LE DOLOMITI

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  1. gheagabry
     
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    CATINACCIO, Trentino Alto Adige

     
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  2. cristina vimis2
     
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    mamma miaaaaaaaaaaa i miei monti .......grazie smakkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk
     
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  3. gheagabry
     
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    « Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno? »
    (Dino Buzzati)


    Le DOLOMITI



    Le Dolomiti sono una catena montuosa italiana che fa parte delle Alpi Orientali.
    Chiamate anche Monti Pallidi , esse si trovano prevalentemente sul territorio Bellunese e per piccole parti nella provincia di Bolzano, Trento, Vicenza, Udine, Pordenone.
    Questi monti sono attraversati da altrettante famose Valli: Val di Sole, Val di Non, Val Pusterla, Val Badia, Valle di Zoldo, Val di Fassa. Le cime sono ricoperte da ghiacciai perenni.
    Un fenomeno particolare ed affascinante che caratterizza le Dolomiti è l'Enrosadira: si tratta di un'effetto luce spettacolare che colora le cime innevate di rosa , rosso e viola: ciò è dovuto alla speciale composizione delle rocce dolomitiche: carbonato di calcio è magnesio.
    Riflettendo la luce del sole, all'alba ed al tramonto, le cime innevate sembrano infatti colorarsi di tonalità rosa e rossastre.
    Questo fenomeno è più spiccato in alcuni monti, primi tra tutti il Catinaccio-Rosengarten, la Croda Rossa di Sesto e la Croda Rossa d'Ampezzo. Il massiccio più noto è la Marmolada, chiamata la Regina delle Alpi.



    Monti pallidi” durante il giorno, rosso fuoco al tramonto, poi viola all’imbrunire, prima di spegnersi nella notte. Nei colori delle Dolomiti hanno intinto la penna alcuni tra i più grandi poeti di tutti i tempi. Architetti, pensatori, ma anche studiosi, scenziati e semplici viaggiatori, sono rimasti incantati nel corso dei secoli dal fascino di queste guglie. Una fisionomia unica al mondo, adesso ufficialmente patrimonio dell’umanità
    Dopo l’interesse degli scienziati fu la volta degli artisti. Johann Wolfgang von Goethe ne rimase stregato durante il suo Grand Tour in Italia, nel 1786. Facile immaginare come l’enrosadira – il fenomeno per cui alcune cime delle Dolomiti assumono un colore rossastro e poi viola all’alba e al tramonto – abbia acceso la fantasia degli animi dei poeti in balia dello “sturm und drang” – “la tempesta e l’impeto”. O dei romantici che in quegli anni attraversavano l’Europa in preda all’inquietudine e alla passione per la natura.
    Le 18 cime più elevate superano i 3.000 metri, tra cui viene considerata come la più alta di tutte la Marmolada (che pure per costituzione non sarebbe accomunabile alle altre). Centinaia e centinaia di vette, guglie, pinnacoli che si stagliano in diversi gruppi montuosi, attraverso un vasto territorio .....sono riconosciute tra le montagne più belle della Terra, tanto da essere considerate un riferimento universale di bellezza montana. La loro bellezza intrinseca deriva da una varieta’ di forme verticali spettacolari, come pinnacoli, guglie e torri, in contrasto con superfici orizzontali tra cui cenge, balze e altipiani, il tutto emergente all’improvviso da estesi giacimenti detritici o da dolci colline. Una grande diversita’ di colori e’ data dai contrasti tra le spoglie e pallide rocce e dalle foreste e i prati sottostanti.
    Questa straordinaria celebrità le ha fatte consacrare come icone della montagna e la loro bellezza eccezionale è un fatto talmente conclamato che nessuno avverte alcun bisogno di chiedersi come mai siano considerate belle: il fatto è semplicemente evidente. Anzi, non solo sono eccezionalmente belle, ma lo sono anche in modo singolare, misterioso e quasi ineluttabile, cosicché affermare il contrario sembrerebbe incomprensibile, senza senso. Tuttavia, chiedersi il perché delle cose rimane lo strumento di conoscenza più efficace che abbiamo.
    Le Dolomiti d’inverno: La magia bianca copre il bosco, gli alti pascoli e le vette, s’insinua tra le rocce rinnovando, ad ogni inverno, l’emozione delle Dolomiti per la gioia e lo stupore dell’uomo. Gioia come fosse la prima volta. Stupore come il bambino con la prima neve.
    L’estate è la stagione del massimo fulgore della natura. E’ un’esplosione di colori e vitalità che risveglia la voglia di conoscere, di muoversi, di esplorare. E la bellezza delle Dolomiti in fiore, con la complicità alle lunghe giornate estive, è l’ideale per tutte le attività all’aria aperta, anzi sembra incentivarle ancor più.
    (themagicitaly, dal web)



    ......la storia......


    Circa 250 milioni di anni fa, la zona delle Dolomiti era coperta da un mare tropicale poco profondo (Tétide).
    Le sedimentazioni di calcare, dolomit, sabbia e cenere vulcanica, formavano il fondo marino. In questo mare vivevano: coralli, conchiglie, lumache, piante,... Questi organismi hanno contribuito alla formazione della pietra. Le montagne sono quindi di origine sedimentaria marina.
    Questo processo continuò per molti milioni di anni, perché il fondo marino si infossava continuamente per la deriva dei continenti. Si formarono degli strati - sedimenti fossiliferi. In molti sedimenti si rinvengono fossili (resti di organismi: animali o piante ). La terra ha continuamente cambiato aspetto, finché si é formata come la vediamo oggi. Gli strati ebbero il nome dal posto dove essi affiorarono e furono studiati.
    La Val Badia, una delle piú belle valli delle Dolomiti, é conosciuta anche per alcuni giacimenti fossiliferi.La pietra é composta da calcare, argille o marne argillose e cenere vulcanica (tufi). La pietra si rompe facilmente ed affiorano i fossili: conchiglie, chiamate Daonella Lommeli, resti vegetali ecc...Gli scienziati hanno scoperto,che 200 milioni di anni fa, vivevano dinosauri nelle Dolomiti. Sono state trovate diverse tracce di dinosauri (ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo ecc. ). Questi dinosauri erano erbivori ed il loro corpo misurava da due a tre metri....Di pochi anni or sono é il ritrovamento in grotta carsica delle Conturines di numerosi esemplari ossei di orso delle caverne. L'orso speleo o delle caverne, era un parente stretto dell’odierno orso bruno; era però esclusivamente erbivoro.
    Lo scenario dolomitico è il risultato della particolare storia geologica di questa regione montuosa. Nelle Dolomiti si trovano infatti l'un l'altra associate due tipi di rocce, quella dolomitica e quella vulcanica, che normalmente non lo sono perché derivano da processi e da ambienti totalmente diversi. Siccome la roccia dolomitica è molto più resistente agli agenti della degradazione meteorica (sole, pioggia, gelo, ruscellamento delle acque) rispetto alle rocce vulcaniche, le quali si alterano e infrolliscono facilmente, risulta che i pallidi e torreggianti picchi dolomitici si trovano vicino o emergono dalle verdi valli e dai dolci pendii, dove invece stanno le scure rocce di origine vulcanica.
    Il nome "dolomite" deriva dal suo scopritore, Deodàt de Dolomieu (1750-1801), e si riferisce ad una roccia composta da carbonato doppio di calcio e magnesio. La regione delle Alpi sarà chiamata "Dolomiti" solo molto più tardi: nel 1864 Josiah Gilbert e George Churchill, un pittore e un naturalista, pubblicarono a Londra il resoconto dei loro viaggi col titolo "The Dolomite mountains".



    "Credetemi, mio caro amico, sulla mia propria esperienza; si apprendono molte più cose nei boschi che nei libri;
    gli alberi e le rocce vi insegneranno ciò che non si dice altrove, e voi vedrete da voi stesso quale gioia discende dalle nostre montagne"
    San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153)


    Il 26 giugno 2009, con voto unanime da parte dei 21 componenti del "World Heritage Committee" riuniti a Siviglia, le Dolomiti sono ufficialmente inserite nella lista del Patrimonio Universale dell’Umanità Unesco.
    L'eccezionalità estetica-paesaggistica di queste montagne è una delle caratteristiche che hanno permesso l'inserimento delle Dolomiti nella lista dei Siti Patrimonio dell'Umanità:
    “Le Dolomiti sono largamente considerate tra i più attraenti paesaggi montani del mondo. La loro intrinseca bellezza deriva da una varietà di spettacolari conformazioni verticali come pinnacoli, guglie e torri che contrastano con superfici orizzontali incluse cenge, balze e plateau, e che s’innalzano bruscamente da estesi depositi di falda e colline più dolci. Una grande diversità di colorazioni è procurata dai contrasti fra le chiare superfici di roccia nuda e le foreste e di pascoli sotto. Le montagne s’innalzano in picchi interposti a gole, rimanendo isolati in alcuni luoghi ma formando sconfinati panorami in altri. Alcune scogliere rocciose qui si ergono per più di 1.500m. e sono fra le più alte pareti calcaree che si siano trovate nel mondo. Il caratteristico scenario delle Dolomiti è divenuto l’archetipo del “paesaggio dolomitico”. I pionieri della geologia sono stati i primi ad essere catturati dalla bellezza delle montagne, ed i loro scritti e le successive opere pittoriche e fotografiche sottolineano ulteriormente il fascino estetico del bene.”
    (Dichiarazione di eccezionale valore universale, Comitato per il Patrimonio Mondiale, Siviglia 26.06.2009).
    La dolomia e quasi tutte le rocce che affiorano nella zona dolomitica si sono formate in fondo al mare durante quello che viene chiamato "processo litogenetico" (o della formazione delle rocce). Ben diverso è il "processo orogenetico", in cui si ha la formazione delle montagne e che, nel caso delle Dolomiti, è separato da quello litogenetico da ben 100-150 milioni di anni.




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  4. tomiva57
     
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    Passo-Rolle-Tognazza-Cavallazza-Laghi-Colbricon-Foto-06
    foto:Magico Veneto



    Laghetti Colbricon



    C01-Laghi-Colbricon-Paneveggio-Passo-Rolle
    foto:Magico Veneto

    I laghetti Colbricon, a circa 2000 metri di quota, sono certamente uno dei posti più ameni e spettacolari di tutta l'area dolomitica anche se, a rigore geologico, siamo sulla lunga catena porfirica dei Lagorai (Trentino, zona passo Rolle).

    Il luogo è frequentato da tempo immemorabile. Nei pressi dei laghetti sono state rinvenute tracce di frequentazione preistorica, una interessante documentazione in merito si trova nel rifugetto in riva al lago.


    rifugio-laghi-di-colbricon-DSC00607
    foto:Montagnando






    fonte:Magico Veneto
     
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3 replies since 6/9/2011, 13:55   683 views
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