LAGO TRASIMENO

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  1. gheagabry
     
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    "Il viaggio è una specie di porta
    attraverso la quale si esce dalla realtà come
    per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno".
    (Guy de Maupassant)



    L'Umbria ha un cuore verde e un lago blu



    IL LAGO TRASIMENO





    Il lago Trasimeno, detto anche lago di Perugia, è il più esteso lago dell'Italia peninsulare.
    Tale estensione si affianca ad una scarsa profondità (mediamente di 4,3 m), di modo che il Trasimeno rientra tra i laghi di tipo laminare.

    Il lago Trasimeno, con le sue tre isole: Maggiore, Minore e Polvese, immerso nel verde dei suoi canneti, con un contorno di colline ricoperte di olivi viene descritto da personaggi illustri, che già in epoche passate venivano qui per ritrovare la calma e il contatto con la natura... Byron, in "Passeggiate romane", agli inizi dell'ottocento scrisse: "Io preferisco la via di Perugia a quella di Siena: si ha modo di visitare Arezzo, dove sembra che nulla sia cambiato dal secolo di Dante; e poi i dintorni del lago Trasimeno sono bellissimi".
    In tutto il territorio che circonda il lago Trasimeno si respira un'atmosfera medievale, data da antichi borghi, cattedrali e castelli che più o meno si affacciano sul lago dall'alto delle colline erbose, ricoperte di una vegetazione fatta di viti e olivi.

    Le acque del lago ospitano una ricca ittiofauna, in parte di pregio: la tinca, l’anguilla, la carpa regina, il luccio, il persico reale e il pesce gatto.
    L’avifauna è presente con i rapaci come il biancone, il gufo reale e il falco pescatore, ma soprattutto, dopo il bando della caccia nel territorio del parco, si è moltiplicata l’avifauna migratoria.
    Oggi vi si trovano l’airone, la cicogna, la garzetta, il tarabuso, il cigno selvatico, il fischione, il germano reale, la moretta, l’oca selvatica, lo smergo, il cavaliere d’Italia, il gabbiano, la folaga, la gallinella d’acqua, lo svasso.




    ....nella storia.....



    Il Lago si trova in un'estesa valle tettonica, prende il nome dalla tragica storia d'amore tra Trasimeno, figlio di Tirreno, trascinato sul fondo del Lago dalla ninfa Agilla (o Agille) innamorata di Lui.
    A circa 10 km dal Trasimeno sorsero le Lucomonie etrusche di Cortona e Chiusi ed a circa 20 km la città (sempre di origini etrusche) di Perugia.
    Ma la storia è fatta di date e quella del Trasimeno ha inizio con la battaglia del 217 a.C. tra i Cartaginesi comandati da Annibale contro i Romani del Console Caio Flaminio.
    Le rive paludose hanno poi scoraggiato grossi insediamenti e tutta l'antichità ed il medioevo passano quasi senza toccare il Trasimeno.
    Il 31 Luglio 1514 nasce a Perugia Ascanio della Corgna nipote del futuro Papa Giulio III... Ai più questo nome non dice niente, ma ai suoi tempi fu una persona famosa, importante ... ed estremamente pericolosa e letale.....Combatté tutte le guerre che si svolsero in Italia dal 1535 fino alla Battaglia di Lepanto del 1571, dove con il grado di Maestro di Campo (lo stratega militare) dell'esercito Cristiano sconfisse le forze Ottomane.
    Ma la storia dei Della Corgna, nobile famiglia perugina, nel comprensorio del Trasimeno era iniziata dalla concessione, per nove anni, di Papa Giulio III alla sorella Jacoma ed ai nipoti Ascanio e Fulvio (divenuto poi Cardinale) di Castel del Pieve (ora Città: della Pieve, Castiglione del Lago ed il Chiugi (la zona verso Chiusi).
    La pace tra il Granducato di Toscana e lo stato Pontificio ebbe come conseguenza una lunga tranquillità sulle rive sempre più malariche del Trasimeno, cosicchè, nel 1777, tal frate Cosimo Peintinger ne propose il completo prosciugamento...E l'idea ebbe dei proseliti tanto che sorse una "lobby" (la società dei Caratanti) con lo scopo di trasformare il Trasimeno in terreno agricolo.
    L'idea venne bloccata da due illuminati professori dell'Università di Perugia tal Annibale Mariotti e Benedetto Bernardi i cui nomi sono stati pressoche dimenticati dalle popolazioni odierne.
    Passa Napoleone ed il Congresso di Vienna quando nel 1828 prima e nel 1842 poi due ingegneri riprendono la balzana idea....Passa il Risorgimento e l'Unità d'Italia ed ecco che il Governo Sabaudo concede nel 1865 al Camillo Bonfigli la concessione per il prosciugamento...L'idea fu bloccata dalla carenza dei mezzi finanziari del Bonfigli e dalla tenace opposizione sia di alcuni esponenti locali e sia del comune di Perugia.
    E fu allora che si decisero di fare il "Consorzio per la sistemazione del Trasimeno" il cui ventenne segretario era Guido Pompilj....Il Consorzio inizialmente guidato da Reginaldo Ansidei e successivamente dal Pompilj stesso procedettè alla sistemazione del Lago realizzando a San Savino l'emissario (1898) per smaltire le ondate di piena e bonificando dalla malaria le coste.





    ....nella mitologia.....



    La leggenda del Trasimeno narra le vicende della ninfa Agilla e del principe Trasimeno, figlio del dio Tirreno.
    L’amore tra la ninfa e Trasimeno sbocciò sull'isola Polvese posta in mezzo al lago. Attirato da un canto angelico, Trasimeno raggiunse l'isola. E lì Trasimeno e Agilla si trovarono uno di fronte all'altra. Fu amore a prima vista.
    Ma il destino era avverso, e la felicità dei due durò solo un giorno.
    La mattina seguente le nozze, Trasimeno decise di fare un bagno nel lago. Agilla lo guardava dalla riva. Il giovane, improvvisamente, finì sott'acqua e non tornò a galla. Il suo corpo non venne più ritrovato.
    Agilla non si diede per vinta. Giorno dopo giorno, continò a cercarlo e non perse la speranza di riabbracciare il suo Trasimeno. La ninfa finì i suoi giorni su una barca in mezzo al lago, controllando tutte le imbarcazioni alla ricerca dell'amato.

    I pescatori raccontano che d'estate, quando soffia il vento dalla Toscana, si sente il pianto di Agilla. E, se all'improvviso si alza un'onda che rischia di fare rovesciare le barche è la ninfa che crede di avere ritrovato Trasimeno.

    Ecco la canzone d'amore che cantò Agilla per Trasimeno:



    "Non m'importa se le nubi chiudono il cielo,
    se la notte mi cinge di nero;
    non m'importa perché lo splendore del sole io l'ho dentro di me.
    Non m'importa se l'autunno dispoglia la terra,
    non m'importa perché il rigoglio dell'erba io l'ho dentro di me.
    Non m'importa se l'inverno mi stringe nel gelo,
    non m'importa perché il calore del sole io l'ho dentro di me."




    I colori del lago non sono sempre uguali.
    Cambiano, con le stagioni e con il tempo, con la luce del mattino e le prime ombre della sera.
    Tutte le gradazioni dell’azzurro si susseguono, da una sponda all’altra,
    con armoniose sfumature e riflessi argentei.






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0 replies since 2/9/2011, 22:56   562 views
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