Alessandro Zanardi

ex pilota

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    Alessandro Zanardi



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    Alessandro "Alex" Zanardi (Bologna, 23 ottobre 1966) è un pilota automobilistico e personaggio televisivo italiano, presente in 41 Gran Premi di Formula 1, campione Champ Car nel 1997 e 1998 e del Campionato Italiano Superturismo nel 2005

    Carriera
    Esordi

    La famiglia si oppose inizialmente alla passione del giovane Alessandro, a causa della morte della sorella in un incidente stradale.

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    Zanardi iniziò a gareggiare a 14 anni con i kart nel 1980 debuttando a Vado in una gara sponsorizzata dalla Pubblica Assistenza. Nel giro di pochi anni diventò un ottimo pilota e, dopo alcuni anni di gavetta, esordì nel 1988 nel Campionato di Formula 3 Italiano, con una Dallara-Alfa Romeo del team di Coperchini. Nel 1989 con una Ralt-Toyota del team Racing for Europe ottenne le prime soddisfazioni, come la pole position nella gara inaugurale di Vallelunga, conclusa poi al secondo posto, ma per via delle fragilità del motore nipponico per la prima vittoria dovette attendere il 1990.
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    L'anno successivo infatti con una Dallara-Alfa Romeo del team RC Motorsport, vinse due gare e sfiorò il titolo italiano, partì in pole al GP di Montecarlo di F3 e vinse l'europeo in prova unica a Le Mans dopo la squalifica di Schumacher. Nel 1991 passa in Formula 3000 grazie al team il Barone Rampante di Giuseppe Cipriani, e al volante di una Reynard 91D-Mugen vince la gara d'esordio a Vallelunga, e si ripete un paio di mesi dopo al Mugello. Nonostante quell'anno parta per ben 8 volte su dieci gare in prima fila (con come fiore all'occhiello le pole position di Pau, Mugello, Pergusa e Brands Hatch) il titolo gli sfugge e va a Christian Fittipaldi. Determinanti i ritiri nelle gare di Pergusa, Pau e Le Mans quando era largamente in testa o in seconda posizione.
    Formula 1
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    Sempre nel 1991 Eddie Jordan, manager dell'omonima squadra di Formula 1, ingaggia per 2 gare il pilota in sostituzione di Michael Schumacher, passato alla Benetton. Alex ottenne un nono posto all'esordio a Barcellona. Grazie a questo risultato, divenne terza guida della Benetton nel 1992 e partecipò a tre gare alla guida di una Minardi in sostituzione di Christian Fittipaldi. L'anno seguente venne ingaggiato dalla Lotus come seconda guida dopo Johnny Herbert. Alex ottenne il primo punto mondiale piazzandosi in sesta posizione in Brasile ma subì un grave incidente nelle prove a Spa-Francorchamps che lo costrinse a concludere anticipatamente la stagione. Perso il posto nel 1994 a vantaggio di Pedro Lamy (che lo sostituì dopo l'incidente di Spa), il pilota perse le prime gare ma tornò a essere schierato dalla Lotus dal Gran Premio di Spagna, per via del grave incidente subito da Lamy pochi giorni prima in una sessione di test a Silverstone.

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    La monoposto però si rivelò molto lenta e impedì nel corso della stagione a Zanardi di collezionare punti iridati. Inoltre la crisi economica della Lotus spinse il team a rimpiazzarlo in alcune gare con il belga Philippe Adams, dotato di una dote di sponsor che gli pagavano il posto. Ciò non fu comunque sufficiente per le casse del team, e l'anno seguente la storica scuderia britannica abbandonò la F1, lasciando Zanardi senza un volante.
    CART
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    La svolta professionale di Alex avvenne nel 1996 con l'esordio nel campionato statunitense CART, adesso con il nome Champ Car, a bordo della vettura del team Chip Ganassi Racing. Zanardi si ambientò velocemente alla serie ottenendo la pole position alla seconda gara e 3 vittorie finali che gli assicurarono il terzo posto nel campionato. Inoltre Alex vinse il titolo di "Rookie of the year" anche grazie alla leggendaria vittoria a Laguna Seca dove sorpassò in modo spettacolare alla curva Cavatappi (o Corkscrew), durante l'ultimo giro, il più esperto Bryan Herta, che fino a quel momento era rimasto in testa. Nel 1997 e nel 1998 conquistò due volte il titolo dominando le stagioni e divenendo un idolo delle folle d'Oltreoceano grazie alle sue vittorie spettacolari ed alle sue esultanze dopo ogni successo, i "Donuts".



    Ritorno in F1

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    Nel 1999, ottenuta un'allettante offerta da Sir Frank Williams per correre nel suo team, Alex decise di tornare in Formula 1. Durante i test fu velocissimo ma il campionato fu un vero e proprio fallimento soprattutto a causa dello scarso adattamento alla vettura. Zanardi non ottenne nessun punto e il suo contratto non venne rinnovato per la stagione 2000.




    Il ritorno nella CART e il grave incidente

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    Nel 2000 Zanardi tornò a correre nella Champ Car. Sostenne un test con il team di Mo Nunn che lo ingaggiò per la stagione 2001. Il campionato di Zanardi iniziò male e con scarsi risultati, e si concluse con l'incidente del 15 settembre 2001. L'incidente avvenne durante il finale della gara in Germania, sull'EuroSpeedway Lausitz (già teatro dell'incidente mortale di Michele Alboreto), vicino Brandeburgo, quando Zanardi era in prima posizione. A tredici giri dal termine, Zanardi rientrò ai box per un rabbocco precauzionale di benzina; al rientro in pista, dopo aver tolto il limitatore di giri che limita la velocità ai box, Zanardi perse improvvisamente il controllo della vettura (pare per la presenza di acqua e olio sulla traiettoria di uscita) che, dopo un testacoda, sia pur a bassa velocità, praticamente si posizionò di traverso sulla pista, mentre sulla stessa linea sopraggiungeva ad alta velocità il pilota italo-canadese Alex Tagliani. L'impatto fu violentissimo: la vettura di Tagliani colpì perpendicolarmente la vettura di Zanardi all'altezza delle gambe del pilota italiano, spezzando in due la Reynard Honda del pilota bolognese.
    Prontamente raggiunto dai soccorsi, Zanardi apparve subito in condizioni disperate: lo schianto aveva provocato, di fatto, l'istantanea amputazione di entrambi gli arti inferiori, uno (il sinistro) al di sopra del ginocchio, l'altro al di sotto, con il pilota che stava praticamente per morire dissanguato.
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    Per salvargli la vita, Steve Olvey, capo dello staff medico della CART, "tappò" le arterie femorali del pilota per tentare in qualche modo di fermare la massiccia emorragia. Dopo aver ricevuto l'estrema unzione dal cappellano della serie automobilistica, venne caricato sull'elicottero e condotto all'ospedale di Berlino, dove rimase in coma farmacologico per circa due settimane e gli venne rimosso chirurgicamente il ginocchio destro, irrimediabilmente compromesso. Dato ormai per spacciato, Alex incredibilmente si riprese.



    Il recupero e il rientro alle corse

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    Nonostante il grave handicap fisico, dopo una lunghissima riabilitazione Zanardi tornò a camminare grazie all'uso di apposite protesi, e quindi decise di ritornare anche alla guida di vetture da corsa. Scherzando sulla sua menomazione ha affermato che, se si dovesse rompere di nuovo le gambe, questa volta basterebbe soltanto una chiave a brugola per rimetterlo in piedi, e che ora non rischia più di buscarsi un raffreddore camminando scalzo...

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    Nel 2002 la Champ Car diede al pilota la possibilità di far partire una gara della stagione a Toronto, Canada e nel 2003 Zanardi tornò nel circuito tedesco dove fu vittima del terribile incidente per ripercorrere simbolicamente i restanti 13 giri della gara del 2001 a bordo di una vettura appositamente modificata. I tempi registrati sul giro furono velocissimi e gli avrebbero permesso di partire dalla quinta posizione se il pilota fosse stato iscritto al campionato.
    Grazie anche a questo fatto Zanardi tornò a correre e nel 2005 tornò alla vittoria aggiudicandosi a bordo di una BMW del team Italy-Spain la seconda gara del Gran Premio di Germania il 28 agosto a Oschersleben, gara valida per il Mondiale Turismo, meglio conosciuto come WTCC (acronimo di World Touring Car Championship). Il bolognese, sempre nello stesso anno, riuscì a conquistare il Campionato Italiano Superturismo, favorito però da griglie piuttosto striminzite di 6-7 unità. Nell'ottobre 2005 vinse la Prima Manche del Campionato Europeo Superturismo a Vallelunga, ma nella seconda corsa gli svedesi Bjork e Goransson dilagarono impedendogli di vincere il titolo. Nel 2006 partecipa ancora con la BMW al Campionato Italiano Superturismo e al WTCC, nel quale conquista la seconda vittoria in campo internazionale dall'incidente del Lausitzring nella gara 1 della tappa turca del WTCC a Istanbul. Nel 2009 si impone in gara-1 a Brno.
    Handbike
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    Apprezzato sia come atleta sia come persona per l'atteggiamento positivo verso la vita e le sue avversità, dopo l'incidente del Lausitzring Zanardi ha iniziato a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili, e dopo il ritiro dalle corse automobilistiche ha intrapreso una nuova carriera sportiva nell'handbike, in cui corre nella categoria H4. Il 19 giugno 2010, ai campionati italiani di ciclismo su strada di Treviso, ha conquistato la maglia tricolore. Ai campionati mondiali del 2011 a Roskilde, in Danimarca, ha vinto la medaglia d'argento nella prova a cronometro, ed ha ottenuto un 5º posto nella prova in linea. Il 6 novembre 2011 ha vinto la maratona di New York, stabilendo nell'occasione anche il nuovo record della categoria handbike.


    Televisione
    Dal 30 ottobre al 4 dicembre 2010, Alex Zanardi conduce su Rai 3 le sei puntate di E se domani, un programma televisivo di divulgazione scientifica sulle nuove tecnologie, tema portante della trasmissione. Il programma ottiene buoni riscontri per via del carattere di semplicità del linguaggio divulgativo sollecitato dal conduttore che, non essendo addentro alla materia, svolge più il ruolo di "curioso" che non di "conoscitore".

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    Altre informazioni

    • Alex viene soprannominato pineapple (ananas) per la sua testardaggine e pignoleria in ambito tecnico; per questo motivo, nel retro del suo casco è presente il disegno di un ananas.
    • Alex veniva invece soprannominato "il Parigino" negli anni dei kart, per la sua guida estremamente pulita. Viene anche considerato uno specialista delle gare ovali, con numerose vittorie spettacolari nei suoi anni in America.
    • Alex è molto amico di Claudio Costa, lo storico medico che cura i piloti del Motomondiale con la sua clinica mobile. La prima volta che il dottor Costa vide Alex sul suo letto di ospedale dopo l'incidente del Lausitzring disse: "Questo uomo tornerà a fare tutto quello che faceva prima, camminare, guidare, sciare e soprattutto portare in spalla suo figlio". Oggi Alex guida normalmente, tiene in spalla suo figlio, gareggia e, grazie ad alcuni sci speciali, riesce anche a sciare.
    • In seguito all'incidente di Spa-Francorchamps del 1993, per la notevole forza che si scaricò sulla sua schiena, Zanardi divenne immediatamente più alto di tre centimetri.
    • Alex è sposato con Daniela, ed è padre di Niccolò.
    • In collaborazione con l'amico Dino Chiesa della Chiesa Corse ha dato vita a una linea di go-kart che porta il suo nome: Zanardi Kart.
    • Alex, nel fine settimana dal 24 al 26 novembre 2006, è tornato in pista a Valencia al volante di una BMW Sauber. Per entrare nell'abitacolo si è fatto preparare protesi speciali con numero di scarpa 36. Intervistato sull'evento, Alex ha dichiarato che la BMW sta facendo provare una F1 a un portatore di handicap, ringrazia tutti e soprattutto sulla possibilità di tornare a correre in F1 ha espresso il suo parere negativo per un intero campionato.
    • Alex, inoltre, ha partecipato a 2 episodi di Camera Cafè: Grand Prix e Discriminazione.
    • Insieme a Reinhold Messner è stato testimonial della Cerimonia di apertura dei IX Giochi Paralimpici invernali di Torino 2006. Celebre l'inizio del suo intervento: "Mi chiamo Alex Zanardi e sono un pilota".
    • Ha partecipato alla maratona di New York nel 2007, correndo su una handbike. Pur essendo alla prima esperienza in una gara del genere, Zanardi ha colto un sorprendente 4º posto.
    • Ha collaborato come voce narrante nella serie a cartoni animati Roary the racing car trasmessa nel 2008 da Rai Gulp. Il suo compenso è stato interamente devoluto in beneficenza.
    • Ha doppiato il personaggio di Guido nel film d'animazione Cars - Motori ruggenti del 2006 e Cars 2 del 2011.

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    Onorificenze


    Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana

    Roma, 28 maggio 2003. Di iniziativa del Presidente della Repubblica

    Riconoscimenti
    • Casco d'Oro di Autosprint
    • Medaglia d'Oro al Valore Atletico nel 2005
    • Premio Città di Mestre nel 2006
    • Laureus World Comeback of the Year nel 2000

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    Zanardi vince l’oro nell’handbike

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    Londra - La favola di Alex Zanardi riparte da una medaglia d’oro alle Paralimpiadi. L’ex pilota azzurro ha infatti vinto la prova a cronometro individuale di handbike, aggiudicandosi il gradino più alto del podio con il tempo di 24:50.22. Argento per il tedesco Norbert Mosandl (25:17.40) mentre il bronzo è andato allo statunitense Oscar Sanchez con il tempo di 25:35.26.

    Zanardi fu protagonista di un drammatico incidente il 15 settembre 2001, durante il finale della gara in Germania di Cart, sull’EuroSpeedway Lausitz, vicino a Brandeburgo. A tredici giri dal termine, dopo un testacoda, si posizionò di traverso sulla pista, mentre sopraggiungeva ad alta velocità il pilota italo-canadese Alex Tagliani. L’impatto fu violentissimo: la vettura di Tagliani colpì perpendicolarmente la vettura di Zanardi all’altezza delle gambe, spezzando in due la Reynard Honda del pilota bolognese.

    È la seconda medaglia d’oro di oggi per l’Italia. In mattinata Assunta Legnante non ha tradito le attese, coronando il sogno paralimpico e conquistando la medaglia d’oro nel lancio del peso di categoria F11/12.

    L’azzurra di origine campana ma residente da anni ad Ascoli Piceno ha dominato la gara fin dal primo lancio, con cui ha stabilito il nuovo record mondiale con la straordinaria misura di 16,74. Niente da fare per le rivali, le cinesi Tang e Zhang, nettamente staccate, con la prima che ha lanciato a 12,47 e la seconda bronzo con 11,07.

    «Questo oro lo devo a tante persone - ha detto la Legnante a fine gara - alla mia famiglia, al mio compagno, al mio allenatore ed a mia mamma scomparsa da poco, alla quale avevo promesso di vincere».



    Alessandro-Zanardi

     
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  4. gheagabry
     
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    L’ex pilota di Formula 1, cui furono amputate le gambe in seguito a un grave incidente in una gara di CART, ha realizzato un tempo di 24 minuti, 50 secondi e 22 centesimi, precedendo il tedesco Norbert Mosandi e lo statunitense Oscar Sanchez. Molto soddisfatto per il risultato, Zanardi ha spiegato che «fra due giorni c’è la gara in linea poi non so, vedremo» se continuare. «Io in ogni caso senza sport non so vivere. Mi considero uno che ha avuto tantissimo nella vita e continuo ad aggiungere. Di questo non posso che ringraziare la Dea bendata».

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  5. arca1959
     
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    Zanardi immenso: medaglia d'oro nella handbike
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    Splendida Impresa del 45enne ex driver bolognese che si aggiudica la vittoria nella prova a cronometro sul circuito di Brans Hatch, dove nel 1991 ottenne la prima pole in Formula 3000. Medaglia d'argento per i fratelli Pizzi mentre Podestà è bronzo nella crono H2
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    Un autentico fenomeno. Non ci sono altre parole per definire l'ennesima impresa di Alex Zanardi, che a 45 anni e dopo una carriera da protagonista nella Formula 1 interrotta da un terribile incidente che gli spezzato le gambe è riuscito a conquistare la medaglia d'oro nella handbike.
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    Il 45enne ex pilota di Formula Uno è il nuovo campione paralimpico della cronometro H4 dove chiude in 24'50"22, precedendo il tedesco Norbert Mosandl (25'17"40) e il belga Decleir (25'35"26).
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    Un trionfo strameritato perché arrivato in maniera nettessima visto che Alex ha coperto i 16 km del tracciato ad una velocità supersonica (unico pilota a scendere sotto il muro dei 25 minuti).
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    ORO PER MIA MOGLIE E PER PODESTA' - "Dedico questo oro a Vittorio Podestà (suo amico e collega del Barilla Blu Team, ndr), senza di lui non sarei mai arrivato qui - le parole di Zanardi - A molti sembrava che intraprendere questa avventura alla mia età fosse una follia, ma questa non è l'unica follia fatta in vita mia.
    2012-london-paralympics-day-7-20120905-102436-240
    La dedica è anche per mia moglie Daniela. Quando hai venti anni, la fortuna di fare un lavoro speciale e di realizzare i tuoi sogni, la gara è quello che conta. Poi ti rendi conto di quanto fortunato eri a passare del tempo con i meccanici, a regolare gli assetti, a coccolarti la macchina, io ho vissuto queste sensazioni negli Stati Uniti senza rendermi conto di cose stavo passando.
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    Ho avuto la fortuna di vivere una cosa diversa adesso alla soglia di 46 anni rendendomi pero' esattamente conto di quello che stavo facendo. Adesso mi dovrò inventare un'altra impresa".
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    da.....it.eurosport.yahoo.com

     
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  6. arca1959
     
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    Paralimpiadi, Alex Zanardi ancora oro nell'handbike: vittoria nella gara individuale
    Il 45enne ex pilota di Formula 1 compie un altro capolavoro nella 68 chilometri dopo la vittoria nella crono




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    Ormai Alex Zanardi non stupisce nemmeno più. Dopo la vittora nella cronometro H4 di handbike, il 45enne ex pilota di Formula 1 ha conquistato un'altra medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Londra 2012. Il trionfo nella gara individuale H4, andata in scena su un circuito complessivo di 64 chilometri (8 giri). L’azzurro, che ha perso entrambe le gambe in un terrificante incidente in gara il 15 settembre 2001 all'EuroSpeedway Lausitz in Germania, ha chiuso con il tempo di 2h00'32", precedendo il sudafricano Ernst van Dyk (argento) e il belga Wim Decleir (bronzo). Sempre nel ciclismo, un altro podio azzurro nella prova individuale H2 (48 Km) con Vittorio Podestà, bronzo in 1h38'02". Oro all’austriaco Walter Ablinger (1h37'55"), argento allo svizzero Berset (1h37"59).

    Bologna celebra Alex - Il bis londinese arriva a poche ore dalla decisione del Comune di Bologna di conferire il Nettuno d’Oro a Zanardi, bolognese Doc. Ad annunciarlo in una nota è stato il sindaco Virginio Merola, precisando che "Alex Zanardi è un campione nello sport e nella vita". L'oro di Londra, prosegue Merola, "dimostra, ancora una volta, come Zanardi, dopo il grave incidente automobilistico, abbia avuto la forza interiore di rimettersi in gioco e vincere un’importante competizione sportiva". Non solo, "Zanardi nel corso di questi anni si è impegnato nel sociale ed è stato un esempio per tutti noi". Da oggi, di Nettuno d'Oro ne serviranno due.



    da.....http://www.liberoquotidiano.it
     
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    Zanardi bis d'oro, stavolta vince in volata
    Impresa dell'azzurro a Paralimpiadi Londra


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    Non soddisfatto di aver fatto la storia, Alessandro Zanardi ha voluto ripetersi e alle Paralimpiadi, dopo quello nella prova a cronometro, ha vinto anche l'oro della prova in linea individuale H4 delle Paralimpiadi. Quella svoltasi sul circuito automobilistico di Brand Hatch, dove nell'altra sua vita agonistica Zanardi svolgeva test su vetture a quattro ruote, è stata una gara combattuta, in cui l'ex campione della Formula Indy è riuscito a prevalere in volata, per appena un secondo, sul sudafricano Ernst van Dyk e di tre il belga Wim Decleir che ha conquistato quindi il bronzo.

    In questa prova per atleti paraplegici, o amputati, che utilizzano la handbike (bicicletta speciale a cui l'impulso viene dato con le mani), Zanardi ha avuto un inizio complicato, ritrovandosi al sesto posto, lui che era uno dei favoriti per via delle sue vittorie in gare di Coppa del Mondo. Poi, con una rimonta spettacolare, è passato al comando prima di scivolare all'ottavo posto nel corso del quarto giro. Ha però avuto una reazione sorprendente nel corso della penultima tornata, in cui ha ripreso il comando e poi non lo ha più ceduto, anche se si é imposto di un soffio.

    Alla fine si è buttato per terra e ha baciato ripetutamente il suolo: Alex voleva fortissimamente questa medaglia d'oro per dedicarla al figlio Nicolò, che proprio oggi compie 14 anni. "E' il mio regalo speciale per lui", ha sottolineato. Ma non é tutto: fin da domani proverà a fare il tris, nella gara di staffetta. "Pensavo di fare una gara tranquilla e di provare la fuga a due giri dalla fine - ha detto dopo la gara il fenomenale emiliano -, così ho provato diverse volte a prendere velocità. Però mi stavano sempre attaccati alle ruote, non mollava nessuno. Allora ho cambiato tattica, e ho deciso di procedere al risparmio, lasciando andare avanti gli altri in salita per recuperarli in discesa. Siamo arrivati in volata e negli ultimi metri ho spinto a tutta.

    Una vittoria conquistata in questo modo dimostra che sono a tutti gli effetti un ciclista, anche se non ho le gambe. Voglio dedicarla alla mia squadra, soprattutto a coloro che purtroppo non sono qui, per ragioni che non capisco: Fabrizio Macchi e Pierpaolo Addesi. Sono miei cari amici e mi mancano molto in questo momento". Per il successo di Zanardi ha gioito anche Oscar Pistorius, che proprio ieri aveva 'twittato' sul suo profilo una foto insieme a Zanardi. "Poco fa al villaggio atleti - aveva fatto sapere il sudafricano - ho incontrato Alex Zanardi, ex pilota di F1 e medaglia d'oro nel ciclismo handbike alle Paralimpiadi. E' uno dei miei eroi". Zanardi aveva detto a Pistorius che avrebbe vinto un altro oro, e così è stato.(ANSA).

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    Longfield, Regno Unito
    Alex Zanardi bacia l’asfalto dopo aver vinto la gara individuale di Handbike H4, è il suo secondo oro alle Paralimpiadi di Londra 2012




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    La storia di Alex Zanardi
    Chi è il più celebre atleta italiano paralimpico, ex pilota di Formula 1, che ieri ha vinto il suo secondo oro

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    Jordan driver Alessandro Zanardi alla guida di una Jordan durante il Gran Premio del Giappone a Suzuka, nel 1991.



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    Alex Zanardi al Gran Premio IndyCar di Miami a Homestead, Florida, il primo marzo 1996.
    (Pascal R)


    Uno dei motivi che hanno portato le sue gare ad essere così attese è la tenacia dimostrata da Zanardi che nel 2001 è stato vittima di un incidente automobilistico in cui ha perso entrambe le gambe. Dopo l’incidente Zanardi ricominciò quasi subito a pilotare macchine da corsa e non smise mai di praticare vari sport. È sempre riuscito a parlare con leggerezza del suo incidente, anche scherzandoci su, come nella sua famosa intervista a David Letterman. «Ho avuto in dote un inguaribile ottimismo», ha detto in un’intervista del 2008.

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    14 luglio 1996: Alex Zanardi, a destra, sul podio dopo il secondo posto in una gara del campionato mondiale IndyCar a Toronto.
    (Getty Images)


    Zanardi è nato a Bologna nel 1966. Suo padre faceva l’idraulico («Era un uomo poco colto ma molto intelligente», ha detto in un’intervista). Alessandro – nella sua vita ha avuto moltissimi soprannomi e tutti oggi lo chiamano “Alex” – cominciò a correre su kart a 13 anni. Proseguì la sua carriera passando alla Formula 3, e vincendo un campionato nel 1990, arrivando poi alla Formula 3000 con il team Il Barone Rampante. Dalla fine del 1991 Zanardi cominciò a correre in Formula 1, prima con il team Jordan, poi con la Lotus. Nel 1993 fece un terribile incidente durante il Gran Premio del Belgio, ma già un anno dopo ritornò a correre nel Gran Premio di Spagna. Quando però alla fine di quell’anno la Lotus fallì, Zanardi si ritirò una prima volta dalla Formula 1.

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    Alex Zanardi e Ralf Schumacher posano vicino alla nuova auto da gara della Williams Formula 1, alla presentazione ufficiale della stagione 1999. Barcellona, 25 gennaio 1999.
    (AP Photo/Cesar Rangel)


    Ma non smise di correre: venne infatti assunto come pilota di Formula Cart (un campionato automobilistico simile alla Formula 1, che oggi si chiama Champ Car). Al capo del suo team venne sconsigliato di farlo firmare: gli venne detto che i piloti italiani erano troppo spericolati e sbagliano troppo. Zanardi arrivò secondo al suo primo campionato di Formula Cart e vinse le due stagioni successive: 1997 e 1998. Grazie al fatto di parlare bene inglese, e al suo carattere simpatico e modesto, diventò presto un pilota molto conosciuto nel circuito sportivo statunitense.

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    29 agosto 1999: Alex Zanardi, allora pilota della Williams-Supertec, al Gran Premio del Belgio.
    (Michael Cooper /Allsport)


    Nel 1998 Zanardi ritornò alla Formula 1, ma come nella precedente esperienza continuò a non ottenere grandi risultati. Fece un incidente sulla pista di Imola e chiuse la stagione 1999 con 0 punti (in tutta la sua carriera di Formula 1 ha ottenuto soltanto un punto). Zanardi lasciò di nuovo la Formula 1 e tornò alla Formula Cart.

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    L’assistenza medica in pista poco dopo l’incidente del 15 settembre 2001 a Klettwitz, Germania.
    (Jonathan Ferrey/Getty Images)


    Il 15 settembre 2001 a Lausitz, in Germania, stava disputando una delle sue migliori gare di sempre: dopo una partenza in fondo alla pit lane era riuscito a recuperare una posizione dopo l’altra e a piazzarsi in testa alla gara. Dopo un pit stop, probabilmente troppo posticipato, stava rientrando in pista cercando di non perdere posizioni ma a causa di un colpo di acceleratore si ritrovò di traverso in mezzo alla pista. Un primo pilota riuscì ad evitarlo per poco, ma un altro pilota, subito dietro, il canadese Alex Tagliani, riuscì a vedere l’auto di Zanardi soltanto all’ultimo minuto, la colpi di fianco e tagliò via il muso dell’automobile.

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    Alex Zanardi con la bandiera a scacchi durante una gara di CART (Championship Auto Racing Teams) a Toronto, Canada, il 7 luglio 2002.
    (Robert Laberge/Getty Images)


    Zanardi perse immediatamente entrambe le gambe e in pochi minuti quasi tre quarti di tutto il suo sangue. Dopo un primo soccorso in pista, in ospedale i medici lo operarono per tre ore nel tentativo di chiudere le ferite, e alla fine riuscirono a salvargli la vita. Il pilota rimase incosciente per oltre una settimana. La leggenda di Zanardi e la ragione del perchè era così atteso alle Paralimpiadi comincia qui.

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    Alex Zanardi scavalca il muretto al circuito di Lausitz, a Klettwitz, Germania orientale, 10 maggio 2003. Poco dopo, Zanardi corse 13 giri del circuito con un’auto modificata, completando simbolicamente la gara interrotta con l’incidente del 2001.
    (AP Photo/Roberto Pfeil)


    Appena dopo l’incidente Zanardi decise che le protesi in commercio non lo soddisfacevano e disegnò da solo un paio di nuove gambe artificiali, con l’obiettivo di tornare a gareggiare. Ci riuscì appena due anni dopo l’incidente, nel 2003, proprio sulla pista che nel 2001 lo aveva quasi ucciso. L’auto era una Gran Turismo e la sua era una corsa di prova, ma se fosse stata una vera gara, con il tempo ottenuto, si sarebbe qualificato quinto.

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    Alex Zanardi poco prima di guidare un’auto modificata all’Euro Speedway di Lausitz, Germania, 11 maggio 2003.
    (Mark Thompson/Getty Images).


    La prova lo convinse a tornare a correre e diventò un pilota della BMW, utilizzando un’auto modificata apposta per poter essere guidata senza gambe. Corse cinque campionati, dal 2004 al 2009 ottenendo diverse vittorie e annunciando poi il suo ritiro. Dal 2007 ha cominciato a praticare la handbike, la bicicletta con tre ruote che viene spinta con le braccia. Dopo soltanto 4 settimane di allenamento, proprio nel 2007, arrivò quarto alla maratona di New York nella divisione handbike.

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    Mentre un assistente trasporta i suoi arti artificiali, Alex Zanardi arriva a una conferenza stampa guidando la sua handcycle a New York, 2 novembre 2007, prima di competere nella maratona della città.
    (AP Photos/Bebeto Matthews)


    Zanardi ha sempre detto che per lui lo sport è tutto e che non potrebbe mai restare con le mani in mano. Allo stesso tempo, è anche consapevole di essere diventato da qualche anno un personaggio molto popolare e di essere per molti una fonte di ispirazione: dopo che un incontro con lui al MotorShow di Bologna ebbe un grandissimo successo di pubblico, quattro anni fa, disse che «dopo l’incidente, sono diventato un personaggio strano, un misto tra padre Pio e Raffaella Carrà».

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    Alex Zanardi festeggia il suo primo oro alle Paralimpiadi a Longfield, Inghilterra, il 5 settembre 2012.
    (LEON NEAL/AFP/GettyImages)


    Prima di partecipare alle Paralimpiadi, Zanardi aveva dichiarato che il suo obiettivo era una medaglia d’oro e che poi sarebbe tornato ai motori. In questi giorni, dopo aver conquistato il primo oro, ha raccontato in un’intervista che adesso punta anche alle Paralimpiadi invernali.

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    Alex Zanardi in testa alla gara maschile di handbike nella categoria H 4, al circuito Brands Hatch di Longfield, Inghilterra, 7 settembre 2012.
    (Harry Engels/Getty Images)


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    Alex Zanardi festeggia il suo secondo oro alle Paralimpiadi a Longfield, Inghilterra, il 7 settembre 2012.
    (Bryn Lennon/Getty Images)


    Oltre all’attività nelle corse, Zanardi è molto attivo da anni in una quantità di iniziative e progetti diversi. Per fare solo due esempi, ha doppiato il personaggio di Guido nei film d’animazione Cars e Cars 2 (nella versione italiana parla in dialetto bolognese) e ha condotto a partire dal 2010 il programma televisivo di divulgazione scientifica E se domani, su Rai 3.

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    Alex Zanardi festeggia il suo secondo oro alle Paralimpiadi a Longfield, Inghilterra, il 7 settembre 2012.
    (Bryn Lennon/Getty Images)
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    Alex Zanardi festeggia il suo secondo oro alle Paralimpiadi a Longfield, Inghilterra, il 7 settembre 2012.
    (Harry Engels/Getty Images)


    ATTENZIONE....IL VIDEO E MOLTO CRUDO...


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    Zanardi "troppo veloce"
    Niente Maratona di New York


    L'ex pilota, che lo scorso anno ha stabilito il primato della competizione in handbike, si è visto rifiutare l'iscrizione dagli organizzatori.
    "Spero che la New York runners association ritorni sui suoi passi"

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    Niente maratona di New York per Alex Zanardi, due ori e un argento paralimpici a Londra: è stato escluso perché è troppo veloce. A renderlo noto lo stesso Zanardi, a margine dell'inaugurazione a Padova di Expobici. "Mi è stata rifiutata l'iscrizione alla maratona di New York - ha spiegato - perché vado troppo forte. La trovo una cosa assurda e spero che la New York runners association ritorni sui suoi passi. Perché le regole che hanno messo quest'anno non hanno senso, è come se non si facessero le gare dei 100 e dei 200 m perché vincono i giamaicani o perché invece la gente deve guardare solo il lancio del peso". Da notare che l'ex pilota di F.1, lo scorso anno ha stabilito il primato della corsa in handbike, correndo in 1h13'58.

    a venezia ci sara' — Sulla esperienza olimpica coronata da due medaglie d'oro, Zanardi, che ha garantito la sua partecipazione alla prossima Maratona di Venezia, ha detto che non si aspettava "tutto questo calore e questo affetto. Forse la gente ha capito che una volta correvo per me, adesso corro anche per la mia squadra, per i colori dell'Italia e per le tantissime persone che mi danno forza raccontandomi che hanno preso coraggio da me vivendo esperienze analoghe".

    da....http://www.gazzetta.it
     
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    Indomito Zanardi: "Voglio Rio 2016"


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    Alex Zanardi non molla.

    E' ancora fresca la delusione per essere stato escluso dalla Maratona di New York, ma l'atleta paralimpico si è già posto un nuovo obiettivo: quello delle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016.

    L'ha confermato lunedì mattina nel corso della trasmissione televisiva Agorà, in onda su Rai Tre.

    "Partecipare a Rio 2016? Ci provo. Magari invecchiando miglioro come il Barolo" ha dichiarato l'ex pilota emiliano, che nel 2016 avrà 50 anni compiuti.



    da....http://sport.tiscali.it/
     
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    Londra 2012 Paralimpiadi - L'ultima grande impresa di Alex Zanardi
    Il bi-campione olimpico di handbike ha trascinato al traguardo della Venice Marathon un compagno di gara tetraplegico: qualcosa di semplicemente straordinario anche per le condizioni meteo ai limiti dell'impossibile


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    Alex Zanardi non finisce più di stupire. Questa volta, l’ex pilota di Formula 1 non fa notizia per un successo, per un oro o per un record del mondo infranto. Domenica, infatti, il bi-campione olimpico di handbike non ha vinto la 27esima edizione della Venice Marathon. Ma, senza dubbio, si è reso protagonista di un’impresa ancora più grande. In condizioni meteorologiche al limite per la forte pioggia e il vento, Zanardi è riuscito ancora una volta a stupire.

    L’impresa è di quelle epiche. Qualche mese fa Zanardi aveva conosciuto Eric Fontanari, un diciassettenne rimasto tetraplegico dopo un incidente domestico. Il sogno del ragazzo era quello di partecipare alla maratona di Venezia e dopo averlo confessato al campione olimpico si sono decisi a provare l’impresa. Con una handike costruita appositamente (una versione modificata di quella utilizzata l’anno scorso per arrivare al traguardo con il malato di SLA Francesco Canali), Zanardi è riuscito a sospingere Fontanari sino al chilometro 25. Quando però l’olimpionico si è accorto delle difficoltà del compagno.

    Il primo pensiero è stato quello di abbandonare la gara, visti i problemi fisici di Fontanari. Ma, poi, è arrivata l’idea geniale. “E’ stata un’avventura pazzesca – ha confessato Zanardi una volta giunto al traguardo -. Eric ha iniziato a patire il freddo con degli spasmi muscolari e non riusciva più a tenere la sua handbike che piegava tutta a sinistra. A quel punto ho capito che era troppo rischioso arrivare in queste condizioni a Venezia per cui, memore dell’esperienza dello scorso anno con Francesco Canali, ho deciso di sganciare la ruota anteriore di Eric e agganciare il suo mezzo al mio con una corda trovata quasi per caso sul percorso. Da un bidone della spazzatura è spuntata una corda. Abbiamo smontato la ruota anteriore della carrozzina di Eric, l’ho legato dietro a me e siamo ripartiti. Sembravamo l’A-Team”.

    Un atto di generosità incredibile, concluso degnamente. “Siamo ripartiti – prosegue Zanardi -, quando sul Ponte della Libertà iniziava a scendere una pioggia battente e tirava un vento fortissimo. Ma il bello doveva ancora venire: qualche chilometro dopo, infatti, mi si rompeva la guaina del cambio e tutto ciò mi ha costretto ad utilizzare un rapporto durissimo e fare una fatica incredibile. Poi, miracolosamente, ho trovato un nastro e ho ‘steccato’ la guaina rotta attorno al freno. In questo modo sono riuscito a cambiare di nuovo e rendere quindi più facile la mia pedalata. Inoltre, ero troppo incitato da Eric che dietro di me urlava ‘vai trattore che ce la facciamo, arriviamo al traguardo!’. Iniziavano così i 13 ponti di Venezia, dove io facevo fatica a tenere l’handbike perché la ruota anteriore slittava, visto che tutto il peso era sbilanciato all’indietro. Avevamo il pubblico e i volontari ad aiutarci, e sapevamo che il traguardo era vicino e non potevamo mai mollare in quel momento”.

    Non è mancato un finale palpitante: “Dopo l’ultimo ponte mi sono fermato per attendere l’accompagnatore in bicicletta che avrebbe dovuto portarmi la ruota anteriore dell’handbike di Eric, perché volevo fosse lui a transitare per primo sul traguardo. Purtroppo, l’accompagnatore non è mai arrivato, forse fermato dagli addetti alla sicurezza, e così ho deciso di trainare Eric fino a 1 centimetro dall’arrivo, sono sceso dalla mia handbike e, come già fatto lo scorso anno con Francesco, ho fatto in modo che fosse il suo corpo a transitare per primo sotto la linea di arrivo. Adesso, con il senno di poi, dico che è stata durissima ma anche stavolta un’emozione incredibile: non potevo arrendermi, perché Eric ci ha creduto dal primo all’ultimo metro. Mi complimento anche con Fabio Marzocchi, l’altro ragazzo con noi in gara nel progetto Bimbingamba Sport che ci ha staccati al 25 km per portare a termine la sua gara con facilità”. L’ennesimo atto d’eroismo di un campione senza fine.

    LA FOTO DEI DUE ALLA PARTENZA, CON ZANARDI DIETRO A FONTANARI:
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    http://it.eurosport.yahoo.com
     
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    Alex Zanardi si ferma in gara e traina il suo compagno paraplegico… un esempio di grande umanità (VIDEO)




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    ALESSANDRO ZANARDI – Alex Zanardi ha dato l’ennesimo esempio di sportività e umanità, dimostrando di essere davvero un Campione con la c maiuscola. Alex ha corso la maratona di Venezia insieme all’amico paraplegico Eric Fontanari per aiutarlo a realizzare un sogno. Ma i 42 km erano un po’ troppi per lui, e così Alex si è fermato ad aiutarlo spingendolo fino al traguardo. “E’ stata un’avventura pazzesca – ha raccontato Zanardi -. Eric ha iniziato a patire il freddo con degli spasmi muscolari e non riusciva più a tenere la sua handbike che piegava tutta a sinistra. A quel punto ho capito che era troppo rischioso arrivare in queste condizioni a Venezia per cui, memore dell’esperienza dello scorso anno con Canali – ha proseguito -, ho deciso di sganciare la ruota anteriore di Eric e agganciare il suo mezzo al mio con una corda trovata per caso sul percorso spuntata da un bidone della spazzatura. Abbiamo smontato la ruota anteriore della carrozzina di Eric, l’ho legato dietro a me e siamo ripartiti…”.


    www.tuttomotoriweb.com
     
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    Alex in pista, ma sulla neve!
    sciatoooore





    www.barillagroup.it
     
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    Atletica - Zanardi fa il tris alla Maratona di Roma
    Il campione paralimpico si aggiudica nuovamente la prova di handbike precedendo Mauro Cratassa e Saverio Di Bari
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    Il campione paralimpico Alex Zanardi mette a segno la sua terza vittoria nella prova di handbike alla 19^ Acea Maratona di Roma, tagliando per primo il traguardo in 1.12.15. L'ex pilota di Formula 1, già vincitore nel 2010 e nel 2012 (quando aveva registrato il primato della gara in 1.11.46), si aggiudica così anche questa edizione, precedendo sul podio Mauro Cratassa e Saverio Di Bari.

    "Anche oggi vale il motto 'non c’è due senza tre' - ha dichiarato all'arrivo - Quest'anno è stato bellissimo, tutti hanno urlato più forte del solito, forse per quello che mi hanno visto fare a Londra; per me questo è un giorno felice, se potessi ripartirei subito per un altro giro. Ho iniziato piano perché' credevo che Mauro Cratassa avesse un problema tecnico e l'ho aspettato, poi lui mi ha detto di andare e io ho dato tutto nella seconda parte, che è stata più veloce dell'anno scorso. Devo ammettere che per me è tutto più facile: non è che tutto ciò che tocca Zanardi diventa oro, è solo che ho più disponibilità rispetto a tutti gli appassionati della nostra disciplina".

    Quest'anno la gara handbike partita in via dei Fori Imperiali è valida come prima tappa del Giro d'Italia di Handbike, che conta 73 iscritti in otto categorie. Con questo primo posto Zanardi si aggiudica anche la maglia rosa nella categoria H4; il secondo classificato Mauro Cratassa conquista la tappa nella categoria H3, mentre nella categoria H2 vince il terzo classificato Saverio Di Bari.



    http://it.eurosport.yahoo.com

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    dal web!!

     
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    Durante la presentazione del suo ultimo libro Zanardi racconta di sè, delle sue vittorie e del suo approccio alla vita
    Alex Zanardi, l'inguaribile ottimista: "a 46 anni mi sorprendo ancora"

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    "Sono così emozionato che mi tremano le gambe. Infatti mi sono messo seduto". Si presenta così Alex Zanardi. Il sorriso è quello di sempre: radioso, generoso, contagioso. L'occasione è la presentazione del libro scritto col giornalista Luca Corsolini Alex un inguaribile ottimista (Aliberti Editore). Il teatro è il Marathon Village, l'expo allestito al Palazzo dei Congressi di Roma, a corredo della Maratona della città eterna che domenica scorsa ha visto il bolognese trionfare per la terza volta di fila nella sua specialità, l'handbike.

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    Uno sport che ha dato ad Alex, due ori e due argenti alle ultime Olimpiadi di Londra, una seconda giovinezza: "quando ho iniziato sembrava volessi correre contro il campanaro, il sagrestano e la parrocchia. E invece è andata bene. Neanche se avessi vinto un mondiale di Formula 1 avrei ricevuto tutto questo affetto. A volte la gente mi ferma per strada e mi tocca per capire se sono reale, se esisto davvero".

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    Alex si diverte a parlare di sè, della sua vita, delle sue vittorie. Ma senza cadere mai nella retorica: "Diciamoci la verità, io dalla vità ho avuto anche le possibilità economiche. Ho potuto fare dell'handbike un mestiere, mentre c'è gente che si allena la sera dopo una giornata di lavoro. Sono orgoglioso di poter dire che a Londra ho messo dietro degli atleti fenomenali, che non hanno nulla da invidiare ai normodotati. Perchè quando vai a 40 km/h con le braccia sei un atleta con la A maiuscola".

    Impossibile non chiedergli quale sia il suo segreto: "la curiosità. A 46 anni mi sorprendo ancora. Il mio ottimismo deriva da questo. L'ho trovato anche dopo avere perso le gambe. Se non fosse successo non avrei potuto fare quello che sto facendo oggi. E ovviamente devo tanto alla passione per lo sport".



    Sport per il quale Zanardi manda anche un messaggio alle istutuzioni: "so che adesso ci sono altri problemi in Italia, ma spero che lo sport diventi centrale, perchè è metafora della vita: serve per migliorarsi, per ottenere quella fiducia in noi stessi che possiamo utilizzare in altro. Non è possibile che negli Stati Uniti le scuole sono obbligate a dotarsi di strutture sempre migliori e nel nostro Paese alle scuole manca la carta igienica o la cancelleria".



    Ma l'incontro è anche l'occasione per Alex di ricevere il Premio Sport Senza Frontiere, da parte dell'associazione omonima che si occupa di far praticare sport a bambini, adolescenti e ragazzi con disagio socio-economico e psico-fisico.



    Tema cui Alex è molto sensibile. Tutto il ricavato delle vendite del suo libro infatti è devoluto a quattro associazioni che si occupano di persone disabili: Briantea84, Art 4 Sport, Disabili no limits Onlus e l'associazione Bimbingamba, di cui Alex è ideatore e testimonial. "L'idea nasce nei giorni della mia operazione in cui devo dir la verità mi sono anche divertito a stare con un team di medici fantastico. Ricordo che quando mi sono rimesso in piedi per la prima volta, dopo che mi erano state impiantate le gambe nuove, uno di loro mi guarda e dice: ma quanto eri alto prima? Mi sa che abbiamo sbagliato la misura. Soccia, prendi la sega che questo qui l'abbiam fatto troppo alto".



    Questo qui è Alex Zanardi, un inguaribile ottimista. Uno che affronta la vità con una disarmante semplicità: "Ho voluto la bicicletta? E allora mi son messo a pedalare. Il bello non è il risultato, ma la preparazione. Il bello non è la meta, ma il viaggio".


    www.fantagazzetta.com
     
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17 replies since 16/11/2011, 12:20   15073 views
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