POLINESIA

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    Polinesia francese


    Da Wikipedia




    La Polinesia francese (in francese Polynésie française pɔlinezi fʁɑ̃sɛz; in tahitiano Pōrīnetia Farāni) è un insieme di arcipelaghi appartenenti alla Francia che costituisce una collettività d'oltremare e che pertanto utilizza una propria moneta (il Franco CFP), situati nell'Oceano Pacifico, a circa 6 000 km ad est dell'Australia. In virtù della lontananza geografica dalla madrepatria e della larga autonomia, il territorio dispone di un proprio prefisso telefonico internazionale: il +689. Ha come TLD .pf, .fr e .eu. La sua valuta è il Franco CFP.

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    Storia

    È un gruppo di isole polinesiane annesse dalla Francia durante il XIX secolo e chiamato, fino al 1958, «Possedimenti dell'Oceania» (Établissements de l'Océanie»). L'analisi e lo studio di reperti archeologici ritrovati sulle isole hanno reso possibile affermare che i primi uomini a sbarcare in Polinesia attorno al 500 d.C. furono un popolo sconosciuto e misteriosamente scomparso. La seconda ondata di immigrazione trovò i resti di questa civiltà. Secondo le leggende degli Inca, una seconda popolazione occupò la Polinesia attorno al 1100.


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    Moorea

    Suddivisioni

    La Polinesia Francese è composta da 5 suddivisioni amministrative:
    le Isole del Vento
    le Isole Sottovento
    le Isole Marchesi
    le Isole Australi
    le Tuamotu-Gambier
    Esistono inoltre 44 Comuni della Polinesia francese.


    Geografia

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    Bora Bora

    Polinesia francese


    La Polinesia francese si estende per 4.167 km² di terre emerse distribuiti su 2,5 milioni di km². È costituita da 118 isole, di origine vulcanica o corallina (atolli), distribuite in cinque arcipelaghi:
    le Isole Australi;
    le Isole della Società, le più importanti, costituite da:
    le Isole del Vento (Tahiti, la vicina Moorea, gli isolotti Maiao e Mehetia e l'atollo Tetiaroa);
    le Isole Sottovento (Raiatea, Tahaa, Huahine, Bora Bora e Maupiti);
    le Isole Tuamotu;
    le Isole Gambier;
    le Isole Marchesi.
    L'isola più importante e popolata è Tahiti. La Polinesia francese è situata in una regione soggetta ad intensa attività sismica.

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    Bora motu




    La Polinesia Francese utilizza una propria moneta, il franco. PIL è di 5.490 milioni di $ e il PIL procapite è di 21.565$ .
    La Polinesia francese possiede un'economia mediamente sviluppata, basata sull'importazione di beni, sul turismo e sull'assistenza finanziaria da parte della Francia. I complessi turistici sono molto diffusi e per la maggior parte si trovano nelle isole più visitate come Thaiti e Bora Bora. La pesca e l'esportazione di copra (olio di cocco) sono le due principali attività tradizionali. Il turismo rappresenta il 13% del PIL (Prodotto Interno Lordo) di queste isole, che nel 2002 hanno ospitato 190.000 turisti. La perlicoltura, sperimentata nel 1970 ma effettivamente lanciata nel 1990, consiste nel porre una biglia di madreperla bianca importata dal Mississippi in un'ostrica, che la ricoprirà con la propria madreperla nei due anni successivi. La perla di Tahiti ha dei riflessi verde pavone, malva, o perfino d'argento, d'oro o azzurrognoli. La perlicoltura (coltivazione di perle) occupa circa 7 000 persone e i principali importatori sono il Giappone e la Cina. È anche diffusa la lavorazione del legno.
    La Polinesia francese ha uno dei livelli di criminalità più bassi di tutta la Francia.


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    Infrastrutture

    La copertura medica è generalmente buona sulle isole più importanti, ma limitata nelle regioni più lontane o meno popolate. Le persone che hanno bisogno di cure urgenti o soffrono di malattie gravi vengono spesso trasferite a Tahiti per essere assistite lì (vi hanno sede due ospedali e numerose cliniche private).
    Benché le strade più importanti siano asfaltate e ben tenute, molte strade secondarie non lo sono affatto. Il traffico stradale è particolarmente intenso a Tahiti.

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    Folklore

    Nei tempi antichi tutto era manifestato dalla danza a ritmo di tamburo, per dare il benvenuto, per dire addio, per onorare o ringraziare gli dei, o semplicemente dimostrare la gioia o il piacere di vivere. Gli abitanti della Polinesia costruiscono varie statue di legno chiamate Moai che si ispirano a motivi tradizionali o simbolici.

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    Clima

    Le isole polinesiane presentano un clima complessivamente mite, rinfrescato dalla presenza degli Alisei del Pacifico (vento che attraversa le isole tropicali).


    Flora

    Ci sono spiagge bianche circondate di varie piante e alberi esotici come le palme da cocco, hibiscus e ylang-ylang (fiore giallo simile a orchidea). Si possono fare escursioni per osservare la bellezza della natura, oppure rilassarsi nelle spiagge a sentire il rumore delle onde sulla riva.

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    Isole Cook

    Fauna

    Le acque della barriera corallina sono popolate da pesci appartenenti a numerose specie. Si possono fare immersioni per avere incontri ravvicinati con pesci o squali per esempio razze, mante o squali martello ma in Polinesia si trovano anche barracuda, tartarughe marine, squali pelagici (tigre, ecc.)

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    Cucina

    La cucina locale è a base di banane, i fafa, una specie di spinaci del territorio, mango, pollo e ovviamente pesce. I piatti tipici sono: il pesce crudo alla tahitiana (tonno assieme a verdure e varie spezie) e il po’e (frutta servita con cremoso latte di cocco)

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    da: turistinviaggio.it

    Il viaggio nella gastronomia della Polinesia francese può iniziare dal tradizionale banchetto, chiamato tamaara’a, dove si possono gustare i piatti cotti al calore delle pietre nel tipico ahima’a, l’antico forno tahitiano. Secondo la tradizione, infatti, i cibi vengono cotti all’interno di forni ricavati da buchi nel terreno, in cui vengono inseriti avvolti da foglie e appoggiati su pietre dove vengono sottoposti ad una lunga cottura di diverse ore. Dentro questi particolari forni, vengono preparati gustosi stufati di maialini da latte, come il ma’a tinito (stufato di maiale, fagioli rossi e un tipo di cavolo, il pota) oppure pollo al fafa, ma anche pesce ed i gustosi po’e, particolari composte di frutta, il tutto rigorosamente accompagnato dal dolce ed irresistibile latte di cocco.
    E come non assaggiare i leggendari frutti dell'albero del pane, le molte varietà di banane (tra cui l’incomparabile fei orangé), ed i diversi tuberi (di taro, di tarua e di ufi) che costituiscono la base della cucina locale, mentre papaya, mango, ananas, anguria, pompelmo e limone verde, con l'aggiunta di un pizzico di vaniglia, compongono il più saporito dei dessert.
    Di sicuro non si può lasciare il paese senza aver gustato il pesce crudo «alla tahitiana»: appena pescati, il tonno, la triglia o la palamita vengono tagliati a dadini e preparati con succo di limone e latte di cocco e lasciati a marinare insieme a verdure fresche come carote, cetrioli, cipolle bianche, pomodori e peperoni, rigorosamente tagliate a julienne. Il poisson cru viene quindi servito freddo, condito con sale e pepe. Il pesce, crostacei e frutti di mare sono serviti in tavola accompagnati da riso o salse tropicali a base di cocco. Tra le specie più particolari spiccano il pesce pappagallo, il luccio, il marara, ma anche il più famoso salmone viene utilizzato per preparare, tra le altre, gustose ricette a base di pesce crudo come il fafaru a base di pesce marinato intero in acqua di mare per diversi giorni e condito con latte di cocco, e la kokoda che al condimento aggiunge anche il limone.
    A conclusione di ogni pasto è d’obbligo un’assaggio di della famosa frutta esotica di cui le isole polinesiane sono ricchissime. Molto apprezzati sono i pompelmi, i lime, i mango, gli ananas, le angurie, le banane, le papaya con cui si preparano anche deliziose macedonie di frutta o bevande rinfrescanti, magari accompagnati da una bacca di vaniglia, che in alternativa ad una interessante birra locale.
    Per annaffiare questa cucina leggera, si può scegliere un vino locale o una birra artigianale di Tahiti. A Rangiroa si producono vini rosé con sentori di melone e lampone; un bianco secco, dai profumi di miele e verbena, affinato dodici mesi in barrique. Perfetto come aperitivo, il Blanc de corail, è un vino elegante con sentori esotici di mango, ananas e banana caramellata. Per un break rinfrescante, invece, o per accompagnare una grigliata in riva al mare, si può scegliere la Hinano, la tradizionale birra locale, abbastanza leggera, tra i 4° e i 5°.
    La gamma dei locali in cui gustare la cucina della Polinesia francese è molto ampia: si va dai curatissimi ristoranti dei resort, che offrono specialità locali ma anche cucina internazionale, alle ottime trattorie disseminate nelle cittadine, nei villaggi e nei luoghi più incantevoli delle isole. E per assaporare la cucina casalinga, da non perdere le famosissime roulotte di Papeete.


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    Tramonto su Moorea da Faa-Paeete



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    Moorea

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    foto web e wikipedia
     
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1 replies since 23/10/2011, 23:54   616 views
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