PISA

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  1. gheagabry
     
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    « Paolina mia, questo Lung’Arno è uno spettacolo così bello, così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente, che innamora; non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano, né a Roma: e veramente non so se in tutta l’Europa si trovino molte vedute di questa sorta. »
    (Giacomo Leopardi parla di Pisa in una lettera alla sorella, 1827)



    PISA





    Secondo una leggenda sarebbe stata fondata da alcuni mitici profughi troiani provenienti dall'omonima città greca di Pisa, posta un tempo nella valle del fiume Alfeo, nel Peloponneso...Antica Repubblica marinara affacciata sul Mediterraneo e attraversata dal fiume Arno, Pisa è conosciuta in tutto il mondo per la sua Torre Pendente, collocata nella splendida cornice di Piazza dei Miracoli. Su questa Piazza si possono ammirare anche la Cattedrale, il Battistero, il Cimitero Monumentale; interessanti i Musei dell’Opera del Duomo e delle Sinopie.
    Ma per apprezzare Pisa, sede di una delle più antiche Università Italiane, della Scuola Normale Superiore, e oggi, di centri di ricerca di livello internazionale (CNR, Virgo, etc) bisogna incamminarsi per le vie del centro storico fino alla Piazza dei Cavalieri di Santo Stefano, al Mercato delle Vettovaglie, alle vie di Borgo e dei Mercanti. Bellissima l’area dei Lungarni, dove si trovano il Museo Nazionale di San Matteo e il Museo Nazionale di Palazzo Reale, oltre ai numerosi palazzi moderni, che lasciano intravedere le antiche strutture delle tipiche case torri medievali. Infine, nel giovane quartiere di Sant’Antonio, fa bella mostra di sé anche l’ultimo murale dell’artista americano Keith Haring.


    La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Pisa in Piazza dei Miracoli, conosciuta in tutto il mondo come il Duomo di Pisa, è stata eretta nel 1063 dall'architetto Buscheto e consacrata da Papa Gelasio XII nel 1118; successivamente ampliata nel XII secolo dallo scultore ed architetto Rainaldo che ne prolungò le navate anteriori e ricostruì la facciata aggiornandola allo stile del tempo. Il Duomo fu costruito per dimostrare l'importanza socio-politica della città, infatti le sue dimensioni sono disarmanti: è lunga 100 metri e alta 36 metri. L'interno del Duomo di Pisa è a croce latina con cinque navate longitudinali, ha una cupola affrescata sostenuta da un tamburo ottagonale e completamente rivestita da marmi policromi bianchi e neri.... è uno dei capolavori dell'architettura di stile romanico con la sua facciata a sette arcate cieche separate da colonne e con quattro ordini di loggette superiori. Il portone del Duomo è una porta bronzea con scolpite Scene del nuovo Testamento dallo scultore Bonanno Pisano. Il Duomo è uno dei pochi esempi in Italia di completa armonia di stili differenti, qui romanico, gotico ed influenze orientali si mescolano alla perfezione dando al turista una visione d'insieme omogenea. La facciata è stata più volte restaurata nei secoli, soprattutto nel 1595 quando un incendio ne compromise la struttura. Accanto al portone centrale si potranno ammirare numerose decorazioni a girali e fogliame sormontate da capitelli corinzi e leoni. Una leggenda riguardo queste decorazioni racconta che una piccola lucertola scolpita fra queste porti fortuna ed infatti la maggior parte degli studenti vengono a sfiorarla il giorno degli esami affinché vada tutto bene.


    La costruzione della Torre di Pisa iniziò nel 1173 e doveva svolgere la funzione di campanile dell'attiguo Duomo, degli errori di progettazione vollero farla costruire su di un terreno che avrebbe presto ceduto e da qui l'inclinazione di alcuni gradi che ha reso celebre la torre. I problemi con il terreno iniziarono quando la Torre era in costruzione, infatti quando iniziarono a costruire il terzo piano si resero conto che la struttura cedeva a causa della presenza di numerose falde acquifere nel sottosuolo; preso coscienza del nuovo problema i rimanenti piani vennero eretti incurvati nel senso opposto della pendenza per bilanciare il peso e non farla crollare.
    La Torre di Pisa è alta 55 metri con un diametro di 16 metri ed un'inclinazione di circa 4 metri rispetto all'asse verticale... si presenta esternamente con una serie di arcate cieche alla base, loggette divise in sette ordini e decorata da intarsi marmorei, bassorilievi e sculture. Sulla sommità vi sono le campane ed è possibile accedervi salendo i 294 scalini interni alla Torre; qui Galileo Galilei condusse i propri esperimenti sulla caduta libera dei gravi.


    Il Battistero i è uno dei capolavori dell'arte romanico-gotica italiana. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1152 sotto la supervisione dell'architetto e scultore Diotisalvi e continuarono un secolo dopo con un altro nome illustre della storia dell'arte italiana: Nicola Pisano per terminare definitivamente nel XIV secolo. La bellezza del Battistero è visibile negli ornamenti e nelle decorazioni di questo, sui portali sono visibili numerose sculture di Nicola e Giovanni Pisano come: le teste umane sopra i capitelli, i busti di santi e profeti entro edicole e le statuette sulle cuspidi. L'interno è a pianta circolare, rivestito da un paramento murario in marmo bianco ed una cupola ottagonale con sulla sommità una statua bronzea del Battista..... all'interno il Pulpito, detto anche Pergamo, questo è la prima opera documentata di Nicola Pisano ma già carica di plasticità che presagisce l'innovazione apportata dall'autore nella scultura duecentesca. Nei riquadri che costituiscono il pulpito del Battistero di Pisa in Piazza dei Miracoli sono raffigurati episodi della vita di Gesù ed il Giudizio Universale.
    La cupola del Battistero è divisa in due parti, la prima è rossa in mattoni mentre la seconda bianca in lamine di piombo


    In Piazza dei Cavalieri a Pisa sono collocati alcuni palazzi storici della città, il Palazzo degli Anziani (oggi Palazzo della Carovana e sede della Scuola Normale di Pisa), la Torre dei Gualandi (o Torre della Fame) ricordata per la morte del Conte Ugolino della Gherardesca qui imprigionato, il Palazzotto del Capitano (detto anche di Giustizia o dei Gualandi), il Palazzo dell’Orologio, il Palazzo dei Priori e la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri. Il Granduca di Toscana Cosimo I de' Medici affidò allo storiografo, architetto e pittore Giorgio Vasari (ricordato per i lavori agli Uffizi di Firenze e per aver scritto le vite di molti artisti medievali e rinascimentali) gli interventi di ristrutturazione di Piazza dei Cavalieri a Pisa. Il genio vasariano si può notare nella soluzione scenografica in cui gli edifici medievali vengono risaltati dalla simmetria, dalla regolarità e dagli elementi decorativi delle facciate.
    Tra il 1605 e il 1608 fu costruito il Palazzo del Buonomo (sede della biblioteca ella Scuola Normale di Pisa), detto poi Palazzo dell’Orologio che inglobò la Torre della Fame ed il Palazzotto del Capitano. Dopo gli interventi di restauro avvenuti fra il '600 ed il '700 le sette vie iniziali che si immettevano nella piazza si ridussero a quattro e Piazza dei Cavalieri ne uscì completamente differente dalla sistemazione originaria. L'edificio che ospita la Scuola Normale di Pisa è il Palazzo della Carovana e davanti a questo si erge una statua colossale raffigurante Cosimo I de' Medici, scolpita nel 1596 dallo scultore fiorentino Francavilla su disegno del Giambologna. All'interno della Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri si trovano alcune opere di notevole valore: una scultura di Donatello, affreschi del Vasari, Jacopo Ligozzi, Alessandro Fei e Jacopo Chimenti detto l'Empoli





    .....nella storia....



    La città sorse in prossimità della confluenza delle foci dei fiumi Arno ed Auser, oggi scomparso, in una zona all'epoca lagunare. Le origini di Pisa state nel tempo attribuite ai Pelasgi, ai greci (Teuti o della Focide), ai Greci, agli Etruschi e ai Liguri e sono tuttora incerte. Il dibattito sulle origini dela città risalgono almeno allo storico romano Catone ma, in base ai ritrovamenti archeologici, si può sostenere con certezza l'esistenza di una città marittima e dedita a traffici con i Greci, i Fenici e i Galli almeno dalla metà del VI secolo AC. Anche gli altri autori latini attribuiscono a Pisa una non giovane età. Tra questi in particolare Virgilio, Plinio, Strabone e Servio. Servio sostiene che i fondatori della città furono i Teuti mentre secondo Plinio la città sarebbe stata fondata dai Teuti oppure da Pelope, Re dei Pisei, tredici secoli prima di Cristo. Strabone ne attribuisce invece le origini a Nestore, Re di Pilo, successivamente alla caduta di Troia, mentre in quello stesso periodo, stando all'Eneide, Pisa appare già una città grande e potente. Tra tutte è al momento più accreditata la tesi che Pisa sia stata etrusca fin dagli inizi.
    La storia di Pisa inizia nel IX sec. a.C. quando Pisa era un insediamento di origine alfea, una civiltà che, succesivamente, si fuse con gli Etruschi.
    Nel II sec. a.C. questa cultura venne, poi, assorbita dai Romani che costruirono Portus Pisanus.
    Dopo la fine dell’Impero Romano, fu una città portuale di grande importanza anche per i Goti, i Longobardi e i Carolingi.
    Il successivo sviluppo portò Pisa a diventare, nel XI secolo, una delle quattro Repubbliche Marinare Italiane più potenti insieme a Genova, Venezia e Amalfi.
    Per gran parte del Medioevo, la potente marina pisana, assicurò alla città il dominio del Mediterraneo occidentale.
    E’ in questo periodo che cominciarono le costruzioni che hanno resa famosa Pisa: quella del Duomo e del suo campanile, la famosa Torre pendente.
    La ricchezza acquisita permise a Pisa di fondare colonie nel Nordafrica, nella Spagna meridionale e sulla costa meridionale dell’Asia Minore.
    Il declino della repubblica marinara iniziò nel 1284, quando fu sconfitta da Genova e divenne più evidente con l’insabbiamento del porto.
    Così, la città passò al dominio dei fiorentini nel 1406 e sotto la famiglia dei Medici la città rifiorì.
    Infatti, nel 1472 essi ricostituirono nuovamente l’università in via di declino dando nuovo lustro all’antico centro.




    ..narra la storia...



    ...... che in un passato buio e dimenticato, i mari venivano dominati dalle orde musulmane.Le città costiere venivano depredate, i loro abitanti uccisi(i fortunati) o rapiti per essere rivenduti nei mercati dell'Islam come schiavi.Nel 1005 pisani distruggono una flotta saracina in Calabria.L'occupazione saracena, stabile e ben organizzata, ridusse i pochi abitanti alle condizioni di vassalli (dsimmi), mentre la vicina Sicilia (già sotto gli Arabi) servì di base per incursioni nella regione e nell'Ausonio (Mar Tirreno).
    Gli invasori furono indirettamente favoriti dalla disgregazione del ducato longobardo in quanto l'anarchia generale spingeva i singoli a cercare appoggi dal di fuori. Così i Saraceni poterono stanziarsi a Metauria distruggendo chiese e monasteri vicini, imponendo forti taglie sugli abitanti e via di seguito.
    Subito dopo l'anno Mille, ripresero le scorrerie spingendosi anche all'interno ma un fatto nuovo era destinato a mutare il corso degli eventi futuri. I Saraceni, nel 1004, saccheggiarono Pisa. Per tale motivo, i Pisani (allora notevole potenza marinara) nell'agosto del 1005, al largo della costa del golfo di Gioja, distrussero la flotta saracena in una memorabile battaglia navale che determinò l'abbandono di ogni velleità di ritentare gli assalti in Calabria e, soprattutto a Reggio, Metauria e a Taurianum.
    Nel 1005 papa Giovanni XVIII, preoccupato dell'avanzata dei Saraceni, giunti a Reggio Calabria, chiamò i Pisani in aiuto e mentre essi assediavano la città, il saraceno MUGAMID (musetto), partito dalla Sardegna, sbarcò a Pisa. È in questo contesto che si colloca la leggenda di Chinzica Sigismondi.La leggenda narra che una notte dell' anno 1005 mentre i pisani erano ad assediare Reggio Calabria con la loro flotta, il saraceno Mugamid entrò in Pisa a uccidere, depredare e rapire le persone per venderle come schiavi e indebolire così la forza di questa potente nemica.La nostra signorina che allora era molto giovane nonchè appartenente ad una delle famiglie nobili cittadine, riuscì a scorgere le orde nemiche che si muovevano furtive nella notte e senza pensarci andò di corsa a suonare le campane per avvertire la popolazione dell'imminente pericolo.Fù per sorpresa o per paura di trovare una forte difesa, che i saraceni si dettero alla fuga e la città fu salva grazie a quella che è diventata l'eroina della città di Pisa.


    Pisa è la città di Galileo Galilei ed è città di scienziati! Galileo fu costretto ad abiurare, all'età di settanta anni, alle sue scoperte sulla rotazione della terra, in quanto in contrasto con quanto sostenuto ufficialmente dalla Chiesa. Fra gli altri uomini di scienza che qui hanno avuto i natali ricordiamo Antonio Pacinotti, Ulisse Dini, Bruno Pontecorvo e Fibonacci, che col Liber Abaci nel 1200 impose in Europa i numeri arabi!





    .......il conte ugolino.....



    <la bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a’ capelli del capo ch’elli avea di retro guasto>
    Con queste parole Dante Alighieri inizia il canto XXXIII dell’Inferno, dedicato quasi completamente alle tragiche vicende che portarono alla morte del Conte Ugolino della Gherardesca, lasciato morire di fame coi figli e i nipoti per ordine dell’Arcivescovo Ruggieri che lo aveva accusato ingiustamente di tradimento.
    Ugolino (1220 – 1289), figlio di Guelfo della Gherardesca, conte di Donoratico, nacque nella prima metà del Duecento da una nobile famiglia, padrona di vasti feudi nella Maremma ed in Sardegna. Sebbene di famiglia tradizionalmente ghibellina, nel 1275, si accordò col genero Giovanni Visconti per portare al potere a Pisa il partito Guelfo.Nel 1288, la parte ghibellina insorse sotto la guida dell’Arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini e delle famiglie Gualandi, Sismondi e Lanfranchi. Ugolino, accusato di tradimento perché considerato responsabile della sconfitta della Meloria, venne rinchiuso - senza processo - insieme a due figli e due nipoti nella Torre della Muda o della Muta, così denominata perché in quel luogo i colombi viaggiatori vi mutavano il piumaggio. Proprio nella torre, successivamente detta “della fame”, dopo alcuni mesi di prigionia, Ugolino ed i suoi discendenti furono lasciati morire di fame nel febbraio del 1289. La leggenda racconta che Ugolino, durante le prigionia, si sia cibato di carne umana cosi, lo stesso Dante Alighieri nel XXXIII canto della Divina Commedia, lo condanna a rodere - per l’eternità - il cranio dell’Arcivescovo Ruggieri, suo principale accusatore.






    Questa è la Pisa / in cui vivere noi stessi
    paradiso cercato e mai dimesso
    di torri svettanti, merli e di cipressi
    madreperlacea perla a misura d’uomo
    d’aria tersa e del più dolce abbandono
    scissa dal caotico e dal sovrasuono

    Pisa di piazze bianche / merletti su coperta
    le mura impiastricciate di ricordi

    Questa è la Pisa di processioni al Duomo
    vie crucis di lumini e di lampioni,
    di Santi ladri e baci sulla pelle
    altari e contraltari di certezze

    Pisa filtrata di pino / lago e fiume
    scoscesa di sovrumane splendide radure
    con tal tranquillità di movimento
    che l’occhio più sa gustarne il monumento

    La Pisa del già visto e mai veduto
    vice ora di marmo già scolpito!

    Da "Nel senso del verso"di Valeria Serofilli






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