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giuliascardone.
Il génépy
Dalla linfa dell’artemisia, un liquore digestivo, profumato e caratteristico
In Valle d’Aosta la produzione dei distillati di erbe di montagna richiama antiche tradizioni. Le erbe alpine che fioriscono a quote elevate e sono note per le proprietà terapeutiche, comprendono essenze peculiari quali l’artemisia glacialis e l’artemisia weber, componenti base del génépy, il famoso liquore valdostano. Il suo aspetto cromatico - giallo verdolino, il profumo balsamico e il gusto pieno e amarognolo derivano proprio dalle caratteristiche di quelle piantine, raccolte con parsimonia nelle morene dei ghiacciai (ad oltre 2000 m. di quota), per poi essere selezionate ed essiccate con meticolosità certosina. Questo pregiato “elisir” si ottiene facendo macerare in alcool, per diversi giorni, la parte migliore delle erbe essiccate. Il génépy ha un sapore unico, tipicamente alpino, e, sorseggiato a fine pasto, è un ottimo digestivo.Il Génépy: un dono prezioso delle alpi
Nel dialetto di molte popolazioni delle Alpi Occidentali "Génépy" è il nome, di probabile origine celtica, di un'erba di montagna, l'Artemísia Glacialis: una piantina che cresce in estate, oltre i duemila metri di altitudine, su quei terreni morenici che i ghiacciai lasciano scoperti durante le loro cicliche ritirate.
E' una piantina alta dieci o dodici centimetri, alla quale i valligiani da sempre attribuiscono doti medicinaliVirtù medicinali della pianta di génépy
“Sono le stesse dell'assenzio, ma sono però più energiche e concentrate. Esercita azione amaro-tonica, stomatica, diuretica, febbrifuga, vermifuga, emmenagoga e antisettica. E' un tonico potente delle vie digestive, stimola l'appetito, contrae le fibre stomacali ed intestinali. Viene impiegata nelle convalescenze, negli stati anemici, nelle dispepsie nervose, nelle clorosi, nelle diarree croniche e le flatulenze. Aumenta le secrezioni urinarie ed è indicata nell'idropisia, l'anasarca, la gotta e le affezioni scrofolose. E' usata nell'insufficienza epatica, nell'itterizia, nell'amenorrea. Come vermifugo agisce contro gli ascaridi e gli ossiuri. Per l'uso esterno il decotto salato ed il succo fresco o la tintura nettano rapidamente le piaghe suppurenti e saniose”.
(S. Viola: Piante Medicinali e velenose Ed. Art. Maestretti - Istituto Geografico de Agostini di Novara)Come si estrae il liquore dalla pianta
Due sono i metodi fondamentali: o si ottiene una tintura o si ottiene un alcolato, e in seguito si miscela il tutto con acqua, alcool e zucchero fino a ottenere la gradazione alcoolica e il tenore zuccherino voluti. Trattandosi di un digestivo, parte dello zucchero potrà essere rappresentato da glucosio purissimo, cioè dalla parte migliore e completamente digeribile dello zucchero, la quale, oltre a non essere tossica per il fegato, ha anche un minor potere dolcificante. Nel caso che si opti per l'alcolato si deve far macerare la parte migliore delle piantine, seccata e sminuzzata in alcool per alcuni giorni, fino a ottenere un infuso (praticamente una tintura) che ha diverse impurità, e procedendo alla distillazione di quest'ultimo ne risulterà un’essenza purissima, che concentra tutto il profumo e le caratteristiche proprie del Génépy. Si aggiungono poi acqua, alcool, zucchero e glucosio, e si pone ad invecchiare: a maturazione avvenuta il liquore è pronto, ma, essendo cristallino, deve essere trattato con coloranti naturali, per rispettare la tradizione che da sempre lo vuole con il suo tipico color verde.Come si beve il Génépy
Liscio è tonico e digestivo.
On the rocks o con seltz è ottimo e dissetante.
Caldo, preparato come grog, è energetico e confortante.
Sotto forma di Cocktail ha addirittura fatto vincere al barman Giuseppe Datteri il "Concorso Internazionale dei Barmen" a St. Vincent.
Ecco la ricetta:En plein
1/3 Génépy Ottoz Bianco
1/3 Gin Gilbey's
1/3 Bitter Campari
Guarnite e servite ghiacciato.
Fonte:www.lovevda.it,www.ottoz.it,www.celebritysrl.it,www.gustibest.com.