggi di Firenze: i sei gemelli Giannini, di Soci, in provincia di Arezzo. I Giannini sono stati concepiti dopo una serie di trattamenti ormonali: Rosanna Giannini era entrata in menopausa all'età di 29 anni.
    Resta controverso come l'uso dell'acido folico per la prevenzione dei DNT (Difetti del Tubo neuronale) possa essere causa di gravidanze gemellari. In una ricerca sponsorizzata da un Ente governativo Americano: U.S. Preventive Services Task Force, indagine pubblicata nel 2009, si conferma l'utilità dell'acido folico nel prevenire il rischio dei DTN, mentre la valutazione del rischio di gravidanza gemellare è confusa dagli interventi (terapeutici) nei confronti dell'infertilità .


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    Essere genitori di gemelli: cosa significa?


    overview


    Col termine gemelli s’identificano due o più bimbi nati in un singolo parto. I gemelli si distinguono in monozigoti (o gemelli monovulari) e dizigoti (o gemelli biovulari). Esistono anche altri tipi di gemellarità tra cui i gemelli siamesi e i gemelli monozigoti con differente cariotipo, oltre a casi ancora differenti ma più rari.

    Gemelli monozigoti e gemelli dizigoti
    I gemelli monozigoti derivano da un’unica cellula uovo fecondata da un unico spermatozoo che si divide, nei primi stadi embrionali, dando origine a due organismi separati ma geneticamente identici. La scienza non è ancora in grado di spiegare il motivo per il quale un embrione, in un dato momento del suo sviluppo, opera una divisione. Una delle ipotesi è quella che, riferendosi all’innato istinto di sopravvivenza, ipotizza che lo sdoppiamento avverrebbe per suddividere i rischi e aumentare le possibilità di permanenza in vita qualora si verificasse un danno di natura chimica nei primi giorni dalla fecondazione. Nel caso dei gemelli dizigoti si ha invece la fecondazione di due diverse cellule uovo da parte di due spermatozoi. L’incidenza dei parti gemellari è di circa 1 su 80 (2 gemelli); di essi circa 1 su 4 darà origine ad una coppia di gemelli monozigoti. Sono possibili anche parti plurigemellari: - sono trigemine (3 gemelli) circa 1 su 8.000 nascite; - quadrigemine (4 gemelli) circa 1 su 730.000; - pentagemine (5 gemelli) circa 1 su 65.000.000.

    I genitori dei gemelli sperimentano stress fisici, psicologici ed economici molto maggiori rispetto ai genitori dei bambini singoli.
    Prendersi cura di due o più bambini della stessa età, richiede una gran quantità di tempo e di fatica, in particolare, l'allattamento al seno di questi neonati diviene molto difficile, e i risvegli notturni dei genitori sono numerosi. La situazione si fa più complicata se in famiglia ci sono già altri bambini, di qualche anno maggiori rispetto ai gemelli.
    Naturalmente, quando in una famiglia arrivano dei gemelli, i padri, i fratelli più grandi, i nonni, gli amici, vengono maggiormente coinvolti nella cura dei neonati. Alcune madri ricorrono anche a dei "trucchi" per risparmiare energie, come lasciare i bambini nella culla o comunque ricorrono all'aiuto di persone esterne alla famiglia.
    Nonostante ciò, un numero altissimo di madri di gemelli di pochi mesi dichiarava, in uno studio australiano (Hay e O'Brien, 1984), di sentirsi esausta, depressa, e di non avere più tempo per sé stessa.

    La presenza simultanea di più bambini della stessa età, può alterare la relazione genitore figlio.
    In un importante studio osservativo di Lytton (1980) emergeva che i gemelli, rispetto ai bambini singoli, hanno meno scambi verbali con i loro genitori, ricevono meno comandi, spiegazioni, ed anche meno elogi e manifestazioni d'affetto. Ciò non deve essere interpretato come una mancanza d'amore, ma significa semplicemente, che i genitori hanno minor tempo da dedicare ad ognuno dei figli gemelli.
    I gemelli, inoltre, hanno minori interazioni prolungate ed ininterrotte con la madre, essa, infatti, può spostare frequentemente l'attenzione tra i bambini, nel tentativo di dividere equamente il suo tempo tra i figli.
    Tuttavia, le coppie di gemelli mostrano spesso una certa coesione: agiscono e giocano insieme e sviluppano un linguaggio tutto loro, estremamente semplificato, distorto e scarsamente comprensibile per gli altri.
    Questa "autosufficienza" della coppia, può condurre i gemelli a ricercare meno i contatti con gli adulti

     
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    Allattare i gemelli, come e perché

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    Allattare i gemelli al seno: missione possibile?

    Questo articolo è dedicato a tutte le mamme che aspettano gemelli ed in particolare a Giulia che dalla fan page di Facebook mi ha confidato la sua voglia di allattare al seno i suoi piccoli ma anche la sua paura di non riuscire a farlo. Allora iniziamo!
    Tutte noi sappiamo quanto allattare il proprio figlio sia importante, salutare per noi e anche per loro. Ma allattare i gemelli è ancora più importante perché di frequente nascono con un grado di prematurità e devi sapere che il latte prodotto dalle mamme dei bimbi nati prima ha una composizione diversa, più nutriente “creata” appositamente per acellerarne la crescita ma anche per fornirgli una buona dose di anticorpi.
    Avrai un mondo di domande per la testa vediamo se sono le stesse che ho pensato io.
    Allattare due gemelli è più faticoso che allattare un solo bambino?

    Se rispondessi di no direi una bugia, è faticoso sia dal punto di vista fisico, visto che il tuo corpo deve produrre latte a sufficienza per due bambini e ciò richiede tantissima energia, sia dal punto di vista del tempo da ritagliarsi per fare questa magnifica operazione. Anche se li allatterai contemporaneamente avrai come la sensazione, soprattutto nelle prime settimana di rodaggio, di non fare altro che allattare, cambiare pannolini e di nuovo alllattare. Il consiglio è cercare di trovare una tua routine nel fare le cose, di fare più tentativi di incastrare i tuoi impegni casalinghi finché non troverai la giusta via. I problemi che potresti incontrare allattando i gemelli sono gli stessi che incontreresti allattando un bimbo solo: mastite, ragadi al seno, difficoltà di trovare la posizione giusta. Ma con un pò di sana pazienza e tranquillità vedrai che si può fare.
    Sentiro più dolore al seno nell’allattamento dei gemelli al seno?

    No, hai le stesse possibilità di avere problemi di chi allatta un solo neonato, l’importante è appunto attaccare il bambino al seno nella giusta posizione dandogli non solo il capezzolo ma mettendo in bocca tutta l’areola, avrai bisogno di molti tentativi ma sicuramente troverai il modo giusto, il mio consiglio è quello di consultare un’ostetrica che possa seguirti nelle prime settimane dal parto che ti mostri come fare.
    Dare il biberon ai gemelli è più facile?

    Non necessariamente, allattare artificialmente può avere i suoi problemi creando stitichezza nei piccoli (e perciò ore da trascorrere in stimolazioni con termometri e quant’altro) e facendo sì che i neonati si ammalino più spesso perché non hanno i tuoi preziosi anticorpi. A livello di tempo allattare i gemelli con il biberon è ancora più lungo perché devi preparare i biberon, somministrarli ai piccoli poi pulirli e sterilizzarli. E poi vogliamo parlare del costo che ha allattare artificialmente due gemelli?
    Allattare i gemelli al seno mi garantisce che prenderanno latte a sufficienza?

    Con un figlio solo o con i gemelli la domanda è sempre la stessa, cioè mangerà abbastanza? In teoria ogni seno sarebbe progettato per allattare un solo bambino ma visto che il corpo di una mamma è una macchina meravigliosa è in grado di sopportare una produzione extra. La produzione dulatte è una questione di domanda e risposta, ovvero più alllatti i gemelli più latte produrrai, per questo quando partorisci se loro stanno bene chiedi subito che vengano attaccati al seno e non disperare se la montata lattea non arriva subito, ci vuole un pò. La tua produzione di latte varierà a seconda dei loro ritmi e del loro appetito, ci saranno volte che mangeranno più spesso, come in prossimità degli scatti di crescita. I segnali per capire che i piccoli mangiano a sufficienza sono i tempi che intercorrono tra una poppata e l’altra (compra un quaderno e segna gli orari così ti ricorderai meglio), più sono lunghi più i bimbi sono sazi e quanti pannolini bagnano di pipi e pupù. Comunque per le prime settimane puoi anche controllare con il metodo della doppia pesata, ma solo all’inizio altrimenti impazzisci!
    Qualche consiglio per allattare i gemelli con successo
    Informati e preparati per l’allattamento dei gemelli al seno

    Leggi e documentati sull’allattamento dei gemelli e chiedi al tuo ginecologo ma soprattutto all’ostetrica, preparati psicologicamente e soprattutto trova gli strumenti che possano aiutarti nell’allattare i gemelli. Fondamentale è il cuscino da allattamento appositamente studiato per loro ma anche un tiralatte.
    Trova il giusto supporto

    Molti studi hanno dimostrato che più una donna riceve il giusto supporto nel periodo dell’allattamento più è in grado di fare il suo “lavoro” al meglio. Il partner deve essere il primo a incoraggiarti e a toglierti qualche castagna dal fuoco per far si che tu sia rilassata e ben disposta per l’allattamento dei gemelli. Puoi anche affidarti come già ti ho detto all’ostetrica oppure consultare amiche che hanno avuto i gemelli o consulenti per l’allattamento.
    Attribuisci delle priorità

    Allattare i gemelli ti prenderà molto tempo, se hai già avuto altri figlio puoi ricordare quanto tempo impiegavi per attaccarli al seno e per ogni poppata, diciamo che allatandone due, soprattutto se li allatti separatamente ti prenderà molto tempo. Quando i gemelli arriveranno avrai pochissimo tempo per tutto il resto perciò ti conviene iniziare prima del loro arrivo a scrivere le cose da fare in casa, valutare cosa sia necessarioe cosa no e arruolare il maggior numero di persone possibile per aiutarti a sbrigare le faccende casalinghe. Non fare la coraggiosa, sarai stanca e provata perciò metti da parte l’orgoglio e chiedi a chiunque possa darti una mano.
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    grazie biondina,sono la gemella allattata...aaahhaaa
     
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    I gemelli: inseparabili anche quando dormono

    I_TITINI

    Samuele e Mattia, figli di Cinzia82
    Liberamente tratto da: Confermata l'ereditarietà del sonno: uno studio dimostra che i gemelli sono inseparabili anche quando dormono 01-10-2008
    Uno studio italiano condotto dal Laboratorio del sonno dell’Università La Sapienza di Roma ha evidenziato, tramite la registrazione dell’attività elettrica cerebrale durante il sonno, che le coppie di gemelli monozigoti condividono la stessa frequenza elettrica cerebrale per il 96% dei casi. I risultati della ricerca, alla quale hanno collaborato ricercatori di Brescia, L’Aquila, Reims, Ginevra e San Diego, sono stati pubblicati sul Annals of Neurology. Secondo i ricercatori, questo porterebbe ad ipotizzare che l’attività cerebrale sia regolata a livello genico e le implicazioni di questa scoperta potrebbero aprire prospettive nuove per lo studio dei disturbi del sonno.

     
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    patrick_dempsey_450
    Darby Galen e Sullivan Patrick, figli di PATRICK DEMPSEY attore (star di Grey’s Anatomy) e di Jill Finck, nati a febbraio 2007.

     
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    gemelli

     
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    I gemelli interagiscono tra loro già nel grembo materno
    TwinsTwins-MultipleParent-small

    I contatti sociali dei gemelli sono evidenti già alla 14a settimana di gestazione - di MultipleParent

    Quale opportunità migliore per studiare i primi contatti sociali dell’essere umano che osservare il comportamento di due feti gemelli?

    Uno studio in tal senso è stato condotto dai ricercatori delle Università di Padova, Torino e Parma, in collaborazione con l’Istituto pediatrico Burlo Garolfo di Trieste, analizzando i movimenti di cinque coppie di gemelli.

    Grazie all’ecografia quadridimensionale, ossia con il tempo come quarta dimensione, gli scienziati hanno potuto osservare che a partire dalla 14a settimana di gestazione i movimenti del feto non sono diretti solo verso se stesso o verso le pareti uterine, ma anche specificatamente verso il fratello. A differenza di quello che succede nei primi due casi, i movimenti sono molto più rallentati in prossimità del gemello, quasi come se fossero carezze. E’ appunto questo movimento preciso, decelerato nell’avvicinarsi al “coinquilino”, a far capire la consapevolezza del gesto, che con il passare delle settimane diventa più frequente, a discapito di quelli verso “l’esterno”.

    I risultati di questa ricerca potrebbero divenire il punto di partenza per stabilire dei parametri su cui valutare lo sviluppo fetale.

     
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    Vita da gemelli

    Che cosa significa nascere, crescere e passare una vita intera con un gemello? Che tipo di rapporto c’è tra due gemelli rispetto a quello tra altri fratelli o sorelle? Innanzitutto i gemelli possono essere: monozigoti, ossia identici nel senso che condividono il sesso, il patrimonio genetico, l’aspetto fisico e molte caratteristiche psicologiche oppure dizigoti, cioè fisicamente hanno alcune differenze, possono essere anche di sesso diverso e condividono solo in parte le caratteristiche precedenti (il patrimonio genetico è identico in media al 50%, come nei fratelli non gemelli).

    La psicologia studia da tempo i gemelli per capire quanto l’ambiente o la dotazione genetica influiscono sul loro sviluppo e più in generale sullo sviluppo delle persone. Un aspetto fondamentale dell’educazione è aiutare ogni bambino, sia esso singolo o gemello, a costruirsi con il tempo una propria identità e indipendenza. Pertanto va considerato che ogni bambino è unico rispetto al suo percorso di vita, alla sua personalità e alla sua storia personale e familiare. Questo vale soprattutto nel caso dei gemelli, poiché spesso si tende a rapportarsi a loro come ad una coppia e non a due persone singole e differenti.

    Tanti genitori di gemelli si chiedono come fare per educare i figli in modo che abbiano personalità autonome e definite, mantenendo parallelamente il rapporto di stretta comunione che c’è tra loro. Sin dalla nascita il gemello stabilisce un legame molto forte con la madre ed il co-gemello. Il problema emerge fortemente nell’età adolescenziale, periodo di per sé difficile per tutti i ragazzi, costretti a confrontarsi con se stessi, il proprio corpo, i propri obiettivi, la propria identità.

    I gemelli possono incontrare più difficoltà rispetto ai coetanei a causa della maggiore intimità presente tra loro e di un rapporto particolarmente forte e dipendente. Di conseguenza possono avere problemi nel separarsi e a differenziarsi dal gemello e dai genitori, nel costruire amicizie con compagni che siano importanti e costruttive quanto il rapporto con il co-gemello.

    Il rapporto che due gemelli instaurano può essere di vario tipo. La condizione estrema è l’unione, nel senso di fusione completa, simbiosi affettiva, conflittualità, ambivalenza e difficoltà nel separarsi (tanto da creare ansia e paura). In questi casi di solito la madre è affettivamente poco presente o è lei stessa a favorire un rapporto così stretto. Vi sono poi altri modelli: quello di interdipendenza, anch’esso molto coinvolgente a livello emotivo, ma meno ansiogeno e conflittuale; il modello scisso, si verifica quando una madre, di solito con personalità borderline, tende a definire i ruoli dei figli in modo rigido (ad esempio, lo studioso e il nullafacente); quello competitivo, in cui i genitori enfatizzano le differenze dei figli ma senza esagerazioni; il modello di attaccamento, presente di solito nei figli gemelli di sesso diverso, con i quali la madre si relaziona in modo differente; il modello idealizzato, in cui il genitore evidenzia le somiglianze dei gemelli e le valorizza (Benelli, 2011).

    Quindi come devono comportarsi i genitori di gemelli? Nascere gemelli può creare limiti nello sviluppo della propria personalità solo se la gemellarità viene vissuta dai figli o dagli altri come una gabbia o un limite. Pertanto è fondamentale il modo in cui i genitori, i fratelli, gli insegnanti e gli amici si relazionano con i gemelli, rafforzandone l’uguaglianza e la similarità oppure favorendo l’individualità di ciascun gemello.

    Le giuste modalità per aiutare un gemello a crescere con una buona autostima ed una sua identità ben definita devono essere messe in pratica sin dall’infanzia nelle interazioni sociali, nella gestione delle attività quotidiane e nei contesti scolastici. Quando un genitore deve chiamare i figli, è meglio che usi i nomi propri e i pronomi al singolare, evitando di utilizzare espressioni come “voi due” oppure “i gemelli”, rafforzando un’idea di identità simbiotica. I giocattoli non devono essere necessariamente uguali, ma adatti ai desideri di ciascun bambino.

    Per quanto riguarda l’abbigliamento si vedono spesso gemelli, soprattutto nell’infanzia, vestiti allo stesso modo. L’idea è carina e divertente, ma è bene che non sia la regola. La differenziazione nel vestirsi è utile non solo ai gemelli, ma anche alle persone che devono riconoscerli (nel caso di gemelli monozigoti). Anche una pettinatura o un taglio di capelli diversi potrebbero aiutare i genitori a riconoscerli senza difficoltà.

    L’inserimento scolastico è un altro passaggio difficile nella vita dei gemelli. È bene che frequentino la stessa classe o è meglio che vengano iscritti in classi o addirittura scuole diverse? Ci sono studi sia a favore che contro la separazione, in quanto bisogna valutare il tipo di relazione che c’è tra loro. Se uno dei due o entrambi sono angosciati dalla separazione, allora è consigliabile evitare di imporre una separazione, ma piuttosto intervenire e aiutare il gemello più fragile ad acquisire una maggiore indipendenza. Frequentare classi o scuole diverse aiuta i gemelli a crearsi una rete di amicizie autonoma rispetto al fratello e che risponde maggiormente alle sue esigenze personali (Benelli, 2011). Un rischio che talvolta si verifica quando due gemelli frequentano la stessa classe si concretizza in spiacevoli confronti, spesso messi in atto dagli insegnanti, con l’intento di creare una rivalità allo scopo di facilitare una differenziazione, ma talvolta questo atteggiamento porta a rafforzare una divisione e caratterizzazione dei ruoli già verificatasi in famiglia. Quindi tutti coloro che si trovano a dover accogliere figli gemelli, in primis genitori e insegnanti, devono essere preparati così da facilitarne uno sviluppo equilibrato e individualizzato.

     
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    I gemelli monozigoti non sono realmente “uguali”

    gemelli-monozigoti

    I gemelli monozigoti sono due gocce d’acqua. Si assomigliano a tal punto da essere scambiati uno con l’altro, ma è proprio così? I ricercatori del Garvan Institute of Medical Research di Sydney e del Queensland Institute of Medical Research di Herston (Australia) sostengono che non sia vera questa leggenda e che siano identici solo esteticamente, ma che – crescendo – siano in grado di sviluppare caratteristiche diverse. Com’è possibile? Proviamo a rispondere a questa domanda utilizzando il nuovo studio australiano.

     
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    Celine-Dion

    Celine Dion Presenta i suoi Gemellini Nelson ed Eddy – Jessica Simpson ed Eric Johnson Firmeranno un Accordo Prematrimoniale

     
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    Ricky Martin "papà" presenta i figli sul web
    Ricky Martin pubblica su Internet le immagini dei suoi bambini Valentino e Matteo, i gemellini nati alla fine del 2008 avuti grazie ad una madre in affitto. Le fotografie sono state pubblicate sul sito del cantante portoricano, e lo ritraggono sulla spiaggia di Miami.


     
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    Una nascita gemellare

    IS754-015

    Le gravidanze gemellari hanno subìto un'impennata negli ultimi anni (una gravidanza su 90 circa): questo soprattutto a causa delle pratiche di fecondazione assistita, che permettono a più ovuli contemporaneamente di svilupparsi e di essere fecondati da uno o due spermatozoi.

    Nella fase iniziale non è necessario cambiare il protocollo delle visite, per cui ci si può attenere benissimo al calendario standard, che prevede controlli mensili di sangue, urine e pressione, proseguendo con l'ecografia del 3° mese.

    Dalla 18ª-20ª settimana in poi, però, è bene sottoporsi a un controllo quindicinale, per tenere sotto controllo costante sia le condizioni fisiche della donna, sia i parametri di crescita dei due feti.

    Se tutto procede bene e non ci sono segni di sofferenza nella mamma o nei bambini, si può arrivare alla 38ª-39ª settimana. Ma di solito il parto avviene, o viene stimolato, fra la 36ª e la 37ª settimana di gestazione (parto pretermine).

    I fattori di stress, placentari e non, che innescano le prime contrazioni possono essere di vario tipo: dalla distensione della muscolatura dell'utero, alla perdita precoce delle acque, alla crescita asimmetrica dei gemelli.

    Niente paura sulla durata: le statistiche dicono che il travaglio gemellare è più rapido di quello singolo del 20-25%. Il discorso è simile anche per il dolore che, per fortuna, non viene moltiplicato per due, come molte temono. Quasi doppio, invece, il periodo complessivo di espulsione dei bambini, anche se il secondo impiega meno tempo del primo, perché trova il canale uterino già ampiamente dilatato.

    Nelle gravidanze gemellari il tipo di parto dipende dalla presentazione dei due bambini.

    Se entrambi sono cefalici (posizionati correttamente a testa in giù, come avviene nel 50% dei casi) si fa nascere il primo e poi si controlla che il secondo sia rimasto in posizione, prevedendone la nascita entro 45-60 minuti al massimo.

    Se il primo a uscire è cefalico e il secondo podalico (con il sederino rivolto verso il basso) è ancora possibile un parto naturale.

    Se invece il primo gemello si presenta in posizione non idonea è meglio intervenire con il cesareo. Può anche capitare che il primo gemello sia pronto a uscire (o debba uscire perché in sofferenza) molto precocemente, tra la 22ª e la 28ª settimana, mentre il secondo gemello può continuare la vita intrauterina ancora per 2-3 mesi. È un evento raro, ma possibile, e di solito favorisce entrambi.


     
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    Gemelli: i consigli per non crescerli come due gocce d’acqua

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    E se a contare per il corretto sviluppo psicologico dei gemelli fossero più le differenze che le somiglianze? La sfida educativa più difficile e insieme più stimolante per mamma e papà consiste proprio nel favorire la costruzione di personalità diverse.

    Basta pensare a ciò che accade nella vita prenatale: non dimentichiamoci, infatti, che i gemelli assumono nell'utero posizioni e movimenti differenti; la placenta è spesso diversa, così come lo è quasi sempre il cordone ombelicale. Questi elementi, quindi, dimostrano che il superamento del rapporto simbiotico - cioè di fusione - inizia sin dalla fase fetale, con una sottile ma netta membrana che separa i gemelli. È questa innata predisposizione alla diversità che rende possibile l'individuazione di ciascun bambino, inteso come unico e diverso dal fratello. Dal lato pratico, allora, come fare a valorizzare le differenze soggettive e a contrastare, sin dai primi mesi di vita, la tendenza a uniformarsi e 'mimetizzarsi'? Un'attitudine questa che è certamente innata nei gemelli, ma che anche gli stessi genitori contribuiscono ad assecondare.

    Per prima cosa, mai scegliere abiti uguali. Frequente, invece, è l'abitudine di vestire e pettinare i gemelli nello stesso modo tentando di trasformare, più o meno consciamente, le affinità in uguaglianze. Così facendo, ci si dimentica che spesso nei gemelli, specie se monozigoti, è proprio la somiglianza fisica a ritardare la costruzione dell'identità. "Occorre partire da un principio: garantire a ciascun bambino la possibilità di sviluppare individualmente la propria personalità", spiega Rosalinda Cassibba, professore ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione presso l'Università di Bari. "Bisogna evitare che si instauri un rapporto di rispecchiamento reciproco, che li porta a confondere le rispettive personalità. Per questo motivo, è bene assegnare a ciascuno spazi esclusivi: il cassettino personale nell'armadio, ad esempio, così come il proprio lettino. La stessa scelta dei giocattoli deve essere diversificata, proprio per assecondare preferenze specifiche".

    L'obiettivo è quello di ricercare il maggior numero possibile di occasioni di espressione individuale, senza che ciò comporti l'allontanamento forzato dei due bambini. La mamma può favorire particolari bisogni e richieste pur condividendo con i gemelli lo stesso momento. Le occasioni non mancano: a tavola, ad esempio, i bambini possono manifestare gusti diversi, così come al momento della nanna l'uno può richiedere una fiaba e l'altro una canzoncina. A volte, comunque, ciascun gemello ha bisogno di stabilire un rapporto personale con la mamma, senza dividere sempre le sue attenzioni con il fratello. Il momento dell'allattamento, ad esempio, può essere effettuato in contemporanea, ma è preferibile che ogni bambino sia allattato anche per conto proprio in modo che il contatto visivo sia intenso e continuo con ciascuno.

    "Qualche volta, senza forzature, i bambini devono imparare a tollerare le temporanee separazioni: le occasioni di distacco consentono a ciascuno di interiorizzare l'altro e di non sentirne la mancanza quando non è fisicamente presente", precisa Cassibba. "Un'importante funzione della mamma consiste proprio nell'aiutare i gemelli a elaborare vissuti propri, diversi da quelli del fratello, e a esaudirne separatamente le richieste anche quando le esigenze sono analoghe. La madre e il padre sono genitori di due bambini, non di una coppia. Meglio quindi rivolgersi loro usando i nomi propri, piuttosto che chiamarli continuamente e in modo anonimo 'i gemelli'. Mai accomunarli nel dialogo e nelle dimostrazioni d'affetto: le attenzioni e le cure devono essere il più possibile personalizzate". È solo considerando i gemelli come due persone distinte che valorizzeremo la personalità di ciascuno.

    Articolo di Elisa Fontana

     
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    I gemelli, come crescerli al meglio

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    Come vi abbiamo già detto, la gravidanza gemellare ha un’incidenza relativamente modesta con un caso ogni 90/100 gestazioni; forse anche per questo i gemelli non mancano mai di suscitare grande curiosità e interesse in chi si imbatte in una coppia di genitori che li portano orgogliosi a passeggio, se poi sono più di due figuriamoci! Come è facile immaginare però avere dei gemelli, oltre ad essere una grande gioia, comporta un po’ di impegno in più rispetto alla nascita di un solo figlio e i neo-genitori corrono il rischio di ritrovarsi davvero schiacciati dai numerosi impegni e compiti che ogni giorno si ritrovano a dover affrontare. Che fare allora per garantire ai propri figli, ma anche a sè stessi una buona qualità della vita?

    Sicuramente in questi casi può essere utile attingere dall’esperienza di chi ci è già passato (in proposito vi segnaliamo il sito Gemellit.org), ma è soprattutto nella efficiente organizzazione della propria routine familiare e di coppia che è possibile rintracciare la ricetta magica per riuscire al meglio nel proprio compito; gli esperti ad esempio consigliano di far coincidere i tempi in cui ci si prende cura dei bambini (poppate, bagnetto e cambi) in modo da avere poi un momento di tregua quando entrambi (poniamo il caso si tratti di una coppia) siano ben sistemati.
    Anche l’allattamento al seno in caso di gemelli è un’impresa del tutto alla portata della mamma: allattateli insieme offrendo loro un seno ciascuno e alternandone la posizione ad ogni poppata; nel caso il latte non sia sufficiente per entrambi potete ricorrere invece all’allattamento misto offrendo alternativamente a un piccolo il biberon e all’altro il seno.
    Capiterà senz’altro che i piccoli decidano di mettersi a piangere contemporaneamente: cercate di spartirvi i compiti consolandone uno ciascuno; se questo però non fosse possibile perchè la crisi di pianto avviene in presenza di un solo genitore rassegnateli a coccolarli uno per volta, dedicando a ciascuno il tempo e l’amore di cui ha bisogno.

     
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    Parto gemellare? Meglio se anticipato

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    Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Adelaide e pubblicato sul British Journal of Obstetrics and Gynaecology, in caso di gravidanza gemellare partorire prima del termine naturale aiuta a prevenire complicazioni. Più precisamente, il termine suggerito dai ricercatori è quello delle trentasette settimane. L’analisi condotta su un campione di 235 donne di tre diversi paesi (Australia, Nuova Zelanda e Italia) ha permesso di stabilire che i gemelli nati prima del termine naturale della gravidanza avevano molte meno probabilità di nascere più piccoli dell’età gestazionale rispetto ai neonati nati a termine.
    In caso di gravidanza gemellare, infatti, il rischio è che uno o entrambi i nascituri smettano di crescere. Tra le conseguenze di ciò vi è non solo il basso peso alla nascita ma anche l’aumento del rischio di insorgenza di diabete e patologie cardiache in età adulta. Se i piccoli vengono al mondo alla trentasettesima settimana invece, sottolinea la dottoressa Jodie Dodd del Robinson Institute presso l’Università di Adelaide e Women’s & Children’s Hospital, si osserva una riduzione significativa del rischio di complicanze gravi per la salute dei piccoli a breve e a lungo termine. Allo stesso tempo non vi è alcun aumento dei rischi associati alla immaturità o al parto indotto.
    Questo dunque l’augurio della studiosa:
    Speriamo che questo studio aiuterà i medici a formulare raccomandazioni per le donne sane con gravidanza gemellare che portino a meno complicazioni alla nascita, e quindi offrire una vita più sana e più felice per i loro bambini

    Lo studio australiano, da’ltra parte, conferma quanto già emerso da studi precedenti e avalla le linee guida emanate nel 2011 dal Royal College degli Ostetrici e Ginecologi, secondo le quali in caso di gravidanze gemellari senza complicazioni in donne sane è consigliabile partorire alla trentasettesima settimana di gestazione.

     
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16 replies since 23/11/2011, 17:45   5773 views
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