VARSAVIA e Polonia

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    Varsavia
    Da Wikipedia


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    Varsavia (in polacco Warszawa[?·info], [varˈʂava]) è la capitale (1.800.821 ab.) della Polonia, principale centro scientifico, culturale, politico ed economico e maggiore città del Paese.

    È anche il capoluogo del Voivodato di Masovia. Vi si trovano le sedi del Parlamento, del presidente della Repubblica, dei ministeri e dei principali uffici dello stato.



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    Geografia e clima


    Varsavia è situata sul medio corso della Vistola a una altezza media di 100 m s.l.m. La città è collocata su entrambe le rive del fiume, a una distanza di circa 350 chilometri dai Carpazi e dal Mar Baltico. Il clima di Varsavia è di tipo continentale umido. La temperatura media annua oscilla intorno agli 8 gradi Celsius (-3 °C a gennaio e +19 °C a luglio) In gennaio la temperatura può scendere fino a -20° e in piena estate superare i 30°. Le precipitazioni non superano i 680 mm all'anno e il mese più piovoso è luglio.


    Nome della città


    Il toponimo della città proviene dalla forma possessiva del nome Warsz (abbreviazione di Warcisław), ossia Warszowa o Warszewa. L'etimologia popolare vuole che Varsavia sia la fusione del nome del pescatore Wars e della sirena della Vistola Sawa.


    Storia

    Le prime tracce di abitato risalgono tuttavia probabilmente al X secolo, con un insediamento fortificato nell'attuale sobborgo di Bródno. Le origini della città risalgono alla fondazione, alla fine del XIII secolo, di una prima residenza (castello Ujazdowski, o Zamek Ujazdowski) da parte dei duchi di Masovia. Il duca Bolesław II (1294-1313) fondò quindi il nucleo più antico del Castello Reale): a quest'epoca si data la prima citazione documentata della città di Varsavia.

    L'abitato che sviluppò intorno al Castello divenne il principale centro del ducato di Masovia, e la sua chiesa (oggi cattedrale di San Giovanni) ottenne il titolo di chiesa collegiata nel 1406. Alla fine del XIV secolo il duca Janusz I Starszy ne aveva fatto la sua capitale e la città si espanse al di fuori della originaria cerchia di mura, con la Città Nuova, che si separò amministrativamente dalla Città Vecchia, racchiusa dalle mura, nel 1408.

    Nel 1526, con la morte dell'ultimo duca di Masovia, Janusz III, Varsavia passò sotto il dominio diretto dei re di Polonia. Nel 1569 vi fu trasferito il parlamento dalla allora capitale Cracovia e nel 1596 il re Sigismondo III Wasa vi spostò la propria residenza, facendone la nuova capitale del regno di Polonia.

    Nel corso del cosiddetto "Diluvio" gli Svedesi occuparono la città nel 1655, causando numerose distruzioni. La città venne quindi lentamente ricostruita e visse un notevole periodo di sviluppo sotto il re Giovanni III Sobieski, eletto nel 1674. Nella prima metà del XVIII secolo, sotto i re sassoni della dinastia Wettin, Augusto II e Augusto III, che governarono la Polonia dalla loro corte di Dresda, venne costruito il cosiddetto "Asse sassone", una nuova residenza reale circondata da un parco, sul modello del Castello di Versailles, che doveva costituire l'asse per una nuova espansione urbanistica della città.


    Sotto il re Stanislao Augusto Poniatowski, eletto nel 1764, la Polonia divenne prima un protettorato di fatto della Russia (1767) e perse quindi progressivamente la propria indipendenza con le tre successive "spartizioni" del 1772, 1793 e 1795, con cui i territori della Confederazione Polacco-Lituana vennero spartiti tra Austria Russia e Prussia. Varsavia venne occupata nel 1796 dalla Prussia e, dopo la breve parentesi napoleonica, con la costituzione del ducato di Varsavia nel 1807, nel 1815 fu la capitale del regno polacco, governato dallo zar della Russia. Dopo le rivolte del novembre 1830 e del gennaio 1863 il regno fu definitivamente abolito e il suo territorio inglobato nell'Impero russo.

    La città ebbe un periodo di fioritura sotto il sindaco Sokrates Starynkiewicz (1875–1892), con la realizzazione di un moderno sistema delle acque, la realizzazione di tram, dell'illuminazione stradale e delle condutture del gas.

    Ritornata la Polonia all'indipendenza nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale, nel 1920 venne combattuta una battaglia nei sobborghi orientali della città, con la quale l'esercito polacco sconfisse l'Armata Rossa.

    Con l'invasione tedesca del 1939 anche Varsavia venne occupata dai nazisti dopo un assedio che portò alla distruzione del 10-15% dei suoi edifici. Durante l'occupazione gli Ebrei furono rinchiusi nel Ghetto e in seguito massacrati nonostante una strenua resistenza durata oltre un mese. Tra il 1º agosto e il 2 ottobre 1944, quando le truppe sovietiche si avvicinavano alla città, questa si ribellò all'occupazione, resistendo per 63 giorni. Per rappresaglia i Nazisti distrussero la città quasi completamente: quando le truppe sovietiche vi entrarono, nel gennaio del 1945, l'85% degli edifici era completamente distrutto.

    Varsavia fu quindi la capitale della Repubblica Popolare Polacca, sotto l'influenza sovietica. Molte delle case sulle antiche vie del centro storico e le principali chiese e palazzi furono ricostruiti nella loro forma originale, ed a questi si aggiunsero progetti di palazzi per appartamenti e nuovi edifici pubblici. Nel 1980 il centro storico della Città Vecchia venne iscritto tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Nel 1995 venne completata la prima linea della metropolitana.



    Monumenti e attrazioni turistiche

    Nel XVIII e XIX secolo Varsavia era conosciuta con il nome di "Parigi del nord", per i suoi ampi viali alberati e la struttura architettonica classicheggiante e di ampio respiro. Tuttavia, durante la seconda guerra mondiale la città venne quasi completamente distrutta e la successiva ricostruzione ne cambiò sensibilmente il carattere e l'assetto urbanistico.




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    Palazzo della Cultura e della Scienza


    Nonostante la ricostruzione dei maggiori monumenti e parchi storici, riportati al loro antico splendore, l'aspetto di Varsavia venne caratterizzato indelebilmente dall'architettura del realismo socialista, come emerge da uno dei nuovi simboli della città e principale punto di riferimento spaziale, il Palazzo della Cultura e della Scienza (Pałac Kultury i Nauki, o PKiN), esempio di architettura real-socialista monumentale.

    Questo enorme edificio, eretto negli anni 1952-1955, situato accanto alla stazione centrale, occupa quello che attualmente è il centro commerciale, finanziario e economico di Varsavia.



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    Piazza del Mercato


    Una delle maggiori attrattive è costituita, comunque, dalla Città Vecchia (Stare Miasto), che corrisponde all'incirca alla "Vecchia Varsavia", il primo nucleo urbano della città risalente al XIII secolo. Seriamente danneggiato dagli eventi bellici, questo quartiere venne ricostruito con precisione negli anni cinquanta e sessanta, basandosi in gran parte sulle famose vedute attribuite al Canaletto (e in realtà dipinte da Bernardo Bellotto). Il cuore della città vecchia è costituito dalla Piazza del Mercato (Rynek Starego Miasta), attorno a cui si dipana un reticolo di vicoli e stradine molto suggestivi, tra cui la bella via Piwna (ulica Piwna), su cui si affacciano numerosi palazzi in stile neoclassico e barocco.

    Il Barbacane, edificato nel 1548, introduce alla Città Nuova (Nowe Miasto) situata a settentrione, fuori delle antiche mura medievali e risalente al XV secolo. Il centro di questo quartiere è costituito dalla "Piazza del Mercato della Città Nuova" (Rynek Nowego Miasta).


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    piazza del mercato

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    Vecchia Varsavia


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    Chiesa del Seminario


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    piazza del Castello


    Nella parte meridionale della Città Vecchia si trova la "Piazza del Castello" (Plac Zamkowy) dominata dal Castello Reale (Zamek Królewski), risalente al XIV secolo e ricostruito tra il 1971 e il 1988 dopo la sistematica distruzione da parte degli occupanti nazisti nel 1944. Sulla piazza si affaccia anche la "Colonna di Sigismondo" (Kolumna Zygmunta), punto di ritrovo dei varsaviani e uno dei maggiori simboli della città, eretta nel 1644 in onore del re Sigismondo III Vasa dal figlio Ladislao IV Vasa.

    Dalla piazza del Castello inizia la cosiddetta "Strada Reale" (Trakt królewski), antica via che conduceva verso sud dalla città vecchia alla residenza reale di Wilanów. Il primo tratto è costituito dal Krakowskie Przedmieście, grande viale alberato dove si trovano il "Palazzo del presidente della repubblica", la chiesa neoclassica di Sant'Anna, il monumento al poeta nazionale Adam Mickiewicz e la città universitaria. Successivamente inizia la via Nowy Świat, una tra le strade più belle della città, costeggiata da palazzi e edifici della antica nobiltà, e oggi pulsante di vita con i suoi numerosi ristoranti, caffè, negozi alla moda.


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    strada Reale e chiesa di S. Croce


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    Castello reale


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    Il Palazzo sull'acqua nel parco di Łazienki




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    Tra i luoghi di maggiore interesse artistico dobbiamo citare il grande "parco di Łazienki", costruito nel XVIII secolo per volere del re Stanislao Augusto Poniatowski, in cui si trovano splendidi edifici neoclassici, come il "Palazzo sull'acqua" (Pałac na Wodzie) e un teatro costruito su un isolotto nel laghetto artificiale al centro del parco.



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    Palazo Wilanòw

    L'altra residenza reale è il Palazzo di Wilanów (Pałac w Wilanowie), costruito alla fine del XVII secolo per il re Giovanni III Sobieski. Merita una menzione il "Giardino Sassone" (Ogród Saski), il primo parco pubblico aperto ai cittadini, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, con 21 statue delle muse e delle virtù, l'orologio solare e una fontana costruita sul modello del tempio di Vesta di Tivoli. All'entrata di questo parco è situato il "Monumento al Milite ignoto" (Pomnik Nieznanego Źołnierza).


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    Monumento al milite ignoto


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    Giardino Sassone


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    cimitero Ebraico


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    cimitero Powazki


    Di grande valore sono anche il "Cimitero ebraico" e il "Cimitero di Powązki" (Cmentarz Powązkowski), tra i più antichi in Europa, dove riposano molti polacchi celebri.



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    Antico ghetto

    Nel luogo dove si trovava l'antico Ghetto di Varsavia si trovano ora, tra palazzi nello stile dell'architettura del realismo socialista, monumenti alla memoria storica e alle tragedie della guerra.


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    Il quartiere di Praga, situato sulla riva destra della Vistola, dove anticamente venivano incoronati i re polacchi, nonostante l'attuale degrado conserva molti edifici d'anteguerra dalla caratteristica architettura, il moderno "Stadio del Decennale" (Dziesięciolecia) e alcuni esempi di splendide chiese ortodosse come la Cattedrale di Santa Maria Maddalena.


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    Teatri

    Grande teatro

    A Varsavia si trovano circa trenta grandi teatri stabili. I maggiori sono il Teatr Narodowy (Teatro Nazionale, fondato nel 1765) e il Teatr Wielki (Teatro Grande, il progetto di Antonio Corazzi; fondato nel 1778). Un riconoscimento particolare ha ottenuto nel tempo il TR Warszawa (già Teatr Rozmaitości), in cui vengono organizzati spettacoli sperimentali.


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    Teatro Wielki

    Musei e gallerie

    A Varsavia si trovano numerosi tra musei e gallerie d'arte, tanto statali quanto privati. I più importanti sono la galeria Zachęta, il Centrum Sztuki Współczesnej (Centro di Arte Contemporanea), il Muzeum Wojska Polskiego (Museo dell'Esercito Polacco), il Muzeum Narodowe (Museo Nazionale) e le sue succursali: lo Zamek Królewski (Castello Reale) e il Pałac w Wilanowie (Palazzo di Wilanów). Il 31 luglio 2004 è stato aperto il Muzeum Powstania Warszawskiego (Museo dell'insurrezione di Varsavia





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    Museo Wilanòw





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    Museo della rivolta di Varsavia



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    Museo Naradowe



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    Stare Miasto



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    Palazzo di Wilanów





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    Palazzo Branicki



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    Palazzo di Małachowski





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    Ponte Swietokrzyski



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    Edited by tomiva57 - 16/12/2011, 14:03
     
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    Cracovia




    Cracovia è stata la capitale della Polonia cattolica fino al fine del XVI secolo, quando la capitale venne spostata a Varsavia. Fin dal 1978 il suo centro storico medievale è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità Unesco. Cracovia è la città dell'amato Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, che non ha mai dimenticato questi luoghi, in cui visse per 40 anni, e che spesso ricordava con nostalgia. Gli abitanti di Cracovia avrebbero voluto che Wojtyla, alla sua morte, fosse sepolto qui, nella sua cattedrale, insieme ai re di Polonia, gli Jagelloni e i Wasa ma così non è stato, mentre nella cattedrale sono stati "discutibilmente" seppelliti, nel 2010, l'allora presidente della Repubblica Lech Kaczyński e la moglie, morti nel famoso disastro aereo di Smolensk. Un piccolo aneddoto su Papa Wojtyla: nel 1938, venne in visita al liceo dove il futuro papa studiava, l'arcivescovo-principe di Cracovia, Adam Sapieha. Fu Karol a porgergli il saluto a nome di tutta la scuola. Lo fece in perfetto latino. E fu in quella occasione che gli venne chiesto se intendeva farsi prete un giorno, e lui rispose sicuro all'arcivescovo che non avrebbe mai fatto il prete, perché preferiva la letteratura.



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    Porta Florianska


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    Oskar Schindler - Cracovia


    Sinagoghe, cimiteri, iscrizioni e opere d'arte caratterizzano Kazimierz, il quartiere ebraico di Cracovia, a sud della collina di Wavel, e ricordano la massiccia presenza ebraica in città. 65.000 ebrei vivevano qui prima del 1945, oggi ne restano appena 300. Kazimierz fu fondata come città separata dal re Casimiro III nel lontano 1335 e dal suo fondatore deriva anche il nome. Nel 1495 gli ebrei che vivevano nella parte occidentale di Cracovia furono allontanati perché dove abitavano doveva sorgere un nuovo campus della prestigiosa Università Jagellonica.

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    Questi ebrei furono obbligati a trasferirsi a Kazimierz e da questo momento in poi Kazimierz fu divisa in due parti, una cristiana ad ovest e una ebrea a est e polacchi ed ebrei vissero qui pacificamente fino alla Seconda guerra mondiale. Oggi questo luogo è diventato la parte più alla moda e affascinante di Cracovia, ed è ancora immerso nella atmosfera originaria, nonostante l'odierna comunità ebraica sia esigua. La zona è molto caratteristica ed aiuta a comprendere la storia vera della città e dei suoi movimenti sociali ed economici; troviamo pittoreschi negozi e locali all'insegna della cultura yiddish, l'antica sinagoga, dove è ospitato il Museo dell'Olocausto, tanti ristoranti e bar originali. Approfondisci la conoscenza del quartiere ebraico visitando la pagina Cosa vedere a Cracovia.


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    vecchia sinagoga Kazimierz


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    Ma torniamo a parlare del centro. La famosissima università Jagellonian, il Castello di Wawel e una delle più grandi piazze antiche d'Europa sono tutti situati nel cuore di Cracovia. Cracovia, al giorno d'oggi è la quarta città della Polonia, ma tutti i polacchi la considerano la capitale culturale del paese e visitandola è facile capire il perché: un luogo affascinante, ricco di monumenti e testimonianze storiche, musei, chiese, palazzi bellissimi e allo stesso tempo un concentrato di ristoranti, bar e locali ed eventi culturali di ogni tipo.

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    Tutto il quartiere centrale, Stare Miasto, è circondato da un parco noto come Planty, che segue fedelmente il tracciato delle vecchie mura della città. Delle mura cittadine restano solo una cinquantina di metri ma il giardino che circonda il centro ci ricorda esattamente il tracciato che disegnavano un tempo le mura difensive. Oggi ci sono circa 4 Km di passeggio sotto gli alberi, con belle vedute sulla città, tante panchine e spazio per i bambini.

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    Stare Miasto, la città vecchia, ha il suo cuore nella Rynek Glowny, l'immensa piazza medievale, risalente al 1257. Da un lato della piazza si entra nel Sukiennice, un tempo il Palazzo dei tessuti (un centro mercantile costruito nel XIV secolo, restaurato 200 anni più tardi) oggi sede di un caratteristico mercato coperto specializzato in oggetti d'artigianato e preziosi fatti con l'ambra del Baltico. Al piano superiore, una galleria di opere d'arte e alcune caffetterie, tra cui la Naworolsky, a quanto si dice uno dei posti preferiti da un giovane di nome Vladimir Lenin, che iniziò forse qui a tramare di una rivoluzione che avrebbe fatto la storia. Nei sotterranei della Piazza è stato allestito un fantastico museo multimediale, che ricostruisce la vita medioevale della piazza.


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    Sul lato nord-est della piazza Rynek Glowny sorge la chiesa dedicata alla Vergine Maria, Kusciol Mariacki. La sua costruzione risale al XIV secolo, quando andò a rimpiazzare una chiesa precedente distrutta dai Tartari. La più alta delle due torri (81 metri), ospitava la guardia della città; ogni ora, da una finestra, s'innalzano gli squilli di tromba che commemorano la morte di un guardiano ucciso da una freccia nemica, nel XIII secolo, mentre suonava per dare l'allarme e avvertire dell'arrivo del Tartari. L'interno è splendido, finemente decorato e dipinto in tanti colori. Qui potrete ammirare l'altare di Veit Stoss, una splendida pala d'altare in legno scolpito d'arte tardo gotica. Ci vollero 12 anni all'artista per scolpire questo altare prezioso.



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    Nella piazza si trovano anche l'edificio isolato del municipio, Wieza Ratuszowa e la Chiesa di San'Adalberto,

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    la Kosciol sw Wojciecha, la più antica della città, una piccola chiesa a cupola risalente a X secolo. In un angolo della piazza potrete scorgere una gigantesca testa di uomo in bronzo: si tratta di un dono dell'artista polacco Igor Mitoraj alla città. Una curiosità: è un classico tra i giovani del luogo ritrovarsi "alla testa di bronzo". La testa rappresenta Eros bendato, e turisti grandi e piccini amano entrarci dentro e far capolino dalle fessure degli occhi, divertente per tutti.



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    Dama con L'Ermellino - Leonardi da Vinci

    Non ci si stanca mai di esplorare le affascinanti stradine del centro, con le strade in bella pietra e i palazzi imponenti ai lati. Le cose da vedere a Cracovia sono davvero tante. Andando verso nord, sulla Florianska si trovano molti negozi, alcuni di prodotti tipici, dove si può acquistare anche dell'ottimo formaggio affumicato di capra, una specialità locale.

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    A ovest di Florianska si trova il Museo Czartorysky, che ha la sua opera più nota nella Dama con l'ermellino di Leonardo Da Vinci, ma vi si trovano anche altri dipinti e reperti notevoli, tra cui una collezione di grande valore di sarcofagi e vasellame egizio. La Dama nel dipinto leonardesco è il ritratto di Cecilia Galleani, moglie di Ludovico Sforza, Signore di Milano, dipinto intorno al 1492.


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    A ovest della piazza inizia la città universitaria con il Collegium Maius del XV secolo, l'istituto dove studiò Niccolò Copernico, ora adibito a Museo. Cracovia è sede della più antica università polacca, l'Università di Jagellonia, fondata dal Re Casimiro il Grande nel 1364; fu la seconda Università ad essere fondata nel Centro Europa, dopo quella di Praga. Cracovia è ancora oggi una città di studenti e l'atmosfera giovanile si respira in ogni strada. Ci sono diverse università, la più prestigiosa è medicina, e la popolazione studentesca supera i 130.000 studenti, quindi un abitante su 6. Non stupisce quindi che la città goda di un'attiva vita culturale e di una frizzante vita notturna.


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    All'estremità meridionale di Stare Miasto, Wawel è la collina su cui sorgono il Palazzo Reale e la Cattedrale (nella foto sulla destra). Tutto il castello è fortificato intorno e su due lati è protetto dal fiume vistola. Sede della casa reale polacca per secoli (con le tombe dei re, nella cattedrale), Wawel è un punto di riferimento simbolico per tutta la Polonia. La corte rinascimentale del castello fu progettata da due architetto italiani, due giovani fiorentini, Bartolomeo Berreci e Francesco Fiorentino. Nel XVI secolo gli appartamenti reali furono ristrutturati in particolare da Francesco Fiorentino, che li rimodellò secondo i desideri del re, donando alla struttura un'impronta rinascimentale. Le Sale di Stato contengono opere d'arte appartenute ai vari sovrani polacchi. Si possono visitare alcune sale riccamente decorate, tra cui gli Appartamenti Reali, dove si può vedere la camera da letto del re. Eccezionale la collezione di arazzi ospitata nel castello, con oltre 130 preziosissimi arazzi francesi, collezione del re che li amava anche perché poteva portarseli dietro nei suoi traslochi. Dal Castello di Wawel, punto di origine della città, inizia la via reale di Cracovia (Droga Królewska), un lungo viale che dalla collina di Wawel appunto, passa per la chiesa di San Pietro e Paolo e il convento delle Clarisse. La percorrevano i reali in entrata e uscita dal castello.



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    La Cattedrale di Cracovia si trova anch'essa nel perimetro del Castello. Sorta nel 1364, non è solo un edificio sacro, ma è anche un monumento ai 45 re polacchi, sepolti al suo interno (tranne quattro). Una volta entrati, salendo le scale buie e strette, si può ammirare, oltre che un bel panorama della città sottostante, Zygmunt, una campana pesante ben 11 tonnellate. Prima di diventare Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla fu arcivescovo di questa cattedrale. Leggi anche La Cracovia di Papa Giovanni Paolo II. Nei pressi del fiume, un dragone di metallo che sputa fuoco ricorda il Krak, un mostro che secondo la leggenda, terrorizzava la collina di Wavel. Leggi in tal senso le Curiosità su Cracovia.



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    - CracoviaA 10 chilometri a est del centro medievale ecco Nowa Huta (Nuova Acceieria) il quartiere proletario di Cracovia, la zona atea dell'utopia operaia, costruita intorno ai grandi forni delle gigantesche acciaierie che sorsero qui dopo la fine dell'ultima guerra. Nel 1954 la grande fornace iniziò la produzione che si ampliò nel 1965 fino a raggiungere negli anni Settanta oltre 6 milioni di tonnellate l'anno di produzione, occupando 38 mila lavoratori. Le conseguenze sull'ambiente circostante sono state disastrose in termini di inquinamento. Nowa Huta è un tipico esempio dell'architettura socialista che attingeva agli schemi del rinascimento e doveva significare la nascita di un uomo nuovo.

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    Per chi ha tempo e vuole visitare i dintorni di Cracovia da non perdere è la visita alla miniera di sale di Wieliczka. La miniera si trova a 10 km a sud-est di Cracovia nella cittadina di Wieliczka ed è dal 1978 patrimonio mondiale dell'Unesco; è qualcosa di spettacolare, una città sotterranea scolpita nel sale, con chiese, sculture e km di percorsi. Bella un'escursione sui monti Tatra, alla città storica di Czestochowa, da vedere le bellezze naturali del Parco Nazionale di Ojcow, triste ma necessaria uan visita al campo di concentramento nazista di Auschwitz e a Birkenau. Auschwitz è il più grande complesso mai costruito dal regime nazista ed è stato il luogo di una delle più grandi tragedie nella storia dell'umanità, dovrebbe esser visitato da ognuno di noi. Entrare ad Auschwitz fa una grande impressione ai turisti e da un'idea concreta della dimensione dell'Olocausto, lo sterminio di 6 milioni di ebrei provenienti da tutta l'Europa.

    Concludiamo con alcuni versi della poetessa di questa città Wislawa Szymborska, Premio Nobel nella letteratura nel 1996:

    Forse quel giorno
    Trovai una cosa andata perduta.
    Forse ne persi una trovata poi.
    Ero colma di emozioni e impressioni.
    Adesso tutto questo è come
    Tanti puntini tra parentesi.
    Dove mi ero rintanata,
    dove mi ero cacciata –
    niente male come scherzetto
    perdermi di vista così.
    Scuoto la mia memoria –
    Forse tra i suoi rami qualcosa
    Addormentato da anni
    Si leverà con un frullo.






    fonte:informagiovani-italia.com
    foto :http://media.travelblog.it/
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    - presentviaggi.it
    - bananiele.it
    . rigocamerano.it
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    - viaggero.it/
    - it.omnidreams.net
    - venere.com




    Edited by tomiva57 - 2/9/2014, 13:53
     
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    Łódź


    Łódź (in polacco ascolta[?·info] ['wuʨ], tedesco Lodsch, (Litzmannstadt durante l'occupazione nazista) è una città polacca di 760.250 abitanti, capitale del voivodato omonimo e situata nel centro, quasi geometrico, dello stato.

    È la seconda città polacca per popolazione (l'attuale dato demografico è in calo rispetto a quello relativo al 1988, quando la città contava 854.300 abitanti). I suoi abitanti in polacco si chiamano łodzianie, traducibile con lodziani.


    Storia

    Łódź in polacco significa "barca", e per questa ragione lo scudo araldico della città rappresenta una barca. Il suo nome e il suo simbolo possono risultare strani, in quanto attualmente presso Łódź non vi sono corsi d'acqua che attraversano la città (per lo meno non allo scoperto), ma soltanto diversi fiumicelli e torrenti nell'area circostante. Ciononostante, nel passato, la zona dove ora sorge la città era un zona paludosa.
    Poco conosciuti sono due campi di concentramento nazisti per bambini, che furono costruiti durante l'occupazione nazista nelle vicinanze della città, e dai quali sopravvissero pochi bambini. I campi furono poi bruciati dai russi, dopo la loro avanzata.
    A Łódź esiste anche un ghetto, nella parte nord della città.



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    La Ulica Piotrkowska

    La via principale del centro di Łódź è la Piotrkowska, la quale oltre ad essere il centro commerciale e politico della città, rappresenta un'interessante galleria a cielo aperto, di sculture in bronzo raffiguranti personaggi celebri nati qui o da qui originari, oltre alla camminata (Aleja Gwiazd/Walk of Fame) di stampo hollywoodiano, "stellata" e griffata dai famosi lodziani, ed al particolare tratto pavimentato della strada, denominato "Mounumento dei 500 cittadini lodziani al cinquecentenario della città" con i nomi dei cittadini che hanno contribuito alla sua realizzazione.
    Questa via rappresenta il centro della città, in quanto grazie alla sua lunghezza (circa 7 chilometri), essa divide in due Łódź.



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    La Scuola Nazionale di Cinema, Teatro e TV



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    Palac Oskara Kona Łódź

    A Łódź ha sede una delle più prestigiose scuole di cinema d'Europa, la Państwowa Wyższa Szkoła Filmowa,Telewizyjna i Teatralna PWSFTviT [1], fondata nel 1948; Dal 1958 la scuola ha integrato anche i corsi per il teatro.
    L'importanza di questa scuola è data dall'alto numero di personaggi di spicco nel mondo della cinematografia europea che l'hanno frequentata: Andrzej Wajda, Roman Polanski, Jerzy Skolimowski, Krzysztof Kieślowski, Krzysztof Zanussi e molti altri ancora, di cui tre hanno ricevuto il premio Oscar come registi (Roman Polanski con Il pianista, Andrzej Wajda per l'insieme delle sue creazioni e Zbigniew Rybczynski per il film Tango). Nella scuola sono inoltre conservate le produzioni realizzate durante gli anni di studio dagli studenti, anche i più famosi.


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    Il Pałac Izraela Poznańskiego (Palazzi dell'industriale Izrael Poznański, oggi sede del Museo della Storia della Città di Łódź e del Museo d'Arte di Łódź)



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    Cattedrale di Łódź



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    Il Teatr Wielki (Teatro Grande di Łódź)



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    Scorcio di Nuove costruzioni denominate "Manhattan" in Aleja Mickiewicza


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    Piazzale interno del Manufaktura




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    Vecchio tram lodziano del periodo comunista




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    beat8




    fonte:wikipedia.org
    foto: lodzianin.goob.pl/
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    - gfx.mmka.pl
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    Gdynia


    Gdynia (Gdingen in tedesco, Gotenhafen dal 1939 al 1945) è una città polacca portuale situata nella baia di Danzica sul Mar Baltico. Insieme a Danzica e Sopot costituisce la Tripla Città. Gdynia è una delle città più giovani della Polonia: è stata costruita a partire dal 1921 nel luogo dove sorgeva una frazione di pescatori. Nel 1939, in seguito all'invasione tedesca, fu rinominata Gotenhafen. Venne occupata dai sovietici nel 1945. Fa parte del voivodato della Pomerania.

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    Storia

    1253 - prima citazione della città in un documento scritto (grafia Gdina)
    1870 - avvio della linea ferroviaria da Danzica per Stettino via Gdynia
    1904 - stazione balneare
    1921 - inizio della costruzione del porto e della città
    10 febbraio 1926 - Gdynia acquisisce i diritti di città
    settembre 1939 - difesa di Gdynia e di Kepa Oksywska sotto il comando del colonnello Stanisław Dąbek
    1939-45 - I tedeschi modificano il nome della città in Gotenhafen (in precedenza il paese portava anche il nome tedesco di Gdingen). La città è sopravvissuta alla guerra senza riportare gravi danni, mentre il porto venne distrutto
    26 giugno 1960 - apertura del museo ORP Burza
    dicembre 1970 - scioperi e dimostrazioni degli operai (Monumento alle Vittime del dicembre 1970)
    1974 - raduno dei velisti (regate Cutty Sark Tall Ships' Races - Operazione Żagiel)
    1 maggio 1976 - inaugurazione della nave museo ORP Blyskawica
    agosto 1980 - scioperi (Solidarność)
    7-10 agosto 1992 - raduno dei velisti (regate Cutty Sark Tall Ships' Races - Operazione Żagiel)
    19-22 luglio 2003 - raduno dei velisti (regate Cutty Sark Tall Ships' Races - Operazione Żagiel)


    Musei


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    Acquario (già Museo Oceanografico e Acquario Marino di Gdynia) - Skwer Kościuszki


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    ORP Blyskawica nave museo - Skwer Kościuszki


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    Dar Pomorza (Fregata Bianca) nave museo - Skwer Kościuszki


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    Museo della città di Gdynia - ul. Starowiejska 30



    Museo della Marina Muzeum Marynarki Wojennej - ul. Sędzickiego 3

    Casa di Zeromski a Orłowo - ul. Orłowska 6



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    Kolegiata2

     
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    Breslavia


    Breslavia (in polacco Wrocław[?·info] [ˈvrɔtswaf], in tedesco Breslau, in ceco Vratislav) è una città della Polonia di 640.000 abitanti della Polonia sud-occidentale, la quarta del paese per popolazione, capoluogo del voivodato della Bassa Slesia e capitale storica della Slesia. La città ha fatto parte della Germania ininterrottamente dal 1741 fino al termine della seconda guerra mondiale, nel 1945.

    Importante porto sul fiume Oder, sorge al centro di una ricca regione agricola. Sede di un'arcidiocesi, è il centro culturale ed economico della regione nonché polo importante nel settore della meccanica e dell'industria metallurgica.

    Dal 1945 al 1998 è stata capoluogo del Voivodato di Breslavia, oggi sostituito dal voivodato della Bassa Slesia.

    Breslavia è stata una delle città di UEFA EURO 2012. Nel 2016 sarà capitale europea della cultura e capitale mondiale del libro. Inoltre, ospiterà i Giochi mondiali nel 2017.

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    Breslavia è situata nel sud-ovest della Polonia, nella regione della Slesia. La città è attraversata dal fiume Oder, e dai suoi affluenti: Bystrica, Oława, Sleza e Widawa. L'Oder, si divide a sud della città, formando la confluenza della vecchia Oder (Stara Odra), e diversi altri canali. Il fiume crea numerose isole tra cui: l'isola Piasek, Ostrów Tumski, Kępa Mieszczańska, isola Bielarska, isola Słodowa, isola Tamka, isola Młyńska e altre isole minori. L'intera area della città si trova nella pianura della Slesia (Nizina Śląska), ad un'altezza media di 100 m s.l.m. A sud-ovest della città sorge la catena montuosa dei Sudeti.

    Il nome della città, molto probabilmente deriva dal nome di Vratislaus I, duca di Boemia, che nel X secolo, regnava sulla città temporaneamente, e secondo la leggenda, è il fondatore di Breslavia. Un'altra possibilità, è che il nome sia stato dato in onore di duca tribale della Silesia, o di un antico governante della città chiamato Vratislav. Il nome polacco "Wrocław", è l'abbreviazione di un vecchio nome slavo: "Wrócisław", "Wrócisław" o "Vratislaw". La prima annotazione del nome, risale all'anno 1000, nella Cronaca di Tietmaro di Merseburgo, in Latino Thietmari Merseburgensis episcopi Chronicon, con il nome di Wrotizlava. Dei nomi più semplificati, vennero attribuiti a partire dal 1175 come: Wrezlaw, Prezla e Breslaw. Nei documenti Boemi in Latino la città era chiamata: Wratislavia o Vratislavia. In questo periodo, era anche usato il nome nel medio alto tedesco Prezla, poi trasformato a metà del XIV secolo nel nuovo alto tedesco Preßlau, la forma del nome in seguito diventò Breslau ed iniziò a sostituire le versioni precedenti.

    Storia

    Già dai tempi antichi questa zone era stata abitata, come è emerso dalla mappatura di Claudio Tolomeo, il quale in un'antica mappa degli anni 142-147, riportò un insediamento chiamato Budorigum. Il fatto però non è certo, alcuni ipotizzano che si tratti dell'antico borgo di Breslavia, mentre molti altri, identificano questo insediamento con la vicina città di Brzeg.

    La città di Breslavia nacque come roccaforte boema all'incrocio di due vie commerciali, la Via Regia e la Via dell'Ambra nell'attuale zona di Ostrów Tumski.

    Età medievale

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    Chiesa di Sant' Egidio del XIII secolo

    Durante il Medioevo il controllo di Breslavia, passò di mano in mano tra la Boemia (fino al 992, poi dal 1038 al 1054), il Regno di Polonia dal (992 al 1038 e dal 1054 al 1202) e, dopo la frammentazione del Regno di Polonia, sotto la dinastia dei Piast nel Ducato di Slesia. Uno degli eventi più importanti della città è stata la fondazione della diocesi di Breslavia dal re polacco Boleslao I nell'anno 1000. In seguito la città subì un intenso periodo di attività economica, che portò alla sua espansione sull'isola Piaskowa, e poi sulla riva sinistra del fiume Oder. Durante la sovranità polacca della città, vi si insediarono le prime comunità dei tedeschi che sarebbe poi diventato il gruppo etnico dominante nei secoli successivi, boemi, ebrei e dei valloni. Nel 1163 Breslavia divenne la capitale del Ducato di Slesia.

    Nel 1241 la città subì l'invasione da parte dei Tartari, per costringere i Tartari a ritirarsi, Breslavia venne data a fuoco. La maggior parte della popolazione sopravvisse, e in seguito la città venne ricostruita nell'attuale zona della piazza centrale. Invece la sua fondazione originale, Ostrów Tumski, divenne il centro religioso della città. Dopo l'invasione Tartara della città, la popolazione tedesca prevalse sulla popolazione polacca.

    Nel 1261 venne istituito il consiglio comunale e nel 1262 la città adottò i Diritti di Magdeburgo. In seguito la città subì un intenso sviluppo e divenne un importante centro del commercio nella Slesia. Nel 1474 Breslavia entrò a far parte della Lega anseatica. Il controllo sulla città da parte della dinastia dei Piast rimase, ma il diritto del consiglio comunale di governare autonomamente aumentò. Nel 1335, Breslavia, insieme a quasi tutte le città della Slesia, venne incorporata nel Regno di Boemia, poi insieme ad una parte della Slesia nel Sacro Romano Impero. Tra il 1342 e il 1344, due incendi distrussero gran parte della città.

    Età moderna

    L'importanza delle entrate derivanti dal commercio provocò due rivolte: la prima nel 1382 quando il clero istituì il monopolio sulla birra, la seconda nel 1418, quando ci fu la rivolta contro gli abusi del consiglio comunale, terminata poi con l'intervento dell'imperatore Alberto II. Il 5 giugno del 1443, la città venne colpita dal terremoto, con una forza stimata di circa 6 gradi della scala Richter con epicentro a nord della città.

    La Riforma protestante raggiunse Breslavia nel 1518 e, nel 1523, John Hess impose il rito protestante nella città. Tuttavia, dal 1526 la Slesia fu governata dalla Chiesa cattolica della Casa d'Asburgo. La guerra dei trent'anni comportò la fine dell'età d'oro per la città, quando Breslavia fu occupata dalle truppe sassoni e svedesi. Fu inoltre gravemente colpita dalla peste, perdendo 18 000 dei 40 000 cittadini.

    L'imperatore Rodolfo II istituì la Controriforma cattolica, incoraggiando gli ordini a stabilirsi nella città. Dal 1610 con i Francescani, seguita dai Gesuiti, Cappuccini e infine delle Orsoline nel 1687. Alla fine della Guerra dei trent'anni, Breslavia rimaneva ancora una delle poche città della Slesia a restare protestante. Dopo la pace di Vestfalia, la città cercò di riacquistare la propria prosperità, ma la ricrescita, però, fu molto lenta. Nel 1702 l'imperatore Leopoldo I, fondò il Collegio dei Gesuiti poi diventata Università di Breslavia.

    Durante le guerre della Slesia, la Guerra di successione austriaca e la Guerra dei sette anni, Breslavia ne venne toccata in misura molto limitata. Dopo la cessione della Slesia da parte dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria nel 1763 e la seguente annessione al Regno di Prussia, comportò la perdita di tutti i privilegi precedentemente concessi alla città. Come ricompensa, Federico II nominò Breslavia città reale, facendola diventare la terza residenza del monarca dopo Berlino e Königsberg (oggi Kaliningrad).

    Età contemporanea

    Durante le guerre napoleoniche, Breslavia venne occupata dall'esercito della Confederazione del Reno, dal 6 dicembre 1806 al 7 gennaio 1807. Nel 1813, il re Federico Guglielmo III di Prussia, tenne un discorso a Breslavia per annunciare la decisione di allearsi con l'Impero russo contro Napoleone Bonaparte durante le guerre napoleoniche, richiamando il popolo a combattere contro i francesi. La città divenne il centro del movimento di liberazione contro Napoleone, con volontari provenienti da tutta la Germania, riuniti a Breslavia.

    Le opere di riqualificazione urbana napoleoniche portarono maggiore prosperità alla Slesia e, in particolare, a Breslavia. Le fortificazioni vennero rimosse e ciò permise alla città di ampliarsi e di estendersi oltre i suoi vecchi limiti. Breslavia divenne un importante nodo ferroviario e centro industriale. Nel 1821, l'Arcidiocesi di Breslavia fu liberata da Gniezno provincia ecclesiastica e Breslavia divenne un vescovato a sé stante.

    Dopo l'unificazione della Germania del 1871, Breslavia diventò la sesta città più grande dell'Impero tedesco. Tra il 1860 e il 1910, la sua popolazione triplicò. Nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, Breslavia divenne la capitale della neonata Provincia della Bassa Slesia. I confini della città vennero nuovamente ampliati: tra il 1925 e il 1930 la popolazione arrivò fino a 600.000 abitanti. Nel giugno 1930, Breslavia ospitò la Kampfspiele Deutsche, un evento sportivo per gli atleti tedeschi, poiché la Germania, dopo la prima guerra mondiale, era stata esclusa dai Giochi Olimpici.

    Durante la Repubblica di Weimar, la comunità polacca svolgeva messe in lingua polacca nella chiesa di Sant'Anna e dal 1921 nella chiesa di San Martino. Inoltre furono aperte alcune istituzioni polacche come il consolato polacco, la scuola polacca e biblioteca polacca. Nell'agosto del 1920, dopo le rivolte nella Slesia, il consolato polacco e scuola furono distrutte, mentre la biblioteca polacca venne data alle fiamme da una folla. Molti polacchi scelsero di trasferirsi in Polonia, è ciò portò ad un calo della popolazione polacca a Breslavia fino al 0,5% nel 1922.

    Breslavia durante l'Impero tedesco era stata una solida roccaforte per il liberalismo di sinistra. Con l'avvento del Nazionalsocialismo la città divenne una delle più forti sostenitrici della politica nazista che, nelle elezioni del 1932, ricevettero il 44% dei voti, il terzo più alto totale in tutta la Germania.

    Dopo la presa del governo tedesco da parte di Adolf Hitler nel 1933, i nemici politici del nazismo furono perseguitati e le loro istituzioni chiuse o distrutte, la Gestapo incominciò le persecuzioni contro gli studenti polacchi ed ebrei, comunisti, socialdemocratici e sindacalisti. Nel 1938, i nazisti distrussero il centro culturale polacco. Molti dei 10.000 ebrei ancora rimasti e residenti nella città, così come i nemici del Terzo Reich furono inviati nei campi di concentramento dove vennero uccisi durante l'Olocausto. Una rete di campi di concentramento e campi di lavoro forzato venne costruita intorno alla città, usando la forza lavoro dei prigionieri ebrei e polacchi per servire le aziende industriali, tra cui FAMO, Junkers e Krupp.

    Per la maggior parte della seconda guerra mondiale, i combattimenti non influenzarono Breslavia. Nel 1941, la minoranza polacca ancora sopravvissuta in città, così come i lavoratori forzati polacchi, organizzarono un gruppo di resistenza denominato "Olimp". Mentre la guerra continuava, a Breslavia giunsero i profughi delle città tedesche bombardate, in particolare da Dresda. E, più tardi, i profughi provenienti da est, facendo arrivare la popolazione della città quasi a un milione di abitanti.


    Nel febbraio 1945 l'Armata Rossa si avvicinò alla città. Il Gauleiter Karl Hanke, aveva dichiarato Breslavia una fortezza che avrebbe resistito a tutti i costi. Hanke, tolse il divieto di evacuazione di donne e bambini quando ormai era già troppo tardi. Durante l'evacuazione scarsamente organizzata nel gennaio 1945, 18.000 persone morirono a causa del freddo. Alla fine dell'assedio di Breslavia, gran parte della città era stata distrutta o danneggiata. Si stima che circa 40.000 civili giacevano morti nelle rovine di case e fabbriche. Dopo un assedio di quasi tre mesi, Hanke si arrese il 6 maggio del 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Nel mese di agosto i sovietici misero la città sotto il controllo dei tedeschi antifascisti.

    Tuttavia, insieme a quasi tutta la Slesia, la città entrò a far parte della Polonia, come stabilito della Conferenza di Potsdam. Il nome polacco Wrocław divenne la denominazione ufficiale. C'erano state discussioni tra gli alleati per posizionare il confine polacco-tedesco a sud, sul fiume Nysa Kłodzka. Ciò avrebbe significato che alla Germania post-bellica sarebbe stato permesso di mantenere circa la metà della Slesia, tra cui anche Breslavia. Nonostante ciò, i Sovietici insistettero sul confine a ovest, sul fiume Nysa Łużycka, giustificando l'idea come ricompensa al popolo polacco, vittima delle atrocità ingiustificate da parte dei tedeschi.

    Nell'agosto del 1945 la città contava una maggioranza di 189.500 cittadini tedeschi su 17.000 cittadini polacchi. Ben presto, gran parte degli abitanti tedeschi fuggì o venne espulsa con la forza tra il 1945 e il 1949, furono insediati nelle zone di occupazione alleate nella Germania Ovest. Una piccola minoranza tedesca rimase in città e dovette affrontare un comitato speciale di verifica che giudicava il loro comportamento durante la guerra. La popolazione polacca era aumentata sino a raggiungere il 75% della popolazione. Il reinsediamento dei polacchi nel dopoguerra fu in gran parte causato dalle deportazioni forzate dagli ex territori polacchi ad ovest della linea Curzon, annessi all'Unione Sovietica. Molti di questi provenivano dalla città di Leopoli (Lviv).



    Rynek di Breslavia e Piazza Solny


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    Il Rynek di Breslavia è il cuore della città, pieno di vita a qualsiasi ora del giorno e della notte. La superficie della piazza lo rende uno dei più grandi progetti urbanistici di questo tipo esistenti in Europa. Al centro si trovano il Fondaco dei Tessuti ed il Municipio (Ratusz), monumento unico nel suo genere dall'architettura gotica e rinascimentale europea. Tutto il Rynek di Breslavia è circondato dai palazzi borghesi, edificati a partire dal tardo Medioevo, fra cui quelli più preziosi sono il Palazzo All'insegna di Sette Elettori, il Palazzo all'insegna del Sole d'Oro nonché Jaś e Małgosia (Hänsel e Gretel).

    La piazza adiacente plac Solny è famosa in quanto era utilizzata per il commercio del sale, utilizzato per la conservazione degli alimenti. Attualmente vi si commerciano fiori, 24 ore su 24.

    Università di Breslavia

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    Al centro del più grande complesso barocco della città, costituito dall'antico Collegio e dalla Chiesa dei Gesuiti, si trova l'Università di Breslavia, la quale nel 2002 ha festeggiato il suo 300º anniversario. Dentro l'edificio principale si trova il Museo dell'Università di Breslavia con l'Aula Leopoldina, perla del barocco della Bassa Slesia.

    Ostrów Tumski

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    La parte più antica della città è Ostrów Tumski. Circondata dalle acque dell'Oder e costituita dal vecchio borgo, racchiude splendidi monumenti architettonici. I più grandiosi tra essi sono quelli non danneggiati durante la guerra: le gotiche Cattedrale di san Giovanni Battista e la Collegiata di Santa Croce.

    Panorama di Racławice

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    La rotonda di Panorama Racławicka in Breslavia


    Il Panorama di Racławice è l'unica rappresentazione della battaglia di Racławice del 4 aprile 1794. La tela è l'opera di due pittori polacchi: Jan Styka e Wojciech Kossak e fu dipinta negli anni 1893-1894 per la città di Leopoli. Le sue dimensioni sono di 15 x 120 metri ed è situata in un edificio di forma cilindrica appositamente eretto, occupandone tutta la parete interna.

    Orto botanico


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    L'Orto botanico di Breslavia fu fondato nel 1811 come Istituto Scientifico dell'Università. Le piante provengono da ambienti naturali e da orti botanici di tutto il mondo. Fra tante curiosità dell'Orto di particolare interesse è la sezione geologica del giacimento di carbone fossile.

    Parco Szczytnicki

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    Il Parco Szczytnicki è il più grande e il più antico parco della città, fu fondato nel 1785. La sua attrattiva principale rimane il Giardino Giapponese, fondato nel 1913 e ampliato più volte. Il suo fascino sta nell'originalità della struttura e delle composizioni floreali, grazie a cui in ogni stagione il giardino sembra diverso, mentre gli elementi dell'architettura giapponese restano invariati.

    Sala del Centenario

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    Il Palazzo del Centenario (Hala Stulecia) è unanimemente considerato una delle più grandi opere dell'architettura mondiale del XX secolo. Progettato dall'architetto Max Berg, fu costruito nel 1913 in occasione dell'Esposizione Internazionale connessa al centesimo anniversario della vittoriosa battaglia di Lipsia. Dal luglio del 2006 è stato iscritto nella Patrimonio dell'umanità UNESCO. Adiacente alla sala è ubicata la fontana multimediale.

    Cimitero militare italiano

    Cimitero dove sono sepolti soldati italiani catturati dai tedeschi dopo la Battaglia di Caporetto il 24 ottobre 1917.


    Stadio Comunale

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    Situato nella parte occidentale della città e costruito appositamente per ospitare tre gare della fase a gironi di Euro 2012. La capienza è di 44.308 posti. L'inaugurazione a livello internazionale è avvenuta l'11 novembre 2011 con l'incontro amichevole tra Polonia e l'Italia, con la vittoria di quest'ultima per 2-0.

    Oggi lo stadio ospita la società calcistica di prima divisione nel campionato polacco il Śląsk Wrocław.

    Sky Tower

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    Sky Tower è il più alto grattacielo dell'intera Polonia, alto 212 metri adibito all'uso residenziale/commerciale.

    Gli gnomi

    Simbolo di Breslavia sono gli gnomi, che ebbero in un recente passato valenza politica. Agli inizi degli anni ottanta gli slogan anticomunisti scritti sui muri da Alternativa Arancione, movimento di opposizione, venivano cancellati per ordine delle autorità governative, così al loro posto iniziarono ad apparire graffiti di gnomi con l'intento di ridicolizzare il potere. Oggi per la città è possibile trovare curiose statuine che ne rappresentano diversi tipi (macellaio, prigioniero, guardiano, lavatore ed altri). Esistono anche delle mappe per localizzare gli Gnomi dislocati in città, che alcuni ritengono essere poco meno di 200.


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    Breslavia è uno dei più grandi centri culturali e di intellettuali in Polonia, con secoli di tradizione. Vi si trovano numerosi teatri, musei, cinema e gallerie d'arte. La città offre ai suoi residenti e ai turisti una vasta gamma di attività culturali - dalla musica classica a progetti nel campo dell'arte moderna. Vetrina culturale della città sono diventati i festival musicali di rilevanza internazionale (per esempio: Wratislavia Cantans, Jazz nad Odrą, Przegląd Piosenki Aktorskiej). La città è famosa per il suo gran numero di discoteche e pub. La maggior parte si trova nella città vecchia e nel centro della città. Ogni anno a maggio vi si svolge la festa della buona birra (Festiwal Dobrego Piwa).

    Il 21 giugno 2011 Breslavia è stata scelta come Capitale europea della cultura nel 2016.

    Musei

    La città di Breslavia ospita numerosi musei con opere di grande valore artistico, culturale e storico.

    I principali musei della città sono:

    Museo Nazionale di Breslavia (Muzeum Narodowe we Wrocławiu)
    Museo Comunale di Breslavia (Muzeum Miejskie Wrocławia)
    Museo dei Principi Lubomirski (Muzeum Książąt Lubomirskich we Wrocławiu)
    Museo di Storia Naturale di Breslavia (Muzeum Przyrodnicze we Wrocławiu)
    Museo Geologico di Breslavia (Muzeum Geologiczne we Wrocławiu)
    Museo di Mineralogia di Breslavia (Muzeum Mineralogiczne we Wrocławiu)
    Museo Farmaceutico di Breslavia (Muzeum Farmacji we Wrocławiu)
    Museo delle Poste e Telecomunicazioni di Breslavia (Muzeum Poczty i Telekomunikacji we Wrocławiu)
    Museo Arcivescovile di Breslavia (Muzeum Archidiecezjalne we Wrocławiu)
    Museo dell'Università di Breslavia (Muzeum Uniwersytetu Wrocławskiego)


    Teatri

    A Breslavia vi si trova un gran numero di teatri e gruppi teatrali, i più importanti teatri della città sono:

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    Teatro dell'opera di Breslavia
    (Opera Wrocławska)


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    Teatro delle Bambole (Teatr Lalek)

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    Teatro Polacco (Teatr Polski)


    Teatro Contemporaneo (Teatr Współczesny)

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    Palazzine Hänsel e Gretel

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    Piazza e chiesa di Santa Elisabetta

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    Cattedrale di San Giovanni Battista


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    Casa del tè (giardino giapponese)


    120px-Wroc%C5%82awska_fontanna_Piotr_Walczak2
    fontana multimediale




    fonte:wikipedia.org
    foto: wikipedia.org
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    - panoramio.com
    - thevisitor.pl
     
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