VIOLA

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  1. gheagabry
     
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    Strumenti Musicali



    La Viola

    412px-Violin-Viola




    La viola è uno strumento appartenente alla famiglia degli archi ed alla sottofamiglia dei "violini" (non a quella delle "viole", come si potrebbe credere, che raggruppa solo strumenti desueti), si distingue dal violino per le dimensioni (è circa 1/7 più grande), per l'estensione e per il timbro.

    Il timbro della viola è dolce e morbido, e si presta molto bene ad eseguire le voci interne dell'armonia. L'intonazione delle quattro corde della viola (partendo dalla più acuta) è la seguente:

    * 1°corda: La (nel violino era il mi)
    * 2°corda: Re (nel violino era il la)
    * 3°corda: Sol (nel violino era il re)
    * 4°corda: Do (nel violino era il sol)

    Classificazione



    Erroneamente si pensa che non sia uno strumento molto diffuso: motivo di ciò è il repertorio solistico piuttosto scarno rispetto alla mole di composizioni dedicate al più conosciuto Violino. In realtà l'uso della viola è necessario sia nella musica orchestrale che in quella cameristica, tanto quanto il Violino e il Violoncello, occupando nell'armonia classica a 4 voci lo spazio del Contralto. Tant'è che nel Quartetto d'archi il suo uso è imprescindibile. La ragione per un repertorio solistico così limitato è principalmente il rapporto tra sonorità e dimensioni dello strumento: per avere una Viola con una cubatura interna perfetta (per mantenere il rapporto tra la cassa armonica di ogni strumento e la sua estensione ci deve essere una determinata cubatura), la sua cassa armonica dovrebbe avere una lunghezza, detta Diapason, di almeno 48 cm. Considerando che il Violino ha un Diapason di 35 cm si può immaginare le difficoltà che si riscontrano per una persona di corporatura normale a suonare con uno strumento cosi grande. Questo ha fatto si che per poter suonare agevolmente la Viola i liutai ne hanno costruite delle piu svariate proporzioni che vanno dai 38 ai 46 cm di Diapason, penalizzandone spesso l'emissione e rendendone piu difficile e lenta la cavata del suono, cosicché fino alla prima metà del 1900 pochissime persone si sono dedicate ad uno studio virtuosistico dello strumento dissuadendo i compositori dallo scrivere concerti solistici dedicati.

    N.B. ----> Per chi ama le colonne sonore di Ennio Morricone sarà facile il riscontro, dovuto alla sua sonorità struggente, del gran numero di pagine a lei dedicate in qualità di strumento solista (Romeo e Giulietta, Mosè, I Promessi sposi, Marco Polo et cetera)


    Come si vede dall'immagine la Viola è leggermente più grande del Violino. mentre il violion ha una grandezza (notare, la grandezza di uno strumento di solito non viene contato in tutta la sua lunghezza ma solo nella sua cassa armonica) dai 34 ai 36 cm mentre quello della viola, come sovrascritto, è dai 38 ai 46 cm.

    Storia, la viola come antenata del violino



    La viola si può considerare come l'erede musicale della viella, uno strumento musicale usato dai trovieri del XII-XIII secolo nell'accompagnare le loro poesie. Dalla viella e dalla viola medioevale derivarono molti strumenti ad arco, che nelle loro successive evoluzioni portarono ai quattro strumenti della famiglia degli archi. Da una riduzione della viola, per esempio, deriva il violino moderno (il nome ne porta ancora il diminutivo); dal "basso di viola di braccio" derivò il violoncello.

    Si pensa che la viola sia un'antenata del violino per vari motivi. Innanzitutto "viol-" è usato come prefisso per i nomi di almeno altri due strumenti ad arco tra cui il violino, che quindi sarebbe una viola più piccola, ma questa teoria non è stata ancora provata. In secondo luogo viene messa in dubbio l'esistenza del violino nel Cinquecento perché la richiesta di viole era elevata, ma ciò era dovuto al fatto che la musica di quel tempo utilizzava gli strumenti per accompagnare la voce umana e la viola aveva un'estensione adatta per questo scopo. Infine può sembrare strano che ci siano pervenute molte più viole del Cinquecento che non violini o violoncelli e ciò porterebbe di nuovo alla conclusione che la viola sia l'antenata di entrambi gli strumenti. In realtà ciò potrebbe essere possibile perché le viole, non essendo particolarmente usate, hanno resistito meglio all'usura.

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  2. gheagabry
     
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    Strumenti Musicali



    Viola d'amore

    Viole_amour

    La viola d'amore è uno strumento musicale della famiglia dei cordofoni.

    Controverse le spiegazioni sull'origine di questo nome. Le più probabili, dopo che l'ipotesi di una corruzione dell'espressione "viola de'mori" si è dimostrata priva di fondamento, sono le due tradizionali che si rifanno alla testa di amorino scolpita nella maggior parte degli esemplari pervenutici, oppure alla dolcezza del suono. Quest'ultima appare più probabile se consideriamo l'esistenza di altri strumenti con l'attributo "d'amore", caratterizzati da una particolare morbidezza di suono che li distingue dallo strumento da cui derivano.

    Parti

    La struttura è quella tradizionale dell'antica viola da braccio, con spalle spioventi e fasce relativamente alte. Lo strumento si caratterizza per la presenza oltre che delle sette corde melodiche che vengono sollecitate dall'archetto, di una serie di sette corde di risonanza che scorrono sotto quelle principali attraverso il ponticello, sotto la tastiera in un passaggio ricavato nello spessore del manico, e sono assicurate in basso a dei chiodini di avorio posizionati a fianco del bottone, in alto ad un ulteriore serie di piroli posti su un prolungamento del cavigliere.

    Storia

    La viola d'amore che suonava Van Waefelghem era di Venezia (1720) e contava 7 corde di budello, di cui 3 filate d'argento, e 7 corde simpatiche. La viola d'amore era conosciuta in Italia già prima del XVII secolo. Fu messa in voga in Inghilterra da Attilio Ariosti verso il 1716. Questo musicista scrisse per essa sei sonate stampate nel 1728. Il francese Milandre la suonava a Parigi verso il 1759. Alcuni musicisti cecoslovacchi esibirono le loro abilità su questo strumento nel corso del XVIII secolo. Giacomo Meyerbeer immaginò, sotto il pretesto di dare all'opera un colore storico, di inserire un preludio e un accompagnamento per viola d'amore ne Gli Ugonotti (1836), la cui azione però si svolge nel 1574, epoca nella quale questo strumento era sconosciuto. Lo strumento era suonato all'orchestra dell'Opéra da Charles Urhan che ne fissò l'accordatura oggi comunemente adoperata.
    Questo strumento si può trovare al Museo Antonio Stradivari di Cremona.




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1 replies since 6/9/2011, 13:49   596 views
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