Dente, nome d'arte di Giuseppe Peveri (Fidenza, 1976), è un cantautore italiano.
Biografia
Originario di Fidenza, inizia la sua attività musicale a diciotto anni, prima come chitarrista di un gruppo musicale chiamato Quic ed in seguito come membro dei La Spina, con i quali pubblica due album. Dal 2006 intraprende la carriera solista, firma un contratto con l'etichetta indipendente Jestrai e pubblica il suo primo album intitolato Anice in bocca.
Con il tempo inizia a farsi un nome sulla scena indie-pop, grazie ai suo testi che mescolano ironia e malinconia e l'uso minimale delle strumentazioni, dalla chitarra acustica agli elementi elettronici. Nel 2007 pubblica il suo secondo album Non c'è due senza te, che si piazza tra i finalisti del PIMI (Premio Italiano della Musica Indipendente) come miglior album. Il suo stile cantautorale viene avvicinato dalla critica a quello di artisti come Fabrizio De André, Luigi Tenco e Bobo Rondelli. Sempre nel 2007, con la collaborazione di Roberto Dell'Era, Enrico Gabrielli e Enzo Cimino (membri di Afterhours e Mariposa) realizza il mini album Le cose che contano, che contiene quattro brani pop dalle venature jazz e dell'omonimo singolo è stato realizzato il video.
Dopo aver partecipato, con la canzone Beato me, al progetto Il paese è reale degli Afterhours, il 14 febbraio 2009 pubblica l'album L'amore non è bello, primo edito con la Ghost Records, anticipato dal singolo Vieni a vivere, che grazie anche al videoclip girato a Venezia, ottiene una più ampia visibilità nei confronti del pubblico. Alla realizzazione del disco partecipano tra gli altri Gianluca De Rubertis, Roberto Dell'Era, Enrico Gabrielli e Vasco Brondi. Dall'album sono stati tratti tre video, oltre al già citato Vieni a vivere, anche La presunta santità di Irene e l'ultimo Buon appetito. Il disco ottiene subito ottime recensioni ed è stato considerato da più testate uno dei migliori della musica italiana uscito nell'anno.
Nel luglio 2010 partecipa alla compilation Il lato Beat Vol. 1, interpretando insieme a Il Genio il brano Precipitevolissimevolmente.
A luglio 2011 Dente annuncia, nella sua pagina ufficiale di Facebook, l'uscita del nuovo album Io tra di noi per l'11 Ottobre 2011. Il titolo è un riferimento al brano Ed io tra di voi di Charles Aznavour ed è definito da Dente come «un disco molto malinconico e per niente allegro».
Discografia
Dente dopo un suo concerto a Centobuchi (16/08/2010).
Album
2006 - Anice in bocca (Jestrai) 2007 - Non c'è due senza te (Jestrai) 2009 - L'amore non è bello (Ghost Records/Venus) 2011 - Io tra di noi (Ghost Records/Venus)
EP
2008 - Le cose che contano (Jestrai)
Compilation
2008 - Verde in Il dono 2009 - Beato me in Afterhours presentano: Il paese è reale (19 artisti per un paese migliore?) 2010 - Precipitevolissimevolmente (con Il Genio) in Il Lato Beat Vol. 1 2010 - Sogno in La Leva Cantautorale degli Anni Zero
Singoli
2007 - La cena di addio
Anice in bocca
Anice in bocca è il primo album, pubblicato nel 2009, dal cantautore Dente, pubblicato da Jestrai Records.
Tracce
Al mondo Io della bellezza non me ne faccio un cazzo Di più Le gambe Stimolividi Gommadonna Mielodia Novemilaore Fino a la Un bacio e un omicidio Per nome Pastiglie Elettrofioriture Poca cosa Senza testo? Gioco da me
Dischi come questo sono come le sorprese ben riuscite, quelle che sgrani gli occhi e fai un sospiro grosso così. Sono come i baci che un giorno sovrapensiero ti ho dato e non mi sono ancora ripreso, sono come gli abbracci lasciati lì a metà, tra lo stare e l’andare, che non si capisce, quando sei tra il ridere e il piangere, e forse stai per fare tutte e due le cose insieme o forse no. Ma con leggerezza, questo è da dire. Perché “Che begli occhi che hai. Chissà come mi vedi bene”. Così questo disco di Dente: scivola, sopra la vita quotidiana, scivola e non fa attrito, e anche se lo fa è giusto per il piacere dell’aderire ancora a un mondo reale che ormai di reale ha ben poco, dove quello che sorprende (ben più del piacere o meno) sono il tocco, il passo, la cadenza. “Dicono che i sentimenti sono simili ai fiori, infatti quelli finti non diventano grandi mai”. Una sorpresa Dente. Al secondo disco sempre per Jestrai (dopo la lunga esperienza di chitarrista con i furono La Spina). Talento puro nascosto sotto il cappotto della normalità. Cantautore romantico&ironico. Un Battisti post-sbronza, languido e trasognato. Un De Gregori senza barba che divide con Elliott Smith (r.i.p.) l’affitto di un appartamento in condivisione (in questi tempi sfilacciati e precari succede). Una dolcezza istintiva del sentire, legata a doppio filo con un’ironia che rotola, mai feroce mai cattiva, che inebria piuttosto di stordire o respingere (ascoltate ‘Canzone Pop’). Semplice e diretto come “oggi stiamo insieme, sali in macchina con me, vino cibo e musica, tutta la notte insieme a te”. Pieno zeppo di versi e citazioni lampo: “è stato un calo di fantasia”, “lei di notte ha fatto sorgere il sole”, “a differenza di questa canzone noi non finiremo mai”. Canzoni insomma. Italiane dall’inizio alla fine. Di quelle che speri sempre qualcuno ricominci a scriverne e cantarne. Di quelle di cui noi (noi persone normali, noi la gente) abbiamo umano tenero bisogno. Come fai a non innamorarti ascoltando “Baby building” o quel capolavoro di dolcezza e indolenza che è “La battaglia delle bande”? “Quanto ti ho voluto e quanta voglia ho di darti un bacio sulle stelle / saltare il compito di matematica farti un disegno sulla pelle”. Come fai a non fare tua la conclusiva “Chiedo”? “Scusa per i baci che ti ho dato, scusa per averti conosciuto e averti accompagnato, scusa per gli inviti le colline e le feste di paese, scusa tutto quello che non ho bevuto e quello che ho taciuto, scusa se mi sono trattenuto e se non ho insistito scusami”.
Sospiro.
D’altronde il tempo che viviamo è questo. Da qualche parte qualcuno aveva scritto che sì fa fuoco con quello che c’è. Ed è per questo che, insieme a quel genio inarrivabile di Babalot, Dente è il futuro del cantautorato in Italia. Perché riesce ad accendere il fuoco con il poco che c’è. E ci fa venire voglia di fare altrettanto. La colonna sonora per la poesia del vivere quotidiano. Semplicemente.
Tracce:
1. Scanto di sirene 2. Canzone di non amore 3. Baby building 4. La battaglia delle bande 5. Dxg 6. La fine del mondo 7. Canzone pop 8. Stella 9. La presunta cecità di Irene 10. 28 agosto 11. Siecicentomille 12. Oceano 13. Chiedo
recensione di :martinosavorani.it
Dente – Non c’è due senza te
Non ricordo dove pescai questo incredibile artista emiliano, so solo che a un certo punto il suo cd entrò nella mia auto e non ne uscì per un bel pezzo.
Prima di attaccare con la recensione vera e propria di quello che è e probabilmente resterà il capolavoro di Dente, voglio segnalarvi che Non c’è due senza te è stato preceduto da un album piuttosto rustico e alquanto terrificante: Anice in bocca, 16 canzoni di cui ne salvo probabilmente solo una (che non ricordo).
Non c'è due senza te: copertina dell'album di DenteNon c’è due senza te è un album omogeneo: chitarra e voce e poco altro, canzoni all’apparenza tutte uguali, testi tutti geniali, pure i titoli sono studiati nel dettaglio, un dettaglio poetico e ironico.
13 pezzi che fanno sorridere e intristire insieme, dicono il contrario di quel ci si aspetta e vivono di giochi di parole mai banali. Come quelli fra titolo e testo della canzone nella conclusiva Chiedo, che è un elenco di “scusa per…”, o in Canzone di non amore “ti prego torna… ti prego torna… ti prego torna… ti prego torna… ti prego torna… da dove sei venuta”.
Per godere appieno di Non c’è due senza te ci vuole un po’ di pazienza: bisogna adattare il nostro orecchio assuefatto a motivetti alla Sole cuore amore e alle ennesime hit di Ligabue (pietà!) a queste melodie, più intime, sottili, all’apparenza monotone, capaci di condurci nei meandri del miglior cantautorato italiano.
Vi innamorerete di Dente, ve lo assicuro. E pazienza se il suo terzo album – L’amore non è bello – rivela una scrittura meno accurata e motivi più radiofonici, tanto il capolavoro l’ha già sfornato ed è qui, tutto per voi.
Oggi stiamo insieme sali in macchina con me Vino cibo e musica tutta la notte insieme a te chissà se mi hai capito non mi son capito neanche io.. quando ti ho detto questa è casa mia ''tu e il tuo amico andate via'' Quanto ti ho voluto quanta voglia di darti un bacio sulle stelle saltare il compito di matematica farti un disegno sulla pelle Dopo un sogno elegantissimo vado in cerca di un caffè alzare i tacchi lungo le voce lasciarti in buona compagnia Non sono stato un buon esempio lo so non raccontiamoci bugie Poi una settimana nel panico le parole non ci sono più cerco qualche cosa di qualhe tempo fa e vedo questa frase qua Quanto ti ho voluto e quanta voglia di darti un bacio sulle stelle saltare il compito di matematica farti un disegno sulla pelle Oggi stiamo insieme sali in macchina con me vino cibo e musica tutta la notte senza te.
Così un bel giorno di due anni fa sono inciampato in una stella e un mese esatto da quel giorno là ho capito che era la più bella mentre lei sbiadiva via lontano è stato un calo di fantasia o una pioggia mi ha lavato via quando hai chiuso la porta di casa tua un anno dopo quindi un anno fa sono entrato dentro quella stella con l'aiuto e la complicità di un bel mattino e di un'estate in festa e pelle bianca come un chiaro di luna è stato un calo di fantasia ma quel mattino mi hai portato via e ho aperto tutte le porte di casa mia da un po' di tempo, quanto non si sa avrei bisogno di un'eclissi immensa che cancelli con l'oscurità la faccia di una donna quando è persa piangendo con la testa fra le mani forse è un eccesso di fantasia forse non eri anche mai stata mia stella cadente vista da qui vola via
Oceano Ho una gran voglia di sentirti lontano e do ai miei desideri una mano perché io so che tu non vuoi ridere più sei preziosa come una finestra... quando ti vuoi buttare giù gentile come un orologio e svelta a dire oggi non ci sono più io mi perdo in un oceano di parole te lo prometto che non bevo più ma insegnami quel gioco nuovo, guardami c'è un mazzo buono tutto per noi almeno qui fammi vincere, non mi importa la verità almeno qui fammi vincere, non mi importa... per carità o per amore spiegami come si fa a fare di un bisogno solo un desiderio felice senza un'anima gemella, amico mio è la verità amore mio, ho anche comprato un aquilone, pensando di volare via ma i sogni sono sogni e non si vola via, nessuno in spiaggia a corso melodia ma invece noi che giochiamo a fare gli indifferenti, che cosa buffa e stupida quel gioco qui non lo vincere, non so mica come si fa un gioco in cui devi fingere, te lo chiedo... per carità o per amore spiegami come si fa a fare di un bisogno solo un desiderio non è poi la fine del mondo se non sei poi la fine del mondo
L'amore non è bello è il terzo album di Dente, pubblicato il 14 febbraio 2009 da Ghost Records e distribuito da Venus Dischi.
Il disco
Rispetto agli album precedenti la produzione musicale e gli arrangiamenti, curati da Peveri stesso, sono meno grezzi: invece di registrare da solo in casa come era solito fare, per la prima volta registra in studio assieme a Gianluca Gambini e Andrea Cipelli (detto Sig.Solo). Le registrazioni e la pre-produzione hanno occupato 15 giorni tra agosto e settembre 2008 e sono avvenute nello studio La Iena Studio Relax immerso nelle campagne di Sant'Andrea di Busseto in provincia di Parma. Successivamente il materiale è stato registrato su nastro a La Sauna Recording Studio di Varano Borghi in provincia di Varese da Andrea Cajelli e Marco Sessa e masterizzato al Massive Art Studio di Milano. Dopo aver pubblicato con la Jestrai Records, questa è la prima produzione musicale pubblicata con l'etichetta indipendente italiana Ghost Records e distribuita da Venus Dischi, collaborazione, che attraverso l'attenta promozione, ha triplicato le vendite rispetto ai precedenti album. Alle registrazioni del disco hanno partecipato: Gianluca De Rubertis (membro del duo Il Genio) che ha suonato i sintetizzatori in La Presunta Santità di Irene e Sole, Enrico Gabrielli che ha diretto i fiati e suonato il flauto traverso e il sax, e infine Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica), Fabio Dondelli e Andrea Abeni (membri della band bresciana Annie Hall) e Dino Fumaretto/Elia Billoni hanno partecipato ai cori in Buon Appetito. Il titolo dell'album è il proverbio "L'amore non è bello se non è litigarello" scherzosamente modificato. Dente a proposito dell'album afferma: "Ci sono canzoni d’amore e canzoni che dell’amore fanno rifiuto, quindi credo che ci siano diverse facce di un solo sentimento. Nel disco c’è la gioia dell’amore e in contrapposizione la perdita di questa gioia e la ancor più dolorosa perdita di fiducia nell’amore, che paradossalmente può trasformarsi in una liberazione. L’amore non è bello è una sentenza recitata a testa alta, con convinzione. Disillusione allo stato puro."
Citazioni
La prima traccia, La presunta santità di Irene, è una voluta citazione musicale ad Abbracciala abbracciali abbracciati brano di apertura di Anima latina (1974) di Lucio Battisti, disco che Dente ha affermato di adorare.
Tracce
Testi e musiche di Dente.
La presunta santità di Irene – 3:52 Incubo – 3:23 A me piace lei – 3:33 Voce piccolina – 1:43 Buon appetito – 3:55 La più grande che ci sia – 0:51 Sole – 3:10 Parlando di lei a te – 2:19 Quel mazzolino – 3:05 Sempre uguale a mai – 3:31 Finalmente – 3:10 Vieni a vivere – 3:30 Sola andata – 4:26
recensione: di Raffaello Russo ondarock.it
"L'amore non è bello" (senza puntini di sospensione, sia chiaro) non è lo scontato inizio di uno proverbio, ma è un'affermazione recisa, che intende sottolineare in maniera esplicita la presa di distanze del cantautore Giuseppe Peveri, in arte Dente, dell'altrettanto scontata e retorica del cuore/amore, nella quale troppo facilmente incorrono quanti scrivono (o pensano di scrivere...) canzoni pop in italiano. "L'amore non è bello" è dunque il terzo album di Dente, scopertosi cantautore solista dopo un passato da solo chitarrista e già fattosi apprezzare con il precedente "Non c'è due senza te" e per performance dal vivo nelle quali, oltre a presentare il suo lato strettamente musicale, concede libero sfogo a un'ironia quasi cabarettistica, espressa in giochi di parole e racconti stravaganti, dotati di una sana dose di cinismo. Lo stesso cinismo che ci vuole a far uscire proprio il giorno di San Valentino un album incentrato sì su temi amorosi, ma trattati in modo tutt'altro che mieloso, sezionando rapporti esauriti e narrando dell'amore soprattutto gli aspetti meno prosaici e forse per questo più autentici.
Decisamente più curato nella produzione e negli arrangiamenti rispetto al debutto "Anice in bocca" e al predecessore "Non c'è due senza te", "L'amore non è bello" vede Dente alle prese con un passaggio importante nell'acquisizione di una consapevolezza cantautorale che affonda palesemente le sue radici nella tradizione popolare italiana, tuttavia riveduta con un piglio fresco e personale, cui giova senz'altro lo spirito giocoso ma mai troppo autoreferenziale di testi dotati del pregio di non prendersi troppo sul serio, non così comune da riscontrare in chi fa musica in Italia.
In tredici brani limpidi e davvero godibili, Dente dimostra di sapersi destreggiare con abilità nella scrittura di canzoni dal pronto impatto melodico e adesso impreziosite da un ricco impianto strumentale, che lo vede impegnato al pianoforte oltre che alla chitarra e supportato dall'orchestrazione dei fiati a cura di Enrico Gabrielli (Afterhours), oltre che da altri collaboratori occasionali quali Fabio Dondelli e Andrea Abeni (Annie Hall) e l’immancabile Vasco Brondi. La maggior cura nella realizzazione del lavoro finisce dunque per esaltare l'aggraziato sentore agrodolce dei testi, che rappresentano il vero tratto distintivo del cantautore emiliano. Se infatti dal punto di vista melodico risulta inevitabile stabilire un nesso con il lirismo del Battisti più arioso, magari amalgamato con un pizzico del disincanto e del sottile nonsense di un Ivan Graziani, Dente riesce tuttavia a riempire i suoi brani di un'impronta personale, facendosi apprezzare tanto nelle canzoni d'amore al contrario ("sapessi che piacere che mi dà l'idea di non vederti più", “dove sono andate tutte quelle cose che non dividiamo più”) quanto in narrazioni divertite, come quella della disavventura con l'etilometro di "Quel Mazzolino", che dimostra la sottile ricercatezza del calembour linguistico ("ma non le sembra un controsenso scrivere un verbale?").
Ma Dente sa anche ammantare le sue canzoni di un'aura malinconica ma mai seriosa, come nei pezzi in cui rinuncia ai pur discreti divertissement a base di tastierine vezzose, in favore di canzoni d’amore più lineari o della semplicità della chitarra e del pianoforte, che accompagna le caustiche riflessioni sulla vita di coppia delle varie “Incubo”, "Buon appetito", "Sole" e “Sempre uguale a mai”. Al di là dell'approccio alle tematiche trattate, "L'amore non è bello" è un lavoro con tutte le carte in regola per avvicinare al suo autore un pubblico più vasto di quello del solo ambito indipendente, e rappresenta altresì la dimostrazione di come il cantautorato pop italiano possa ancora trovare interpreti brillanti e credibili, con buona pace di chi continua a pensare che certa musica italiana si esaurisca soltanto negli stantii rituali sanremesi.
Video
La presunta santità di Irene
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Incubo
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A me piace lei Mi piacciono le ragazze con le doppie punte, le macchine senza le multe Mi piacciono quei lavori in cui si suda tanto, mi piace anche la pausa pranzo Mi piacciono le risate e le stelle filanti, i piedi nudi in mezzo ai campi Ma su tutto e su tutti, su tutto e su tutti a me piace lei, lei piace a me e vorrei che mi vedesse, che la pensasse esattamente come me Se le piace cucinare, mi farò cucina Sarò sole se le piace la mattina Se le piace il suo palazzo le starò vicino, sarò uva se le piace il vino Se le piace camminare quando piove tanto sarò l'ombrello di qualcun altro Se le piace volare.. Su tutto e su tutti a me piace lei, lei piace a me e vorrei che mi vedesse, che la pensasse esattamente come me A me piace lei e lei piace a me A me piace lei e lei piace a me e vorrei che mi vedesse, che la pensasse esattamente come me A me piace lei e lei piace a me e vorrei che mi sentisse, che la pensasse esattamente come me Mi piacciono le canzoni coi finali tristi.