LA STORIA DELLA PATATA

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  1. gheagabry
     
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    ......MITI e LEGGENDE......

    pachamama-madre-tierra_INCINTA

    LA DEA PATATA MADRE

    Gli indigeni del Perù e della Bolivia usavano coltivare la patata sulle montagne a duemila metri d’altezza, dove il raccolto era più proficuo, essendo uno dei loro alimenti principali.

    Per poterla conservare a lungo gli indigeni la essiccavano attraverso un procedimento, ottenendo il cosiddetto chuño.

    Come in ogni civiltà, anche in Perù c’era una credenza popolare: si diceva che nella patata ci fosse una dea chiamata Akso-mama.
    In suo onore si svolgevano riti sacrificali spesso umani; una testimonianza ci è data da Pedro Cieza de Leon, il quale, nel 1553 raccontò un fatto avvenuto nel 1547:

    “A Lampa, nel Collao (Perù) un religioso assistette ad un sacrificio; quest’ultimo si apriva con l’entrata dei capi della tribù, vestiti con abiti preziosi di stoffe ricamate, dietro a loro si facevano strada dei giovani della tribù sempre vestiti lussuosamente.
    A fianco di loro danzavano delle ragazze e delle donne più anziane che stringevano sacchi pieni di oro e argento.
    Chiudevano questa specie di parata i contadini, che portavano altrettanti sacchi pieni di patate.
    Dopo le danze iniziali un lama veniva sacrificato: le sue interiora furono consegnate agli stregoni della tribù mentre tutto il sangue raccolto, venne versato nei sacchi di patate”.
    Si trattava probabilmente di una cerimonia in onore della dea, che doveva propiziare un futuro buon raccolto di patate per la tribù.




    dal web


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    I mangiatori di patate - Van Gogh

    In Occidente la patata suscitò consensi e diffidenze. Nel XVII secolo William Salmon sostenne che: “le patate, bollite al forno o arrostite, mangiate con burro, sale, succo d’arancia o di limone e zucchero raffinato due volte, favoriscono la fecondità nell’uomo e nella donna”.
    Il potere afrodisiaco della patata fu creduto tale fino alla fine del secolo; in realtà la patata non ha nulla di afrodisiaco, bensì è ricca di minerali, è digeribile ed energetica.

    Nell’Europa continentale esistevano credenze tradizionali riguardanti la patata; si credeva infatti che quest’ultima avesse magiche virtù:

    “Una patata essiccata portata in tasca o appesa al collo proteggerebbe contro i reumatismi.”
    “La patata sbucciata e portata nella tasca situata dalla stessa parte di un dente dolente, farà guarire il malato nel tempo che le occorrerà per sbriciolarsi.”

    Un’altra credenza pressoché falsa, narra che:

    “Le donne incinte che desiderano avere un figlio con la testa piccola, dovrebbero evitare di mangiare le patate, specie di sera.”
    In Irlanda erano soliti seminare la patata il Venerdì Santo per avere un raccolto più proficuo; la crescita e il raccolto erano sempre accompagnati da cerimonie dove si mescolavano tradizioni pagane e riti cristiani: il giorno dell’Ascensione si spruzzava acqua santa sulle pianticelle.

    Una filastrocca veniva recitata nell’Europa Continentale dai contadini al termine del raccolto delle patate per inaugurarlo; era usanza vestire un manichino che, in un secondo momento, veniva portato alla casa del proprietario per propiziare il successivo raccolto.

    "Siamo venuti da voi con l’uomo patata
    Che non può più restar nei campi;
    poiché ora fa freddo e piove
    chiede di essere festeggiato con pancetta e frittelle”


    Nel ‘600 fu tuttavia frenata la sua diffusione per una serie di pregiudizi che la riguardavano.
    Si sosteneva che mangiata frequentemente provocasse la lebbra, forse a causa del colore pallido della sua buccia e del fatto che cresceva sotto terra, non alla luce del sole. Ci volle più di un secolo per dimenticare questa falsa credenza, grazie alle rassicurazioni della Facoltà di Medicina di Parigi.
    Un altro pregiudizio, di carattere religioso frenò ancora una volta la diffusione della patata: gli Scozzesi la rifiutavano perché non presente nella Bibbia, pensando non fosse un alimento destinato da Dio agli uomini.

    I Russi sostenevano che le patate fossero l’incarnazione del male; John Ruskin nella sua opera “The Queen of the Air” considerò la patata come l’incarnazione dello spirito del male;egli scriveva “Nella patata troviamo lo stelo sotterraneo apparentemente innocente, ma esso appartiene ad una tribù dedita al male, tribù che ha per regina la Morella , che accoglie il Giusquiamo e la Mandragora”.

    Altro motivo d’ostilità, in parte vero, derivava da un’osservazione scientifica che sosteneva che la patata apparteneva alla famiglia delle Solanacee, le cui erbe erano velenosissime come “lo Stramonio e la Belladonna”. Questo motivo d’ostilità è in parte vero, in quanto è consigliabile evitare le parti verdi della patata, poiché contengono una sostanza velenosa, la Solanina, che provoca intossicazioni gravi tanto da portare alla morte.
    Tuttavia è bene chiarire che la patata in sé non è affatto velenosa.




    prodottipolesine.it

    Edited by gheagabry1 - 4/12/2019, 15:06
     
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