MAROCCO

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  1. tomiva57
     
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    Tangeri



    Da Wikipedia



    La città di Tangeri (arabo Tanja, طنجة; latino Tingi) è un porto del Marocco settentrionale con una popolazione di 669.685 abitanti (censimento del 2004).
    Il suo nome deriverebbe da una corruzione del toponimo latino Tingis di probabile origine berbera.

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    Porto


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    Mercato a Tangeri




    Storia

    Tanja ha una storia antica e ricca, fu città fenicia, cartaginese, romana, e poi vandala, araba, portoghese, spagnola e britannica.
    Strappata dai Romani a Cartagine nel 146 a.C., al termine dei conflitti che opposero le due grandi potenze mediterranee, Tangeri divenne colonia nel 38 a.C. durante il secondo triumvirato con il nome di Tingi. Dopo la conquista di Claudio divenne capitale della Mauretania Tingitana. Nell'VIII secolo d.C. Tangeri divenne musulmana quando il governatore di Ifriqiya, Mūsà b. Nusayr, vi nominò come suo rappresentante il berbero Tāriq b. Ziyād.
    Nell'area si insediarono poi comunità kharigite e lo Sharīf Idrīs b. ‘Abd Allāh vi fondò un Emirato.
    Nel XV secolo i Portoghesi occuparono Ceuta (in arabo: Sabta) e nel 1471 Tangeri, dove rimasero fino al 1671, anno in cui gli Inglesi occuparono la città in quanto bene dotale di Caterina di Braganza, andata sposa a re Carlo II Stuart.
    Nel XVII secolo inizia l'azione indipendentista musulmana, impersonificata da al-Khadir Ghaylan dei Banu Gurfat. Solo nel 1666 però, con l'arrivo della dinastia alawita, Tangeri recuperò la sua indipendenza dall'occupante cristiano. Fu merito del sultano Mawlāy Ismā‘īl (1672-1727) se la città e il suo territorio tornarono a far parte della dār al-Islām (il territorio sottoposto alla Legge islamica).
    Nel XIX secolo la città conobbe una crescente fortuna commerciale. Nel 1856 un Trattato anglo-marocchino vietò i monopoli di Stato che fino ad allora ne avevano frenato lo slancio economico e finanziario. La popolazione passò da 5000 abitanti degli inizi del secolo ai 20.000 del 1878, un quinto dei quali di religione israelitica.
    Nel 1903-04 lo Sharīf Ahmad al-Raysuni s'impadronì di alcuni cittadini occidentali e nel 1905 il Kaiser Guglielmo II inviò una piccola squadra navale, con l'incrociatore Panther, sbarcando le sue truppe per proteggere gli interessi tedeschi in città (la cosiddetta "crisi di Tangeri").
    Nel 1912 con la soluzione della seconda crisi marocchina fu stabilito che Tangeri fosse sottoposta a regime internazionale.
    L'effettiva applicazione di tale regime iniziò peraltro solo nel 1923, e durò fino all'indipendenza del Marocco nel 1956. Esso comportava per Tangeri la neutralità politica e militare, la totale libertà di impresa e l'amministrazione internazionale sotto il controllo della Francia, della Gran Bretagna e della Spagna, cui si aggiunsero nel 1928 anche l'Italia, il Portogallo ed il Belgio.
    In tutto questo periodo l'economia crebbe vertiginosamente e Tangeri contava nel 1950 85 banche e oltre 4 000 società anonime, impegnate nel commercio e negli affari finanziari, mentre la popolazione si quadruplicava e gli europei (specialmente spagnoli) diventavano circa 40.000.

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    Antica e moderna, chic e cosmpolita: la seconda vita di Tangeri.



    Alessandra Gesuelli
    stile.it


    Chic e cosmopolita, la città è al centro di grandi investimenti. La casbah è uno straordinario mix di antico e moderno insieme, tra cafè dal fascino liberty e vecchie case trasformate in boutique hotel.
    Cambia tutto a Tangeri. La città sta vivendo una seconda vita. A cominciare dalla sua casbah. Restaurati gli antichi palazzi e trasformati in boutique hotel, rinnovate piazze e vicoli, sta diventando la nuova meta chic del Marocco. Sono lontani i tempi in cui questo luogo del Mar Mediterraneo evocava pericoli e aveva una pessima fama: terra di nessuno per ogni genere di traffico.

    A iniziare il cambiamento è stato il giovane re del Marocco Mohammed VI che ama molto la città e ha spinto per attrarre investimenti. Oggi la baia e il fronte del porto sono interessati da massicci cambiamenti che stanno modificando in modo forse troppo radicale la linea della costa. Il progetto più importante, Tanger Med, vedrà la nascita di un nuova area portuale e una marina per gli yacht, il cui centro direttivo è progettato dall'archistar Jean Nouvel. Gru e lavori in corso sono ovunque per realizzare nuovi complessi residenziali e turistici, in parte anche grazie agli investimenti degli Emirati Arabi.

    Nel frattempo nella casbah si continua a respirare un'aria d'altri tempi. Questa parte della città è oggi uno straordinario mix tra antico e moderno, di bohemienne e snob. Talvolta sembra di tornare ai tempi della cosmopolita Tangeri, agli inizi del Novecento e fino alla fine degli anni Sessanta, prima dell'abbandono. Quando la città ispirava pittori come Henri Matisse e scrittori come William S. Burroughs e Paul Bowles che qui realizzarono parte dei loro capolavori. Nella casbah, o nell'esclusivo quartiere residenziale appena fuori, hanno comprato casa designer di fama internazionale come Bruno Frisoni, direttore creativo di Roger Vivier, o scrittori come il francese Bernard-Henri Lévy che ha acquistato una abitazione vicino al mitico Café Hafa, luogo preferito negli anni Sessanta dai poeti della Beat Generation e perfino dai Rolling Stones.

    Nei caffè si respira ancora un'atmosfera davvero unica come nel Café Central, nella piazza del Petit Socco, che appare dal nulla dopo un dedalo di vicoli. O di fronte al Cinémathèque de Tanger, edificio anni '40 recuperato grazie a un attento restauro, simbolo della rinascita culturale della città. Altrettanto unici i nuovi esclusivi riad ricavati da antichi palazzi. L' Hôtel Nord-Pinus Tanger in Rue de Riad Sultan, propone eleganti suite, ciascuna con uno stile diverso e tutte decorate con pezzi d'artigianato a cominciare dalle ceramiche di Fez, decorate a mano. L'hotel ha un ristorante di cucina marocchina con tocchi francesi, aperto anche agli esterni e due splendide terrazze che guardano sulla casbah e il mare.

    Altrettanto fascino ha il Riad Tanja hotel. Ad attrarre è soprattutto il ristorante gestito dallo chef Moha Fedal, principale esponente della nouvelle cousine marocchina. Al centro dell'area shopping, proprio dietro al Grand Socco, l'Hotel El Minzah è un bell'esempio di restauro di una casa tradizionale. Le stanze si affacciano in parte sul fresco patio bianco. Ha anche una spa e una piscina, ora in fase di risistemazione. E' inoltre la base ideale per un giro di acquisti. Per tessuti e antichi gioielli berberi uno degli indirizzi più classici è Boutique Majid, su tre piani in Rue les Almouhades, 66. Tra i più ricercati La Galerie Tindouf, che propone bei pezzi d'antiquariato e d'arredo in Rue de la Liberté 72.

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    Giardini


    Tangeri

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    Tangeri-02


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9 replies since 10/10/2011, 18:14   4190 views
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