LA STORIA DELLA PATATA

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  1. gheagabry
     
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    Parmentier e les pommes de terre

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    La patata ha i suoi centri d’origine in Perù, Bolivia, e Messico dove veniva coltivata fin dia tempi della civiltà azteca e incaica. Colombo nei suoi viaggi oltremare non incontrò personalmente la patata. Venne invece scoperta dagli spagnoli di Pizarro, sulla Cordigliera Andina, solo a metà Cinquecento. I primi europei che la degustorono ne rassomigliavano il gusto a quello della castagna. All’inizio il suo nome era “papa”, ma in Europa venne chiamata “patata” perché confusa con la patata dolce delle area tropicali americane.
    Nella seconda parte del XVI sec. le patate giunsero in Italia grazie ai padri Carmelitani scalzi, i quali secondo un cronista dell’epoca insegnarono come dovevano essere coltivate e raccolte, consigliando inoltre: “si mangino in fette, a guisa di tartufi e di funghi, fritte ed impanate, o nel tegame con agresto…”. Inopportunamente molti mangiavano non i tuberi ma le foglie e i frutti velenosi (contengono solanina), con conseguenti intossicazioni. Le patate conquistarono così una fama negativa, malgrado gli sforzi dei botanici di tutta Europa.
    Fu a causa di una terribile carestia del 1663, che in Irlanda si cominciò a consumare patate per l’alimentazione umana. Molti decenni dopo il tubero incontrò colui che l’avrebbe portato fuori dall’ambito militare, durante la guerra dei Setti anni (1756-1763) dove erano protagonisti anche gli eserciti prussiani e francesi.

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    Antoine Augustin Parmentier, fu un farmacista e agronomo vissuto fra la metà del Settecento e il primo decennio dell’Ottocento. Lo scienziato ebbe la sfortuna di passare alcuni anni nelle galere prussiane dove scoprì le patate, unico cibo somministrato ai detenuti. Tornato in Francia prima studiò la pianta e pubblicò le Recherches sur les végétaux nourrissants qui, dans les temps de disette, peuvent remplacer les aliments ordinaires, avec de nouvelles observations sur la culture des pommes de terre, poi fa di tutto per favorirne la diffusione...propose la “pomme de terre” (patata) ad un premio per nuovi cibi contro la carestia, presentando il tubero come un pane già fatto che non richiedeva ne mugnaio ne fornaio. Missione non semplice perché, come accaduto in Germania, la gente, convinta che si trattasse di un "frutto" velenoso, buono solo per i maiali, fu piuttosto diffidente. Così come già fatto da Federico II di Prussia anche Parmentier pensa di far sorvegliare i campi dai soldati, trasformando così i tuberi in prodotti di gran valore e pregio e quindi in oggetti del desiderio. Infine, con un colpo di marketing da uomo del XXI secolo, pensò di organizzare un banchetto a base di patate proprio a Versailles coinvolgendo non solo l’aristocrazia, ma addirittura Luigi XVI e Maria Antonietta. La leggenda racconta che il re, ricevuto da Parmentier un mazzolino fatto con i fiori della patata, se lo sia messo all’occhiello immediatamente imitato dai cortigiani. Il potere del potere non ha euguali...

    In Italia, nonostante gli sforzi degli studiosi, tra i quali sembra ci fu anche Alessandro Volta, ancora a metà '800 la patata trovava una forte resistenza come testimonierebbe la sua marginale presenza nei ricettari dell’epoca.




    dal web

    Edited by gheagabry1 - 4/12/2019, 15:00
     
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